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Gruppi, società: sono diventati elementi di regolazione, una estensione sociale delle istanze omeostatiche.
L’omeostasi umana è biopsicosociale
Più saliamo nella scala della complessità degli esseri viventi più aumenta l’intreccio tra livelli di regolazione
e gradi di libertà di questa regolazione. Quindi dal DNA, si va verso cellule e organismo, persona e ciò che
lo circonda.
DOPPIA INTEGRAZIONE: quella interna alla persona, e tra la persona e l’ambiente. Equilibrio interno che
ha bisogno di integrazione.
Le relazioni precoci, gli eventi di vita, lo stile di attaccamento, influenzano le funzioni cognitive e la
struttura cerebrale.
Studio: aumento dell’intelligenza fluida in rapporto all’aumento dell’integrazione neurale. Importante però
la plasticità neurale.
Studi sul gemelli: il 40% della varianza della vita è associata ai geni.
Epigenetica:
- Differenza tra struttura del DNA e espressione di esso
- Attività poligenica
- Meccanismi epigenetici (segnatura: per definire l’azione dei segni epigenetici)
o Via ereditaria: ereditate dai genitori: esperienze dei genitori trasmesse a noi
o Via placentare: sviluppo embrionale
o Vita
Intreccio geni-ambiente: 2 modalità:
1. Correlazione geni-ambiente: fattori genetici aumentano la % di esposizione a specifici contesti
2. Interazioni geni-ambiente: i geni e ambiente modulano reciprocamente gli effetti che ciascuno ha sul
fenotipo
a. Interazioni ambiente verso ereditarietà: 2 gemelli monoz hanno caratteristiche diverse se
vivono in ambienti diversi
b. Interazioni geni su ambiente: suscettibilità e sensibilità che abbiamo verso il contesto in
relazioni alle caratteristiche del nostro genoma
NB: l’effetto dei geni sul fenotipo è modulato da fattori ambientali esperienziali, e viceversa. Le esperienze
che facciamo possono ridurre i condizionamenti genetici negativi
CONTESTO= CERVELLO= vie di trasmissione= trasduzione segnale nelle cellule= attivazione fattori di
trascrizione= espressione genica= fisiologia/comportamenti/salute
IMMAGINE PAG. 36
- Condizioni sfavorevoli nella prima parte di vita: condizionano negativamente lo sviluppo
neurobiologico
- Effetti avversi neuroendocrini e funzioni esecutive
- Esperienze primarie condizionano lo sviluppo di sistemi neurobiologici
- Trascuratezza delle cure = alterato sviluppo psicobiologico e problemi e disturbi del neurosviluppo
- Strategie di prevenzione e intervento
STRESS: influenza la programmazione e il futuro funzionamento (ippocampo, amigdala, prefrontale)
- Infanzia: differenziazione: ippocampo (molto sensibili agli effetti dello stress), amigdala e prefront
o Separazione madre: aumento glucocorticoidi
o Abusi: riduzione glucocorticoidi
- Adolescenza: telomeri più corti nel sangue. Azione dello stress su prefrontale e ippocampo. Si
possono avere Potenziamento e incubazione per quanto accadrà da adulto.
- Adulto: telomeri più corti, minor neurogenesi: mantenimento e manifestazione effetti. Livello
ippocampo
TELOMERI: stress prenatale e esperienze avverse accorciano i telomeri. Erosione collegata a
invecchiamento precoce della persona.
INFIAMMAZIONE: lo stress porta ad attivazione di risposte infiammatorie (reazione davanti a virus e
minacce ma anche a minacce fisiche). Infiammazione cronica: adiposità addominale, insulino resistenza,
fatica cronica, predispongono a diabete, malattie cardiovascolari, osteoporosi, artrite reumatoide, cancro,
alzheimer e depressione
MITOCONDRI: ruolo nel rilevare e trasdurre i fattori e stress psicosociale in modificazioni cellulari e
molecolari, contribuendo alla incarnazione degli stati psicologici. Troppo stress agisce su ricalibrazioni
funzionali e strutturali dello stress (carico allostatico mitocondriale). Questo comporta una disregolazione
sistemica e effetti negativi sulla salute, gli effetti finali dei medesimi fattori variano in base alla salute
mitocondriale degli individui.
- Meno stress: migliora energia prodotta e longevità
IN PANCIA: le condizioni fisiche e sociali della mamma influenzano il feto. Stress sulla madre:
- Difficoltà nella maturazione prefrontale, minore plasticità
- Regolazione vie dello stress (IIS)
- Livello psico-comportamentale (deficit cognitivi, iperattività, comportamenti relazionali anomali)
Temperamento: caratteristiche psicobiologiche innate
La relazione con l’esterno consente la corretta formazione del cervello.
- Sintonizzazione: le interazioni tra madre e B corrispondono al ritmo, intensità e forma
Madre che guarda il B: FG (identificazione facciale) e vmPFC (empatia). Inoltre regolazione stimoli
(amigdala), considerazioni rischi guadagni OFC, disgusto e vergogna (insula).
- Attaccamento insicuro: attiva di più la dlPFC (controllo cognitivo), insula anteriore (dolore sociale e
senso di ingiustizia), sotto-attivazione di striato ventrale (ricompensa stimoli esterni).
B con abusi e trascuratezza: attivazione elevata di amigdala e riduzione volume ippocampo. Ipoattivazione
vmPFC comporta minor controllo della risposta dell’amigdala e estinzione della paura.
- Ipoattivazione striato: ridotta abilità a vedere il valore positivo della ricompensa. Modello di sfiducia
e negatività verso gli altri
Esposizione a stress nel primo trimetre di gravidanza: > schizofrenia
Esposizione a stress in 2-3 trimestre: > ansia e depressione
Madre con lutto durante gravidanza: diabete mellito 2 nel 30% dei B.
Nascita: il B si costruisce una mappa per comunicare e orientarsi nel mondo.
Maggior necessità della mamma alla nascita rispetto ad altre specie, più tempo, > vulnerabilità
Psicologia:
- Mentalizzazione (capacità di rappresentazione della realtà e delle persone)
- Funzione riflessiva (elaborazione psichica delle esperienze e bisogni)
- Programmazione e costruzione immagine di se
- Funzionalità MOI
- Quantità e qualità meccanismi difensivi
NB: questi consentono la regolazione dei processi di stare al mondo, gestione presente e futuro
Studio: giovani 15-20 anni avevano maggiore depressione e stress se mamme depresse o situazioni negative
quando avevano 0-5 anni.
Si parla della QUALITà DELLO SVILUPPO nel suo complesso.
- Abuso fisico: uso intenzionale della forza fisica che risulta dannoso per la salute
- Abuso sessuale
- Abuso emotivo e psicologico: restrizioni di movimento, azioni sminuenti, vergogna, minaccia, paura,
discriminazione, ridicolizzare,
- Trascuratezza e negligenza
I disturbi psichici riguardano il 10-20% dei B. 6.5 ansia e 2.8 depressione. Il 20% ha elementi subclinici.
- D. Ansia: disturbo più diffuso in ansia e adolescenza. Comorbidità con abuso sostanze (40% di coloro
che hanno D.ansia), d.umore (30%), altro d.ansia (50%). Abbandono scolastico, tentato suicidio e
depressione
- Depressione: cresce tra gli adolescenti (1.4% tra 11-16 aa). Problemi sociali, tentato suicidio. Il 95%
con DM ha violenza domestica, abuso, divorzi
- ADHD: spesso perdura da adulto
- Autolesionismo: 13% dei giovani, >F. Associato a ansia, depressione, psicosi, abuso alcool.
- D. comportamento alimentare: 0.5-3.7% anoressia, 1.1-4-2% bulimia. Aumento delle
ospedalizzazioni. Abbassamento dell’età d’insorgenza, causa di morte prematura 1 su 20
STUDIO: solo il 38% non ha alcuna ACE, il 59% una, il 22% 2, il 9% 3.
- Principali ACE: morte genitore, divorzio, perdita genitore, disturbo psichico genitore, droghe
genitore, violenza tra genitore, abuso fisico o sessuale, trascuratezza, malattie fisiche, problemi
economici, comportam criminali dei genitori
- Se un genitore ha disturbo psichico raddoppia la % nel figlio di avere un disturbo psichico, ma anche
abuso fisico e sessuale, genitore dipendente da sostanze, trascuratezza psicologica e violenza in
famiglia.
- Se eliminiamo le esperienze sfavorevoli: il 30% dei d’ansia in meno, 43% d. del comportamento in
meni, 20% d’umore in meno.
Trascuratezza genitore sia fisica che psicologica (incidenza uguale) e condizioni economiche (incidenza
maggiore nei redditi bassi, ma poco significativa).
Analizzati gli ambiti: condizioni economiche, condizioni psicorelazionali e condizioni psicologiche die
genitori. Si è visto i figli a 5, 11 e 16 anni. La salute psicologica della madre indice di più sui figli, seguono
il reddito e il coinvolgimento dei figli.
Aspetti comportamentali: agisce in positivo la salute psichica della mamma e il coinvolgimento genitoriale.
In negativo l’aggressività dei genitori e i conflitti familiari. Il reddito influisce sulle capacità intellettive.
Stress: insieme di risposte che l’individuo mette in atto per gestire una situazione. Importanti i suoi effetti in
cronico sull’organismo.
Quando attuiamo un comport c’è un potenziamento delle nostre capacità fisiche e mentali. Se stress
eccessivo c’è un sovraccarico. Può attivare strategie:
- Preventive: modificano la durata, intensità, vissuto
- Riparative: tecniche antistress, alimentazione, attività fisica,
Esiti del processo (effetti sulla salute), esiti nel medio periodo (fattori di rischio per la salute) e esiti nel
lungo periodo (disturbi mentali e malattie). I problemi insorgono se i ritmi fisiologici non sono rispettati,
attivazioni troppo frequenti, eccessive e continue
Esiti nel medio periodo: condizione che si protrae per molto tempo in cui la persona non sta bene ma non è
malata. Prevenzione. Spesso le persone chiedono aiuto quando hanno esiti nel lungo periodo.
Bilancia dello stress:
- Richieste interne: bisogni
- Richieste esterne
- Risorse interne
- Risorse esterne
Importanze il ruolo della valutazione soggettiva (determina la quantità di attivazione in base al valore
assegnato alla situazione), e il ruolod ell’atteggiamento mentale (qualità dell’attivazione: eustress e distress)
Studio: soggetto sottoposto a stress e l’altro guarda. Entrambi hanno aumento delle sostanze infiammatorie,
il ritorno al basale è condizionato dalla valutazione soggettiva dell’evento.
Incidenza: depressione 4%, ansia 4%, bipolare 0.6%, anoressia e bulimia 0.14%. alcolismo 1.4%. Tutti i
disturbi 15.5%. Secondo uno studio 1 su 5 soffre di depressione o ansia. 1 su 3 nel lifetime. Comorbidità tra
ansia e depressione del 75%
ISTAT: il 14.6% dichiara un disturbo in atto o pregresso di ansio o depressione. I dati migliorano se cresce il
livello socio-economico.
Regno unito: disturbi psicologici nel 13% con reddito alto, 17% medio, 24% basso.
Associazione tra distress e malattie (regressione logistica): più aumenta il distress e > malattie. Effetto dose-
risposta.
Distress e mortalità per malattie cardiovascolari e cancro. All’aumentare del distress aumenta la mortalità
per malattie cardiovascolari, ma anche per il cancro (se tolgo il fumo si vede l’incidenza del distress).
Alto distress: stile di vita meno salutare, meno adesione a screening per diagnosi precoce, problemi
psicologici >, disregolazione immunitaria (se cronica induce problemi di instabilità genica, mutazioni,
alterazioni di riparazione del DNA, inibizione apoptosi) e aumento dei processi proinfiammatori.
Distress e diabete mellito 2: aumento del rischio di diabete in soggetti depressi e viceversa, aumento di
diabete del 50% in soggetti con ansia. La disregolazione del ritmo circadiano di produzione del cortisolo è
alla base dell’insorgenza di diabete. 32% di diabete in più in soggetti con ACE: trascuratezza psicologica,
abuso fisico e sessuale.
Associazione tra disturbi psichici e comparsa successiva di malattie/patologie fisiche. Depressione e ansia
comportano un incremento del 20% di cancro, la depressione del 110% in malattie respiratorie. Ma se
elimino il fattore dell’incidenza di comorbidità e altri disturbi, vedo una riduzione dei dati della metà.
Maggiori disturbi in comorbidità maggiore incidenza di malattia. Con l’aumentare della quota di
disagio/disturbo psichico aumenta il rischio di malattia.
Disturbi da stress, PTSD e disturbo dell’adattamento, in associazione a disturbi immunitari: 36% di
probabilità in più di ammalarsi. Se PTSD 46% (chi ha PTSD rischia di ammalarsi di matologie
infiammatorie per il doppio della popolazione generale), questi dati sono maggiori nei giovani e si riducono
con > età.