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ISTOLOGIA, rientra all’interno del corso di morfologia, che prende in considerazione lo studio della forma,

delle nostre parti del corpo in generale o nello specifico gli organi e le varie tipologie di tessuti, come sono
strutturati, a loro volta i tessuti sono composti da cellule, quindi vedremo la morfologia delle cellule; le
cellule all’interno hanno molecole, e anche le molecole hanno una loro struttura.

Livelli di organizzazione della materia: ogni componente ha la sua struttura che è strettamente correlata
con la funzione  una molecola ha una determinata conformazione perché deve svolgere una determinata
funzione, nello stesso modo la morfologia di un tessuto.

Formagiustificata dalla funzione

Funzione giustifica la forma

Come sono organizzate le cellule in un determinato tessuto e perché.

 Primo approccio di citologiastudio della cellula e delle sue parti

 secondo approccio: istologia come sono organizzati gli organi e la loro funzione

 posizione anatomica e caratteristiche macroscopiche anatomia

La cellula è sempre rappresentata come una componente sferica all’interno del quale ci sono organelli.

Membrana: ruolo preciso, dinamica, barriera selettiva ( seleziona il passaggio di molecole interno-esterno e
viceversa) mantiene l’ambiente intracellulare e interagisce con le altre cellule e con l’ambiente
extracellulare ( matrice dentro alla quale ci sono tantissime molecole).
all’interno della cellula abbiamo il nucleo che è la sede dell’informazione genetica, nel nucleo abbiamo il
dna, proteine e rna. Il nucleo serve a sintetizzare indirettamente le proteine: dai geni noi abbiamo la
trascrizione in rna messaggero che poi arriva nel citoplasma e abbiamo le produzioni di proteine
( componenti necessarie per il metabolismo e per la funzione della cellula) ogni cellula ha funzioni
specifiche quindi sintetizzerà specifiche proteine.
reticolo endoplasmatico ( organello membranoso ) porzione liscia e rugosa (=ribosomi) associati alle
cisterne del reticolo vengono prodotte proteine che vengono modificate in glicoproteine o fosfoproteine
( post traduzionali_ dopo la sintesi)
apparato del Golgi ultima le trasformazioni post traduzionali, e attraverso le vescicole si riesce a portare
all’esterno o sulla membrana plasmatica le proteine prodotte. Il tragitto dal nucleo all’apparato del golgi
riguarda le proteine che devono essere portate all’esterno della cellula, mentre le proteine che devono
rimanere interne vengono prodotte nel citoplasma (= ambiente all’interno del quale sono contenuti
organelli come mitocontri_atp , ci sono vescicole che portano all’interno/ esterno le molecole; i
microtuboli= scheletro della cellula, citoscheletro, serve ad altri filamenti a dare sostegno al contenuto
cellulare. Rete rigida ma dinamica che trasporta al suo interno molecole.)
nel complesso sappiamo che la cellula ha delle sue funzioni da svolgere.

Sulla membrana plasmatica è presente un doppio strato di fosfolipidi con proteine che possono trovarsi all’
interno della membrana o all’esterno.
proteine intrinseche= infisse nella membrana
“ “ estrinseche= all’esterno della membrana o all’interno.
possono essere canali di passaggio per le molecole.
ci sono delle proteine che trasducono il segnale: sulla membrana interagisco sulla molecola si ha un
cambiamento conformazionale per la quale sulla cellula si attivano funzioni specifiche.

Cellula= interagisce
A seconda della funzione ci sono diversi tipi di cellule: es.
cellula neuronale funzione di trasmettere o captare i segnali
tessuto di rivestimento cellule epiteliali

Istologia: disposizione delle cellule e morfologia per giustificare un determinato comportamento.

I tessuti sono 4:

 epiteliale
 connettivo
 muscolare
 nervoso

all’interno di ciascuna categoria ci sono delle sottocategorie di tessuti

epiteli:

 Di rivestimento: di una superficie o cavità


 Ghiandolare: composto da cellule che secerne sostanze
 Sensoriale: cellule in grado di captare degli stimoli ma non nervose ( mandano le info alle cellule
nervose)

Caratteristiche di un epitelio di rivestimento: cellule GIUSTAPPOSTE (= a stretto contatto tra di loro)


possono formare uno o più strati, un versate è completamente libero da tessuto, mentre quello opposto è
in contatto con il connettivo. Il tessuto epiteliale non presenta vascolarizzazione ma si nutre attraverso il
passaggio delle sostanze attraverso le cellule. È in continua riproduzione e rinnovamento.

identifichiamo le cellule: guardando il nucleo ( punto più scuro all’interno del


citoplasma_ematorsilina_primo approccio per identificare un tessuto)
guardando se da un versante è presente una superficie libera

ma perché le cellule sono giustapposte con scarsa matrice? Perché devono rivestire in qualche modo
qualcosa che è sottostante o è una cavità.

Es. vasi sanguinei: rivestiti da epitelio in cui scorre il torrente circolatorio, cosi lo stomaco o l’intestino
( favorisce lo scambio di sostanze tra un ambiente e l’altro)
generalmente quando deve avvenire uno scambio di sostanze l’epitelio è sottile mentre quando deve
svolgere una funzione di protezione è spesso cute che serve come rivestimento e protezione=
epidermide
anche tubo digerente canale digerente vie urogenitali sono rivestite da epitelio di rivestimento che si
presenta in modo diverso in base alla funzione che deve svolgere.

Il tessuto epiteliale di rivestimento può essere definito in base alla morfologia delle cellule:
appiattite= pavimentoso o squamoso

cubico

cilindrico

a singolo strato tessuto epiteliale semplice


a più strati > 1 stratificato (la definizione di cubico cilindrico o squamoso viene data guardando le cellule
dell’ultimo strato, quello che guarda la superficie libera)

 SPEUDOSTRATIFICATO o pluriseriato= EPITELIO SEMPLICE CON DISPOSIZIONE DI CELLULE


PARTICOLARI CHE SEMBRA SI DISPONGANO IN PIU’ STRATI: NUCLEI DISPOSTI IN MANIERA
SFALZATA_ PLURISERIATO le cellule poggiano tutte sulla parte basale ma non tutte arrivano sullo
strato libero, quindi sembra un pluristratificato ma invece è speudostratificato.

Esempio di tessuto speudostrtificato: trachea (cellule ciliate in grado di produrre e spostare il muco

prodotto)

EPITELIO DI TRANSIZIONE VARIA A SECONDA DELLA FUNZIONALITA’ DELL’ ORGANO CHE VA A RIVESTIRE:
ES. VIE URINARIE VESCICA ( MANO MANO CHE SI RIEMPIE DI DEVE DILATARE_LE CELLULE ACQUISTANO
UNA CONFORMAZIONE PIU’ TESA E GLI STRATI DIMINUISCONO RISPETTO A QUANDO LA VESCICA è
VUOTA_ TRASLAZIONE.) vescica vuota: cellule dell’ultimo strato= GLOBOSE . Poiché lo ritroviamo nelle vie
urinarie le cellule di questo possiedono proteine chiamate uroplachine che sono proteine transmembrana
che sono nella membrana delle cellule, in grado di formare interazioni tra di loro aggregandosi e formando
dei cristalli che servono a formare una barriera che deve impedire la fuoriuscita del contenuto dell’organo.
Quindi ci sono queste placche ureterali. Non si vedono a livello istologico ma subcellulare. Quindi deve
essere pluristratificato e deve avere questa componente sigillante tra le cellule. Due strutture dell’epitelio
di transizione: strato rilassato e strato disteso.

Rilassato cellule panciute, cellule contratte e globose, “gobbe” evidenti


disteso cellule più sottili e più stirate, comunque non schiacciate come le squamose. Da cosa capisco che
è di transizione e non è squamoso? Guardo il nucleo che non è appiattito come nella pavimentosa ma
rimane tondeggiante. Diverso dalla cubica perché ha tagli netti, diversamente in questo caso la cellula non
è squadrata. In questo caso l’indicazione me la da il contorno. Inoltre nella cubica i nuclei sono molto più
fitti tra di loro e ci sono meno strati (Max. 2)

EPITELIO DI TRANSIZIONE ^^
ESEMPI DI EPITELIO PAVIMENTOSO SEMPLICE

Lume del vaso sanguineo: epitelio pavimentoso semplice (=endotelio) che poggia su un connettivo.
matrice extracellulare del connettivo con cellule disperse . consente lo scambio di ossigeno con gli eritrociti
e il trasporto delle sostanze nutritive. (che arrivano dai villi intestinali)

Peritoneo: epitelio pavimentoso semplice: perché le cellule che costituiscono l’epitelio sono quelle che
fanno da contorno alla parte vuota bianca dell’immagine. Anche il nucleo è schiacciato. Io proprio
dall’andamento del nucleo riesco a capire se una cellula è pavimentosa cubica o cilindrica.

Alveolo polmonare: epitelio pavimentoso semplice per permettere gli scambi gassosi. Le cellule devono
rivestire l’alveolo ma devono essere a singolo strato perché lo scambio deve essere rapido, non posso
permettermi una pluristratificazione dell’epitelio.

CUBICO SEMPLICE cellule piccole non troppo allungate non troppo schiacciate, una accanto all’altra. Ha
funzione di scambio e assorbimento di sostanze e lo possiamo ritrovare nei tratti chiamati dotti ghiandolari
( = canali in cui deve scorrere la sostanza secreta da cellule ghiandolari ) oppure in altre ghiandole come la
tiroide dove si rivestono i follicoli tiroidei, nell’ovaio, nei tratti urinari.

Sotto al rivestimento semplice : tessuto connettivo. NUCLEO TONDEGGIANTE E CENTRALE.

CILINDRICO SEMPLICE
costituito da cellule con nucleo ovoidale molto allungato + cellule caliciformi mucipare in grado di produrre
una sostanza che a contatto con l’acqua diventa muco (mucinogeno) che viene spostato grazie a delle ciglia.
tuba uterina: pareti rivestite da epitelio cilindrico semplice.
intestino: tutte cellule allungate, lo strato esterno guarda la superficie libera, dall’altra parte troviamo il
connettivo e sopra c’è una striatura più scusa che è l’insieme delle modificazioni che le cellule hanno nella
parte apicale e vengono chiamati microvilli,e dato che le cellule sono in continuità fanno questa sorta di
orletto che viene chiamato “ orletto a spazzola” per assorbire più sostanze nutritive ( il microvillo aumenta
la superficie di assorbimento)
EPITELI PLURISTRATIFICATI: EPIDERMIDE

Le cellule si dispongono in più strati fino ad arrivare all’ultimo che è quello che guarda la superficie libera.
Come ci aspettiamo un epitelio pavimentoso pluristratificato? Caratteristiche: come sono organizzate le
cellule nell’ultimo strato? Giustapposte. Epitelio molto resistente, ha tanti strati di cellule che formano una
barriera e si ritrova per esempio nell’epidermide che è sottoposta costantemente a tantissime
sollecitazione: barriera contro i batteri, impermeabile, traumi. Quindi ha non solo la funzione di
rivestimento ma anche di protezione. Un epitelio pluristratificato pavimentoso lo troviamo anche nella
lingua, sull’esofago; essendo pluristratificato e avendo sollecitazioni continue le cellule si desquamano e le
cellule sono in continuo rinnovamento. Il primo strato più profondo viene chiamato strato germinativo, in
cui le cellule sono in continua mitosi, da qui le cellule migrano negli strati soprastanti. In questo strato il
ricambio non è così frequente come negli strati più superficiali dove avviene proprio desquamazione. Lo
strato più superficiale pavimentoso è cheratinizzato, significa che le cellule hanno perso il nucleo e sono
infarcite di cheratina. Il processo si chiama cheratizzazione e inizia negli strati più profondi fino ad arrivare
al compimento nello strato corneo. Solo le cellule dello strato germinativo possono essere cubiche o
cilindriche.

(Artefatto istologico: quando si tratta il tessuto con la lama per posizionare le porzioni di pelle sul vetrino le
porzioni più dure si distaccano*) NB. Dalle immagini lezione

Cellule che aiutano a proteggere il tessuto epiteliale:

 melanociti ( producono un pigmento scuro quale la melanina che ci protegge dai raggi uv. Questi
possono produrre delle alterazioni al dna della cellula e creare dei tumori) la melanina non rimane
ai melanociti ma viene trasferita ai cheratinociti grazie ai melanosomi
 cellule di langheras: difese verso le aggressioni esterne
 cellule di merkel: corpuscoli sensoriali che non fanno parte del sistema nervoso ma ricevono gli
stimoli e poi ti trasferiscono alle fibre nervose con cui sono collegate

queste cellule estranee all’epitelio si dispongono in modo diverso: langheras in superficie


melanociti più profondi. La melanina più protettiva e fotoprotettiva è la eumelanina. La feumelanina è
quella che da la pigmentazione giallorossa e non è protettiva ma è fototossica (pro ossidante)
merkelstrato basale in connessione con le fibre afferenti. Queste si trovano in profondità per non essere
danneggiate, e recepiscono lo stimolo tramite il movimento degli strati e la pressione. Dalla variazione dello
spessore e della temperatura che si riesce a captare lo stimolo. Oltre a queste nella parte più profonda del
connettivo ci sono delle altre cellule atte a formare degli epiteli sensoriali; ciascun tipo di cellula è in grado
di percepire le sollecitazioni meccaniche più superficiali. Quelle più profonde e più intense vengono
recepite da altre strutture, generalmente circondate da connettivo.
cellule che costituiscono il tessuto epiteliale: cheratinociti.

Epitelio cubico stratificato, generalmente non ha più di due strati di cellule, lo troviamo nei dotti delle
ghiandole esocrine.

Cilindrico pluristratificato piuttosto raro. Guardare sempre i nuclei.

Pluriseriato o pseudo stratificato: cellule cilindriche, alcune raggiungono la parte apicale, altre non
riescono . perché le cellule poggiano tutte sulla membrana basale ma alcune diventano più piccole e altre
arrivano
EPITELIO GHIANDOLARE ( introduzione )
è costituito da sempre da cellule, ovviamente con le caratteristiche di epitelio, strettamente addossate, con
poca matrice extracellulare, e in questo caso la distinzione non va per strati, perché non troveremo gli strati
nelle ghiandole, troveremo degli agglomerati di cellule che formano poi altre strutture.
le ghiandole si distinguono in ghiandole esocrine e endocrine; le ghiandole possono essere poi cellule
singole, che si possono considerare tale, che sono alcune cellule che secernono sostanze ( come per
esempio le caliciformi che abbiamo visto prima, che secernono muco , sono unicellulari, quindi è la singola
cellula che secerne muco e viene considerata ghiandola esocrina).
e poi ci sono le ghiandole endocrine che secernono delle sostanze chiamate ormoni, che riescono a
raggiungere distretti molto più distanti rispetto alla loro produzione, infatti la differenza tra una esocrina e
una endocrina qual è ? nella ghiandola esocrina le cellule deputate alla sintesi di sostanza , rimangono in
contatto con l’epitelio sovrastante; perché le ghiandole di origine epiteliale derivano dal tessuto epiteliale:
l’epitelio di rivestimento , che a un certo punto nella formazione della ghiandola si approfonda nel
connettivo , si insinua , e definisce nel caso della ghiandola esocrina un adenomero ( parte secernente ) e
una porzione di dotto escretore, che rimane in contatto con l’epitelio. Il secreto delle ghiandole esocrine
ovviamente rimane nell’ambiente circostante alla ghiandola e non migra nei vari distretti; invece nella
ghiandola endocrina cosa succede? Che si distacca dall’epitelio da cui ha origine e diventa una ghiandola a
se stante nel connettivo ,e viene invasa dai vasi sanguinei, perché la produzione del loro contenuto deve
arrivare anche negli organi bersaglio che si possono trovare anche in altre regioni del corpo e non nelle
vicinanze. Per quanto riguarda le ghiandole ESOCRINE anche qui abbiamo delle classificazioni: che vanno in
base al numero di cellule quindi UNICELLULARI O PLURICELLULARI ; in base al modo in cui secernono : il
contenuto può essere secreto per esocitosi continua, abbiamo cellule MEROCRINE . questa esocitosi può
essere aiutata anche da energia cioè dal trasporto attivo, abbiamo le cellule ECCRINE. Oppure il contenuto
delle ghiandole può accumularsi nella parte apicale: APOCRINA . oppure tutta la cellula è essa stessa
secreto: la cellula muore, va in apoptosi , e si trasforma in prodotti: secrezione OLOCRINA. Ovviamente
morendo le cellule la ghiandola non scompare, ma ci sono alla base celluline piccole, che rigenerano queste
ghiandole olocrine.

Es. ghiandola unicellulare caliciforme (che abbiamo visto intervallata nell’epitelio cilindrico semplice)

La classificazione può avvenire anche in base all’adenomero: alla forma dell’adenomero ( quella porzione di
cellule deputata alla produzione del secreto); può essere a dito di guanto, quindi cilindrica (tubolare) ,
oppure a forma di chicco d’uva ( adenomero acinoso ) ; alveolare: quando l’acino ha un lume più ampio.

Proprio per la forma degli acini e il numero di dotti possiamo utilizzare un ulteriore classificazione:
semplici: un solo adenomero e un solo dotto escretore.
ramificata: più adenomeri che convergono in un dotto escretore
composta: più adenomeri e più dotti escretori il dotto principale si dirama in più dotti più piccoli

TUBOLARE COMPOSTA; ACINOSA COMPOSTA; TUBOLO – ACINOSA (con acini e tuboli)

Cellule di rivestimento la distinzione non va per strati ma si trovano degli agglomerati

ESOCRINE in contatto con il tessuto epiteliale che nella formazione della ghiandola si approfonda nel
connettivo. Parte secernente= adenomero; e dotto escretore CHE RIMANE IN CONTATTO CON L’EPITELIO. Il
secreto rimane nell’ambiente circostante.
classificazione: unicellulari, pluricellulari.
ENDOCRINASI DISTACCA DALL’EPITELIO E DIVENTA GHIANDOLA A SE STANTE. secernono sostanze
chiamate ormoni che riescono a raggiungere ristretti più distanti

Cellule singole le possiamo considerare ghiandole ( come le caliciformi che secernono muco). La ghiandola
si distacca dall’epitelio e permane nel connettivo; viene invasa dai vasi sanguinei, perché il contenuto delle
ghiandole deve arrivare negli organi bersaglio.

CLASSIFICAZIONE IN BASE A:

SECRETO per esocitosi continua ( cellule merocrine)


ENERGIAaiutata da energia, da trasporto attivo verso l’esterno (eccrine)
IL CONTENUTO Può ACCUMULARSI NELLA PARTE APICALE  APOCRINA
tutta la cellula che è essa stessa il secreto: OLOCRINA la cellula muore e va in apoptosi. La ghiandola non
scompare ma continua a produrre queste cellule olocrine.

CLASSIFICAZIONE IN BASE AGLI ADENOMERI

La classificazione può avvenire anche a seconda dell’adenomero( porzione deputata alla produzione di
secreto): a dito di guanto (cilindrica) acinosa ( a chicco d’uva) , alveolare ( l’acino con il lume più ampio)

CLASSIFICAZIONE IN BASE ALL’ADENOMERO E AL DOTTO ESTCRETORE

Ghiandola semplice: hanno un solo adenomero e un solo dotto escretore

Ghiandolare ramificata: più adenomeri che converte in un solo dotto escretore

Ghiandola composta: più adenomeri e più dotti escretori

Classificazione in base al tipo di sostanza secreta: proteine, glicoproteine, sostanze saline

Ghiandole sierose SOLUZIONE CONCRENTRATA DI PROTEINE E DI ENZIMI proteine

Mucose proteine viscose ( CALICIFORME)


Miste sia sierosa che mucosa

LIPIDICA GHIANDOLE SEBACEE

Sudoripareidroelettrolitica ( ioni disciolti in una soluzione acquosa)

Gastriche acidi gastrici

Mammarie: LIPIDI, zuccheri proteine componente idrosaline (ALIMENTO COMPLETO)

MEROCRINA ESOCITOSI

ECCRINA TRASPORTO ATTIVO

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