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STORIA
UNIVERSALE
VOLUME 28
IL MONDO ISLAMICO
In questa sede può essere utile alla sua comprensione non tanto
riscrivere ciò che è comunemente noto dell'Islàm - la sua origine e
le sue pratiche religiose, tutte notizie abbondantemente fornite da
ogni enciclopedia - quanto, forse, riflettere sulla traduzione cor
rente di alcune parole.
Islàm indica la sottomissione incondizionata, cieca, alla volontà
d 1ddio, non la rassegnazionefiduciosa, per la quale è usato un al
tro vocabolo, così come la parola salàm vuol dire 'pace celeste' e non
la pace militare (anche in questo caso esiste un altro vocabolo) e nep
pure la 'pace in terra ' del cristianesimo. Basti pensare che il noto sa
luto 'la pace sia con te ' non può - secondo i loro canoni - giammai
essere l 'augurio di un musulmano a un non musulmano.
Nell'lslàm classico i Dottori della Legge (oggi gli Stati che si mo
dernizzano tendono a regolare per legge tutta la materia di queste no
mine e di queste cariche) sono tali non in virtù di diplomi scolastici
o di nomina governativa, ma perché l'opinione pubblica, capitana
ta dai Dottori più anziani, li ha riconosciuti come tali in base agli
studi da loro notoriamentefatti, agli insegnamenti tenuti quasi a ti
tolo personale, agli scritti composti. In modo identico dovrebbefun
zionare così lafigura dell 'Imàm, che è solo un musulmano esperto
nel rito, persona che può anche esser scelta sul momento. Purtroppo
nella nostra realtà quotidiana si è sviluppata un 'anomalia, quella
degli Imàm autoriferentisi '. Molti musulmani si nominano Imàm
da soli e la costante ignoranza in materia, sia dei nostri immigrati
sia deipolitici ed amministratori italiani, fa sì che siano presi in con
siderazione quali autorità religiose.
Un 'ultima osservazione generale: la consapevolezza per i mu
sulmani della propria superiorità nei confronti di chi non lo è. La
distinzione che l1slàm usa nel diritto musulmano tra i seguaci d 'u
na delle religioni che Maometto considerò rivelate da Iddio (cri
stiani, ebrei e samaritani) - i cosiddetti 'popoli del libro '- e i poli
teisti, vuol dire per i primi tolleranza invece che morte ma essen
zialmente, anche nella viva coscienza popolare di tutti i tempi, una
condizione di inferiorità morale e giuridica rispetto ai musulmani.
Sono radicale nell1slàm fin dai tempi classici le disposizioni ri
guardanti il colore del copricapo per distinguere i credenti dai non
Presentazione IX
credenti - blu per i cristiani, giallo per gli ebrei, rosso per i samari
tani - così come l'obbligo di una fascia alla vita dello stesso colore
o la proibizione di andare a cavallo: un insieme di ricordi che portò
con sé Cirillo e trasmise alfratello Metodio al ritorno nel 651 dalla
missione presso gli Arabi per conto dell'imperatore di Bisanzio. Ma
non si creda siano queste disposizioni abrogate. Tuttora, ed è faci
le osservar/o conoscendo il retroscena, i musulmani pii o puritani
non portano sui loro camicioni la cravatta perché questa sarebbe, a
loro avviso, la trasformazione moderna dellafascia colorata che de
ve distinguere gli infedeli dai musulmani in terra d 1slàm.
Ed è proprio nei nostri giorni che si può ben dire quanto l'Islàm
rientri pienamente nell'interrogativo centrale che si è posto all'inizio
del XXI secolo, ovvero se la parte del mondo non occidentalizzata
avrebbe accettato ed assorbito gradualmente il processo di occidenta
lizzazione o se avrebbe reagito ad esso con una crisi di rigetto. Verso
la prima direzione spingono le forze unificatrici dell'economia di
mercato e della tecnologia, verso la seconda ifattori etnico-religiosi,
cui la fine delle ideologie ha dato una rilevanza inedita. L'area in
cui ciò è già visibilmente in atto è quella islamica. La comparsa e la
rapida diffusione delfondamentalismo musulmano (il terrorismo è
un mostro diverso che non appartiene solo all1slàm) è ilfenomeno
nuovo che pone all'Occidente la sfida più aspra e le difficoltà mag
giori sul piano internazionale, ma anche più gravi sono i problemi
che esso sta costruendo in seno allo stesso Islàm, ai governi arabi <<lai
ci» come l'Egitto e l'Algeria. Ilfondamentalismo ha allargato ilfos
sato tra le élite e la classe media -le quali ambedue aspirano alla oc
cidentalizzazione - e le masse su cui l'estremismo religioso esercita
un 'indubbia presa. Il quadro è certamente più complicato e tortuo
so, ma il tema centrale è semplice: è lo scontro tra le forze della mo
dernizzazione e quelle della tradizione. Negli Scritti e discorsi del
l'ayatollah Khomeini alla domanda su che cosa si intenda per pro
gresso, ecco la sua risposta: «Èforse mandando in parlamento quat
tro donne che si conseg;ue il progresso?»; parole che a loro modo ri
suonano come in un gigantesco antifonario, un 'apertura a quelle
di un altro ascoltatissimo personaggio, Mekarem Siriizì, il quale, co
struendo un intelligente parallelo con il mondo vegetale, faceva no-
x Presentazione
Introduzione 3
2. Conquiste, p. 244
Napoleone in Egitto: trauma reale e simbolico, p.247- La coloniz
zazione europea in Africa e in Asia, p. 251- Tentativi di riscossa: rifor
mare lo Stato, p. 263- Tentativi di riscossa: islamizzare la modernità ,
p. 271-Tentativi di riscossa: modernizzare l'Islàm, p. 276
3. Liberazione?, p. 284
Il secolo delle guerre mondiali.Gli Usa, p.286- La decolonizzazio
ne e i suoi limiti , p. 300- Conflitto economico o culturale?, p.307-
Rinascita e militanza islamica , p. 314
Conclusione 323
APPARATI
Glossario 329
Bibliografia 337
Indice del volume xv
Cronologia 347
Referenzefotografiche 379
IL MONDO ISLAMICO
AVVERTENZA Per agevolare la lettura, anche in considerazione
della vastità della materia - in cui rientrano regioni e popolazio
ni che utilizzano alfabeti diversi -, si è deciso di adottare una tra
slitterazione semplificata, riducendo al minimo i segni diacritici.
Per i toponimi si è seguita in linea di massima la grafia usata dal
l'enciclopedia Treccani e dai più accreditati atlanti italiani.
INTRODUZIONE
GHANA
ANGOLA/
NAMIBIAi
Numero di musulmani per 100 abitanti OCEANO
ATLANTICO
" 85
!lml 40
IITIJ 10
D 3o meno
OCEANO
PACIFICO
ZAMBIA
OCEANO
INDIANO
8 Introduzione
GABON /
CONGO
ANGOLA/
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Numero di cristiani per 100 abitanti OCEANO
ATLANTICO
85
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OCEANO
PACIFICO
OCEANO
INDIANO
AEP.
SUDAFAICANA
10 Introduzione
ti islamici alla luce della loro storia, delle loro tradizioni, del
la loro evoluzione politica e sociale.
NOTE
1 EJ2, s.v., Katib Celebi. Forse è que sto il momen to buono per ricordare
c he per <<scoperta•• si intendeva di solito, come è stato ironicamente o sser
vato, <<la pri ma volta che un uomo bianco, preferibil mente inglese , metteva
piede in qualche luogo» Qones 1984, 124).
CAPITOLO PRIMO
l. PANORAMA GENERALE
India 1.025,1 12
Cina 1. 285,0 2-3
Eùopia 64, 5 45-50
Tanzania 36, 0 35
Malesia 23, 76 60, 4
Costa d'Avorio 16,3 27
Russia 144, 7 7,5
Ghana 19,7 30
Stati Uniti d'America 285,9 5
Congo, repubblica democraùca 52, 5 10
Filippine 77, 1 5
Thailandia 63,6 3, 8
Francia 59, 5 3
Germania 82, 1 1, 7
Kenya 31,3 7
Birmania 41,9 4
Sri Lanka 19,1 7
Bosnia 4, 1 40
Gran Bretagna 59, 5 1,6
Bulgaria 7, 9 13
Madagascar 16,4 7
Zambia 10,6 24
Sudafrica 43,8 2
l. Panorama generale 23
Co
Modon
• L'vov
� CRETA
34 Capitolo primo. Le terre dei musulmani all'inizio del XVI secolo
Al-Mu'ayyad Shaykh
( 1 4 12-2 1 ) Al-Zahir Qansawh
Al-Muzaffar Ahmad
(1498-99)
(1421)
Al-Zahir Tarar
(142 1 ) Al-Ashraf Janbalat
Al - Salih Muhammad (1499-1501)
(142 1 -22)
Al-Ashraf Tumumbay
Al-Ashraf Inal
-·······- J (1516-17)
( 1453-60)
Mu'ayyad Ahmad
(1460-61 )
Il Marocco
O C EA N O
A TL A N T I C O
O C EA N O
INDIANO
La Persia safavide
Uzbeki Shaybani
Impero ottomano
• Kirman
eShiraz
Isma'il I ( 1501-24)
Tahmasp I ( 1524-76)
'Abbas I ( 1587-1629)
Safi I ( 1 629-42)
'Abbas II ( 1 642-66)
Tahmasp II ( 1 722·32)
Gli Uzbeki
Sultan Mahmud
(1494-95)
Dinastia Moghul
Khusrov
Dawar Bakhsh
(1627-28)
Shah Shuja' Murad Bakhsh
(1657-58) (1657)
Muhi al-Sunnat
'Azim al- Sha'n (1712) Mu'izz al-Din Jahandar Sah Jahan Shah Rafi' al Sha'n
Muhi al-Din Shah Jahan III (1712-13)
Muhi al-Din Farrukh Siyar
(1759) Rafi' al-Darajat (17 19)
{1713- 19) 'Aziz al-Din 'Alamgir II
(1754-59) Rafi' al-Dawla Shah Jahan II
(1719)
Jalal al-Din Shah 'Alam II
(1759-1806)
Nasir al-Din Muhammad
Muhi al-Din Muhammad Shah (17 19-20)
Akbar II (1806-37)
Ahmad Shah Bahadur
Siraj al-Din Bahadur Shah ( 1748-54)
(1837)
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O C EA N O
INDIA N O
O CEANO
PA C I F I C O
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98 Capitolo primo. Le terre dei musulmani all'inizio del XVI secolo
NOTE
EVOLUZIONI E DINAMICHE
MA R MEDITERRANEO CRETA
MA R NERO
�Tripoli
C I P RO Beirut
1 08 Capitolo secondo. Evoluzioni e dinamiche
[I] Portolano
dell'Europa
e del!'Africa
settentrionale.
XVI secolo.
Venezia, Museo
Storico Navale.
La flotta e i corsari
D dominio ottomano
nel Mediterraneo
era assicurato
dall'efficientissima flotta
imperiale e dalle spedizioni
corsare, che a partire
dal XIII-XIV secolo
avevano rappresentato
una seria minaccia
per il commercio veneziano
e genovese. I corsari erano
armatori privati al servizio
del sultano, che rilasciava
loro opportune
autorizzazioni Oe 'lettere
di corsa') indicanti quali
bandiere straniere
fossero prede legittime
a seconda delle alleanze
internazionali.
i§ 'Abbas il Grande
in giardino con una concubina.
Miniatura, 1 627.
Parigi, Museo del Louvre.
Gli Uzbeki di fioritura culturale grazie ai giardini - divenne quasi
Alla fine del XVI secolo la all'operato di 'Abdullah Khan, leggendaria. Dopo lo scontro
Transoxiana aveva conosciuto la cui fama di costruttore di con i Safavidi, l'irrigidirsi dei
una fase di sviluppo del opere pubbliche - dalle madrase confini condannò gli Uzbeki
commercio e dell'agricoltura e ai caravanserragli, dai ponti a un duraturo isolamento
dal resto del mondo � La madrasa e il minareto religiose. Tipici delle rnmlrase sono
islamico e detenninò di Kalyan a Bukhara. l'ingresso monumentale decorato
un processo di Le rnmlrase erano i luoghi in cui con formelle colorate e la pianta
impoverimento i dotti dell'Islàm, gli 'uloma; con quattro sale coperte disposte
economico e culturale. studiavano e insegnavano le scienze intorno a Wl cortile.
liZl Babur durante
una battuta
di caccia nei pressi
di Kabul.
Miniatura indiana.
XVI secolo.
Londra, British
Library.
� Humayun
presso lo scià
di Persia Tahmasp I.
Miniatura
dall'Akbar'1Ulmeh,
1603.
Londra, British
Library.
A Babur succedette,
nel l530, il figlio
Humayun, erede
di un impero esteso
dall'Asia centrale
fino a Delhi
a est e, a sud,
fino a Gwalior.
Nel giro di pochi
anni Humayun subì
però numerosi
attacchi da parte
dei potentati vicini
e fu costretto
a un lungo esilio.
Per riconquistare
il suo impero,
il successore
di Babur dovette
chiedere soccorso
al sovrano
safavide Tahmasp I,
che lo costrinse
in cambio
ad abbracciare
la shi'a.
Nel l555, dopo
una serie di battaglie
vittoriose,
Humayun
rientrò a Delhi
da trionfatore.
� Colonnello inglese
in viaggio attraverso
il Rajastan.
Acquerello di scuola
indiana.
XVIII secolo.
Londra, Victoria
and Albert Museum.
Anche Inglesi
e Olandesi erano
interessati
a raggiungere
direttamente i luoghi
di produzione delle
spezie e delle altre
pregiate merci
asiatiche aggirando
l'intermediazione
degli Ottomani.
A tal fine, nel l600 fu
costituita l'East India
Company britannica,
seguita due anni più
tardi dalla Compagrùa
delle Indie olandese.
L'apogeo dell'impero moghul � n Taj Mahal. � Aurangzeb
All'inizio del XVII secolo l'impero moghul Miniatura. in preghiera.
aveva conquistato una posizione XVIII secolo. Miniatura.
di egemonia nel subcontinente indiano, Londra, British XVIII secolo.
con una situazione finanziaria prospera, Library. Londra, British Library.
un esercito ben organizzato e una rete n mausoleo Sotto il successore
amministrativa efficiente. fu fatto edificare di Shah Giahan,
!Japice della sua potenza fu raggiunto per accogliere Aurangzeb, l'impero
sotto l'imperatore Shah Giahan, le spoglie raggiunse la massima
il 're del mondo', salito al trono dell'amatissima estensione territoriale,
nel 1627 e universalmente noto moglie ma la sua compattezza
come il costruttore del Taj Mahal di Agra. dell'imperatore, interna era già minata
Mumtaz Mahal, da tensioni interculturali,
� Shah Giahan morta precocemente rivendicazioni
cavalca un elefante. nel 163 1 . e sommosse.
Miniatura. Oltre a essere Aurangzeb proseguì
XVIII secolo. uno degli edifici il progetto di uno Stato
Londra, British monumentali più profondamente
Library. celebri del mondo, islamico e attuò
il Taj Mahal . una politica repressiva
rappresenta nei confronti
una testimonianza dei seguaci di altre
della centralità religioni, demolendo
della fede islamica i loro luoghi
per l'impero di culto e discriminandoli
moghul. sul piano fiscale.
Le capitolazioni dell'Europa vi fu le capitolazioni, inglesi e olandesi -
Tra i fattori la crescente i privilegi allo scopo
che portarono penetrazione commerciali concessi di trovare alleati
al declino economica dei paesi unilateralmente in seno alla
dell'impero occidentali nel dai sultani ottomani cristianità
ottomano mondo islamico. ai commercianti e di derivarne
e all'affermazione Un ruolo di primo europei - veneziani, a loro volta
della superiorità piano in questo genovesi e più tardi vantagg!
materiale processo ebbero francesi, catalani, econorruc1..
� Veduta del quartiere una 'finestra � Jean-Étienne � L'ambasciatore
di Galata a Istanbul. sull'Europa', un centro Liotard, francese presso
Particolare di un dipinto per la raccolta di M. Levett la Sublime Porta
di pittore anonimo. informazioni su ogni e Mlle Glavani con i! suo
XVIII secolo. aspetto dell'evoluzione in costume turco, dragomanno.
Collezione privata. politica e tecnica dei 1740 circa. Disegno di scuola
n quartiere genovese di paesi europei e su Parigi, Museo francese.
Galata rappresentava eventuali progetti anti del Louvre. Fme del XVIII secolo.
per l'impero ottomano ottomani. Collezione privata.
La diffusione dell'lslàm e il nomadismo pastorale, � ll carnmello
Accanto alle conquiste territoriali che produssero una colonizzazione delle meraviglie.
e alla conseguente assimilazione di natura più culturale Miniatura persiana.
ideologico-culturale, veicolo che politico-militare. Berlino, Staatliche
di diffusione dell'Islàm furono Un Islàm la cui storia non è Museen.
i traffici commerciali, tanto di battaglie e dinastie,
l'opera dei missionari quanto di forme e di stili di vita.
l. L 'espansione ottomana nei Balcani 1 13
XVI secolo una parte del pepe sbarcato nei porti nordeu
ropei si spingeva fino a Livorno, in concorrenza con quello
proveniente dal Levante mediterraneo.
In quegli stessi decenni i Portoghesi dovevano constata
re a proprie spese che l 'impero ottomano, di cui erano riu
sciti così efficacemente a frenare l 'espansione nell' Oceano
Indiano, non era il loro rivale più pericoloso: l'annessione
del regno da parte della Spagna di Filippo II nel 1571 de
terminò alla lunga il declino economico di Lisbona, ormai
esclusa dai traffici con Inghilterra e Paesi Bassi. Peggio an
cora, l'evento incoraggiò gli Olandesi a cercare di impa
dronirsi dell'impero coloniale lusitano ormai passato in
mani spagnole: presero le Molucche e la Malacca, occupa
rono il litorale angolano e teste di ponte nel Golfo di Gui
nea, invasero il Brasile. Lo sfacelo indusse nobili e borghe
sia a insorgere nel 1 640 (approfittando di una rivolta in Ca
talogna) e a collocare sul trono di Lisbona il duca di Bra
ganza; dopo una lotta più che ventennale (in cui godettero
di un interessato appoggio inglese) si videro finalmente ri
conoscere l 'indipendenza dalla Spagna nel 1 668, e potero
no dedicarsi al tentativo di riconquistare l'impero. Gli
Olandesi furono costretti ad abbandonare l'Angola e il Bra
sile, ma gli entusiasmi lusitani furono di breve durata: si sta
va infatti consolidando un impero più potente ed efficace,
e nel 1 703 il trattato di Methuen sanciva l 'ingresso del Por
togallo nella sfera di influenza britannica in condizioni di
sostanziale sudditanza. Destino ben più duro di quello che
sembrava profilarsi nella seconda metà del XVI secolo, ai
tempi del modus vivendi stabilitosi con reciproco vantaggio
tra Portoghesi e Ottomani, quando proprio gli artefici del
la distruzione del monopolio veneziano nel mercato euro
peo delle spezie in quanto circumnavigatori dell'Mrica,
avevano trovato opportuno incoraggiare la sopravvivenza di
un itinerario diretto dall' India al Mediterraneo tramite
Aleppo e il Golfo Persico, della cui chiave - Hormuz - ave
vano incominciato a impadronirsi fin dal 1 507. Nel 1551
4. Le capitolaz.ioni e l'iniz.io della supremaz.ia economica europea 1 29
'
4. LE CAPITOLAZIONI E L INIZIO
DELLA SUPREMAZIA ECONOMICA EUROPEA
5. '
L ESPANSIONE RUSSA VERSO IL MAR NERO E IL CASPIO
Azzorre ••••
(1431·1432) �
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�Capo Verde
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( 1 433)
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O C EA N O ...
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A TL A N TI C O
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Capo di Buona S peranza
(1 488)
® Basi commerciali
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O C EA N O
PA C I F I C O
,·
..
. ... :. : : .\··.:
O C EA N O
INDIA NO
158 Capitolo secondo. Evoluzioni e dinamiche
una lotta che durò cent'anni, quasi una guerra di religione, con
tro i <<Moros>> delle Filippine, ben pochi dei quali vennero presi
prigionieri. Già nel 1 599 i musulmani scacciarono coloni spagno
li dai pressi di Zamboanga (Mindanao occidentale) , dopo che
nel 1 597 anche i combattenti per la fede sulu avevano respinto,
sotto la guida di Bwisan, gli Spagnoli. Come i Magindanao, essi
saccheggiavano quasi di continuo le Filippine nelle zone prossi
me alla costa, occupate dagli Spagnoli (per esempio, nel 1 599 Ce
bu e Negros, intorno al 1 635 perfino Luzon) . Il sultano più po
tente di Sulu fu Dipadwat Qudrat ( «Corralat>> ) . Ma nel 1 636 la
sua fortezza principale, che era dotata di 27 cannoni di bronzo,
cadde in mano agli Spagnoli. Sotto la pressione olandese, questi
si ritirarono nel 1 646 dal territorio di jolo (che dovevano ricon
quistare solo due secoli dopo) (Sarkisyanz 1972, 332-334) .
O C EA N O
A TL A N TI C O
Fig. 9. Gli scambi e la nascita delle compagnie commerciali inglesi e olandesi nel
XVII secolo.
9. Rivalità imperiali europee 1 67
O C EANO
PA C I F I C O
� .
..
OCEANO
INDIA N O
168 Capitolo secondo. Evoluzioni e dinamiche
( 1 561 ) che già aveva dato filo da torcere a suo padre, e ver
so sud occupando il regno di Gondwana ( 1 564) , ma dovet
te affrontare una rivolta animata da nobili uzbeki che ave
vano seguito Humayun in India, i quali
+ Campagne di conquista
e,
di Babur
* Battaglie
CEYLON
- I mpero Moghul nel 1 530
Colombo
D Impero Moghul nel 1 605
BERAR Sultanati
vince orientali del Bihar e del Bengala, molti dei quali era
no afghani; ma la rivolta venne agevolmente repressa.
Akbar poteva così dedicarsi a nuove conquiste verso
nord, fino al Kashmir e alle pendici dell'Himalaya, e verso
sud , dove il Deccan offriva buone prospettive per la pre
senza di cinque sultanati musulmani amministrati preva
lentemente da notabili sciiti persiani, da afghani sunniti e
da Indiani convertiti all 'Islàm: una società aperta in cui i
sultani musulmani non subordinavano le possibilità di car
riera dei notabili alla conversione all'Islàm. In questo con
testo Ibrahim Qutb Shah di Golconda ( 1550-1580) e
Ibrahim Adil Shah di Bijapur ( 1 580- 1 626) , spiccano per
l'impegno profuso allo scopo di ridurre le barriere tra in
duisti e musulmani. Tra il 1 591 e il 1 60 1 vennero annessi al
l'impero i sultanati di Khandesh, Berar, Bijapur, Golconda
e Ahmadnagar. Alla morte di Akbar, nel 1 605, l'impero era
diventato la potenza egemone del subcontinente indiano,
ancora in espansione, con una situazione finanziaria felice,
che tale sarebbe rimasta ancora per qualche decennio: dal
1 56 1 al 1 687 ogni vittoria fece affluire nelle casse dei Mo
ghul bottino e tesori saccheggiati ai sultani sconfitti in
quantità sufficiente a coprire, il più delle volte, i costi delle
imprese militari, che si sommavano ai proventi ordinari del
le imposte gravanti sull'agricoltura e sul commercio.
Non si trattava soltanto di superiore potenza militare fon
data su un esercito ben organizzato, con corpi distinti di ar
tiglieria e genio, di moschettieri, bombardieri e lanciatori di
razzi, per non parlare degli elefanti da guerra, che conti
nuavano ad avere il loro peso, e della cavalleria, alla quale ve
nivano destinati i migliori destrieri di importazione, persia
ni o centroasiatici: altro fattore di sviluppo dei traffici attra
verso i passi afghani. L'organizzazione logistica, la rete dei
rifornimenti erano tali da consentire, all'occorrenza, di fon
dere cannoni sul posto e di erigere fortificazioni a protezio
ne di località strategiche. Tra queste vanno ricordate in pri
mo luogo Agra, la capitale6 <<nel cuore dell'Industan>> , e poi
180 Capitolo secondo. Evoluzioni e dinamiche
no per la gerarchia sociale fino alle donne di casta più bassa che fi
lavano il cotone per venderlo direttamente ai tessitori, e viaggia
vano oltre i confini della regione per pagare i grossisti o i traspor
tatori che utilizzavano migliaia di bovini da soma per consegnare
il cotone grezzo al tessitore. Il cotone di qualità migliore non cre
sceva nel Coromandel settentrionale, ma veniva dalle coltivazioni
di cotone del Khandesh e del Berar, cinquecento chilometri più a
ovest. Questi trasportatori furono esentati dalle imposte dal re di
Golconda, e poi dai Moghul (Richards 1993, 201-202) .
abitanti del mondo slavo tra la Volga e gli Urali (Donini 199 1 ,
94-97) . E d ecco verso il 1 66 1 adepti dell'ordine derviscio su
fi della Shattariyya, venuti da Medina, diffondere la loro re
gola a Sumatra e Celebes, e poi a Giava e in Malesia; più tar
di faranno la loro comparsa gli ordini «più ortodossi>> della
Qadiriyya e della Naqshbandiyya, con ulteriori apporti di
«lslàm meccano-medinese>> , che vennero a cessare quando
nella culla stessa della fede musulmana si affermò il movi
mento rigorista-riformatore del cosiddetto wahhabismo,
che incontreremo di nuovo più avanti, fautore di una stre
nua lotta contro le superstizioni e qualsiasi manifestazione
sospetta di Islàm popolare o alternativo8. L'Islàm ancora
«più ortodosso>> , non contaminato cioè da influenze sufi,
NOTE
I MUSULMANI
NELL'ETÀ DELL'IMPERIALISMO
l. LA CONQUISTA
P E R S I A
P E N I S O LA
ARABA
226 Capitolo teno. I musulmani nell'età dell'imperialismo
Jath) , che ebbe una parte molto importante nella storia del
nazionalismo arabo: molti suoi membri, fautori della piena
indipendenza, furono giustiziati dai Turchi durante la prima
guerra mondiale, ma altri soprawissero fino a diventare emi
nenti politici e statisti dei paesi arabi. Nello stesso anno sud
diti ottomani di varie nazionalità si riunivano nel partito
Hurriyet ve Ittilaf (Libertà e concordia) , la cui parola d'ordi
ne era «i paesi arabi agli Arabi, l'Armenia agli Armeni, il Kur
distan ai Curdi>> , e così via. Programma analogo era quello
del Hizb al-lamarkaziyya al-idariyya al- 'uthmani (Partito otto
mano del decentramento amministrativo) fondato al Cairo
nel 1 9 1 2 da un gruppo di nazionalisti arabi guidato da Rafiq
al-'Azm. Numerose società con più moderati obiettivi di
riforma (Islah) sorgevano contemporaneamente in varie
città di Siria, Libano e Iraq. Per unificare gli sforzi di tutte
queste organizzazioni, la <<Giovane Arabia>> convocò a Parigi
il I Congresso arabo, che si concluse con una mozione a fa
vore dell'autonomia delle province arabe. Le trattative av
viate con il governo di Istanbul per arrivare a un accordo fal
lirono malgrado i buoni uffici della Francia, e i nazionalisti
si convinsero che l'unica via possibile fosse quella dell'in
surrezione. Con questo obiettivo sorsero verso la fine del
1 9 1 3 varie società segrete, formate per lo più da militari (tra
cui al-'Ahd, <<il Patto>> , fondata al Cairo dal maggiore al-Ma
sri) , che presero contatti con le autorità francesi e britanni
che per ottenere appoggi. Questi si materializzarono subito
dopo lo scoppio della prima guerra mondiale: la Francia
fornì ventimila fucili al Partito del decentramento, mentre
la Gran Bretagna awiava trattative con la dinastia hashimita
per preparare la rivolta an titurca nel Hijaz.
Sultano e calijjò
Il legame tra 'ulama ' e Stato non nacque dall ' improwisa im
posizione di un nuovo regime, ma da una lenta evoluzione in cui
all'originaria diffidenza dei ghazi nei confronti della cultura li
bresca degli 'ulama ' e dei loro dettami si sostituì un profondo ri
spetto fondato sul loro ruolo di pilastri della solidarietà comuni
taria. L'immaginario dei musulmani ottomani continuava, co
munque, ad essere dominato dagli ideali incarnati dai ghazi. Man
mano che al centro della vita ottomana la città prendeva il posto
della tribù e dell'accampamento, il compito di definire le norme
dell'esistenza passava in misura crescente agli 'ulama ' in quanto
custodi della shari'a, a scapito dei dervisci sufi, punti di riferi-
232 Capitolo terzo. l musulmani nell'età dell'imperialismo
2. CONQUISTE
� Augustin
Regis , La resa
di 'Abd al-Q_ader.
XIX secolo.
Chantilly, Musée
Condé.
THn MOO�R� CI�ILIZATIO\ OfEURUrt
La colonizzazione europea
Nel corso del XIX secolo l'influenza
economico-finanziaria esercitata dagli
europei sui paesi musulmani andò
trasformandosi in colonizzazione.
Gli Inglesi, preoccupati soprattutto
della sicurezza dei collegamenti con
l 'India, miravano ad assicurarsi il
controllo dell'Egitto, che divenne
ufficialmente protettorato britannico
nel l914. Gli interessi dei Francesi
erano invece rivolti al Maghreb
occidentale, dove detenevano una
posizione di vantaggio grazie
all'occupazione dell'Algeria. Nel l881
la Francia invase Tunisi, mentre il
Marocco entrò nella sua orbita nel
1912, in seguito ad accordi segreti
con l'Italia, l'Inghilterra e la Spagna.
@21 La moderna civilizzaz.Ume [!Q] Manifesto 1!!1 Una strada di Tripoli, 1 9 12 circa.
europea. La Francia in Marocco pubblicitario Firenze, Museo di Storia della
e la Gran Bretag;ut in Egitto. della Anclwr Line, Fotografia Fratelli Alinari.
Litografia satirica di AH. Zaki, che collegava Al!'Italia spettò la Libia, considerata la
1914 circa. Gibilterra all'India sua 'Qyarta sponda' e destinata a
La mi.ssWn civzlisatri.ce attraverso il Canale sostanziosi investimenti bancari,
rappresentava la giustificazione di Suez, 1920 circa. agricoli e commerciali. Lo sbarco
che i colonialisti francesi italiano in territorio libico, nel 1 9 1 1 ,
davano alla loro dominazione, s i scontrò tuttavia con l a tenace
mentre gli Inglesi preferivano resistenza della guerriglia araba,
parlare di 'fardello che mise a dura prova le forze
dell'uomo bianco'. d'occupazione.
La colonizzazione russa � Scena della conquista
IJespansione russa verso l'Asia centrale prese avvio del Turkestan.
all'inizio del XVIII secolo con l'istituzione di protettorati, Incisione di Laplante, 1880.
per poi passare, nella prima metà del secolo successivo, Ne1 1867 un decreto imperiale
alla penetrazione militare e al dominio diretto. Nel giro di istituì il governatorato generale
cinquant'anni l'impero zarista conquistò un'area immensa e del Turkestan con sede
fu in condizione di esercitare la propria sovranità all'interno a Tashkent, affidato
di quelli che erano considerati i suoi confini naturali. al generale von Kaufrnan.
�!ID Gruppo di musulmane
comuniste in Mongolia, 192 1 .
All'indomani della Rivoluzione
d'Ottobre il governo sovietico si
in1pegnò a rispettare le credenze
e le tradizioni musulmane.
Fu istiruito il Commissariato
centrale per gli affari
musulmani, con il compito di
reclutare i credenti nelle file del
partito comunista e dell'Armata
Rossa. IJesperimento ruttavia
fu di breve durata: nel l92 1 il
Commissariato venne soppresso
e l'Islàm diventò un nemico
del regime.
� Striscione � Un meharista
anti-americano presso una
a una raffmeria
mauifestazione di petrolio
del partito saudita, Dharan
comunista 1950-1960.
iraniano Tudeh,
Tehran 1 95 1 .
� Vayatollah
Khomeini acclamato
dalla folla, Tehran
2 febbraio 1979.
La questione palestinese
Nel 1948, proprio quando iniziava il processo di
decolonizzazione dei paesi musulrnani, in
Palestina nasceva lo Stato di Israele. Qyello che
per i sionisti rappresentava la realizzazione di un
obiettivo a lungo sospirato, per gli islamici
significò la più recente manifestazione della
plurisecolare tradizione coloniale dell'Occidente.
Da allora la lunga e sanguinosa lotta araba e
musulmana contro Israele, combattuta in prima
linea dall'Olp e dai diversi gruppi militanti sorti
dal ceppo dei Fratelli Musulrnani, ha conosciuto
solo brevi periodi di tregua.
� Corteo di attivisti
del gruppo Gihad,
Rafab 13 aprile 200 l.
n caso algerino La militanza islamica oggi
Le tensioni sociali che dalla fine degli anni Le idee portanti della Fratellanza
Ottanta insanguinano l'Algeria, generalmente musulmana si sono diffuse in tutto il mondo
classificate come manifestazioni di fanatismo islarnico, trovando terreno fertile soprattutto
religioso, sono state piuttosto originate in Pakistan, dove è sorta la Gio:ma 'at is/am� e
dalla grave crisi economica in Indocina, con l'associazione Dar al-lslàm.
e dalle sperequazioni esistenti nel paese. Ma anche in paesi come la Turchia, dove i
La t�volta dell'ottobre 1988 movimenti di militanza hanno avuto in
è stata lo sbocco naturale del malessere diffuso passato un ruolo marginale, si è assistito
tra la popolazione; solo in un secondo negli wtirni anni all'affermazione di gruppi
momento il Fronte islarnico di salvezza politici che si richiamano ai principi
ha assunto la guida della protesta dell'lslàm. ll loro successo appare però
innestandovi terni ed elementi religiosi. legato più a un programma di riforme
economiche che a ragioni attinenti
@l Manifesto in una via di Algeri, alla sfera religiosa.
1990.
� Sostenitori leader Qazi
della Giama 'at islami Hussein Ahmed,
protestano per Peshawar
l'arresto del loro 4 novembre 200 1 .
L'Islàm nel mondo l@ Musulmani
Oggi l'lslàm attraversa in preghiera davanti
una fase di espansione alla moschea
e la presenza di comunità musulmane di Whitechapel,
sempre più nutrite nei paesi occidentali Londra 2004.
è avvertita da molti
come una mmacCia.
Gli attentati dell' I l settembre 2001
hanno contribuito, poi,
ad accentuare le tensioni
e hanno riattualizzato
lo spettro di uno 'scontro di civiltà'.
Dopo secoli di reciproche
incomprensioni, solo il dialogo
può garantire
il superamento del pregiudizio.
2. Conquiste 257
3. LIBERAZIONE?
già profo ndame nte imp ressio nati i n og ni caso da llo s trapo te re
mi li ta re dei due g ruppi di be llige ra nti eu ropei . Ve rso la fi ne del
la gue rra comi nci ò a ma nifes ta rsi u nfa tto nuovo che si svilupp ò
rapidame nte ne ll' immedia to dopogue rra . E ra s ta to p repa ra to i n
u na ce rta misu ra da l e rivolu zio ni scoppia te i n Russia , che sem
b rava no p refigu ra re il c ro llo de la civil tà capi talis tica eu ropea; fu
mo lto i ncoraggia to da lla de lusio ne dei capi de lla rivo lta araba
che li spi nse a ce rca re co nta tti seg re ti co n i lo ro pad ro ni o tto
ma ni , o ra nemici ma a nco ra co rreligio na ri. Il ge ne ra le tedesco
Lima nvo nSa nde rs rife risce ne lle sue memo rie che ve rso la fine
di agos to del 1918 lo shariJFaysa l ma nd ò u nmessaggio seg re to a
Gema l Pasha pe r avvisa rlo de ll'immi ne nte offe nsiva b rita nnica ,
off re ndosi di passa re dalla pa rte dei tu rchi i n cambio di de te r
mi na te ga ra nzie sulla fo rma zio ne di u no S ta to a rabo . Pe ri ro nia
de lla so rte questa p ropos ta ve nne respi nta ne lla co nvinzio ne , de l
tu tto i ngius ti fica ta , che si tra ttasse di u n tra ne l o di ispi ra zio ne
b ri ta nnica (Le wis 1998, 137 ).
OCEANO
ATLANTICO
OCEANO INDIANO
290 Capitolo terzo. I musulmani nell'età dell'imperialismo
Il più importa nte movime nto di re si ste nza all' Occi de nte do
mi na nte e vittorio so , e l'u nico a davere succe sso , fu que llo che si
ma nife stò i nA nato lia , dove u n gruppo di ribe lli gui dati da Mu
stafa Kema l sfidò g li a lleati , i greci e i l succube gover no ottoma
no. I l succe ssivo laici smo e patriotti smo dei kema li sti ha nno of
fu scato i l carattere forteme nte i slamico caratterizza nte i l movi
me nto ne lle sue fa si i nizia li , qua ndo i suoi obiettivi dichiarati e ra
no la liberazio ne <<dei pae si i slamici >> e <<de lle popo lazio ni i slami
che >> , la liberazio ne de l su lta no c- a li ffo e la cacciata de ll' i nfe de le
i nva sore. Tra i fo ndatori e primi so ste nitori del movime nto spic
cava no i dirige nti religio si mu su lma ni , tratti sia dai ra nghi deg li
'ulama ', sia dalle co nfrater nite dei derv isci .
Nelle gior nate di sco nforto e rabbia che seguiro no la re sa ot
toma na i se ntime nti di soli darietà i slamica era no mo lto forti , e
proprio a d e ssi furo no rivolti i primi appel li a la re si ste nza . Nel
te ntativo di co nqui star si u n seguito nei pae si mu su lma ni, per fi
no i comu ni sti trovaro no opportu no r v i olger si al la soli da rietà
i slamica piutto sto che a la soli darietà di clas se o nazio nale, e col
laboraro no , sia pure i nma niera i ncerta e dif fide nte , co ng li e sp o
ne nti de lpa ni slami smo , che cercaro no di uti lizzare per i prop ri
fini. Ma lgra do i l loro laici smo e nazio na li smo i Giova ni Turchi
no n aveva no di sdeg nato di giocare la carta i slamica qua ndo l'a
veva no giu dicata co nve nie nte e , ne ll918, E nver Pasha aveva me s
so i ncampo u na forza da l nome a lti so na nte , l'Armata de ll'I slàm
per la liberazio ne dei mu su lma ni de ll'impero ru sso. Dopo la
sco nfitta de lle pote nze ce ntra li qua lc he capo dei Giova ni Turchi
si stabi lì a Mo sca , dive nuta ormai i l ce ntro pri ncipa le di oppo si
zio ne a ll' imperia li smo occi de nta le , de dica ndo si a lprogetto di u n
movime nto rivoluzio nario i nter nazio na le mu su lma no. Nel 1921
si svol se a Ber li no e a Roma u n co ngre sso del l' Unio ne delle so
cietà rivo luzio narie i slamiche pre sie duto da E nver Pa sha, la cui
i spirazio ne comu ni sta era evi de nte .
L'allea nza tra comu ni smo e pa ni slami smo, malferma fin dal
l 'i nizio , fu di breve durata. Enver Pa sha, ma ndato i nA sia ce ntra-
292 Capitolo teno. I musulmani nell'età dell'imperialismo
le per so ste nere la cau sa sovietica , si schierò da lla parte dei suoi
avver sari e fu ucci so ne l1922 i ncombattime nto co ntro l'Armata
Ro ssa . Su lta ngaliev, il mae stro di scuo la ta taro che nel 1918 ave
va collaborato co nStal in nel Commi ssar iato per le naz io na lità e d
e laborò poi i l progetto di u n'i ntern azio na le rivo luzio naria dei
popo li co lo nia li i ndipe nde nte da l Comi nter n, fu arre stato ne l
1923 per <<deviazio ni naz io na li st ic he >> e scomparve ne l cor so di
u na succe ssiva epura zio ne (Le wis 1998, 138-139 ).
evi de nteme nte co ndivi deva la po litica di Ja waha rla l Neh ru. Da l
ca nto suo , Neh ru spo sa va i npie no l'i deo logia i nba se a lla qua le
i l Co ng re sso e ra l' u nico e legittimo rapp re se nta nte de l popo lo
298 Capitolo leno. I musulmani nell'età dell'imperialismo
i ndia no. Seco ndo le parole ste sse di Nehru , a lora i nIndia vi era
no so lo due partit i: il Co ngre sso e il raj [i l regime colo nia le bri
ta nnico ] . Sempre seco ndo Neh ru, no n so lo la Lega era u nparti
to comu nitario (e per ci ò ste sso nece ssar iame nte a nti nazio nale )
ma e sso, co n il prete sto di rappre se ntare gli intere ssi de l e ma sse
mu sulma ne , tute lava i nvece que lle di u na ri stretta élite agiata ,
preva le nteme nte formata da gra ndi proprietari terrieri. Di st rug
gere la Lega , di nuovo ne ll'a na li si di Nehru , sig nificava sbarazza
re i lcampo per lo sco ntro fina le fra i l nazio na li smo i ndia no (rap
pre se ntato da l Co ngre sso ) e il raj (che si serviva di partiti come
la Lega mu sulma na per indebolire i l movime nto nazio na lista )
(Tor ri 2000 , 573 ).
fa rf ro nte a se rie di ffico ltà i nte rne , eco nomiche e politiche , c rea
te que ste sop rattutto dai comu ni sti e dai mu su lma ni e st remi sti.
300 Capitolo terzo. I musulmani nell'età dell'imperialismo
te lli Mu su lma ni ha nno u na li ngua per for nire la gui da, u na ma
no per l'eco nomia , u nbraccio per la Guerra Sa nta e u n'opi nio
ne per la po litica (Phe lp sHarri s 19 6 4, 1 6 ).
NOTE
0,8% annuo.
2 Ad esempio in Sura Il, 62: <<Ma quelli che credono, siano essi ebrei, cri
stiani o sabei, quelli che credono cioè in Dio e nell'Ultimo Giorno e operano
il bene, avranno la loro mercede presso il Signore, e nulla avran da temere•>.
3 Per un quadro sintetico delle minoranze etnico-linguistiche, si veda
Donini 2002, 7-1 7; per una visione più ampia, Donini 1998.
4 In tempi recenti i Croati hanno controllato la Bosnia, certo: ma si trat
ta dell'infernale capitolo della pulizia e tnica attuata dai paranazisti ustascia
durante la seconda guerra mondiale ( Rivelli 1999) .
5 Per una panoramica generale dell' Islàm nei Balcani si può vedere il nu
mero speciale di OM, supplemento 1996, dedicato a Problematiche islamich e
in area balcanica: A lbania, Bulgaria, Romania.
6 Nel 1763 la Francia era stata costretta a rinunciare alle fortificazioni
delle sue sei basi in India, ma fino al 1 8 1 5 sognò di riuscire a ristabilire la si
tuazione, cercando tra l'altro alleanze antibritanniche in Persia.
7 Grazie alla nota decisione di Winston Churchill di sostituire il carbone
con la nafta come combustibile delle navi di Sua Maestà e alla lezione di Tsu
shima, dove la flotta russa era stata sconfitta dai Giapponesi anche perché
logorata, in uomini e mezzi, dai faticosi rifornimenti di carbone durante la
lunga trasferta dai porti del Baltico e del Mar Nero (Thiess 1 942) .
8 Non sarà superfluo ricordare che la storia della Russia è stata definita
storia di una colonizzazione interna (Goehrke 1 973, 9) .
9 Sia pure in forma atipica: il Giappone non è stato occupato e colonizza
to nella stessa misura e maniera in cui furono colonizzate la Costa d'Oro o l'In
dia, ma - come la generalità delle colonie - fu costretto ad aprire i propri com
merci, la propria economia all'influenza economica dell'Occidente e degli
Stati Uniti in primis, quando nel 1 853 il commodoro Perry impose con la mi
naccia dei suoi cannoni navali quella forma di globalizzazione ottocentesca.
10 Organisation ofPetroleum Exporting Countries, l 'organizzazione dei paesi
esportatori di petrolio fondata nel 1960 per iniziativa del Venezuela.
CONCLUSIONE
babismo da bàb, in arabo «porta», titolo del maestro che guida all' imam
occulto. Setta religiosa nata poco prima della metà del XIX secolo in
Persia in seno all'islamismo shiita dal quale, peraltro, si staccò com
pletamente. Il babismo crede che, nel periodo fra l'occultamento del
dodicesimo imam shiita e il suo futuro ritorno sotto la veste di Mahdi,
doveva esserci un personaggio che collegasse il mondo terreno con l' i
mam occulto, che fosse cioè la porta ( Mb) di accesso all' imam e alla ve
rità. Questa setta riconobbe il bah in Sayyid 'Ali Muhammad (1819-
1850 ) , che aveva dichiarato non solo di essere il Bab, ma di essere lui
stesso l' imam occulto manifestatosi.
bay 'a sorta di investitura popolare da parte dei capi tribù al sovrano.
beglerbegilik o beylerbeyilik la più ampia unità amministrativa dell'impe
ro safavide e ottomano governata da un beylerbeyi ( beglerbeg;t) .
bek o bey titolo onorifico per alti dignitari.
Bektashiyya confraternita mistica fondata da Hajji Bektash Veli nel XIV
secolo e diffusa nell'impero ottomano.
berat decreto sultaniale (noto anche come fusul, aman o shurut) .
bilad al-siba le terre «dissidenti», territori dove l'autorità dello Stato era
solo nominale.
Bilad al-Sudan «il paese dei Neri», territorio corrispondente all'estesa
fascia compresa fra il Mar Rosso e l'Atlantico, a sud della regione co
stiera del Nordafrica.
Bogomili setta cristiana, nata fra gli Slavi della penisola balcanica sullo
scorcio del IX secolo, secondo la quale Dio ha creato soltanto ciò che
è spirituale mentre tutto ciò che è materiale - quindi anche il mondo
e il corpo dell'uomo - è opera del demonio in lotta con Dio.
Profeta - che per la shi 'a doveva essere 'Ali - e sviluppò, poi, un pen
siero dottrinale e giuridico autonomo. Durante il periodo safavide si
diffuse in Iran, dove oggi è religione ufficiale.
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344 Apparati
* Per l'ordine alfabetico dei nomi arabi non si è tenuto conto dell'artico
lo determinativo al-. Per evitare equivoci, i nomi arabi o orientali in genere
sono indicati per esteso, così come sono noti, e precedono il cognome o il no
me dell' appartenenza toponomastica o tribale. In corsivo, i nomi di dinastie
e confraternite. Poiché uno stesso nome può riferirsi a volte sia a una dinastia
sia a una etnia, è opportuno che il lettore consulti per questi casi anche I 'In
dice dei luoghi, tribù, clan, popolazioni.
358 Apparati
Abdali (Durranz) , tribù, 148, 150-1 5 1 . Aleppo, 39, 46, 49, 1 02, 1 18, 121, 123,
Abissinia, 182. 1 2S-130, 212, 220.
Abkhasia, 2 1 7. Alessandria d'Egitto, 20, 59, 1 1 8, 130,
Abukir (Abu Qir) , 248. 134, 162, 199, 248, 266, 296.
Acheh, 28; v. anche Atjeh. Algeri, 1 34, 15S-159, 200, 207-208.
Aden, 94, 1 20-1 2 1 , 1 23, 251 . Algeria, 20, 4S-49, 54, 159, 1 73, 190,
Adrar, 64. 227, 252-253, 274, 284-285, 297,
Adriatico, 124. 304, 310, 3 1 7, 320-321 .
Mghanistan, 2 1 , 82-83, 85-86, 148, Allahabad, 180.
150-151, 180, 237, 242-244, 260, Allumiere, 199.
262, 277, 295. Aloa, 91.
Mrica, 4-5, 10-l l , 2 1 , 55, 82, 95, l l8, Alqazarquivir, 56, 155.
1 28, 1 42, 153-154, 1 62, 189, 198, Alsazia, 253-254.
234, 287, 305; A. occidentale, 184, Altai, 259