Il Romanticismo (late 700, first 800) → movimento prevalentemente artistico e letterario, che si riflette anche
nella filosofia e, in particolare, nell’idealismo post-kantiano.
I temi comuni → polemica con la concezione illuministica; esaltazione del sentimento (importante l’amore e
l’arte → via d’accesso all’infinito e libertà creativa); l’uomo → spirito dotato di spontaneità.
L’Assoluto → come l’infinito, si riferisce a ciò che si sottrae ai limiti e alla razionalità tipici del classicismo.
Nel Romanticismo → la presenza dell’infinito nel finito, come un panteismo naturalistico (spinoziano) → realtà
materiale come impregnata dal divino, e come un panteismo idealistico → l’infinito con lo Spirito che si
realizza nella natura.
Altro tema ricorrente → l’interpretazione della vita come desiderio insoddisfatto. Da ciò derivano l’ironia, che è
la percezione dell’insufficienza del finito rispetto all’infinito, e il titanismo, cioè l’atteggiamento di sfida di chi,
pur destinato a soccombere, si getta oltre i propri limiti.
L’Io oppone a se stesso il mondo materiale, trovandosi così limitato dal non-io, e scindendosi nella molteplicità
dei soggetti empirici a cui si oppongono gli oggetti finiti. L’idealismo fichtiano si configura così come
panteismo spiritualistico e monismo dialettico, poiché interpreta ogni cosa come un momento dialettico dello
spirito. L’Io vive di lotta e opposizione, secondo una struttura dialettica → formata da tesi, antitesi, sintesi: i
momenti opposti di tesi e antitesi si riferiscono rispettivamente all’Io e al non-io, mentre la sintesi è la loro
reciproca determinazione. Ogni sintesi → punto di partenza di una nuova opposizione. L’idealismo si configura
come una dottrina della libertà: l’uomo compie uno sforzo per superare i limiti ed essere libero, ossia per
ricongiungersi con l’assoluto.
Le tesi principali
1° principio → Il finito è manifestazione e momento necessario dell’infinito, che si realizza progressivamente
in tutte le sue tappe e raggiunge la piena coscienza di sé solo alla fine del percorso. L’hegelismo → un
panteismo idealistico e dinamico.
L’idealismo hegeliano → la realtà = il soggetto che si autoproduce → l’Assoluto = l’infinito, l’idea, la ragione,
lo spirito, cioè Dio.
2° principio → Hegel afferma l’identità di razionalità e realtà: infatti ciò che esiste è il dispiegarsi di una
struttura razionale e la razionalità stessa è ciò che effettivamente si realizza (ciò che è reale è razionale e
viceversa).
3° principio → funzione giustificatrice della filosofia → la filosofia ci fa cogliere i diversi momenti della
manifestazione dell'infinito → ci aiuta a coglierlo come antitesi, superato poi nella sintesi.
Il processo dinamico con cui si realizza la coincidenza di razionalità e realtà si articola in tre momenti:
- nella tesi l’idea si mostra nella sua purezza, è in sé e per sé → momento intellettivo astratto;
- nell’antitesi l’idea esce fuori di sé, si aliena nel suo contrario, ossia nella natura → momento negativo
dialettico;
- nella sintesi l’idea torna a sé e diventa spirito autocosciente nell’uomo → riaffermazione della tesi,
intrinseca del travaglio negativo dell’antitesi → speculativo.