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Global Climate

Change: il
riscaldamento
climatico in
Europa
Caldo torrido e fontane pubbliche trasformate in piscine: la visione di
turisti accaldati in ammollo, una scena a cui siamo ormai abituati ad
assistere nei mesi estivi, è solo un evento folcloristico da fotografare e
magari a cui partecipare… o nasconde un messaggio più profondo? Ti
sei mai chiesto di quanto è aumentata negli ultimi decenni la temperatura
media nel posto in cui vivi? Quando si pensa al riscaldamento globale,
spesso si pensa allo scioglimento dei ghiacci nelle zone polari, oppure
agli uragani e alle alluvioni che colpiscono le fasce tropicali del pianeta in
modo sempre più violento. In realtà, l’aumento delle temperature medie è
davvero un fenomeno globale, che tocca direttamente anche gran parte
dell’Europa, comprese le zone dove risiediamo noi. La mappa
interattiva, realizzata dall’European Data Journalism Network, è un
nuovo strumento digitale che permette di esplorare la portata del
riscaldamento del clima a livello locale.

Un continente surriscaldato

La mappa interattiva mostra l’aumento delle temperature medie


verificatosi nell’ultimo mezzo secolo in circa 100.000 Comuni in 35
diversi Paesi europei. Offre una panoramica complessiva che permette
di osservare le zone del continente dove il riscaldamento globale finora si
è fatto sentire di più. Scendendo al livello di un singolo Comune, lo
strumento consente di esplorare l’andamento delle temperature medie
annuali di quella località dal 1960 al 2018 e di confrontarlo con quello di
altri Comuni all’interno della stessa regione o Paese.
L’interfaccia del sito dell’European Data Journalism Network con la
mappa interattiva. In rosso le località più colpite dall’aumento delle
temperature medie.

I milioni di dati riassunti dalla mappa indicano una tendenza chiara:


nell’ultimo secolo quasi ogni angolo d’Europa si è scaldato sempre di più.
Il 60% dei Comuni ha visto la sua temperatura media aumentare di 1-2
°C tra gli anni Sessanta del Novecento e il decennio 2009-2018, mentre
in un terzo dei Comuni la variazione è stata ancora superiore
(raggiungendo variazioni superiori ai 4 °C in alcuni territori colpiti in
modo particolarmente pesante dalla crisi climatica).

I principali centri del riscaldamento globale in Europa

Osservando la mappa dell’Europa, si può notare che tra le zone in cui il


riscaldamento è stato particolarmente intenso (indicate in rosso) ci sono
le grandi città, come avviene nel caso di Londra, Liverpool, Roma,
Monaco di Baviera, Bruxelles, Budapest o Riga. Per esempio, nel
Comune di Riga, la capitale della Lettonia, la temperatura media annuale
è passata da 3,2 °C a 7,7 °C nel corso dell’ultimo mezzo secolo.

Variazione della temperatura media annuale a Riga (Lettonia) rispetto


alla media degli anni Sessanta (in °C).

L’espansione delle città, l’aumento del traffico automobilistico e aereo, e


la progressiva riduzione degli spazi verdi aiutano a spiegare perché il
riscaldamento globale spesso si faccia sentire in modo particolarmente
forte nei grandi centri urbani.

Anche lontano dalle città

Ma tra le zone d’Europa dove le temperature medie sono aumentate di


più si trovano anche aree assai poco urbanizzate: perlopiù si tratta di
zone montane, come nel caso della Norvegia centrale o delle Alpi tra
Italia e Svizzera. Tra i Comuni coperti dalla mappa, quello dove la
temperatura è aumentata di più in assoluto è il piccolo Comune
norvegese di Folldal (+ 5,1 °C). Anche in alcune zone del Canton Ticino
e della Provincia di Sondrio le temperature sono aumentate di oltre 4
°C.
Il villaggio di Folldal, in Norvegia, ha fatto registrare temperature record
negli ultimi decenni: è il Comune che si è “riscaldato” di più in Europa.

Fattori naturali e antropici

L’influenza delle attività umane sul clima non sempre si manifesta nelle
immediate vicinanze di una metropoli, di un grande aeroporto o di una
zona industriale: come mostra la mappa generale, ci sono alcune grandi
città – per esempio Parigi – dove la temperatura media è aumentata
meno che altrove, mentre in alcune aree rurali e montane la variazione è
stata molto intensa.

La geografia fisica ha un ruolo significativo: i venti e le correnti marine,


la vicinanza della costa o l’orientamento di una catena montuosa
possono esaltare o mitigare l’effetto del riscaldamento climatico in una
determinata zona. Per esempio, il versante francese delle Alpi è tra le
pochissime regioni d’Europa dove le temperature medie dello scorso
decennio sono rimaste sostanzialmente invariate rispetto agli anni
Sessanta, mentre Comuni montani situati poche centinaia di chilometri
più a est sono tra i territori più duramente colpiti.
Le frecce indicano rispettivamente, da ovest verso est, una zona poco
colpita dall’innalzamento delle temperature (l’area alpina nei pressi di
Grenoble) e un’area poco distante, più soggetta al riscaldamento globale
(tra Locarno e la Valtellina)

Tra le altre zone d’Europa dove il riscaldamento globale per il momento si


è fatto sentire in modo limitato ci sono molte regioni costiere, come nel
caso della Grecia, della Spagna meridionale e del Portogallo. Al
contrario, alcune pianure interne soffrono molto, non solo a causa della
presenza di grandi città, come nel caso della Pianura Padana. Un
esempio significativo, visibile nell’immagine sottostante, è la situazione
critica in cui si trova la piana sarmatica, ovvero la pianura che copre
buona parte dell’Ungheria.
Come si è arrivati a questi numeri?

La mappa realizzata dall’European Data Journalism Network si basa su


un’analisi di dati raccolti da Copernicus e da ECMWF, due iniziative
scientifiche promosse dall’Unione Europea e dai suoi Stati membri.

A essere precisi, in realtà non possediamo dati affidabili e comparabili


per le temperature di ciascun Comune europeo: alcuni dati mancano del
tutto, mentre altri sono stati raccolti in modi diversi tra loro. In alcuni casi
poi le condizioni ambientali sono cambiate così tanto che avrebbe poco
senso confrontare direttamente le temperature rilevate negli anni
Sessanta con quelle attuali. Per esempio, una stazione meteorologica
che un tempo si trovava in aperta campagna oggi magari si trova al
centro di un enorme svincolo autostradale.

Partendo dalle rilevazioni disponibili, gli scienziati hanno quindi usato dei
modelli matematici per stimare dei valori di temperatura il più possibile
affidabili, comparabili e completi. Questi valori coprono tutti gli anni
considerati e ciascuna porzione del territorio europeo. I giornalisti hanno
poi collegato i dati prodotti dagli scienziati con i vari Comuni e hanno
calcolato la variazione delle temperatura medie, così da rendere
facilmente comprensibile ed esplorabile la portata del riscaldamento
globale in Europa.

Fare Geo

● Esplora la mappa scegliendo la capitale di un Paese europeo.


Di quanto è aumentata la temperatura in quella zona tra gli anni
Sessanta e il decennio scorso? Qual è stata la temperatura
media annuale nell’ultimo decennio? E quale sarebbe la
temperatura media annuale negli anni Sessanta del XXI secolo
se la temperatura continuasse ad aumentare alla stessa
velocità? Osserva la mappa: i Comuni minori nei pressi della
capitale si sono riscaldati di più o di meno rispetto alla città?
● Tra i segnali più evidenti del riscaldamento globale in montagna
ci sono lo scioglimento dei ghiacciai e la diminuzione delle
nevicate in inverno. Questi fenomeni stanno interessando anche
le Alpi? Fai una piccola ricerca in rete per cercare delle
fotografie che mostrino la riduzione della superficie di un
ghiacciaio alpino. Quali possono essere alcune delle
conseguenze di questo cambiamento sull’ambiente e le
comunità di montagna?
● La temperatura media della Terra è aumentata di circa 0,8 °C tra
il 1960 e oggi. La variazione delle temperature medie in gran
parte dei Comuni europei è stata superiore o inferiore alla media
globale? Con l’Accordo di Parigi del 2015 gli Stati del mondo
hanno promesso di contrastare il riscaldamento globale: al di
sotto di quale valore si sono impegnati a tenere l’aumento della
temperatura media del pianeta? Raccogliendo informazioni in
rete sul cambiamento climatico, questo obiettivo è raggiungibile
entro il prossimo decennio, come stabilisce l’Agenda 2030?

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