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PUBBLICO
Questo capitolo studia le interazioni tra interven1 della colle2vità e
decisioni private orientate al benessere individuale; decisioni che, come
sappiamo, potrebbero essere vantaggiose per tu2 se
il mercato funzionasse bene. In pra1ca però il mercato, come ogni
meccanismo, può incepparsi e non riuscire a funzionare in modo efficiente.
Il mercato potrebbe essere perfe?o solo in un modo, mentre in pra1ca può
fallire in mol1 modi. Abbiamo già visto che il potere di mercato (cap. 8) e i
problemi di informazione (cap. 9) non consentono di allocare le risorse in
modo efficiente, e quindi non perme?ono di raggiungere il grado di
benessere, massimo, che si o2ene in merca1 perfe?amente concorrenziali.
Inoltre, come vedremo in questo capitolo, non tu?o passa per un prezzo:
cer1 merca1 non riescono a esistere perché è impossibile organizzarli.
REGOLE E IMPOSTE
Possono essere
• in somma fissa, ad valorem, sulla quantità
Quando una transazione comporta un pagamento allo Stato, il prezzo pagato da
chi acquista il bene è diverso dal prezzo che incassa chi vende. Se si tra:a di
un’imposta sulla quan<tà, la differenza tra i due prezzi non dipende dalla
quan<tà effe?vamente scambiata, e i suoi effe? si possono rappresentare
come uno spostamento parallelo della curva di domanda o della curva di offerta
(le imposte ad valorem hanno effe' qualita-vamente simili, ma un po’ più
difficili da rappresentare, perché la differenza tra i prezzi paga- e i prezzi
incassa- aumenta all’aumentare del prezzo). Per trovare l’equilibrio, infa',
occorre cercare l’incrocio della curva di offerta non con la curva di domanda,
che ci dice qual è il prezzo che il compratore è disposto a pagare, ma con la
curva che a ogni prezzo pagato dal compratore soBrae l’ammontare che va allo
Stato e non al venditore. Alterna-vamente, possiamo aggiungere l’imposta a
quel che il venditore deve poter incassare su ogni quan-tà, e cercare l’incrocio
tra quella curva di offerta (che fa riferimento al prezzo «tasse incluse») e la curva
di domanda.
REGOLE E IMPOSTE
Imposte e sussidi
Graficamente,
• Si può rappresentare con spostamento curva domanda OPPURE
con spostamento curva di offerta
Figura 10.1. Imposta sulla quantità
O O1
B B
pA pA
E E
pE pE
pV D1 pV D
C D2 C
0 Q2 Q1 Q 0 Q2 Q1 Q
In entrambi i grafici della figura 10.1 l’imposta pagata sulla quantità Q2 è la differenza
tra il prezzo pagato dall’acquirente (pA) e il prezzo percepito dal venditore (pV), pari
alla lunghezza del segmento BC (doppia freccia). Rispetto all’equilibrio che il mercato
raggiungerebbe se lo Stato non interferisse nell’economia (il punto E), l’imposta
riduce la quantità scambiata sul mercato, che nella figura passa da Q1 a Q2. I due
diagrammi della figura 10.1 mostrano quello che abbiamo detto sopra: graficamente,
l’effetto di un’imposta si può rappresentare sia come uno spostamento della curva di
offerta, sia come uno spostamento della curva di domanda. Se cerchiamo l’equilibrio
in termini di prezzo pagato dagli acquirenti, spostiamo la curva di domanda verso
sinistra, da D1 a D2: per ogni prezzo incassato dal venditore, la quantità che i
compratori sono disposti a scambiare se devono anche pagare anche l’imposta è
minore. Possiamo anche cercare l’equilibrio pensando in termini di prezzo incassato
dai venditori, e spostando la curva di offerta: come indicato dallo spostamento
da O1 aO2 nel pannello di destra della figura 10.1, per ogni prezzo pagato
dall’acquirente la quantità che i venditori sono disposti a vendere è minore.
REGOLE E IMPOSTE
Imposte e sussidi
EffeNo di un’IMPOSTA
pA
C A
E
pE
D B
pV
0 Q2 Q1 Q
REGOLE E IMPOSTE
Imposte e sussidi
Effetto:
• aumenta quantità scambiata
• incide maggiormente su
• surplus consumatori se D meno elastica di O
• surplus produttori se O meno elastica di D
Se la curva di domanda è più elas1ca della curva di offerta, l’imposta si
trasferisce maggiormente sui produ?ori, erodendo il loro surplus. Come
illustrato nel pannello di sinistra della figura 10.3, l’area C, che rappresenta
la parte di ge2to finanziata a spese del surplus dei consumatori, è minore
dell’area D, che rappresenta la parte di ge2to finanziata a spese del surplus
dei produ?ori. Quando invece la curva di domanda è meno elas1ca della
curva di offerta, caso rappresentato nel pannello di destra della figura 10.3,
l’imposta incide maggiormente sui consumatori: l’erosione del surplus dei
consumatori misurata dall’area C è maggiore dell’erosione del surplus dei
produ?ori misurata dall’area D.
Figura 10.3. Trasferimento di una tassa
p a) C < D b) C > D
p
O
pA
p O
A C
L C M
pE pE
pV D
D
p D
V D
0
0 Q2 Q1 Q Q2 Q1 Q
Lo Stato può ridurre gli scambi del mercato se li tassa, ma può anche
renderli più intensi se invece offre di pagare un sussidio a chi compra o a
chi vende. Come l’imposta il sussidio può dipendere dalla quantità
scambiata, o dal valore degli scambi, e determina una differenza positiva
tra il prezzo percepito dal venditore e il prezzo pagato dall’acquirente.
Vediamo nella figura 10.4 che il funzionamento di questo strumento è del
tutto analogo a quello dell’imposta, a patto di considerare gli effetti con
segno opposto. Nel caso del sussidio la quantità scambiata sul mercato
aumenta, passando da Q1 a Q2; come nel caso dell’imposta la variazione
(per il sussidio positiva) della quantità e l’incidenza su acquirenti e
venditori dipendono dall’elasticità delle curve di domanda e di offerta.
Figura 10.4. Sussidio e quantità scambiata
pV F
E
pE
pA
G D
0 Q1 Q2 Q
REGOLE E IMPOSTE
Regole
EffeT
• genera eccedenza o penuria
• eccessi che deve gesOre
Figura 10.5. Controllo sui prezzi
a) Prezzo massimo p b) Prezzo minimo
p
O O
ECCEDENZA
pMIN
E pE E
pE
pMAX
PENURIA
D D
0 Q1 Q2 Q 0 Q3 Q4 Q
INTERVENTO PUBBLICO E FUNZIONAMENTO DEL
MERCATO
Stato può
• Finanziarne la produzione con gettito tassazione
ANCHE LO STATO HA PROBLEMI
… cosJ e benefici
ANCHE LO STATO HA PROBLEMI
Problemi della regolamentazione