LA CRISTALLIZZAZIONE
I DIAGRAMMI DI STATO
Reticoli cristallini
Nei cristalli ionici le “sfere” sono di almeno due tipi diversi per dimensioni,
caratteristiche e carica.
Esempio: diamante.
Esempi:
Fenolo C6H5OH Tfusione= 40 °C
Zucchero C12H22O11 Tfusione= 190 °C
Naftalina C10H8 Tfusione= 80 °C
Polimeri ….
a) CERTIFICAZIONE
rilasciata da enti qualificati: CNR, Università,…
b)ATTESTATO DI CONFORMITÀ
rilasciato da un organismo di certificazione, le prove sono effettuate con
metodi ufficiali di analisi.
Caratterizzazione Chimico-mineralogica
1. Composizione Chimica
Per stabilire se un materiale è idoneo ad essere impiegato per la produzione di
un certo prodotto è essenziale conoscere la sua composizione chimica, la
presenza e l’ammontare dei sui costituenti minori.
a) tipo di materiale
b) quantitativo
c) tipo di analisi (di superficie, percentuale,…)
d) quantità dei componenti che possono risultare, a loro volta,
principali, minoritarie, in tracce.
Alcune delle principali tecniche diagnostiche:
…prossimamente
SOLUZIONI SOLIDE
Due componenti solidi possono essere tra loro parzialmente o completamente miscibili.
Es: Ottone giallo = lega di Rame (Cu) al 70% e Zinco (Zn) 30%
INTERSTIZIALE
SOSTITUZIONALE
Gli atomi di soluto si
Gli atomi di soluto
collocano negli spazi tra
possono sostituire nel
reticolo cristallino gli gli atomi del solvente
atomi del solvente
Ferro - carbonio
Fe α (CCC)
Il comportamento di una soluzione dipende dai componenti e dalla loro quantità relativa. La composizione
di una soluzione è definita mediante la concentrazione di ognuno dei componenti.
Per molte applicazioni in campo tecnico e scientifico per definire la concentrazione dei componenti di una
soluzione viene usata un’altra grandezza: la frazione molare
Siano A e B due sostanze miscelate (miscela binaria); la frazione molare di ogni componente è definita
nA
XA =
n A + nB
dove nA ed nB rappresentano il numero di moli della sostanza A e B rispettivamente presenti nella soluzione.
La concentrazione si può definire anche come percentuale in peso di ognuno dei componenti:
mA
%A = • 100
m A + mB
N.B. per la frazione molare si ferimento al numero di moli, per la percentuale in peso alla massa dei costituenti.
CRISTALLIZZAZIONE
OMOGENEA
1. NUCLEAZIONE
ETEROGENEA
2. ACCRESCIMENTO
Crescita dei nuclei a formare
cristalli e formazione di una struttura a grani
DIAGRAMMI DI STATO
FASE: porzione di materia chimicamente e morfologicamente omogenea
Una microstruttura può rappresentare una singola fase ma può essere
policristallina
Permette di individuare il numero di variabili indipendenti che devono essere fissate perché lo
stato termodinamico del sistema sia determinato.
Il numero delle variabili indipendenti prende il nome di GRADO DI LIBERTÀ DEL SISTEMA
F+V = C+2
F+V = C+1
F = C+2
Quindi, in un sistema invariante, F rappresenta il Massimo numero di fasi che possono coesistere
all’equilibrio per un sistema con C componenti.
Es/
C=1 ⇒ F=1+2=3 ⇒⇒⇒ PUNTO TRIPLO
Per l’acqua abbiamo S/L/V in equilibrio a 0.01 °C e 0.0061 bar. Qualsiasi variazione di P e T
comporta la perdita di una fase.
ES/ metallo contenente una impurezza (soluzione solida di due componenti), a pressione fissata.
In questi casi l’equilibrio solido liquido può coesistere per più temperature:
Le condizioni di P e T richieste per la coesistenza di (2 o 3) fasi per una sostanza pura possono
essere rappresentate su di un diagramma di stato P / T
Curva di fusione
LIQUIDO Curva di vaporizzazione
SOLIDO
VAPORE
Curva di sublimazione
T
dP ∆H
=
dT T∆V
Equazione di Clapeyron
dP ∆H
=
dT T∆V
ESEMPI REGOLA DELLE FASI F+V=C+2
In questo caso possono essere assegnate due variabili termodinamiche (es/ P e T oppure P e
composizione del liquido…) mentre tutte le altre si calcolano di conseguenza (⇒ Legge di
Raoult)
L%
S%
L+ S
1084 °C SOLIDO
X = 60 %
Cu Ni
BILANCIO DI MATERIA (REGOLA DELLA LEVA)
P = PS + PL
PX= PS S+ PL L
PL = P - PS
PX= PS S+ (P - PS ) L