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1.1 Cartografia
La domanda dovrà includere una mappa corografica in scala 1:5000 - 1:25000 in cui tutte
le opere previste dallo schema (opera di presa, derivazione, condotta forzata, centrale
idroelettrica, opera di restituzione) siano chiaramente localizzate indicando anche le coordinate
geografiche di ogni elemento.
Le perdite che devono essere considerati nella stima del salto utile e del salto utile netto
sono di due tipi:
• Perdite distribuite [hf]: Sono le perdite che si sviluppano lungo la derivazione, lungo il
canale di restituzione e lungo la condotta forzata (se presente nello schema) principalmente a
causa della scabrezza delle pareti di questi dispositivi. Queste perdite possono essere
calcolate mediante una delle formule empiriche note come, per esempio, la formula di
Manning:
V2
hf = L 4
1.
K 2R 3
dove hf [m] rappresenta il totale della perdita di carico distribuita; L [m] è la lunghezza del
percorso della corrente dalla presa fino alla restituzione; K [m1/3/s] è il coefficiente di scabrezza
1/3
Materiale Strickler K [m /s]
Acciaio saldato 70 - 90
Polietilene (PE) 100 - 110
PVC 100 - 110
Cemento - amianto 90 - 100
Acciaio 60 - 70
Ghisa 70 - 75
Legno (tubi nuovi) 75 - 80
Cemento (casseri in acciaio lisci) 65 - 70
Canali scavati in terra puliti 40 - 50
Canali in ciottoli 25 - 30
Canali in ghiaia 30 - 35
1.85
L ⎛V ⎞
hf = 6.87 ⎜C ⎟ 2.
D1.165 ⎝ ⎠
dove hf [m] rappresenta il totale della perdita di carico distribuita, L [m] è la lunghezza del tubo,
C [m1/3/s] è il coefficiente di Hazen-Williams che dipende dal materiale del tubo e D [m] è il
diametro del tubo.
• Perdite localizzate [∆h]: Oltre alle perdite distribuite l’acqua che fluisce attraverso un
sistema di tubi e canali, sviluppa perdite di carico a causa della presenza di cambiamenti
geometrici nel canale o tubo, in particolare nelle sezioni d’imbocco e di sbocco, nelle sezioni
dove sono presenti griglie, cambi di direzione, gomiti, giunti, valvole e contrazioni o
ampliamenti improvvisi. Queste perdite dipendono dalla velocità della corrente e di solito si
DIIAR. Priscila Escobar Rojo 3
Marco Mancini
esprimono come il prodotto di un coefficiente sperimentale δ moltiplicato per l’energia cinetica
della corrente:
V2
Δh = δ 3.
2g
dove Δh [m] rappresenta la perdita localizzata di carico, V [m/s] è la velocità della
corrente, g [m/s2] è l’accelerazione di gravità e δ è un coefficiente sperimentale, fornito
generalmente dal produttore del dispositivo o tabulato nei manuali.
Il salto utile [HN] e il salto utile netto [HNN] si ottengono sottraendo al salto disponibile
la somma di tutte queste perdite.
200
180
160
140
Portata (m3/s)
120
100
80
60
40
20 Volume totale
0
0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100
Numero di giorni in un anno in percento (%)
Il volume totale disponibile a scopo idroelettrico sarà dato dal volume totale depurato dal
deflusso minimo vitale.
ESEMPIO DI CALCOLO DEL VOLUME TOTALE DISPONIBILE DALLA FDC
200
180
160
140
Portata (m3/s)
120
100
80
60
Il valore della portata massima derivabile [QD], necessaria per la scelta della turbina,
corrisponde alla portata di una durata specifica nella FDC. Questa durata dovrà essere
Il coefficiente di utilizzazione del corso d’acqua indica invece il grado di utilizzo della risorsa
idrica rispetto alla disponibilità; si ottiene con la seguente espressione:
volume utile
CS = 5.
volume totale disponibile
Il volume utile d’acqua a scopo idroelettrico si otterrà per integrazione della parte di FDC
delimitata dalla portata massima derivabile, il deflusso minimo vitale e la portata minima
turbinabile.
200
180
160
140
Portata (m /s)
120
3
100
80 Portata massima
60
QD
40 volume utile Portata minima turbinabile
20
DMV
0
0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100
Il valore di portata [QM], da indicare nella domanda di concessione, chiamata anche portata
di concessione, si ottiene dal volume utile annuo, come segue:
DIIAR. Priscila Escobar Rojo 8
Marco Mancini
volume utile [m3 ]
QM ⎡ ms ⎤ =
3
6.
⎣ ⎦ 1 anno [s]
Nella domanda di concessione dovrà essere chiaramente indicato anche il valore della
potenza di concessione o nominale [PC] ottenuta considerando la portata di concessione [QM] e il
salto utile [HN] e assumendo un valore unitario di rendimento:
γ × QM × HN
PC ⎡⎣kW ⎦⎤ = 7.
1000
Come detto prima, se l’impianto è classificato a salto alto o medio, il suo valore può essere
considerato costante lungo l’anno. Negli impianti a basso salto, invece, il salto disponibile di solito
è fortemente influenzato dal valore di portata che transita nel fiume. Conseguentemente, nel
calcolo della potenza nominale e della produzione di energia, sarà necessario prendere in
considerazione questa dipendenza, come mostrato nel grafico.
2000 4.0
HN
Potenza (kW)
Salto (m)
1500 3.0
PC
1000 2.0
0 0.0
0 10 20 30 40 Q M 50 60 70 80 90 100
Portata (m3 /s)
La potenza massima [PT] o potenza installata dell’impianto corrisponde alla potenza di targa
del macchinario idraulico, cioè delle turbine. Questa sarà ottenuta considerando la portata
massima derivabile [QD] e il salto utile netto [HNN] come segue:
γ × QD × HNN × η
PT ⎡⎣kW ⎤⎦ = 8.
1000
2.1 Sbarramento
2.1.1 TRAVERSA
Nelle realizzazioni di mini-impianti idroelettrici ad acqua fluente, lo sbarramento del corso
d’acqua ha come unico scopo quello di convogliare la corrente nel sistema di adduzione che
porta l’acqua alla centrale elettrica, anche se la presenza dello sbarramento può, in alcuni
casi, aumentare il valore del salto disponibile e creare una certa capacità di accumulo.
La traversa può essere posizionata perpendicolarmente, obliqua o parallela all'asse
fluviale. Tuttavia, è una buona pratica orientare la soglia della traversa, se rettilinea,
perpendicolarmente all'asta del fiume. Se i livelli idrici a valle della traversa sono piccoli, cioè la
soglia della traversa funziona come uno stramazzo libero, questa struttura può essere usata
per il controllo delle portate giacché definisce la relazione tra il livello dell'acqua a monte e lo
portata sfiorata, come mostrato nella curva di portata della figura.
20
16
Hmax
livello sulla soglia h
H12
0
8
Hmin
4
0
0 DMV 1QD 2 QF 3 4
Portata Q
A questo livello del progetto non è necessario valutare la stabilità strutturale dello
sbarramento o diga, mentre è indispensabile studiare nel dettaglio il funzionamento idraulico,
in particolare:
DIIAR. Priscila Escobar Rojo 10
Marco Mancini
• La curva di portata sulla soglia. Sul grafico di questa curva dovranno essere
chiaramente indicate la portata di piena, la portata massima derivabile e il DMV, e i loro
rispettivi livelli del pelo libero sulla soglia.
• La lunghezza del profilo di rigurgito ed i suoi effetti a monte della soglia. Al fine di
meglio valutare l'impatto a monte e gli eventuali danni dovuti al cambiamento di regime del
corso d'acqua imposto dalla traversa, il calcolo del profilo del pelo libero dovrà estendersi a
monte della traversa fino alla prima sezione libera dell’effetto di rigurgito.
• Il profilo del pelo libero a valle dello sbarramento. Negli schemi ad acqua fluente
normalmente non sono previste strutture apposite per lo sfioro e scarico dei volumi d’acqua
durante il passaggio dell’onda di piena, questa, quindi, transita sulla traversa e può produrre
effetti negativi a valle di essa. Sarà quindi necessario calcolare il profilo del pelo libero a valle
della traversa per la portata di piena in maniera tale che sia possibile stimare eventuali
fenomeni di erosione al piede della traversa o anche in sezioni più a valle di questa.
Per il calcolo dei profili idrici è necessario conoscere le caratteristiche geometriche e di
scabrezza del corso d’acqua in studio. Sarà quindi necessario, già in fase di domanda di
concessione, presentare la geometria e la posizione delle sezioni trasversali utilizzate nel
calcolo, le quali dovranno essere il risultato di rilevamenti topografici recenti.
Water surface
304 Ground
Left bank
300
Stage (m)
298
296
294
SE Z. 1 1b GEOMETRA S...
SE Z. 2 0 MAZZUCCHE LL I
SE Z. 1 9 MAZZUCCHE LL I
SE Z. 1 8 MAZZUCCHE LL I
SE Z. 1 6 MAZZUCCHE LL I
SE Z. 1 5 MAZZUCCHE LL I
SE Z. 1 3 MAZZUCCHE LL I
SE Z. 1 2 MAZZUCCHE LL I
SE Z. 1 3b G. S TA MPA ...
SE Z. 1 0b G. S TA MPA
SE Z. 9 b G. S TA MPA
SE Z. 1 4b G. S T...
292
SE Z. 1 6b ...
OL ONA 1 4
OL ONA 1 2
OL ONA 1 1
OL ONA 0 8
OL ONA 0 7
OL ONA 0 6
OL ONA 0 5
OL ONA 0 4
OL ONA 0 3
OL ONA 0 2
OL ONA 0 1
BRIDGE
BRIDGE
290
0 200 400 600 800 1000 1200 1400
Distance (m)
Non ci sono prescrizioni circa gli strumenti di calcolo dei profili idrici. In ogni caso, è
auspicabile includere una breve descrizione del modello utilizzato che dimostri la validità e
affidabilità dei risultati, segnalando in particolare gli aspetti che riguardano la modellazione
delle sezioni interessate dalla presenza di strutture di attraversamento come i ponti.
Come mostrato nell’esempio in figura, nei grafici dei profili del pelo libero dovranno
essere chiaramente indicati il livello raggiunto dall’acqua in ogni sezione, la quota delle sponde
destra e sinistra in ogni sezione e la posizione delle principali strutture di attraversamento e dei
livelli idrici in esse.
I calcoli dei profili del pelo libero dovranno essere eseguiti considerando condizioni di
moto permanente per almeno due valori di portata: la portata massima derivabile e la portata
di piena.
302.00
301.50
livello (m s.l.m.)
301.00
300.50
Come esempio della dipendenza della geometria delle strutture per il passaggio della
fauna ittica dalle caratteristiche biodinamiche dei pesci, si veda in figura il dimensionamento
delle vasche di una scala per i pesci, le quali dovranno soddisfare la seguente espressione:
Vf 2
HL = 11.
2g
dove Vf è la massima velocità di salto caratteristica di ogni specie ittica atta a saltare, g è
l'accelerazione di gravità ed HL e l’altezza del salto.
Spesso il dispositivo di passaggio previsto per la fauna ittica è usato anche per il rilascio
del DMV. Dal momento che non sempre il valore del DMV verificherà i valori limiti del tirante
nel canale necessario per le specie ittiche interessate, si renderà necessario introdurre uno
schermo o qualsiasi altro elemento come deterrente per i pesci quando la portata sia minore
del valore critico.
dove Q [m3 / s] è il valore di portata convogliata, A [m2] area bagnata, K [m1/3/s] è il coefficiente
di scabrezza di Strickler che dipende dal materiale delle pareti del canale, R [m] è il raggio
idraulico, dato dal rapporto A/P, con P [m] perimetro bagnato, ed S0 [-] è l'inclinazione del letto
del fiume. La scelta del coefficiente di Strickler deve essere fatta facendo particolare
attenzione alle caratteristiche specifiche dell’alveo.
L’altezza di progetto delle sponde dovrà considerare un franco sufficiente onde evitare
esondazioni dal canale. In caso necessario, si dovrà anche prevedere la costruzione di uno
stramazzo laterale in una posizione di sicurezza.
dove e [m] è lo spessore della parete del tubo, p [Pa] è la massima pressione idrostatica, σf
[Pa] è la resistenza ammissibile di trazione del materiale del tubo e D [m] è il diametro del
tubo.
Negli schemi con basso salto la condotta forzata sarà soggetta a pressioni basse, talché
non è necessario calcolare lo spessore della parete in quanto prevale sempre la seconda
condizione.
2.3.1 VALVOLA
Nella progettazione di mini-impianti idroelettrici è prassi normale introdurre una valvola o
paratoia automatica tra la turbina e il sistema di derivazione, per consentire la disconnessione
della turbina dal sistema idraulico in tempi brevi. Per ridurre il colpo d’ariete prodotto da questo
dispositivo, sarà necessario predisporre un canale o tubo che aggiri la turbina.
Nei piccoli impianti è raccomandabile l’installazione di generatori solo di tipo standard sia
accoppiati direttamente alla turbina sia attraverso un moltiplicatore di giri, per questo motivo
nella scelta della turbina si dovrà tenere conto delle caratteristiche dell’alternatore.
In generale, il costo per kilowatt installato di nuovi impianti mini-idro aumenta al diminuire
del valore della potenza installata, a causa di economie di scala e del fatto che in ogni sistema
sono sempre presenti costi fissi che non cambiano molto con le dimensioni dell’impianto.
Per quanto riguarda i costi di gestione annuale, questi dovranno includere tutti i
pagamenti del personale, i leasing, le assicurazioni, le imposte e i cannoni annui di
concessione.
Perché l’impianto dia un reddito accettabile, il costo di esercizio annuo complessivo non
dovrebbe superare il 5% dell’investimento totale.
3.2.2 INCENTIVI
L’energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili può essere utilizzata per ottenere i
certificati verdi, certificati che tutte le imprese elettriche emettono al fine di dimostrare che
sono conformi agli obiettivi internazionali per le energie rinnovabili. Questi certificati hanno un
Più piccolo è il tempo di pareggio, più redditizio può considerarsi il progetto. Questo
metodo è semplice da usare, ma è utile solo se la liquidità è un problema, dal momento che
non dà nessuna indicazione esplicita circa il "valore del denaro nel tempo".
dove: (Bj - Cj) rappresenta il flusso di cassa netto alla fine di ciascun periodo j.
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Marco Mancini
r è il tasso di sconto periodico (se j = 3 mesi, r = ¼ del tasso annuo di sconto).
n è il numero totale di periodi j della vita utile vita del progetto.
Il VAN dell'investimento, dato dalla differenza fra entrate e uscite, entrambi attualizzati a
un tasso di interesse fisso, esprime il valore in cui si tradurrà un investimento in termini
monetari di oggi.
dove il numeratore rappresenta il valore attuale delle entrate totali e il denominatore il valore
attuale delle uscite. I progetti con un rapporto BCR inferiore a 1 dovranno essere scartati.
Anche se l'energia idroelettrica è considerata "energia pulita" perché non produce anidride
carbonica o sostanze inquinanti, l’ubicazione degli impianti in aree sensibili potrebbe produrre
effetti locali che non sono sempre trascurabili. Questi impatti normalmente sono proporzionali alla
potenza installata, ne consegue che gli effetti negativi sull’ambiente degl’impianti mini-idro sono,
in generale, abbastanza piccoli. Tuttavia, nella maggior parte dei Paesi della Comunità europea
una valutazione dell'impatto ambientale (VIA) è richiesta al fine di ottenere la concessione d’uso
dell’acqua (Direttiva 2000/60/CE Water Framework Directive).
Lo studio ambientale pertanto, dovrà essere un’analisi, scientifica e tecnica, che faccia un
inventario della situazione attuale e preveda le conseguenze negative per l'ambiente a carico
della realizzazione del progetto e dell’operazione dell’impianto. Questo studio dovrà riguardare la
fauna e la flora, il paesaggio, il suolo, l'acqua, l'aria, il clima, l'ambiente naturale e gli equilibri
biologici, la tutela dei beni e del patrimonio culturale, la vita dei cittadini (rumore, vibrazioni, odori,
fulmini), l'igiene, la sicurezza e la salute pubblica.
Recentemente, al fine di velocizzare le pratiche di concessione dell’ acqua per la
produzione di energia elettrica con impianti mini-idroelettrici , le autorità di molti Paesi europei
non richiedono la VIA completa per gli impianti con una potenza installata inferiore a 3 MW. In
ogni caso, ciascuna domanda di concessione dovrà comprendere uno studio che includa una
descrizione accurata dal punto di vista ambientale del sito e le indicazioni su tutti gli oneri e gli
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Marco Mancini
impatti a livello locale che il progetto potrebbe produrre. Inoltre, vi dovranno essere chiaramente
indicate le strategie e le misure di mitigazione previste.
6. Immobili Terreni
La domanda di concessione per scopo idroelettrico dovrà includere informazione sufficiente
circa la proprietà dei terreni interessati dallo schema proposto.
Normalmente l’investitore di impianti mini-idro non è il proprietario di tutto o di parte dei
terreni interessati dal progetto; per questo motivo, sarà necessario che tra il proprietario e
l’investitore si stipuli un contratto di locazione che stabilisca il diritto d’uso del terreno delle zone
interessate e che definisca anche le responsabilità del locatario.
Qualora non si raggiunga un accordo, le autorità possono sollecitare il proprietario in nome
dell’interesse pubblico. Nessun progetto può procedere senza che il diritto d’uso e passaggio sui
terreni interessati sia garantito durante le fasi di costruzione e di gestione dell’impianto.
A seconda dello stato giuridico della terra, un’autorizzazione ad occupare il terreno dovrà
essere richiesta ogni volta che un ambiente naturale o una zona sensibile sarà danneggiata a
seguito della costruzione e/o del funzionamento dell’impianto.
L’affitto e i canoni per l’uso del suolo dovranno essere considerati nella valutazione
economica.
7. Documenti di supporto
Al fine di permettere alle autorità una migliore pianificazione del territorio e delle risorse a
livello nazionale o regionale, la domanda di concessione dovrà includere un cronogramma di
costruzione dove siano indicati chiaramente la successione e la durata di ogni fase della
costruzione.
Impianti ed automatismi
Prove e regolazioni
Finiture, ripristini e
opere di mitigazione
ambientale
La domanda di concessione dovrà essere corredata come minimo, delle seguenti mappe,
disegni e relazioni. Le relazioni tecniche dovranno contenere grafici, disegni e fotografie auto-
esplicative.
8.1.1 COROGRAFIA
Con l’indicazione a livello regionale del bacino e della posizione dello sbarramento.
Dovranno essere indicate tutte le principali opere
In scala 1:10000 -1:50000
8.2 RELAZIONI:
9. Riferimenti:
1. European Small Hydropower Association - ESHA “Guide on How to Develop a Small
Hydropower Plant” 2004
2. The British Hydropower Association - BHA “A Guide to UK Mini-Hydro Developments”.
2006
3. Centre for Rural Technology, Nepal (CRT/N) - Sustainable Energy Solutions in South Asia
INFORSE “Manual on Micro Hydro Development” Tripureshower, Kathmandu, 2005
4. Altener Community Programme - Integrated Plan for Renewable Energies – IPRE. “Studio
di fattibilità per la Riabilitazione delle Centrali Minihydro”. 2001.
5. Ing. Marco Pigni Working paper of the TIS Innovation Park. “Gli incentivi alle fonti
rinnovabili: i certificati verdi e le novità introdotte dalla Finanziaria 2008” Bolzano, 13
giugno 2008
6. ENEA “Libro Bianco per la valorizzazione energetica delle Fonti Rinnovabili”. Roma, 1999
7. Gestore Mercato Elettrico GME “Testo Integrato della Disciplina del Mercato Elettrico”.
Roma, 2008
8. F.H. White, "Fluid Mechanics", MacGraw-Hill Inc. USA
9. H. Chaudry. Applied Hydraulic Transients, Van Nostrand Reinhold Co. 1979
10. , V.T. Chow, Open Channel Hydraulics, McGraw-Hill Book Co., New York 1959
11. S. Khennas A. Barnett. Department for International Development. “Best Practices for
Sustainable Development of Micro Hydro Power in Developing Countries”. U.K., 2000
12. U.S. Department of Energy. “Water Energy Resources of the United States with Emphasis
on Low Head/Low Power Resources Energy Efficiency and Renewable Energy Wind and
Hydropower Technologies. Idaho National Engineering and Environmental Laboratory,
2004
13. Regione Lombardia. “Disponibilità ed Ottimizzazione nell’uso della Risorsa Idrica-
Parametri per lo sfruttamento Idroelettrico” Quaderni Regionali di Ricerca, 33, 1999
14. H.C. Huang and C.E. Hita, “Hydraulic Engineering Systems”, Prentice Hall Inc.,
Englewood Cliffs, New Jersey 1987.
15. T. Jacob, "Machines hydrauliques et équipements électro-mécaniques", EPFL 2002
16. J. Fonkenell, “How to select your low head turbine”, Hidroenergia 1991.
17. European Commission - "Externalities of Energy - Volume 6 Wind and Hydro" EUR 16525
EN
18. U.S Department of Agriculture. “National Inventory and Assessment Procedure for
Identifying Barriers to Acquatic Passage at Road-Stream Crossings”. FishXing Version 3.0
Beta, 2006
DIIAR. Priscila Escobar Rojo 27
Marco Mancini
19. “Renewable Energy and Liberalisation in Electricity Markets” REALISE-Forum. Final
conference. Proceedings Berlin, November 2-3, 2006