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CONSERVATORIO “UMBERTO GIORDANO” FOGGIA

Corso di PEDAGOGIA MUSICALE Prof.ssa Augusta Dall’Arche a.a. 2021- 2022

QUESTIONARIO DI VERIFICA FINALE-PRIMO APPELLO SUPPLETIVO 20 dicembre 2021

CANDIDATO (cognome e nome in stampatello)


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Contrassegnare la risposta giusta con una X utilizzando la penna; in caso di ripensamento, scrivere NO in corrispondenza della
risposta sbagliata apponendo una firma accanto al NO e contrassegnando con una X la risposta giusta.

• Nell’ allegato E1 delle Indicazioni nazionali riguardanti gli O. s. a. per il Liceo musicale, le
competenze della disciplina “Esecuzione e interpretazione” prevedono, oltre all’acquisizione di
una ricca specifica letteratura strumentale:

• La maturazione di tecniche improvvisative e di lettura estemporanea; la capacità


di comporre brani da eseguire col proprio strumento

• L’acquisizione di capacità analitiche; la conoscenza comparativa di stili


interpretativi

• Non prevedono altre acquisizioni

• L’acquisizione di capacità analitiche; la maturazione di tecniche improvvisative e


di lettura estemporanea; la conoscenza delle tecniche costruttive degli strumenti
utilizzati

• Quale elemento può connotare come compito autentico la realizzazione del saggio di fine anno?

• La scelta di un particolare repertorio

• Il coinvolgimento degli studenti in tutte le fasi preparatorie e organizzative

• La preparazione meticolosa della performance finale

• La scelta accurata degli esecutori per assicurare un risultato eccellente

• La disciplina musica è un campo cui afferiscono numerosi settori di indagine e pratiche


specifiche. Nell’ambito della disciplina scolastica Musica a quali settori e pratiche sarebbe
opportuno fare riferimento per sviluppare opportunamente le competenze?

• Nei limiti del tempo e del contesto a tutti i settori e a tutte le pratiche

• Esclusivamente alle pratiche legate all’attività strumentale e vocale

• Esclusivamente ai settori di indagine che sviluppano capacità analitiche

• Esclusivamente ai settori di indagine che si riferiscono ai generi musicali più vicini al


vissuto dei ragazzi

• Il titolo di un’opera musicale ne identifica:

• L’orchestrazione

• La struttura

• L’intensione

• L’estensione

• Per la classificazione di quale dimensione del suono si ricorre prevalentemente a sinestesie?

• Altezza

• Timbro

• Durata

• Intensità

• Effettuare ricognizioni d’ambiente per apprezzare il suono come elemento significativo di un


contesto, portatore di informazioni indiziali e di valori semantici. Questa attività fa riferimento:

• Allo studio del paesaggio sonoro

• Allo studio della notazione musicale

• Allo studio della tecnica esecutiva

• Allo studio delle caratteristiche degli strumenti musicali

• Nei diversi approcci per la lettura/comprensione del suono, la traduzione in modelli analogici si
riferisce:

• Alla analisi accurata delle caratteristiche morfologiche del suono

• Alla imitazione del modello sonoro

• Alla ricostruzione dello spartito

• Alla costruzione di elaborati simbolici sentiti come equivalenti allo stimolo (disegni, grafi,
racconti…)
• La disciplina Musica fornisce gli strumenti per orientarsi consapevolmente nell’universo dei
messaggi sonori, così che ne possa essere colto il valore relativo, se ne controllino le funzioni, se
ne demistifichino i ruoli. A quale funzione formativa, tra quelle enucleate da M. Della Casa, si
riferisce questa affermazione?

• Conoscitiva

• Cognitiva

• Critica

• Affettiva

• Il livello e la qualità della percezione sonora:

• Mutano solo in base all’età anagrafica del soggetto

• Mutano secondo l’età e i quadri conoscitivi in possesso del soggetto

• Mutano solo in relazione all’interazione con l’ambiente

• Non possono subire trasformazioni

• Secondo M. Della Casa tra udire e ascoltare:

• Vi è una differenza relativa all’intenzionalità, che permette di tradurre lo stimolo acustico


in un costrutto conoscitivo

• Non vi è alcuna differenza: i due termini possono essere considerati sinonimi

• Vi è una differenza relativa alla complessità dello stimolo sonoro: si odono gli stimoli
semplici e si ascoltano quelli complessi

• Vi è una differenza relativa alla qualità dello stimolo sonoro: si odono gli eventi sonori
dell’ambiente e si ascoltano i suoni musicali

• La competenza musicale è stata definita da G. Stefani come:

• La capacità di rielaborazione del materiale sonoro

• La capacità di ascolto consapevole

• La capacità di produzione vocale e/o strumentale

• La capacità di produzione di senso mediante e/o intorno alla musica

• In ambito didattico come può essere definita la differenza tra suono e rumore?

• Il suono è prodotto dalla voce o dagli strumenti musicali; gli oggetti producono rumore

• Il suono non supera una certa intensità: al di là di una determinata soglia viene
considerato rumore
• Il suono è qualsiasi evento sonoro rivestito di consapevole progettualità; il rumore viene
semplicemente percepito

• Il suono suscita sensazioni gradevoli; il rumore suscita sensazioni sgradevoli

• Gli obiettivi di apprendimento al termine della classe Terza della Scuola Secondaria di Primo
Grado riportati nelle Indicazioni nazionali per il curricolo stabiliscono, in riferimento alla
notazione musicale, che lo studente sia in grado di:

• Decodificare la notazione tradizionale

• Decodificare e utilizzare la notazione tradizionale e altri sistemi di scrittura

• Utilizzare esclusivamente altri sistemi di scrittura

• Utilizzare la notazione tradizionale e altri sistemi di scrittura

• La musica favorisce l’instaurarsi di relazioni interpersonali e di gruppo, fondate su pratiche


compartecipate e sull’ascolto condiviso. A quale funzione formativa contemplata nel testo delle
Indicazioni per il curricolo si riferisce questa affermazione?

• Relazionale

• Identitaria e interculturale

• Cognitivo-culturale

• Emotivo-affettiva

• Nel D.M. 201 del 1999 Corsi a indirizzo musicale nella Scuola Media si afferma che la competenza
ritmica debba essere incrementata:

• Da una pratica motoria finalizzata alla coordinazione gesto-suono

• Dalla pratica del solfeggio cantato

• Dalla pratica del solfeggio parlato

• Da una pratica fonogestuale individuale e collettiva sostenuta dalla capacità di lettura

Firma del candidato………………………………………………………………………..........................................

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