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Le scariche elettriche vanno gestite a seconda della lavorazione che vogliamo ottenere. Per un’alta
produttività (ma una bassa qualità e finitura; rugosità 3 µm), si userà un t 0 basso e una I e e t i alti.
Applicando tali parametri al contrario, si avrà una velocità di asportazione inferiore ma una finitura migliore
(0,8 µm).
Per esempio, l’elettrodo in grafite ha una bassa usura quando ha polarità positiva ma per lavorare a velocità
maggiori è conveniente la polarità negativa. L’usura dell’utensile aumenta all’aumentare di I e e t i, quanto
meno nell’elettrodo in rame. Mentre in quello in grafite, diminuisce aumentando I e. In entrambi i casi,
l’usura è minore aumentando t 0.
Tipo di lavorazione
Durata e costo
Alto punto di fusione
Efficienza
Tolleranze
Resistenza meccanica
La grafite ha costo minore, buona resistenza alle scariche, facile da lavorare ma ha rugosità maggiori. Il
rame ha costo maggiore, facile da lavorare, permette lavorazioni con ottima finitura.
Il filtraggio è atto a eliminare tutte le particelle più grandi di 5 µm per non interferire durante da
lavorazione. I filtri sono di tre tipi:
L’elettroerosione a filo, controllata con il CNC, usa il filo-elettrodo teso per tagliare e profilare il pezzo. Per i
fori, il dielettrico (acqua deionizzata e raffreddata) viene forzato a passare attraverso il foro, che possono
essere da 0,3 a 6 mm e lunghi 300 mm. La rugosità che si ottiene può essere minore di 0,2 µm.
Il filo, in rame, lega rame-zinco o molibdeno, di diametro 0,35 mm fino a 0,03 mm, viene pilotato dal CNC,
che permette di mantenere il gap e attraverso dei sensori in fibra ottica, corregge le deviazioni. Il filo è
guidato da elementi in ceramica o zaffiro e viene teso da due guide e si rigenera ad una velocità compresa
tra 50 e 150 m/min.