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Elementi di Psicopatologia – Prof.

Farina

ELEMENTI DI PSICOPATOLOGIA
Saranno considerati due modelli psicodiagnostici, la questione della diagnosi: personalità “normale” e patologica:
1. il primo fa rifermento all’orientamento psicodinamico, mira a evidenziare la distinzione tra strutture di personalità:
nevrotiche, psicotiche e le organizzazioni di personalità border-line (perversione).
Il sogg secondo la psicanalisi: la diagnosi di “struttura” formulata a partire dall’interpretazione e dal transfert
definisce soggetti nevrotici, psicotici e “stati limite”
2. il secondo si basa alla diagnosi per segni e sintomi così come espressa nel Diagnostic and Statistical Manual of
mental disorders - 5 (DSM-5). La classificazione “obiettiva” delle personalità, il DSM-5 (raccoglie tutte le patologie
mentali): la diagnosi per segni e sintomi formulata a partire dall’osservazione neutrale del paziente
Quella persona potrebbe manifestare segni e sintomi di un certo tipo, mi dà degli elementi preventivi.

Qual è la normalità della vita psichica?


La normalità:
✓ Energia psichica: la distinzione tra la vita normale e psichica sarà quantitativa e nn qualitativa (es: sogni)
Centrale nella psicoanalisi è il desiderio, tutti ne parlano di desiderio anche se in modo diverso; il desiderio, è il motore
della vita psichica del sogg. Senza desiderio nn c’è passione, “cuore”, volontà, ricerca intellettuale, pensiero, crescita.
Questo ti fa vivere da un punto di vista psichico e nn solo.
Ma cosa è questo motore della nostra vita psichica…cosa nn è desiderio:
• Nn è acefalo, richiede una soddisfazione immediata, è tipico del mondo animale, è unilaterale dal sogg verso l’ogg
del suo soddisfacimento.
• Nn è arbitrio o capriccio, il desiderio è solido e nn effimero, sono privi di vera finalità e insofferenti a ogni forma di
legge.
• É sempre desiderio dell’altro in quanto implica la presenza di due soggetti.
• É sempre desiderio d’altro mai soddisfatto, nn è alla ricerca del nuovo (moltiplicazione degli oggetti) ma lo trova in
ciò che ha. Ritrovi in situazioni conosciute delle novità, nn hai bisogno di moltiplicare ma scopri sempre qualcosa di
nuovo in ciò che hai o nelle persone che hai.
✓ L’ingovernabile: ma il desiderio, porta con se dei paradossi
• È mio ma nn lo governo o controllo, nn scelgo con la corteccia celebrale (nn scelgo di chi innamorarmi)
• È ex-timo, al sogg, termine lacaniano in cui si fondono esterno e intimo che deriva dalla mia storia familiare,
dalle frasi sentenza, da eventi pregresse
• Emerge soprattutto quando “l’Io cade” nella vacillazione della razionalità e della ragionevolezza, es. il
lapsus dove faccio un’azione scorretta senza rendermene conto ma che volevo compiere
• È ricerca il desidero dell’altro NN di un ogg, voglio che l’altro mi desideri. Mai “sazio” in quanto desiderio
d’altro che rinasce sempre nel sentirmi voluto dall’altro, in nuovo nn è antitetico allo stesso
✓ False antinomie: indica una contraddizione, reale o apparente, fra due cose
• Esiste uno schema culturale (occidentale e moralistico) secondo il quale se siamo nel desiderio nn siamo
nel dovere e nn siamo nella legge (desiderio e legge sono antagonisti).
Dove c’è senso del dovere c’è sacrifico, dove c’è desiderio c’è libertà
• LA PSICANALISI SMONTA QUESTO SCHEMA (!)
Un musicista “deve” suonare, pittore “deve” dipingere, ingegnere “deve” progettare, medico “deve” curare. NN può
farne a meno, segue felice la legge del suo desiderio. Es. semafori che sono la legge, sono garanzia che arrivi sano dove
voglio arrivare, ma sono io a decidere, nn loro che mi bloccano o decidono per me. [Freud “Lieben und arbeiten - amare
e lavorare”, la mia ricetta contro i mali oscuri dell’uomo]
Legge e desiderio: quando allora ci ammaliamo? Quando ci scostiamo dalla “normalità” dal punto di vista psichico?
Tre varianti del rapporto tra legge e desiderio che indicano le tre forme principali della sofferenza mentale:
1. La psicosi: il desiderio sregolato, senza contenimento, che nega ogni limite e ogni realtà. La legge nn esiste
(schizofrenia) oppure la legge sono Io (paranoia)
2. La perversione: la legge è la mia volontà di godimento (il modo che il sogg prova di sfogare la propria pulsione
o istinto, nn il piacere) e voglio godere fino alla morte, l’unica legge invocata è la legge dalla natura
3. La nevrosi: abdico dal mio desiderio per risultare amabile, mi sottometto alla legge, “viltà nevrotica” che
prende le forme dell’utopia (isteria) e dell’impotenza (ossessione)
Psicanalisi: psicogenesi -> la sofferenza mentale è mentale, ossia nn deriva né da un’alterazione fisico-biologica né da
processi di sviluppo o involuzione (è del sogg). C’è una sofferenza mentale che può essere indipendente dal biologico.

Sintomatologia: sint.ia
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Le sofferenze mentali possono essere + invalidanti e atroci di quelle fisiche! Il sogg si troverà ad agire o re-agire a questa
sofferenza secondo i modi che gli sono consentiti dalla sua struttura di personalità.
• La struttura di personalità si costituisce in funzione delle esperienze che il sogg ha vissuto nel corso della propria
infanzia. L’infanzia è pensata come un percorso suddivisibile in fasi; in ciascuna di esse il sogg è pronto ad affrontare
specifiche difficoltà e raggiungere livelli evolutivi + elevati. Ci sono momenti in cui è + facile affrontare specifiche
difficoltà o apprendere degli obiettivi evolutivi.
• Traumi e difese. Trauma: incontro con difficoltà intollerabili che genera frustrazioni con differenti livelli di gravità.
Sono eventi inassimilabili e periodizzanti per il sogg che creano un prima e un dopo, ti obbligano a fermarti,
frequentemente si caratterizzano per la loro natura sessuale. Sono eventi che per la persona nn riesce ad assimilare
nella griglia di pensieri che lui possiede (Piaget), nn riesce a dargli un ordine.

I traumi producono un arresto dello sviluppo, si tenterà di recuperare l’equilibrio con meccanismi di difesa.
• Rimozione: meccanismo che costituisce quei contenuti intollerabili che forma l’inconscio e che fonda l’intero
impianto psicanalitico; è un nn voler sapere. Nn è un nn sapere o dimenticanza, nn lo cancella ma lo tengo fuori
dalla coscienza; rimosso e ritorno del rimosso sono facce di una stessa medaglia.
Rimosso è in forma criptata davanti ai nostri occhi. L’AS si concentra sul nn volere, xk la persona sa già le cose.

Freud afferma: “la sua essenza consiste solamente nell’espellere e nel tener lontano qualcosa dalla coscienza”. In
questo modo il sogg nn vuole sapere nulla di un certo contenuto o evento e tuttavia sa di cosa si tratta.
Si vuole espellere un contenuto, nn smette di esistere MA produce +danni rispetto all’essere tenuto all’interno
• Inconscio: “fuori coscienza” inteso come istanza psichica. Luogo di contenuti penosi, intollerabili ma “attraenti”
(es. film horror) lì collocati per effetto della rimozione. Mi spaventa MA attrae, un’ambivalenza. Il materiale
inconscio nn cessa per questo di esercitare la propria azione; Freud afferma “i + complicati e perfetti processi di
pensiero posso svolgersi senza eccitare la coscienza. Sono i fenomeni psichici consci quelli che costituiscono la parte
minore della vita psichica, senza peraltro essere indipendenti dall’inconscio” -> es. iceberg.
• L’azione dell’inconscio si manifesta attraverso sogni, lapsus e sintomi; essi segnano il ritorno del rimosso:
o Sogno (guardiano del sonno) ci sono i contenuti rimossi o latenti che riappaiono in forma cifrata (manifesti)
per offrire al sogg un soddisfacimento allucinatorio ed evitare la ricomparsa esplicita del rimosso. Risveglio:
è l’impedire il soddisfacimento o la ricomparsa nel momento in cui ritorna troppo forte. Contenuti latenti
diventano nel sogno contenuti manifesti. Nn ci sono corrispondenze biunivoche tra contenuti latenti e
manifesti, bisogna sempre vedere cosa rappresenta soggettivamente.
o Lapsus: compromesso tra intenzione perturbata e intenzione perturbante. Atti mancati, “errori” di parola o
comportamento che evidenziano analogamente al sogno la realizzazione (parziale) del desiderio inconscio.

Nn si compiono errori casuali ma intenzionali -> es persona che arriva un giorno dopo e nn quello prima. Casualità?
Lapsus = sempre il frutto di qualcosa, nn esiste casualità o dimenticanza (solo con la rimozione).
o Sintomi: fenomeni soggettivi (es. controllare oggetti, nn sopportarne la presenza) e nn come malattie;
mostrano analogamente a sogni e lapsus ricomparsa e soddisfacimento in forma cifrata di desideri inconsci.
In questo senso il sintomo è essenzialmente una forma di godimento nel dolore per la persona.
Es. figlio di un accumulatore seriale che poi sceglie come lavoro il pulire il mondo dalle microplastiche.
• Il sintomo è pertanto caro al sogg e la sua scomparsa (la guarigione) spesso vissuta come un nuovo pericolo indicato
dalla comparsa dell’angoscia segno della ricomparsa del rimosso. Ogg dell’angoscia è il rimosso che nn deve
riemergere. L’angoscia appare quando equilibrio stabilito tra meccanismi di difesa e sintomi vacilla.

Relazione estremamente importante fra sviluppo dell’angoscia e formazione di sintomi, un processo può stare per
l’altro e sostituirlo. La formazione dei sintomi che si può anche chiamare un’inibizione, una limitazione della funzionalità
dell’Io; in questo modo egli si risparmia l’attacco d’angoscia.
Si osserva il fenomeno inverso quando si interferisce nella formazione dei sintomi (es. ossessioni). Sembra cioè: lo
sviluppo dell’angoscia sia l’antecedente, e la formazione dei sintomi il conseguente, come se i sintomi venissero creati
per evitare che esploda l’angoscia.
• Sintomi = modi di funzionamento del sogg che appaiono ripetutamente e sovente all’insaputa della persona nelle
sue scelte. Ripetizione: uno o + cliché che nel corso dell’esistenza viene costantemente ripetuto, nella misura in cui
lo consentono le circostanze esterne e la natura degli oggetti accessibili (Freud, 1912).

Sintomatologia: sint.ia
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• Tre istanze dell’apparato psichico, tre parti di un tutto:


o Es: serbatoio primordiale di energia psichica; arena di scontro tra pulsione di vita (eros) e di morte. I suoi
contenuti, prevalentemente inconsci, sono di origine differente: in parte derivanti da tendenze innate ed in parte
effetto della rimozione. Es: relazione stretta/conflittuale con Io e Super-Io, sue modificazioni e differenziazioni.
o Io: sede della coscienza ed operante in funzione del principio di realtà: è anche l’istanza del registro immaginario,
del narcisismo e delle identificazioni.
o Super-Io: “è l’istanza giudiziaria del nostro psichismo” (S. Freud) che sanziona secondo leggi o criteri morali le
azioni e i desideri considerati riprovevoli e producendo senso di colpa.

Precetto fondamentale del super-io è il godimento, comanda il godimento di un evento e questo mantiene l’equilibrio
dell’apparato psichico. Raggiunge un obiettivo di soddisfacimento ambivalente (amore e odio).
Parametri per la descrizione delle strutture di personalità:
o meccanismi di difesa, le difese sono le operazioni messe in atto dal sogg e volte ad evitare l’angoscia che lo invade
nel momento in cui è a confronto con una rappresentazione intollerabile:
- la rimozione esclusione “fallimentare” dalla coscienza di una rappresentazione intollerabile, il rimosso infatti
ritorna con lapsus, sogni, sintomi (rimosso un contenuto escluso che poi ritorna)
es. fobia e repulsione delle arance, la persona è cosciente della stranezza di questa fobia, nella psicoanalisi
ricorda della fruttiera davanti agli occhi mentre la nonna la sgridava (rimossa la sgridata)
- la negazione segna l’inaccettabilità permanente di una rappresentazione intollerabile (il contenuto nn è
cosciente, nn ha avuto collocazione nell’insieme dei significanti dei contenuti del sogg; nella ns mente c’è un
ordine di catalogazione dei contenuti con i propri significati)
- proiezione: affetto appartenente al sogg viene attribuito ad un’altra persona, tenerselo è sconveniente (es. una
persona che si innamora ma nn può dirlo e allora dice che è l’altra ad essere innamorata di lui)
- lo spostamento un affetto viene indirizzato su un sogg differente rispetto a quello a cui sarebbe stato
correttamente rivolto (es. marito litiga con i compagni, a casa picchia moglie e figlio con rabbia pregressa)
- formazione reattiva: un affetto viene rovesciato nel proprio opposto, una copertura a se stessa di un opposto
o relazione oggettuale (r.o.), relazione istituita dal sogg con il “suo” mondo “esterno”
- r.o. pregenitali si caratterizzano per l’incapacità del sogg di considerare simultaneamente la totalità (o quasi)
degli aspetti dell’ogg; vanno dalla completa fusionalità (indistinzione io-ogg), all’autismo, al senso di
persecuzione dell’altro, al bisogno di appoggio dell’altro (anaclitismo)
- r.o. genitali si caratterizzano per la possibilità del sogg di considerare la totalità (o quasi) degli aspetti dell’ogg;
comprendono la capacità di vicinanza all’ogg come lo schermo difensivo ma come insieme
Relazione che da pregenitale diventa genitale -> prima mi piace una parte di una persona e poi noto tt il resto. Normalità
e patologia molte volte nn sono distinte, è la quantità la distinzione e nn la qualità.
o natura dell’angoscia, anche se nn rimane consapevole nel sogg, si distinguono differenti tipi di angoscia:
- a. di frammentazione: angoscia + primitiva e psicotica, assume la forma dell’esplosione fisica del sogg che si
vede ridotto in pezzi e nn nella completezza; es. descrivere l’uomo ideale per certe caratteristiche
- a. di castrazione: angoscia nevrotica tipica di una punizione per un’azione “moralmente” riprovevole commessa
o desiderata o immaginata, assume la forma dell’amputazione e della conseguente inaccessibilità al piacere;
es. si lasciano le chiavi in macchina e si pensa che la rubano, che gli altri ne parlano male, ecc.
- a. di perdita: nevrosi-psicosi, il sogg si sostiene solo in virtù di vicinanza e appoggio a un altro ogg/sogg la cui
perdita (scomparsa dell’ogg o del legame) genera impossibilità di sussistenza, lo odi/ami e la perdita diventa
devastante; es: la stampella o il legame tra coniugi con un attaccamento morboso (borderline)
o natura del conflitto, si distinguono differenti tipi di conflitto che travagliano il sogg, essi comprendono
- conflitti intra-psichici, si collocano tra le differenti istanze dell’apparto psichico Es, Io, Super-Io; in particolare
- tra Es e Super-Io è il classico conflitto che genera senso di colpa per la presenza di desideri inaccettabili
provenienti dall’ Es e sanzionati dal Super-Io
- tra Es, Ideale dell’Io e il reale: l’ideale dell’Io impone il raggiungere mete puerili e grandiose scontrandosi con
le esigenze dell’Es e con il dato di realtà
- conflitto con il reale: le esigenze dell’Es sono talmente pressanti e l’Io assai fragile tanto da portare alla
negazione del reale ed alla creazione di una surrealtà
Genesi e descrizione delle strutture di personalità: [edipo: situazione psicologica (3-5 anni), respingere il genitore dello
stesso sesso, visto come antagonista nell'amore per il genitore di sesso opposto]

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(tempo) PSICOSI STATI LIMITE NEVROSI


Stadi orali Gravi frustrazioni molto precoci Evoluzione “normale” Evoluzione “normale”
Stadi anali Io psicotico preorganizzato Trauma disorganizzatore precoce
Stadi fallici EDIPO Pseudo-latenza precoce Conflitto edipico
Latenza Desessualizzazione
Adolescenza Io psicotico organizzato Organizzazioni Io nevrotico organizzato
Strutture psicotiche caratteriali-perverse Strutture nevrotiche
Età adulta Trauma disorganizzatore tardivo

ISTANZA NATURA NATURA ANGOSCIA DIFESE REL. OGGETTUALE


DOMINANTE CONFLITTO PRINCIPALI
STRUTTURE Super-io
NEVROTICHE Imperativo morale
Tra es e super-io Castrazione Rimozione Genitale

Frammentazione
Vivo me e gli atri
Es Tra es e realtà come pezzi nn Negazione Fusionale
STRUTTURE
PSICOTICHE
Voglio tutto e conflitto tra me e il integrati Sdoppiamento Io e l’altro siamo la
subito mondo reale interagendo solo dell'io stessa cosa
con ciò che voglio
vedere
Tra ideale dell'io, es
e realtà
Ideale dell'io Analitica
Conflitto tra ciò che
STATI LIMITE Ciò che vorrei Perdita dell'ogg Scissione dell'ogg Sto in piedi solo se
vorrei essere e
essere tu mi sostieni
quello voglio subito
e la realtà

Salvatore: caso clinico


• persona vestita di nero che nn riesce a superare un lutto; racconta la sua anamnesi “la famiglia era immigrata dal
sud Italia per lavorare, fin da piccolo fragile e soffriva di malattie respiratorie e, data la famiglia poco acculturata,
decide di riportarlo in Calabria. Partono lui e la mamma, per poi essere affidato ad una mamma-bambina che dopo
chiamerà mamma (S è stato male). Dopo 4 anni, lo va a riprendere la vera mamma che nn riconosce + come tale,
trauma di allontanamento. Scuola: bambino intelligente, università prestigiosa di Milano e la famiglia rivede in lui
un prestigio sociale di miglioramento. Chiede ai genitori un appartamento in affitto vicino all’uni e promette di
trovare dei lavoretti per contribuire, oltre ad aver un amico coinquilino (Rosario). S. è bravissimo, R nn studia e i
genitori di R si preoccupano xk mentre S lavora R nn fa nulla. I genitori di R scoprono che stanno insieme S e R;
vogliono ucciderlo piuttosto che far scoprire il fatto. S. ha un’idea: si trasferisce in America piuttosto perde il lavoro,
R accetta. Sono in aeroporto, ma R gli dice che nn riesce a partire; S si arrabbia ma deve partire. R torna a casa ma
(lapsus) tira dritto ea un incidente.”
• Border-line xk ci sono problemi nella fase anale (trauma disorganizzatore precoce, allontanamento dalla madre),
nn ci sono situazioni edipiche

STRUTTURE E ORGANIZZAZIONI DI PERSONALITÀ NN sono sinonimi di malattia; quindi, struttura nevrotica o psicotica
nn sono sinonimi di organizzazioni=stati limite. Un sogg psicotico o nevrotico può vivere la propria intera esistenza
senza mai presentare uno scatenamento o sviluppare sintomi. Tuttavia, se ciò avverrà egli manifesterà comportamenti
e sofferenze tipiche della propria struttura.
Si distinguono pertanto due grandi strutture di personalità: la struttura nevrotica e la struttura psicotica.
strutture psicotiche distinte in: strutture nevrotiche distinte in: stati limite (border-line) organizzazioni di
• struttura schizofrenica • struttura ossessiva personalità suscettibili di evolvere verso la
• struttura paranoica • struttura isterica nevrosi o regredire alla psicosi.
• strut. melanconica (depressiva o o isteria d’angoscia (fobica) Organizzazioni limite (border line) distinte in
maniaco depressiva) o isteria di conversione organizz. caratteriali (antisociali) e perverse

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La cura analitica:
Tuttavia, le circostanze esterne e la natura degli oggetti causa di desiderio possono indurre una profonda divisione del
sogg portandolo a condizioni per lui intollerabili. Sono queste le occasioni per la formulazione di una domanda di cura.
Prevedono un equilibrio e questo porta alla scomparsa del sintomo.
La cura analitica si fonda sulla comparsa del transfert: esso è il legame emotivo del paziente con l’operatore, si instaura
in modo automatico e attuale e in cui si riproducono le modalità di funzionamento tipiche di quel sogg. A volte è una
relazione pesante, nn devo uscire dalla mia posizione di neutralità.
La neutralità dell’operatore che nn reagisce alle seduzioni o alle aggressioni del paziente apre la possibilità di
un’interpretazione di quanto accade nella relazione.
L’ interpretazione è un intervento dell’operatore che consente la comparsa di un senso nuovo nel percepire del
paziente. Nn è mai “indovinare”, devi stare attento per capire cosa significa quella determinata cosa per quel paziente.
Essa può assumere anche la forma della citazione o dell’ “enigma”.

La PSICOSI: due immagini della follia


• Anarchica: folle come uomo “libero”, rifiuta il vincolo, ogni esperienza di imposizione, senza disciplina, randagio,
sbandato, senza legge, frammentato (artista) -> dimensione schizofrenica della follia
• Irregimentata: senza crepe/dubbi/vuoti/domande, certo di se stesso, di chi è e di cosa vuole, esclude l’oscillazione,
si pone come assoluto, innocente, duro e puro, il male è sempre fuori da sé, manicheo (Hitler)-> dim. paranoica
Li accomuna l’assenza di separazione dalla cosa (das ding) come luogo del godimento assoluto.
Freud: Nevrosi e psicosi (1920) e perdita della realtà nella nevrosi e psicosi (1924). Strapotere della realtà nella nevrosi
e dell’es che nega la realtà: costruzione di una nuova realtà (delirio patologia del pensiero, allucinazione patologia della
percezione dei 5 sensi -> due sintomi dello scompenso della psicosi)
Nella psicosi c’è un’assenza dell’edipo: assenza della funzione paterna che sottrae il bambino al servizio sessuale della
madre, impedisce la cannibalizzazione del bambino. Padre è colui che sa simbolizzare la legge nel desiderio, la
forculusione di questa funzione fa sì che essa ritorni dall’esterno nelle forme + terrificanti. Molte volte troviamo
personalità psicotiche con padri padroni, nn esiste posizione triangolare ed edipo.
Daniel Gottlieb È una personalità psicotica, crisi a 60 anni prima era un presidente preciso.
Moritz Schreber, Il padre scrive un libro, a lato il titolo.
1858 I bambini sono costretti all’obbedienza assoluta, deve abituarsi a subordinare ciecamente la sua
Educazione…… volontà rispetto a quella dei genitori. Fondamentale la punizione e il ricordo di questa.
Il figlio risponde: delirio-psicosi, c’è un angoscia di frammentazione del corpo. Ha delirato dopo.

FORME DI PSICOSI: 1 schizofrenia, 2 paranoia, 3 melanconia


Punto di Economia Natura angoscia Relazione Meccanismi Genesi parentale
vista topico pulsionale frammentazione per: oggettuale di difesa Madre:
diniego primario,
1 indistinzione
primato orale … mancanza di unità autismo condensazione, simbiotica-tossica
S Io - nn Io
spostamento
diniego primario,
2 Io incompleto … timore di (si sente)
primato anale proiezione, fallica narcisistica
P senza l’ogg penetrazione perseguitato
annullamento
3 fallimento regressione … perdita avvenuta primato della ambivalente, conservati
introiezione
M ideale dell’Io all’analità dell’ogg anaclitico aggressività solo aspetti frustranti

Schizofrenia (è una forma di psicosi) evoluzione primaria:


Tra le strutture psicotiche la schizofrenia si colloca nella posizione + regressiva, sia dal punto di vista dello sviluppo
della libido, sia da quello dello sviluppo dell’Io.
La madre dello schizofrenico è in genere: autoritaria, iperprotettiva e tuttavia ansiosa e gravata da sensi di colpa;
affettivamente frigida e tuttavia bisognosa di far dipendere il bambino totalmente da sé (simbiosi).
I padri degli schizofrenici appaiono solitamente come una “duplicazione sbiadita” di un’immagine fallica materna
Nelle famiglie degli schizofrenici sono spesso presenti altri membri con la medesima struttura, ma nn scatenati
Nel momento di scompenso si osservano depersonalizzazione, derealizzazione, delirio, allucinazioni (uditive), perdita
dei confini dell’io.

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Paranoia (è una forma di psicosi) evoluzione intermedia:


La pulsione libidica si trasforma in vissuto persecutorio seguendo tre tappe: da “è lui che amo” in “no, nn lo amo, lo
odio” (rovesciamento dell’affetto) e successivamente da: “no, nn sono io che lo odio” a “è lui che mi odia” (proiezione)
e comparsa del vissuto cosciente di persecuzione.
I genitori di questi soggetti sono spesso delle “coppie rovesciate” in cui un apparente potere paterno maschera la vera
autorità della madre.
L’Io è distinto dal nn-Io e tuttavia nn può raggiungere autonomia se nn grazie ad una dipendenza aggressiva.
Nello scompenso si osservano bisogno costante di controllo, certezza di persecuzione, mantenimento del pensiero
logico usato difensivamente.
Es. una persona che deve controllare 10 volte se la porta sia aperta la sera, xk ci sono tanti ladri che ce l’hanno con lui.
Il sogg nn sa che senso ha vivere, nn è che vuole ma nn riesce xk ha una perdita del senso e un fallimento dell’io. Il sogg
deve estroflettere la sua realtà sennò gli cade addosso e lo distrugge. L’ogg cattivo deve essere fuori di lui. Mai dire al
sogg cosa fare (anche se giuste) xk peggiora la situazione nn riuscendoci.
Melanconia (è una forma di psicosi):
L’angoscia di frammentazione, caratteristica della psicosi, è qui data dal sentimento di perdita attuale dell’ogg. I
fantasmi sono legati al lutto, nn rielaborabile, per l’ogg perduto del quale si conservano i soli aspetti frustranti.
La situazione famigliare comprende una madre che nn ha permesso al sogg di integrare i sentimenti ambivalenti a lei
rivolti (unificazione della “mamma buona”/ “mamma cattiva”) .
L’ostilità provata verso l’ogg perduto viene introiettata dal sogg.
Nello scompenso si potranno osservare cadute depressive profonde a cui si alternano esplosioni di tipo maniacale.
La psicosi mostra aspetti di divergenza che una figura nevrotica fa fatica a vedere; lo psicotico è + complicato.
PSICOSI: è silente, mostra i suoi sintomi nel tentativo della guarigione. Psicosi: sdoppiamento dell’io e relazioni fusionali
• Pre-psicosi -> lo stato di un sogg psicotico che nn ha raggiunto (e nn è detto che raggiunga) lo scatenamento. Egli
vive come un puro sembiante finché nn si scontrerà con scelte che richiedono la sua emersione come soggetto.
• Post psicosi -> lo stato che indica la condizione in cui il sogg psicotico, dopo lo scatenamento, tenta di ricostruire la
propria collocazione nel mondo e nelle relazioni con gli altri. Condizione precedente (pre-psicosi) è ora intollerabile.
• Pseudo-nevrosi -> indicano le manifestazioni ingannevoli di una struttura psicotica che manifesta sintomi di marca
nevrotica (solitamente ossessivi) al di sotto dei quali si collocano comunque angosce psicotiche.

NEVROSI (riuso il mio dolore, lo trasformo e ne traggo qualcosa) es. coco-chanel


Cosa ne faccio del mio desiderio? Fondo depressivo della nevrosi, che consiste nella rinuncia al proprio desiderio.
Non ha avuto coraggio per “tenere “ sul proprio desiderio, si prodiga per risultare amabile, per soddisfare il desiderio
degli altri per essere da loro amati e accettato. Accondiscendenza della nevrosi che mostra la posizione della vita
nevrotica “avrei voluto il coraggio di dire la mia ma sono stato zitto”; cedo sul mio desiderio.
Il programma della pulsione esclude per principio il suo soddisfacimento integrale.
Utopia (volere l’impossibile) e impotenza (vorrei ma non posso) come nomi della “viltà” nevrotica:
• Isteria: meglio vivere nel desiderio che appassire nell’essere, continua incessante ricerca di qualcosa che non c’è,
ricerca affannata della cosa. [ister=utero, spt femminile]
Discorso d’organo (il corpo che reagisce) dell’isteria che dice del suo desiderio rimosso, il corpo isterico parla dei
conflitti intrapsichici (Anna O). L’isterico (s)offre ma non si concede.
Rendere l’altro mancante per farlo desiderare e finisce per dimenticare il proprio desiderio (operazione sottrattiva).
Sapere che si coniuga con la mia singolarità e non sapere universale, sono il trauma della tua teoria, “enigma per la
medicina” -> disturbi fisici senza riscontri fisiologici. L’isteria è di conversione, non è fittizia dove simulo un disturbo
fisico per il solo obiettivo di essere curato, non è di simulazione dove simulo per un obiettivo non dichiarato. Non
chiude un percorso analitico ma ha una fuga nella sua guarigione.
Es. cercare continuamente un uomo a cui concedersi e all’ultimo fermarsi; cercare di comprare casa ma non farlo
• Ossessione: non posso autorizzarmi a volere veramente, meglio essere che desiderare, rinuncio a volere veramente
qualcosa per esistere. [spt maschile] “Vorrei diventare il capo ma non lo faccio” vuole che il capo stia male.
Rimosso -> torna attraverso il pensiero: dubbio, ruminazione, differimento dell’azione. È il “servo” che cerca un
“padrone” a cui offre tutto se stesso, ma aspetta che il padrone (Patria, Chiesa, esercito), muoia.
La cosa che + teme è la libertà e sovente cerca un altro padrone, xk la libertà lo espone al dramma della scelta.
L’ossessivo sottrae la propria vita al regno della contingenza che deve essere trasformata in ordine necessario.
Es. vuole sapere tutto, giorno e ora di eventi futuri.

Sintomatologia: sint.ia
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NEVROSI -> struttura ossessiva


Punto di vista topico: regressione dell’Io, pensiero = atto
Economia pulsionale: primato genitale
Natura dell’angoscia: castrazione se appaiono pensieri erotici o aggressivi
Relazione oggettuale: a mezza distanza
Meccanismi di difesa: rimozione, isolamento
Genesi parentale: divieto di amare il genitore del sesso opposto, odiare il genitore dello stesso sesso
Struttura ossessiva sul piano della libido come la + regressiva delle strutture nevrotiche, adiacente alla paranoia, con
analogie sintomatiche rispetto a questa: controllo, meticolosità, ecc…
Rappresentazioni conflittuali vengono separate dagli affetti corrispondenti, MA agganciati ad altre rappresentazioni
meno conflittuali che celano quelle originarie.
In condizione di compenso solo piccoli frammenti del rimosso arrivano alla coscienza; essi danno luogo a modeste
manifestazioni sintomatiche che il soggetto giustifica grazie alla razionalizzazione.
In fase di scompenso: osservate dapprima manifestazioni agite costituite appunto da rituali ossessivi (controllo
meticoloso, ordine, ecc). Dopo appaiono sintomi puramente mentali, che sottolineano l’ipervalutazione difensiva del
pensiero e portano all’inibizione dell’azione (ruminazione mentale).
Struttura ossessiva -> non può generare sintomi perversi (feticismo, masochismo, ecc) XK non autorizza alcuna traccia
di soddisfazione diretta e non abbandona mai il piano della realtà.
Vita emotiva dell’ossessivo -> arida, si tiene lontano “dal luogo in cui si corre il rischio e non lasciando sul posto che un
ombra di lui, egli annulla in partenza la vittoria come la sconfitta, rinunciando a priori al desiderio che è in gioco” (Lacan)
Famiglia d’origine dell’ossessivo mostra due genitori sessualmente differenziati, in cui i divieti riguardano l’“amore”
verso il genitore di sesso opposto e l’“odio” verso il genitore dello stesso sesso (economia edipica).

NEVROSI -> struttura isterica


Caratteristica principale -> la forza della componente erotica che in tutti i suoi aspetti domina la vita dell’isterico e le
sue esperienze relazionali. Gli investimenti oggettuali sono mobili e multipli pur non essendo per questo superficiali;
la rimozione costituisce il principale meccanismo di difesa che assolve da sola in padroneggiamento dell’angoscia.
Oltre a questi tratti comuni si distinguano:
• isteria d’angoscia (o istero-fobia)
Punto di vista topico: non regressione dell’Io, parziale regressione della libido
Economia pulsionale: primato genitale
Natura dell’angoscia: castrazione se appaiono pensieri erotici
Relazione oggettuale: fobia per conservare/evitare
Meccanismi di difesa: rimozione, evitamento
Genesi parentale: sessualità vietata da parte di entrambi i genitori
Pulsione conflittuale (quasi sempre di natura sessuale) -> spostata su un ogg che cela la sua origine; questo verrà poi
comunque evitato (es. da “le donne di strada” a fobia delle strade). Lo schermo fobico consente allo stesso tempo di
conservare-evitare la rappresentazione conflittuale. Genesi parentale: eccitamento e divieti provenienti dai genitori.
• isteria di conversione (o istero-fobia)
Punto di vista topico: non regressione dell’Io, parziale regressione della libido
Economia pulsionale: primato genitale
Natura dell’angoscia: castrazione se si realizza l’atto
Relazione oggettuale: prossimale per controllare
Meccanismi di difesa: rimozione
Genesi parentale: eccitazione da parte del genitore di sesso opposto, divieto da parte dello stesso sesso
La conversione somatica di natura autenticamente isterica è caratterizzata dalla focalizzazione e simbolizzazione
dell’investimento libidico sul genitore di sesso opposto. La localizzazione corporea del disturbo non è assolutamente
casuale; tuttavia, non esiste una chiave di lettura univoca che possa guidare la nostra interpretazione.
Isterico di conv. guarda al suo sintomo in tutta serenità non essendo disturbato in questo dà alcun ritorno del rimosso.

Sinteticamente le due principali nevrosi di traslazione possono essere distinte in funzione di alcune caratteristiche:
• sint.ia puramente mentale: spesso silente-dissimulata nell’ossessivo, di frequente somatica-chiassosa nell’isteria
• i meccanismi psichici di difesa: rimozione nell’isteria, isolamento e annullamento retroattivo nell’ossessivo
• dialettica in opera: domanda rivolta all’Altro in forma di enigma (isteria), domanda dell’Altro nella nevrosi ossessiva
• la dimensione del desiderio che si mantiene “insoddisfatto” nell’isteria e appare “impossibile” nell’ossessivo

Sintomatologia: sint.ia
Elementi di Psicopatologia – Prof. Farina

LA PERVERSIONE: elementi di ordinaria perversione (parola con accezione negativa)


Ci dà una versione ordinaria della perversione. La pulsione umana diversamente dall’istinto animale è s-naturata.
L’istinto animale è infallibile mira alla sopravvivenza della specie e quindi alla riproduzione.
La pulsione umana non può mai essere ricondotta esclusivamente alla finalità della riproduzione (trova ogg differenti
e non solo corrispondenti al biologico xk l’uomo è + complesso/elevato).
Già il bambino è indicato come perverso polimorfo con una sessualità pregenitale.
La tesi “sconvolgente” di Freud non l’esistenza della sessualità infantile bensì che la sessualità infantile costituisca il
cuore immodificabile della sessualità adulta.
Pulsione -> sempre parziale (mai totale), sceglie dei suoi determinanti: passioni/feticci erotici assolutamente singolari.
Perversione ordinaria del desiderio maschile è il feticismo. Corpo femminile “smembrato in pezzi”, si scontra
spesso con il desiderio femminile che necessita di sentirsi amata, di essere l’unica e insostituibile.
Impossibile relazione armoniosa tra i 2 desideri. Pulsione: sempre parziale e singolare nn risponde a legge universale.
Dal piano della sessualità a quello del desiderio perverso:
Dato quindi che l’istinto non governa la sessualità umana, le pratiche sessuali sono sempre in qualche modo strambe,
singolari, la sessualità umana è fuori norma. Ciò significa che la perversione non esiste? Esiste ma non è riconducibile
a una deviazione della pulsione sessuale. Il desiderio veramente perverso non si gioca tra legge e desiderio: interdizione
che accende il desiderio. Bensì fare della propria volontà di godimento l’unica legge ad personam.
Ogni altra legge è ipocrisia, l’unico valore è la propria volontà di godimento, il godere fino alla morte. Il perverso è un
padrone del godimento.
Seduttore spt dei nevrotici (che hanno caratteristica principale è la forza della componente erotica che domina la vita
dell’isterico e le sue esperienze relazionali) con la sua assenza di dubbio, vergogna, colpa: “so io cosa vuoi”.
Nella perversione c’è una veste pedagogica (max espressione pedofilia) che spiega come nn farsi corrompere dalla
falsa legge che gli altri seguono per raggiungere un godimento assoluto.
Riferimento del perverso: la legge della natura, altrimenti saremo nel “disagio della civiltà” nella mancanza a essere.
Obiettivo del perverso: provocare angoscia nell’altro, + questo altro è “grande” uomo di legge + alto è il suo godimento.
La Philosophie dans le boudoir, Madame de Saint-Ange Disprezza, stupida xk
Tu devi spezzare le tue catene a qualunque costo, disprezza le vane rimostranze di tua madre - imbecille - a cui segue la legge.
non devi che odio e disprezzo, e se tuo padre ti desidera concediti, goda di te, ma senza incatenarti. Spezza il
gioco che vuole asservirti, fotti, insomma fotti! È per questo che sei la mondo, nessun limite ai tuoi piaceri, se non Natura violata: il perverso
quelli delle tue forze o delle tue volontà, nessuna eccezione di luogo, di tempo, di persona. segue la legge della natura
Tutti gli uomini devono servire la tua volontà di godimento, la continenza è una virtù impossibile, in cui la natura Puoi offendere la natura
violata nei suoi diritti ci punisce con mille sventure. Cedere ai desideri che essa sola ha posto in noi significa SOLO se non la segui
obbedire le sue leggi, noi possiamo offendere la natura solo se le resistiamo.

Riassunto: tre varianti del rapporto tra legge e desiderio che indicano le tre forme principali della sofferenza mentale:
1. La psicosi: desiderio sregolato, senza contenimento, che nega ogni limite e ogni realtà.
La legge nn esiste (schizofrenia) o la legge sono io (paranoia)
2. La perversione: la legge è la mia volontà di godimento (il modo che il sogg prova di sfogare la propria pulsione o
istinto, nn il piacere) e voglio godere fino alla morte, l’unica legge invocata è la legge dalla natura
3. La nevrosi: abdico dal mio desiderio per risultare amabile, mi sottometto alla legge, “viltà nevrotica” che prende le
forme dell’utopia (isteria) e dell’impotenza (ossessione).
Es. sentire una donna mia in un gioco delle parti dove ti conduco alla mia decisione è da nevrotico, se invece devo
mostrarti nel reale che ho un potere totale legandoti o altro è da ossessivo.
ORGANIZZAZIONI LIMITE della personalità o BORDER-LINE
Organizz. che nascono da un trauma disorganizzatore precoce (primo sotto stadio anale): fatto concreto del contesto
di vita vissuto dal sogg come una frustrazione molto intensa, come un rischio di perdita irrimediabile dell’ogg d’amore.
Effetto del trauma: arrestare l’evoluzione libidica, generando pseudo-latenza precoce + lunga/duratura della normale;
questa potrà prolungarsi aldilà dell’adolescenza fino ad invadere in alcuni casi la totalità della vita adulta o quasi.
La comparsa (non necessaria) di un trauma disorganizzatore tardivo potrà provocare scompenso o dirigere il soggetto
verso le organizzazioni perverse o caratteriali. Le organizz. limite lottano contro l’angoscia di perdita d’ogg; sanno che
ciò potrebbe precipitarli nella depressione ed in alcuni casi spingerli al suicidio. Osserviamo due settori operativi dell’Io:
1. classicamente adattato alla realtà svolge la sua normale funzione
2. funziona in modo più “autonomo” rispetto appunto al reale, è fissato a bisogni narcisistici e a modalità di rapporto
anaclitico (se non c’è quella persona, muoio; appoggio irrinunciabile, il lutto è inelaborabile) con gli ogg d’amore.
I soggetti mostrano un immenso bisogno di affetto e considerazione; si mostrano come seduttivi e adattabili; tuttavia,
essi sono incapaci di un reale e durevole adattamento.

Sintomatologia: sint.ia
Elementi di Psicopatologia – Prof. Farina

La relazione con l’altro pone i due partner, a turno, nel ruolo di “adulto” che ama e cura e in quello di “bambino” che
ha disperato bisogno di amore e cura; così come in quelli di persecutore e perseguitato.
In nome di un Ideale dell’Io puerile e grandioso, e del bisogno di affetto e considerazione, coltivano ambizioni eroiche
e smisurate di “fare del bene”. Anche di fronte a un fallimento non saranno mai portati a ridimensionare le loro
aspirazioni o vissuti di colpa.
Ogni frustrazione, sentita come troppo crudele per sé, verrà proiettata all’esterno o se introiettata esporrà il soggetto
al grave rischio della depressione.
La causa esterna dello scompenso (trauma disorganizzatore tardivo) può essere molto varia: lutto, matrimonio,
incidenti con danno fisico e/o affettivo, post-partum. Essa fa comunque riferimento per il soggetto ad una separazione
radicale da un oggetto d’amore: una persona, una condizione di vita, un luogo ecc…
Si riattiva così l’angoscia depressiva legata all’antica ferita narcisistica (trauma precoce).
Se il trauma tardivo si verifica in età avanzata potranno osservarsi: morte subitanea (infarto del miocardio), demenza
senile precoce, affezioni psicosomatiche.
Se il trauma tardivo si verifica nella giovinezza o età adulta si potranno avere:
▪ regressione verso la psicosi, sovente verso la struttura melanconica e comunque mai fino alla schizofrenia
▪ evoluzione verso la nevrosi, sovente istero fobia o ossessione, mai fino all’isteria di conversione.

Struttura più evoluta nella psicogenesi -> l’isteria di


conversione

DIAGNOSTIC AND STATISTICAL MANUAL


OF MENTAL DISORDERS – 5 (DSM-5)
Il DSM-V, è la QUINTA versione del Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (Diagnostic and Statistical
Manual of Mental Disorders) Pubblicato dall‘ American Psychhiatric Association (APA), nel 2013 e apparso in Italia nel
marzo 2014 Consiste in una classificazione nosografica e teorica dei disturbi mentali I disturbi mentali sono definiti in
base a quadri sintomatologici costruiti su basi statistiche.
Prima versione del 1952 (DSM-I): poi 1968 (DSM-II), ‘80 (DSM-III), ‘87 (DSM-III-Revised), ‘94 (DSM-IV) e 2000 (DSM-IV Text Revision).
I principali cambiamenti dell’ultima versione (DSM V) sono:
• L’eliminazione dell’organizzazione assiale: la precedente versione divideva i disturbi in clinici (asse I) e di
personalità (asse II), oggi tutti i disturbi sono elencati secondo macroaree sintomatiche e la loro presenza
andrebbe indagata nell’intervista di esame diagnostico.
• Le forme della schizofrenia sono state eliminate: i tipi catatonico, ebefrenico, residuo ecc. sono stati giudicati
privi di sufficiente stabilità e quindi raccolti sotto un’umica diagnosi.
• Cade la distinzione tra aduso (abuse) e dipendenza (addiction) da sostanze: letti ora come differenti livelli di
gravità di un unico disturbo, sono gradi diversi di una dipendenza, è una visione pessimista.
C’è occasionale o abituale ma sono entrambe delle dipendenze, gradi diversi.
• Si aggiunge ai disturbi di dipendenza la ludopatia, continua invece il dibattito sulla questione del sesso
compulsivo; si scorpora dai disturbi d’ansia il disturbo da trauma che assume così uno statuto autonomo.
• Si aggiunge ai disturbi ossessivi il disturbo da accumulo e ai disturbi alimentari il binge-eating.

DSM5 – macroaree sintomatiche (si distinguono i disturbi) -> IMPORTANTE XK C’è ALL’ESAME
1. PSICOSI -> Disturbi dello spettro della schizofrenia.
- Ha mai sentito rumori o voci che gli altri non sentono? Allucinazioni (percezione)
- Ha avuto la convinzione che qualcuno la seguisse, volesse farle del male o potesse leggere nei suoi pensieri? Delirio
- Ascoltando la radio o la TV ha percepito che si stessero riferendo proprio a lei? Delirio

Sintomatologia: sint.ia
Elementi di Psicopatologia – Prof. Farina

2. UMORE
• Disturbi depressivi (risposta affermativa ad entrambe)
- É stato triste, giù o innervosito, irritabile? Irritabilità come segno della depressione
- Ha perso interesse nel fare cose da cui solitamente traeva piacere e soddisfazione?
• Disturbo bipolare e disturbi correlati
- Ci sono stati giorni in cui si è sentito molto forte, allegro? Era talmente preso da quel che faceva da non provare
stanchezza, sonno e non aveva bisogno di riposo? Caratteristiche di un episodio maniacale
3. ANSIA -> Disturbi d’ansia
- Si è preoccupato sovente di molte cose? É difficile fermare o controllare queste preoccupazioni?
- Ci sono luoghi o situazioni che preferisce evitare perchè la agitano? Disturbo fobico
- Le è capitato di avere paura improvvisamente e immotivatamente sentendosi mancare il respiro, battere il cuore
all’impazzata? Attacco di panico fisico/medico (non ha più una sua autonomia ma è collegato ad altro)
4. OSSESSIONI E CONPULPSIONI -> Disturbo ossessivo compulsivo e disturbi correlati
- Ci sono pensieri indesiderati, idee fisse o immagini mentali persistenti che vorrebbe scacciare? Ossessioni
- Le capita di compiere azioni fisiche o mentali per ridurre il disagio legato a questi pensieri? Compulsioni
5. TRAUMA -> Disturbi correlati a eventi stressanti (correlati a un rischio di danno fisico grave con rischio di vita)
- Negli ultimi mesi ha fatto esperienza o è stato testimone di situazioni in cui la vita di qualcuno o la sua fosse in
pericolo? Ha vissuto situazioni in cui si è sentito “violentato” dal punto di vista fisico o psicologico?
Es. immigrati che hanno visto persone morire sui barconi; persone prigioniere di guerra
6. DISSOCIAZIONE -> Disturbi dissociativi (allontanare e dissociarsi dall’evento)
- Ha mai avuto la sensazione di sentirsi distaccato da se stesso, di guardarsi dal di fuori?
- Ha certezza di aver preso parte a eventi o situazioni che non riesce in nessun modo a ricordare?
Es. la sera preparo sempre il caffè ma poi non lo trovo, qualcuno lo beve
- A volte sente come irreali dei luoghi o delle persone che usualmente le sono familiari?
7. ALIMENTAZIONE E NUTRIZIONE -> Disturbi della nutrizione e dell’alimentazione
- Cosa pensa del suo aspetto fisico? Ha eliminato dalla sua dieta alcuni cibi? Le capita di abbuffarsi mangiando tutto
ciò che trova? Fa esercizio fisico in momenti inconsueti?
8. ABUSO DI SOSTANZE E ALTRE DIPENDENZE -> Disturbo correlati a sostanze e da addiction
- Beve spesso alcool? Ha avuto problemi come conseguenza del bere? Ha mai provato droghe?
- Ha tentato si sospendere l’uso di alcool e/o droghe senza riuscirci? Scommette o gioca d’azzardo rischiando di trovarsi
in difficoltà economiche?
9. GENERE E SESSUALITA’
• Disforia di genere
- Sente di essere nato nel corpo “sbagliato”? Ha provato a cambiare il suo aspetto fisico per renderlo più simile a quello
di una persona dell’altro sesso? Ha pensato di fare ricorso alla chirurgia o a cure ormonali per lo stesso scopo?
Disforia ed euforia: contrari. Diventare donna per stare COMUNQUE con le donne.
• Disturbo parafiliaco
- Evita rapporti affettivi e sociali con i suoi partner sessuali? L’atto sessuale risulta quasi irrilevante rispetto a situazioni,
oggetti, che lo precedono e senza i quali il partner non desta il suo interesse?
10. PERSONALITA’ -> Disturbo di personalità
- Nella vita delle persone ci sono delle “costanti” che determinano i modi di agire, pensare, entrare in relazione con
altri. Pensando alla sua vita ci sono delle costanti, modi di essere/comportarsi che le hanno causato problemi e sofferenze?
11. SONNO/VEGLIA
- Ha un sonno insufficiente o di cattiva qualità? Fatica a prendere sonno? Ha risvegli notturni o precoci?
- Prova un bisogno irrefrenabile di dormire? Lei o chi dorme con lei ha riscontrato suoi comportamenti anomali durante
il riposo: apnea, movimenti continui ecc.. ?
Schizofrenia e altri disturbi psicotici
• Schizofrenia • Disturbo psicotico breve
• Disturbo schizofreniforme • Disturbo psicotico indotto da sostanze
• Disturbo schizo affettivo • Disturbo psicotico dovuto a condizione medica
• Disturbo delirante • Disturbo catatonico dovuto a condizione medica
• Disturbo psicotico condiviso – folie à deux

Sintomatologia: sint.ia
Elementi di Psicopatologia – Prof. Farina

NEI DISTURBI PSICOTICI (LA BASE) si possono aggiungere degli elementi aggiuntivi quali (questi 9); la classificazione
redatta in funzione di variazioni e cause che i sintomi della schizofrenia possono assumere:
1. Schizofrenia
2. Disturbo schizofreniforme -> nel tempo
3. Disturbo schizoaffettivo -> combinazione con sintomi dell’umore
4. Disturbo delirante -> nella parzialità del quadro sintomatico
5. Disturbo psicotico condiviso – folie à deux
6. Disturbo psicotico breve -> nel tempo
7. Disturbo psicotico indotto da sostanze -> In funzione della causa scatenante
8. Disturbo psicotico dovuto a condizione medica -> In funzione della causa scatenante
9. Disturbo catatonico dovuto a condizione medica -> In funzione della causa scatenante

ANCHE BASE DEPRESSIONE (disturbo depressivo reattivo) con aggiunta delirante: esempio di un uomo che ha perso la
moglie e pensa che quest’ultima dall’al di là lo perseguita.

Schizofrenia e disturbo psicotici


SCHIZOFRENIA:
• fattori genetici hanno un ruolo unitamente a quelli ambientali nello sviluppo della malattia
• è una malattia eterogenea, non esiste un suo trattamento MA deve essere elaborato uno specifico percorso per
ciascun paziente che comprenda trattamenti di tipo:
o farmacologico, a volte non accettano i farmaci le persone MA noi dobbiamo sostenerle affinché li prendano
xk possono togliere allucinazioni e deliri; dobbiamo conoscere i farmaci e i loro effetti e benefici
o psicoterapeutico, non interpretare MA di assoluta chiusura e ricomposizione dell’inconscio, non aprire
l’inconscio e interpretare i contenuti MA chiudere e ridurre il suo inconscio xk è già lui che fa dei
collegamenti di pensiero divergente e associa ogni contenuto; bisogna riportarlo ad un filtro più normale
delle situazioni.
Es. una persona che pensa che gli usino la macchina, pensa che altri gliela rubino -> noi dobbiamo ridurre la portata,
dire “sicuramente nessuno usa la sua macchina” non “chi pensa possa essere o xk pensa così”
o educativo, ci consente di andare nel mondo, gli educatori aiutano i soggetti a riprendere abilità sociale che
gli consentono di muoversi in modo più sicuro nel mondo sociale.
Es. le persone devono sapere che certe cose possano passare per la sua mente mentre non devono essere dette ad
altri, esempio dell’uomo che parla delle sue allucinazioni mentre fa la spesa dicendo che ci sono delle persone che lo
seguono. Alterano le relazioni sociali sennò; non è un mascherare MA è avere un filtro sugli argomenti.
• Sintomi positivi: disturbi del contenuto del pensiero (delirio), della percezione (allucinazioni), manifestazioni
comportamentali (catatonia o agitazione psicomotoria)
• Sintomi negativi che diventano una mancanza di funzionamento: assenza di affettività, povertà del pensiero e
appiattimento, apatia, anedonia= mancanza di provare piacere; è importante osservare che essi non derivino da
altra patologia e perdurino nel tempo al di là dell’esordio -> questi sintomi non vengono arginati dalla farmacologia
• Relazioni personali disturbate: ritiro, espressione inadeguata della sessualità e aggressività, mancanza di
consapevolezza dei bisogni altrui
• Durata: almeno sei mesi
• Differenza schizofrenia e Alzheimer: la schizofrenia è come la demenza precoce quasi un Alz precoce, qualcosa che
erode il pensiero e porta il sogg in condizione simile all’esito di malattie neurodegenerative; la schizofrenia non
curata porta a queste malattie; gli antidepressivi fanno rinascere i neuroni

DISTURBO Schizofreniforme
o Criteri distintivi sono:
La durata più di 1 mese e meno di 6 mesi (quindi esclude la schizofrenia)
L’assenza di sintomi affettivi, depressione maggiore, maniacalità, ecc. (si esclude un disturbo schizo affettivo)
o Si osservano i sintomi positivi della schizofrenia di cui almeno uno deve essere: delirio, allucinazione,
eloquio disorganizzato e i sintomi negativi della schizofrenia abulia, appiattimento emotivo, ecc.
DISTURBO Schizoaffettivo si unisce ai disturbi dell’umore
o Criteri distintivi sono:
I sintomi che soddisfano i criteri per un episodio maggiore dell’umore sono presenti per la maggior parte della durata
della malattia.
La natura di questi disturbi affettivi consente di distinguere: un tipo bipolare (un episodio maniacale) e un tipo
depressivo (solo episodi depressivi maggiori).
o Si osservano i sintomi positivi della schizofrenia delirio e allucinazione, per almeno due settimane.

Sintomatologia: sint.ia
Elementi di Psicopatologia – Prof. Farina

DISTURBO Delirante
o Criteri distintivi dalla schizofrenia sono l’assenza di:
o Sintomi negativi della schizofrenia
o Allucinazioni ▪ Disorganizzazione del linguaggio e del comportamento
o Marginalità degli eventuali sintomi affettivi
o Si osservano:
o Delirio che lascia inalterate le altre funzioni emotive e cognitive, il soggetto appare “normale” fin
quando non si tocca il nucleo delirante.
o Si distinguono deliri di tipo: paranoide (persecuzione), di gelosia, somatici, erotomanici (essere
l’oggetto d’amore di una data persona), di grandezza (doti , capacità e intuizioni geniali e non
riconosciute)
o Le ideazioni deliranti resistono a ogni spiegazione razionale e oggettiva

DISTURBO psicotico condiviso


Eliminato dal DSM – 5 questo disturbo si manifesta quando:
o un individuo dominante impone le proprie convinzioni deliranti a un soggetto a lui affettivamente legato e
sottomesso
o Il soggetto “fragile” non manifesterebbe convinzioni deliranti se non fosse soggetto all’influenza del partner
o La separazione dal soggetto psicotico dominante produce critica delle convinzioni e sovente rapida dissoluzione
del delirio
o Le “coppie deliranti” sono solitamente formate da madrefiglia, marito-moglie

DISTURBO psicotico breve


o Criteri distintivi:
o la durata: da almeno 1 giorno a meno di 1 mese
o Assenza dei Sintomi negativi della schizofrenia
o Assenza di disturbi affettivi con caratteristiche psicotiche
o Si osservano: i sintomi positivi della schizofrenia di cui almeno uno deve essere: delirio, allucinazione, eloquio
disorganizzato
o Sovente il disturbo appare a seguito di un evento stressante che compromette il funzionamento fino a quel
momento normale.
Eventi tipicamente scatenanti sono: allontanamento dal luogo di vita abituale , fine di una relazione
significativa, episodi traumatici

DISTURBO psicotico indotto da sostanze


o Criteri distintivi:
o Allucinazioni e/o deliri appaiono durante o poco dopo l’assunzione o a seguito della sospensione
dell’assunzione di una sostanza o di un farmaco
o Il farmaco o la sostanza sono in grado di determinare allucinazioni e deliri
o Tra i farmaci e sostanze capaci di indurre disturbi psicotici si ricordano: alcol, cannabis, allucinogeni, inalanti,
sedativi – ipnotici – ansiolitici , anfetamine, cocaina

DISTURBO catatonico indotto da condizione medica


o Criteri distintivi:
o Allucinazioni o deliri sono la conseguenza patofisiologia di una condizione medica così come dimostrato
da esame obiettivo, esiti di laboratorio, anamnesi
o Non si osservano a differenza del delirium obnubilamento della coscienza, confusione e
disorientamento.
o Tre o più dei sintomi dovuti a condizione medica tra i quali:
o Stupor assenza di attività psicomotoria
o Catalessia induzione passiva di una postura mantenuta contro la forza gravità
o Flessibilità cerea e Mutismo
o Negativismo non risposta a stimoli esterni
o Postura fissa e Manierismo caricatura di azioni normali
o Stereotipia movimenti afinalistici assai frequenti ed Ecolalia imitazione ripetizione dell’eloquio altrui

Sintomatologia: sint.ia
Elementi di Psicopatologia – Prof. Farina

DISTURBI DEPRESSIVI
1. Disturbo depressivo maggiore
• La persona si sente…
o Priva di ogni energia, motivazione, autostima
o Può restare apatica e indifferente tutto il giorno, a volte non riesce ad alzarsi dal letto o resta ferma sul divano
o Perde la capacità di concentrarsi e di assumere anche le decisioni più semplici
o I pensieri scorrono lentamente, sono assillanti e carichi di senso di colpa e disperazione
o A nulla vale ogni sforzo di volontà, proprio perché l’assenza di motivazione domina il quadro
• Il DSM 5 indica tra gli altri i seguenti sintomi di cui almeno 1 sia umore depresso o perdita di interesse o piacere
presenti per 2 settimane, non dovuti ad una condizione medica generale :
o significativa perdita di peso, senza essere a dieta, o aumento di peso
o insonnia o ipersonnia quasi ogni giorno
o agitazione o rallentamento psicomotorio o anche affaticabilità o mancanza di energia
o sentimenti di autosvalutazione o di colpa eccessivi, inappropriati o anche deliranti, quasi ogni giorno
o ridotta capacità di pensare o di concentrarsi, o indecisione
o pensieri ricorrenti di morte , un tentativo di suicidio o l’ideazione di un piano specifico per commettere suicidio
• Nel corso di un episodio depressivo posso manifestarsi allucinazioni e deliri:
o Congrui all’umore: convinzione delirante di essere responsabile della morte di qualcuno o di altro evento
tragico chiaramente fuori dal controllo del soggetto (mi sento i colpa xk è morta mia nonna MA non ero nata)
o Non congrui all’umore: deliri e allucinazioni simili alla schizofrenia che appaiono però nel corso di un episodio
depressivo
• La depressione reattiva si manifesta a seguito di eventi dolorosi e stressanti: lutto, divorzio, perdita del lavoro, ecc.
o I sintomi sono presenti ma attenuati
o Eventi positivi e il sostegno delle persone care consentono la loro riduzione
o La diagnosi di depressione maggiore potrà essere comunque posta se appaiono ideazione suicidaria, deliri,
agitazione o ritardo psicomotorio
2. Disturbo depressivo persistente (distimia)
• La depressione è in questo caso una presenza “discreta” ma costante e di lunga durata.
Sono presenti tutti i sintomi con un intensità attenuta e un andamento altalenante con giorni “buoni” e “cattivi”:
Disperazione, Scarsa autostima, Problemi appetito e sonno, Senso di colpa, Ritiro sociale, Mancanza di energia
• La persona riesce a funzionare e nascondere il suo malessere; pochi ne sono a conoscenza e sanno riconoscere i
momenti di particolare difficoltà. Assenza di un episodio maniacale o ipomaniacale
• Il DSM 5 indica come criteri distintivi: umore depresso per almeno 2 anni, senza remissione superiore a 2 mesi
• Umore depresso + sintomi depressione (disperazione, scarso/troppa fame, problemi sonno, bassa autostima…)
3. Disturbo depressivo indotto da sostanze

DISTURBO BIPOLARE -> vive sulle montagne russe, down è depresso, up è maniacale (due polarità dell’umore)
• Disturbo bipolare I – episodio maniacale (almeno 1 settimana) + episodio depressivo maggiore
Episodio Maniacale: un periodo definito di umore elevato, espansivo o irritabile, e di aumento dell’ attività
finalizzata della durata di almeno 1 settimana in cui sono presenti 3 (o più) sintomi , 4 se l’umore è solo irritabile
Prototipo: euforia, elevata autostima, non ha bisogno di riposo, diventa poi irritabile, deliri e poi crollo depressivo.
Adora tutte le cose che lo mandano su di giri (cocaina, anfetamina, ecc)
• Disturbo bipolare II – episodio ipomaniacale (almeno 4 gg.) + episodio depressivo maggiore
Episodio Ipomaniacale: un periodo definito di umore elevato, espansivo o irritabile, e di aumento dell’ attività
finalizzata della durata di almeno 4 giorni in cui sono presenti 3 (o più) sintomi , 4 se l’umore è solo irritabile.

Episodio maniacale/ipomaniacale -> durata almeno 1 settimana/4 giorni


Sintomi che caratterizzano episodi maniacali e ipomaniacali:
• autostima ipertrofica o grandiosità e meno bisogno di sonno (per es., si sente riposato dopo solo 3 ore di sonno)
• maggiore loquacità e fuga delle idee o esperienza soggettiva che i pensieri si succedano rapidamente
• distraibilità e aumento di attività finalizzate (sociale, lavorativa, scolastica, sessuale) o agitazione psicomotoria
• attività ludiche con alto potenziale di conseguenze dannose (eccessi nel comprare e comportamento sessuale)
• compromesso il funzionamento a livello lavorativo, sociale, interpersonali dovute all’alterazione dell’umore

• Disturbo ciclotimico
o Il soggetto ha sintomi maniacali e depressi attenuati che nn consentono la diagnosi di disturbo bipolare I o II
o Tuttavia, questi sintomi persistono per almeno 2 anni (1 anno in bambini e adolescenti) senza un periodo di
remissione superiore a 2 mesi.

Sintomatologia: sint.ia
Elementi di Psicopatologia – Prof. Farina

o Nei momenti UP il soggetto è sciolto, frizzante, ironico, allegro, in quelli DOWN si isola, fatica a sostenere la
quotidianità, è apatico e triste.
o Si ha la sensazione che viva sulle “montagne russe” dell’umore in cui si alternano periodi di elevazione e
successiva caduta.
• Disturbo bipolare indotto da sostanze

DISTURBI D’ANSIA
• Disturbo di panico
o Persona assalita dal terrore senza ragioni apparenti (però si trova in condizioni oggettive di calma e sicurezza)
o Insorgono così sintomi fisici (tremore, sudorazione, difficoltà a respirare) interpretati come esordio di problemi
ancora più gravi: infarto, crisi cardiaca, attacco psicotico (sensazione di impazzire) o senso di morte imminente
o Così com’è insorto l’attacco sparisce, ma lascia al sogg il timore di una sua nuova e inaspettata comparsa
o Secondo il DSM – 5 l’ attacco di panico NON è un disturbo mentale e pertanto non può essere codificato.
o Gli attacchi possono apparire nel contesto di un disturbo d’ansia o di altro disturbo: depressivo, post-traumatico,
ecc. e in tal senso sono usati come specificatori (ad es. disturbo post traumatico con attacchi di panico)
o Simile alla fobia, ma meno invalidante, xk si verifica solo in certe situazioni o oggetti; quindi, evito queste cose
o La diagnosi di disturbo di panico può essere posta quando: si osservano ricorrenti attacchi improvvisi e seguiti
per 1 mese o più da preoccupazione per una nuova insorgenza e/o alterazione disadattiva del comportamento
per evitare nuova insorgenza
o Sintomi: palpitazioni, tremore, nausea, derealizzazione, depersonalizzazione, paura di impazzire o di morire
• Agorafobia -> situazioni normali diventano intollerabili
Situazioni della vita quotidiana divengono intollerabili per il soggetto; tenta di evitarle, le affronta con grande fatica
o solo se sostenuto da una persona amica e fidata. Tutte le situazioni in cui crede di “sentirsi in trappola” non
potendo chiedere aiuto o andarsene agevolmente sono evitate  La persona si trova così “imprigionata nella sua
cella di isolamento
• Disturbo d’ansia sociale (fobia sociale)
Non tollera o affronta con grande timore e iper-vigilanza ogni situazione sociale: feste, cene…
Estremamente autocritico e teme di essere giudicato dagli altri per errori o gaffe consueti e diffusi (versare il vino
sulla tovaglia, rompersi una calza, essere spettinato…) Teme quasi tutte le situazioni in cui può essere osservato:
mangiare o bere al bar o la ristorante, usare bagni pubblici e teme fine che la sua ansia sia visibile agli altri.
Nei bambini possono essere espresse: piangendo, con scoppi di rabbia, “aggruppamento” all’adulto, mutismo.
• Fobia specifica
Paura irragionevole di ogg specifici (cani, ragni, arance) o di una situazione specifica (volare, prendere l’ascensore)
Tali ogg e situazioni provocano immediatamente ansia e paura sproporzionati rispetto a rischio o pericolo da essi
rappresentato. L’ansia e la paura sono persistenti; ogg e situazioni sono evitati e ciò causa disagio e compromette
il funzionamento della persona in ambiti rilevanti: sociale, lavorativo ecc.
• Disturbo d’ansia generalizzata -> paura di tutto
Costantemente preoccupato per le tipiche e usuali sfide della vita: famiglia, lavoro, denaro, futuro ecc.
Sintomatologia prevalentemente mentale; pensieri catastrofici, difficile concentrarsi, attività cognitiva dominata
da indecisione. Possono apparire anche sintomi fisici: nausea, diarrea, mal di testa, e dell’ umore irritabilità,
demoralizzazione. Vanno esclusi: preoccupazioni realistiche, disturbo d’ansia sociale, disturbo ossessivo
compulsivo (focalizzato su uno specifico settore: essere derubato, contaminato ecc.)
• Disturbo d’ansia indotto da sostanze

DISTURBI DA STRESS E TRAUMA


• Disturbo post-traumatico da stress si riferisce ad un trauma specifico
Persona esposta ad un evento traumatico nel quale erano presenti : a) morte o minaccia, gravi lesioni, minaccia
all’integrità fisica propria o altrui; b) la persona ha provato paura intensa, sentimenti di impotenza o orrore.
L’evento traumatico rivissuto persistentemente in uno (o più) dei seguenti sintomi:
▪ ricordi spiacevoli ricorrenti e intrusivi (immagini, pensieri, percezioni) o sogni spiacevoli ricorrenti dell’evento;
▪ agire o sentire come se l’evento si stesse ripresentando (illusioni, allucinazioni, episodi dissociativi di flashback);
▪ disagio psicologico intenso e reattività fisiologica a fattori scatenanti interni/esterni che simbolizzano o
assomigliano a qualche aspetto dell’evento traumatico.
Evitamento persistente degli stimoli associati con il trauma e attenuazione della reattività generale (non presenti
prima del trauma), come indicato da tre (o più) dei seguenti elementi:
▪ evitare pensieri, sensazioni, conversazioni attività, luoghi, persone che evocano ricordi del trauma;
▪ incapacità di ricordare qualche aspetto importante del trauma; riduzione marcata di interesse o partecipazione
ad attività significative; sentimenti di distacco o di estraneità verso gli altri;

Sintomatologia: sint.ia
Elementi di Psicopatologia – Prof. Farina

▪ affettività ridotta, sentimenti di diminuzione delle prospettive future.


Sintomi persistenti di aumentato arousal (nn presenti prima del trauma), come indicato da almeno 2 dei seguenti
elementi:
▪ difficoltà ad addormentarsi o a mantenere il sonno, irritabilità o scoppi di collera, difficoltà a concentrarsi,
▪ iper-vigilanza, esagerate risposte di allarme
Le alterazioni durano più di 1 mese e potranno associarsi sintomi dissociativi: depersonalizzazione (quando il sogg
non riporta l’evento traumatico a se stesso, si distacca dalla situazione) e derealizzazione sentirsi fuori dalla realtà)
Sotto 6 anni: è causa del disturbo l’essere esposti a esperienze di morte, grave lesione, violenza sessuale che
toccano il sogg o membri della famiglia o altre figure di attaccamento.
Si osservano i medesimi sintomi riscontrati negli adulti con le seguenti specificazioni
▪ I ricordi intrusivi possono essere espressi in forma di gioco e non necessariamente appaiono come spiacevoli
▪ Riattualizzazione del trauma tramite il gioco (xk c’è perdita di consapevolezza dell’ambiente reale, analogo a
reazione dissociativa)
▪ L’evitamento è ottenuto con le forme proprie all’infanzia: pianto, capriccio, mutismo
• Disturbo da stress acuto -> manifestazioni cliniche identiche a quelle del disturbo post-traumatico da stress (durata
dell’alterazione va da 3 gg a 1 mese dal verificarsi dell’evento traumatico)
La diagnosi può pertanto essere posta preliminarmente e successivamente precisata a fronte per persistere delle
alterazioni. Entrambe le diagnosi potranno avere la specificazione “con espressione ritardata” se i sintomi necessari
a convalidarle si osservano entro 6 mesi dell’evento traumatico
TERAPIA MDR: riemissioni di elementi che vengono verbalizzati e accolti anche da un punto di vista emotivo
• Disturbo dell’adattamento -> in risposta agli stress della vita (lutto, separazione, trasferimento, perdita del lavoro,
ecc.) la persona manifesta entro 3 mesi dell’evento/i; c’è una marcata sofferenza di intensità superiore rispetto a
quella attesa in riferimento alla gravità dell’evento. Compromissione nel funzionamento in ambito sociale,
lavorativo o altre aree significative; superate le conseguenze dell’evento i sintomi si estinguono nell’arco di 6 mesi.

DISTURBO OSSESSIVO COMPULSIVO


• Disturbo ossessivo compulsivo
Ossessioni: pensieri, impulsi/immagini ricorrenti e persistenti, vissuti come intrusivi o inappropriati che causano
ansia o disagio marcati non essendo solo eccessive preoccupazioni per i problemi della vita quotidiana. La persona
tenta di ignorare o sopprimere (pensieri, impulsi, immagini) o neutralizzarli con altri pensieri o azioni; riconosce
che essi sono un prodotto della sua mente (e non imposti dall’esterno come nell’inserzione del pensiero).
Compulsioni: comportamenti ripetitivi (es lavarsi le mani, riordinare) o azioni mentali (es pregare, contare, ripetere
parole mentalmente) che la persona si sente obbligata a mettere in atto in risposta a un’ossessione. Si creano così
dei rituali rigidi composti di azioni fisiche e mentali che andranno seguiti scrupolosamente; nn collegati in modo
realistico con ciò che sono designati a neutralizzare o prevenire, oppure sono chiaramente eccessivi.
• Disturbo da dismorfismo corporeo -> preoccupazione per uno o più difetti o imperfezioni nel proprio aspetto fisico,
non osservabili o assai lievi. Si instaurano comportamenti ripetitivi (guardarsi allo specchio) o azioni mentali
(confronto con gli altri) in risposta ai propri difetti o imperfezioni corporei, la preoccupazione causa disagio o
compromissione del funzionamento della persona in ambito sociale, lavorativo o in altre aree significative
• Disturbo da accumulo -> persistente difficoltà a gettare o separarsi dai propri beni a prescindere dal valore reale.
Gli spazi vitali risultano talmente ingombri da compromettere il loro uso abituale e la loro sicurezza. Questa
difficoltà causa disagio o compromissione del funzionamento della persona in ambito sociale, lavorativo o altre
aree significative
• Disturbi da tic

DISTURBO DISSOCIATIVO
• Disturbo dissociativo dell’identità (personalità multipla)
• Amnesia dissociativa
• Disturbo di depersonalizzazione/derealizzazione

DISTURBI SESSUALI E DELL’IDENTITA’ DI GENERE


• Disforia di genere
• Disturbi parafiliaci
• Disfunzioni sessuali

DISTURBI ALIMENTARI
• Anoressia nervosa
• Bulimia nervosa

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• Disturbo da binge-eating

Criteri diagnostici generali del Disturbo di Personalità secondo la classificazione proposta per il DSM-5
Il disturbo ha una definizione a due step
1. Caratteristiche principali: compromissioni del funzionamento di personalità (area del sé e interpersonale) -> del
sé e del funzionamento interpersonale si occupano gli psicoanalisti (conoscenza individuale del singolo)
2. La presenza di tratti di personalità patologici (sono dei descrittori qualitativi linguistici che descrivono come le
persone appaiono a sé stessi e agli altri, vengono da tradizione empirica quindi con applicazione universale)
Il modello coniuga due anime, PSICANALISTA E IMPIRICA, definendo 5 componenti la cui componente quantitativa
variativa rende la persona inadattata. C’è una differenza di quantità e non di qualità.
A. Compromissioni significative nel funzionamento del sé (identità o auto-direzionalità) e nel funzionamento
interpersonale (empatia o intimità)
B. Uno o più domini di personalità o tratti specifici patologici
C. Le compromissioni nel funzionamento di personalità e nell'espressione di un tratto di personalità dell'individuo sono
relativamente stabili nel tempo e coerente nelle diverse situazioni
D. Le compromissioni nel funzionamento di personalità e nell'espressione di un tratto di personalità dell’individuo nn
sono meglio comprese come normativi sulla base della fase di sviluppo dell'individuo e del suo ambiente
socioculturale
E. Le compromissioni nel funzionamento di personalità e nell'espressione di un tratto di personalità dell'individuo non
sono dovute esclusivamente agli effetti fisiologici diretti di una sostanza (es. una sostanza di abuso, farmaco) oppure
di una condizione medica generale (es. grave trauma cranico)
Funzioni del sé che una persona sana compie; hanno oscillazioni
sufficientemente ampie; garantisce identità e auto direzionalità
Funzionamento interpersonale garantisce empatia e intimità

<- CRITERI

Ritrovarsi in uno o due criteri non significa nulla,


ci sono infatti 5 macro-ingredienti (domini) che
hanno una variazione quantitativa da 0 a 100:
1. antagonismo, approccio ostile, manipolatorio e aggressivo; il contrario è essere onesti, aperti, gentili e generosi.
L’antagonismo porta una compromissione dell’adattamento sociale e dei rapporti sociali.
Dall’altra parte, assenza di antagonismo, si passa dalla parte della vittima.
L’antagonismo permette di valutare il rapporto tra ciò che è mio e ciò che è degli altri.
2. disinibizione, noi siamo inibiti xk siamo responsabili, l’inibito ha successo nella vita xk controlla tutto nella sua vita al
fine di raggiungere l’obiettivo prefissato, ti porta un godimento a lungo termine.
Il disinibito gode dei piaceri della vita, ha un godimento a breve termine.
3. affettività negativa, presenza di ansia, paura, tristezza, colpa, rabbia, servono per evitare di finire nei guai; quando
ce n’è poco non va bene.
4. distacco, il grado di fame che ho nel godere della realtà esterna; depressione e mania sono variazioni di distacco.
La depressione porta un distacco. Le persone maniacali sono bulimiche nel godere della realtà e finiscono nei guai.
5. psicotismo, il grado di permeabilità nel ns sistema di credenze ai feedback della realtà; la persona psicotica mantiene
la sua rappresentazione mentale e distorgo i significati della realtà (AS sono strani, quelli che ho conosciuto fingevano
di essere normali)

Sintomatologia: sint.ia
Elementi di Psicopatologia – Prof. Farina

OGNI DOMINIO poi si sotto definisce in + aree.


Il disturbo di personalità è il misto tra una
compromissione + o meno moderata dei livelli
di prima e almeno uno dei macro-ingredienti
o domini QUINDI funzionamento del sé (con
l’identità e l’auto direzionalità) e il
funzionamento interpersonale (con empatia e
intimità) + almeno uno o più dei macro-
ingredienti o domini.

Sono presentazioni tipiche di alcuni di questi ingredienti che si


innalzano o meno.

Questo modo di pensare della psicopatologia è la base del modello dove ci sono 5 macro-dimensioni con sotto tipologie
e molte diagnosi.

5
3 4
1 2
2

Sintomatologia: sint.ia

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