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Storia della filosofia medievale

I. Medioevo e periodizzazione
Che cos'è il Medioevo?
Si parte da una situazione di generale sottosviluppo, di crisi (Impero romano) e mille anni dopo l'Europa e alla vigilia
della sua grande espansione. Traiettoria ascendente! Rischio del teleologismo: Atteggiamento mentale che viene dal
sapere come una cosa va a finire. Il sapere come vanno a finire le cose, influenza il nostro modo di leggere i processi
storici. Questa deformazione è un qualcosa di cui dovremmo provare a liberarci, per cogliere nei processi storici ciò che
sta accadendo nel momento in cui accade. Lo sviluppo storico non va in direzione di qualcosa, ma arriva da qualcosa.
La direzione nel momento in cui una cosa sta succedendo, non c'è ancora! Il futuro si costruisce progressivamente man
mano che le cose vanno avanti. Quindi tutto il passato è interessante con tutta la sua miriade di vicoli ciechi.
Medioevo è un periodo che copre un migliaio di anni, ma quella di Medioevo non è una definizione interna, ma esterna,
cioè viene data quando il Medioevo è terminato! Elaborata dagli Umanisti in epoca rinascimentale, per indicare quel
lungo periodo che si frapponeva tra l'epoca classica e la loro epoca, che aveva ripreso il filo con quell'esperienza greco-
romana, che per loro era il vertice della storia umana. Tutta quell'epoca buia, oscura, che stava in mezzo a queste due
esperienze, era il Medioevo. Questa definizione ha poi prevalso, ed è rimasta, anche se il giudizio di valore si è
modificato.
La periodizzazione è diversa a seconda dei contesti culturali.
L'inizio viene tradizionalmente posto, con la deposizione di Romolo Augustolo. Ma per esempio in Spagna è diverso.
Inoltre negli ultimi decenni si è affermato il concetto di tardo-antico, epoca che comprende l'ultima parte dell'antichità e
sborda nella prima parte del Medioevo.
La fine è collocata in modo diverso a seconda delle aree culturali.
Alcuni studiosi sono arrivati a negare l'esistenza del Medioevo stesso. Il concetto di Medioevo non è utile, c'è una
grande continuità. Il vero momento di cesura è l'industrializzazione.
Inoltre il Medioevo è strettamente eurocentrico, cioè è una definizione che si attanaglia alla realtà europea. Non
descrive una fase della storia mondiale.
Che cosa caratterizza il Medioevo?
Straordinariamente lungo. Mille anni!
Connotato dalla fluidità e dalla sperimentazione negli aspetti politici e sociali, favorita dalla frammentazione politica.
Cioè l'Europa è frammentata in una grande varietà di fazioni politiche. Periodo di grande complessità e trasformazione,
una sorta di grande laboratorio politico-sociale, in cui i protagonisti montano e smontano assetti e istituzioni, cercando
di raggiungere forme di equilibrio, che si troveranno solo verso la fine.
A che cosa serve studiare il Medioevo?
Prospettiva altra in cui collocarci per guardare al presente in cui viviamo. La nostra società tende a naturalizzare il
presente, ovvero credere che ciò che è adesso a livello istituzionale sia naturale, come l'aria e l'acqua. Quindi il fatto che
si entri in un negozio e si diano un pezzettino di plastico e venga scansionato e ce ne usciamo portando fuori dei noodle,
quella roba lì è naturale. Il Medioevo con la sua complessità, con il fatto che vediamo le cose cambiare in
continuazione, è perfetto per realizzare il fatto che il presente è provvisorio, prodotto dell'agire umano.
E a cosa ci serve questo? A capire che il futuro sarà diverso da quello che oggi esperiamo.
Ci avventureremo in una terra straniera!!
Molte parole sono termini che associamo a dei concetti forti (famiglia, stato, re, guerra), molto spesso quel nostro
bagaglio concettuale si può rivelare fuorviante. Per esempio il termine Stato, è un bagaglio concettuale che se lo
applichiamo alle formazioni politiche di quasi tutto il Medioevo, non funziona! Lo si utilizza per pochissime formazioni
politiche. In questo senso è importante tenere a mente che il Medioevo ha una profondità cronologica enorme:
Longobardi seminomadi, pazzi folli e i banchieri fiorentini con i loro libri di conti. Realtà diversissime tra di loro,
occorre tenerne conto.
Regno: Termine ombrello, sotto cui stanno delle cose diversissime, sia a livello cronologico, che geografico.
Ruoli di genere: Il genere è importante e condiziona il modo in cui si agisce nell'arena pubblica e in quella privata,
differenza che emerge anche nel vestiario, che risalta la differenza, molto di più di quanto non lo faccia oggi. Anche
questo ha a che fare con i comportamenti, esercizio della violenza-uomo, cioè difficilmente nel Medioevo donne
esercitavano la violenza. Inoltre certi lavori sono sostanzialmente femminile, per esempio l'attività della tessitura (!=
Basso Medioevo). I ruoli di potere sono tendenzialmente maschili. L'uomo ha un ruolo molto più attivo all'interno della
società. La società è plasmata dagli uomini e in cui le donne tendono ad avere dei ruoli subordinati. Quando al clero
viene imposto il celibato, ciò crea un terzo genere, con una maschilinità ormai devilirizzata, che non può esercitare
violenza, avere attività sessuale e che si associa a dei caratteri esterni (assenza di barba, vesti lunghe).
Fattore religioso: (Arabia saudita e Iran oggi). Estremamente importante e condizionante. Il mondo Medievale è un
mondo in cui lo stare fuori dal mondo normale delle relazioni, offre un canale privilegiato di azioni su quello stesso
mondo. Per quella società la dimensione religiosa non è legata solo all'interiorità, come oggi. Essere una persona
devota, dava più potere. I monaci dovevano essere ligi nei comportamenti. Più una persona era considerata vicina a Dio,
più gli veniva dato credito dalla società.
II. Fonti materiali e fonti scritte
Le fonti sono alla base del lavoro dello storico, ogni opera storica è un discorso, ha un carattere narrattivo. Quando
parlo di storia sto costruendo una narrazione. Aristotele: il lavoro storico ha a che fare con la retorica. Ciò non vuol dire
che l'operazione storica sia sganciata dalla realtà. Il discorso deve basarsi il più possibile sulle fonti e non deve mai
contraddirle. Le fonti forniscono scientificità alla storia, sono i dati empirici per il fisico.
Non vanno mai lette in modo semplicistico. Occorre contestualizzare, capire il legame tra fonti e realtà, legame che a
volte è più complicato di quanto la fonte non ci voglia dire. Un falso ci dice molto di più di un vero talvolta.
Fonti scritte: Narrazioni e documenti
L'accesso alle fonti fornisce un accesso meno filtrato rispetto alla realtà di cui parlano. Tolgono i filtri. Per comprendere
le fonti, bisogna in primo luogo riflettere su alcune delle caratteristiche del testo scritto nel Medioevo, rispetto al testo
scritto della nostra epoca! Per grande parte del Medioevo, la capacità di scrivere e in gran parte anche quella di leggere
è limitata ad uno strato sottilissimo della popolazione. Difformità tra scrivere e leggere c'è. Si può saper leggere senza
saper scrivere. Inoltre la scrittura è in gran parte gestita da religiosi, pochi laici sanno padroneggiare l'arte della
scrittura. Di conseguenza l'Alto Medioevo è caratterizzato da un forte filtro ecclesiastico, perchè gran parte delle cose
son state scritte dai religiosi e inoltre tutto ciò che ci è arrivato, è arrivato da archivi e biblioteche delle chiese, perchè
sono meno fragili istituzionalmente delle famiglie laiche. Per quanto riguarda le fonti abbiamo questo filtro
ecclesiastico fino a circa il 1200, significativo.
Mentre si parlava in una serie di lingue diverse, fino al tardo Medioevo si scrive quasi ed esclusivamente in Latino.
English is the new Latin. Più o meno, perchè le elitè parlavano il Latino, i tizi più deplorevoli no.
La scrittura ha un supporto piuttosto dispendioso. La pergamene sostituiscono il papiro. Solo nel tardo Medioevo
fabbricazione carta con gli stracci (scarti di fabbricazione per fare i vestiti). Per quasi tutto il Medioevo, scrivere
significa usare un supporto caro. Infatti molte volte rasavano la pergamena di documenti antichi e inutili e ci
riscrivevano sopra.
Cosa ne è stato di queste fonti scritte?
Edite: Qualcuno ha fatto un'edizione di quella fonte a stampa. Spesso sono grandi collezioni di fonti, su base nazionale
(MGH). Alto Medioevo!
Inedite: …
Rapporto tra vero e falso – Tra documenti e realtà:
Il documento era considerato nel XX secolo come oggettivo e quindi privilegiato. Inoltre c'era un'attenzione nella
distinzione tra documenti veri e falsi (vendità c'è stata o no) e si elaborarono sistemi per capire se. Nel tardo XX secolo
in ambito storiografico, c'è stata la svolta linguistica, influenzata da Derrida e dal decostruzionismo. In base a questa
svolta, si è arrivati a pensare che tutti i testi danno informazioni preziose su chi gli ha scritti, sulla società, sul pubblico.
Anche quando entriamo in contatto con deformazioni o falsificazioni, ci permettono di entrare in contatto con ciò che
c'è dietro quelle deformazioni. Se io faccio un documento falso, individuo chi l'ha scritto e perchè l'ha scritto e capisco
parecchie cose (Protocolli dei Savi di Sion).
Fonti materiali – Archeologia:
Valorizzazione negli ultimi decenni del XX secolo – Archeologia medievale. Si è raffinata nel corso del tempo e ha
cambiato il suo atteggiamento nei confronti delle fonti materiali.
Processualismo: Fonti materiali oggettive.
Post-processualismo: gli scavi creano il loro oggeto. Nel momento in cui scaviamo abbiamo una serie di idee e
attraverso esse noi vediamo certe cose e ne scartiamo altre. Quindi creiamo il nostro oggetto e perdiamo di vista tutto il
resto. Inoltre gli oggetti del passato non sono realtà oggettivamente funzionali, ma sono realtà comunicative, che hanno
anche lo scopo di veicolare dei messaggi (es. castello per Creighton).
Uno dei primi set di fonti indagati dall'archeologia medievale, prima ancora dello sviluppo della disciplina : Sepolture e
corredi. Oggetti sepolti, marker identitari, cioè certi oggetti erano identificati con una specifica cultura e significava che
chi era stato sepellito era un frano, longobardo, goto. Lettura semplicistica abbandonata per una lettura molto più
complessa: oggetti seppur associato alla cultura longobarda, poteva essere messo in una tomba di chi non era
longobardo, ma che voleva esprimere una vicinanza politica o culturale ai longobardi (es. maglia-calcio). Oggetti come
le fibule, considerati longobardi si è scoperto che venivano prodotti in un'officina al centro di Roma. Quindi nel posto
meno longobardo del mondo.
Castelli e villaggi: un modello
Gli archeologi ci hanno fatto capire che termini che nelle fonti scritte comparivano, indicavano cose che materialmente
erano diverse tra di loro (es. castrum da palizzate di legno a strutture più dispendiose in pietra).
Oltre l'archeologia - Pollini e Ghiaccio
Studi che implicano l'intervento di figure altre rispetto agli archeologi. Studi che ci permettono di comprendere il clima
del passato, la copertura vegetale nelle varie aree nei diversi periodi. Come? Carotaggi di ghiaccio, periodi in cui le
croste sono più spesse (più freddo) e altre in cui sono più sottili (meno freddo). Ora si stanno facendo nei ghiacciai
alpini. Inoltre mentre i carotaggi dell'artico riguardavano dei periodi, ora si stanno capendo gli andamenti delle signole
annate più o meno fredde. Anelli di accrescimento degli alberi (Valle D'Aosta). Tutti questi dati ci permettono di capire
il clima.
Dna
Campo in crescita esponenziale oggi, fino a vent'anni fa no. Esplosione collegata al fatto che si riesce ad estrarre degli
elementi di DNA da cui fino a pochi anni fa non si riusciva ad estrarli, inoltre indagine diventata più economica.

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