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8.

1→ LA SCALATA AL POTERE DI HITLER

Dopo un periodo di crisi ed instabilità politica, la Germania visse un periodo di assestamento


grazie a 4 fattori:
1. emissione nuova moneta
2. adottata politica deflazionistica
3. riduzione spese correnti
4. attuazione PIANO DAWES

Rimaneva il problema dell’adempimento delle riparazioni di guerra previste dai trattati di


Versailles. Nell’aprile 1930 entra in vigore il piano YOUNG, che riduceva l’ammontare totale
di tali indennità pur prevedendo altri tassi d’interesse.
Tuttavia, le sue clausole diventarono un ostacolo per lo sviluppo economia tedesca.

Nonostante gli sforzi, la germania di Weimar rappresentava un caso di democrazia


incompiuta. Si trattava di un sistema politico basato su un regime parlamentare liberale.
Tuttavia, il consolidamento delle nuove istituzioni era ostacolato da una burocrazia e da un
esercito ostile ai valori repubblicani. Tra i ceti medi, invece, vi era la nostalgia dell’età
imperiale di Guglielmo II, sotto cui la germania visse un periodo di prosperità. Un elemento
di debolezza era rappresentato dalla coesistenza del regime parlamentare con la figura del
REICH PRASIDENT (PRESIDENTE DELLO STATO) il quale, secondo l’articolo 48, in caso
di emergenza poteva nominare un governo senza la necessaria maggioranza parlamentare.
Questa era una violazione del principio divisione poteri.

IL PARTITO NAZISTA: In questo contesto nacque il PARTITO NAZIONALSOCIALISTA DEI


LAVORATORI. A seguito del putsch di monaco, il partito era stato messo al bando, il suo
fondatore ADOLF HITLER incarcerato. Ma dopo la sua liberazione, Hitler procedette a
ricostruire il NSDAP.
Nel 1925 furono create le SS (squadre di protezione), guardie del corpo alla dipendenza di
Hitler, che formavano il servizio d’ordine del partito. Successivamente, furono introdotte
anche le SA (squadre d’assalto), sotto il controllo di HEINRICH HIMMLER, che avevano il
compito di raccogliere informazioni su avversari politici. Queste due squadre usavano
violenza, aggressioni e assassini.
Il partito nazista agiva servendosi di tre strumenti: partecipazione al voto, azione violenta
contro oppositori e manifestazioni di massa.
Nel MEIN KAMPF, Hitler si scagliava contro la democrazia, sostenendo che per far uscire il
paese dalla crisi bisognava liquidare il sistema democratico e sconfiggere i nemici, cioè
ebrei, socialisti e potenze straniere per costruire la GRANDE GERMANIA
Il partito acquista sempre più consensi, soprattutto fra classi popolari, borghesia e grande
industria e finanza, che speravano in una protezione dei grandi interessi economici.

LA CRISI DEL 1929: Il crollo della borsa di wall street ebbe grandi ripercussioni anche
sull’economia tedesca: il sistema bancario precipitò verso il collasso,la moneta perse il suo
valore. Si innesca una profonda crisi economica, caratterizzata da licenziamenti a catena,
fallimenti bancari e calo dei prezzi. I disoccupati arrivarono a superare i 4mln.
In questo contesto, i milioni di disoccupati prestavano sempre più ascolto agli esponenti di
estrema destra, i quali videro nel trattato di versailles uno dei motivi per dissesto economico
germania. Inoltre, i nazisti alimentarono la teoria secondo cui esisteva un complotto ordito
dagli ebrei, che causò il fallimento economico della germania.
In questo clima, erano favorevoli ad una svolta autoritaria anche altri partiti di destra, come il
partito popolare nazional tedesco, che puntavano ad un accordo con hitler per far fuori la
sinistra.
Il pericolo rappresentatto dal nazismo fu sottovalutato dagli schieramenti di sinistra: partito
socialdemocratico tedesco e partito comunista tedesco.
Questo clima di divisioni portò a forte instabilità instituzionale. Nel settembre 1930, il
cancelliere BRUNING, cattolico di centro, aveva puntato sulle elezioni anticipate, contando
di ottenere la maggioranza. Tuttavia, le elezioni videro la vittoria dei nazisti, favoriti anche dal
fallimento dei governi come quello cattolico.
Il 30 gennaio, Hitler fu incaricato di presiedere il governo: di li a poco, ilparlamento venne
sciolto e la sede del reichstag fu data alla fiamme per mano degli stessi nazisti. Qualche
mese dopo fu votata la legge sui pieni poteri.
Nei giorni successivi, la Germania e le sue istituzioni subirono un processo di nazificazione:
1. i governi regionali furono sciolti e la gestione del potere passò nelle mani del governo
2. i partiti politici furono soppressi e quello nazista proclamato partito unico
3. allestiti i primi campi di concentramento per gli oppositori politici

Il gruppo dirigente nazista regolò anche i rapporti politici interni. Nella NOTTE DEI LUNGHI
COLTELLI, Hitler eliminò quegli elementi che non servivano più e che erano d’intralcio per i
suoi piani, eliminando ogni forma residua di opposizione.

LA STRUTTURA TOTALITARIA DEL TERZO REICH

Nel 1934, Hitler assunse il totale controllo dello stato, portando alla nascita del TERZO
REICH (IMPERO), con a capo la figura del FUHRER, capo supremo della germania,
considerato la coscienza della germania e fonte del diritto e della legittimità. Al fuhrer
spettava una missione salvifica, quella di salvare la germania dalle sue sorti e farle
riacquistare un ruolo in primo piano nel quadro europeo.
La società tedesca venne così indottrinata in base ai principi nazisti: gli individui esistevano
solo in quanto parte di una comunità di popolo, che avevano in comune l’etnia di
appartenenza, la RAZZA ARIANA.
Allo STATO DEL FUHRER facevano capo ogni forma e ogni organismo di vita pubblica. Lo
stato aveva il compito di controllare assiduamente la società, con il compito di reprimere ed
eliminare qualsiasi forma di dissenso e alimentare il consenso attorno alla figura del fuhrer,
attraverso la diffusione di un nuovo spirito tedesco.
Ai ragazzi a partire dai 10 anni (gioventù hitleriana) fu imposto l’obbligo di leva militare; i
lavoratori, dopo sciogliemento dei sindacati, si riunirono in un nuovo organismo nazista, IL
FRONTE DEL LAVORO; agli intellettuali fu imposto ferreo disciplinamento.

Il nazismo stava avendo tantissimi consensi, a causa di una strategia che combinava
impiego di strumenti di repressione e liquidazione del dissenso. Fondamentale fu anche
lìimpiego della GESTAPO, corpo di polizia che controllava i cittadini ed elimò qualsiasi forma
di dissenso: infatti, comunisti,socialisti e democratici si ridussero a piccolissimi gruppi
clandestini.
I lavoratori, al contrario, conobbero un periodo di prosperità, grazie al fatto che il nazismo
riuscì ad assicurare lavoro a milioni di disoccupati attraverso la militarizzazione della
produzione industriale tedesca.
Nel luglio 1933, concordato con la santa sede e accordo con chiese protestanti.

POLITICA ESTERA AGGRESSIVA, che garantì il successo del partito: hitler eliminò la
germania dalla società delle nazioni, dando avvia a politica espansionistica aggressiva.

L’ANTISEMITISMO, CARDINE DELL’IDEOLOGIA NAZISTA

Con il nazismo, nasce la teoria della superiorità della razza ariana, una razza pura rispetto a
quella ebraica, alla quale i nazisti imputavano i vizi peggiori dell’umanità: L’ANTISEMITISMO
diventa politica di stato.
Con le LEGGI DI NORIMBERGA , venne nagat la parità di diritti agli ebrei, che furono ridotti
a sudditi del terzo reich e furono emarginati dalla vita pubblica del paese.
Dopo la notte dei cristalli, cosi chiamata per la distruzione delle vetrine dei negozi ebrei,
iniziarono le deportazioni verso i campi di concentramento.

GLOSSARIO

-ARIANI: è considerata dai nazisti la razza dominante per natura mentre tutte le altre razze
erano considerate inferiori ad essa, sia dal punto di vista biologico che culturale.
-LEBENSRAUM: indica òa necessità per la germania di espandersi verso l’est e conquistare
i popoli slavi, considerati razze inferiori.
- NOTTE DEI CRISTALLI: tra 8 e 9 novembre 1938. SS E SA in borghese

8.3→ L’URSS DALLA DITTATURA DEL PROLETARIATO AL REGIME STALINIANO

Per quanto riguarda la politica interna dell’URSS, Lenin mirava all’abolizione di ogni forma di
democrazia proletaria, mettendo al bando quelle correnti che non condividevano la linea di
programma da lui ideata.
Tra gli uomini in ascesa della nuova dirigenza, Lenin non vedeva di buon occhio STALIN,
eletto nel 1922 segretario generale del partito comunista dell’URSS, che era giunto a
controllare l’attività del governo. Prima di morire, Lenin stilò il suo testamento politico,
suggerendo di rimuovere Stalin al potere. Tuttavia quest’ultimo manipolò tale indicazione.

Stalin aveva fatto sue 2 regole alla base della rivoluzione bolscevica:
1. mettere da parte ogni scrupolo morale per fare la rivoluzione
2. il socialismo si può costruire solo grazie al partito e al suo leader.
In seguito alla morte di Lenin, si aprì una crisi all’interno della dirigenza del partito. Da un
lato Stalin propugnava la via del socialismo in un solo paese, quindi il rafforzamento
interno dell’URSS tramite processo di industrializzazione. Dall’altra, abbiamo la prospettiva
di TROCKIJ, cioè quella di una rivoluzione permanente, che si poteva realizzare grazie
all’INTERNAZIONALE COMUNISTA. Tra le due tesi vinse quella di Stalin.

UN PROGRAMMA DI AUTOSUFFICIENZA ECONOMICA: L’URSS doveva rendersi


indipendente dalle altre nazioni. Fu dunque archiviata la NEP e nell’estate si procedette con
la collettivizzazione delle campagne per incentivare la produzione agricola e competere
con l’occidente.

Secondo Stalin, il principale ostacolo per l’attuazione dei suoi progetti, era rappresentato dai
KULAKI, una classe parassitaria della quale ci si doveva sbarazzare. In difesa di questi si
pronunciò NIKOLAJ BUCHARIN, ma le sue istanze furono condannate dal partito come
deviazionismo di destra. Così stalin procedette a eliminare chi, nelle campagne, si rifiutava
di cedere i propri raccolti. Furono applicate sanzioni molto gravi e il mondo agricolo fu
trasformato con le requisizioni delle terre.
Si assistette anche a una meccanizzazione dell’agricoltura, per assicurare grande
produttività a qualsiasi prezzo. Si procedette anche a redistribuzione coatta della
popolazione.

Grande successo ebbe anche il processo di industrializzazione, con i PIANI


QUINQUENNALI, grazie ai quali fu quadruplicato il valore della produzione. Notevole era
stato lo sviluppo del settore metallurgico e siderurgico. Allo stesso tempo,però, le condizioni
di lavoro nelle fabbriche erano peggiorate, lavoratori senza autonomia e sindacati
assoggetati al governo.

CONTROLLO FERREO SULLA SOCIETA’ grazie alla costruzione del consenso e


propaganda martellante, che portarono alla costruzione di un regime totalitario a tutti gli
effetti.
Se stalin risucì a conquistare potere assoluto, ciò dipese dal fatto che veniva considerato
come colui che avrebbe difeso la patria del socialismo dalle minacce degli avversari
dell’URSS. Compiendo un vero e proprio lavaggio del cervello, Stalin era convinto e diffuse
la convinzione che qualsiasi critica fosse sinonimo di crimine politico, perciò poteva
smascherare facilmente qualsiasi oppositore del regime.
Da questa visione distorta della realtà, Stalin ordinò un’ondata di epurazioni sistematiche
contro gli oppositori del regime, le grandi purghe. Fondamentale fu anche l’azione della
polizia politica, che induceva gli indiziati a confessare crimini politici mai commessi, sotto
TORTURA.
Se in germania abbiamo i lager, nell’URSS parliamo di GULAG, situati nelle zone più
inospitali della siberia. I gulag avevano comunque fini diversi dai lager nazisti, poichè i
prigioneri dovevano contribuire a fornire lavoro per realizzare grandi opere infrastrutturali.
Tuttavia, in molti morirono per malnutrizione e costretti a svolgere lavori spossanti per
lunghe ore e in pessime condizioni ambientali.

GLOSSARIO
-SOCIALISMO IN UN SOLO PAESE: attraverso questa formula si voleva sottolineare la
priorità del consolidamento del potere sovietico in URSS, anche a scapito degli interessi dei
partiti comunisti degli altri paesi.
-KOLCHOZ: cooperative agricole nelle quali i contadini lavoravano e condividevano
strumenti e macchinari.
-PIANI QUINQUENNALI: piani che prevedevano il raggiungimento di determinati obbiettivi
economici ogni 5 anni.
-CULTO DELLA PERSONALITA’: esaltazione delle virtù e dei comportamenti di un leader,
che viene paragonato ad una figura mitologica
-PURGHE: allontanamento di tutti coloro che si opponevano a stalin. Le purghe venivano
attuate dalla polizia attraverso omici o arresti basati su false tesimonianze

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