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E S E

L
G
N tempi
I presente, passato,
futuro, paradigma

Tempo presente
esistono due forme verbali del presente: il present simple e il present continuous. altre due
forme particolari di verbo al presente sono: present perfect, present perfect continuous.

p r e s e n t s i m p l e
si forma con il verbo all’infinito senza il “to”. Alla terza persona singolare vuole il suffisso –s.
viene usato per indicare:
-azioni che si compiono abitualmente
I study English every Friday
-fatti e condizioni che non cambiano
The sun rises at 6 a.m.

p r e s e n t c o n t i n u o u s
si forma con il verbo ausiliare al presente + il verbo principale con suffisso –ing. viene usato per
indicare:
-azioni che avvengono nel momento in cui si parla: it is raining.
-azione o evento futuro che è già stato programmato : are they coming next summer?
-azioni che si ripetono continuamente , di solito con avverbi come always (sempre), often (spesso),
all the time (tutto il tempo), constantly (costantemente): giulia and Robert are constantly
arguing.

p r e s e n t p e r f e c t
si forma usando l’ausiliare avere al presente (have / has) + il participio passato del verbo
principale. viene usato per indicare:
-un’azione che è iniziata nel passato ed è tutt’ora in corso o che si è svolta in un periodo di tempo
non ancora concluso
I have read over 25 books this year.
I have lived in London since 1991.
-un’azione o un fatto verificatosi nel passato ma i cui effetti si avvertono tutt’ora
I am not ready for my exams. My health has not been good this year.
-un’azione che si è appena conclusa, espressa con l’avverbio just
I have just finished my homework.
p r e s e n t p e r f e c t c ontinuous
si forma con il verbo al present perfect + il participio del verbo principale. è molto simile al
present perfect nell’uso, con la differenza che in questo caso l’attenzione è posta non soltanto
sul risultato dell’azione ma anche sul suo svolgimento.
-indica azioni iniziate nel passato che continuano nel presente: she has been working all day.
-azioni appena concluse ma i cui risultati si sentono ancora : it has been raining all day.

tempo passato
i tempi al passato in inglese sono 4: past simple, past continuous, past perfect, past perfect
continuous.

p a s t s i m p l e
si forma con il verbo base + suffisso ed, oppure con una forma propria, nel caso di una verbo
irregolare. indica:
-azione verificatasi nel passato e conclusasi in maniera definitiva e permanente : Christopher
Columbus discovered America in 1492.

p a s t c o n t i n u o u s
si forma con l’ausiliare del verbo essere (was / were) + participio presente del verbo principale.
si usa per indicare un’azione percepita come incompiuta o in corso di svolgimento nel passato.
indica:
-descrizione di un contesto in cui si verifica un evento del passato: the sea was shining and the
seagulls were flying when Julio decided to take the boat out.
-azione interrotta da un evento o da un’altra azione : I was taking a shower when the phone rang.

p a s t p e r f e c t
si forma con il passato del verbo avere + il participio passato del verbo principale. si usa per
indicare un evento che si è verificato prima di un altro evento nel passato: the movie had already
started when we arrived.

p a s t p e r f e c t c o n t i n u o u s
questo verbo corrisponde al present perfect continuous ma riferito al passato. anche in questo
caso, si pone l’accento sullo svolgimento dell’azione e non soltanto sul suo compimento. si forma
con il past perfect del verbo essere + il participio presente del verbo principale. indica:
-evento o azione iniziato antecedentemente un altro evento del passato
Had you been waiting for long before the train arrived?

tempo futuro
anche il tempo futuro consta di 4 forme verbali: future simple (due forme), future continuous e
future perfect.

f u t u r e s i m p l e (will)
il future simple si forma con will / shall + la forma base del verbo. esprime:
 -decisione spontanea: I will call you back later.
-previsione di un evento futuro: it will snow tomorrow.
f u tu r e s i m p l e (going to)
si forma con l’ausiliare essere + going + infinito del verbo principale. si usa per indicare piani o
decisioni, in particolare eventi futuri fortemente associati al presente .
I am going to have dinner with my cousin tonight.

f u t u r e c o n t i n u o u s
si forma con il simple future del verbo essere + il participio presente. indica un’azione futura
vista nel suo svolgimento.
at this time next year, I will be going on holiday.

f u t u r e p e r f e c t
il future perfect è composto da due elementi: il futuro semplice del verbo avere (will have) +
participio passato del verbo principale.
indica un’azione che sarà stata completata nel momento futuro di cui si parla .
By December, I will have written my thesis

Future perfect continuous


il future perfect continuous è formato da due elementi: il future perfect del verbo essere + il
participio presente.
indica un’azione che si protrae nel futuro e che si completerà nel futuro o verrà interrotta da un
altro evento.
I’ll have been studying English for three months this summer.

paradigma
E A I A
M t M t C
A

scomposizi
scomposiz
raccoglimento totale trinomio notevole con a=1
quando sono presenti un numero qualsiasi di termini. trovare due numeri con m e n tali che:
-sommati danno s, cioè: m+n=s
-e moltiplicati danno a*p, cioè: m*n=ap
-effettuare un raccoglimento parziale
raccoglimento parziale
quando sono presenti un numero pari di termini.

cubo di binomio
quando sono presenti quattro termini
differenza di due quadrati
quando sono presenti solo due termini al quadrato

quadrato di un trinomio
quando sono presenti sei termini
differenza di cubi
quando sono presenti solo due termini al cubo
cubo di un trinomio
quando sono presenti dieci termini
somma di cubi
quando sono presenti solo due termini al cubo
regola di Ruffini
La regola di Ruffini è un procedimento
utilizzato per dividere due polinomi in cui il
quadrato di binomio divisore sia un binomio di primo grado.
quando sono presenti tre termini Eseguiamo la seguente divisione
( x 3 +6−x2 ) :(1+ x )

trinomio notevole con a=1


trovare due numeri con m e n tali che:
-sommati danno s, cioè: m+n=s
-e moltiplicati danno p, cioè: m*n=p
i radicali
definizione di radice aritmetica
si definisce radice aritmetica n-sima di a, e si indica con √n a, quel numero b tale che:
bn=a con a e b numeri reali ≥ 0 e con n numero intero > 0 in simboli √n a=b ⇔bn=a

operazioni con i radicali


proprietà ed esempi dei radicali

razionalizzazione del denominatore di una frazione


che cos’è : se al denominatore di una frazione compaiono uno o più radicali allora esso
è un numero irrazionale. La razionalizzazione è una operazione che consente di
eliminare i radicali al denominatore rendendolo così un numero razionale.
come si fa : per razionalizzare il denominatore di una frazione bisogna moltiplicare il
numeratore ed il denominatore della frazione per uno stesso fattore detto “ fattore
razionalizzante”. Tale fattore va scelto in modo opportuno a seconda di come è
formato il denominatore.
Si distinguono quattro casi riportati di seguito, in essi il fattore razionalizzante è
evidenziato il rosso.
radicale doppio
che cos’è : un radicale doppio è formato da una radice quadrata il cui radicando è
formato dalla somma di un monomio e di un'altra radice quadrata, cioè √ a ± √ b
come si risolve : se (a2-b) è un quadrato perfetto, si applica la formula del radicale
doppio, che consente di trasformare il radicale doppio nella somma di due radici

singole.

definizione di radice algebrica


si definisce radice algebrica n-sima si a, e si indica con √n a, quel numero b tale
che: b n=a con a e b numeri reali qualsiasi e con n un numero intero > 0.
in simboli: √n a=b ⇔ b n=a
l’esigenza di ampliare la definizione di radice aritmetica a quella di radice algebrica

geometri
geometria
nasce dalla necessità di risolvere equazioni di secondo grado o di grado superiore al
secondo del tipo: x n=a

analitic
sistema di assi cartesiani
monometrico ortogonale

0: è l’origine degli assi cartesiani


x: è l’asse delle ascisse
y: è l’asse delle ordinate

distanza tra due punti


la distanza tra due punti A e B è uguale alla lunghezza
del segmento AB. la distanza AB rappresenta
l’ipotenusa del triangolo rettangolo ABC e si calcola applicando il teorema di Pitagora:
AB=√( x 2−x 1 )2 +( y 2− y 1)2

punto medio di un segmento di estremi


il punto medio M ( xm ; y m ) del segmento AB è un
punto appartenente al segmento equidistante dagli
estremi del segmento stesso, cioè AM =MB. Le sue
x 1+ x 2 y1 + y2
coordinate sono: x m= e ym=
2 2
inversamente: note le coordinate di un estremo e
del punto medio, le coordinate del secondo estremo
sono: x 2=2 x m−x 1 e y 2=2 y m− y 1

dividere un segmento in parti


proporzionali ad un numero k
il punto P( x p ; y p), divide il segmento in estremi A( x 1 ; y 1) e
B ( x2 ; y 2 ) in parti proporzionali a k, cioè tali che il rapporto
AP
tra AP e AB è uguale a k: =k . le sue coordinate sono:
AB
x p=x 1 +k∗( x 2−x 1) e
y p= y1 + k∗( y 2− y 1 )
baricentro di un triangolo
il baricentro G ( x g ; y g )di un triangolo è il punto di incontro delle mediane. Le sue
coordinate sono
x 1+ x 2 + x 3 y +y +y
x G= e yG= 1 2 3
3 3
inversamente: note le coordinate di due vertici del triangolo e del suo baricentro, le
coordinate del terzo vertice sono:
x 3=3 x G−x 1−x 2 e y G =3 y G− y 1−¿ y ¿
2

calcolo area di un triangolo: metodo geometrico


per calcolare l’area del triangolo ABC si calcola l’area
del rettangolo ADEF circoscritto al triangolo ABC;
successivamente dall’area del rettangolo si sottraggono
le aree dei tre triangoli ADB, BEC, CFA. Possiamo
dunque dire che per calcolare l’area di un triangolo
utilizzando il metodo geometrico si può usare la
formula
A ABC = A ADEF − A ADB− A BEC − ACFA

allineamento di tre punti


per verificare se tre punti A, B, C sono allineati (cioè
se appartengono alla stessa retta) si può:
1-calcolare l’area del triangolo di vertici A, B, C: se
l’area è uguale a zero i punti sono allineati
2-calcolare le distanze AB, BC, AC: se AB+BC=AC i
punti sono allineati
formule utili di geometria analitica
per determinare la distanza tra due punti bisogna usare:

AB=√ ( Xb− Xa )2+ ( Yb−Ya )2

per determinare il punto medio di un segmento bisogna usare:


Xa+ Xb Ya+Yb
M =( ; )
2 2

per determinare il coefficiente angolare (m) di un segmento bisogna usare:


Yb−Ya
m=
Xb−Xa

per determinare la retta passante per due punti bisogna usare:


Y −Ya X −Xa A(Xa, Ya)
= B(Xb,Yb)
Yb−Ya Xb−Xa

formula delle rette parallele: m=m' es: y=5x-7; y=5x+19 5x=5x

per determinare la retta passante per un punto bisogna usare:

Y −Y 0=m( X −X 0)
es: P(2,1); m=-2 → y-1=-2(x-2)

equazione della retta: y=mx+q m=coeff. angolare q=intercetta

equazione della retta in forma implicita: y=ax−b es: y=2x-5


equazione della retta in forma esplicita: ax +bx +c=0→ by=ax+ c
equazione di un fascio proprio di rette: y− yc=m ( k )( x−xc ) xc,yc=coordinate/m(k)=coeff.ang
ax +by +c +k ( a' x +b' y+ c ' )=0
equazione di un fascio improprio di rette: y=mx+q ( k ) q(k)=ordinata all’origine
ax +by +c +k ( a' x +b' y+ c ' )=0 a,b,c,a’,b’,c’=coefficienti numerici

per determinare il punto di intersezione di due rette basta eseguire il sistema


lineare.

' −1 2 −3
formula delle rette perpendicolari: m = es: y= -7 ; y= +2
m 3 2

per determinare la distanza punto retta bisogna usare:


Iax 0+by 0+cI
d=

equazioni di
√ a2+ b2
formula retta passante per l’origine: y=mx oppure ax +by=0
formule risolutive

significato del delta (Δ=b2-4ac)


un’equazione di secondo grado ammette sempre due soluzioni: distinte, coincidenti o
non reali secondo il segno del Δ.

regola di cartesio: segno delle soluzioni


la regola di cartesio permette di trovare il segno delle soluzioni di una equazione di
secondo grado. Si può applicare solo se Δ ≥ 0
-si osserva la successione dei segni dei coefficienti a, b,
c
-ad ogni permanenza corrisponde una soluzione negativa
-ad ogni variazione corrisponde una soluzione positiva
proprietà delle equazioni di secondo grado
formula risolutiva dell’equazione di secondo grado
enunciato: le radici dell’equazione di secondo grado ax 2 +bx +c=0 (con a=0) si ottengono
−b ± √b 2−4 ac
applicando:
2a
dimostrazione:
E T R
L T U A

l’amico
F r e d U h l m a n
riassunto
La vicenda narrata ha come sfondo la Stoccarda ad un passo dall’ascesa di Hitler, febbraio del
1932. Tutto ha inizio con l’arrivo al Karl Alexander Gymnasium di un ragazzo di nome Konradin
von Hohnfels. Konradin colpisce tutti i compagni di classe: appare da subito diverso, quasi
“superiore” agli altri. È sicuro nei modi di fare e di atteggiarsi; sempre composto come un vero
aristocratico dal sorriso controllato. È altezzoso ed elegante non solo nell’abbigliamento ma
anche nei movimenti. In particolare, Konradin colpisce Hans, il protagonista della storia
nonché il suo narratore. Solo al termine della vicenda Hans, con lo sguardo maturo di un uomo,
cresciuto attraversando anche uno dei momenti più terribili della storia, riesce a “rivivere”
quanto è successo scrivendo questo romanzo-novella. In molti cercano di impressionare
Konradin, in modo molto esplicito e diretto, mentre Hans con riservatezza cerca di trovare
tra di loro delle affinità: è così che per la prima volta i due ragazzi si rivolgono la parola,
grazie a una collezione di monete cui Hans è molto legato. Lentamente, in maniera onesta e
incondizionata, i due liceali cominciano a frequentarsi, e fra loro nasce una profonda amicizia,
che segnerà irreversibilmente le loro vite. Dopo qualche tempo, Hans cerca di rafforzare
ulteriormente il loro rapporto invitando Konradin a casa. Il ragazzo resta molto contento del
comportamento della madre che accoglie in maniera calorosa l’amico, al contrario del padre
che saluta Konradin in modo pomposo e grottesco, mettendosi in ridicolo. Qualche tempo dopo,
finalmente Konradin ricambia l’invito accogliendo a casa sua Hans ma lo fa in assenza dei
genitori: la madre di Konradin è legata ad una fortissima ideologia nazista e non vuole che suo
figlio trascorri del tempo con Hans, in quanto è di origine ebrea. Hans si rende conto di tale
realtà quando gli capita di incontrare Konradin assieme ai genitori in uno spettacolo teatrale,
durante il quale il suo amico lo ignora. È forse questo il momento di “massima tensione”, lo
“spannung”. Con l’avvento del nazismo, l’amicizia tra Konradin e Hans viene compromessa. Con
l’inizio della persecuzione degli ebrei Hans è costretto a fuggire negli USA, senza i genitori,
per non vivere gli orrori della “soluzione finale”. È qui che scopre il suicidio dei genitori,
stanchi di essere trattati da stranieri all’interno della loro città, ed è qui che si conclude la
storia e che l’amicizia ritrova il suo valore. Hans, infatti nell’ultimo capitolo della storia riceve
una lettera dal suo liceo con la richiesta di mandare dei fondi per la ricostruzione. Insieme
alla lettera arriva anche un elenco dei nomi dei compagni di liceo caduti nella  seconda guerra
mondiale. Tra i nomi spicca agli occhi di Hans quello di Konradin Von Hohenfels: “Implicato nel
complotto per uccidere Hitler. Giustiziato”. Sono queste poche parole che rendono Hans
capace di rivivere la sua storia di ragazzo timido e goffo, ma segnata da un’amicizia vera e
sincera, spezzata da un’ideologia. Un’amicizia finita, è vero. Ma ritrovata.

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