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Arthur Schopenhauer: Si oppone ad Hegel, Platone e Kant sono la sua ispirazione.

Ha una visione
pessimistica e oscura, non fu amato dai suoi contemporanei, riguardo mondo, natura e vita degli uomini, in
contrasto con il romanticismo tedesco del tempo. Le sue opere più rilevanti avranno poca diffusione.
“Parerga e paralipomena” fu l’unica ad avere un po’ di successo editoriale, con il cambiamento culturale le
sue opere iniziarono ad acquisire valore, postume la sua morte. La sua opera principale è “Il mondo come
volontà e rappresentazione”, dove scrive le radici del suo pensiero: soggettivismo gnoseologico di Kant,
irrazionalismo, il tema dell’infinito e del dolore del Romanticismo, l’idea e l’influenza della filosofia
orientale.
Cosa intende per rappresentazione? E’ simile al fenomeno di Kant (non uguale perché cambiano le forme a
priori), per Schopenhauer il mondo è un oggetto che appare a un soggetto, e che non può esistere per
come ci appare al di fuori della conoscenza. Questa verità è conquista della filosofia moderna, che si è
sviluppata da Cartesio. Il mondo come rappresentazione ha 2 metà essenziali, necessarie e inseparabili. La
prima è l’oggetto, le cui forme a priori sono lo spazio, il tempo e la causalità; se sparisce il soggetto, sparisce
il mondo come rappresentazione (l’oggetto). (rapporto tra soggetto e oggetto, modo in cui il mondo
appare in un certo modo). Il soggetto è quindi sostegno del mondo.
Schopenhauer a differenza di Kant: riduce la distanza tra senso e intelletto (Kant differenziava tra estetica e
analitica trascendentale), semplifica le forme a priori (da 12 categorie + spazio e tempo => a 3) e ritiene
possibile svelare il “segreto” della rappresentazione e conoscere le “cose in sé”. (il noumeno è conoscibile).
Forme a priori: Come per Kant, le nostre percezioni sono collocate nel tempo e nello spazio, su di esse
agisce poi l’intelletto mediante un’unica categoria: la causalità (esiste una visione soggettiva, che può
essere assoluta o individuale.
Rappresentazione: per Kant è l’unico aspetto tangibile della realtà, per Schopenhauer è un’illusione,
apparenza ingannevole che nasconde la vera realtà, di altro genere. Non ci manifesta la realtà, la vela.
Il velo di Maya è appunto il fenomeno che può essere strappato e oltrepassato attraverso la
Volontà: è il noumeno, l’uomo esiste come individuo, in quanto ha un corpo, che appartiene alla
dimensione fenomenica (tangibile). Questo corpo è dato al soggetto in 2 modi: attraverso la
rappresentazione, come un oggetto tra gli altri oggetti, o direttamente come volontà di vivere, ed è
l’intensa consapevolezza di sé che ci identifica non solo come fenomeno ma anche come noumeno. Tutto il
mondo si regge su questa volontà di autoconservazione, l’uomo concepisce di far parte di questo tutto
senza uno scopo, ma con la sola volontà di preservare se stessa, una spinta crudele alla sopravvivenza, che
è sofferenza. La volontà è unica, eterna, inconscia, incausata, senza scopo. E’ una forza cieca che mira solo
al suo mantenimento, è e basta, non c’è automiglioramento, l’uomo non ne ha il controllo. La volontà è
fonte di dolore per gli esseri dotati di sensibilità, ma è anche desiderio, che implica una privazione che è
sofferenza, ogni essere è in continua lotta, la soddisfazione quindi non è certa. Poiché la volontà è essenza
in tutte le cose, TUTTO SOFFRE. Il dolore aumenta con l’aumentare della coscienza e della sensibilità, vede
quindi il suo picco nell’uomo, che è il più bisognoso tra gli esseri (es. gli animali).
IL PIACERE: Implica il dolore, è cessazione di un dolore; ma il dolore può essere sperimentato anche se non
è preceduto da un piacere. (non esistono rose senza spine, ma esistono spine senza rose)
L’AMORE: E’ un inganno della volontà, il suo fine è la procreazione, viene percepito come peccato.
IL SUICIDIO: Schopenhauer rifiuta il suicidio perché per lui il suicida non si toglie la vita perché la odia, ma
perché odia le condizioni in cui si trova.
VIE DI LIBERAZIONE DAL DOLORE: Il rifiuto del suicidio è un atto di affermazione, non di negazione della
volontà, la liberazione dalla volontà di vivere dalla voluntas alla noluntas. (vedi slide)
Le vie di liberazione dal dolore sono 3: L’arte (un mezzo per liberarsi dal dolore, tramite la contemplazione,
una forma di evasione che trascende il soggetto), la morale (etica della pietà, compassione, con essa
intuiamo l’unione fra tutti gli esseri e l’universale sofferenza, giustizia/carità, un’idea di comunità umana
che riguarda l’appartenenza a tutto il genere umano, riconoscere in tutti la stessa universale sofferenza) e
l’ascesi (reazione dell’uomo che prova l’amore nei confronti della volontà, l’eterna sofferenza, l’asceta è
colui che si distacca dalla vita, dal desiderio, perché ciò che è desiderare è tensione, è dolore).

Søren Kierkegaard (Danese)


Il primo pensatore religioso, laureato in teologia, si fidanzò con Regina Olsen. Tra le opere principali (scrive
quasi tutto sotto pseudonimo) vediamo: Aut-Aut (ò ò), Timore e tremore.
CRITICA AD HEGEL:
-Centralità del singolo
-La verità non è oggettiva, ma soggettiva e processuale
-Deve essere connessa con l’esistenza
-In Hegel scompare il soggetto pensante
-La storia non come attuazione dell’assoluto, ma frutto della scelta incerta dell’individuo (aut aut).
Temi principali: Singolarità dell’uomo, la centralità dell’esistenza, l’esistenza come possibilità: <<possibilità
che si>> <<possibilità che no>> (proiezione di un futuro di cui non abbiamo certezza), angoscia (carattere
paralizzante della possibilità) e l’atteggiamento contemplativo.
Gli stadi dell’esistenza: sono 3 le modalità con le quali l’uomo si interfaccia con l’esistenza, non possono
coesistere (contemporaneamente) ma dopo una crisi è possibile passare da uno stato all’altro, e sono in
ordine di importanza crescente.
-La vita estetica
-La vita etica
-La vita religiosa
Lo stadio estetico vede la figura del don Giovanni, (vedi libro)
Lo stadio etico vede la figura del marito, (vedi libro)
Lo stadio religioso vede la figura di Abramo, primo dei patriarchi, così devoto a Dio da decidere di obbedire
alla sua richiesta: quella di uccidere il figlio. Lo porta lontano e quando sfodera il coltello per ucciderlo
appare un angelo che lo ferma, la fede è certezza angosciosa, è scandalo e paradosso, non da l’acqua
all’assetato, è una fede che inquieta, dove il singolo si mette in rapporto con Dio, è un paradosso, Dio che si
fa uomo, è un mistero ed è nel rapporto in tale mistero che risolve in parte le domande dell’uomo. Non c’è
via d’uscita, la soluzione è la fede che non è la risposta a tutte le risposte, ma accettazione dell’assurdo, che
non è razionale.
Feuerbach: Nuclei tematici principali:
-Religione: filosofia come conservazione (destra) o come distruzione della religione (sinistra).
-Politica: giustificazionismo (destra) o progetto di trasformazione rivoluzionaria (sinistra)
Padre dell’ateismo filosofico dell’800, ha una visione radicale.
Critica ad Hegel (rovesciamento dei rapporti di predicazione): l’uomo precede l’idea, è la fonte del pensiero.
Ha una visione materialistica, l’essere per Feuerbach è il soggetto, e il pensiero è il predicato, Hegel fece il
contrario, per Hegel è il pensiero che fonda l’io (e il mondo). Marx disse: “Hegel fece camminare l’uomo
dalla testa, io dai piedi. 1841: pubblica l’essenza del cristianesimo: Non è Dio (l’astratto) ad aver creato
l’uomo, ma l’uomo ad aver creato Dio. La teologia quindi non esiste in quanto lo studio di Dio è alla fine lo
studio dell’uomo che ha creato Dio, nel tentativo di rassicurare l’uomo di fronte alla complessità del
mondo, che ha impoverito le sue qualità e svalutato sé stesso appunto creando Dio. Per Feuerbach Dio è la
proiezione illusoria di alcune qualità umane (le perfezioni caratteristiche della nostra specie) cioè:
ragione=> onniscente, volontà=> onnipotente, cuore=> infinitamente buono e misericordioso
E’ un antropologia rovesciata, l’uomo scindendosi proietta fuori di sé una potenza superiore (Dio) a cui si
sottomette, quanto più l’uomo pone a Dio, più TOGLIE a se stesso, si depotenzia. La religione rappresenta
una condizione di scissione e impoverimento (vedi slide).
La nuova filosofia è un umanesimo naturalistico, uomo al centro come essere CONCRETO, amore e
filantropia.

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