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Acidi

nucleici
Trasferiscono l’informazione ereditaria e
determinano quali proteine debbano
essere sinte7zzate dalla cellula

Il DNA cos7tuisce i geni, il materiale ereditario della cellula e con7ene informazioni


per sinte7zzare le proteine e tu=o l’RNA di un organismo.
L’RNA interviene nel complesso processo in cui gli aminoacidi vengono lega7 tra
loro per formare dei polipep7di
Esistono due categorie principali di acidi nucleici:
- l’acido desossiribonucleico o DNA
- l’acido ribonucleico o RNA

Entrambi sono polimeri forma7 da nucleo7di

I nucleo7di sono a loro volta forma7 da uno
zucchero pentoso, una base azotata e un gruppo
fosfato.
Gli zuccheri che entrano nella composizione del DNA e
dell’RNA sono rispeGvamente il desossiribosio e il ribosio.

desossiribosio ribosio
Gruppo fosfato
Le basi azotate

103.480.000.000 possibili combinazioni


tra le le=ere del DNA
Nucleosidi
Nucleo3di
I nucleo7di con diversi gradi di fosforilazione (monofosfato,
difosfato, trifosfato).

trifosfato

difosfato

monofosfato

Ruolo fondamentali nel metabolismo energe7co della cellula. I


più importan7 sono ADP e ATP.
Due nucleo7di lega7 tra di loro formano un dinucleo7de;
tre nucleo7di formare un trinucleo7de,più nucleo7di
formano lunghe catene chiamate polinucleo7di.

Legame fosfodiesterico
103.480.000.000 possibili combinazioni
tra le le=ere del DNA
STRUTTURA PRIMARIA E SECONDARIA DEGLI ACIDI
NUCLEICI

StruBura primaria: sequenza di nucleo7di allinea7 a formare il


polinucleo7de

Differenza tra DNA e RNA: natura dello zucchero pentoso e
della base pirimidinica

StruBura secondaria: disposizione spaziale dei polinucleo7di



Differenza tra DNA e RNA: DNA a doppio filamento con
nucleo7di an7paralleli e avvol7 a formare una doppia elica a
passo regolare; RNA singolo filamento, disteso in alcuni pun7 o
avvolto su se stesso in giri elicoidali
Stru=ura secondaria degli acidi nucleici
Le basi che compongono i nucleo7di del DNA sono
complementari a due a due e possono formare legami
idrogeno fra di loro secondo il seguente schema:
Rosalind Franklin
James Watson
Francis Crick
Maurice Wilkins
(Nobel nel 1962)
“Foto 51". la prima foto del DNA,
sca=ata da Franklin e Gosling
"In questa stre+a collaborazione fra gli is4tu4 di Cambridge e Londra, è difficile
individuare tu= i contribu4 forni4 dai singoli ricercatori, ma ciò con cui Miss
Franklin contribuì fu la tecnica di preparazione e di acquisizione dei
diffra+ogrammi ai raggi X delle due forme idratate dell'acido
desossiribonucleico, nonché l'applicazione dei metodi anali4ci basa4 sulle
funzioni di Pa+erson con cui dimostrò che la stru+ura veniva descri+a meglio da
una doppia elica di nucleo4di, nella quale gli atomi di fosforo giacciono
all'esterno”

(necrologio del Times di J.D. Bernal, Birkbeck College)



"Come sapete, le leggende narrano che io e Francis abbiamo rubato la stru+ura
ai ricercatori del King's. Mi avevano mostrato il difra+ogramma o+enuto ai
raggi X da Rosalind Franklin: wow! Era un'elica! Ed ecco che un mese dopo
avevamo la stru+ura; Wilkins non avrebbe mai dovuto mostrarmi la foto"

(Discorso di Watson ad Harvard, 30 se=embre 1999)


Le molecole di DNA sono composte da
d u e p o l i n u c l e o 7 d i f o r m a 7 d a
desossiribosio, complementari, che si
appaiano grazie all’interazione fra le
basi.
Due polinucleo7di con sequenza di basi che soddisfi la
complementarietà si possono appaiare dando origine ad
una molecola di DNA

I due polinucleo7di si appaiano in modo che all’estremità
5’ dell’uno corrisponda l’estremità 3’ dell’altro.

I due polinucleo7di quindi si avvolgono


a doppia elica destrorsa
Rotazione destrorsa della
doppia elica formata da
catene di zucchero-fosfato
in direzione opposte

Si o=engono filamen7
an7paralleli a distanza
regolare (2 nm) grazie a
legami con basi azotate
complementari (A-T e C-G)
FUNZIONE DEL DNA

Ogni organismo presenta una propria cos7tuzione


proteica che deve essere riprodo=a fedelmente nelle
cellule della medesima specie

Il DNA è il responsabile della trasmissione


dell’informazione necessaria per o=enere la
cos7tuzione proteica di ciascuna specie e di ciascuna
cellula

Ciascuna proteina è codificata sul DNA so=o forma di


sequenze nucleo7diche corrisponden7 agli aminoacidi
della proteina
FUNZIONE DEL DNA



1) Replicare se stesso in modo da trasme=ere
periodicamente alle nuove cellule la stessa informazione
gene7ca (lo stesso DNA) delle cellule di partenza


2) Trascrivere la sua informazione su molecole di RNA, in
par7colare di RNA messaggero (che con7ene il messaggio
gene7co), le quali, a loro volta, vengono trado=e in
proteine
Trasmissione dell’informazione gene3ca

Modello semiconserva3vo: un filamento di


doppia elica parentale rimane inta=o nella
doppia elica figlia (semiconserva7vo) e un
nuovo filamento complementare viene
sinte7zzato per ogni filamento parentale
cos7tuito da nuove molecole. La doppia elica
dovrebbe consistere di un filamento parentale
e di un filamento di nuova sintesi

Modello conserva3vo: entrambi i filamen7
della doppia elica dovrebbero rimanere intaG
(conserva7) e una nuova copia di DNA
dovrebbe essere sinte7zzata. Entrambi i
filamen7 figli dovrebbero contenere tu=e
molecole nuove

Modello dispersivo: le copie di DNA sarebbero
cos7tuite da miscele di filamen7 parentale di
nuova sintesi, cioè il nuovo DNA sarebbe
disperso in ciascuno dei filamen7 di entrambe
le molecole figlie dopo la replicazione


Esperimen7 condoG nel 1958 da Meselson e Stahl marcando la molecola di DNA
PROPRIETA’ E FUNZIONI DEL DNA

Complementarietà dei due filamen7 data


dall’appaiamento obbligato tra le basi A-T
e C-G

Durante la duplicazione del DNA,
l’apertura della doppia elica porta a
dividere i due filamen7. Ogni filamento
vecchio funge da stampo per il filamento
neoformato che sarà uguale al filamento
complementare vecchio
Un certo numero di enzimi devono lavorare insieme per l’assemblamento di un
nuovo filamento

La DNA polimerasi aggiungono nuove basi sempre all’estremità 3’ quindi la


duplicazione del nuovo filamento viaggia sempre in direzione 5’-3’ e richiede un
innesco.
Trascrizione del DNA in RNA
Il codice gene3co (a tripleBe)
Le sequenze nucleo7diche corrispondono a quelle aminoacidiche che compongono la
sequenza primaria della proteina

Esiste una correlazione precisa fra ciascun aminoacido e una triple=a determinata di
nucleo7di che determina il codice gene3co

I 4 nucleo7di formano 64
combinazioni e codificano
per 20 aminoacidi

Degenerazione del codice:
aminoacidi codifica7 da più
di una triple=a (sull’RNA
codone)
Gene struBurale: tra=o di DNA che con7ene
l’informazione per un’intera proteina

Trascrizione

copia complementare di un RNA messaggero


(mRNA)
Traduzione
(insieme a RNA tranfer e
RNA ribosomale)
Sintesi della proteina
ProgeBo Genoma Umano: proge=o da 3 miliardi di dollari iniziato
dal dipar7mento dell’Energia e dall’NIH (Na7onal Ins7tutes of
Health) americani nel 1990 e terminato nel 2000 dal Genome
Bioinforma7cs Group della University of California (composto da Jim
Kent, Patrick Gavin, Terrence Furey e David Kulp)

Principali scoperte del ProgeBo Genoma
1.  Gli esseri umani hanno circa 24.000 geni

2. Tu=e le etnie umane sono uguali al 99,99%

3. La maggior parte delle mutazioni gene7che avviene nel maschio
della specie, il quale è quindi da considerare un agente del
cambiamento

4. Ha portato progressi nel campo dell'archeologia gene7ca e ha
migliorato la nostra comprensione di come ci siamo evolu7
ProgeBo Genoma Umano
RNA

acido ribonucleico
Stru=ura secondaria dell’RNA

Rispe=o alle molecole di DNA quelle di RNA sono piccole e non sono in grado di
duplicare se stesse


Scheletro dato da zucchero-fosfato da cui sporgono le basi azotate

Presenza di basi complementari in sequenza inver7ta comporta la formazione di


porzioni a doppi elica (ripiegamen7)
Gli RNA sono polinucleo7di forma7
da nucleo7di compos7 da ribosio (più
le basi adenina, guanina, citosina e
uracile)
Principali tipi di RNA

Nella sintesi proteica intervengono 3 diversi tipi di RNA.

tRNA = RNA di trasferimento, adattatore molecolare indispensabile


per la traduzione del messaggio.

rRNA = RNA ribosomale, componente strutturale fondamentale dei


ribosomi, ossia delle macchine che traducono il messaggio. Viene
trascritto dal DNA presente nel nucleolo

mRNA = RNA messaggero, intermedio nel trasferimento delle


informazioni dai geni alle proteine.
Ogni sequenza di 3 basi consecutive rappresenta un codone ed è
specifico per un aminoacido
Trascrizione e traduzione

Le molecole di RNA sono trascri=e dal DNA con l’intervento di un enzima, la RNA polimerasi.
La trascrizione procede in direzione 5' → 3'. Il filamento stampo è percorso dall'enzima in
direzione 3' → 5'. Il nuovo filamento di RNA, iden7co al filamento senso viene sinte7zzato a
par7re dal suo 5'.
RNA messaggero
E’ la classe più eterogenea. Ha una stru=ura a filamento ripiegato a elica in alcuni
pun7; durante la sintesi proteica ciascun filamento di mRNA viene percorso da
ribosomi, di forma granulare deG poliribosoma o polisoma
Gli RNA transfer


ü  Adattatori molecolari che conne=ono gli aminoacidi agli
acidi nucleici
ü  Si legano con un aminoacido specifico
ü Riconoscono sull’mRNA il codone corrispondente a quel
determinato aminoacido.
ü  Trasferiscono ai ribosomi i vari aminoacidi


Gli RNA transfer
I tRNA hanno tuG una stru=ura molto simile, cara=erizzata dalla presenza di
un an7codone e, al polo opposto, di un sito di legame per un aminoacido.
Gli RNA ribosomali o ribosomi


ü I ribosomi sono organuli presen7 nelle cellule e adibi7 alla
sintesi proteica.
ü  Ciascun ribosoma è formato da due subunità diverse: la s.
minore che con7ene una molecola di rRNA e la s. maggiore
che con7ene 2 o 3 molecole di rRNA
ü  Nei procario7 i ribosomi hanno costan7 di sedimentazione
di 70 S (svedberg) da7 da una s. minore di 30 S contenente
un rRNA di 16 S e una s. maggiore di 50 S con rRNA di 23 S e
5 S
ü  Negli eucario7 hanno costan7 di sedimentazione di 80 S
da7 da una s. minore di 40 S contenente un rRNA di 18 S e
una s. maggiore di 60 S con rRNA di 28 S, 5,8 S e 5 S

Ribosomi eucariotici



Ribosomi eucariotici



Morfologia del ribosoma eucariotico

Modellini stru=urali delle s. minore (a)


e maggiore (c) e rela7ve immagini al
microscopio ele=ronico (b, d) di un
ribosoma di Escherichia coli
Stru=ura del ribosoma

-  il sito E, o sito di uscita è il


punto in cui il tRNA che ha
fornito l’aminoacido alla catena
polipep7dica in crescita lascia il
ribosoma.

- il sito P o sito pep7dico così


chiamato perché è occupato dal
tRNA che porta la catena
polipep7dica crescente;

-  il sito A è de=o anche sito


aminoacilico perché ad esso si
lega l’aminoacil-tRNA che porta
l’aminoacido successivo;
La traduzione richiede che:


ü  gli an7codoni di tRNA siano lega7 tramite legami
H al codone complementare presente sull’mRNA

ü  gli aminoacidi porta7 dai tRNA siano uni7 insieme


nell’ordine specificato dall’mRNA
Gli RNA nella sintesi
proteica

FASE DI INIZIO: perme=e ai ribosomi di
incominciare la le=ura dell’mRNA del
corre=o codone AUG di inizio. E’ simile in
tuG gli organismi
FASE DI ALLUNGAMENTO: un aminoacil-
tRNA si lega al sito A, dopo aver
riconosciuto sull’mRNA un codone
complementare al proprio an7codone.
Segue un processo di traslocazione che
comporta il rilascio del tRNA dal sito P e lo
spostamento del tRNA dal sito A al sito P
con conseguente inizio di un nuovo ciclo di
allungamento

FASE DI TERMINE: inizia quando ciascun


ribosoma incontra i codoni di terminazione
che comportano il distacco dal sito P
Il vacillamento del codice perme=e ad un tRNA di
riconoscere più codoni
Le mutazioni che si verificano sul DNA codificante sono ‘sinonime’ o
silen7, quando non modificano la sequenza del prodo=o genico,
oppure ‘non sinonime’ se alterano la sequenza del prodo=o genico.
Funzione degli acidi nucleici e dei nucleo3di



Il DNA è il depositario dell’informazione gene3ca di un organismo. Esso può
essere replicato per la trasmissione dell’informazione gene7ca o trascri=o in
RNA.

Gli RNA leggono l’informazione gene7ca contenuta nel DNA e cos7tuiscono la
base per la traduzione di questa informazione in una proteina. Inoltre,
possono avere funzione enzima3ca.

I nucleo7di, oltre a servire come base per la sintesi di nuovo DNA o RNA,
cos7tuiscono una riserva energe3ca per l’aGvazione di mol7 processi
metabolici cellulari.

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