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Massoneria e altre Tradizioni

UOMO, Conosci Te Stesso, Conosci Te Stesso


conoscerai l’Universo e gli Dei.
È scritto sulla porta del Tempio
Così si espresse l’Oracolo di Delfi nel V Massonico dal lato esterno
sec. a.C:
Zazen significa conoscere se stessi.
Conoscere se stessi significa
dimenticarsi.
Dimenticarsi significa essere illuminati
in ogni cosa.
(Dogen)
Il Buddha Shakyamuni alle domande Chi sono? Da dove vengo? Dove vado?
fondamentali dell’uomo - Chi sono? Da Domanede a cui ogni Massone deve
dove vengo? Dove vado? - riuscì a dare cercare risposta
una soluzione e consigli pratici che i suoi
discepoli ancora tramandano.
Uno di questi era: “Entra sempre più V.I.T.R.I.O.L.U.M.
profondamente in te stesso, fino al Visita
centro di te stesso, visto che un centro Interiora
c’è e vieni a conoscere personalmente Terrae
la soluzione”. Rectificando
Il Buddha non diede una risposta che Inveniens
altri avrebbero trovato preconfezionata Occultum
ma disse che ognuno doveva farne Lapidem
personalmente la scoperta attraverso un Veram
esercizio di Conoscenza, da ripetere Medicinam
sempre, un training di immersione nel Che ritroviamo come V.I.T.R.I.O.L. sulla
proprio silenzio. parete nord del Gabinetto (o Camera) di
Riflessioni.
Ogni esercizio è un vero e proprio Ciò che caratterizza lo status di
training per venire a conoscere la Apprendista Libero Muratore è proprio il
propria verità originaria. Non chiede di Silenzio.
credere in qualcosa ma di fare
personalmente delle esperienze, dando
alcuni consigli, ripetendo sempre
l’esercizio di immersione nel silenzio,
per dare modo ad ogni singola cellula del
corpo di sentire questo silenzio. In
questo silenzio, l’esistenza dona la
risposta a chi pone la domanda
apparentemente impossibile sul senso
ultimo delle cose. Inizialmente, l’aspetto
fisico è prioritario, nel senso che si parte
dal fisico per arrivare allo spirituale.
Zazen significa “stare seduti in silenzio”
o anche “stare seduti in
sprofondamento”, secondo il principio
che se il corpo è seduto eretto, lo sarà
anche lo spirito. Zazen è quindi
l’esperienza interiore relativa all'essere
semplicemente seduti.
Lo scopo dell’esercizio fisico è svuotare
lo spirito, renderlo libero da ogni
immaginazione, in modo da affrontare la
realtà direttamente. Lo scopo è avere
una conoscenza diretta, spontanea,
intuitiva della realtà da cui deriverà
un’azione intuitiva e spontanea, senza
alcun pensiero interposto fra
Conoscenza e Azione.
Si dice in Scienza della Comunicazione
che il vero “leader” è proprio colui il
quale passa velocemente dalla
Conoscenza all’Azione, ovvero prende la
decisione giusta quasi istantaneamente
al verificarsi di un evento di cui è venuto
a conoscenza.
Poche regole:
"Quando compare un pensiero siatene
subito consapevoli; non appena ne
sarete coscienti scomparirà. Se rimarrete
a lungo dimentichi degli oggetti, sarete
naturalmente unificati. Questa è l'arte
dello zazen".
"Sedete in modo solidamente immobile,
pensate il non pensare. Come pensare il
non pensare? Non pensando. Questa è
l'arte dello zazen".
Zazen non è una tecnica per realizzare
un desiderio, uno strumento come altri
che possa farci ottenere o raggiungere
qualche cosa: uno stato mentale, un
risultato. Se così fosse saremmo lontani
dalla concezione spirituale della gratuità.
Zazen è realizzazione spirituale stessa, il
fine o, più dinamicamente, la messa in
atto del fine.
A ciascuno è dato verificare con la
propria esperienza.
Zazen non si impara attraverso le parole
ma vivendolo giorno per giorno assieme
a chi in quell'arte è già esperto. Tuttavia,
vi è, da secoli, una minuziosa descrizione
di come debba porsi il corpo affinché lo
zazen sia tale:
«Ci si siede sul cuscino tondo e si
incrociano le gambe. Il piede destro sulla
Posizione del loto
coscia sinistra, il piede sinistro su quella
destra. È la posizione detta del loto. [...]
Tenete il collo eretto e fate rientrare
leggermente il mento. Le labbra e i denti
sono chiusi senza essere contratti; la
lingua poggia contro il palato, in modo
che non vi sia aria né saliva nella bocca.
Raddrizzate la testa come se voleste
perforare il soffitto. Le spalle sono invece Posizione del mezzo loto
rilassate, sciolte da ogni tensione.»
«La posizione è con le gambe incrociate
o in modo completo, o in modo
incompleto. [...] Siedi eretto, senza
inclinare né a destra, né a sinistra, né
avanti, né indietro. Le orecchie devono
essere in linea con le spalle, il naso deve
essere in linea con l’ombelico. La lingua
riposa contro il palato. Le mascelle e le Posizione semplice o birmana
labbra sono chiuse senza sforzo. Tieni
sempre gli occhi aperti. Respira
tranquillamente attraverso il naso.»
In Occidente da molte generazioni è Gli Apprendisti imparano fin dal primo
andata perduta l'abitudine di sedersi a giorno nel Tempio che la posizione
livello pavimento. Sorge, quindi, la corretta per sedersi è la posizione del
difficoltà di mantenere, o di faraone, i maestri dovrebbero conoscerne
raggiungere, una corretta posizione altre…
incrociando le gambe anche per periodi
di tempo limitati. L'uso delle sedie ha
fatto perdere a (quasi) tutti i suoi
membri adulti l'elasticità naturale delle
gambe, quell'elasticità necessaria per
sedersi nella posizione del loto o del
mezzo loto.
Inoltre vi è un certo numero di persone
che, a causa di patologie o traumi, non
riusciranno mai a sedersi incrociando le
gambe.
Per questo motivo, possono essere
assunte altre posizioni base dello Yoga
in alternativa alla posizione del loto o
del mezzo loto, ovvero la cosiddetta
posizione del faraone (seduti con la Posizione seduta su una sedia
schiena ritta e le gambe a formare
angoli di 90°, le braccia e le mani sulle
gambe) o la posizione del cadavere
(distesi supini con le braccia lungo il
corpo).
Elemento fondamentale della pratica è Tecnica: alcune modalità corrette per
quello di non imporsi alcunché, di non sedersi
sforzarsi per essere consapevoli in 1. rientrate leggermente con il mento
qualche modo o di qualche cosa, senza verso la gola (questa posizione va
interferire in ciò che ci accade durante mantenuta per tutta la durata
lo zazen stesso, né tanto meno imporci dell’esercizio), i piedi sono adagiati con
che qualcosa accada o si verifichi e l’intera pianta al suolo, se siete seduti su
neppure restare nell'attesa che si di una seggiola utilizzate un panno
realizzino delle aspettative prefigurate a piegato in modo leggermente inclinato su
priori. cui sedervi, oppure sedetevi sul bordo
Sembrerà strano ma, con il tempo, della seggiola, non adagiatevi allo
lentamente, ogni uomo può diventare schienale, ruotate il pube leggermente
facitore del proprio destino cancellando verso il viso
dal proprio vocabolario e dai propri 2.  la mani sono adagiate con il dorso sulle
pensieri concetti (che derivano dal cosce, rilassate bene le spalle, le avrete
sostrato religioso occidentale) come realmente rilassate se le sentite
colpa, espiazione, peccato, carità, e abbassarsi verso il basso…
acquisendo una consapevolezza che 3. ruotate le spalle verso la parte
non tollera scuse o giustificazioni per posteriore, se lasciate i gomiti rilassati
negligenze, problemi, catastrofi, sentirete che arretrano naturalmente 
disgrazie e miserie. avvicinandosi un poco
Potrà affermare a se stesso: “Io e 4. allungate la sommità della testa verso
soltanto io ne sono la causa e ho l'alto prolungando la nuca (immaginate
responsabilità di tutto ciò”. che un filo vi tenda verso l'alto)…
Da questa autoconsapevolezza nascono 5. ora che avete trovato la vostra giusta
l’etica, la perseveranza, l’attenzione, la posizione chiudete gli occhi…ed eseguite i
forza e la continuità per risolvere vostri esercizi delicatamente (nel caso
situazioni critiche e problemi. della meditazione), oppure (se siete nel
Tempio) ponete attenzione su quello che
si sta facendo lasciando fuori i vostri
Metalli.
La pratica di Zazen con altri praticanti Il Rito Massonico viene svolto in un
viene normalmente effettuata in un Tempio.
Dojo, termine giapponese che significa
etimologicamente luogo (jō) dove si Ne Le Droit Humain si usa una Clamide
segue la via (dō) ma da soli è possibile nera e dei Guanti bianchi. Entrambi
praticare anche in casa. devono sempre essere puliti in quanto
 E' consigliabile usare un simbolo della nostra Purezza.
abbigliamento comodo, meglio se Sappiamo anche che sugli abiti e sui
di cotone e di colore scuro o neutro. metalli si accumula l’energia, la nostra e
 Senza cinture, né elastici di quanti abbiamo intorno, più quella
all'altezza della vita, così da avere dell’ambiente. Quando si inizia un
una respirazione libera a livello “lavoro” rituale è bene aver scaricato
addominale. tutte queste energie vecchie da ciò che
 Così come sono da evitare indossiamo.
orologi, monili e orpelli. Si lasciano nella Sala dei Passi perduti
 Per una questione energetica, di orologi, monili e orpelli vari, i cosiddetti
igiene e di rispetto per la pratica che Metalli simbolo dei pensieri profani.
andremo a fare è importante avere Ricordiamoci che il metallo portato
sempre lo stesso abito pulito e in addosso modifica il flusso di energia.
ordine da usare esclusivamente per
fare Zazen.
Cerchiamo la stabilità della nostra
postura spingendo leggermente le
vertebre lombari in avanti.
Le cervicali estese, dunque il mento
leggermente rientrato verso il petto, la
sommità del capo spinge verso il cielo,
come fossimo un burattino sospeso ad
un filo.
I muscoli facciali distesi, la lingua
appoggiata al palato, per moderare la
salivazione, gli occhi aperti abbassati al
suolo con un'inclinazione di circa 45°
guardano il muro senza focalizzarsi su
un punto ben preciso.
Le spalle rilassate come le braccia che
appoggiano sulle ginocchia.
Facciamo qualche respiro profondo
forzando l'espirazione, poi aspettiamo
che la nostra respirazione diventi calma
e regolare.
Senza forzare o voler controllare la
mente cerchiamo di ritornare al nostro
silenzio interiore.
Quando i pensieri sorgono non li
ostacoliamo e non li scacciamo, ma
semplicemente guardiamoli, lasciandoli
liberi di attraversare la nostra mente
come nubi che attraversano il cielo
sospinte dal vento.
Quando ci rendiamo consapevoli che
stiamo elaborando o rincorrendo un
pensiero riportiamo la nostra
attenzione al respiro e alla postura,
così da calmare la nostra mente.
Osserviamo con attenzione il
movimento dell'aria che entra e esce
dalle narici all'ombelico e dall'ombelico
alle narici.
Istante dopo istante, senza pensare a
niente di speciale, senza preoccuparsi
di niente, senza cercare nulla.
Osserviamo la posizione del nostro
corpo controllando che sia sempre
corretta.
Manteniamo la spina dorsale dritta con
una lieve tensione che ci permetta di
mantenere la postura senza "sedersi"
sulle lombari e senza far cadere in
avanti o all'indietro la testa, che rimane
allineata alla colonna vertebrale.
Cerchiamo di rimanere fermi nella
postura durante tutto il tempo.
Abbandoniamo tutte le preoccupazioni
della vita ordinaria: finalmente in
questo momento non dobbiamo fare
né raggiungere niente.
La postura dell’eroe

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