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ANESTESIA

L’anestesia è una condizione che rende il paziente insensibile allo stimolo chirurgico.
L’atto chirurgico causa inevitabilmente dolore, che a sua volta determina:
- percezione cosciente e memorizzazione
- reazioni somatiche (fuga), emotive (paura, angoscia), neurovegetative (tachicardia, ipertensione,
sudorazione, ecc.)

Il 16 ottobre 1846 a Boston, William Morton effettuò la prima dimostrazione pubblica di un’anestesia generale con
l’utilizzo dell’etere.

Esistono differenti tecniche di anestesia:


- Topica o di superficie: è un'abolizione reversibile della sensibilità in una piccola parte del corpo mediante
la somministrazione esterna e localizzata di anestetici sotto forma di creme, unguenti, spray o colliri, in
genere su una zona di cute o mucosa.

- Locale: è un'abolizione reversibile della sensibilità in una piccola parte del corpo mediante la
somministrazione localizzata di anestetici attraverso infiltrazione della cute o del sottocutaneo nella zona
interessata dall'intervento.

- Loco-regionale: è un'abolizione reversibile della sensibilità e della motilità in una regione del corpo
mediante l'iniezione selettiva di anestetico
o intorno ad un tronco o un plesso nervoso (anestesia tronculare o plessica);
o a livello midollare (anestesia spinale);
o a livello perimidollare (anestesia epidurale).
Con l’anestesia loco-regionale solo una zona specifica del corpo è anestetizzata: il dolore proveniente da
questa zona viene bloccato e non arriva al cervello.
I vantaggi sono: eliminazione del dolore pur restano svegli e minori effetti collaterali rispetto all’anestesia
generale (mal di gola, nausea, vomito)

- Sedazione: Consiste nell’abolizione o riduzione dello stato di coscienza. Può essere profonda o cosciente; è
utilizzata per procedure diagnostiche o terapeutiche poco cruente e dalla durata limitata, quali le endoscopie,
o in associazione a un'anestesia locale.

- Generale: è uno stato farmacologicamente indotto caratterizzato da:


o Ipnosi = abolizione della coscienza
o Amnesia = abolizione del ricordo
o Analgesia = soppressione del dolore
o Miorisoluzione = rilassamento dei muscoli

- Combinata: è la combinazione di anestesia generale e loco-regionale al fine di ridurre il fabbisogno di


anestetici generali, abbreviare la fase di risveglio e permette di gestire meglio l'analgesia, sia durante che
dopo l'intervento chirurgico. Per questi motivi consente di effettuare un'anestesia più superficiale e quindi
più sopportata da persone in precarie condizioni di salute.

L’anestesia generale può essere considerata come un coma farmacologico, che deve essere:
- Reversibile
- Facilmente controllabile
- Elevato indice terapeutico (dose letale/dose efficace)
- Pochi effetti collaterali
L’anestesia generale può essere realizzata con diverse associazioni di farmaci che possono essere somministrati per
via:
- Inalatoria: gas anestetici
- Endovenosa: ipnotici (tiopentone sodico, propofol, benzodiazepine), analgesici (derivati della morfina:
fentanil), miorilassanti

Una normale anestesia generale è suddivisa nelle seguenti fasi:


1. Preanestesia: in cui si somministrano farmaci ansiolitici, per la riduzione delle secrezioni salivari e
tracheobronchiali e per la diminuzione dell’attività vagale cardiaca e digestiva

2. Induzione: in cui si ottiene la perdita di coscienza del paziente e si eseguono le manovre per il controllo delle
vie aeree (intubazione) e della ventilazione.

3. Mantenimento: è il periodo durante il quale si mantiene un livello adeguato di anestesia per rendere
possibile l'atto chirurgico.

4. Risveglio: corrisponde al recupero della coscienza e alla stabilizzazioni delle funzioni vitali

Le tecniche di mantenimento possono essere:


- Anestesia bilanciata: caratterizzata da ipnotici per via inalatoria ed analgesici per via endovenosa
- Anestesia totalmente endovenosa (TIVA)
- Anestesia gassosa: ormai in disuso, prevede l'ausilio esclusivo dei gas.

La preparazione all’intervento comprende l’insieme dei provvedimenti igienici, fisioterapici e terapeutici atti a
determinare le migliori condizioni di operabilità del paziente
- ottimizzazione del trattamento di patologia preesistenti (ipertensione, aritmie, diabete, ipertiroidismo,
BPCO)
- sospensione del fumo (4-6 settimane o almeno 12-24 ore prima dell’intervento)
- rialimentazione di un paziente denutrito
- trattamento specifico in pazienti con storia di atopia (iperreattività allergica)

Il digiuno preoperatorio è necessario per prevenire il vomito e l’aspirazione polmonare. I pazienti che devono essere
sottoposti a chirurgia elettiva con anestesia generale o locoregionale o con sedazione devono osservare il seguente
schema
ALIMENTI O BEVANDE PERIODO MINIMO DI DIGIUNO
Liquidi (acqua, caffè, the, succo di frutta senza scorie) 2 ore
Latte materno 4 ore
Formula neonati 6 ore
Cibi solidi, latte 8 ore
Tutti i cibi solidi e liquidi per i pazienti a rischio di inalazione 9 ore
(gravidanza, diabete, ernia jatale, reflusso, ileo, occlusione
intestinale)
In alcuni pazienti è indicato il posizionamento del sondino nasogastrico per decomprimere lo stomaco e permettere
la rimozione del suo contenuto (occlusione intestinale)

L’anestesia è una disciplina nella quale possono verificarsi con relativa facilità eventi critici, poiché il contesto in
cui l’atto anestesiologico si compie è dinamico e complesso, la situazione clinica si modifica momento per momento
e l’ambiente di lavoro presenta strumentazioni a contenuto tecnologico elevato.

La qualità delle attrezzature dedicate all’anestesia è direttamente proporzionale alla qualità e alla sicurezza della
prestazione.
L’infermiere di sala prima di ogni intervento è tenuto al controllo di tutto il materiale occorrente all’anestesista e del
suo immediato ripristino alla fine della seduta operatoria.
È inoltre di sua competenza la verifica del funzionamento di ogni apparecchiatura, della loro pulizia e disinfezione.

A seguire vengono presentati i presidi necessari per l’anestesia generale:


- Laringoscopio con lame di almeno tre misure (serve per l’intubazione)
- Pinza di Magill (utile per l’intubazione nasale o per rimuovere corpi estranei presenti al di fuori delle corde
vocali)
- Maschere facciali per ventilazione di varie misure
- Cannule orofaringee o nasofaringee
- Pallone di Ambu e circuito di ventilazione manuale
- Tubi endotracheali, mandrini e siringa per gonfiare il palloncino
- Maschera laringea
- Raccordi e filtro igroscopico e antibatterico
- Aspiratore dedicato per l’anestesista e sondini di aspirazione

Gli apparecchi di anestesia si sono evoluti da semplici sistemi pneumatici in grado di ventilare il paziente a complesse
stazioni di lavoro totalmente integrate

Sistema di alimentazione di gas freschi (O2 e aria)


- Centralizzato
- Attacchi e bombole con diverso codice di colore
- Connettori di calibro diverso specifici per ogni gas

Circuito respiratorio
- Muniti di due valvole unidirezionali (inspiratoria ed espiratoria)
- Collega l’uscita dei gas dell’apparecchio di anestesia con le vie aeree del paziente
- Ha la funzione di portare O2 e gas anestetici al paziente e di allontanarne le CO2

Canestro di calce sodata


- Ha il compito di assorbire la CO2
- CO2 + Ca(OH)2 → CaCO3 + H2O + calore

Ventilatore meccanico
- La maggior parte consiste in un sistema pneumatico che per mezzo di una pompa alternata comprime i gas
durante la fase inspiratoria e li scarica al paziente attraverso la valvola inspiratoria
Vaporizzatore
- Trasforma l’anestetico dallo stato di liquido a quello di vapore e ne libera una concentrazione controllabile

Sistema di eliminazione dei gas


- evita la dispersione dei gas anestetici espirati nell’ambiente della sala operatoria

L’infermiere di sala operatoria ha la possibilità di istituire delle check-list al fine di documentare il controllo continuo
delle apparecchiature prima e dopo le sedute operatorie, il loro corretto funzionamento, la pulizia e disinfezione, la
sostituzione dei materiali monouso.

Deve essere inoltre verificare la disponibilità dei farmaci e dei presidi tecnici sia d’impiego ordinario che per
l’emergenza.

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