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Rino Cormiana Tra il tempo e listante Tncerviene diertamente Pautrice nella sua «Nora in- troduttiva» a precisae il significato del termine “istan- te”, uno dei poli fondamentali che si pone lungo Passe temporale ¢ che va a costituire la dinamica del testo: istante@l durata pi piccolapereepita come un eutto dalla coscienza. Suo sinonimo, in italiano, &Patimo ~in- dlivisibile,Paromo. Ma in vert Vistante & divers, perché & Fespressione del dstinto, del discontinuo, Si potebbe dite che il tempo dellasenaa del tempo!, Insomma il fattore tempo scivola verso una consi- stenza spaiale:&i luogo dellassenza di tempo, una por- vione tra labili limit. Si legge infati in seguito: «ll cer- po delfiscante si muove nelle fratture tra iframmentiv. Sicuramente si cortispondono e si rafforzano a vi- cenda le coppie vicinoflontano e istante/durata. Listante in definitiva & anche un Iuogo dove i frammenti di tempo sono convocati. Certo, per cstrarre anche le forme che sono sempre indispensa- bili per costruire un testo. E quanto succede per la manifestazione del discorso amoroso. La seriteura ha 2 che fare con il vicino e il lonea- no. Leggiamo nei Petits éléments de physique amou- reuse: «On dit qu’écrire sert & mettre & distance; a regarder de plus loin motion». Maé anche il con- trario: scrivere serve a sentire pitt da vicino cid che si vive. «Les podtes troubadours disent qu’“aimer” et “chanter” sont des verbes synonymeso. Si insiste sul tempo che fugge veloce: non é facile registrare sulla pagina parole illuminate dalla luce del sole. Inutile implorarlo di restare, & git passato oltre, «Crest une affaire instants». Come dire Tamore: modello certo forte quello dei trovatori, «amour de loin». Ma il problema é dir- Jo ora, subito. Dire il corpo, composito. Quale allora? 1 faudrae dive les comps: le comps qui seat, le corps qui ‘xt sent. Plus un troisiéme, composé des deux premiers ~ qui circule comme un cygne? Evocare dei modelli vuol dire anche attualizzarli, riprendere la loro carica ancora valida. Segnalo qui, come esempio, almeno la pocsia Le Toucher: Tia ne mias pas touchée encore amour passe par les yeux ex descend dans le coeur amour de loin nous exrce ct nous perfectionne mais qui pourrait me toucher i présent Je circule dans aie dans ce bois sacré couloir de givre dans certe auréole', «Lamour de loin», gid frequentato dall’auteice co- ime studiosa, riptende alcune modalith come il pas- saggio dell'amore ateraverso gli occhi per raggiungere il cuore ~ «Pamour passe par les yeux / et descend dans le cocury ~, insistendo poi sulla funzione positi- va di quell’essere loncano. La lontananza @ occasione di esercizio e di perfezione: «l'amour de loin nous exerce / et nous perfectionnes. Set 125 Rimane chiaramente fondamentale nel discorso amoroso il contatto tra i corpi qui esaltato dal titolo: Le Toucher. Titolo che mi di Poccasione di evocare il nome di un raffinaco studioso del corpo, Jean-Luc Nancy, il quale nel suo studio’ denso e articolato non @ estraneo alla tematica del contatto tra i corpi (il “toccare” appunto) ¢ a quella del vicinoflontano. Ricordo qui velocemente solo qualche affermazione. Una riguarda il corpo che «viene da lontano»: E venuto il cempo di sexivere ¢ di pensare questo corpo nella lontananza infinita che lo fa nostro, che ce lo fa venire da lontano, da piitlontano di curti i nostei pensieri[..J6 Laltra mette in relazione la lontananza ¢ il con ratto, il “coccare”: [...] Leorpi degli amanci non si abbandonano alla eran- sustanziazione, ma si roccano, rinnovano infinicamente la loro distanza, i allontanano, si rivolgono Mun Taltro, Puno allalero”. ‘Tali temi sono ripresi e sviluppati da Derrida che in un suo libro, Le Toucher, Jean-Luc Nancy, ri- corda e commenta un incontro ~ reale ~ con Jean- Luc Nancy ¢ Jacqueline Risset. I passi che qui cito sono anche un essenziale e sinterico commento alla nostra poesia. Jean-Luc vient me sejoindre aprés mfavoir man- qué a Vaérogare, alors que déja je suis en ville. Or i cst en compagnie de notre amie Jacqueline Risset & qui je venais d’éerire, Ia veille, pour lui dire, avec tant de retard, combien j'avais aimé et admiré, une fois encore, Lamour de lon. Le titre d'un potme y fuisait déja écho, sans le avoir, cx sans que j'en aie alors rien su, au titre ds longtemps choisi, pour le “texte-sur-le-toucher-que-jai-ntvéd Serie pour-Jean-Luc-Nangy...” Pas la moindre ponctuation en ce poéme, point de point, pas méme &Ja fin, auf aprés la question & “toi” (‘sic non toi”). La ponctuation du roi, estce la moindre beaut dun potme dont toutes les modalités ¢e conjuguent entre 4, non, et le point d'interrogation”. Vicino ¢ Lontano. Altri testi e altri autori so- no convocati nelle composizioni di Jacqueline Risser. Ricordo velocemente il “suo” Dante pro- posto nella poesia Titani& ateraverso il poema di Enzensberger (La fine del Titanic) che rap- presenta sul Titanic il pocta fiorentino in abito bianco, con il suo manoscritto avvolto in tela E potremmo ricordare Leopardi, Baudelaire ‘Mallarmé, Du Bellay (via Deguy) e Bonnefoy (viz Jatry ¢ Ovidio). Particolarmente interessante & quest ultimo even- to testuale rappresentato dalla poesia Ninf dal nome che quasi scompare Ninfa dal nome che quasi scompare ‘Anna Pereana smisteriosa Anna Perenna dea dell'anno che scorre e ricorre fsa con le acque del Tevere in primavera ANNA PERENNA VOCOR tu dichiari quella che sei sei come il fume Fessere di un tempo

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