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OSSIDAZIONE DEL GLUCOSIO

comprende numerose reazioni, ma può essere riassunta così:

C₆H₁₂O₆+ 6 O2 6 CO2 + 6 H2O + E

Viene chiamata anche respirazione aerobica ( quella vera avviene nel mitocondrio) oppure
catabolismo del glucosio. Serve anche per mantenere costante a temperatura del corpo con il
metabolismo che produce calore a partire dall’energia che si libera da questa reazione e che
successivamente si trasforma in calore.

L’ossidazione di una molecola di C₆H₁₂O₆ porta alla sintesi di circa 30/32 molecole di ATP.

OSSIDAZIONE= reazione in cui la sostanza che reagisce si ossida e perde elettroni, mentre
un’altra sostanza si riduce e quindi acquista elettroni,

1) GLICOLISI

Rottura del glucosio, si divide in due parti, avviene nel citoplasma e comprende 10 reazioni.

Si parte da una molecola di C₆H₁₂O₆ ( a 6 atomi di C) che si divide in 2 molecole a 3 atomi di C, si


ottengono quindi due molecole di acido piruvico
oppure piruvato (che si trova in un maggiore
equilibrio con l’acido piruvico).

Questa reazione non richiede ossigeno, quindi


può avvenire in un ambiente anaerobico.

Vengono prodotte due molecole di NAD+


(coenzima) che si riduce prendendo elettroni e
diventa NADH.

Ciò che in totale viene prodotto durante la glicolisi sono 2 molecole di ATP+ 2 piruvati+ 2
molecole di NADH.

NADH= nicotinammide adenin(a) nucleotide

2) RESPIRAZIONE CELLULARE

Avviene internamente al mitocondrio, avviene in presenza di ossigeno. Le molecole di acido


piruvato vanno all’interno del mitocondrio e si riducono ulteriormente fino a produrre CO2 e H2O.

Avviene in due fasi:

-CICLO DI KREBS, è un ciclo che comprende 9 reazioni. Avviene all’interno della matrice.L’acido
piruvico viene fatto trasportare grazie all’ aceti co-enzima A ed entra nel
ciclo. Il piruvato viene completamente ossidato e si producono CO2, 3
NADH e 1 FADH2.

FADH= flavin(a) adenina dinucleotide

-FOSFORILAZIONE OSSIDATIVA (trasporto di elettroni+ sintesi dell’ATP)

Le catene di trasporto degli elettroni ( proteine nella membrana interna che tengono sempre a un
livello più basso di energia gli elettroni rispetto a quello
precedente) prendono gli elettroni al NADH che diventa NAD+
ed è pronto per tornare a ridursi e ad acquistare elettroni dal
glucosio per far sì che si divida per formare il piruvato e quindi
che avvenga la glicolisi, e tramite le pompe protoniche che li
prendono e li trasportano controgradiente (cioè dove c’è una
maggiore concentrazione) si crea nello spazio intermembrana un
gradiente (chimico e anche di carica —> ELETTROCHIMICO) di
protoni.

In questo spazio intermembrana l’O2 prende due H e forma la


molecola di H2O .

A questo punto gli H+ (PROTONI) che si trovano nello spazio intermembrana possono tornare
nella matrice solo attraverso il complesso proteico dell’ATP sintasi, formata da F0 (un canale
per il passaggio) e F1, composto da spicchi. I protoni fanno ruotare questa parte (F1), si crea
energia e con quest’ultima l’ATP viene sintetizzata (da ADP ad ATP).

La sintesi dell’ATP viene teorizzata nella teoria chemiosmotica di Mitchell.

riassunto
-ossidazione completa

-scarto di H2O, O e CO2

-energia per molecola di glucosio: 32 ATP

FERMENTAZIONE
In assenza di ossigeno si creano problemi perchè é l’O2 che prende elettroni e idrogeni (si blocca
la respirazione cellulare) e di conseguenza il NAD+ non si forma (ciò avverrebbe nella respirazione)
e non può permettere al glucosio di dividersi per formare il piruvato. Questo processo che
produce energia cesserebbe di funzionare e la cellula morirebbe in assenza di E.

In alternativa alla respirazione cellulare, avviene la fermentazione. Viene fatta da batteri e lieviti
di birra, che riescono a sopravvivere ad ambienti anaerobici.

Nella fermentazione gli elettroni del NADH riducono il piruvato e viene così prodotto nuovamente il
NAD+ ( che serve per la glicolisi). Gli altri composti ottenuti sono:

-l’alcol etilico se dal piruvato esce la CO2 (operata da lieviti saccaromiceti)

-l’acido lattico (o lattato, a 3 atomi di C) se la CO2 non va via e il piruvato viene ridotto (operata
da batteri come streptococcus e lactobacillus).

riassunto
-non è un’ossidazione completa

-scarto di etanolo+ CO2/ acido lattico

-energia per molecola di glucosio: 2 ATP

CELLULA VEGETALE

La cellula vegetale presenta tre grandi differenze rispetto a quella animale:

1) PARETE CELLULARE, è una scatola che racchiude la cellula vegetale esterna alla membrana
plasmatica, è spessa, non può cambiare forma.

È composta prevalentemente da polisaccaridi (polimeri)—> il più


importante è la cellulosa (polimero del glucosio). Altri esempi di
polisaccaridi che la costituiscono sono PECTINE, DIMINA e SUBERINA.

Differenze tra cellulosa e amido:

-la cellulosa forma dei bastoncini, ha una forma lineare, crea fibre (che
noi non riusciamo a digerire) e viene usata come materiale strutturale per
costruire la parete;

-l'amido forma di granuli che occupano meno spazio e funge da materiale di riserva.

Funzioni:

-limita l’eccessivo assorbimento di acqua, infatti all’interno della parete tende a entrare molta
acqua che diluisce l'interno della cellula, essa quindi impedisci alla cellula di scoppiare;

-È un'impalcatura di sostegno che supplisce all'assenza di uno scheletro.

Differenze tra membrana e parete cellulare:

-COMPOSIZIONE CHIMICA, la parete cellulare è composta da lipidi (fosfolipidi) e proteine


(colesterolo); la membrana è composta da carboidrati (polisaccaridi).

-SPESSORE, la parete cellulare (nell’ordine dei μm) è circa 1000 volte più spessa della membrana
(nell’ordine dei nm).

-PROPRIETÀ DI RESISTENZA E SELETTIVITÀ, la parete ha un'alta resistenza meccanica, ma


una bassa selettività; la membrana non è molto resistente, ma è altamente selettiva.

2) VACUOLO, possono essercene 1 o più all'interno della cellula. Il tonoplasto (sottile membrana)
separa il succo cellulare interno (soluzione acquosa con acidi organici) dal
citoplasma. Occupa fino al 90% della cellula.

Funzioni:

-mantiene i cloroplasti vicino alla membrana, permettendo di stare in una


posizione favorevole alla fotosintesi (la luce solare impiega meno tempo
per arrivarci);

-conferisce alla cellula la capacità di assorbire acqua (importante per le


piante senza fusto, a cui serve per gonfiarsi e “stare in piedi”—>
PRESSIONE DI TURGORE);

-ripostiglio in cui vengono confinate sostanze di rifiuto o dannose (in seguito verranno eliminate)
oppure sostanze che servono per comunicare con l'ambiente esterno (sostanze che formano
colori, sapori, odori sono acidi organici contenuti nel vacuolo)

3) PLASTIDI, sono una famiglia di organuli (derivano dalle stesse forme embrionali) e si dividono
in:

-CLOROPLASTI (verdi), sede della fotosintesi;

-LEUCOPLASTI (bianchi o trasparenti), servono per immagazzinare amido, Risiedono nelle radici
con il midollo del tronco (parti non verdi della pianta). All'interno di essi si accumula amido
secondario (funzione di riserva);

-CROMOPLASTI (gialli e arancioni), conferiscono il colore a molti frutti fiori, derivano dai
cloroplasti quando invecchiano;

Le colorazioni rosse-viola dei frutti e dei fiori derivano dagli ANTOCIANI (contenuti nel vacuolo),
mentre quelle arancioni-gialle derivano dai CAROTENOIDI (contenuti nei cloroplasti).

FOTOSINTESI
È un processo anabolico che consente di creare glucosio perché viene presa energia luminosa e
accumulata sotto forma di energia chimica dentro le molecole organiche (imp. nel glucosio).

È una complessa serie di reazioni che può essere riassunta in un equazione INVERSA
dell’OSSIDAZIONE DEL GLUCOSIO:

6 CO2 + 6 H2O + E C₆H₁₂O₆+ 6 O2


-da dove viene l’ossigeno? Dall’acqua o dall’anidride carbonica o da entrambe.

-come si fa a capire? Gli isotopi dell'ossigeno si comportano allo stesso modo ma alcuni sono
più pesanti e quindi si riconoscono, hanno lo stesso posto nella tavola periodica, hanno lo stesso
numero di protoni, diverso numero di neutroni e quindi diverso numero di massa. Due ricercatori
(Kamen e Ruben) hanno marcato H20 e CO2 con degli isotopi dell'ossigeno 18 e hanno visto che
l'ossigeno viene prodotto a partire dall’H20.

REGNI DEGLI ESSERI VIVENTI


MONERE (proc. unicellulari) →eubatteri (alghe azzurre)

→archei (elevati livelli di salinità o temperature elevate)

→PIANTE, autotrofe (—> creano da sè le sostanze necessarie)

→FUNGHI, eterotrofi (—> prendono sostanze già pronte) per assorbimento, digeriscono
all'esterno riversando enzimi digestivi.

→ANIMALI, eterotrofi per ingestione, ingeriscono e poi assorbono le sostanze nutritive all'interno
dell'apparato digerente.

→PROTISTI, sono quasi tutti unicellulari, sono molto eterogenei, ma non hanno le giuste
caratteristiche per essere animali/ piante/ funghi. ES.: protozoi (cigliati come il paramecio), alghe
unicellulari.

ORGANISMI FOTOSINTETICI
-tutte le piante (compiono quella ossigenica).

-alghe verdi (lattuga di mare), rosse (sono di questo colore perché


usano l'unica radiazione che arriva, cioè quella del blu), brune.

-alghe azzurre o cianobatteri, sono colonie di batteri che vivono


assieme pur essendo organismi individuali.

-batteri sulfurei, invece dell'acqua usano l’acido solfidrico H2S per compiere la fotosintesi.

-halobacterium, vivono in condizioni di elevata salinità.

Entrambi compiono la FOTOSINTESI ANOSSIGENICA (se non c'è acqua non si produce
ossigeno).

6 CO2 + 2 H2S + E C₆H₁₂O₆ + 6 H2O + 6 S2


Ai cianobatteri si attribuisce il fenomeno nel quale l’ossigeno in bollicine si “posa” sulle loro foglie,
infatti essi sono efficienti producono moltissimo ossigeno.

-dove avviene?

Nei cloroplasti contenuti all'interno della cellula vegetale (—> il nucleo può essere anche più
piccolo dei cloroplasti). I cloroplasti hanno una forma di
ellissoide, con una faccia piana e una convessa. Sono
circondati da una doppia membrana, all'interno ci sono dei
sacchi schiacciati con una cavità che chiamati TILACOIDI, che
possono formare delle pile chiamate GRANA. Dentro alle loro
membrane ci sono dei pigmenti (sostanze colorate) come la
clorofilla e i carotenoidi. Lo spazio vuoto interno del tilacoide è
il LUME. Tutto è immerso nello STROMA, soluzione simile al
citoplasma che contiene ribosomi e DNA di tipo procariotico.

IPOTESI ENDOSIMBIOTICA
—> cloroplasti e mitocondri possono essere nati da antichi procarioti
inizialmente ingeriti come particelle alimentari, ma poi non demoliti e
rimasti come simbionti nel citoplasma delle cellule che li avevano
fagocitati.

La cellula si è generata da una simbiosi, perché l'organismo più


grande trae vantaggio dal fatto che l'organismo più piccolo compia
la fotosintesi, quest'ultimo trae vantaggio dalla protezione ricevuta
dall'organismo di cui è simbionte.

FOTOSINTESI

Avviene in due fasi all’interno del cloroplasti.

1) FASE LUMINOSA o FOTOCHIMICA


Avviene solo in presenza della luce solare, dentro i tilacoidi. Viene catturata energia solare E viene
trasformata in energia chimica attraverso la sintesi di ATP e NADPH.

NADPH= nicotinammide adenin(a) nucleotide fosfato (presenta un gruppo fosfato in più)

Il reagente è l’H2O e viene prodotto O2.

2) FASE OSCURA O CHIMICA

Può avvenire anche in assenza di luce solare, avviene all'interno dello stroma. Se si blocca la fase
luminosa dopo un po' si blocca anche quell’oscura ( es.: dopo due o più giorni).

Gli enzimi della fase oscura si attivano con la luce solare. Viene utilizzato NADPH e ATP per
sintetizzare zuccheri a partire dalla CO2.

FASE LUMINOSA
Avviene nei tilacoidi, sulla superficie ci sono i pigmenti, sostanze colorate che quindi riescono a
catturare alcune lunghezze d'onda della luce solare. Ad esempio quando vediamo qualcosa di un
certo colore, l’oggetto assorbe delle radiazioni e riflette quelle del colore che noi percepiamo.

LUNGHEZZA D’ONDA= distanza tra due punti in fase (tra due picchi o tra due minime).

ES.: vagone di un treno

FREQUENZA= numero di lunghezze d'onda che si ripetono nell’unità di tempo.

ES.: numero di volte in cui vediamo passare il vagone nell'unità di tempo

A energia maggiore corrisponde una frequenza maggiore (es. ultravioletti).

La luce presenta una duplice natura—> una delle due è quella di essere una particella, chiamata
fotone; ogni fotone trasporta una data quantità di energia.

Il β-carotene è un pigmento che ha un colore arancione ed è presente nelle carote. I carotenoidi


contengono sistemi di doppi legami coniugati, in grado di assorbire la luce di lunghezze d'onda
specifiche, i quali determinano le diverse tonalità dei pigmenti dei carotenoidi, che vanno dal
giallo al rosso.

Quando la foglia perde la clorofilla, diventa di colore giallo perché compaiono i carotenoidi, essi
all'interno della foglia si trovavano anche inizialmente, ma la clorofilla prevale e in seguito, quando
verrà assorbita, farà sì che si veda il colore dei carotenoidi.

Nelle alghe ci sono dei pigmenti chiamati FICOBILINE.

La clorofilla ha una forma a chiodo. La testa è un anello porfirinico (simile a quello


dell'emoglobina del sangue, nel quale al posto del ferro si trova il magnesio) che presenta doppi
legami coniugati e ha la funzione di assorbire la luce.

La punta del chiodo (coda) è apolare e quindi idrofoba. La coda idrofoba serve alla clorofilla per
legare le proteine di membrana.

Ogni pigmento assorbe lunghezze d'onda diverse. Lo spettro


di assorbimento è un grafico che rappresenta la luce
assorbita da un pigmento in funzione della lunghezza d’onda.

La clorofilla, nello spettro di


assorbimento, assorbe molto tra l’azzurro-violetto e tra
l’arancio-rosso.

I carotenoidi hanno picchi di assorbimento nell’azzurro, per


questo motivo sono prevalentemente di colore arancione.

La foglia intera ha un picco di assorbimento tra l’azzurro-violetto e tra il rosso -arancio. Nel
complesso ci appare verde.

I pigmenti della foglia sono associati insieme in strutture chiamate FOTOSISTEMI. Un fotosistema
comprende:

-SISTEMA ANTENNA,

formato da tante molecole (200-300 molecole di clorofilla+ carotenoidi) di pigmenti che assorbono
le varie radazioni e le trasmettono al centro di reazione.

-CENTRO DI REAZIONE,

(1 molecola di clorofilla) trasforma l'energia solare in energia chimica attraverso il redox.

Quando una molecola di un pigmento assorbe luce passa dallo stato


fondamentale allo stato eccitato. In seguito torna al livello
fondamentale liberando parte dell'energia assorbita.

Questa energia può essere rimessa sotto forma di fotone


(fluorescenza) se la clorofilla è isolata in soluzione.

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