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Circa 5 miliardi di anni fa avvenne la formazione del pianeta Terra. Tutto l’arco di
tempo che intercorre tra questo evento e l’invenzione della scrittura è detto
preistoria.
Questo periodo può essere oggetto di ricerca storica solo con l’analisi di reperti
archeologici o fossili.
Nel 1949 il chimico statunitense Willard Frank Libby scoprì il metodo di datazione
al radiocarbonio (o carbonio-14), basato sulla distribuzione degli isotopi di
carbonio presenti nei resti organici (terra, carbone, piante, ossa, etc.).
Ogni individuo porta con sé, oltre ai caratteri comuni, anche caratteri propri, dovuti
al caso, che, se gli permettono di adattarsi meglio all’ambiente, possono conferirgli
maggiori probabilità di vincere la “lotta per la sopravvivenza”.
I primi ominidi (Australopitechi)
Circa 4 milioni di anni fa apparve il cosiddetto Australopiteco (lat.
Australopithecus), un tipo di scimmia antropomorfa, detta “australe” poiché i primi
resti furono ritrovati nell’Africa australe (ovvero meridionale).
Alti poco più di un metro, questi ominidi sapevano stare in equilibrio sui soli arti
inferiori. Ciò ebbe la conseguenza di estendere il campo visivo e garantire un
migliore controllo del territorio, dunque tecniche di caccia più efficaci.
Nel Neolitico affiancò alla scheggiatura la levigatura, con cui realizzò asce, scuri e
cunei per lavorare nuovi materiali, come il legno.
Età della pietra
Paleolitico: 3 milioni di anni fa - 10.000 a C.
L’essere umano vive di caccia e raccolta; è probabile che esistesse una divisione
del lavoro tra i sessi.