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DIZIONARIO

· DEGLI ISTITUTI
DI PERFEZIONE
diretto da
Guerrino Pelliccia (1962 -1968)
e da
Giancarlo Rocca ( 1969-)

II
Cambiagio - Conventualesimo

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Storia della v

~11USBRCEC ·GE/.!Où~ H.<;,


Per la storia e
BESUTTI, PAOLO
ERMENEGILDO Fr
VALENTINO MAC
Gumo PETTINA1

Imprimatur: 3323 - Tipografia Città Nuova


della PAMOM
Frascati, 3.10.1973 00165 Roma - Largo Cristina di Svezia, 17
mons. Leonello Razza,
vicario generale. II volume: 1975
821 CERTOSINI, ARCHITETTURA DEI 822

esigendo dai monaci la lettura per acquisrre una sate per i monaci da Peire Guigo nel 1121, e che
dottrina solida e non per voglia di sapere o per imponevano loro la solitudine e il silenzio pres-
pubblicare libri. soché assoluti in ogni momento della giornata.
Infatti, nel sec. XV, si nota che erano stati proi- L'elemento essenziale dovendo essere la possibili-
'biti lo studio troppo approfondito del diritto tà per il monaco di isolarsi in un ambiente pro-
(1437), dell'astrologia (1462), l'interpretazione delle pizio alla meditazione, è necessario che ogni com-
profezie (1489), l'alchimia (1380, 1470 e, special- ponente la comunità disponga di una cella propria,
mente, 1504). Nel sec. XVI alcune certose, tra cui usata non solo per il riposo, ma come sede com-
quelle di Basilea e di Colonia, si erano inserite pletamente autonoma e rispondente a ogni neces-
nel movimento umanistico, ma i capitoli gene- sità per ogni ora della giornata. Attorno al chio-
rali reagirono: quello del 1542 ricordò la proibi- stro, elemento centrale della vita monastica, è di-
zione delle opere di Erasmo e vietò di applicarsi Fig. I
allo studio del greco e dell'ebraico.
La vita certosina non si può conciliare con la
frequenza delle università o con una vita attiva.
Si sono avute solo pochissime eccezioni di rilie-
vo, come s. Ugo, vescovo di Lincoln (t1200) e il
b. Niccolò Albergati, vescovo di Bologna e cardi-
nale (t1443). Nell'Ordine dei C. entrarono perso-
naggi molto dotti, avidi di sapere e impegnati nel-
lo studio, ma non si possiedono lavori unitari.
Il più fecondo fu senza dubbio Dionigi Leeuwis
,.
o van Leeuwen, detto anche di Rijckel dal nome
del suo paese natale, ma più noto sotto il nome
di Dionigi il Certosino (1402-71); la sua opera, ri-
stampata nel sec. XIX, comprende 42 volumi in-4°.
Lorenzo Surius (1522-78) raccolse una grande quan-
tità di antiche Vite di santi, ma sfortunatamente
si preoccupò troppo spesso di migliorarne lo stile.
Carlo Le Couteulx (1639-1709) compose gli Annales
Ordinis cartusiensis, editi in otto volumi a Mon-
treuil-sur-Mer (1885-91). Era stato preceduto da
altri, come Clemente Bohic (t1621) con la Chrono-
logia Ordinis cartusiensis, o Nicola Molin (t1638)
con la Historia cartusiana. Ebbe anche successori,
come Benedetto Tromby con i suoi dieci volumi
in-folio: Storia critico-cronologico-diplomatica del
Patriarca s. Brunone e del suo Ordine cartusiano
(Napoli 1773-9). Tutte queste raccolte hanno con- Pianta di una cella della certosa di Clermont (da Viol-
servato molti documenti perduti durante la rivo- let-Le-Duc), 1) Galleria del chiostro grande. 2) Primo
luzione o altrimenti; gli autori citati sono piut- corridoio che isola i religiosi dal brusio e dal movimen-
to del chiostro. Una piccola scala dà accesso al sotto-
tosto annalisti che storici, riflettono le preoccu- tetto. 3) Piccolo portico che permette al priore di ve-
pazioni del loro tempo e trascurano dettagli, da dere l'interno del giardino e di approvvigionare il ma-
essi considerati superflui o poco edificanti, men- gazzino di legna o altri oggetti necessari al sostenta-
tre sono talvolta di primaria importanza. mento dei monaci. 4) Passaggio in cui viene depositato
La maggior parte degli studi, che permettono un contatto il cibo e costruito in maniera tale da rendere impos-
con la storia dellOrdine certosino, sono stati citati nel corso sibile la vista sul chiostro grande. 5) Piccolo magaz-
dell'articolo. Si possono aggiungere i saggi apparsi sui dizionari: zino. 6) Prima stanza riscaldata. 7) Cella con letto e tre
quello di L. Ray, Chartreux (Règle des), in DDC 3 (1942) 632-62, mobili: banco, tavolo e biblioteca. 8) Vano. 9) Corri-
è certamente il più soddisfacente. doio coperto con servizi all'estremità. 10) Giardino.
La coli. Ana/ecta cartusiana - ed, J. Hogg, A-5020 Salisbur-
go, Vogelweidestrasse 68 (Austria) - è iniziata nel 1970, con-
tiene ed. di testi e articoli, ma non bibliografia. Ricordiamo sposta quindi una serie di piccoli edifici, a uno
i volumi pubblicati: I. Die iiltesten Consuetudines der Kartdu- o più spesso a due piani, con la stanza per là
ser, 1970; II. Mittelalterliche Caerimonialia der Kartduser, Teil
I, 1971; IV. Late [iiteenth century Carthusian rubrics for the
lettura e scrittura, quella per il riposo, servizi
Deacon and the Sacristan [rom the 111s. Va/sainte 42/T.I. 8., e un piccolo orto (fig. 1).
1971. Il chiostro maggiore delle certose assume cosi
Il dr. Albert Gruijs, dell'università di Nimega, ha annun- una caratteristica monumentalità, fondata sull'am-
ciato una bibliografia certosina, pubblicata dall'Institttt de re-
cherches et d'ltistoire des textes di Parigi, dal titolo Cartusiana,
piezza delle dimensioni e il riposato e ordinato
ripetersi di identici elementi architettonici. L'altro
J. DUBOIS elemento costante è la rispondenza al chiostro
maggiore, che non ha sbocchi esterni se non verso
CERTOSINI, ARCHITETTURA DEI. - Come in altri la chiesa, di uno minore, a cui fanno capo gli
casi, il nome dell'Ordine e dei suoi monasteri de- ambienti comuni (sala capitolare, refettorio), usati
rivarono dalla località in cui fu costruita la casa- solo in circostanze particolari, e quelli legati al-
madre dell'Ordine stesso, la « Grande-Chartreuse», l'attività di sussistenza (magazzini, legnaie, allo-
sorta presso Grenoble (Delfinato) a opera di s.-+ gati in un'ala a parte), affidati ai conversi.
Bruno nel 1084. Alle strutture inaugurate dalla Si ottiene cosi una planimetria generale il cui
Grande-Chartreuse si ricollegarono poi tutti i suc- asse è sempre la chiesa, talvolta preceduta da un
cessi vi edifici dei C. piccolo cortile che raggruppa la portineria e gli
Le peculiarità architettoniche delle certose si ambienti accessibili ai laici, che funge da sparti-
definiscono nella stretta aderenza alle regole fis- acque tra il vastissimo spazio del chiostro grande
823 CERTOSINI 824

165

()
825 CERTOSINI 826

u
NORME PER LALETTURA
DELLA CARTINA

il nome dei monasteri di Certosine è


I scritto in corsivo.
/
I
Viene seguita la divisione in province
proposta da una carta generale del 1785.
I Le certose preesistenti e quelle fondate
I posteriormente sono inserite nelle pro-
I vince.
';"g
"~
:~. -- Accanto ai singoli nomi dei monasteri
17Z 192
II è indicata la data di fondazione e di
I soppressione.
202 I (L'elenco dei monasteri nonché la data della loro
,,,,~ fondazione e soppressione è stato riveduto e corretto
da un certosino italiano).
_,,/'
//
/
I. Provincia Gebennensis sive Cartusiae
( eretta 1301)
1 Grande Chartreuse 1084
2 Vallon (Francia) 1138-1536
3 Oujon (Svizzera) 1146-1536
4 Reposoir (Francia) 1151-1901
5 Pomiers (Francia) 1170-1793
6 St-Hugon (Francia) 1173-1793
7 Aillon (Francia) 1178-1793
8 Mélan (Francia) 1282-1793
9 Valsainte (Svizzera) 1295
10 Currière (Francia) 1296-1790
11 Chalais (Francia) 1306-1793
12 La Part-Dieu (Svizzera) 1306-1848
13 La Lance (Svizzera) 1317-1538
14 Val de Paix (Svizzera) 1327-1332
15 Géronde (Svizzera) 1330-1349
16 Lyon (Francia) 1584-1790
17 Ripaille (Francia) 1623-1793
18 Beauregard (Francia) 1822

II. Provincia Provinciae


(eretta 1301)
19 Durbon (Francia) 1116-1790
20 Les Écouges (Francia) 1116-1422
21 Montrieux (Francia) 1137
22 Val Ste-Marie (Francia) 1144-1791
23 St-André de Ramières (Francia) 1145-1228
(Trasferita nella località indicata
dal n• 27)
24 La Verne (Francia) 1170-1790
25 Bertaud (Francia) 1188-1446
(Trasferita vicino alla località in-
dicata dal n• 19)
26 Valbonne (Francia) 1203-1901
27 Prébayon (Francia) 1228-1336
28 Prémol (Francia) 1234-1790
29
30
Parménie (Francia)
Celle-Roubaud (Francia)
1259-1391
1260-1419
I'
827 CERTOSINI 828

Segue: LETTURA DELLA CARTINA


31 Eymeù (Francia) 1300-1310 83 Beaune (Fontenay, Francia) 1332-1790
32 Bonpas (Francia) 1318-1790 84 Troyes (Francia) 1331-1620
33 Villeneuve (Francia) 1356-1792 (Trasferita nella località indicata
34 Aix (Francia) 1625-1790 dal n° 89)
35 Marseille (Francia) 1633-1790 85 Dijon (Francia) 1383-1790
86 Rouen (Rose-Notre-Dame, Francia) 1384-1667
(Trasferita nella località indicata
III. Provincia Burgundiae ( eretta 1301) dal n° 90)
1115 87 Mail!ard (Francia) 1503-1520
36 Portes (Francia) 88 Bourbon-lez-Gaillon (Francia) 1571-1790
37 Sylve-Bénite (Francia) 1116-1792
1116-1790 89 Largentière (Troyes, Francia) 1620-1790
38 Meyriat (Francia) 90 Rouen (St-Julien, Francia) 1667-1790
39 Arvières (Francia) 1132-1791
40 Vaucluse (Francia) 1139-1790
41 Seillon (Francia) 1168-1790 VII. Provincia Picardiae
42 Bonlieu (Francia) 1171-1790 ( eretta 1332)
43 Sélignac (Francia) 1200
44 Montmerle (Francia) 1210-1790 Nel 1411 la Prov. Picardiae fu divisa in: Pro-
45 Poleteins (Francia) 1230-1605 vincia Picardiae propinquioris (dal 1474 Provin-
46 Salettes (Francia) 1299-1792 cia Pie. gen.) e Prov. Picardiae remotioris (dal
47 Pierre-Chàtel (Francia) 1383-1790 1474 Prov. Teutoniae gen.).
48 Bosserville (Nancy, Francia) 1632-1901 91 Mont-Dieu (Francia) 1136-1790
92 Val-St-Pierre (Francia) 1140-1790
IV. Provincia Aquitaniae 93 Valenciennes (Francia) 1288-1566
(eretta 1369) (Trasferita in località vicinissima)
Valenciennes 1575-1790
49 Bonnefoy (Francia) 1156-1790 94 Saint-Omer (Val Sainte-Aldegonde,
50 Port-Ste-Marie (Francia) 1219-1790 Francia) 1299-1792
51 Glandier (Francia) 1219-1901 95 Abbeville (Francia) 1300-1790
52 Sainte-Croix en Jarez (Francia) 1280-1790 96 Noyon (Mont-Renaud, Francia) 1308-1790
53 La Louvetière (Francia) 1320-1427 97 Gosnay (Val-St-Esprit, Francia) 1320-1790
54 Cahors (Francia) 1328-1790 98 Montreuil (Francia) 1324-1901
55 Vauclaire (Francia) 1328-1901 99 Gosnay (Mont-Sainte-Marie, Francia) 1329-1790
56
57
Mortemer (Francia)
Castres (Francia)
1335-1413
1362-1790
100 Tournai (Belgio)
101 La Boutillerie (Francia)
1376-1783
1618-1790
J
58 Villefranche (Francia) 1450-1790 102 Douai (Francia) 1662-1790
59 Rodez (Francia) 1511-1790 103 Le Gard (Francia) 1871-1906
60 Toulouse (Francia) 1600-1790 (Trasferita nella località indicata
61 Bordeaux (Francia) 1605-1790 dal n° 127)
62 Le Puy (Francia) 1628-1790
63 Mougères (Francia) 1825
64 Montauban (Francia) 1854-1903 VIII. Provincia Teutoniae
(Trasferita nella località indicata ( eretta 1474)
dal n° 223) 104 La Chapelle (Herne, Belgio) 1314-1783
65 Nonenque (Francia) 1928 105 Brugge (Belgio) 1318-1783
106 Kiel (Antwerpen, Belgio) 1323-1542
V. Provincia Franciae ad Ligerim (Trasferita nella località indicata
(eretta 1701) dal n° 124)
107 Gent (Bois-St-Martln, Belgio) 1328-1783
66 Val Dieu (Francia) 1170-1790 108 Geraardsbergen (Belgio) 1328-1783
67 Liget (Francia) 1178-1790 109 Diest (Belgio) 1328-1794
68 Apponay (Francia) 1185-1790 110 Gertruidenberg (Olanda) 1331-1573
69 Bellary (Francia) 1209-1790 111 Arnhem (Monichusen, Olanda) 1340-1585
70 Val d'Espérance (Francia) 1229-1233? 112 Cadsant (Belgio) 1348-1385
71 Le Pare (Francia) 1235-1790 113 Brugge (Belgio) 1348-1783
72 Oyron (Francia) 1396-1446 114 Liège (Belgio) 1357-1794
73 Nantes (Bretagna) 1446-1790 115 Utrecht (Olanda) 1391-1580
74 Auray (Bretagna) 1480-1790 116 Amsterdam (Olanda) 1393-1578
75 Orléans (Francia) 1621-1790 117 Zierikzee (Olanda) 1434-1572
76 Moulins (Francia) 1623-1790 118 Scheut (Belgio) 1454-1578
(Trasferita nella località indicata
VI. Provincia Franciae ad Sequanarn dal n° 119)
(eretta 1701) 119 Bruxelles (Belgio) 1585-1783
120 's-Hertogenbosch (Bois - Le - Due,
77 Lugny (Francia) 1170-1790 Olanda) 1466-1578
78 Val St-Georges (Francia) 1234-1790 (Trasferita nella località indicata
79 Paris (Vauvert) 1257-1792 dal n° 125)
80 Valprofonde (Francia) 1301-1790 121 Delft (Olanda) 1471-1572
81 Bourg-Fontaìne (Francia) 1323-1790 122 Campen (Olanda) 1484-1580
82 Basseville (Francia) 1328-1790 123 Lovanio (Belgio) 1491-1783
829 CERTOSINI 830

Segue: LETTURA DELLA CARTINA


124 Lier (Belgio) 1544-1783 XII. Provincia Alemaniae Inferioris
125 Anversa (Belgio) 1623-1783 ( eretta 1355)
126 Nieuwpoort (Belgio) 1626-1783
127 Burdinne (Belgio) 1906-1928 (Nel 1355 divisione della Prov. Alemaniae, eret-
(Trasferita nella località indicata ta nel 1355, in Prov. Alem. Inf. e Prov. Alern,
dal n° 65) Sup.)
166 Schnals (Austria)
167 Griinau (Germania)
1325-1782
1328-1803
l
IX. Provincia Angliae
( eretta 1369)
168 Wiirzburg (Germania)
169 Tiickelhausen (Germania)
1348-1803
1351-1803
II
170 Erfurt (Germania) 1372-1803 I
128 Witham (Inghilterra) 1178-1539 171 Eisenach (Germania) 1379-1525
129 Henton (Inghilterra) 1227-1539 172 Norimberga (Germania) 1380-1525 .I
Kinalekin (Irlanda) 1279-1321 173 Nordlingen (Germania) 1384-1648 1,
130 Beauval (Inghilterra) 1343-1539 174 Buxheim (Germania) 1402-1815
131 London · 1370-1539 175 Astheim (Germania) 1409-1803
132 Hull (Inghilterra) 1378-1539 176 Liegnitz (Germania) 1416-1548
133 Coventry (Inghilterra) 1381-1539 177 Giiterstein (Germania) 1439-1535
134 Totnes (Inghilterra) 1383-1386 178 Eppenberg (Germania) 1442-1586
135 Axholm (Inghilterra) 1397-1539 179 Ilmbach (Germania) 1454-1803
136 Mount Grace (Inghilterra) 1398-1539 180 Ittingen (Svizzera) 1461-1848
137 Shene (Inghilterra) 1414-1559 181 Conradsburg (Germania) 1477-1525
138 Perth (Scozia) 1429-1567 182 Crimmitschau (Germania) 1477-1527
139 Parkminster (Inghilterra) 1873 183 Ratisbona (Prilli) Germania 1483-1803
184 Marienau (Leutk.irch) Germania 1964
X. Provincia Rheni
( eretta 1400) XIII. Provincia Alemaniae Superiorls
(eretta 1355)
140 Magonza (Germania) 1320-1781
141 Coblenza (Germania) 1331-1802 185 Seitz (Austria) 1160-1782 11:
142 Trevìri (Germania) 1331-1673 186 Geirach (Austria) 1169-1591 I
(Trasferita a Karthaus presso Tre- 187 Freidnitz (Austria) 1255-1782 ri•
viri) 1673-1794 188 Letenkow (Ungheria) 1299-1563
143 Colonia (Germania) 1334-1794 189 Lechnitz (Ungheria) 1300-1545
144 Strasburgo (Francia) 1335-1591 190 Vienna (Mauerbach) Austria 1313-1782
(Trasferita nella località indicata 191 Gaming (Austria) 1330-1782
dal n. 154) 192 Tarkan (Ungheria) 1330-1552 11
'I

145 Friburgo (Germania) 1345-1782 193 Praga (Boemia) Austria 1342-1419


146 Roermond (Olanda) 1373-1783 194 Lewel (Ungheria) 1364-1551
147 Berna (Svizzera) 1397-1528 195 Briìnn (Moravia) Austria 1373-1782
148 Basilea (Svizzera) 1401-1529 196 Leitomischl (Moravia) Austria 1376-1394
149 Sierck (Francia) 1415-1431 (Trasferita nella località indicata
(Trasferita nella località indicata dal n. 198)
dal n. 150) 197 Aggsbach (Austria) 1380-1782
150 Rette! (Francia) 1431-1790 198 Dolan (presso Olmiìtz) Moravia 1394-1437
151 Wesel (Germania) 1417-1587 (Trasferita nella località indicata
(Trasferita nella località indicata dal n° 200)
dal n. 155) 199 Pleterje (Lubiana) Jugoslavia 1403-1595
152 Diilmen (Germania) 1476-1803 1899
153 Cantave (Jiilich) Germania 1478-1802 200 Olmiìtz (Moravia) Austria 1437-1782
154 Molsheim (Francia) 1600-1790 201 Cracovia (Polonia) 1479-1530
155 Xanten (Germania) 1628-1802 202 Grosswardein (Polonia) 1494-1498
156 Hain (Germania) 1869-1964 203 Walditz (Austria) 1627-1782
(Trasferita nella località indicata 204 Gidle (Polonia): 1641-1772
dal n. 184) 205 Bereza (Lituania) 1648-1831

XI. Provincia Saxoniae XIV. Provincia Lombardiae


( eretta 1412) ( eretta 1301)

157 Lund (Svezia) 1162-1170 (1369 divisione in: Prov. Lomb. propinquioris
158 Stettino (Germania) 1360-1525 e Prov. Lomb. remotioris)
159 Danzica (Polonia) 1381-1823 206 Casotto (Cuneo) 1171-1802
160 Hildesheim (Germania) 1387-1777 207 Losa (Torino) 1191-1200
161 Riigenwalde (Germania) 1394-1534 (Trasferita nella località indicata
162 Francoforte O. (Germania) 1396-1540 dal n. 209)
163 Rostock (Germania) 1398-1532 208 Pesio (Cuneo) 1173-1802
164 Arensbé:ik (Lubecca) Germania 1397-1564 209 Monte Benedetto (Torino) 1200-1498
165 Schievelbein (Germania) 1443-1552 (Trasferita nella località indicata
Gripsholm (Svezia) 1493-1527 dal n. 220)
831 CERTOSINI, ARCHITETTURA DEI 832

Segue: LETTURA DELLA CARTINA


210 Bonluogo (Torino) 1229-1304 240 Padula (Salerno) 1304-1866
211 Panna 1285-1769 241 Napoli 1329-1929
212 Monbracco (Cuneo) 1310-1642 242 Guglionesi (Campobasso) 1338-1420
213 Genova (Rivaròlo) 1297-1798 243 Catania 1364-1381
214 Albenga (Savona) 1315-1799 244 Roma (S. Croce in Urbe) 1370-1561
215 Milano ( Carignano) 1349-1779 (Trasferita nella località indicata
216 Asti 1387-1801 dal n. 245)
217 Pavia 1396-1946 245 Roma (S. Maria degli Angeli) 1561-1884
218 Mantova 1408-1782 246 Capri (Napoli) 1370-1808
219 Savona 1480-1806 247 Chiaromonte (Potenza) 1392-1806
220 Banda (Torino) 1498-1598 Brescia 1504-1510
(Trasferita nella località indicata La Cervara (Genova) 1901-1936
dal n. 221)
221 Avigliana (Torino) 1598-1630
(Trasferita nella località indicata XVII. Provincia Cataloniae
dal n. 222) ( eretta 1396)
222 Torino (Collegno) 1642-1855 248 Scala Dei (Tarragona) I163-1835
223 Riva (Torino) 1903 249 S. Pablo del Mar (Gerona) 1269-1433
224 Giaveno (Torino) 1904 250 Porta Coeli (Valenza) . 1272
251 Vallis Paradisi (Valparaiso) Barcel-
XV. Provincia Tusciae lona 1345-1415
(eretta 1414) 252 Vallis Christi (Segorbe) 1385-1835
253 Valdemosa (ls. Maiorca) 1399-1835
225 Maggiano (Siena) 1314-1785 254 Montalegre (Barcellona) 1413
226 Bologna 1334-1804 255 La Anunciada (Valenza) 1442-1445
227 Lucca (Farneta) 1338 256 Las Fuentes (Huesca) 1507-1835
228 Firenze (Galluzzo) 1341-1957 257 Aula Dei (Saragozza) 1564
229 Pontignano (Siena) 1343-1785 258 Ara Coeli (Lerida) 1590-1596
230 Siena (Belriguardo) 1345-1636 259 Ara Christi (Valenza) 1585-1835
231 Montello (Treviso) 1353-1810 260 La Concepcion (Saragozza) 1634-1835
232 Pisa (Calci) 1367-1969 261 Via Coeli (Valenza) 1640-1681
233 La Gorgona (Livorno) 1373-1425 262 Benifaçà (Castellòn de la Plana) 1967
234 Venezia 1422-1810
235 Padova 1449-1534
Trasferita in località vicinissima 1534-1769 XVIII. Provincia Castellae (Castiglia)
236 Ferrara 1452-1801 ( eretta 1442)
237 Belluno (Vedana) 1455 263 El Paular (Segovia) 1390-1835
264 Siviglia 1398-1835
XVI. Provincia Sancii Brunonis 265 Aniago (Valladolid) 1442-1835
Denominata così nel 1628 266 Miraflores (Burgos) 1441
267 Jerez de la Frontera (Siviglia) 1478
(In antecedenza: Prov. Lombardiae remotoris 268 Cazalla (Siviglia) 1479-1835
1369) 269 Granada 1506-1835
238 Serra San Bruno (Catanzaro) 1090 270 Evora (Portogallo) 1587
239 Trisulti (Frosinone) 1208-1946 271 Lisbona (Portogallo) 1593-1834

(all'interno la superficie è tenuta semplicemente La stessa disposizione dei chiostri (paralleli ai


a prato, in un angolo è il cimitero) e l'insieme più due lati della chiesa, o l'uno retrostante e l'altro
serrato e rilevato di edifici imperniati sul chio- affiancato, o posti dallo stesso lato e separati
stro minore. La chiesa stessa si conforma agli idea- dagli edifici dedica ti alle necessità prati che) nella
li di nuda semplicità dell'Ordine: è a una sola sua variabilità testimonia la vitalità del modello
navata con ampio presbiterio (coro), divisa tra- e lo spunto lasciato all'iniziativa del costruttore
sversalrnente da un'alta transenna che separa la (non esiste infatti una pianta-tipo di riferimento,
zona dei monaci da quella dei conversi. Sono analoga a quella delle abbazie cistercensi).
escluse statue, pitture, vetrate. Lasciamo la definizione eloquente della varietà
L'inventiva e la genialità degli architetti si espli- dei particolari al confronto tra le piante di Pavia
ca nel connettere nel modo più pratico ed efficien- e di Clermont (fig. 2 e 3).
te questi elementi costanti in vista dell'unitarietà È comunque appurato che la categorica fissità
e del coordinamento della vita quotidiana dei po- di strutture ribaditasi nel corso dei secoli non
chi abitanti. Cosi nelle piante meglio conservate proviene dalla semplice ripetizione dell'esemplare
e più importanti, si possono studiare i sistemi primitivo. In effetti, quasi tutti gli edifici più
di corridoi, dislivelli, cortine e aperture murarie, antichi sono stati distrutti e non esiste uno studio
attraverso i quali si esercitava lo scambio del d'assieme sui loro resti. Dell'originaria Grande-
cibo e delle cose essenziali, la sorveglianza del Chartreuse, distrutta nel 1132 da una valanga,
priore, l'alternato accesso di conversi e monaci possediamo solo una descrizione letteraria: Gui-
agli stessi ambienti nei vari momenti della gior- berto di Nogent parla di un edificio costruito « in
nata. arduo et admodum terribili promontorio, ad quod
832 833 CERTOSINI, ARCHITETTURA DEI 834

difficillimum et valde insolens iter tenditur »; al- nome con un piccolo giardino, poste su un retro
la chiesa era addossato un chiostro di cui è sot- di una cappella); la novità fu quella di costruire
tolineata l'identità solo formale coi chiostri bene- l'intero monastero con l'unione di numerose celle
dettini (« tredecim sunt monachi, claustrum qui- poste simmetricamente attorno a un chiostro.
dem satis idoneum pro coenobiali consuetudine La libertà d'impianto delle certose primitive,
habentes, sed non claustraliter, ut coeteri, coha- adattate liberamente alla configurazione del ter-
bitantes. Habent quippe singuli cellulas per gyrum reno e alla funzione assegnata a ciascuna di esse
claustri proprias, in quibus operantur, dormiunt è ribadita dall'esame dell'unico esemplare risa-
ac vescuntur ... »). La differenza di vita fra monaci lente al sec. XII ancora correttamente leggibile
e conversi era sancita dalla lontananza reale dei nella sua struttura originaria. Si tratta dell'edifi-
due insediamenti, quello monastico situato più cio di zice, in Slovenia, risalente al 1165-90, im-
in alto e facente capo a una ecclesia maior, quel- portante anche come vettore degli stilemi gotici
lo dei conversi un chilometro più a valle e dotato allo stato più puro in una zona marginale del rin-
di una ecclesia minor. novamento artistico. Qui gli importanti resti super-
L'idea dell'organizzazione autosufficiente della stiti (chiesa, muro di cinta, elementi del chiostro
cella sarà da mettere in relazione con insedia- maggiore) confermano l'organizzazione libera e
menti eremitici contemporanei, come, in Francia, funzionale dell'insediamento: la domus superior
quello di Saint-Wandrille (due o tre celle auto- era situata in fondo a una stretta valle, sulle spon-

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nga, Pianta della certosa di Pavia (eia Luca Beltrami). 1) Vestibolo di accesso. 2) Piazzale (a destra il Palazzo Ducale).
Gui- 3) Cortile del Palazzo Ducale. 4) Navata della Chiesa. 5) Transetto. 6) Coro. 7) Sacrestia vecchia. 8) Lavabo dei
« in monaci. 9) Sacrestia nuova. 10) Chiostro piccolo. 11) Refettorio. 12) Biblioteca. 13) Chiostro grande. 14) Chiostro
[UOd del capitolo. 15) Capitolo dei Fratelli. 16) Capitolo dei Padri. 17) Celle dei monaci.
835 CERTOSINI, ARCHITETTURA DEI 836 837

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837 CERVARA 838
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l de di un ruscello, mentre la domus injerior era a terna a questi grandi complessi votivi. Il linguag-
due chilometri di distanza, più in basso, lungo il gio figurativo nei tre esemplari citati è nel con-
corso dello stesso ruscello. tempo sensibile al gusto aristocratico dei com-
La « pianta ideale » delle certose, basata sull'ar- mittenti e alle mode tipiche delle diverse zone
ticolazione dei due chiostri in un unico insieme, (uso di materiali, coordinamento paesistico).
( pare risalire al sec. XIII, ed è studiabile a partire Singolarmente felici furono anche gli esiti del-
I dal XIV su edifici tedeschi (Buxheim, Tiickel- l'arte barocca nella costruzione di certose; fra le

I hausen), e inglesi (Parkminster, Sheen), mentre


del tutto distrutta è l'illustre sede francese di
Champmol.
più suggestive si ricordano, infatti, quelle di S.
Martino a Napoli e di Miraflores presso Burgos,
dove, come anche nel caso del Galluzzo, un or-
È da notare però che, nello stesso sec. XIV, si ganismo preesistente fu modificato nel senso di
I
I
realizzarono nuovi aspetti dell'architettura certo-
sina apparentemente contrastanti con l'impronta
una più ricca sensibilità luminosa e dei contrasti
fra il rilievo e il valore della cortina muraria.
Dopo il '700 la decadenza in generale dell'edifi-
iniziale. Mentre infatti le certose dei primi seco-
r li, conseguentemente all'ideale eremitico dell'Ordi- cio monastico e in particolare dell'Ordine certosi-
ne, erano poste in luoghi difficilmente accessibili no non consente più una analisi tipologica degli
(come la stessa Grande-Chartreuse o La Torre in insediamenti. In effetti, oggi alcune delle più fa.
Calabria), dal '300 in poi, le costruzioni avvennero mose certose sono abitate da altri Ordini e la
soprattutto in prossimità di città se non addirit- conservazione delle vestigia del passato ha preso
tura in città. Ciò perché andava affermandosi il sopravvento sulla sperimentazione di nuove for-
l'usanza da parte di ricchi mecenati di finanziare me architettoniche, adatte a esprimere gli ideali
la particolarmente dispendiosa impresa delle certo- della convivenza.
se per poi eleggerne la chiesa a sepolcro proprio e Opere di consultazione generale: E. Viollet-Ie-Duc, Diction-
della propria famiglia. L'autorità spirituale conse- naire raisonné de l'architecture [rançaise, I, Parigi 1854; Mai·
guita dai C. assicurava infatti una potente inter- sons de l'Ordre des Chartreux, Montreuil-sur-Mer 1913; E. Bau-
cessione di preghiera. I più noti capolavori sono mann, Die Kartiiuser, Milnster 1930; J. Hubert, L'érémitisme
et l'archéologie, Milano 1965; W. Braunfels, Abendliindische
le certose di Napoli (1323), creata da Claudio, duca Klosterboukunst, Colonia 1969, trad. inglese corretta e aggior-
di Calabria; di Firenze (1341), da Niccolò Acciaiuo- nata dall'autore: Monasteries of Western Europe: The Archi-
li; di Pavia (1398), da Gian Galeazzo Visconti; di tecture of the Orders, Princeton 1973; Dizionario enciclopedico di
Digione (1383), da Filippo l'Ardito, duca di Bor- architettura e urbanistica, · a cura di P. Portoghesi, Istituto
Editoriale Romano 1968; M. Zadnikar, Srednjeveska arhitektura
gogna. Kartuzijanov in Slovenske Kartuziie (L'architecture médiévale
Non è possibile, date le premesse illustrate, ap- des Chartreux et les Chartreuses slovènes), Lubiana 1972; Ab-
profondire una continuità storica sul piano stili- bazie e conventi. Introduzione di G. Fallani. Saggio storico-cri·
stico. Mancano infatti, come si è visto, riferimenti tico di G. Zander, Milano 1973 (Italia meravigliosa 3).
sufficienti sullo stato originario delle certose più Opere di interesse locale. Francia: I. A. Lefebvre, La
chartreuse de Notre-Dame-des-Prés, Neuville sous Montreuil-
antiche. La casa-madre, per es., è, nell'aspetto at- sur-Mer 1881; C. Mongent, La chartreuse de Dijon, 3 voi.,
tuale, costruzione del sec. XVI e XVII. Montreuil-sur-Mer 1898; B. de Gaulejac, La chartreuse de
Come in generale per le abbazie, comunque, le Villeneuve-de-Rouergue, Parigi 1937; B. Bligny, Recueil de
plus a11ciens actes de la Grande-Chartreuse (1086-1196), Gre-
caratteristiche figurative degli edifici si allinea- noble 1958.
rono naturalmente con i contemporanei dettami Germania: O. Volkers, Die Klosteranlage der Kartiiuser in
dell'architettura religiosa e civile, facendo propri Deutschland, in Zeitschrijt fiir Bamvesen 1 (1921); S. D. Mtihl-
gli stilemi e i rapporti plastici tipici di una civiltà berg, Die Klosteranlage des Kartiiuserordens, diss., Colonia 1949;
o di un paese. Si possono in sostanza antologiz- Id., Zur Kenntnis der mittelalterìichen Klosteranlage des
Kartiiuserordens in Deut schland, in Bull. des relations ar-
zare soluzioni nordiche, dove maggiore è il valore tistiques France-Allemagne (Magonza 1951); J. Bauer, Die ehe-
del singolo elemento costruttivo, applicato in mo- malige freie Reichskartause Buxheim, Monaco 1936.
do sorvegliato e severo (arco-cuspide), e soluzioni Inghilterra: D. Knowles-W. F. Grimes, Charterhouse-The me-
meridionali, guidate dalla maggiore duttilità lu- dieval [oundation in tlze light of recent discoveries, Londra
1954.
minosa e volte a valorizzare il tradizionale elemen-
to di distensione spaziale del portico. Altro e im- Italia: C. Contini, La certosa di Milano, Milano 1930; G.
Daria, Il museo e la certosa di S. Martino, Cava dei Tirreni
portante elemento di distinzione fra un edificio e 1964; R. Bossaglia-M. G. Ottolenghì-F. R. Pesenti, La certosa di
l'altro è la committenza più o meno elevata, che Pavia, Milano 1968; A. Lugli, Firenze ritrovata, Firenze 197.J.
permette in alcuni casi esperimenti su larga scala Jugoslavia: M. Zadnikar, La chartreuse de Zice [Seiz}, la
e interdisciplinari tra le varie forme d'arte strut- plus ancienne chartreuse en Europe centrale, in Melanges of-
ferts à René Crozet (Poitiers 1966); Id., o. c.
turali e decorative. Ciò si può ben studiare sui
F. MACALLI
numerosi esemplari del tardo '300 e del '400 giunti
fino a noi (Pavia, Galluzzo, Buxheìm), affidati a
maestranze di alto livello e capaci di dar siste- CERTOSINI del PADRE CELESTE, Cartujos del
mazione monumentale e logica articolazione in- Padre Celestial. - Associazione religiosa fondata
in Peni dal p. Fiorentino ~ Alcafiiz Garda, SJ,
Alle c. 835-6: probabilmente dopo il 1940. [Non è stato possibile
Pianta della certosa di Clermont (da Viollet-Le-Duc). ottenere ulteriori informazioni].
1) Porta del monastero. 2) Camere per gli ospiti. 3) Sede: Colegio La Inmaculada - Monterrico, Li-
Forno. 4) Stalla con stanza degli addetti. 5) Magazzini ma (Perù),
per il grano e il fieno. 6) Torre con colombaia. 7) Ap- G. ROCCA
partamento del priore con cortile. 8) Torri angolari di
guardia. 9) Chiesa. 10) Coro. 11) Sacrestia. 12) Cappelle. CERVARA, CONGREGAZIONE BENEDETTINA DI. - Alla
13) Cappella di Pontgibaud. 14) Piccolo chiostro inter-
no. 15) Sala capitolare. 16) Refettorio. 17) Cucina con grave e profonda crisi del monachesimo del sec.
dipendenze. 18) Cella con giardino. 19) Grande chiostro XIV, dovuta alla piaga della ~ commenda e altre
ig. 3 su cui si affacciano le celle. 20) Cimitero. 21) Passaggio cause comuni a tutti gli organismi ecclesiastici
tra il cortile e il chiostro grande. 22) Cella del sotto- del tempo, sfuggi solo qualche monastero qua
priore con giardino. 23) Prigione. e là. La badia di S. Gerolamo della C., in pieno

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