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Il Romanticismo <3

Il Romanticismo (late 700, first 800) → movimento prevalentemente artistico e letterario, che si riflette anche
nella filosofia e, in particolare, nell’idealismo post-kantiano.

I temi comuni → polemica con la concezione illuministica; esaltazione del sentimento (importante l’amore e
l’arte → via d’accesso all’infinito e libertà creativa); l’uomo → spirito dotato di spontaneità.
L’Assoluto → come l’infinito, si riferisce a ciò che si sottrae ai limiti e alla razionalità tipici del classicismo.
Nel Romanticismo → la presenza dell’infinito nel finito, come un panteismo naturalistico (spinoziano) → realtà
materiale come impregnata dal divino, e come un panteismo idealistico → l’infinito con lo Spirito che si
realizza nella natura.
Altro tema ricorrente → l’interpretazione della vita come desiderio insoddisfatto. Da ciò derivano l’ironia, che è
la percezione dell’insufficienza del finito rispetto all’infinito, e il titanismo, cioè l’atteggiamento di sfida di chi,
pur destinato a soccombere, si getta oltre i propri limiti.

Il dibattito sulla “cosa in sé” e la filosofia di Fichte


Il concetto di noùmeno o cosa in sé viene criticato dai filosofi successivi a Kant → in quanto, se ogni realtà di
cui siamo consapevoli esiste come rappresentazione della coscienza, non è possibile ammettere l’esistenza del
noùmeno (realtà non rappresentata e non rappresentabile/cosa in sé).
Definitivo superamento del criticismo → nascita dell’idealismo, corrente filosofica che afferma che lo spirito,
chiamato anche “io”, o “assoluto”, non è soltanto il centro unificatore di ogni rappresentazione, ma è un
principio infinito, creatore dell’intera realtà.

Fichte: la dottrina della scienza


Johann Gottlieb Fichte, nato nel 1762, è fortemente influenzato dalla filosofia kantiana, ma dopo se ne distacca
in direzione idealistica. Strenuo difensore della libertà di pensiero e favorevole alla rinascita della nazione
germanica, Fichte muore nel 1814.
Nei Fondamenti dell’intera dottrina della scienza del 1794, egli si propone di costruire una nuova dottrina della
scienza → per scoprire il principio primo di ogni scienza e dedurre da esso tutto lo scibile.
Questo principio è l’Io, principio infinito, attivo e libero da cui deriva l’intera realtà. L’Io è da una parte, attività
agente che si crea da sé e, dall’altra parte, prodotto di questa attività.
La dottrina della scienza ha quindi tre principi:
- l’Io pone se stesso;
- L’Io pone il non-io;
- L’Io oppone nell’Io all’io divisibile un non-io divisibile.

L’Io oppone a se stesso il mondo materiale, trovandosi così limitato dal non-io, e scindendosi nella molteplicità
dei soggetti empirici a cui si oppongono gli oggetti finiti. L’idealismo fichtiano si configura così come
panteismo spiritualistico e monismo dialettico, poiché interpreta ogni cosa come un momento dialettico dello
spirito. L’Io vive di lotta e opposizione, secondo una struttura dialettica → formata da tesi, antitesi, sintesi: i
momenti opposti di tesi e antitesi si riferiscono rispettivamente all’Io e al non-io, mentre la sintesi è la loro
reciproca determinazione. Ogni sintesi → punto di partenza di una nuova opposizione. L’idealismo si configura
come una dottrina della libertà: l’uomo compie uno sforzo per superare i limiti ed essere libero, ossia per
ricongiungersi con l’assoluto.

La conoscenza è il processo di progressiva interiorizzazione e riappropriazione dell’oggetto da parte del


soggetto: sensazione, intuizione, intelletto, giudizio e ragione costituiscono i gradi di questo cammino. L’Io crea
il non-io per una ragione morale, cioè → far trionfare lo spirito sulla materia grazie all’azione. L’Io, infatti, mira
all’autoliberazione dai propri vincoli in un processo dialettico infinito. Questo dovere morale si declina nello
sforzo unitario del genere umano verso la libertà, uno sforzo guidato dai dotti, che assumono il ruolo di
educatori dell’umanità.
I capisaldi del pensiero hegeliano
Hegel, nato nel 1770, segue con grande entusiasmo gli avvenimenti della Rivoluzione francese e di Napoleone,
per poi aderire allo Stato prussiano. Dal 1818 → massimo successo filosofico → insegna all’università di
Berlino. Nonostante partecipi al clima culturale romantico e prenda le distanze dall’astrattezza degli illuministi e
di Kant, Hegel pone al centro la filosofia piuttosto che esaltare il sentimento. Egli polemizza anche gli idealisti:
a Fichte rimprovera la cattiva infinità e il fatto di interpretare la dialettica in modo lineare.

Le tesi principali
1° principio → Il finito è manifestazione e momento necessario dell’infinito, che si realizza progressivamente
in tutte le sue tappe e raggiunge la piena coscienza di sé solo alla fine del percorso. L’hegelismo → un
panteismo idealistico e dinamico.
L’idealismo hegeliano → la realtà = il soggetto che si autoproduce → l’Assoluto = l’infinito, l’idea, la ragione,
lo spirito, cioè Dio.
2° principio → Hegel afferma l’identità di razionalità e realtà: infatti ciò che esiste è il dispiegarsi di una
struttura razionale e la razionalità stessa è ciò che effettivamente si realizza (ciò che è reale è razionale e
viceversa).
3° principio → funzione giustificatrice della filosofia → la filosofia ci fa cogliere i diversi momenti della
manifestazione dell'infinito → ci aiuta a coglierlo come antitesi, superato poi nella sintesi.

Il processo dinamico con cui si realizza la coincidenza di razionalità e realtà si articola in tre momenti:
- nella tesi l’idea si mostra nella sua purezza, è in sé e per sé → momento intellettivo astratto;
- nell’antitesi l’idea esce fuori di sé, si aliena nel suo contrario, ossia nella natura → momento negativo
dialettico;
- nella sintesi l’idea torna a sé e diventa spirito autocosciente nell’uomo → riaffermazione della tesi,
intrinseca del travaglio negativo dell’antitesi → speculativo.

A questi tre momenti corrispondono le tre sezioni del sistema hegeliano:


- la logica → idea in sé (libertà assoluta, tra concettuale)
- la filosofia della natura → idea fuori di sé (necessità)
- la filosofia dello spirito→ idea che ritorna in sé
La struttura triadica (movimento triadico a spirale →si parla dello spirito con livelli continui progressivi, con
continuo approfondimento) di tesi, antitesi e sintesi riflette la dialettica (metodo attraverso cui facciamo
filosofia) → legge della realtà e del sapere. Consiste nell’affermazione di un concetto astratto, nella sua
negazione dialettica e infine nell’unificazione di affermazione e negazione in una sintesi speculativa e razionale.

L’Enciclopedia delle scienze filosofiche


La logica → metafisica, ontologia pura; è scienza dell'essere, deve analizzare l'idea in sé, lontana dalla
manifestazione sensibile
La prima parte del sistema hegeliano è la logica, è studio dell’impalcatura originaria, logico-razionale, del
mondo.
La logica si articola in tre momenti:
- La logica dell’essere → prima impalcatura (diviso in essere, non essere e divenire) → è il momento
iniziale di qualunque realtà, in esso ritroviamo la ricerca della trama concettuale);
- La logica dell’essenza (divisa in essenza {substantia}, fenomeno e realtà in atto → la realtà in atto è è
il punto di partenza per la logica del concetto);
- La logica del concetto (diviso in soggettivo, oggettivo e assoluto; serve per prendere consapevolezza
dell'idea come trama concettuale del reale).

La filosofia della natura


La filosofia della natura studia invece l’idea che esce da sé, si nega e si aliena nella materialità. Essa si divide in
meccanica, fisica e fisica organica e in ulteriori sottosezioni.
La Fenomenologia dello spirito
La fenomenologia, ossia la scienza di ciò che appare, per Hegel riguarda il manifestarsi progressivo dello
spirito.
La Fenomenologia dello spirito, pubblicata nel 1807, è quindi la storia romanzata della coscienza che giunge ad
apparire a se stessa come coscienza infinita e universale. Detto in altri termini, è la storia del “viaggio” percorso
dallo spirito attraverso la coscienza umana (in esso abbandona la riflessione sull'oggetto), per giungere a
comprendere sé stesso, quale Assoluto. La fenomenologia è dunque la storia dell’Assoluto, considerata in una
prospettiva diacronica. Lo spirito si afferma attraverso una serie di figure progressive, che rimandano a diversi
settori della vita umana.
Coscienza, autocoscienza, ragione, spirito, religione e sapere assoluto → 6 tappe del percorso x capire come lo
spirito si sia manifestato e il percorso (o ragionamento del singolo individuo) per cogliere l'idea

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