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SUPERLEGHE

CRITERI PER LA MESSA A PUNTO E SCELTA DEI MATERIALI


METALLICI RESISTENTI A CALDO

Proprietà:
• Buona resistenza meccanica a caldo, quindi resistenza allo
scorrimento viscoso e alla fatica;
• Buona conducibilità termica per ridurre gli shock termici;
• Tenacità a caldo e quindi scarsa sensibilità agli intagli;
• Capacità di smorzamento delle vibrazioni;
• Stabilità superficiale, quindi resistenza all’ossidazione, corrosione,
carburazione, nitrurazione, erosione ecc..;
• Stabilità strutturale ad alta temperatura;
• Lavorabilità a freddo e a caldo.

Come:

• operare sulla scelta del metallo base ( T fusione, reticolo, dimensione


del grano);
• realizzare un indurimento per deformazione plastica, per alligazione,
per precipitazione, per dispersione di opportuni costituenti (nichel o
cobalto ottenute con metallurgia delle polveri tramite aggiunta di 2%
ossidi di torio);
• controllare il tenore di oligo-elementi (boro e zirconio);
• eseguire una elaborazione sotto vuoto (eliminazione difetti di
solidificazione, elementi nocivi come bismuto e piombo,
disossidazione spinta e degasificazione ).

La natura del metallo base è importante per definire la T sopra alla quale
si manifesta il fenomeno dello scorrimento viscoso ed è al massimo pari a
0.8 volte la temperatura di fusione. Di qui l’importanza di scegliere metalli
altofondenti: Mo, W, Ta, Nb ecc.
• Leghe di Fe, Superleghe, Leghe di Cr
• Leghe di metalli refrattari (W, Nb e Ta sono metalli refrattari, Tf> di
quella del Mo escluso il Nb che fonde a 2415°C. Il più interessante è
il W ma ha una DBTT>Tambiente e facile ossidabilità)
• Leghe di materiali compositi (Ti, Ni, IN.-100 con fibre di W o Nb o
Ta).

Le leghe di Fe
• Gli acciai al C per T< 450°C (caldaie, recipienti in pressione) con
piccoli tenori di Cr e V per accrescere il σy, formare costituenti
dispersi, indurire la matrice di soluzione solida e affinare il grano.
Utilizzati dopo T.T. di normalizzazione seguito eventualmente da
rinvenimento.
• Gli acciai legati contengono Cr, Mo (16Mo3, 16Mo5), Cr-Mo
(14CrMo5), Cr-Mo-V (1Cr-1Mo-025V) con max di C 0.35%.
Resistenza allo scorrimento viscoso e meccanica superiori a quelle
degli acciai al C. Sono in genere saldabili e quelli a con tenori di
Cr>1% sono stabili per lunghi periodi ad alta T. Quelli con Cr-Mo-V
con il più alto contentuto di C sono i più resistenti (alto limite di
snervamento e alta resistenza allo scorrimento viscoso) e vengono
usati allo stato normalizzato e rinvenuto o temprato e rinvenuto per
applicazioni fino a 500°C (bulloni, compressori di turbine a gas,
rotori per turbine a vapore).
• Gli acciai inossidabili austenitici per T<700°C. Buone proprietà di
resistenza all’ossidazione a caldo e resistenza allo scorrimento
viscoso. Sia allo stato semilavorato che di getto. Cr per la resistenza
all’ossidazione e Ni per la stabilità dell’austenite, la tenacità, la
resistenza alla fatica termica, alla nitrurazione, carburazione ecc. Mo,
Ti, Nb per migliorare la resistenza allo scorrimento viscoso.
Possibilità di precipitazione di carburi o fase σ con corrosione
intergranulare o fragilità nelle leghe ricondotte a T ambiente. I più
usati sono AISI 309 e 310 con elevato di Cr e Ni rispetto al 304 o 18-
8; quest’ultimo con il 316 viene usato a T inferiori e non elevata
sollecitazione meccanica. Acciai inossidabili per getti sono:
X35CrNi2512, X40CrNi2620, X50CrNi3515. Oltre i 700°C non
possono più essere utilizzati nelle apparecchiature meccanicamente
sollecitate come le turbine a gas e i turboreattori e spesso anche le
turbine a vapore per la loro insufficiente resistenza allo scorrimento
viscoso perciò si ricorre alle superleghe.
Le superleghe: si possono dividere in classi: superleghe di Fe, Fe-Ni, Ni,
Co.
metallo Tfusione (°C) Struttura Densità
(g/cm3)
Fe 1535 Ccc 7.85
Co 1495 e.c 8.9
Ni 1455 c.f.c 8.9

Una classe di superleghe è costituita da superleghe di Fe che


contengono Cr 15% per la resistenza alla corrosione e Ni 30% per
stabilizzare la struttura austenitico (A286, Discaloy, Unitemp 212, V-
57,19-9 DL). Queste leghe allo stato di semilavorato trovano applicazioni
fino a 750°C per la loro resistenza alla corrosione a caldo per dischi,
alberi, bulloni e carcasse di turbine a gas purché gli sforzi applicati non
siano elevati. Per quanto riguarda i getti ci sono i tipi CRM per rotori di
turbina fino a 900°C.
Un’altra classe di superleghe è costituita dalle Fe-Ni che contengono
Ti, Al , Nb (Incoloy 800 e 825 usate per attrezzature per impianti chimici e
forni come muffole, panieri, vassoi, tubi radianti fino a 1000°C ).
Tra le diverse classi quella di Ni è la più vasta e merita un maggiore
approfondimento.

Il termine “superlega” è stato usato per la prima volta dopo la


Seconda Guerra Mondiale per descrivere un gruppo di leghe sviluppate per
l’uso nei turbocompressori e nelle turbine dei motori degli aerei che
richiedevano alte prestazioni ad elevate T.
I componenti di una turbina si trovano a lavorare in ambienti con
condizioni impegnative ed aggressive, da qui la necessità di sviluppare
materiali in grado di sopportare alte T e ambienti ossidanti per tempi
lunghi. Mentre nelle prime turbine a gas l’uso delle superleghe era limitato
a T< 815°C, nei moderni motori aerei arrivano fino a 1100°C.
PROPRIETA’ CHIMICHE E FISICHE
Le superleghe sfruttano le proprietà meccaniche che derivano dalla
struttura AUSTENITICA. Devono la loro resistenza allo scorrimento
viscoso alla precipitazione di carburi o composti intermetallici nella
soluzione solida. Questa precipitazione si produce nel corso di un
trattamento di rinvenimento (invecchiamento) dopo tempra. Gli elementi
che formano intermetallici sono Mo, W, V, Nb, Ti, Al.
Per applicazioni aeronautiche le superleghe base Ni e Co hanno un
coefficiente di espansione termica minore rispetto alle leghe base Fe utile
ai fini di progetto.

In Tab. sono riportate alcune composizioni di superleghe.

Lega C Cr Ni Fe Co Ti Al B Mo Cb Altri

Ni-base
Waspaloy 0.05 19.5 resto - 13.5 3.0 1.3 0.005 4.3 - 0.05Zr
René 95 0.15 14.0 resto - 8.0 2.5 3.5 0.010 3.5 3.5 3.5W, 0.05Zr
Pyromet 31 0.05 22.7 resto 15.0 - 2.3 1.3 0.005 2.0 0.85 -
Ni-Fe Base
Lega 901 0.05 13.5 42.7 34.0 - 2.5 0.25 0.015 6.1 - -
Lega 718 0.04 19.0 52.5 resto - 0.9 0.5 0.005 3.05 5.3 -
Lega 706 0.02 16.0 40.0 resto - 1.7 0.3 0.004 - 2.75 -
Pyromet CTX-1 0.03 - 37.7 resto 16.0 1.75 1.0 0.008 - 3.0 -
Pyromet CTX-2 0.03 - 37.7 resto 16.0 1.75 1.0 0.008 - 3.0 0.75 Hf
Fe-Base
A-286 0.05 15.0 26.0 resto - 2.0 0.2 0.005 1.25 - 0.30V
NELLA TABELLA PRECEDENTE PROPRIETA’ E APPLICAZIONI
DI ALCUNE SUPERLEGHE BASE Ni a 870°C.
MICROSTRUTTURA
La matrice è austenitica di Fe Ni o Co indurita per precipitazione.
Negli anni 40 la matrice occupava una frazione volumetrica superiore al
rinforzo poi negli anni c’è stata un’evoluzione arrivando a più di un 60%
occupato dalla fase di rinforzo. In Tabella l’evoluzione delle leghe base
Nichel:

La scelta della matrice austenitica presenta molti vantaggi rispetto a E.C. e


BCC:
• Proprietà meccaniche buone anche a temperature elevate;
• Maggior numero di piani di scorrimento (maggiore deformabilità e
allungamento a rottura);
• Elevata solubilità di elementi di lega sia sostituzionali che
interstiziali comportando una maggiore possibilità di rafforzamento;
• Elevata isotropia.

Elementi aggiunti in soluzione solida:

• Mo,Ta,W resistenza meccanica;


• Cr, Al, resistenza all’ossidazione;
• Ni stabilità di fase.
Anche la fase indurente ha subito un’evoluzione negli anni : all’inizio era
costituita prevalentemente da carburi; poi dalla fase (FCC) γ’ e nel caso
delle leghe base Ni dalla fase (BCT) γ’’ .

Elementi che formano precipitati:

• Al e Ti, sono aggiunti per formare la fase γ’ Ni3(Al,Ti), composto


intermetallico cfc, responsabile delle buone proprietà delle
superleghe di nichel alle alte T.
• Un altro precipitato intermetallico, in grado di migliorare le proprietà
resistenziali è γ”, Ni3Nb, tetragonale a corpo centrato, usata in alcune
leghe (Inconel 718). Cr e Fe possono entrare in γ ’ e γ ’’.
• Carburi, in funzione della composizione e del trattamento termico:
MC, M23C6, M6C e M7C3, (M = metallo).

Carburi sono importanti:

• presenti ai bordi grano per produrre la resistenza e la duttilità


desiderata.
• essenziali per il controllo della dimensione del grano
• produrre durezza della matrice, precipitando in fine dispersione
all’interno di essa.

Altri elementi come boro, zirconio e afnio sono aggiunti per


stabilizzazione del bordo grano con il conseguente aumento della vita a
creep; d’altra parte molti elementi (cobalto, molibdeno, tungsteno, cromo,
ecc.), sebbene aggiunti per le loro positive qualità, possono in alcune
circostanze partecipare alla formazione di fasi indesiderate (fase σ, µ e di
Laves, ecc.).

Infine una classe di elementi detti “tramp elements” (tramp = vagabondo)


come Si, P, S, Pb, Bi, Te, Se e Ag sono presenti in quantità minori (ppm),
soprattutto dislocati lungo il bordo grano e provocano una diminuzione
piuttosto marcata delle proprietà. Elementi come Mg e Ce hanno la
tendenza a legarsi con alcuni di questi elementi dannosi formando
composti come solfuri o fosfuri. In questo modo viene annullato l’effetto
dannoso dei “tramp elements “.
Le più importanti fasi indurenti per precipitazione nelle superleghe nickel-
ferro sono le seguenti:

Simbolo Struttura Composizione


γ’ Ordinata cfc* Ni3(Al,Ti)
γ ’’ Ordinata BCT** Ni3Cb
Ni3Ti (o η ) HCP*** Ni3Ti

* : cubica a facce centrate; ** : tetragonale a corpo centrato; *** :


esagonale compatto

La composizione delle leghe base Ni e Co è molto complessa: circa il 50


% di Co e Ni costituiscono la base della lega, il 10-15% di Cr migliora la
stabilità superficiale e quindi la resistenza all’ossidazione, il 4-8% di Ti e
Al formano la fase FCC γ’ e infine Ta, Mo, W, Zr e C in percentuali
minori che agiscono come stabilizzatori di bordo grano e formatori di
carburi e precipitati indurenti.

TRATTAMENTI TERMICI
Annealing e softening: Usati solo se i materiali sono soggetti a
lavorazioni e incrudimenti come laminazione o forgiatura.
Il softening è di solito accompagnato da ricristallizzazione; viene eseguito
durante la fabbricazione di leghe induribili per precipitazione. L’annealing
è fatto per le leghe indurite per soluzione.

Trattamenti di soluzione:l’obiettivo principale è mandare in soluzione le


fasi precipitabili: γ’ e carburi; poi procedere con il trattamento controllato
di precipitazione. Ovviamente la T di trattamento dipende dalla
temperatura di solvus della varie fasi presenti, dalla T di crescita del grano
che a sua volta è funzione anche dei carburi presenti a bordo grano, e dalle
proprietà finali richieste alla lega. Con un grano fine e temperature di
trattamento base si ottengono le migliori proprietà a fatica, a snervamento
e a rottura, mentre le proprietà ad alte T e resistenza al creep si ottengono
ingrossando il grano cristallino scegliendo una T di trattamento alta.
Infine va sottolineato che in molte leghe usate per palette da turbina non è
possibile avere una completa solubilizzazione della fase γ’.

Invecchiamento: l’obiettivo è la precipitazione della fase indurente in una


forma tale da massimizzare le proprietà meccaniche.

Meccanismi di indurimento: Il principale meccanismo di indurimento


nelle superleghe Ni-Fe è la precipitazione di γ ’ e γ ’’; alla base vi è il
concetto che un precipitato dalle giuste dimensioni e distribuzione ostacola
il passaggio delle dislocazioni attraverso la struttura cristallina.

Un gruppo numeroso è quello delle leghe indurite dalla fase ordinata γ ’


cfc: la A-286 con basso Ni (25-26%) usata fino a T 650°C, la 901 e la 860
con più Ni (42-43%), usate fino a T 815°C.

Le Inconel 718 e 706 (contenente più Fe della 718) rappresentano un


secondo gruppo, nel quale l’indurimento primario è dato dalla fase
ordinata γ’’ BCT; queste leghe presentano eccellenti proprietà a
temperature criogeniche e vengono usate fino a 650°C.

Un terzo gruppo deve il proprio indurimento a carburi, nitruri e


carbonitruri, come le serie HMN (Fe, 18.5 Cr, 9.5 Ni, 3.5 Mn) e CRMD
(Fe, 23 Cr, 5 Ni, 5 Mn, 1 W, 1 Mo): esse vengono usate fino a circa
815°C.

L’ultimo gruppo contiene leghe per le quali non è possibile l’indurimento


per precipitazione, o lo è in minima parte: Hastelloy X (Ni, 22 Cr, 18.5 Fe,
9 Mo, 1.5 Co) ed Inconel 625. Queste leghe vengono usate soprattutto in
applicazioni nelle quali si hanno sforzi modesti a T di 1100°C, nelle quali
il requisito principale è la resistenza all’ossidazione.

In figura è mostrato un tipico andamento delle curve di invecchiamento


per una lega Nimonic 80A, che mettono in relazione durezza, tempo e
temperatura. Il miglior effetto si ottiene dopo 128 ore a 700°C o 500 h a
650°C. Questi tempi non sono accettabili commercialmente quindi si fa un
compromesso considerando anche i costi del trattamento e i tempi di
attesa, nel caso in esame si fa il trattamento a 700°C per 16 ore. La fase γ’
nuclea durante la fase di raffreddamento dalla temperatura di
solubilizzazione e cresce durante il trattamento a 700°C originando
particelle sferiche di circa 20nm.
Nel caso di leghe più complesse il T.T. viene eseguito in due step per
ottenere una buona durezza in tempi ragionevoli. Per scegliere i tempi e le
T di trattamento è necessario fare ricorso alle curve TTT per studiare la
cinetica di invecchiamento e le reazioni di precipitazione.

In figura un possibile trattamento termico in un diagramma TTT per la


lega Udimet 700:
4h a 1175°C raffreddamento in aria
4h a 1080°C raffreddamento in aria
24h a 845°C raffreddamento in aria
16h a 760°C raffreddamento in aria
Il trattamenti di solubilizzazione viene eseguito a 1175°C e permette di
portare in soluzione una buona parte di della fase γ’ e un’alta percentuale
di carburi; a 1080°C iniziano a precipitare i carburi di Cr a bordo grano. Il
raffreddamento in aria provoca l’inizio della precipitazione. Il trattamento
di invecchiamento a 845°C permette la crescita dei precipitati e l’ulteriore
precipitazione della fase indurente.
Alla fine di questa fase di trattamento la lega è ancora sovrassatura
soprattutto di Al e Ti quindi è necessario un invecchiamento finale a
760°C. Alla fine si troveranno precipitati γ’di diverse dimensioni.

Overaging

Nelle superleghe a base Ni-Fe i precipitati indurenti spariscono per T tra i


650 ed i 760 °C, formando un’altra struttura meno efficace: la fase η
esagonale, che sostituisce γ ’. Inoltre la fase η non può contenere altri
elementi.

La sua precipitazione avviene in due modi: a bordo di grano in forma


cellulare o all’interno del grano sotto forma di piastrine (struttura di
Widmanstatten); il primo tipo di precipitazione appare a T inferiori rispetto
al secondo. La precipitazione cellulare consiste in lamelle alternate di γ e η
aventi orientazioni casuali rispetto al grano al cui interno stanno
crescendo; la sua presenza è spesso associata a perdita di proprietà
meccaniche per l’ingrossamento della spaziatura tra lamelle di η

a) fase η cellulare b) fase η a placchette

La formazione mediante meccanismo di Widmanstatten (figura b) sembra


essere dipendente dalla T, crea perdita di resistenza ma non di duttilità.

In leghe (718) si formano piastrine di fase δ ortorombica per tempi lunghi


a T elevate con deterioramento delle proprietà a causa della morfologia
grossolana di questo precipitato. La trasformazione in fase δ è accelerata
da alto Si e basso Al.

In contrasto con l’effetto di indurimento della matrice, sotto


opportune condizioni, i carburi nelle superleghe sono suscettibili a
rottura, causando così effetti di concentrazione di sforzo. E’ necessario
però un valore limite di deformazione superficiale per la rottura del
carburo, e ciò può essere prevenuto da un’opportuna sequenza di
lavorazione. La prevenzione del fenomeno di cracking è importante in
quanto le superleghe a base nickel-ferro sono frequentemente usate in
applicazioni a fatica.
STRUTTURA E MICROSTRUTTURA

Nelle superleghe di ultima generazione si possono individuare le


seguenti fasi:

matrice γ :costituita da fase FCC di Ni indurita per soluzione da alte


percentuali di Co Cr Mo e W;
fase γ ’: Al e Ti favoriscono la precipitazione di una fase indurente FCC
con interfaccia coerente con la matrice;
carburi: il C aggiunto in percentuali variabili tra lo 0.05 -0.2% forma con
Ti, Ta, Af carburi del tipo MC. Durante il TT o durante l’esercizio questi
carburi evolvono verso M23C6 e M6C e tendono a migrare a bordo grano.
bordi grano γ ’: spesso a seguito di TT o in esercizio si forma uno strato
di γ ’vicino al bordo grano; questo film migliora le proprietà a rottura del
materiale;
Boruri: la presenza di Boro crea borri a bordo grano.
Fasi TCP (topological closet packed) sotto certe T e sforzi si formano fasi
ad alto impacchettamento tipo s, µ, σ. Esse sono responsabili di un calo di
tensione di rottura e della duttilità del materiale.

Altre fasi

Questo tipo di superleghe è soggetto alla precipitazione di altre fasi: σ e


dalla Laves che alterano le caratteristiche meccaniche. Il grado di
cambiamento è inoltre correlato alla quantità, morfologia e distribuzione
delle fasi in questione, e non sempre la loro presenza è dannosa.

Aumentando il tenore di silicio si favorisce la presenza di sigma, e per


quantitativi di essa maggiori del 5% si ha una drastica caduta di resistenza
ad impatto a T ambiente
Dischi dei motori turbogetto sono componenti rotanti soggetti ad elevate
sollecitazioni centrifughe e ad elevate temperature (fino a 700°C). Questo
è, ad esempio il caso di alcuni dischi del motore M88-2 installato sul
RAFALE.

I dischi più sollecitati sono ottenuti da polveri di superlega a base Nickel. I


componenti così costruiti sono caratterizzati da una microstruttura
estremamente omogenea e da proprietà meccaniche molto uniformi.

Le polveri sono ottenute sia mediante


spruzzatura con un getto di argon
(SPRAYING), sia per
centrifugazione.
Polveri di superlega (Ingrandimento
200X)
Tre esempi di superleghe Ni-Fe sono: A-286, lega ricca in ferro, indurita
da γ ’; Incoloy 901 (in seguito chiamata 901), ricca in nickel, indurita da
γ’; Inconel 718 (in seguito chiamata 718), ricca in nickel, indurita da γ’’.
Un’altra lega usata è la Pyromet 860, anch’essa ricca in nickel, indurita da
γ ’.
Morfologia dei carburi e della fase γ’ nelle superleghe di nichel.

Morfologia del carburo M23C6 e della fase σ in una superlega di


nichel.
Elementi Effetti

Cromo Aumenta la resistenza all’ossidazione e forma i carburi


M23C6 e M7C3.
Molibdeno Induriscono per alligazione, promuovono la precipitazione
delle fasi TCP (in particolare fase σ e µ) e formano i carburi
Tungsteno M6C e MC.
Formano il composto intermetallico γ’ [Ni3(Al,Ti)] che
Alluminio
indurisce per precipitazione e il carburo MC (soprattutto il
Titanio
Ti); l’Al aumenta la resistenza all’ossidazione
Cobalto Aumenta la temperatura di solvus di γ’.
Inibiscono il coarsening dei carburi, incrementano la durezza
Boro
del bordograno, la resistenza a creep e la duttilità; il B forma
Zirconio
inoltre boruri se presente in sufficiente quantità.
Carbonio Forma vari carburi come MC, M6C, M23C6 e M7C3.
Niobio Forma il precipitato Ni3Nb (fase γ”), e il carburo MC.
Tantalio Indurisce per alligazione e forma il carburo MC.
Alcuni esempi di superleghe base nichel indurite per precipitazione

Composizione, %

Lega Cr Ni Co Mo W Nb Ti Al Fe C Altri

Hastelloy 1.0 2.5


63.0 28.0 --- --- --- --- 5.0 0.05 0.03 V
B max max
Inconel
15.5 76.0 --- --- --- --- --- --- 8.0 0.08 0.25max Cu
600
Nimonic
19.5 75.0 --- --- --- --- 0.4 0.15 2.5 0.12 0.25 max Cu
75
0.03 B, 0.06
Astroloy 15.0 56.5 15.0 5.25 --- --- 3.5 4.4 <0.3 0.06
Zr
1.0 V, 0.06
IN 100 10.0 60.0 15.0 3.0 --- --- 4.7 5.5 <0.6 0.15
Zr, 0.015 B
0.015 B,
René 80 14.0 60.0 9.5 4.0 4.0 --- 5.0 3.0 --- 0.17
0.03 Zr
Udimet
17.0 50.0 --- 3.0 3.0 6.5 1.0 0.7 18.0 0.04 0.004 B
630
4.4 Ta, 1.3
MAR-M
12.0 69.8 --- 4.5 --- 2.0 1 .0 5.9 --- --- Hf, 0.01 B,
004
0.05 Zr

In ordine crescente di resistenza a caldo le leghe di Ni sono: Inconel,


Nimonic (semilavorate), Nimocast (getto) e le Hastelloy.

Influenza dell’ambiente

Nelle superleghe a base nickel e cobalto poiché le reazioni superficiali


avvengono abbastanza rapidamente alle T di lavoro. Le superleghe a base
nickel-ferro vengono usate da 540 a 760°C e l’aspetto dell’ambiente è
meno critico. Inoltre, il contenuto in Cr è generalmente attorno al 15% o
anche di più, assicurando una buona protezione dall’ossidazione.
Comunque, se una lega come la Hastelloy X viene esposta a 980°C o più,
le reazioni di ossidazione assumono maggior importanza, e bisogna
assicurare una certa protezione.

Sia Mo che W influenzano in modo negativo la resistenza all’ossidazione,


il primo produce un effetto di blistering associato alla formazione di ossido
di molibdeno volatile. Sotto certe condizioni in motori nei quali si trovano
in ambienti salati o sulfurei, la lega N-155 può essere sottoposta ad un
severo attacco. Un altro aspetto dell’interazione con l’ambiente è
l’incremento dell’ossidazione in regioni localizzate (leghe A-286, V-57 e
M-308) a causa di deformazioni derivanti da fatica a basso numero di cicli.
Durante il ciclaggio, si sviluppano regioni di intensa ossidazione locale:
l’aspetto particolare di queste regioni è dovuto alla ripetuta rottura del film
di ossido causata da una deformazione fortemente localizzata associata alle
bande di fatica.

La Hastelloy X viene usata in componenti sottili di turbine a gas che


possono essere esposte ad ambienti ossidanti a 980 °C ed anche oltre.
Dopo l’esposizione ad alte T, le proprietà meccaniche risulteranno
compromesse, in particolar modo nelle sezioni sottili, limitando quindi le
loro T di utilizzo. Il comportamento ad ossidazione della Hastelloy X e di
altre leghe la cui scaglia principale di ossido è costituita da Cr2O3 è
complicato dalla volatilizzazione di una significativa quantità di Cr2O3 che
avviene a 980°C ed oltre per reazione con l’ossigeno per dare CrO3, che è
gassoso. In condizioni di esposizione dinamiche la velocità di ossidazione
diventa catastrofica se la T è elevata, poiché il CrO3 viene continuamente
asportato dalla superficie dal getto di gas ad alta velocità. L’aggiunta di
piccole quantità di elementi delle terre rare (lantanio e cerio), assieme al
1% di manganese comporta la formazione di un ossido non volatile
formatosi dopo l’esposizione ad alta T. Viene anche usato un ricoprimento
di tipo Al2O3 che è l’ossido più protettivo che può essere formato.

Produzione delle superleghe:

• Fusione e solidificazione

Anche se la maggior parte delle leghe di cui si è parlato vengono lavorate


per deformazione plastica, il processo fusorio è di importanza critica per le
proprietà finali. Inoltre, per alcune leghe come quelle della famiglia CRM-
D si parla di possibili impieghi nella forma as cast.
La segregazione chimica in un lingotto di materiale può portare alla
formazione di fasi indesiderate. Per esempio, aree di segregazione "a
lentiggine" nella A-286 associate alla fase Laves con fusione incipiente a
1150°C possono produrre risultati sfavorevoli nel successivo trattamento
di forgiatura.

E’ stato suggerito l’uso di un ciclo di omogeneizzazione come procedura


per ridurre la formazione di Laves nella A-286 e di δ nella Inconel 718; se
la segregazione è sufficientemente intensa, il trattamento di
omogeneizzazione potrebbe non essere sufficiente a rimuovere tutti gli
effetti sfavorevoli.

E’ l’uso di procedure facenti ricorso ad elettrodi consumabili con arco


sotto vuoto produce un miglioramento:

• Può avvenire l’affinazione sotto vuoto;

• Viene minimizzata la formazione di ossidi, nitruri e carbonitruri;

• Non avviene contaminazione del crogiolo;

• La rapida velocità di solidificazione fa diminuire la segregazione.

Questi fattori hanno portato a successivi miglioramenti quali incrementata


forgiabilità, produzione di lingotti di dimensioni maggiori, maggiori
proprietà tensili, a fatica, duttilità e di sforzo a rottura del prodotto
lavorato, così come proprietà uniformi nel prodotto finale.

SVILUPPI FUTURI

Le superleghe vengono utilizzate fino a 0.8 Tfusione quindi


miglioramenti in questo senso sono poco probabili e le T di esercizio
resteranno da 500- 1100°C.
I miglioramenti possono essere verso la diminuzione dei costi e il
miglioramento di alcune proprietà specifiche. Una delle tecnologie più
avanzate per la produzione di dischi per turbine è un’evoluzione della
metallurgia delle polveri della HIP (Hot Isostatic Pressing). Un altro
aspetto è il miglioramento della vita dei pezzi aumentando la
resistenza al creep e a fatica termica. Su questa strada sono le
superleghe monocristalline o colonnari e sulle leghe ODS.
In figura viene mostrato un esempio della variazione della resistenza a
creep ad alta T di una lega MAR-M200 con diversa microstruttura:
solidificazione convenzionale, grani colonnari e monocristallo.

L’altro aspetto è il miglioramento della resistenza a corrosione e


ossidazione con rivestimenti applicati direttamente sul pezzo di NiAl e
MCrAlY.

In molte applicazioni delle superleghe a base Ni-Fe la sensibilità


all’intaglio è di importanza critica; la resistenza agli effetti deleteri
degli intagli deve essere ottenuta senza compromettere eccessivamente
le altre proprietà meccaniche. Quindi molta importanza va attribuita
all’appropriata scelta della lega ed alla sua lavorazione, in particolar
modo per quanto riguarda la tenacità a rottura. Il compito è difficile,
in quanto generalmente se aumenta la resistenza diminuisce la
tenacità, mentre operazioni a sforzi elevati per sfruttare l’aumentata
resistenza diminuiscono l’allungamento critico a rottura.

A causa di considerazioni di peso (o di rapporto resistenza/densità), è


in atto uno sviluppo delle leghe di titanio.

In tabella alcune superleghe con le principali caratteristiche anche in


T.
σy(MPa) σr(MPa) σr(MPa) in
LEGA T
INCONEL 718 1100 1375 1100 (650°C)
ASTROLOY 862 1241
PYROMET 830 1180 1040 (538°C)
CTX-3
INCOLOY- 1100 1350 1149 (550°C)
907
René 41 793 1241
WASPALOY 910 1335 1195 (650°C)
CASO 1: T < 700 °C
IMPIEGHI: motore a gas (stadi turbine a media
temperatura); motore razzi e reattori nucleari; veicoli
spaziali
Temperature di questo tipo non creano problemi in
termini di creep diffusivo: superlega policristallina. La
presenza del bordograno, però, impone la presenza del C
e di altri elementi formatori di carburi che devono
stabilizzare il bordograno. La quantità di C resta limitata
per effetto infragilente dei carburi. L’indurimento è
garantito sia per soluzione da parte di elementi
refrattari, che per precipitazione di γ ’ e γ ’’, composti
generati dalla presenza del Ti e del Nb. Il Fe è elemento
sia indurente che "economizzante", e il Mn come
elemento adibito all’eliminazione delle impurezze del
bordograno (Pb, Bi, P, S).
INCONEL 718 (o analogamente le 706, 625, 617)
Lega Ni / Ni Cr Mo Nb Al Ti Fe Mn Si C
%
Inconel 52.5 19.0 3.0 5.1 0.5 0.9 18.5 0.2 0.2 0.04
718
PROPRIETA’ VALORE PROPRIETA’ VALORE
FISICHE TERMICHE
Densità, g/cc 8.19 Solidus, °C 1260
PROPRIETA’ VALORE Liquidus, °C 1336
MECCANICHE
σ di rottura, 1375 PROPRIETA’ VALORE
Mpa ELETTRICHE
σ di 1100 Resistività 0.000135
snervamento, elettrica, Ohm-cm
Mpa
Elongazione, 25 Permeabilità 1.0011
% magnetica
PROPRIETA’ VALORE Temperatura di -112
TERMICHE Curie, °C
Capacità 0.435
termica, J/g-
°C
Conduttività 11.4
termica, W/m-
K
Punto di 1298
fusione, °C
CASO 2 : T fino a 850 °C
IMPIEGHI: - motore a gas (palette turbine) –- motore razzi e
reattori nucleari –- veicoli spaziali –
La velocità di creep diffusivo deve essere considerata: per
minimizzare questo effetto è necessario utilizzare
superleghe a grana colonnare, ottenute quindi per
solidificazione direzionale. La presenza del bordograno
induce all’utilizzo del C e dei relativi elementi formatori di
carburi, mentre la presenza del Co si rivela necessaria per
aumentare il campo di stabilità del precipitato γ ’. L’impiego
dell’afnio è considerato la sua ottima capacità a inibire i
fenomeni di scorrimento lungo il bordograno.
ESEMPIO DI SUPERLEGA ADATTA RENE’ 80H
Lega Cr Co W Mo Ti Al Hf B Zr C
Ni /
%
Renè 14 9.5 4.0 4.0 4.8 3.0 0.75 0.015 0.02 0.08
80H
PROPRIETA’ VALORE PROPRIETA’ VALORE
FISICHE MECCANICHE
Densità, g/cc 8.24 σ di snervamento, 1150
Mpa
Durezza, 36 Reduction of Area, 25
Rockwell C %
Durezza, 349 Elongazione, % 24
Vickers
σ di rottura, 1390
Mpa

* si precisa come i valori meccanici indicati siano fortemente


dipendenti dalla storia termica che ha subito la lega.
CASO 3 : T fino a 1100 °C
IMPIEGHI:- motore a gas (palette turbine in entrata, camera
di combustione) –- motore razzi e reattori nucleari –- veicoli
spaziali –
A queste T il creep diffuso rappresenta il fenomeno più
pericoloso per la vita della lega. E’ necessario l’utilizzo di
superleghe monocristalline. La mancanza di bordograno
giustifica l’assenza del C e degli elementi formatori di C: ne
segue una composizione decisamente semplice.
Cannon Muskegon – CMSX-2
Lega Cr Co W Mo Ta Ti Al
Ni / %
CMSX- 8.0 5.0 8.0 0.6 6.0 1.0 5.5
2
CASO 4 T > 1100 °C
IMPIEGHI: - motore a gas (palette turbine) –- veicoli spaziali

A queste T le superleghe base Ni monocristalline non
resistono. A fianco dell’indurimento per precipitazione di γ’ è
necessario produrre l’indurimento per dispersione di ossido.
Le leghe ODS sono policristalline: per questo si nota nella
composizione la presenza del C, di elementi formatori di
carburi e di elementi quali B e Zr che in maniera diversa
assicurano la stabilità del bordograno.
Inconel MA-6000E (o Inconel MA-754)
Lega Cr Mo W Ti Ta Al Fe C Y2O3 Zr B
Ni / %
In MA- 15.0 2.0 4.0 2.5 2.0 4.5 --- 0.05 1.1 0.15 0.01
6000E
In MA- 20.0 --- --- 0.5 --- 0.3 1.0 0.05 0.6 --- ---
754
Superlega di Ni Il trattamento di invecchiamento è stato : da TA a 1080°C in
2h mantenimento a questa temperatura per 6h e raffreddamento veloce, tutto
in atmosfera protettiva Argon.
Nella prima foto γ’ (Ti3Al)
EDS zona A:

Elmt Element Atomic


% %
Ti K 24,74 55,39
Ta L 75,26 44,61
Total 100,00 100,00

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