Prerequisiti:
Essere in grado di:
misurare grandezze fisiche; Visualizzare concetti e dati;
comprendere testi scritti; Saper utilizzare strumenti di lavoro.
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Le fonti di energia
Abbiamo dunque visto finora che l’energia è una grandezza fisica che
gli strumenti rivelano e misurano, che può essere posseduta dai corpi
in varie forme, tra loro diverse, trasformabili l’una nell’altra.
Qualunque processo produttivo per essere attivato ha bisogno di energia e
quindi è evidente che il “problema energia” condiziona sostanzialmente la vita
dell’uomo. Per vivere, per lavorare, per costruire, per produrre e per
trasportare merci, si ha sempre più bisogno di energia e, per procurarsela,
l’uomo dispone di numerose fonti.
Le fonti energetiche
E’ possibile effettuare una classificazione delle fonti energetiche in relazione
alle loro disponibilità future. Per questo si usa suddividere le risorse
energetiche in esauribili e inesauribili, rinnovabili e non rinnovabili.
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Le fonti di energia
FONTI ENERGETICHE
ESAURIBILI RINOVABILI
Petrolio sole
acque
venti
legna
Le fonti più comunemente usate per produrre energia sono quelle provenienti
da combustibili fossili: petrolio, carboni e gas naturali. Essi coprono oggi circa il
90% del fabbisogno mondiale mentre solo il 10% proviene dall’energia
idroelettrica, nucleare e geotermica. Le altre fonti, sole, vento e maree, per il
momento contribuiscono con piccole percentuali e vengono generalmente
trasformate in energia elettrica, che è una forma di energia più versatile e più
efficacemente trasportabile.
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Le fonti di energia
Potrai notare che il 79% della produzione mondiale di energia elettrica è possibile grazie alla
combustione di combustibili fossili.
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Le fonti di energia
Fonti di energia
Petrolio
Carboni
Gas Naturale
Acqua
Vento
Uranio
Calore della Terra
Calore del Sole
Maree
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Le fonti di energia
Ricerca storica
Scegli una fonte di energia a tuo piacimento. Esegui una ricerca bibliografica sulla sua storia e
sui relativi utilizzi nel tempo: individua, nell’arco della storia, i periodi più importanti. Illustra
questi momenti con alcuni disegni corredati da brevi didascalie.
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Le fonti di energia
La produzione di energia eolica è in grande sviluppo. E l' Europa finanzia gli impianti
Europa a vento. Finanziamenti UE per il nuovo impianto eolico "gigante" al largo delle coste
tedesche. La turbina sarà alta 183 metri e produrrà 5 mega Watt all'ora, sufficienti per 5.000
famiglie.
Idrogeno in Islanda. Addio petrolio. Lo potranno dire gli abitanti dell'Islanda a partire dal
2035, quando l'idrogeno ricavato dalle fonti rinnovabili di energia avrà sostituito gli
idrocarburi. Il progetto ha dato i primi frutti nel 2005: ora nella capitale circolano molti bus e
vetture a idrogeno
Buco nell'ozono. Nonostante le ampie fluttuazioni, dovute alle variazioni climatiche del
pianeta, sembra che l'assottigliamento dello strato di ozono sopra l'Antartide stia lentamente
migliorando. I dati provenienti dal satellite Envisat nello scorso agosto denunciano da una
parte l'allargamento del buco dell'ozono, ma fanno prevedere anche la chiusura del buco
stesso intorno al 2050.
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Le fonti di energia
Le fonti di energia secondaria sono quelle forme di energia che non possono
essere erogate direttamente da alcuna fonte, bensì provengono dalla
trasformazione delle energie primarie e sono rese utilizzabili sotto altre forme
più adatte al trasporto e ai vari impieghi. Pertanto possono essere utilizzate
solo a valle di una trasformazione di energia.
La corrente elettrica è la più importante fonte dei energia secondaria ed è
largamente impiegata in campo industriale, domestico e nei trasporti.
L’aria compressa e l’acqua sotto pressione, il vapore, la benzina, a valle di una
raffinazione chimica, sono altri esempi di energie secondarie.
Nelle figure che seguono sono rappresentate alcune fonti di energia primaria e
le loro trasformazioni in energia secondaria.
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Le fonti di energia
Nella figura, l’energia chimica del carbone (energia primaria) viene trasformata
in energia termica mediante la combustione in caldaia. L’energia termica passa
nel circuito dell’acqua per riscaldamento e per forza di gravità (l’acqua
riscaldata sale, l’acqua raffreddata scende e viene nuovamente riscaldata). Il
calore diffuso dai termoconvettori viene utilizzato come calore per
riscaldamento.
Nella figura, l’energia chimica del petrolio (energia primaria) viene modificata
in raffineria, mediante il processo di distillazione, diventando benzina, energia
secondaria. Nel motore a scoppio, questa forma di energia viene trasformata in
calore ed in energia di movimento (meccanica). Calore e movimento sono le
energie utilizzate.
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Le fonti di energia
Esercizio:
Ordina le seguenti fonti di energia secondo la loro forma di energia:
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Le fonti di energia
Approfondimento:
Si definiscono fonti primarie di energia quelle presenti in natura prima di avere subito una
qualunque trasformazione. Sono fonti primarie le fonti di energia esauribili quali petrolio
grezzo, gas naturale, carbone, energia nucleare) e le fonti di energia rinnovabili quali
energia solare, eolica, idrica, biomasse, geotermica e l'intelligenza umana (risparmio
energetico)
Si definiscono invece fonti secondarie quelle che derivano, in qualunque modo, da una
trasformazione di quelle primarie: sono fonti secondarie, per esempio, la benzina (perché
deriva dal trattamento del petrolio greggio), il gas di città (che deriva dal trattamento di
gas naturali), l’energia elettrica (che deriva dalla trasformazione di energia meccanica o
chimica) eccetera.
Le fonti primarie sono, teoricamente parlando, molte e molte di più. Qualunque corpo
dotato di energia potenziale può essere una fonte primaria di energia; quindi, ciò equivale
a dire che tutti i corpi, indistintamente, possono essere fonti di energia per il semplice
fatto di esistere e di avere un peso. Naturalmente, l’energia di un corpo non è soltanto
quella dovuta al suo peso, perché ogni corpo nasconde in sé altri tipi di energia; ma, per
ora, pensiamo soltanto a quella di più immediata intuizione.
Precisiamo allora, a scanso di equivoci, che si intende per fonte primaria di energia una
fonte effettivamente utilizzabile. Per esempio, un masso posto sulla cima del monte
Everest, del peso di 50 Kg, ha un’energia potenziale, calcolata con riferimento al livello del
mare, pari a 1,25 Kwh Ma sarebbe alquanto scomodo e molto poco pratico organizzare
una spedizione sull’Everest per generare, con tutte le immaginabili difficoltà, una così
modesta quantità di energia, che sarebbe inoltre di gran lunga inferiore a quella impiegata
per generarla!
Perché una fonte primaria possa essere sfruttata, deve avere alcune caratteristiche
peculiari.
INDIRIZZABILE: vuol dire che deve essere possibile indirizzare il prodotto (benzina,
acqua, raggi solari) nella direzione in cui esso deve essere utilizzato (bruciatore, turbina,
lente, specchio).
FRAZIONABILE: vuol dire che deve essere possibile frazionare la fonte in più parti, in
modo da poter utilizzare solamente la parte, piccola o grande che sia, che ci serve in quel
momento. Per esempio, l’energia di un fluido (benzina, gasolio o gas) è frazionabile a
piacere. Invece, quella del macigno sul Monte Everest ricordato prima non lo è, ovvero lo
è con notevoli difficoltà.
CONTINUA: vuol dire che la sorgente deve poter funzionare per un certo tempo, fornendo
la sua energia con una certa continuità, e non esaurirsi in pochi secondi. Esistono molti
esempi di notevoli quantità di energia concentrate in tempi brevissimi (il fulmine,
un’esplosione, un oggetto qualunque che cade). Questi tipi di energia, evidentemente, non
sono utilizzabili industrialmente.
REGOLABILE: vuol dire che l’energia fornita dalla sorgente deve essere graduabile
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Le fonti di energia
secondo le necessità. È quello che facciamo tutti, premendo più o meno il pedale
dell’acceleratore della nostra automobile per regolare la sua velocità, oppure manovrando
il potenziometro del volume del nostro impianto stereo o del nostro televisore in modo da
adattare il livello sonoro alle nostre esigenze.
Una fonte di energia è tanto più pregiata quanto migliori sono le caratteristiche indicate.
Esistono, naturalmente, altre caratteristiche che possono avere, in certi casi, la loro
grande importanza (trasformabilità, accumulabilità, rinnovabilità), che però sono peculiari
di alcune forme di energia e non di altre, ma le cinque che sono state dettagliate sono
indispensabili.
Nella tavola è
riportato
l'andamento
dei consumi
di energia
primaria dal
1977 al 2002,
nel 2002 il
maggior
consumo è
stato del
2,6% mentre
nel 2003 del
2,9%.
http://www.energoclub.it/
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Le fonti di energia
Esercizio.
Completa la tabella seguente indicando la sequenza corrispondente alla forma di energia
ottenibile dalle fonti di energia indicate.
Dell’acqua
Meccanica
Potenziale
Esauribile
Luminosa
Del suolo
Nucleare
Elettrica
Dell’aria
acustico
Termica
Cinetica
Chimica
Elastica
Fonti
Acqua
X I 1 2 F
Carboni
X 3 F I 1 2 X
Petrolio
X 3 F I 1 2 X X X
Metano
X 3 F I 1 2
Uranio
X 4 F 1 2 3 I X X X X
Vapori
naturali X I 1 4 F 3 2 X
Sole
X F 2 3 1 I
Vento
X I 1 F
Biomasse
X 3 F I 1 2
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Le fonti di energia
L’energia può a tutti gli effetti essere considerata una merce, anzi la merce più
importante perché da sola condiziona gli altri prodotti merceologici. Il consumo
di energia è oggi, insieme al reddito medio pro capite, il criterio usato per
valutare il grado di sviluppo economico di una nazione. Alcuni Paesi
particolarmente ricchi di fonti di energia sono esportatori di tale merce e
condizionano l’economia dei Paesi che ne sono sprovvisti.
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Le fonti di energia
dispersioni di calore.
Cogenerazione: durante il funzionamento di una centrale termica la parte di
calore che rimane inutilizzata può essere "recuperata" con impianti di
cogenerazione. Il calore prodotto da questi impianti viene impiegato per usi
industriali o per il riscaldamento di edifici di interi quartieri (come avviene ad
esempio a Brescia).
Rifiuti: si può ottenere energia termica con un buon rendimento dai rifiuti
solidi urbani. Anche i rifiuti agricoli (per esempio il letame) possono essere
utilizzati per produrre energia; essi vengono fatti fermentare in assenza d'aria
in appositi impianti (digestori), dando origine a un gas (biogas) che può essere
usato come combustibile per la produzione di energia elettrica; con il biogas
può venire alimentata, per esempio, una centralina elettrica per fattorie isolate
dalla rete elettrica.
Lettura:
Come è scritto in un rapporto della IAE (Agenzia Internazionale per l’Energia): “Gli
investimenti nel risparmio energetico sono più redditizi di quelli per trovare nuove fonti”.
Inoltre, il risparmio energetico, inteso come efficienza, è una strategia molto adatta a
combattere molti tipi di inquinamento. E’ stato calcolato, per esempio, che un
miglioramento del 2% annuo nell’efficienza energetica mondiale, consentirebbe di
mantenere, da qui ad un secolo, un tollerabile livello di anidride carbonica nell’atmosfera,
nonostante la inevitabile progressiva industrializzazione dei paesi in via di sviluppo.
In Italia, il 30% circa dei 180 megaTep consumati ogni anno (megaTep = un milione di
tonnellate equivalenti di petrolio) serve proprio per mantenere la giusta temperatura nelle
abitazioni e negli uffici. A causa del lento ricambio delle strutture edilizie, non è molto
semplice aumentare l’efficienza di questo settore. Eppure la tecnologia offre oggi numerosi
mezzi per ridurre fino al 70% l’energia consumata da un edificio mantenendo inalterate la
temperatura e l’illuminazione. In Svezia, che da molto tempo segue una politica di
efficienza energetica, la case sono più calde di 6 gradi rispetto a quelle inglesi, consumando
il 25% in meno di energia. Senza arrivare ai risultati svedesi, una maggiore attenzione alla
coibentazione dei muri, dei tetti, degli infissi, potrebbe portare a risparmi inaspettati. Esiste
anche un’altra area dove l’efficienza energetica può consentire nuovi risparmi: quella degli
elettrodomestici. Perché anche se il miglioramento è piccolo, va sempre moltiplicato per i
milioni di apparecchi che ci sono in giro. Prendiamo per esempio i frigoriferi. In un Paese
come l’Italia o la Gran Bretagna ve ne sono una trentina di milioni. Un normale frigorifero
oggi consuma dai 2 ai 3 chilowattora all’anno per ogni litro di capacità. Ma vi sono già in
commercio frigoriferi che riducono il consumo a 0,4/1,3 chilowattora per litro di capacità
ogni anno. Si può fare meglio. Negli Usa e in Danimarca sono riusciti a progettare frigoriferi
che consumano appena un decimo di chilowattora l’anno per ogni litro di capacità, cioè 30
volte meno dei frigoriferi oggi installati.
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Le fonti di energia
una sola centrale da 500 megawatt. Un risparmio del 75% e 11 milioni di tonnellate di CO2
che non finiscono nell’atmosfera.
Altri risparmi sono possibili grazie all’applicazione delle nuove tecnologie: microelettronica
ed informatica, introducendo maggiori controlli in ogni genere di apparecchiatura,
contribuiscono moltissimo a mantenere i consumi al minimo indispensabile. I motori delle
auto, ma anche quelli industriali, consumano molto meno grazie ai microprocessori che
regolano i flussi di carburante e di elettricità.
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