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Appunti di diritto successorio (diritto privato) di Bonanni Antonio Luigi 1

AA 2020/2021 – Prof. Lucchini

Diritto Privato – Successioni Mortis causa

Quando ci troviamo difronte alla dipartita di qualcuno il diritto successorio si occupa della
separazione del suo patrimonio.
Pendolo: o il patrimonio va tutto alla sua famiglia o il patrimonio va tutto a chi decide lui. In realtà
in tutti gli ordinamenti occidentali la cosa è a metà: una parte va ai suoi più stretti familiari e una
parte va a chi vuole in de cuius. La quota disponibile è la quota che il de cuius può destinare a chi
vuole, mentre una parte, detta quota di legittima (o quota di riserva) va destinata ai suoi più stretti
familiari.
La successione è di due tipi: testamentaria e legittima
La successione testamentaria si ha quando il de cuius ha fatto testamento (l’unico negozio
giuridico mortis causa)
La successione legittima che si apre quando il de cuius muore senza aver fatto testamento, è la
legge che ci dice come vanno separati i beni tra i suoi eredi.
Da un punto di vista statistico in Italia sono molte le persone che abbandonano questa valle di
lacrime senza aver fatto testamento. In altri paesi es. paesi anglosassoni già sui trenta anni le
persone fanno testamento. Le successioni testamentarie sono meno delle successioni legittime nel
nostro paese. C’è inoltre la successione necessaria che non è un terzo tipo di successione, è un
insieme di norme che limitano la libertà del de cuius. Ci sono rarissimi casi in cui la successione è
mista (in cui abbiamo sia la successione testamentaria che legittima): si ha quando il testatore
abbia disposto per il suo patrimonio solo in parte con il testamento. Per la parte di patrimonio non
inclusa nel testamento avremo successione legittima.

Istituzione di eredità o istituzione di un legato


È erede chi succede al de cuius nell’universalità (o nella sua quota) del patrimonio e viene detto
successore in titolo universale
Con l’istituzione di un legato il testatore indica un successore a titolo particolare: alla sua morte il
legato succedere in uno o più titoli specifici.
Come nel diritto dei contratti quello che importa è la sostanza, non la terminologia. Se si usa una
terminologia impropria l’importante è la sostanza e non la forma.
- Tra erede e legatario ci sono differenze enormi
Per essere eredi bisogna accettare l’eredità, non si è automaticamente eredi. Diverso invece il caso
del legato. Il legato acquista automaticamente il diritto non appena si apre la successione. La
successione si apre appena il de cuius lascia questa valle di lacrime, presso il suo ultimo domicilio.
Il legatario acquista automaticamente il diritto senza una sua accettazione, è però possibile
rifiutare, anche per ragioni morali. L’erede risponde dei debiti ereditati senza limiti di sorta.
L’erede risponde ultra vires (oltre le forze) ovvero senza limiti di responsabilità. Nel momento in
cui l’erede accetta, il suo patrimonio e quello del de cuius si fondono insieme. L’erede risponde
quindi in toto dei debiti ereditari. C’è un meccanismo che consente all’erede di accettare con una
limitazione di responsabilità: accettazione con beneficio di inventario. È un meccanismo previso
dalla legge che consente all’erede di accettare limitando la sua responsabilità. Il legatario non
risponde dei debiti ereditari, se ci sono dei debiti relativi al bene lasciato al legato, ne risponde
fino ai limiti del valore del bene dell’oggetto del legato. L’istituzione di erede non sopporta alcun
termine, non si può mettere ne un termine iniziale, ne un termine finale all’istituzione di erede,
semel heres semper heres, una volta che si è eredi, lo si è per sempre. L’erede è visto come un
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continuatore ideale del de cuius che gli succede per sempre. Il legato supporta sia un termine
iniziale che eventualmente un termine finale.
- La Condizione può essere apposta sia all’istituzione di erede sia all’istituzione del legato.
Regola savignana, è una regola che cerca di salvare il più possibile la disposizione
testamentaria.
In caso in cui la condizione sia impossibile o illecita (cosa che nel contratto causa la nullità),
nel caso del testamento si ha come non apposta, salvo che quella condizione sia stato
l’unico motivo determinante il consenso. Nel contratto nullo le parti possono farne uno
nuovo modificando la parte che ha causato la nullità, questo non può accadere per il
testamento.
- L’onere. Può essere apposto sia all’erede sia al legato. È un obbligo che va a limitare la
libertà. Obbligo di dare, di fare o no non fare. L’erede risponde senza limiti, se l’onere è un
onere pazzesco l’erede deve adempiere, il legatario deve adempiere nel limite del valore
del bene apposto al legato.
L’erede può conoscere lo stato del patrimonio del de cuius prima di accettare? NO, non è possibile
e non è consentito fare un’indagine prima di accettare. Se si teme che ci siano brutte sorprese per
tutelarsi l’unica soluzione è accettare con il beneficio di inventario.
Esempio: muore un anziano signore che negli ultimi anni della sua vita ha avuto diverse badanti e
infermieri. Capita che persone di pochi scrupoli si approfittino di queste persone facendogli
firmare delle fideiussioni. Non c’è un registro delle fideiussioni, quindi non si può sapere al
momento dell’accettazione dell’eredità se ci sono cose del genere.

Tipi di successione:
La successione legittima
La successione legittima si ha quando manca il testamento o il testamento non dispone per tutto il
patrimonio.
Come fa la legge a stabilire a chi va e a che non va al patrimonio del de cuius?
Bisogna pensare agli ordini: sono 3 ed hanno una gerarchia rigidissima
1° ordine: discendenti
2°ordine: ascendenti, fratelli, sorelle
3°ordine: parenti fino al 6° grado
Se non c’è nessuno di questi abbiamo lo Stato con un vantaggio ex lege, lo Stato non risponde mai
ultra vires, quindi accetta l’eredità con riserva di inventario.
Se c’è un discendente, uno solo, gli altri ordini non vengono presi neanche in considerazione.
All’interno dello stesso ordine, il grado più prossimo esclude i gradi più remoto. A parità di grado
abbiamo una co-eredità. Il coniuge eredità sempre, sia il coniuge sposato, sia il coniuge separato
ma senza addebito. Il coniuge concorre sempre con i discendenti o con gli ascendenti (primo e
secondo ordine). Se non ci sono rappresentanti del primo e secondo ordine, il coniuge eredita
tutto.
Il patrimonio si divide in quote tra i vari eredi. Le quote variano in base al grado di parentela,
coniugio, numero di figli, fratelli, coniugi ecc.
Dopo la riforma della filiazione, i figli nati all’interno o all’esterno del matrimonio sono equiparati.

La Successione Necessaria
Non è un terzo tipo di successione, è un sistema che limita la libertà del de cuius. Può il de cuius
con tre figli lasciare tutto ad uno dei figli? No, il nostro ordinamento prevede che alcuni soggetti
devono necessariamente avere una parte di patrimonio del de cuius anche contro la volontà di
questo. Questi soggetti sono detti legittimari. I legittimari sono il coniuge, i figli, gli ascendenti
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(questi solo in mancanza di discendenti). Perché i legittimari devono necessariamente ottenere
una parte del patrimonio del de cuius? Sono protetti dall’ordinamento.
In caso di madre, padre, 4 figli, muore il padre. Qual è la quota disponibile? ¼. I ¾ sono quota di
riserva per il coniuge e i figli, anche contro la sua volontà. Come si fa a capire se è stata lesa la mia
quota di legittima? Si compie quella che viene definita riunione fittizia in cui si calcola: il relictum,
ovvero l’asse ereditario netto (attivo a cui vengono sottratte le passività) più il donatum ovvero
tutte le donazioni che il de cuius ha fatto negli ultimi 20 anni (in alcuni casi anche di più).
Sommando relictum e donatum si scopre che il patrimonio è di 200 e si scopre che A, sposato con
B, con due figli C e D, dopo la morte di A, C ottiene 25. La sua quota è stata lesa? Si, avrebbe
dovuto ereditare 50. Con l’azione di riduzione, io impugno in giudizio tutte le disposizioni lesive
della mia quota, fino a reintegrare la mia quota. Bisogna seguire un ordine. In primis bisogna
impugnare le disposizioni testamentarie, se queste non sono sufficienti a reintegrare la mia quota
di legittima, allora vado ad impugnare le donazioni. Qui bisogna farlo in un ordine preciso: iniziare
dalla più recente e risalire nel tempo fino ad arrivare alla più antica finché arrivo a reintegrare la
mia quota di legittima. Qui si possono avere situazioni complesse. Per esempio padre, madre, due
figli. Il padre a 65 anni si separa dalla moglie, appende al chiodo gli abiti del professionista, si
fidanza con una ragazza che potrebbe essere sua nipote. Preso da innamoramento folle questo
inizia a donare alla ragazza, inoltre simula una vendita: questo signore vende i suoi tre
appartamenti più preziosi che ha alla ragazza. In realtà fa una donazione mascherata da vendita. Si
può andare in giudizio per dimostrare la simulazione della vendita che in realtà è una donazione. A
quel punto si può chiedere al giudice di riduzione e quindi che io possa reintegrare la mia quota di
legittima.

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