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La libertà dell’uomo prima di corrispondere ad una condizione sociale consiste in uno dei caratteri principali
del pensiero, in virtù del pensiero possiamo pensare la libertà la cui prima affermazione si afferma nel
discorso. Non ci si può dare la forma di uomini prescindendo da pensiero e discorso; il discorso svela il
pensiero umano.
Il funzionatario accademico. Egli esercita senza remore ogni forma di potere, decide delle vite altrui, divide
e impera, enfatizza i valori ma non li mette in pratica, è autoritario ma non autorevole. I vassalli del
funzionatario sono interessati a scalare la piramide del potere colpendo i deboli e lusingando i potenti, rete
di conoscenze utili, obbedendo, operando nell’omertosa segretezza.
Come è cambiata l’università. In un luogo deputato al libero pensiero critico, i funzionatari si sono
impegnati nella repressione di dissenso interno, preferendo il conformismo al libero pensiero critico. I
discorsi del potere accademico hanno sostituito lo studio con la ricerca e questa con la disponibilità al
servizio, l’insegnamento universitario con la didattica e questa con il leggere le slide. Lo studente è una
figura marginale che prende appunti e deve imparare a memoria.
La tecnologizzazione del discoro ha permesso al funzionatario di eternizzarsi. Affinché ciò avvenga serve un
carrierista che non ha bisogno di pensare ma solo di calcolare. Colui che farebbe di tutto per fare carriera,
chi tradisce, chi inconsapevole di non aver intelligenza la pretende, chi scrive per il proprio padrone, chi non
contraddice. Ci sono dei raccomandati. Si può dire che si subordinano, mettono in secondo piano la loro
personalità, annullano se stessi per compiacere il padrone, si mettono a servizio.
Concorso universitario. Nel concorso universitario si ha poca cura dei volumi e dei saggi, recensione non
presa in considerazione, si tratta di un esame meccanico che cura poco la cultura. Infatti, al candidato si
richiedono delle nozioni, di citare altri non si richiede come lui ha cambiato quella scienza, che ricerche ha
fatto. Il concorso universitario ha una mentalità verticista che non sarà mai orizzontale e democratica. Il
concorso è una pratica corruttiva condotta entro i margini della legalità, di tutto questo è responsabile il
funzionario, e il fine del concorso è quello di confermare ciò che serve al funzionatario. Faziosità,
demagogia incompetenza e corruzione dominano sui concorsi universitari dove si dovrebbe selezionare
l’intelligenza del futuro.
Come si creano i malintesi. Il discorso dipende dal pensiero, dal linguaggio, dall’ambiente, dall’enciclopedia,
dalla formazione, educazione e istruzione di un uomo. Ogni discorso è limitato da un mondo. I malintesi si
verificano nel privato quanto nel pubblico. Il patriziato accademico interviene con l’omologazione dei
discorsi scientifici mentre a livello privato la povertà codexicale è consegnata alla riduzione del gioco
linguistico entro i termini di un linguaggio giocattolo ricco di emoticon esempio. È tutto semplificato, si
legge, si riflette meno, più spazio ai social. Questo genera la chiacchera, il discorrere tanto per parlare. La
decadenza della cultura accademica dipende dalla vocazione carrieristica che il funzionatario incentiva.
Discorso tecnologico, “tecno” significa capacità performativa, funzione sublimatrice, potenza simbolica,
dialettica simbolica. Tecnica e tecnologia del discorso sono l’esito della condizione tecno che il discorso
deve saper palesare. Il tecno ha formato una tecno-società, la società densa ha mutato la cultura generale
in cultura digitale e la cultura hi-tech in tecno discorso. L’uso dei nuovi mezzi di comunicazione ha causato
dipendenza soprattutto nei più piccoli causando disadattamento, abuso, futilità, sinteticità. Le mentalità
moderne sono attraversate da una dualità: online o offline, questo impone una dialettica della vita che
impone di decidere tra disconnesso e connesso e inclusione ed esclusione. Il rischio della solitudine
spaventa. L’Eidos del mondo del discorso riassume in se l’idea del discorso, l’essenza del discorso e la forma
del discorso. Poiché l’Eidos del mondo è la formazione umana l’Eidos del discorso implica il principio di
formazione del discorso stesso; questo principio contiene la relazione tra pensiero, discorso e formazione e
poi assume il rapporto tra logica linguaggio e discorso.
Lo stile trapela la soggettività del soggetto. Lingua (sistema segnico di tipo vocale) e linguaggio (sistema
simbolico con cui comunicare) sono fondamentali per la genesi dello stile. Al discorso corrisponde uno stile
e allo stile corrisponde un gusto. Lo stile del discorso enuncia la cultura del parlante, lo stile è la
rappresentazione del parlante. Ogni tempo e ogni spazio ha un proprio stile. Se uno stile si segnala per il
suo carattere entropico esso viene isolato e deve essere curato, a occuparsi di questa terapia è la clinica
sociale con lo scopo di ricondurre ogni stile ad una condizione di normalità sociale. Chi stabilisce la
normalità è il mercato con i media, non è più tempo di escludere perché chi è escluso non paga è tempo di
invitare all’inclusione, quindi bisogna omologare e includere. La clinica sociale è un antidoto contro la critica
sociale, in questo modo, avviene una depedagogizzazione della società, l’educazione è narcotizzata,
riduzione di contenuti critico culturali. La terapia sociale detta delle condotte da seguire chi non le segue è
fuori dal mercato. I media hanno provocato la deformazione e diseducazione della società al fine di mutare
i caratteri costitutivi dell’uomo. Formazione presentata come addestramento professionale e educazione
come apprendimento a livello scolastico. La pedagogia clinica è una risposta alla clinica sociale, il suo
compito è aiutare il soggetto deformato a ritrovare la propria formazione e l’armonia attraverso il proprio
pensiero e proprio discorso interiore. È per questo motivo che la pedagogia clinica riveste un ruolo
marginale, è scomoda per il mercato. Un bambino violento si porta dallo psicoterapeuta gli si fanno
assumere e quindi comprare farmaci, questo vuole il mercato, arricchirsi. Non bisogna meravigliarsi di
questo. Uscire dalla meraviglia è un tratto dello stile critico. Bisogna educarsi a dubitare circa il vero
contenuto dei discorsi che si ascoltano senza cadere nelle forme del dubbio radicale. La skepsis significa
controllo critico un esercizio continuo e incessante a proposito della realtà a cui i discorsi alludono. Educarsi
alla ricerca della verità esplorata nel discorso non implica una diffidenza metodica o incredulità ostinata.
Cos’è la scepsi? Essa organizza una critica, una ricerca e un discorso volti alla conoscenza, contempla una
visione problematica del reale, richiede condotte inferenziali entro cui il pensiero prende coscienza dei
propri limiti e il discorso si liberi dai dogmi. L’opera di depedagogizzazione ha influito sulla formazione,
istruzione e educazione dell’uomo inficiando la sua capacità scettica di diffidare. La libertà dell’uomo è
inscritta nella pluralità dei suoi pensieri, discorsi e dotazioni culturali; al mono discorso delle merci, del
profitto del denaro si risponde con una pluralità discorsiva. Regole per far sì che venga fuori la luce del
discorso ricondurre ciò che è semplice alla sua complessità e ciò che è complesso alla sua semplicità. Tanto
la libertà del discorso quanto i discorsi sulla libertà sono insidiati dalla corruzione. I corrotti sono coloro che
usano il discorso ora per giustificare ora per nascondere le loro condotte corruttive. Corrompere significa
alterare contaminare depravare poiché si induce al venire meno a doveri etico-costituzionali attraverso un
compenso in denaro o potere. Jargon. Indica certe convenzionalità della lingua usate all’interno di
determinate classi di soggetti aggregati attorno a professioni, mestieri, interessi, mondi, con lo scopo di
rendere inaccessibile agli altri il senso della comunicazione. In ogni classe di soggetti che usano una lingua è
venuto formandosi un gergo. La gergalità discorsiva è una delimitazione del linguaggio, ed essa contribuisce
a mutare l’identità di una lingua. I modi di dire, i luoghi comuni, i proverbi, i gerghi hanno depotenziato la
lingua. A influenzare i gerghi sono ambienti, contesti e gruppi. Pop demistificazione delle forme culturali
elitarie favorendo la cultura di massa quale espressione dei giovani. Il mercato diviene interessato al pop
perché cela un profitto; il mercato lo irretisce ne fa ciò che vuole così che il pop diventa un fenomeno
elitario seppur massivo.