Sei sulla pagina 1di 6

STORIA DELLA LETTERATURA LATINA

LEZIONE III (22.09.2021)

Una volta nata, resta da chiedersi quali siano gli aspetti


fondamentali della letteratura latina, della lingua con cui essa
venne scritta e quali i suoi contenuti. Se, infatti, la sua nascita è da
rinvenirsi in Livio Andronico, questa si sviluppa in modo piuttosto
rapido, prendendo come fonti principali non soltanto quelli dei
testi greci bensì anche italici ed etruschi ( anche perché la civiltà
greca, manteneva il predominio culturale su gran parte
della penisola italica e influenzò in vari aspetti gli etruschi stessi,
una popolazione italica che dominava politicamente il centro della
penisola). Ciò determinò che, soprattutto nella fase preletteraria, i
primi testi presentavano contenuti quasi religiosi, spesso correlati
alle divinità (Non a caso si pensa che la “fabula” scritta da
Andronico fosse stata fatta proprio per festeggiare e ringraziare gli
Dei per la vittoria delle guerre puniche), tipiche della cultura
greca, e che sulla falsariga della mitologia sorgesse l’epica, ovvero
la storia di eroi che, attraverso varie peripezie, giungono a secolari
traguardi personali e storici. Di questo periodo, inoltre, ciò che
rimane sono forme poetiche abbozzate, senza alcun intento
letterario, scritte in un latino rozzo e primitivo, la cui funzione era
quasi e prettamente politica. La letteratura, seppur in modalità
poco eleganti o stilisticamente corrette, mirava a portare avanti il
sistema valoriale romano -i cd. “mos maiorum”del cives
romanum-, che fungeva da collante per la società romana del
tempo che spesso si trovava in guerra -o in contatto- con altre
popolazioni. La caratteristica fondamentale di questi valori etici era
quella di anteporre l’interesse comunitario all’interesse individuale,
enfatizzando e mitizzando il coraggio e la volontà di difendere la propria
terra e la propria gente, perseguendo le antiche virtù dell’ideale dell’uomo
romano e questo permise il mantenimento dell’integrità dell’Impero
Romano.

Pietas, fides, ma soprattutto humanitas (quella che veniva considerata


come mera filantropia che Cicerone era apertura verso il prossimo),
divennero i punti centrali della letteratura nascente.

RAPPORTO CRONOLOGICO TRA LA LETTERATURA GRECA E


QUELLA LATINA

La letteratura greca nasce attorno al VII secolo a.C., in epoca di molto


antecedente rispetto a quella latina, le cui prime e scarne testimonianze
risalgono almeno al V secolo a.C. Questa, seppur dai contenuti
profondamente diversi (in quanto quella greca si fonderà sulla mitologia,
sul mito e sull’importanza degli dei, mentre quella latina acquisirà un
aspetto più pragmatico) ha influenzato la letteratura romanistica in modo
profondo. Infatti è proprio grazie alla letteratura greca che quella latina
nasce già “adulta” e matura fino a giungere ad una convergenza che è
quella dell’età imperiale in cui cultura e greca e latina “si fonderanno”.
Volendo però dividere la letteratura greca in fasi ne potremmo rinvenire
solamente tre effettive (quella imperiale coincide con quella latina) , a
riprova della solidità della materia letteraria: età arcaica, età alessandrina
(o ellenistica) ed età imperiale.

 FASE ARCAICA (VIII-VI sec. a.C.)


Questa fase ha inizio nel VIII-VI a.C. ed è prima orale per poi divenire
progressivamente scritta. In questa fase sorge l’epica ( con le prime opere
omeriche), la poesia (con Esiodo, che è il primo poeta greco di cui
abbiamo notizie storiche) e la lirica che però non ebbe molta fortuna
poiché era un genere particolare, in cui ciò che doveva emergere era
l’emozione e la propria interiorità, inadatta alle guerre di colonizzazione
che la Grecia stava affrontando.

 FASE CLASSICA (V-IV sec. a.C.)


La fase classica corrisponde, nella letteratura latina, alla fase arcaica in
quanto è proprio in questo periodo che nascono le prime tragedie,
l’oratoria e la storiografia. Questo anche perché in quel periodo Atene
aveva ricevuto un’importante sconfitta e il sistema politico era altalenante.
Parlare di storia divenne una necessità, anche e soprattutto per tener diario
di ciò che stava accadendo e l’oratoria, al contempo, per permettere alla
popolazione ateniese di poter scegliere il sistema politico futuro.

 FASE ALESSANDRINA (323-31 a.C.)

In questa fase la Grecia attraversa una fase politicamente salda e, di


conseguenza, questo ha permesso l’ampliamento dei generi a cui ci si
approccia. In particolare, sorge qui il culto della cultura e lo studio della
lingua; nascono nuove forme poetiche e vengono riscoperti gli antichi
generi in cui, però, l’attenzione è posta allo studio linguistico e
all’erudizione. In questo periodo un profondo influsso è quella della
filologia, rivalutando e reinterpretando le antiche opere, tra cui quelle
omeriche.

 FASE IMPERIALE
Per letteratura greca imperiale (o letteratura greca di età romana) si intende
il periodo successivo a quello ellenistico, compreso tra il 27 a.C. (anno in
cui Ottaviano divenne il primo imperatore romano) ed il 529 (anno in cui
l'imperatore Giustiniano ordinò la chiusura della scuola neoplatonica di
Atene). Qui, l’influenza romanica fu talmente importante che alcuni
parlano di letteratura greco-romana.
LA LETTERATURA LATINA: LA FASE PRELETTERARIA

È il periodo antecedente al 240 a.C., ovviamente partendo dalla nascita


dell’impero romano, e viene definito tale non soltanto perché i generi che
si diffusero non appartenevano ad una categoria letteraria vera e propria
ma, soprattutto, perché anche le forme di trasmissioni erano
prevalentemente orali, o dalle forme linguistiche rozze e primitive.
Tra le forme orali che si diffusero ritroviamo:
 CARMINA: (da cano: canto), che usavano il verso saturnio. In
ambito letterario il termine viene utilizzato per designare
componimenti poetici di notevole estensione, mentre in questa fase
antica, carmen non indica solo quello che è cantato, e cioè i
componimenti in poesia, ma più genericamente tutto ciò che è di
particolare solennità, che sta fuori dal parlato quotidiano, e quindi
anche la prosa. Si trova così applicato alle più disparate forme di
comunicazione, dalle preghiere alle filastrocche infantili e alle
formule magiche, dalle leggi alle profezie e agli incantesimi, dalle
nenie funebri ai giuramenti. I carmina hanno un contenuto piuttosto
ingenuo e mostrano una certa rozzezza stilistica, nonostante il
tentativo di elevare il tono espressivo. Mezzi tecnici poveri (rima,
allitterazione, assonanza, figura etimologica e simmetria) e la
cadenza di cantilena monotona aiutavano l'apprendimento a
memoria. I carmina potevano esser di diverso genere, partendo da
quelli Sacrali a quelli conviviali, fino a giungere a quelli funebri o
trionfali (Triumphalia- spesso composti dai soldati vittoriosi) a
seconda dei suoi contenuti

 LAUDATIONES FUNEBRES: sono i discorsi in ricordo di un


membro di una gens, tracciando le memorie biografiche del defunto
ed inserendo anche vere e proprie preghiere.

 FORME TEATRALI
Per quel che riguarda le forme scritte, invece, fanno parte di questo
periodo:

 ANNALES MAXIMI: Sono forme scritte, poco diverse dalle


Laudationes e rappresentano la prima forma di oratoria e storiografia
civile. Questi erano creati dal pontefice che, negli antichi archivi
pubblici di Roma, registrava i fatti più rilevanti accaduti durante
l’anno e li metteva per iscritto su una tavola bianca ( tabula
dealibata) che veniva poi tenuta presso la sua abitazione, a visione di
tutti.

 ELOGIA: Nell’ambito della cultura gentilizia, consisteva


nell’incidere frasi commemorative in versi sulla tomba del defunto;
questi elogia oltre a riportarne il nome e le cariche pubbliche
ricoperte ne celebrava le virtù e le imprese compiute in vita.

Infine, prendono qui piega le prime forme miste, orali e scritte, ed in


questa categoria si inserisce Appio Claudio Cieco, un politico romano che
si distinse anche per una importante produzione letteraria. A suo nome ci è
giunta anche una raccolta di Sententiae, ovvero delle massime che avevano
un carattere moraleggiante e filosofeggiante, che secondo il parere di
Cicerone risentiva molto dell’influenza della dottrina pitagorica.
Ovviamente le sue opere non sono paragonabili a quelle di Livio
Andronico che rappresentano la prima forma di opera completa della
letteratura romanistica. (cfr. Odissea di Livio Andronico, che si rifà a
quella di Omero).

Potrebbero piacerti anche