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ANDREA POZZO

(Trento 1642 – Vienna 1709)

Andrea Pozzo è uno dei maggiori artisti della sua epoca.


Pittore, architetto, decoratore, ritrattista, teorico godette di una enorme fama
dovuta all’ eccellente qualità della sua produzione. La sua opera ,
inquadrata storicamente nel periodo della Controriforma, è considerata punto
d’unione fra barocco romano e rococò europeo.
Nel 1665 entra a far parte della potente Compagnia di Gesù, decisione che
avrà un ruolo determinante nel corso della sua esistenza.
Fra le sue opere si contano, oltre numerosi dipinti sparsi in tutta Europa,
anche apparati scenici e teatri sacri eseguiti per illustri committenti quali
I Duchi di Savoia, il cardinale Benedetto Pamphilj, le gerarchie dell’ordine dei
Gesuiti.
Il suo ingegno è molto apprezzato e la sua presenza contesa dai
da nobili ed ecclesiastici, tanto che spesso si vede costretto a declinare una
commissione e suggerire un suo sostituto.
Roma,Montepulciano, Arezzo,Genova, Belluno, Trento, Mondovì, Cuneo, …
Dubrovnic, Vienna, custodiscono sue creazioni.
Nel 1693 pubblica il trattato “Prospectiva Pictorum et Architettorum”, due
volumi illustrati da cento incisioni, dedicati all’Imperatore Leopoldo I°.
Nel 1703 si reca a Vienna, alla corte di Leopoldo I° per il quale progetta
l’apparato funebre . A Vienna resterà sino al 1709, anno della morte.

Il dipinto raffigurante la morte di San Francesco Saverio della parrocchiale di


Grazzano Badoglio , databile fra il 1672 e il 1673, fu commissionato dai
Gonzaga e posto sull’altare della loro cappella. Il quadro è ornato da una
cornice in stucco dorato ed è affiancato dalle statue dei santi gesuiti Luigi
e Stanislao Kostka. Il paliotto d’altare è un pregevole lavoro in scagliola del…
Il dipinto di Andrea Pozzo è eseguito con una tecnica che ricorda il
Caravaggio. Guizzanti pennellate scure sono illuminate da improvvisi squarci
di luce che aumentano la drammaticità della scena. Tre angeli volteggiano
sopra il morente preannunciando il suo prossimo ingresso in Paradiso.
Uno di essi è avvolto in uno svolazzante panno rosso . L’insieme è creato
per attirare l’attenzione di devoti e visitatori e finisce per costituire il vero
fulcro dell’edificio che lo ospita.
Ricordiamo infine che la famiglia Gonzaga dominò sul Monferrato dal 1536
al 1708, anno in cui il territorio fu annesso al Ducato dei Savoia.

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