Sei sulla pagina 1di 3

Relazione: l'arte romanica

Il romanico è quella fase dell'arte medievale europea sviluppatasi a partire dalla fine del XVIII
secolo fino all'affermazione dell'arte gotica avvenuta nel XII secolo in Francia e, nei decenni
successivi, in altri paesi tra i quali l'Italia. L L'architettura in particolar modo, riceve un impulso
molto vigoroso e, le città che erano cadute fino ad allora in quasi completo abbandono, iniziano a
risorgere tanto che al loro interno sorgono nuove chiese, conventi, ma anche palazzi pubblici, piazze
e botteghe. Le numerose esperienze artistiche europee manifestatesi tra il 1000 e la fine del XII
secolo ,sono definite appunto romaniche e, questo aggettivo, allude all'origine romana ancora
individuabile in molti aspetti della Nuova Arte di quel periodo. Ma se l'arte romana era
sostanzialmente unitaria in ogni parte dell'Impero, quella romanica presenta caratteri assai
differenziati da zona a zona. Essa, infatti, non obbedisce più a regole generali, valide comunque,
ma è espressione della specifica realtà culturale ed economica di una determinata regione o città. È
per questo motivo che, pur attingendo agli esempi dell'arte antica, arriva a ottenere risultati nuovi e
imprevedibili, non riconducibili agli ideali di ordine e proporzione tipici della tradizione classica.
Gli edifici ecclesiastici, in particolare, oltre alla naturale destinazione religiosa, assumono anche
quella di luogo laico di riunione. Tutto questo rende più che mai necessaria la costruzione di chiese
nuove è sempre più capienti. Le tipologie più adottate sono quelle basilicali consuete, a croce latina
con tre o cinque navate, transetto e cripta seminterrata e a tali elementi si aggiunge frequentemente
anche un presbiterio rialzato, dovuto al fatto che le volte della cripta superano spesso il livello del
pavimento della navata. Nelle costruzioni romaniche il matroneo diventa un elemento distintivo e
quasi sempre presente . Esso consiste in una galleria collocata sopra le volte delle navate laterali,
che affaccia sulla navata centrale mediante arconi a tutto sesto o altri tipi di aperture a bifora, trifora
o quadrifora. Inizialmente era riservato alle sole donne, ma poi diventò un elemento architettonico
autonomo, la cui funzione era anche quella di innalzare la navata centrale e di contribuire a
rinforzare l'intero edificio. Fra le innovazioni tecniche del romanico ricordiamo.
-la volta a crociera, che sostituisce le più deperibili strutture a capriate in legno e le troppo pesanti
volte a botte in muratura.;
-Il pilastro, che sostituisce o affianca la colonna;
- il contrafforte esterno, che contrasta le spinte generate dalle volte a crociera
- il forte spessore delle murature perimetrali, che conferisce alle costruzioni la necessaria solidità.
La volta a crociera è un sistema di copertura in muratura che, anche se conosciuto in epoca romana,
trova solo ora la sua piena applicazione costruttiva. Dal punto di vista geometrico una volta a
crociera è formata da due volte a botte uguali che si intersecano, incrociandosi perpendicolarmente
l'una all'altra. Lo spazio quadrato coperto da ciascuna crociera prende il nome di campata ed è
delimitato ai 4 vertici, da pilastri in muratura .
Le quattro porzioni di volte a botte risultanti dalla loro intersezione prendono il nome di vele.
La stabilità di una volta a crociera impone particolari accorgimenti costruttivi; infatti, mentre la
semplice volta a botte scarica il proprio peso uniformemente lungo le due pareti che la sorreggono,
la volta a crociera lo ripartisce tramite i quattro archi a tutto sesto che la delimitano e i due archi
diagonali chi l'attraversano sui 4 pilastri della campata. Questi devono quindi assumere proporzioni
e forme adeguati.
Nel caso di costruzioni a navata unica le spinte generate dalle volte a crociera sono contrastate
grazie al grande spessore del muro esterno,reso più robusto riducendo le dimensioni di porte e
finestre.
Perciò i grandi spessori delle murature, i pilastri, i contrafforti, la piccola luce delle finestre
rappresentano il simbolo dell'architettura romanica. Le nuove tecniche costruttive impongono anche
una migliore organizzazione dei cantieri. In essi scompare il lavoro servile e compaiono invece
operai specializzati come scalpellini e carpentieri, il cui compito viene coordinato dalla figura
dell'architetto che sovraintende l'intera costruzione. Anche se l'architettura romanica nasce
inizialmente in Francia per poi diffondersi in Europa, in Italia trova subito terreno fertile per
svilupparsi e progredire.
La testimonianza di architettura romanica più vicina a noi è il romanico Lombardo. La chiesa di
Sant'Ambrogio è considerata la costruzione principale del romanico Lombardo. La chiesa, priva di
transetto, prolunga le sue mura laterali verso l'esterno e dà origine a un porticato detto quadriportico
che assume la funzione di luogo di riunione di tutti i cittadini del comune. La basilica, a pianta
rettangolare, è composta da tre navate che terminano con altrettante absidi semicilindriche. La
navata centrale si articola poi in quattro parti quadrate, di cui le prime tre sono con volte a crociera,
mentre la quarta con una cupola a pianta ottagonale. Le navate laterali sono a loro volta formate da
otto campate minori dette campatelle e la loro copertura è a crociera. Su di essa vi è poi il matroneo.
Nella parte superiore della facciata si aprono tre finestroni che rappresentano le uniche fonti di
illuminazione delle navate. A essi corrisponde, sul lato esterno, una loggia con 5 grandi arcate.
Questa loggia è sovrapposta a uno dei bracci minori del quadriportico. La copertura della chiesa è
del tipo a capanna e gli spioventi presentano semplici motivi decorativi ad archetti sormontati da un
fregio dentellato . i materiali impiegati nella costruzione sono il mattoni e la muratura intonacata
con l'uso della pietra, limitato a alcuni elementi decorativi come le lesene o le ghiere degli archi.,
LA SCULTURA ROMANICA
[11:58, 12/3/2020] Mamma: dopo il mille anche la scultura conosce una rapida diffusione in tutto il
territorio europeo come l'architettura, anche la scultura romanica assume caratteristiche diverse in
relazione alle varie aree nelle quali si sviluppa. Inizialmente scultura e architettura sono legati fra
loro in altre parole la scultura non esiste se non per decorare un'architettura ragion per cui sono
diffusissime le tecniche del bassorilievo e dell'Alto rilievo su pietra, mentre l'utilizzo del tuttotondo
risulta molto più raro. Nelle chiese romaniche, ad esempio, le decorazioni a rilievo si concentrano
essenzialmente: nei timpani; nelle ghiere degli archi; nei portali; in vari elementi architettonici delle
facciate come cornici mensole e porte. All'interno invece: nei capitelli; nel fonti battesimali; negli
amboni. E virgole negli arredi liturgici. questi particolari collocazioni hanno in comune il fattore
della visibilità. I temi scultori della tradizione romanica sono vari punto quelli a carattere sacro
hanno un ispirazione biblica e le storie preferite riguardano la genesi, la vita di Cristo e il giudizio
universale. Tre temi profani, invece, spiccano quelli dedicati alla semplice vita quotidiana e al
succedersi delle stagioni. È ancora molto diffusa soprattutto nelle decorazioni di fregi, architravi,
ghiere e capitelli la decorazione di tipo floreale e geometrico. Si va dalle foglie stilizzate
ricollegabili alla tradizione classica e bizantina, fino alle composizioni più astratte per finire con i
più vari arabeschi di gusto orientale. dal punto di vista stilistico la scultura Romana Ica inverte tutte
le regole della tradizione precedente. I corpi degli uomini dei santi, degli angeli e dello stesso Dio,
prima rigidamente stilizzati, riacquistano poco poco il proprio volume. tornano anche ad essere
rappresentati elementi della natura come gli animali domestici e le figure rappresentate non
appaiono sospesi in una dimensione astratta ma riconducibili ad una realtà riconoscibile. ciò non
significa che la scultura romanica sia realistica; le proporzioni, ad esempio non ricalcano mai quelle
classiche e le posizioni assunte dai personaggi ricorrono secondo schemi quasi sempre ripetitivi.
Nonostante questo, tali rappresentazioni possiedono una grande vivacità. Attraverso la scultura
vengono trasmessi in modo diretto messaggi religiosi morali altrimenti incomprensibili per la
maggior parte dei fedeli, ma proprio per questo motivo, il linguaggio da usare non può essere quello
raffinato è colto dei bizantini ma deve necessariamente essere il più chiaro elementare possibile. La
pittura romanica
[12:02, 12/3/2020] Mamma: Nella pittura romanica il rapporto di dipendenza con i modelli del
passato è ancora maggiore e ciò è dovuta al fatto che la tradizione pittorica tardoantica e bizantina
aveva continuato a sopravvivere anche durante le invasioni barbariche quando la scultura e
l'architettura erano invece regredite punto le pareti interni ed esterni delle chiese sono alcuni degli
spazi più usati per le decorazioni ad affresco. Alle ornamentazioni in mosaico invece sono di solito
riservati gli intradossi degli archi e alcune porzioni delle facciate, ma soprattutto le capsidi punto la
nuova tecnica della pittura a tempera su tavola infili viene impiegata per realizzare pannelli
decorativi o croci da appendere o appoggiare dove se ne abbia la necessità all'interno delle chiese.
In Italia la diffusione della pittura murale risente fortemente degli influssi bizantini ed è circoscritta
soprattutto al l'area Lombarda e Romano Campana. In questo panorama artistico assume importanza
la miniatura che è forse l'unica a diffondersi in Europa con una certa continuità. Essa veniva
praticata quasi esclusivamente dai monaci e consisteva nel decorare in modo molto minuto Testi
sacri e letterari conservati nelle biblioteche dei conventi. Il compito di comporre il testo in bella
scrittura aspettava al calligrafo che su ciascun foglio lasciava libero lo spazio per le decorazioni
miniate che in un secondo momento venivano affidate al miniatore punto si andava dal fregio
geometrico o floreale a quello zoomorfo a seconda dei casi e l'ornamentazione poteva essere
limitata alla sola lettera iniziale ma poteva anche estendersi lungo tutto i margini punto il miniatore
tracciava il disegno e poi ripassava i contorni delle figure con una penna d'oca intinta nel
l'inchiostro nero o seppia per dare alla decorazione
[12:04, 12/3/2020] Mamma: un effetto di lucentezza venivano spesso impiegati anche loro e
l'argento. I colori impiegati principalmente erano rosso, ocra, giallo, blu, indaco e verde. all'interno
di ogni grande monastero venivano allestiti dei luoghi dove i monaci lavoravano con questa tecnica.
sì crearono vere e proprie scuole dove i più giovani potevano apprendere per poi tramandare a loro
volta i segreti del mestiere.
[12:06, 12/3/2020] Mamma: in Italia la pittura stenta più che altrove a liberarsi degli astratti
schematismi imposti dalla tradizione. Se la forma rimane ancora sostanzialmente bizantina i
contenuti cominciano a cambiare in accordo con il cambiamento dei tempi. si diffondono molto
l'affresco, la pittura su tavola e il mosaico gli affreschi più famosi che troviamo in Italia sono quelli
di San Michele arcangelo e Sant'Angelo in formis, mentre tra le croci dipinte più importanti
ricordiamo il Cristo trionfante e il christus patiens. per ciò che concerne il mosaico è so trova la
propria espressione più alta nei grandi cicli Veneziani della basilica di San Marco, anche se essi
sono poi stati rimaneggiati nel corso dei secoli.

Potrebbero piacerti anche