"Chi?" "Ma come, non l'hai saputo?" Questi erano i dialoghi che si sentivanpo principalmente quella mattina. Il gruppo di seddicenni smise di spettegolare solo quando, intorno lle 9:30, una delle donne che lavorava lì, Yukiko, richiamò l'ordine. Tutti si misero in cerchio, a gambe incrociate, nell'assoluto silenzio, pronti all'ascolto: "Allora ragazzi, come saprete da voci di corridoio, se ne stanno per andare due ragazzi, avendo compiuto la maggiore età. Domattina, quindi, arriverà una macchina per portarli in un'abitazione che abbiamo trovato per loro". Si alzò un brusio, che fu interrotto dallo sguardo severo di Yukiko. <<allora non erano sciocchezze>>, pensò Kuroshiro. "Bene", continuò la donna, "facciamo le nostre più sincere congraatulazioni, a Kurtoshiro e Aka". Al suo nome, Aka balzò in piedi incredulo, mentre Kuroshiro dovette analizzare e metabolizzare prima la cosa. D'altronde, era incredulo pure lui. "Hai sentito, Kuroshi?", disse Aka felicissimo "S-sì, wow, non me lo aspettavo sinceramente", rispose. I due si fecero largo tra la folla, e raggiunsero il "palco", tra le grida di felicità dei ragazzi, -Kuroshiro cadde adfdirittura per terra-, e si accostarono a Yukiko. Kuroshiro, che finora era stato serio, si lasciò abbandonare alla felicità e alla spensieratezza, che non provava da almeno tre anni.