La fonte di energia che noi consumiamo è l’energia chimica presente nei macronutrienti organici e
l’organismo vivente che trasforma l’energia per produrre lavoro genera calore, in proporzione all’ energia
trasformata, attraverso l’ossidazione dei macronutrienti.
Essi, cioè i glucidi, i lipidi e le proteine, rappresentano i principali alimenti calorici proprio perché producono
energia e calore. E’possibile determinare il potere calorico dei nutrienti attraverso uno strumento detto
bomba calorimetrica.
L’unità di misura utilizzata in alimentazione per la misurazione dell’energia è la CALORIA (Kcal) però nel S.I.
l’unità di misura dell’energia è il Joule.
Attraverso gli esperimenti condotti con la bomba calorimetrica è stato determinato il valore calorico fisico
dei nutrienti che corrisponde a:
Molto importante è sottolineare che l’organismo non è in grado di ossidare e assorbire completamente
tutti i principi nutritivi soprattutto per quanto riguarda le proteine. Quindi tenendo conto che durante i
processi digestivi una parte dei nutrienti non viene del tutto assorbita occorre considerare anche il
COEFFICIENTE DI DIGERIBILITA’ (alimento ingerito -alimento nelle feci / alimento ingerito x 100).
Il coefficiente di digeribilità per i vari nutrienti è pari a: 98% per i glucidi, 97% per i lipidi e 96% per le
proteine. A partire da questi valori si ottiene il vero valore calorico netto dei nutrienti che equivale a:
1g di proteine= 4kcal
1g di glucidi= 4 kcal
1g di lipidi= 9 Kcal
IL DISPENDIO ENERGETICO
Il dispendio energetico rappresenta la quota totale di energia consumata. Esso è la somma di diverse
componenti:
IL METABOLISMO DI BASE rappresenta l’energia necessaria all’ organismo per lo svolgimento delle funzioni
fisiologiche di base. E’ definito come la quantità di energia utilizzata per le funzioni vitali da un individua, a
digiuno da 12 ore, a temperatura ambiente di 20°C, in condizione di riposo fisico ma sveglio. Fanno parte
del Metabolismo Basale tutte le funzioni biochimiche come la respirazione, circolazione. Esso rappresenta
circa il 60%-70% della spesa energetica totale.
Il metabolismo di base è influenzato da diversi fattori come l’età, il sesso e la composizione corporea.
LA TERMOGENESI INDOTTA DALLA DIETA è il secondo fattore che incide sul dispendio energetico. Infatti i
nutrienti, per produrre energia, vengono digeriti e scissi: questo implica un certo lavoro e una spesa
energetica. Essa varia in base alla quantità e al tipo di alimento ingerito. La termogenesi indotta dalla dieta
occupa dal 7%- 15% del dispendio energetico che però è maggiore per le proteine (30%)
DISPENDIO ENERGETICO PER L’ATTIVITA’ FISICA è il terzo che incide sul dispendio e comprende le attività
quotidiane dall’ semplice camminare ad un attività fisica più attiva fino ad arrivare ad occupare circa il 25%
del dispendio totale.
IL FABBISOGNO ENERGETICO
Il fabbisogno energetico rappresenta la quantità di energia che deve essere assunta attraverso gli alimenti
per compensare il dispendio energetico in un individuo sano. Il fabbisogno energetico varia da persona a
persona e può essere calcolato attraverso questa formula: Metabolismo basale x Livello di attività fisica
IL BILANCIO ENERGETICO
L’energia che viene utilizzata deve corrispondere all’ energia introdotta con gli alimenti. Se la quantità di
energia in entrata è quasi sempre maggiore di quella consumata il bilancio energetico è positivo con
conseguente aumento del peso. Se invece le entrate caloriche sono inferiori all’ energia consumata il
bilancio sarà negativo e ci sarà una diminuzione del peso.
IL PESO CORPOREO
Non è possibile indicare per ogni singolo individuo un perso esatto ma vi è una fascia di peso ottimale.
Questo peso è valutato tenendo conto del sesso, dell’ altezza e della composizione corporea. Uno dei
parametri maggiormente utilizzati è l’ INDICE DI MASSA CORPOREA che mette in relazione il peso e
l’altezza. Esso è calcolato con la seguente formula:
LA CIRCONFERENZA ADDOMINALE: Poiché l’ IMC non fornisce indicazioni sulla composizione corporea un
metodo di facile utilizzo per valutare l’ accumulo di grasso a livello addominale è la misura della
circonferenza addominale. La misura ottimale per l’uomo è di 94 cm, mentre nella donna è di 80 cm. Se la
circonferenza è superiore vi è un aumento del rischi di malattie.
IL TIPO MORFOLOGICO: Il peso corporeo può essere valutato anche secondo il tipo morfologico attraverso
la misurazione della circonferenza del polso e dividerla con la statura.Con questo metodo sappiamo se
abbiamo una corporatura esile, normale, o robusta
1. PRINCIPI DI ALIMENTAZIONE EQUILIBRATA
I Larn (Livelli di assunzione di riferimento dell’ energia e della nutrizione) sono espressi come
fabbisogno medio di energia per gruppi di individuo dello stesso sesso, con uguale età, con lo stesso
peso e altezza e che svolgono la stessa attività fisica. Si tratta di valori medi che rappresentano esempi
di valori che sono applicabili a gruppi di individui. In particolar modo i Larn vengono utilizzati dai
nutrizionisti e dietologi per creare delle diete adatte ai loro pazienti ma sono di difficile utilizzo per i
consumatori. Proprio per questo alcuni organismi scientifici hanno dato vita a delle linee guida di
corretta alimentazione che fanno riferimento alla scelta degli alimenti e alla loro combinazione durante
la giornata. Gli obiettivi delle linee guida sono di assicurare una buona salute e di svolgere azioni
preventive nei confronti delle malattie,in modo particolare le malattie del benessere.
In Italia le prime linee guide per una sana alimentazione furono elaborate nel 1986 dall’ Istituto
Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione. L’ultima revisione, del 2003, comprende dieci linee
guida dove le prime otto contengono consigli e suggerimenti rivolti all’intera popolazione mentre le
ultime due per uno specifico gruppo in particolari momenti della vita.
Per invitare la popolazione a seguire i consigli delle linee guida sono stati elaborati alcuni modelli grafici.
Uno dei modelli grafici di maggiore successo è la Piramide alimentare che nasce come uno strumento di
semplificazione per trasmettere al meglio le linee guida. Questa piramide è articolata in diverse sezioni
nelle quali sono disposti gli alimenti dei vari gruppi e ogni sezione suggeriscono in modo visivo la quantità di
consumo giornaliero: alla base della piramide ci sono quelli che bisogna consumare con più frequenza
mentre quelli al vertice devono essere consumati in piccole quantità.
La prima piramide è stata creata negli stati uniti e porta alla cima della stessa gli zuccheri e i grassi senza
distinguere quelli di origine vegetale e animale. Questa piramide ha subito molte trasformazioni fino ad
essere sostituita nel 2011 da un nuovo tipo di rappresentazione chiamato MyPlate e presenta un piatto
diviso in sezioni in base alla quantità di alimenti che dobbiamo assumere.
Anche in Italia sono stati elaborati numerosi modelli di piramide alimentare fino ad arrivare alla Piramide
Alimentare Italiana che comprende un modello giornaliero e uno settimanale.
Si articola in sei piani sottolineando il differente contenuto di nutrienti e le diverse frequenze di consumo.
Nell’ ordine sono disposti:
Il livello più basso è occupato dagli elementi con una maggiore frequenza di consumo e salendo di piani
tende a diminuire il consumo fino ad arrivare in cima dove vi sono i dolci e bevande alcoliche che
devono essere assunti in minor quantità.
La dieta equilibrata
L’ obiettivo delle linee guida e dei Larn è quello di garantire che la dieta sia adeguata per il soddisfacimento
del fabbisogno di energia e di nutrienti. Il termine dieta equilibrata definisce uno schema dietetico che è in
grado di assicurare un corretto apporto calorico, fornire tutti i principi nutritivi e aiutare il mantenimento di
un buono stato di salute.
Questa dieta evidenzia l’importanza della distribuzione dei nutrienti calorici durante il giorno:
-Glucidi 45-60%, i glucidi semplici non devono superare il 15% dell’apporto calorico. Per l’adulto lafibra
alimentare deve essere di almeno 25g al giorno.
-Proteine 10-15%, dove i 2/3 di origine vegetale mentre l’ 1/3 di origine animale
-Lipidi 20-35%, dove i 2/3 devono essere di origine vegetale(Grassi insaturi) e l’ 1/3 di origine animale. Va
ridotta l’assunzione degli acidi grassi trans.
La formulazione di una dieta equilibrata viene fatta dopo aver determinato il fabbisogno energetico
giornaliero che varia in base all’ età,al sesso e alla composizione fisica. Infine gli alimenti devono essere
distribuiti nell’arco della giornata in PASTI, circa 4-5 tra cui:
-La colazione(20-25%)
-Il pranzo(40-45%)
-Gli spuntini(5%)
-La cena (30-35%)
La dieta mediterranea
L’espressione dieta mediterranea fa riferimento all’alimentazione e allo stile di vita seguiti negli anni 50
dalle popolazioni del mediterraneo. Il ricercatore Ancel Keys, dopo la seconda guerra mondiale, fece uno
studio mettendo a confronto le abitudini alimentari di persone appartenenti a sette Nazioni e dimostrò che
la mortalità per malattie cardiovascolari era molto più bassa tra la popolazione del mediterraneo rispetto
alle altre.
Nel corso degli anni diversi studi hanno dimostrato che il modello alimentare mediterraneo è l’unico
valido,equilibrato per tutte le età in grado di diminuire il rischio di malattie del benessere.
Gli alimenti protagonisti della dieta mediterranea sono:
-frutta e verdura
-cereali,legumi e noci
-olio extravergine di oliva
-yogurt e formaggio in quantità moderata
-carne rossa pesce e pollame in piccole quantità
-vino in bassa quantità.
Dal punto di vista nutrizionale la dieta è povera di grassi saturi ma ricca di glucidi complessi,acidi grassi
monosaccaridi e fibra composti bioattivi (sostanze in grado di influenzare positivamente la salute,
contribuendo alla prevenzione di differenti malattie)
Gli alimenti posti alla base della piramide della dieta alimentare sono quelli essenziali per ogni giorno e
sono:i cereali (1-2 porzioni al giorno), frutta e verdura (3 ortaggi e 2 frutti al giorno) e olio extra vergine di
oliva (3-4 porzioni).
Gli alimenti centrali che devono essere consumati quotidianamente ma con minor frequenza sono:
olive,noci e semi (1-2 porzioni) latte e derivati (2-3 porzioni al giorno) e erbe aromati,spezie e sale.
Gli alimenti posti al vertice vanno consumati con periodicità settimanale e sono: legumi(2 porzioni alla
settimana), il pesce e frutti di mare (2 porzioni a settimana), uova (3-4 porzioni), carne rossa( non più di due
porzioni alla settimana) e i dolci8 meno di due porzioni a settimana)
In questa piramide vi sono anche dei suggerimenti come fare attività fisica, riposare bene, preferire prodotti
di stagione e locali, bere molta acqua e alternare i colori e la varietà degli ortaggi e verdure.
Le diete vegetariane
Il vegetarismo è un modello di dieta alimentare basato sull’assunzione di soli prodotti di origine vegetale.
Vi sono i Vegetariani che comprendono i latto-ovovegetariani che escludono gli alimenti di origine animale
ma assumono latte,derivati e uova; poi ci sono i latto-vegetariani che escludono anche il consumo delle
uova.
Oltre ai vegetariani ci sono i Vegani che escludono tutti i prodotti di origine animale,compreso il miele, e
consumano solo cereali,legumi frutta e verdura.
Esistono poi regimi alimentari ancora più restrittivi come i crudisti, i fruttariani e i cerealisti.
Tra gli alimenti vegetali che loro assumono sono particolarmente importanti i così detti latti vegetali, tutti
derivati della soia, il seitan, la crema di sesamo e l’olio di semi di lino.
Le diete vegetariane devono comprendere un’ampia varietà di prodotti di origine vegetale per garantire il
giusto apporto di tutti i nutrienti. Mentre quelle vegani espongono anche il rischio di varie carenze come di
iodio,calcio,zinco,ferro presenti solamente dei prodotti di origine animale.
2. L’ALIMENTAZIONE IN CONDIZIONI FISIOLOGICHE PARTICOLARI
Una sana alimentazione associata ad uno stile di vita attivo è uno strumento valido per mantenersi sani.
Normalmente quando si parla di diete si pensa ad un soggetto adulto ma è importante non dimenticare
che esistono alcune categorie di persone che vanno considerate più a rischio di carenze nutritive
perché sono in particolari condizioni fisiologiche , legate alla loro età o situazioni particolati che li
portano ad essere a rischio di carenze nutrizionali.
ETA’ EVOLUTIVA
I soggetti in crescita devono seguire una dieta sana : le abitudini alimentari e sportive dell’ infanzia
possono determinare una vita salutare con minor rischio di malattie. Un’ alimentazione corretta in
questa fascia di età deve garantire un apporto di macro e micronutrienti tale da permettere un
adeguato accrescimento della struttura e della postura e un ottimale sviluppo psicofisico. L’età
evolutiva che va dalla nascita ai 18 anni viene suddivisa in tre periodi:
-il primo anno di vita;
-l’età prescolare e scolare;
-l’adolescenza.
Nel secondo anno di vita il bambino continua a crescere in modo costante e regolare.Esso è in grado di
masticare e quindi può affrontare un alimentazione simile a quella di un adulto. L’apporto calorico
consigliato è di circa 100 Kcal al giorno per ogni chilo e suddivisi in 4-5 pasti:
-prima colazione 20-25%
-pranzo 35-40%
-spuntino e merenda 10-15%
-cena 25-30%
In particolare, la prima colazione è importante e andrebbe consumata con calma, mentre gli spuntini
devono essere facilmente digeribili. Il fabbisogno energetico e di nutrienti varia a seconda del bambino,
del suo modo di accrescimento e la sua attività fisica. Le tabelle LARN danno diversi consigli sull’
alimentazioni dei bambini e sono:
Durante i pasti il bambino non deve essere distratto da nulla, televisione cellulare ecc, perché deve
mangiare e comunicare con la famiglia creando cosi un importante momento conviviale.Tutta la famiglia
deve adottatre corrette abitudini alimentari e infine è molto importante,per un bambino, l’attività fisica e il
gioco all’aperto.
L’ADOLESCENZA
Durante l’adolescenza avvengono cambiamenti fisici determinati dalla pubertà: crescita accellerata,
maturazione fisica e sessuale.
Per evitare squilibri nutrizionali l’adolescente dovrebbero consumare una buona prima colazione, pranzo e
cena equilibrati e degli spuntini leggeri e poco calorici. Il fabbisogno energetico dell’adolescente varia a
seconda della velocità della crescita e molti turbamenti emotivi come lo stress possono influire
negativamente sul fabbisogno.
Tra gli adolescenti, l’anemia, dovuta alla carenza di ferro, è una delle più diffuse malattie da carenze di
origine animale. E’ quindi importante aumentare il consumo di alimenti ricchi di ferro come carne magra,
pesce e legumi.
Durante la crescita vi è la formazione della massa scheletrica e quindi tutto il calcio necessario per lo
sviluppo delle ossa deve essere introdotto con la dieta insieme al fosforo e alla vitamina D; anche l’attività
fisica è molto importante per un’adolescente.
Durante l’adolescenza, grazie alla libertà, si possono compiere scelte alimentari autonome come per
esempio andare a mangiare nei bar, fast food che portano ad un notevole rischio alimentare come l’obesità
che nei bambini e negli adolescenti sono un grave problema. Non va dimenticato che l’attività fisica è molto
importante per evitare seri rischi.
L’ANZIANO
Dall’ OMS viene definito anziano la persona superiore ai 60 anni. Sicuramente è possibile suddividere gli
anziani in anziani sani e anziani fragili. Gli anziani fragili sono soggetti che sono affetti da una o più patologie
che presentano una salute instabile. Se l’anziano sano e fisicamente attivo deve modificare le sue abitudini
alimentari quello fragile è invece un soggetto a rischio soprattutto di malnutrizione o squilibri metabolici.
Nell’anziano si assiste ad un aumento del tessuto adiposo e ad una riduzione del volume plasmatico,
dell’acqua e della massa muscolare e vi è anche una riduzione dell’attività fisica. Queste modificazioni
comportano una riduzione del metabolismo e quindi del fabbisogno energetico che diventa di circa
2000Kcal nell’uomo e 1600Kcal per la donna.
Per quanto riguarda il fabbisogno proteico è consigliabile un’assunzione di proteine maggiore rispetto alla
norma, circa 1,1g/kg di peso corporeo al giorno.
Per quanto riguarda,invece, i fabbisogni lipidico e glucidico non vi sono modificazioni.
E’ fondamentale per un anziano l’assunzione di liquidi . I fabbisogni di vitamine e Sali minerali sono simili a
quelle degli adulti anche se a volte vo sono carenze di vitamina A, C e D, acido folico,ferro e calcio.
LA GRAVIDANZA
La gravidanza è un periodo importante per la donna e lo stato di salute e il tipo di alimentazione influiscono
in maniera decisiva sullo sviluppo del feto e della sua salute post-nascita. Il peso della madre e del neonato
sono importanti:
- un incremento eccessivo del peso della madre comporterà un aumento feto e dei rischi durante il parto
-un’alimentazione, invece, insufficiente determinerà un accrescimento insufficiente del feto e problemi alla
madre.
L’aumento del peso della gestante è dovuto alla progressiva crescita del feto e anche all’aumento di alcuni
organi come l’utero. Normalmente il peso della donna in gravidanza dovrebbe aumentare dai 9 ai 12Kg.
Durante la gravidanza alla madre avvengono molte modificazioni come: -incremento del dispendio
energetico a causa dell’aumento del metabolismo basale di 150-300 Kcal al giorno -modificazioni
metaboliche e fisiologiche infatti durante la gravidanza vi è un maggiore accumulo di grassi e zuccheri.
Per la donna in gravidanza vi sono diverse indicazioni nutrizionali che la aiutano a mantenere un adeguato
aumento del peso, adeguato apporto di macro e micro nutrienti, eventuali supplementi di vitamine e Sali
minerali, una vita fisicamente attiva.
L’aumento del fabbisogno dipende dalle modificazioni fisiologiche che avvengono alla madre.
Il fabbisogno proteico aumenta di 1 g per il primo trimestre, di 8g nel secondo e di 26g nel terzo e ultimo
mese. Per la gravidanza gemellare l’apporto di proteine aumenta del 40g al giorno. IL fabbisogno lipidico
non subisce modificazioni mentre i glucidi devono rappresentare il 50-60% e non bisogna assumere glucidi
semplici. Molto importante è l’assunzione di acqua che deve essere di circa 2-2,5 litri.
Sali minerali in gravidanza: Durante la gravidanza i fabbisogni di sali minerali sono aumentati.
-L’incremento del fabbisogno di calcio è legato allo sviluppo scheletrico del feto
-Il fosforo aumenta del 10%
- una mancanza di magnesio può portare all’aborto
-una carenza di zinco causa possibili malformazioni al feto
-bisogna evitare il sodio quindi utilizzare poco sale in cucina.
L’ALLATTAMENTO
L’allattamento comporta una perdita di energia e principi nutritivi per la madre comportando un aumento
del fabbisogno energetico giornaliero del circa 500 kcal al giorno. La mamma produce circa 800ml di latte al
giorno e le necessità proteiche variano aumentando del 21g al giorno nel primo semestre e di 14g nel
secondo semestre.Il fabbisogno lipidico non varia. E’ preferibile evitare gli alimenti che possono alterare il
sapore del latte come l’aglio, i cavolfiori...
Per quanto riguarda i fabbisogni dei Sali minerali è importante ricordare che: -il calcio necessario per la
sintesi del latte proviene dal calcio proveniente dal apparato scheletrico della madre. -riguardo al sodio
continua ad essere consigliabile un uso moderato di sale – durante la produzione di latte vi è una perdita di
ferro e quindi è consigliabile un aumento dell’assunzione
Tutte le vitamine passano nel latte materno ed è consigliabile aumentare l’assunzione di vitamina A, acido
folico e di vitamina D.