La preistoria della Corea comprende un periodo che descrivere il paleolitico e il Neolitico come fasi
principali di quest’ultimo, il paleolitico è una fase che viene poco considerato ma il 99 percento
della storia dell’uomo rientra in questa enorme fase che è chiaramente la più difficili da
documentare, scoprire e analizzare proprio perché mancano i dati per ricostruire i fatti così come
sono accaduti.
Noi chiameremo questo periodo Sonsashide, Son che significa prima e sa storia, inizia nel
paleolitico e poi nel neolitico questo periodo sfuma nel periodo della metallurgia nella fasa prima
del bronzo e poi nel ferro.
Kusokishide (Paleolitico):
Significa quindi il periodo degli utensili nella pietra antica, per antica non intendiamo un’età ma la
levigazione di una pietra che in quel periodo era rozza, le fasi di lavorazione erano poche e gli
utensili utilizzati erano rudimentali. Abbiamo però un cambiamento nel neolitico, dove noteremo
delle tecniche di lavorazione molto più raffinate e quindi utensili molto più elaborati e più tecnici
nell’uso.
Gli uomini si svilupparono circa due milioni e mezzo di anni fa nell’africa orientale e il percorso
porta ancora nel suo grembo il feto che non è riuscito a partorire.
Aver trovato una mummia in così buona condizione era una cosa rare in corea soprattutto a causa
del clima che era molto acido non permettendo la conservazione dei corpi umani.
Il paleolitico viene diviso in tre fasi:
Bisogna sottolineare però che queste date non sono date specifiche, ogni studio ha riportato diverse
date, quindi, è impossibile al momento stabilirne una precisa. Bisogna però ricordare quella del
10.000 che è confermata come il passaggio tra la fine del paleolitico a quello successivo. Gli studi
del paleolitico sono molto risicati, questo perché come abbiamo detto c’è una mancanza di date e il
territorio non ne permette la conservazione, a peggiorare la situazione è stato anche il ritardo degli
inizi degli studi archeologici che sono iniziati solo dopo la guerra della Corea nel 1600 ma anche
perché questo periodo e molto strumentalizzato. I primi a farlo sono i Giapponesi che hanno
scoperto le prime testimonianze soltanto nel 1945 con la scoperta del sito di Iwajuku. Durante il
periodo di colonizzazione giapponese 1910-1945 rinnegavano l’esistenza di un paleolitico nella
corea, la storiografia del tempo tendeva a sottolineare come la storia del Giapponese fosse più
antica e completa a differenza di quella della corea che era più corta e meno ricca, in questo senso i
Giapponese cercarono di nascondere la possibilità di un periodo paleolitico nella corea. Escono le
prime scoperte nella penisola coreana ma anche in questo caso le scoperte furono rese difficili dalle
tendenze nazionalistiche, soprattutto la nord Corea. Ricordiamo un famoso studio di un archeologo
Nordcoreano, Chong Ujin, dichiarava che gli antichi abitanti di Chosan si distinguevano da tutte le
popolazioni vicini per aspetto fisico, questo vuol dire che derivano da una forma originale
sviluppatasi autonomamente nel territorio della patria coreana. Questo è molto importante perché
ancora oggi i Coreani cercano di dimostrare di essere una razza unica, incontaminata e che si sia
evoluta localmente. Una cosa molto importante e che nonostante questi problemi sono stati fatti
molti passi avanti e noi abbiamo moltissimi scavi nel territorio nazionale che attestano l’esistenza di
siti umani paleolitici, ma non sappiamo se questa popolazione fosse sedentaria o meno, ma sono
stati ritrovate dei resti umani soprattutto nelle grotte. Le abitazioni di quel periodo. Potevano
raggiungere anche i sette metri di lunghezza e ospitare fino a otto persone, mentre assai diffuso era
l’utilizzo d’insenature naturali e caverne. Nelle abitazioni di Sŏ kjang-ri sono visibili anche delle
prime rudimentali decorazioni su pietra raffiguranti cani, cinghiali e balene, così come dei primi
esemplari di arte rupestre. L’unità comunitaria erano le bande e la società doveva essere
probabilmente basata su schemi paritari.
Sono stati ritrovati pochissimi elementi in ogni sito, qualche volte solo un dente qualche volta solo
un carneo. Ma anche con poco è possibili trovare delle informazioni di piccole cose, con qualsiasi
Bisogna però considerare che molte morte erano causate da urti e cose molto semplici potevano
portare al decesso di una persona, possiamo quindi trovare negli elementi di trauma che dimostrano
la morte è causata dal trauma, però non necessariamente il trauma definisce la morte. Qualche volta
i traumi sono causati di propria volontà, ci sono delle partiche antiche come la trapanazione che
consisteva nella trapanatura del creano che venivano eseguite come tecnica di guarigione alla testa
come tumori o dolori lancinanti. Un reperto molto importante è quello di un bambino di 5 anni che
sembra sia morto per una malattia; la cosa sorprendente oltre all’ottima conservazione del corpo è il
ritrovamento di resti di fiori dimostrando quindi la presenza di riti funerari che poi si andranno a
complicare con il passare del tempo.
Neolitico Shinsokishide
Shinsokishide (periodo dei nuovi utensili in pietra)
Come detto precedentemente, la pietra in questo caso è levigata più appuntita e questo permette
di intensificare le funzioni degli strumenti. Una novità molto importate nel Neolitico è
l’introduzione del vasellame in argilla con decorazione a denti di pettine, quindi delle strisce
parallele sulla superfice che sembrano fatte con dei denti del pettine.
Alcuni archeologi ritengono che il periodo del neolitico inizia nella 10000 a.C. circa altri tendono ad
anticipare al 6000 a.C. all'inizio della realtà il 10000 a.C. questa data nasce in realtà dal fatto che
circa 10.000 anni fa si è verificata la fine dell'ultima glaciazione che ha determinato notevoli
cambiamenti a livello climatico, di solito si fa corrispondere il passaggio tra paleolitico neolitico a
questa data importante anche se alcuni archeologi la vedono come tendono a una forzatura fatto
sta che tante sono tanti sono i cambiamenti che si parla dirittura di rivoluzione neolitica. Nel caso
della Corea il cambiamento più grande che non consideriamo è quello di una ondata migratoria
molto significativa di individui che gli archeologi non sapevano come chiamare e identificare e
quindi li indicavano con un termine generico: palio-asiatici. Arrivarono nella penisola coreana
portando delle tecnologie superiori rispetto a quelle locali, queste popolazioni si mischiarono con
le popolazioni locali (quindi non sappiamo il passaggio di questa ondata migratoria) ma notiamo
questa mistificazione della genetica delle persone di quel periodo. Infatti, nei resti troviamo
conformazioni di scheletri differenti: una considerato più meridionale e uno più settentrionale
.
È molto importante perché a differenza di quello che volevano dimostrare gli storici coreani, la
corea non è una popolazione che si è sviluppata localmente staccata da qualsiasi influenza, bensì,
l’esatto contrario.
A sottolinarea come prova l’aumento di agricolotura in questo periodo, è stato il ritrovamento di
questa lama a mezza luna in petra utlizzata probabilmente per la raccolta di miglio, orzo, riso e altri
alimenti. Quindi a partire dal 3500 a.C cominciano ad apparire questi utensili utilizzati all’agricoltura
proprio a sottolinerne lo sviluppo, soltatono nel primo millennio a.C il riso diventa uno degli
elementi più importanti della alimentazione coreana.
La società sembra essere una società ancora non stablita erano divisi in gruppi di venti persone, la
popolazione inizia a sviluppare uno stile di vita sedentario infatti sono stati trovati degli esempi di
abitazione dimostrando come venivano costrute le case in quel peiordo. Le case erano costruiteal
di sotto del piano del caplestio, questo probabilmente per proteggersi durante i periodo invernali
anche se era molto scomoda durante i periodo estivi. La corea infatti è conosciuta per le piogge
continue estive che avrebbero poi allagato queste case. Molte di queste abbitazione si trovavano
presso fiumi. Potevano raggiungere anche i sette metri di lunghezza e ospitare fino a otto persone,
mentre assai diffuso era l’utilizzo d’insenature naturali e caverne. Nelle abitazioni di Sŏkjang-ri
sono visibili anche delle prime rudimentali decorazioni su pietra raffiguranti cani, cinghiali e balene,
così come dei primi esemplari di arte rupestre. L’unità comunitaria erano le bande e la società
doveva essere probabilmente basata su schemi paritari.
Dal punto di vista religioso cominciano nel neolitico la visione di una immortalità e le prime
sepolture, mentre le ricerche suggeriscono la presenza di sciamani in grado di mettere in contatto i
viventi con l’aldilà. Nei siti neolitici sono stati rinvenuti anche bracciali e collane che lascerebbero
pensare che gli uomini del tempo avessero già un senso estetico già piuttosto sviluppato.
Questi pugnali si racconta che all’inizio fossero molto più doppi, ma con il tempo si
assomigliarono creando appunto la forma di un pugnale vero e proprio.
La cosa che sorprende con l’era del bronzo è che quest’ultimo anticipi il periodo di ferro. E’
sorprendente perché il bronzo è una lega costituita generalmente dall’ 80/90% di rame e
da una percentuale di stagno e zinco (anche piombo) che varia dal 10 al 20%, dipende
ovviamente dalla tipologia di metallo. La temperatura (900 gradi) di cottura necessaria per
questi bronzi è più bassa di quella necessaria per i ferri.
Perché il bronzo? I coreani erano pieni di queste miniere di rame, quindi probabilmente
subito le hanno scoperto e sono stati capaci di produrre questi bronzi in grande quantità.
Inizialmente i pezzi arrivavano già prodotti dall’estero e in un secondo momento riuscirono
a produrle da sé, ci sono delle matrici che sono stati scoperti di veri e proprio laboratori di
fusione di bronzi che fece capire che la produzione da un certo punto in poi era locale. Il
bronzo coreano è molti diverso da quello trovato nell’Asia orientale, assomiglia vagamente
al bronzo che è stato trovato nel Ordos. Questi oggetti talvolta sono prodotti anche in
giada. Bisogna però ricordare che nonostante la scoperta del bronzo, molti degli utensili
coreani venivano comunque creati in pietra. Probabilmente il bronzo era un materiale
usato per rituali, forse perché era considerato un materiale più ricco e elegante.
Tomba
La tomba è caratterizzata da una bara che normalmente è in legno, sono stati ritrovati dei
chiodi per appunto costruire questa tomba. La tomba coreano è caratterizzata da una
stanza più ampia chiamata sarcofago esterno, è una specie di camera bassa che serviva per
Dopo il primo secolo avanti cristo, lo spazio tombale aumenta di volume permettendo alle
tombe di avere delle vere e proprie camere, sono dei veri e proprio monolocali che
consentiva a una persona di stare in piedi, le pareti venivano spesso decorate e all’interno
di essa potevano anche farsi dei riti funerari ciclicamente. Quindi queste tombe potevano
essere riaperte.
I dolmen
Nonostante le tombe fossero una parte molto importante della cultura funeraria di quel
periodo, i dolmen lo erano di più. Questi dolmen erano un tipo costruzione che si diffonde
in Manciuria.
Abbiamo diversi tipi di dolmen: quello settentrionale con una maggiore diffusione nel
Laodong e nel Nord Ovest della Penisola, è costituito da due lastre verticale molto grandi
su cui sono sovrapposti dei grandi massi. Sono delle tombe imponenti e spesso gli spazzi
che si vedono nella foto venivano chiuso con dei materiali di riti, la tomba vera è proprio