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I mercati imperfetti e le Asimmetrie

informative
Indice

• 1 - I mercati Imperfetti........................................................................................3
◦ 1.1 - Cos'è il mercato imperfetto....................................................................3
◦ 1.2 - Ruolo degli intermediari........................................................................4
◦ 1.3 - Conseguenze del mercato imperfetto.....................................................5
▪ 1.3.1 - Divergenza delle Preferenze..........................................................5
▪ 1.3.2 - Razionalità Limitata......................................................................5
▪ 1.3.3 - Costi di Transazione......................................................................6
▪ 1.3.4 - Asimmetrie Informative................................................................6
• 2 - Asimmetrie Informative.................................................................................7
◦ 2.1 - Selezione avversa...................................................................................7
◦ 2.2 - Azzardo morale......................................................................................8
◦ 2.3 - Insider Trading.......................................................................................9
◦ 2.3 - Free Riding..........................................................................................10
• Bibliografia e Sitografia....................................................................................11
I mercati imperfetti

1.1 Cos'è il mercato imperfetto

Quando affrontiamo lo studio di un argomento, l'approccio dello studioso può indirizzarsi su due
livelli di ragionamento: quello teorico e quello pratico. Questo discorso vale per ogni disciplina,
quindi quando affrontiamo l'argomento “Mercato”, in ambito economico, lo possiamo osservare e
studiare secondo i due citati ragionamenti. Dunque attraverso l'approccio teorico possiamo
analizzare il cosiddetto “mercato perfetto” mentre sotto l'approccio pratico analizzeremo il “mercato
imperfetto”.
Innanzitutto giova individuare una definizione di mercato, per poter inquadrare l'argomento e poi
muoversi attraverso lo studio. L'art. 1,comma 1 lett. W-ter, del Testo Unico della Finanza individua
il mercato (regolamentato) come: “Un sistema multilaterale che consente o facilita l'incontro, al
suo interno e in base a regole non discrezionali, di interessi multipli di acquisto e vendita di terzi
relativi a strumenti finanziari, ammessi alla negoziazione conformemente alle regole del mercato
stesso, in modo da dare luogo a contatti, e che è gestito da una società di gestione e che è
autorizzato e funziona regolarmente”.
Parliamo quindi, sotto un punto di vista strettamente teorico, del “mercato perfetto”, quando
vengono a realizzarsi precise condizioni. Va sottolineato che queste condizioni non sono le basi
fondamentali del concetto di mercato, ma sono le basi che rendono perfetto il mercato.
Il primo fattore è quello della coincidenza tra le preferenze espresse dalle Unità in Surplus e quelle
in Deficit, così da non esser necessario che i due soggetti debbano riallinearle per rendere possibile
la negoziazione né debbano richiedere l'intervento di un soggetto intermediario che le faccia
convergere. Altro fattore di un mercato perfetto è che i prezzi sono la perfetta espressione di tutte le
informazioni disponibili.
Viceversa sotto un'analisi pratica del Mercato non potremmo mai riscontrare nella nostra realtà la
completa realizzazione delle precedenti condizioni ed è per questo che dovremmo far riferimento
sempre all'imperfezione del mercato. Infatti un soggetto non potrà mai raggiungere la totale
conoscenza delle informazioni ne può essere immaginabile che Unità in Surplus o Unità in deficit
abbiano in ogni negoziazione preferenze coincidenti tra loro.
1.2 Ruolo dell’intermediario

A questo punto dobbiamo inserire nelle negoziazioni, che avvengono nel mercato, un terzo soggetto
agli altri due citati nel paragrafo precedente: l’intermediario. Questo soggetto interviene nello
scambio tra le unità in surplus e quelle in deficit proprio per poter colmare le lacune che di fatto
emergono per una dinamica naturale del mercato imperfetto.
In sintesi possiamo definire l’intermediario come quella figura, rappresentata da un soggetto o da un
istituto, che svolge una funzioni di ponte tra gli agenti economici che sono in eccedenza di risorse e
che hanno intenzione di investirle e quelli che invece sono in deficit di risorse e che ne ricercano un
prestito. Vengono classificati in diverse categorie a seconda della tipologia di attività svolta,
individuando così: gli intermediari creditizi, gli intermediari mobiliari e gli intermediari
assicurativi.
I primi, quelli creditizi, sono quella tipologia di intermediari che svolge un’attività suddivisibile in
due fasi: la prima fase prevede la raccolta di risorse dalle unità in Surplus mentre la seconda fase è
quella dell’investimento di queste risorse. Le banche, ad esempio, sono quegli intermediari che
rientrano in questa categoria, raccogliendo risorse dai risparmiatori con depositi o conti correnti che
reinvestono attraverso la concessione di mutui o prestiti.
Gli intermediari mobiliari invece sono delle società diverse da quelle che svolgono attività di
intermediazione finanziaria prevista dall'art. 107 del Testo Unico Bancario (TUB) e che sono
legalmente autorizzate ad effettuare investimenti. Queste società, che devono essere iscritte in un
apposito albo tenuto dalla Consob, svolgono servizi classificabili in quattro categorie:
negoziazione di strumenti finanziari per proprio conto (dealing) o per conto altrui (brokerage),
collocamento di strumenti finanziari con garanzia (underwriting) o senza garanzia (selling),
gestione di portafogli di strumenti finanziari o ricezione e trasmissione di ordini di negoziazione di
strumenti finanziari.
Infine abbiamo gli intermediari assicurativi, definiti dall'art. 106 del D. Lgs.209 del 2005 come
coloro che svolgono attività di presentazione o promozione di prodotti assicurativi o rassicurativi o
nel prestare assistenza o consulenza finalizzata a tale attività. In altre parole sono coloro attraverso
cui una compagnia assicurativa propone al cliente finale i propri prodotti, fornendo al contempo
servizi di assistenza nella gestione del contratto stesso.
Avendo a disposizione queste informazioni basilari circa il mercato imperfetto ed il ruolo degli
intermediari all'interno di esso, possiamo individuare e studiare nel prossimo paragrafo quali siano
le conseguenze di questo mercato alle quali la regolamentazione e gli intermediari stessi tendono a
porre un freno.
1.3 Conseguenze del mercato imperfetto
Cosa accadrebbe se, nella pratica, in condizione di mercato imperfetto venissero a mancare gli
intermediari? Quali sono le conseguenze, e quindi i casi, di un mercato imperfetto alle quali gli
intermediari e la regolamentazione cercano di porre limite?
Questi casi sono quattro e si chiamano: Divergenza delle preferenze, razionalità limitata, costi di
transazione e asimmetrie informative. Gli elementi appena elencati sono intrinsechi al mercato e
non può essere altrimenti in quanto si generano spontaneamente per una dinamica naturale del
mercato stesso e dei suoi partecipanti. E' proprio per la presenza di queste caratteristiche che nasce
la necessità di introdurre, nello scambio, la figura dell'intermediario.

1.3.1 Divergenza delle preferenze


Quando si parla di divergenza delle preferenze si fa riferimento a quelli che sono gli interessi delle
Unità in surplus e quelli delle Unità in deficit. Infatti nella fase di scambio delle risorse finanziarie è
logico presupporre che ognuna delle parti in questione abbia delle proprie preferenze circa le
condizioni di attuazione e conseguimento dello scambio stesso.
Questo implica che, nell'eventualità in cui il datore ed il prenditore delle suddette risorse abbiano
interessi divergenti e quindi di diversa entità, lo scambio non sarà attuabile ma occorre l'intervento
di un intermediario che svolga una funzione correttiva delle preferenze al punto che queste possano
convergere raggiungendo un compromesso che comporterebbe la possibilità di concludere la
contrattazione e quindi lo scambio.

1.3.2 Razionalità limitata


La razionalità limitata è quella caratteristica del mercato imperfetto che nasce dal presupposto che i
soggetti facenti parte dello scambio, essendo essi entità umane, sono dotati di un intelletto, di una
razionalità, che ha dei limiti e che di conseguenza limitano anche lo scambio.
Gli elementi limitanti della ragione umana possono essere intrinsechi all'uomo stesso e quindi legati
a dei fattori quali possano essere l'intelligenza o l'attitudine professionale, ma possono essere anche
legati a fattori estrinsechi e quindi ad esempio una quantità limitata di informazioni di cui il singolo
soggetto può disporre
1.3.3 Costi di Transazione
I costi di transazione si possono considerare come una conseguenza delle altre caratteristiche del
mercato imperfetto. Questi, infatti, non indicano altro che tutti quei costi sostenuti da un soggetto
per poter raggiungere e rendere possibile lo scambio. Tra i costi di transazione possiamo inserire, ad
esempio, tutti i costi relativi alla ricerca delle opportunità di scambio, i costi relativi alla ricerca di
informazioni, quelli per la ricerca di potenziali controparti, di valutazione dei rischi, di gestione
dello scambio e molti altri ancora. Attraverso l'introduzione dell'intermediario, il soggetto può
ridurre o eliminare questi costi che saranno a carico dell'intermediario stesso.

1.3.4 Asimmetrie Informative


Con Asimmetria Informativa si indica la condizione in cui una informazione non è condivisa
equamente tra gli individui facenti parte del processo economico; infatti una parte degli agenti
interessati dispone di maggiori informazioni rispetto al resto dei partecipanti traendo vantaggio da
questa condizione.
Questo concetto viene molto studiato in economia in quanto è uno tra i principali motivi per cui i
partecipanti al mercato economico tendono ad avvalersi dell'ausilio di un intermediario. E'
opportuno suddividere l'argomento dell'asimmetria informativa in due aspetti: quello concernente il
prezzo e quello concernente la qualità del bene oggetto di scambio. L'imperfetta informazione dei
consumatori circa il prezzo è ciò che permette la contemporanea esistenza di prezzi differenti per lo
stesso bene, l'ignoranza di questo, quindi, consente comportamenti opportunistici della controparte,
l'operatore non informato si troverà in una situazione di svantaggio.
Per quanto concerne invece l'aspetto qualitativo, dobbiamo molto della teoria allo studioso G.
Akerlof, il quale nel suo lavoro fece un esempio di vendita di automobili usate.
La qualità delle automobili era posta indistinguibile per gli acquirenti e nota solo ai venditori
cosicchè il prezzo delle stesse era uguale per tutte. In questa condizione si manifesta il caso in cui il
prezzo è sufficientemente elevato per promuovere la vendita di veicoli di bassa qualità ma al
contempo è tanto basso da disincentivare la vendita di quelli di buona qualità.
Questo esempio fu posto per indicare come l'asimmetria informativa possa promuovere la vendita di
un prodotto a discapito di uno migliore.
A questo punto possiamo indicare in quali forme si manifesta l'imperfetta informazione: la
Selezione Avversa, l'Azzardo Morale, l'Insider Trading e il Free Riding. I casi appena elencati
verranno approfonditi singolarmente nel capitolo successivo.
Asimmetrie Informative

2.1 La Selezione Avversa


L'esempio, riportato al termine del capitolo precedente, è una chiara espletazione del concetto di
selezione avversa. Innanzitutto quando parliamo di Selezione avversa stiamo indicando una forma
di asimmetria informativa che viene a verificarsi ex-ante, ovvero prima della stipulazione del
contratto.
Lo studio di questo argomento è stato molto approfondito in particolar modo in ambito assicurativo
e si manifesta quando una delle parti modifica delle condizioni contrattuali a proprio vantaggio ma
senza volerlo finisce per auto-danneggiarsi. Un esempio renderà più semplice la comprensione del
concetto: Una assicurazione ha due tipologie di clienti suddivisi in A, quelli più prudenti, e B, quelli
meno prudenti. Il prezzo medio della polizza ha un valore X, cosa accadrebbe qualora
l'assicurazione decidesse di aumentare il valore della polizza X? Si guadagna di più?
No, l'aumento della polizza non causa altro che una diminuzione dei clienti A, che essendo più
prudenti, saranno meno propensi a pagare un cifra più elevata.
Di conseguenza si avrà un incremento dei clienti di tipo B, meno prudenti, mentre per
l'assicurazione sarebbe più vantaggioso attrarre clienti di tipo A, in conclusione l'assicurazione sta
agendo contro se stessa.
L'economista, premio Nobel per l'economia nel 2001, George Arkelof approfondì lo studio circa le
asimmetrie informative con la sua pubblicazione “The market for Lemons” traducibile con “il
mercato dei bidoni”.
L'americano portò come esempio quello delle auto usate e della qualità di queste che non era a
conoscenza dei compratori ma solo dei venditori. In questo caso il prezzo di vendita più basso del
valore delle auto nuove ma più alto di quello delle auto vecchie, non fa altro che spingere i venditori
a promuovere la vendita di “lemons” (bidoni) proprio perchè il prezzo gli permette di trarne un
vantaggio, ma allo stesso tempo portando al limite il concetto, si avrebbe un mercato nel quale
circolerebbero solo automobili vecchie a discapito della circolazione di auto nuove.
Da questi esempi riportati si evince come sia necessario l'intervento di un soggetto intermediario,
che attraverso le proprie specifiche capacità e competenze possa permettere di appianare la
differenza informativa tra i soggetti interessati e diminuire il più possibile il grado di asimmetria
informativa tra questi.
2.2 Azzardo morale
Tra le asimmetrie informative non possiamo che non parlare dell'Azzardo Morale o rischio morale
(Moral Hazard).
Questo termine indica una condizione che viene a crearsi nel momento post-contrattuale, ovvero
dopo l'avvenuta stipulazione del contratto. In questa fase si manifesta l'opportunismo di una delle
parti, a danno dell'altra, nel perseguire i propri interessi, confidando nell'impossibilità di questa nel
poter verificare l'eventuale presenza di dolo o negligenza.
Questo termine affonda le proprie radici in materia assicurativa, molto spesso, infatti, le azioni degli
assicurati dopo la stipula del contratto portano a modificare la probabilità del rischio
originariamente stimata dall'impresa assicurativa o l'entità del risarcimento.
In questo caso il soggetto in questione riduce la prudenza che avrebbe avuto nel caso in cui non
fosse stato assicurato rendendo così l'evento assicurato più probabile ed il risarcimento più elevato.
Per fronteggiare questo problema le compagnie di assicurazione devono cercare di acquisire la
maggior quantità di informazioni circa il comportamento degli assicurati e ricorrere a specifiche
misure che possano disincentivare questo fenomeno:
– possono segmentare la clientela in classi di rischio omogenee
– ridurre il premio che l'assicurato deve versare se questo attuasse eventuali precauzioni per
ridurre la probabilità che il rischio si verifichi
– legare il premio al passato del soggetto che si vuole assicurare
– far partecipare l'assicurato al rischio
Queste appena elencate sono alcune misure attuate dalle assicurazioni per combattere il rischio
dell'azzardo morale.
Un altro caso in cui questo rischio si manifesta è rappresentato dal rapporto tra “Principal-Agent”
ovvero tra un soggetto, l'agente, ad esempio identificabile con un amministratore delegato che
agisce per conto di un altro soggetto, il principal, identificabile con l'assemblea dei soci di una
società.
L'azzardo morale si verifica nel momento in cui non tutte le azioni dell'agent possono essere
verificate o controllate dall'assemblea dei soci (principal), prassi del tutto normale in quanto se ogni
azione possa essere controllata allora il ruolo dell'agent sarebbe superfluo. In questo caso allora si
cercherà di stipulare contratti in cui gli interessi di questi due soggetti coincidano, così da indurre
l'agente ad assumere un comportamento ottimale anche per il principale.
Caratteristica fondamentale dell'azzardo morale è la sua natura post-contrattuale, elemento che lo
differenzia dalla selezione avversa che invece ha una natura ex-ante. Riprendendo gli esempi, il
primo si manifesta quando dopo la stipula del contratto non è possibile per una parte monitorare
tutte le azioni dell'altra, che potrebbero essere opportunistiche per un proprio tornaconto.
La selezione avversa invece è un'asimmetria informativa che si manifesta prima della stipula del
contratto ad esempio quando un soggetto, che è affetto da una malattia, stipula un contratto di
assicurazione tenendo nascosta la sua infermità al soggetto assicuratore.

2.3 Insider Trading


Quando si parla di Insider Trading si indica la compravendita di asset finanziari da parte di soggetti,
persone o istituzioni, che, attraverso la loro posizione all'interno della società in questione o per la
propria attività professionale, hanno avuto accesso a informazioni riservate, dunque non di pubblico
dominio, chiamate anche “Informazioni privilegiate”.
E' proprio attraverso il raggiungimento di tali informazioni che il soggetto in questione si pone su
un piano informativo più completo rispetto ad altri potenziali investitori del medesimo mercato,
generando così una forma di asimmetria informativa, col fine di ottenere un vantaggio economico
per se o per altri. L'insider trading è quindi un reato.
La disciplina di questa materia è rintracciabile nel Testo Unico dei mercati Finanziari (TUF) nel
quale sono state inserite una serie di norme finalizzate a sanzionare determinati comportamenti
lesivi per la stabilità del mercato, tra cui appunto l'abuso di informazioni privilegiate.
I soggetti che commettono il reato di Isider Trading sono coloro che:
– Acquistino o vendano strumenti finanziari, per proprio conto o per conto altrui, utilizzando
informazioni privilegiate,
– Comunichino tali informazioni a soggetti terzi al di fuori del rapporto professionale o della
funzione ricoperta,
– Raccomandi o induca altri a compiere operazioni di compravendita su strumenti finanziari di
cui ha a disposizione le informazioni in argomento.
Nel TUF viene anche indicata la definizione di Informazione Privilegiata ovvero: quel tipo di
informazioni di carattere preciso, che non sono state rese pubbliche, concernente in modo diretto o
indiretto uno o più strumenti finanziari che se rese pubbliche possano influire sul prezzo di questi
strumenti finanziari.
Per quanto riguarda le sanzioni circa il reato di Insider Trading occorre fare una distinzione fra
Insider primario ed Insider secondario. Quello primario, ovvero colui che detiene l'informazione
primaria, compie un reato penale che può essere punito con la reclusione da 1 a 6 anni ed una multa
dal valore compreso tra i 20.000€ e i 3 milioni di Euro.
Inoltre a seconda della gravità del fatto, delle qualità personali del colpevole o per l'entità del
profitto, il giudice può decidere di triplicare o maggiorare di dieci volte l'importo della multa stessa.
Per quanto riguarda l'Insider secondario, ovvero i soggetti che ricevono informazioni dagli Insider
primari e che siano a conoscenza della loro natura privilegiata, commettono un illecito
amministrativo, punibile con una sanzione amministrativa pecuniaria compresa tra i 20.000€ e 3
milioni di Euro.

2.4 Free Riding


Nel linguaggio economico il termine Free Riding è una locuzione inglese utilizzata per indicare il
comportamento egoistico di chi utilizza beni pubblici, cioè quel complesso di beni che vengono
utilizzati congiuntamente da più soggetti, tuttavia senza che questi contribuiscano in maniera
adeguata alla loro produzione.
In ambito finanziario è più propriamente detto Free Rider colui che ottiene informazioni senza alcun
esborso da altri soggetti che a loro volta le hanno ottenute sostenendo a proprio carico i costi
relativi. Nel sistema finanziario questo atteggiamento è alla base della nascita di una nuova forma di
asimmetria informativa, infatti, quando gli altri soggetti individueranno il comportamento
opportunistico del Free Rider, tenderanno ad emularlo, facendo diminuire, di conseguenza, il
numero di operatori che sostengono i costi relativi all’ottenimento di informazioni fino ad azzerarlo.
Verrà a mancare così la domanda di informazioni e in maniera correlata anche l’offerta.
Nel campo della scienza delle finanze si è elaborato così il Free Rider Problem, ovvero il caso in
cui lo Stato, o qualsiasi altra Istituzione, mette a disposizione degli individui appartenenti alla
collettività dei beni, che hanno dei costi ma producono benefici.
Il problema dei Free Riding interviene in questa fase, infatti, la razionalità egoistica dell’individuo
lo conduce a ridurre al minimo i costi, quindi al non voler pagare le tasse, ma ha comunque
l’interesse a beneficiare dei beni collettivi che invece hanno un costo per tutti gli altri soggetti.
La razionalità di questo individuo, però, mantiene la sua natura “razionale” solo se l’atteggiamento
opportunistico viene attuato da pochi, viceversa, qualora l’approccio egoistico venisse messo in
pratica da tutti gli altri soggetti si passerebbe su un livello comportamentale ”irrazionale” che
avrebbe conseguenze critiche nel sistema economico nel suo complesso.
Tra le possibili soluzioni alla limitazione del Free Riding, quella più pratica è l’istituzione di un
sistema di vigilanza volto ad impedire l’attuazione di questa politica a danno degli altri.
Un’altra forma di soluzione può essere associabile al teorema di Coase.
L’economista inglese sostenne con la sua teoria che, ponendo la condizione in cui i costi di
transazione fossero nulli, la contrattazione tra i soggetti interessati possa condurre ad una forma di
efficienza, anche nota come Pareto-Efficienza, a prescindere dai diritti e doveri legali dei soggetti
stessi.

Cristian Isopo
Bibliografia e Sitografia
Bibliografia
• Manuale di Economia degli Intermediari Finanziari (Edicusano)
Sitografia
• www.wikipedia.org
• www.treccani.it
• www.uniba.it
• www.bankpedia.org
• www.ecostat.unical.it
• www.economiaediritto.it
• www.scelteconomiche.corriere.it
• www.icer.it
• www.old.unipr.it
• www.financecue.it
• www.sapere.it
• www.ch.unich.it
• www.documenti.unimc.it
• www.soldionline.it
• www.ecoage.it

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