Sei sulla pagina 1di 2

Vita

Giovanni pascoli nasce nel 1855 a San Mauro di Romagna, gli muore il padre e l’anno successivo muore la
madre, poi la sorella e 2 fratelli. Con le sorelle Ida e Mariù, costruisce quel nucleo familiare che aveva perso
da ragazzo, da cui la sorella Ida riesce a scappare sposandosi, vinse 13 volte il prestigioso premio
internazionale di composizione poetica in lingua latina indetto dalla Regia accademia di Amsterdam e alla
fine muore il 1912 a Bologna.

Myricae

Questa raccolta fu soggetta a continue evoluzioni, la prima versione comprendeva 22 poesie mentre
l’ultima ne aveva ben 156.

La struttura della raccolta è divisa in 15 sezioni e i temi sono legati da un sottile intreccio circolare

Il titolo è una parola latina che sta ad indicare le “tamerici” (erbacce tipica nella zona mediterranea), Pascoli
prende questo termine dalla IV Bucolica di Virgilio e decide di utilizzarlo per rappresentare la ricchezza
dentro le cose umili visto che le sue poesie erano molto semplici ma portavano un grande significato.

Il tema principale di questa raccolta è la morte, i lutti in famiglia, nella visione di Pascoli la bontà della
natura si mescola alla malvagità dell’uomo. Ma un altro tema importante è il nido che rappresenta un
rifugio, se si esce dal nido si viene feriti dalla malvagità degli uomini, facendoci ritorno si ritorna alla
beatitudine offerta dalla natura.

Canti di castel vecchio

Pubblicati nel 1903, dedicata in memoria alla madre, tratta dalle bucoliche di Virgilio, descrivendo l’umile
vita campagnola e il mondo della natura.

Presta attenzione al mondo naturale, usando come simbolo il valore delle cose semplici e umili, che ti
proteggono dai lutti e i dolori del mondo, come un universo protetto dove ricostruire il proprio “nido
familiare”.

Qui si privilegia il ciclo naturale delle stagioni, si contrappone il tema pascoliano della morte e l’angoscia
della vita individuale.

Il poeta si rifugia nella dimensione del ricordo e della giovinezza.

Il compito della poesia assegnatoli da Pascoli è quello di esorcizzare il pensiero della morte o consolare il
dolore individuale.

La sintassi e il lessico puntano a distaccarsi dal linguaggio quotidiano, ricorrendo ad un ampio panorama di
figure retoriche e soluzioni metriche e fonico-lessicali.

Poemetti

I poemetti sono una raccolta poetica di 156 poesie creata da Giovanni Pascoli, dedicata alla sorella Maria.

In apertura dei Poemetti viene citata l’espressione “paulo maiora” (citazione delle bucoliche di Virgilio), che
significa “cose un pò più grandi”, ovvero argomenti più complessi rispetto alle prime due raccolte.

I Poemetti sono caratterizzati da un particolare schema metrico, come quello della Commedia Dantesca
ovvero la terzina di endecasillabi a rima incatenata.

Il poeta attraverso i Poemetti vuole proiettare la vita di campagna di una famiglia di contadini della
Garfagnana, che vivono in un’atmosfera serena segnata dai ritmi della natura e dal duro lavoro nei campi.
Mentre in altri testi, la realtà è percorsa da inquietudini e si apre alla dimensione del mistero e della paura.

Poesia

Parafrasi

In lontananza, nel buio della notte, un cavallo è fermo in una stalla, mentre le mucche dondolando
pigramente fanno risuonare il loro campanaccio. Le cime dei monti non si sono ancora arrossate (per
l'alba). Le stelle iniziano a scomparire nell'azzurro chiarissimo del cielo. Nell'aria tersa si sente un brusio
indistinto.

Chi cammina per le strade ancora silenziose? Chi chiacchiera sulle soglie di case in cui le persone stanno
ancora dormendo?

Nessuno: è solo la rugiada che si posa sulle foglie riarse.

È ora di partire, anche se ancora non si è fatto giorno e non si vede nulla pur spalancando gli occhi. Si parte
tra un mormorio di piccole gocce. In mezzo al buio qualche goccia di rugiada brilla per un istante riflettendo
la luce del sole nascente.

E dopo aver visto, cade a terra.

Analisi

Lirica composta da 20 versi (quasi tutti novenari tranne il verso che chiude ogni strofa che è un senario)
divisi in 5 strofe.

I versi rimano secondo uno schema regolare ABAB CDCD EFEF ecc...

La punteggiatura, le pause e i frequenti enjambements conferiscono alla poesia un ritmo lento, che ben si
accorda con il contenuto e il paesaggio descritto.

Potrebbero piacerti anche