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Galileo giunge all’individuazione del metodo della fisica, un metodo fondato sulle esperienze.
Egli non giunge a formulare una teoria del metodo e quindi a teorizzarla filosoficamente come Bacone bensì
applica il metodo. Innanzitutto Galileo divide la scienza in due parti fondamentali: nel momento risolutivo e
nel momento compositivo. Il momento risolutivo consiste nella risoluzione di un problema in parti più
semplici, formulando un’ipotesi matematica. Invece il momento compositivo risiede nella verifica e
nell’esperimento arrivando poi all’ipotesi.
Nel metodo galileiano si riscontra l’alternarsi del metodo sperimentale, osservativo-induttivo e quello
teorico, ipotetico deduttivo. Essi non sono fini a sé stessi ma sono indissolubili e complementari. Infatti le
“sensate esperienze” hanno bisogno delle “necessarie dimostrazioni”, in quanto vengono assunte e
rielaborate in un contesto matematico-razionale e quindi considerate nella loro struttura quantitativa.
Viceversa le “necessarie dimostrazioni” hanno bisogno delle “sensate esperienze”, sia perché l’esperienza
fornisce spunto per le ipotesi sia perché queste sono valide solo con la conferma sperimentale.