CONTRASTIVITA' TEDESCO-ITALIANO.
Italiano e tedesco → tipo linguistico ANALITICO. Tedesco → composizione che in italiano è resa
con sintagmi nominali o preposizionali.
Linguaggi specialistici → tedesco → formazioni inclusive; italiano → preposizioni o aggettivi
relazionali. Es Ideengeschichte/storia delle idee.
Italiano: usa lo schema SVO per frase principale, secondaria non marcata, interrogativa.
Tedesco: per ogni tipo di frase c'è una posizione specifica del verbo finito, es. SVO Ada kommt
morgen; SOV Ich glaube, dass Ada morgen kommt; VSO Kommt Ada morgen? SVO Ada viene
domani; penso che Ada arriverà domani; Ada viene domani?.
Posizione della II parte del predicato nella parentesi grammaticale; elasticità nella strutturazione
dell'inizio dell'enunciato: campo anteriore/Vorfeld occupato da un unico costituente. Es: Heute ist
Hans mit seiner Schwester gekommen/ Oggi Hans è venuto con sua sorella.
CAP 1
Accento di parola: rileva un gruppo di suoni in una parola. Tedesco → sillaba radicale è
evidenziata, desinenze non accentate come anche prefissi e suffissi derivazionali (be, er, ge, haft, ig,
sam, ung). Italiano → accento primario mobile. Es: parla' parlagli' par'lare. Parole italiane: tronche,
piane, sdrucciole, con accento più arretrato.
Tedesco → caso di composizione tra due morfemi lessicali: l'accento primario cade sul
determinante, es. 'Mutter,sprache' ausge,sprochen'.
Sillabe accentate e sillabe non accentate sono diverse per via della durata. It → accento radicale.
Pochi suffissi senza proprietà accentogene, e suffissi che spostano l'accento lessicale dalla radice al
suffisso. Le particelle enclitiche non hanno proprietà accentogene → forme verbali in cui l'accento
si sposta e forme verbali in cui rimane sulla radice. Parole con accento sulla quartultima sillaba e
sulla quintultima.
Accento di frase e ritmo: frase → alcune parole hanno prominenza. Enunciato: soggetto (tema)+
predicato+ altro (rema. Su quello che porta l'informazione nuova cade l'accento prosodico
principale).
Es. Meine Tante Anna ist in Berlin; meine Tante Anna ist seit einem Monat in Berlin; meine Tante
Anna ist seit einem Monat mit ihrem Mann in Berlin; meine Tante Anna ist seit einem Monat mit
ihrem Mann im Urlaub in Berlin”.
It. → l'accento prosodico non si sposta, es. Mia zia Anna è a Berlino; mia zia Anna è da un mese a
Berlino; mia zia Anna è da un mese con suo marito a Berlino; mia zia Anna è da un mese con suo
marito in ferie a Berlino.
Costruzione delle frasi principali tedesche il cui predicato è una forma verbale composta →
costruzione “a parentesi”. Es. Meine Tante Anna ist in Berlin gewesen, mia zia Anna è stata a
Berlino.
Accento → fa passare la parola da una classe a un'altra, es articolo indeterminativo, che se
accentato diventa numerale. Es: sie hat an einer Gruppenreise teilgenommen. Ha partecipato a un
viaggio organizzato.
Ted → art.det se accentato > dimostrativo. Es: die Gruppenreise war besonders gut organisiert.
Quel viaggio in comitiva era particolarmente ben organizzato.
Gli articoli, le preposizioni, le congiunzioni, gli ausiliari, i modali, si appoggiano alle parole
accentate. Tedesco → le parole che portano l'accento prosodico e le parole che ad esse si
appoggiano formano dei gruppi e determinano il ritmo della frase→ contrasto tra sillabe accentate e
sillabe atone. Elisione.
2.
Intonazione: andamento melodico di un enunciato. Domande sì/no→curva melodica ascendente.
Es: tua zia Anna è a Berlino?Ist deine Tante Anna in Berlin?
Domande con pronomi o avverbi interrogativi → andamento discendente. Es: Dove è tua zia Anna?
A Berlino?Wo ist deine Tante Anna? In Berlin?
Frasi enunciative tedesche → andamento discendente rafforzato da costruzione “a parentesi”. Es:
mia zia Anna è stata a Berlino; meine Tante Anna ist in Berlin gewesen.
Esclamazione o frase imperativa → intonazione discendente.
CAP 2
ORTOGRAFIA E GRAFEMATICA
CAP 3
MORFOLOGIA E SINTASSI
Frase Satz: proposizione esplicita tedesca → formalizzazione di un soggetto che deve essere
espresso. Si può usare anche es.
Kernsatz → il verbo coniugato in tedesco è al secondo posto. Es: oggi vengo da te con i miei amici,
vengo da te oggi coi miei amici, oggi coi miei amici vengo da te/ Heute komme ich zu dir mit
meinen Freunden; ich komme heute mit meinen Freunden zu dir, zu dir komme ich heute mit
meinen Freunden.
Nebensatz → verbo finito all'ultimo posto. Es: i tuoi genitori mi hanno raccontato che tu ieri non sei
andato a scuola... Che tu ieri a scuola non sei andato... Che non sei andato ieri a scuola/ Deine
Eltern haben mir erzählt, dass du gestern nicht in die Schule gegangen bist.
In tedesco la frase dipendente deve essere separata dalla principale per mezzo di una virgola. Frase
tedesca a parentesi (Klammerbildung): le parentesi contengono la forma verbale nella frase
dichiarativa, la congiunzione e l'espressione verbale nella dipendente. Ci sono tre campi: Vorfeld,
Mittelfeld, Nachfeld → vuoto. Vorvorfeld → dislocazione a sinistra.
Negazione, negation → negatori di frase, elementi lessicali con negazione incorporata. Nicht +
verbo finito + complementi diretti + indicazione di tempo + pronomi personali.
It. → NON: premesso al verbo e ai pronomi ad esso legati, es. Er wäscht sich nicht/ lui non si lava.
Precede l'infinito, il participio passato, i complementi con preposizione non temporali. Es: das
Mädchen geht nicht aus/ la ragazza non esce. Negato anche un solo elemento della frase → la
negazione deve precedere l'elemento negato, es. eine Erschütterung, die nicht die Häuser zerstört
3.
hat/ una scossa che non ha distrutto le case.
Kein → nessuno, alcuno, non uno. Es: non leggo nessuna rivista tedesca/Ich lese keine deutsche
Zeitschrift.
Nicht ein → aspetto numerico, es. “Ich habe nicht ein Buch gekauft”. It. “alcuno”→ positivo o
negativo. Affatto, assolutamente. Kaum.
It. → prefissi come in, im, il, ir, rendono aggettivi in forma negativa. Tedesco → un, es.
insensato/unsinnig. Di origine straniera sono in e a. Miss con verbi e sostantivi, es.
Erfolg/Misserfolg, los: forma analitica. Aber, sondern → usati dopo una frase affermativa o
negativa, es. e' brutto ma è intelligente/ Er ist hӓsslich, aber klug.
Risposta negativa: no/nein, ma quando si sottintende nella risposta la frase negata si usa nicht. Es:
sapete tutti nuotare?Könnt ihre alle schwimmen?Nein; sapete tutti nuotare?No, io no/Könnt ihre alle
schwimmen?Nein, ich nicht. Doch → dopo domanda negativa. Es: kommst du nicht ins Kino?/Non
vieni al cinema?- Doch, ich komme gleich/Sì vengo subito. It → magari.
FRAGESATZ → Ted → verbo in prima posizione se non è premesso un avverbio o pronome
interrogativo. Es: vuoi venire con me?/Willst du mit mir kommen?
NEBENSӒTZE → relativa. Es:”un battente della porta, dondolando ai respiri del vento/Ein
Türflügel, der mit dem Hauch des Windes leicht ihn- und herschwingt.
Ted → l'aggettivo verbale presente o passato può essere usato per rendere una relativa italiana ma
deve essere posizionato prima del termine cui si riferisce. Es: il medico che passeggia solitario/ der
einsam dahinwandelnde Arzt. La frase scissa si traduce con una frase relativa. Es: era il primo a
proporre/ Er war der erste, der vorschlug.
False relative → frasi enunciative introdotte da un dimostrativo. Paratassi, es. “Der Kӧnig hatte
zwei Tӧchter, die waren sehr schӧn”.
P.rel. In ted.→ accordato in caso, genere e numero. It → che. Es: ausgerechnet ich, die ich so viel
gearbeitet habe, bin durch die Prüfung gefallen/ proprio io, che ho lavorato così tanto, sono stata
bocciata all'esame.
RELATIVE ITALIANE: restrittive, esplicative.
Relative libere → in tedesco introdotte dal pronome relativo wer, was (chi osa vince/wer wagt,
gewinnt).
Ci sono due categorie di verbi: forti e deboli.
Prefisso ge nella formazione del p.pass. Di tutti i verbi forti e deboli, es: sehen, gesehen, lieben,
geliebt. Pronome neutro es.
FORMA DI CORTESIA. PRETERITO TEDESCO → imperfetto e passato remoto.
TRE TEMPI RIFERITI AL PASSATO: preterito, composti con ausiliare, sein o haben + p.pass.,
perfetto e piuccheperfetto.
ASPETTO: 1. Aspekt: aspetto grammaticale; 2. Aktionsart: aspetto lessicale, verbi con valore
aspettuale: einschlafen, geboren werden, abreisen/addormentarsi, nascere, partire.
Verbi per indicare stato o movimento: sitzen, sich setzen, liegen, legen. Alcuni verbi tedeschi
distinguono l'inizio dalla durata dell'azione. Es: kennen, kennen lernen, wissen ecc.
Quando → wenn o als rispettivamente per il senso imperfettivo o perfettivo. “Quando arriviamo lo
vediamo/Wenn wir kommen sehen wir ihn”.
Wӓhrend, idem: introducono un'azione imperfettiva. Es:”Wӓhrend er Bier trank, sah er fern”.
Perfetto: azione passata, di cui si hanno gli effetti nel presente. Es: ho studiato francese/ich habe
Franzӧsisch gelernt.
Il Perfekt è perfettivo perchè non è usato in frasi in cui è richiesta una rappresentazione imperfettiva
dello svolgimento dell'azione (als Hans mich anrief, schlief ich/ quando Hans mi telefonò, dormivo;
non può esprimere la forma progressiva dei verbi imperfettivi, né rendere il gerundio semplice
italiano.
Presente → fatto che sta accadendo. Stare+gerundio. Ted → usa un avverbio.
It → stare + gerundio, stare+a+infinito. Indicativo presente → azione abituale. Es: leggo molti
romanzi/ich lese viele Romane.
4.
Congiuntivo tedesco → congiuntivo e condizionale italiani. Es: wenn du mich sehen wolltest,
wurde ich mich freuen/ se tu volessi vedermi io sarei contento. Usato nel discorso indiretto.
Gerundio : presente, passato.
Gerundio: assoluto o senza soggetto. Compare nei verbi fraseologici. Stare+gerundio: azione
continuativa. Esprime la contemporaneità di due azioni o processi, ed è subordinato al verbo della
proposizione reggente di cui deve chiarire il significato.
Valori nel gerundio:
1) Relazione modale o strumentale;
2) Relazione temporale;
3) Relazione causale;
4) Relazione condizionale;
5) Relazione concessiva;
6) Relazione consecutiva.
Ausiliari tedeschi → haben: verbi riflessivi, intransitivi, transitivi, modali, verbi di stato, verbi che
indicano fenomeni atmosferici.
Riflessivi tedeschi → sich ereignen/ accadere, sich sehnen/ andare. Tedesco → forma coi verbi
intensivi: sich abnutzen/consumare del tutto. Verbi tedeschi composti con un prefisso: ankommen/
arrivare.
Prefissi separabili, inseparabili, separabili/inseparabili (be, ent, er, ge, miss, ver, zer, ab, an, auf, aus,
her, hin, durch, über, um). Accento → sul prefisso per i separabili, sulla radice verbale per gli
inseparabili. Tedesco: prefisso verbale per semplificare sintatticamente, es: lässt du mich einen
Augenblick herein?/ Mi lasci entrare un momento?.
Possibilità di compattazione semantica della prefissazione tedesca. Es:heraufklettern/salire
arrampicandosi. Verbi composti con aggettivo che esprime il risultato espresso dall'azione del
verbo, es. trockenreiben/asciugare strofinando.
Verbi tedeschi modali o preterito-presenti → verbi forti con forma di preterito e significato di
presente. Formano un nuovo preterito col suffisso dei verbi deboli. Durfen, konnen, mogen,
mussen, sollen, wollen, wissen.
Possono avere funzione di verbi servili. Lassen “lasciare”: fare quando fare ha una funzione
operativa, es: dobbiamo far venire l'idraulico/wir mussen den Klempner kommen lassen. Sich
verhalten: “comportarsi come” o “fingere di essere”. “Fare” ted. → tun, machen. Alcuni verbi
distinguono la posizione del corpo nello spazio, es. stehen, liegen, stellen, legen, kauern, hocken,
lehnen.
Passivo tedesco: werden + p.pass del verbo in oggetto, l'it usa essere, venire o andare.
Zustandspassiv → diatesi formalizzata con sein e p.pass. Indica il risultato dell'azione, es: die Tur
wird geschlossen. Lo Zustandspassiv è il risultato dell'azione espressa nel Vorgangspassiv che
indica la dinamica dell'azione. Dipende dal passivo reale. Es: der Arzt impft den Patienten, der
Patient wird geimpft, der Patient ist geimpft/Il medico vaccina il paziente, il paziente è vaccinato
(dal medico), il paziente è vaccinato (ha le vaccinazioni). Il tedesco distingue il complemento
d'agente da quello di causa efficiente attraverso le preposizioni von e durch. Es: furono informati
dall'amico/ Sie wurden vom Freund informiert.
Tre possibilità per indicare l'indeterminatezza dell'agente: 1) man/si; 2) passivo senza agente
espresso; 3) forma riflessiva media.
NOME. NOMEN → compreso in un gruppo nominale composto da nome e articolo. Es: il
cappotto grigio/der graue Mantel.
Numero singolare o plurale. Termini usati solo al plurale o al singolare. Ted → lingua flessiva, 4
casi: nominativo, accusativo, genitivo e dativo.
PRONOME, PRONOMEN: designa ciò che sta al posto del nome, designa l'uso degli elementi
davanti al nome. Pronomi personali.
5.
Forma neutra es. Funzioni di es: sostituisce un sostantivo maschile o femminile; per identificare
persona o definire cosa sia singolare che plurale; come correlato nella principale seguita da una
relativa se la relativa si riferisce al soggetto della principale; soggetto o oggetto formale.
ARTICOLI: 1) indeterminativo: tedesco non ha plurale, italiano usa forme suppletive (alcuni,
alcune, dei) e usa il partitivo; 2) determinativo: ted → no articolo davanti a nomi di malattie, a nomi
relativi a parti del corpo precedute da un aggettivo, a Herr, Frau ecc.
PREPOSIZIONI, PRAPOSITIONEN:
CAP. 4
LESSICO
PARTE SECONDA
GENERE
MORFOLOGIA VALUTATIVA
ALTERAZIONE, MODIFICAZIONE:
SUFFISSI VALUTATIVI ITA → non cambiano la categoria della base, non ne modificano i tratti
grammaticali. Modificano la semantica della base; i suffissi sono cumulabili; sono interni rispetto ai
morfemi flessivi e esterni rispetto a quelli derivazionali, richiedono regole di riaggiustamento
specifiche.
MORFEMI VALUTATIVI ITA: etto, ino, ello, uccio, uzzo, iccio, iccetto, iccino, iccello, attolo,
iciattolo, ottolo, uncolo, ottolo, uolo, olino, accio, azzo, one, accione, azzone.
Tedesco → 4 categorie per la modificazione dei sostantivi: Diminution (chen, lein, le, i, kleinst,
mini, mikro); Augmentation (bomben, erz, hollen, klasse, knall, riesen, hyper, maxi, mega);
Taxierung (un); Intensivierung.
ALTERATI DIMINUTIVI
Forma alterata, sintetica o analitica. It → in, ett, ott, ell, ol, icci, ucci, uzz, ted chen, lein.
Forma analitica con piccolo/klein. Per gli aggettivi non c'è in tedesco un vero suffisso alterativo. Il
tedesco usa un tipo non suffissale, usa ganz o sehr.
In italiano e tedesco alcuni diminutivi sono lessicalizzati. Casi di corrispondenza: Veilchen/violetta.
Connotazione affettiva emozionale: hauschen=casetta kusschen=bacino. Diminutivi usati come
vezzeggiativi ing, ling.
Suffissi diminutivi in it → in, ett, ott, ell, cell,ol, icci,ucci,uzz. Icchi, acchi, iuol, iol, aiuol.
Valenza dei verbi modali tedeschi → si combinano con verbi all'infinito senza zu. Stessa cosa per
helfen, lassen, sehen, werden, nicht brauchen. Mod. ted. + compl.di luogo, con ellissi dell'infinito.
Verbi modali seguiti da un sintagma nominale, mochten e wollen + completiva introdotta da dass, se
soggetto della principale e della completiva sono diversi.
Verbi servili italiani: a. reggenza diretta di un infinito; b. identità di soggetti tra verbo servile e
infinito; c. posizione del pronome atono.
Tedesco → disposizione a parentesi del costrutto verbo modale+inf. “Modalklammer”,
Futurklammer, Perfektklammer. Uso soggettivo del verbo modale → parentesi modale dominante
rispetto a quella del perfetto.
Modali → “flessibilità funzionale”. Un modale può esprimere modalità diverse. I modali dipendono
dal contesto, uso di una stessa forma per esprimere diversi tipi di modalità, possibilità di esprimere
una specifica modalità attraverso più forme.
I modali si sviluppano a partire dai verbi pieni, vengono mutuati da altre lingue, si modificano per
influsso di lingue vicine. Evoluzione semantica dei verbi modali tedeschi. I verbi modali sono
chiamati “preterito-presenti”. Il preterito dei verbi modali si forma ricorrendo alle forme del verbo
debole. Konnen, konnte, gekonnt, durfen, durfte, gedurft.
Due categorie dei verbi modali: modalità oggettiva, modalità soggettiva. Verbi modali → tratto [+ -
deittico).
Il verbo modale può modificare il contenuto illocutivo di un enunciato. Es: du sollst jetz aufhoren:
ordine.
Du darfst jetzt aufhoren: permesso. Ci sono tre ambiti: dire, credere, volere.
DIRE → sollen, wollen, dovere, potere, volere. Modalità riportiva. Er soll im Lotto gewonnen
haben, deve avere vinto al lotto.
Sollen: riportare affermazioni altrui in modo neutrale. Fonte dell'affermazione non citata.
Italiano: dovere; espressioni impersonali con i verba dicendi, condizionale di dissociazione.
Tedesco: verba dicendi+completive con verbo modale in funzione anaforica. Von Superga aus soll
man einen grosen Teil der Stadt sehen konnen, sagt man/si dice che da Superga si può vedere/possa
vedere gran parte della città. wollen+infinito passato: riportivo pag 223.
Stessa cosa per l'italiano volere.
Modalità anticipativa: “futuro nel passato” → it: condiz. Composto, ted. → sollte+inf p.224.
Ambito del credere: modalità epistemica; modalità disposiz.; modalità valutativa; modalità
deliberativa; modalità eventiva p. 224, 225, 226.
Ambito del volere: modalità pragmatica → sollen 1. intenzione, 2.ottativo, 3. richiesta: richiesta
vera e propria; richiesta virtuale; richiesta vincolante. Pag.227
Modalità deontica: mussen e sollen complementari. Du sollst nicht toten!/Non uccidere!Non
ucciderai.
Participio presente → verbi di “modo infinito”. È forma nominale del verbo. P.pres. → no usato in
funzione predicativa dopo verbi copulativi.
Aggettivi lessicalizzati → anwesend “presente”, ausreichend “sufficiente”.
Il p.pres. È neutro, può essere sottoposto a processi di sostantivazione, es. der Lehrende, der
Streikende.
Dimostrativi italiani: distinzione tra quest e quell, questi, quegli. Tedesco: dies, jen, es. hast du die
Absicht, Stefan, den ganzen Abend hier am diesem Tisch sitzen zu bleiben? Stefan, hai intenzione
di stare seduto tutta la sera qui a questo tavolo? Pag. 264.
Der/die/das: accentati e collocati nel Vorfeld prima del verbo coniugato nelle frasi dichiarative, es.
pag. 266.
Sono coniugati con gli avverbi da, dort, hier.
Hanno forza referenziale, collocazione temporale e spaziale del referente. Dimostrativo it → falso
indicatore spaziale, es. tra queste maschere quella di Jeffrey è la più preziosa. Von diesen Masken,
ist die von Jeffrey die wertvollste → contraddizione tra queste e quella→ ridondante. Jener:
ridondante pag. 269.
It. quell' → forma suppletiva dell'articolo. Lo sostituisce nel caso in cui al determinativo si lega una
frase relativa restrittiva o segue un sintagma preposizionale. Il tedesco usa der/die/das o
der/die/dasjenige, es. pag. 269.
Der/die/ das jenige+sintagma preposizionale o forma al genitivo con funzione attributiva. Frasi
esclamative: il dimostrativo ha funzione enfatica.
Deittici: dies e jen hanno funzione deittica. Pag 271. Deissi fantasmatica → esperienze e
ricordi lontani. Italiano: quell. Il tedesco realizza questa deissi con un articolo determinativo.
Il referente nominale preceduto dal dimostrativo è seguito da una relativa restrittiva o da un
sintagma preposizionale. P. 271. Der/die/das davanti al nome. Pag 272.
Usi anaforici e cataforici → dimostrativi anaforici: rimandano a un'informazione
antecedente. Der/die/das. p.272. Dimostrativi cataforici → rinviano a referenti, pag. 273.
Quest e quell possono far parte di una coppia correlativa, pag. 277. Valore spregiativo → “quell”. Il
ted.usa le tre forme di dimostrativi. Es mit diesem wollte sie nie wieder ins Gesprach kommen.
ALTRI DIMOSTRATIVI:
Tal, solch, dergleichen, costui, costoro, stesso, medesimo, der/die/dasselbe. Es: er ging in derselben
Nacht weg/quella stessa notte se ne andò. Ciò/das, pag.279,281.
Vocaboli semplici (Simplicia), formazioni lessicali complesse sia in tedesco che in italiano.
Composizione produttiva in campo nominale. Termini che riguardano il corpo umano, es:
Kinderarzt: pediatra; Frauenarzt: ginecologo.
Anteporre alla base un elemento che concorre al significato globale del verbo. Prefissazione
(Prafigierung): formazione del nuovo verbo con morfemi che non possono ricorrere isolati.
Composizione: alla base verbale è anteposto un morfema lessicale libero.
Preverbi:
a) Prefissi veri e propri: be, emp, ent, er, ge, miss, ver, zer;
b) Semi prefissi (ab, an, auf, aus, bei, ein, nach, vor, zu);
c) Morfemi che ricorrono anche come morfemi lessicali liberi, spesso denominati prefissoidi.
Come preverbi sono accentati e separabili. Hanno carattere: verbale; nominale; avverbiale.
Correlazione tra composizione morfologica del verbo e la sintassi della frase. Es: transitivizzazione
di verbi non transitivi, es: das Wasser floss uber (die Wiesen); das Wasser uberfloss die Wiesen.
INSEPARABILI → preverbi la cui azione resta circoscritta al predicato, SEPARABILI → preverbi
che sono membri dell'enunciato, es: er setzt den Hut auf den Kopf/si mette il cappello in testa, er
setzt den Hut auf/si mette il cappello. Rapporto gerarchico tra verbo e preverbo.
ABER → indica il contrasto che c'è tra uno stato di fatto e ciò che il parlante attende. Contesto:
frasi esclamative. Das war aber eine Reise! Ihr seid aber gewachsen!
ALLERDINGS → significato concessivo nei confronti di una dichiarazione precedente. Contesto:
frasi dichiarative. Pag 312.
AUCH → frasi interrogative ed esclamative, es: wird er auch wirklich sein Wort einlosen?
BLOB NUR → domanda, esortazione, divieto. Contesto: esclamative, interrogative.
DENN, DOCH, EBEN, EIGENTLICH, EINFACH, EINMAL, ERST, ETWA, HALT, IMMERHIN,
JA, MAL, NICHT, NUN, NUR, OHNEHIN, RUHIG, SCHON, UBERHAUPT, UBRIGENS,
VIELLEICHT, WOHL.
CORRISPONDENZE PARTICELLE:
DOCH: proprio, pur, semmai, almeno, come+esc, ma+esc, uso del futuro epistemico pag. 325.
DENN: allora, e, suvvia, ma, uso del futuro epistemico pag. 325.
JA: ma, che+esc, ripetizione di pronome pag 326.
NUR: pure, ripetizione di un imperativo.
MAL: un po', un momentino.
SCHON: proprio, che.
AUCH: mai, ma, e, uso del futuro epistemico.
WOHL: e, chissà pag. 327.
EBEN: ma, appena.
ALSO: uso del condizionale.
VIELLEICHT: forse.
BLOB: ma, ma che+esclamativa.
ABER: bell-...; eh,...sì.
14.
COSTRUZIONI MARCATE IN OTTICA TRADUTTIVA.
MARCATEZZA E TRADUZIONE:
Frasi enfatiche → ordini marcati dei costituenti. Ita → ordine dei costituenti SVO. Frasi marcate: il
soggetto non precede il predicato e il verbo non è seguito dai suoi componenti interni. Frasi
dislocate a sinistra, a destra, scisse.
Tedesco → Wortstellung.
1) Sostituire l'unità linguistica o il tratto marcati nella lingua di partenza con un'unità o un
tratto marcati dello stesso genere e dello stesso grado di marcatezza nella lingua d'arrivo;
2) Sostituire l'elemento marcato nella lingua di partenza con un elemento marcato di altro
genere nella lingua di arrivo;
3) Spostare il significato connotativo dell'elemento su un piano riflesso;
4) Rinunciare completamente alla resa della marcatezza.
CORPUS.
IL VOR-VORFELD: