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Università degli Studi di Urbino Carlo Bo

Dipartimento di Economia, Società, Politica

ELEMENTI DI ECONOMIA POLITICA

Prof. Edgar J. Sanchez Carrera

Settimana 1. Definizioni, studi, e livelli di analisi


Capitolo 1
Le basi dell’economia
L’economia, come la vita, è a tratti complicata e faticosa,
ma non deve essere necessariamente fonte di sconcerto o
noia.

Vedremo che la scienza economica si occupa del mondo


che ci circonda. Il termine stesso «economia» si riferisce a
qualcosa di molto pratico: accostando i sostantivi greci
oikos (casa) e nomos (legge), fa letteralmente riferimento
all’amministrazione della casa e ai problemi e alle scelte
che tutti affrontiamo ogni giorno.
Lʼeconomia si occupa del mondo che ci circonda

ECONOMIA POLITICA: scienza che studia aspetti del


comportamento umano legati a produzione, consumo,
distribuzione di beni e servizi

AGENTI ECONOMICI: famiglie, imprese, Paesi che interagiscono


tra loro e allocano risorse tra usi alternativi in modo da ottenere
massimo vantaggio
ECONOMIA, PROBLEMI E SOLUZIONI

Ci sono problemi angoscianti, come la fame nel mondo, la sostenibilità dello


sviluppo economico, o la sopravvivenza di chi ha gravi malattie. E ci sono
soluzioni a questi problemi che, come quella che potrebbe consentire ai poveri
del terzo mondo di sfamarsi cedendo uno dei propri reni ai ricchi, appaiono del
tutto inammissibili.

Ma chi decide che cosa è ammissibile, e in base a quali criteri? Se ne può fare
una questione morale, ma non è facile distinguere in via di principio quel che si
può e quel che non si può commerciare.
ECONOMIA, PROBLEMI E SOLUZIONI

Quasi nessuno troverebbe accettabile la pubblicazione di annunci economici per la vendita di reni
umani, e nessuno si oppone a che neonati con malformazioni al cuore vengano sottoposti a operazioni
del costo di centinaia di migliaia di euro. Tuttavia nel mondo ci sono persone la cui vita viene salvata con
curemediche costosissime, mentre altre muoiono per mancanza di medicinali da pochi euro. Gli scarsi
medicinali e i pochi medici di cui possiamo disporre vengono distribuiti tra i molti che ne avrebbero
bisogno anche da meccanismi economici.

Se un sistema economico e sociale decide di salvare l’uno e condannare gli altri, si scambia
indirettamente la vita di un ricco con le vite di molti poveri.

Che lo si voglia o no, anche la vita e la salute sono oggetto di scelte economiche.
ECONOMIA, PROBLEMI E SOLUZIONI

L’economista preferisce non discutere di che cosa sia «giusto» o «sbagliato» fare: questi sono
termini normativi, che richiedono la definizione di obiettivi, se non di un completo sistema di valori, su
cui si può anche non essere d’accordo.

Prima di arrivare a formulare giudizi, l’economista vuole innanzitutto adottare un punto di


vista positivo, piuttosto che normativo, ovvero cercare di capire come funzionano i meccanismi di
interazione tra agenti che fanno quello che fanno perché conviene loro, in base a «incentivi» che
vengono dalla società in cui vivono e a scelte che si basano su valutazioni ragionate dei pro e contro
individuali.

Le scelte possono ovviamente anche basarsi non su ragionamenti ma su istinti e sentimenti, di cui si
occupano discipline almeno altrettanto importanti ma diverse dall’economia, come la psicologia e la
psichiatria.
L’economia si occupa di

• PROBLEMI: far comunicare persone lontane, parcheggi


a pagamento, fame nel mondo…
… soprattutto questioni di organizzazione

• SCELTE: possibilità concrete, non sogni e speranze,


come utilizzare risorse SCARSE

• SOLUZIONI: fornire strumenti per risolvere problemi


più o meno angoscianti
Keynes ha scritto:
“Lo studio dell’economia non sembra richiedere alcuna dote particolare. Si tratta dunque di una disciplina molto
facile in confronto alle altre branche più elevate della filosofia e delle scienze pure. Una disciplina molto facile
nella quale solo pochi riescono ad eccellere. Sembra un paradosso, ma si spiega, forse, nel senso che un grande
economista deve possedere una rara combinazione di doti:

• deve essere allo stesso tempo e in qualche misura matematico, storico, politico, filosofo;

• deve saper decifrare i simboli e usare le parole; deve saper risalire dal particolare al generale e saper passare
dall’astratto al concreto nello stesso processo mentale;

• deve saper studiare il presente alla luce del passato, per gli scopi del futuro;

• deve essere concentrato sugli obiettivi da raggiungere e disinteressato allo stesso tempo (cioè pensare e agire in
maniera oggettiva pensando agli effetti che ogni azione economica avrà sugli altri, quindi disinteressato
personalmente).
che non si può avere tutto, che occorre fare delle scelte. Se, come recita un proverbio inglese, fosse
possibile mangiare una torta senza rinunciare ad averla sul tavolo, non ci sarebbe bisogno di economisti
Tornando a problemi più angoscianti come quello della salute e della disponibilità di medici e medicinali,
tutti ci sentiamo urtati dal concetto stesso di commercio di reni umani. Ma anche in casi estremi come
questo, invece di invocare questioni di principio, si possono identificare pro e contro, vantaggi e
svantaggi, tanto per le singole persone quanto per la società nel suo complesso, di diverse possibili
soluzioni. Il modo di ragionare degli economisti prende in considerazione più punti di vista, li confronta e
soppesa accuratamente (come nel modo di dire inglese on the one hand, … on the other hand… che indusse il
presidente americano Truman a desiderare un consulente economico monco di una mano).

L’economista vede i pro ma anche i contro di ogni cosa, ricorda continuamente


Che cosa studia l’economia?

L’economia è lo studio del modo in cui le società utilizzano


risorse scarse per produrre beni utili, e di come tali beni
vengono distribuiti tra i diversi soggetti.
I due concetti fondamentali sono:

A) Scarsità (delle risorse)


B) Efficienza (nell’utilizzo delle risorse)

L’efficienza cui ci si riferisce è quella paretiana


Si dice che il sistema economico produce in modo
efficiente quando non è in grado di migliorare le
condizioni economiche di un individuo senza
peggiorare quelle di un altro.
I tre problemi
dell’organizzazione economica
Cosa produrre?
Come produrre?
Per chi produrre?

… e uno per voi studenti, perché studiare l’economia?


I tre problemi dell’organizzazione
economica

In termini di INPUT e OUTPUT:

Quali e quanti OUTPUT produrre?


Con quali tecniche combinare gli INPUT?
Per chi produrre gli OUTPUT e come distribuirli?
I tre problemi dell’organizzazione
economica
Storicamente, in epoca contemporanea, sono esistite tre
modalità con cui si è data risposta ai tre quesiti:

Economia di mercato
Economia pianificata
Economia mista
I tre problemi dell’organizzazione
economica
La maggior parte delle società contemporanee è caratterizzata da
un’economia mista.

Lo Stato riveste un ruolo importante (anche nelle economie di mercato):


• modifica il funzionamento del mercato imponendo leggi e norme che
regolano la vita economica;
• fornisce servizi di istruzione e di ordine pubblico;
• regolamenta questioni relative all’inquinamento e agli affari.
Attraverso due esempi, si comprende come l’economista analizza le
scelte sociali

• Il primo esempio riguarda la storia del prezzo del petrolio, una risorsa scarsa utilizzata in molte
produzioni (cosa produrre), con il supporto di tecnologie ad hoc (dalla trivellazione alla
raffinazione), per il guadagno dei pochi produttori di petrolio esistenti al mondo.
• Il secondo esempio riguarda la recente crisi internazionale, iniziata nel 2007 come crisi finanziaria e
poi diventata reale. Il ‘cosa produrre’ è cambiato, generando la disoccupazione in tante industrie e
ridistribuendo il reddito nazionale.
• Con la crisi, il PIL, Prodotto Interno Lordo è diminuito. È diminuito tanto il PIL nominale quanto
quello reale, cioè il valore nominale corretto in base al tasso di inflazione.
Un esempio: la storia del prezzo del petrolio
(al barile, US $ costante)

Il prezzo del petrolio dipende:


• dalla scarsità dei sostituti,
• dalla forza di cartelli come l’OPEC,
• dallo stato di guerra o pace negli Stati che sono i maggiori produttori di questa risorsa,
• dalla crescita accelerata di alcune economie (es. Cina) e dal rallentamento nella crescita di altre …
È triplicato negli anni 1973-74, raddoppiato nel 1979-80 ed oggi è altalenante, anche per la forte
speculazione, condizionando le possibilità di crescita di molti sistemi economici.
L’aumento del prezzo del petrolio

• Induce il sistema economico a ripensare le tecnologie della produzione,


limitando l’impiego di petrolio (come produrre)
• Riduce la domanda di beni derivati dal petrolio, incoraggiando i
consumi di beni sostituti (cosa produrre)
• Fa sì che l’economia mondiale produca per cartelli come l’OPEC e non
per i paesi importatori di petrolio, come Cina, Germania o Giappone
(per chi produrre)

Le società riescono a reagire a bruschi aumenti del prezzo del petrolio solo
nel lungo periodo quando riescono a contrarre il consumo del petrolio
ed a sostituirlo con altre risorse.
Un esempio: la crisi finanziaria del 2007
• La crisi è iniziata nel mercato immobiliare statunitense. In particolare,
nel mercato legato ai mutui immobiliari che dal 2002 è cresciuto
notevolmente.

L’indice dei prezzi del mercato immobiliare USA - Dati mensili 2000-2012
Un esempio: la crisi finanziaria del 2007
Emissioni di titoli obbligazionari legate ai mutui ed altre tipologie di
prestito, 1995-2008
Un esempio: la crisi finanziaria del 2007
• La crisi ha cambiato gli stili di vita. L’offerta si è dovuta adeguare
ad una domanda che non chiedeva più gli stessi beni. La
domanda di beni di lusso e non essenziali è diminuita
drasticamente (cosa produrre)
• La crisi ha cambiato le tecnologie della produzione. Molti profili
professionali non sono stati più necessari e la disoccupazione è
cresciuta (come produrre)
• I mercati dell’usato (del vintage) e degli sconti (anche per gruppi
di acquisto, che si avvalgono di monete virtuali) attraggono nuovi
segmenti che si interessano al mercato immobiliare, solo nel
momento in cui i prezzi degli immobili scendono in maniera
considerevole (per chi produrre).
Un esempio: la crisi finanziaria del 2007
La crisi ha ridotto il PIL statunitense e, propagandosi ad altre economie,
ha avuto un impatto negativo tanto sul PIL europeo quanto su quello
italiano.

30,0
25,0
20,0
15,0
10,0
5,0
0,0
-5,0
19 2

19 2

19 2

19 2

19 2

19 2

19 2

19 2

19 2

19 2

19 2

19 2

19 2

19 2

19 2

19 2

19 2

19 2

19 2

19 2

19 2

19 2

19 2

19 2

19 2

19 2

20 2

20 2

20 2

20 2

20 2

20 2
q2
q

q
47

49

51

53

55

57

59

61

63

65

67

69

71

73

75

77

79

81

83

85

87

89

91

93

95

97

99

01

03

05

07

09

11
19

-10,0
-15,0

Variazioni percentuali trimestrali del PIL nominale statunitense

Variazioni percentuali trimestrali del PIL reale statunitense (anno base 2005)
Un esempio: la crisi finanziaria del 2007
La crisi ha ridotto il PIL dell’Europa a 27 e l’Italia ha mostrato e mostra un
trend di sofferenza più ampio rispetto a quelo della complessiva Europa.

0,8
0,6
0,4
0,2
0
-0,2 Q4-2010 Q1-2011 Q2-2011 Q3-2011 Q4-2011 Q1-2012 Q2-2012 Q3-2012 Q4-2012
-0,4
-0,6
-0,8
-1
-1,2

Italy European Union (27 countries)


La crisi cambia la distribuzione del reddito:
la serie storica 2001-2012 del reddito pro capite (US $) in aree
geografiche rilevanti secondo la Banca Mondiale

60000
50000
40000
30000
20000
10000
0
2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012

East Asia & Pacific Euro area Europe & Central Asia
Latin America & Caribbean Middle East & North Africa North America
OECD members South Asia Sub-Saharan Africa
World
La scarsità obbliga alla scelta

• Se le risorse sono scarse, gli attori di un sistema economico


devono fare delle scelte su come distribuirle tra produzioni
alternative.
• La frontiera delle possibilità produttive è la possibile
rappresentazione del grande tema economico della scarsità.
• Il costo opportunità è la quantità di un bene o servizio cui si deve
rinunciare per avere un’unità addizionale di altro bene o servizio.
Possibilità tecnologiche della
società
Frontiera delle possibilità
produttive FPP
Indica le quantità massime di
produzione ottenibili da un sistema
economico, date la conoscenza
tecnologica e la quantità di input
di cui dispone.
Applicazioni della FPP
Crescita economica
Applicazioni della FPP
Trade-off: beni pubblici vs. privati
Applicazioni della FPP
Trade-off: consumo vs. investimento
Il costo opportunità

Rappresenta il costo della migliore alternativa a cui si


rinuncia effettuando una scelta
(trade-off).

È il costo opportunità insito nella decisione.


Il calcolo del costo-opportunità

DC/DF = COSTO OPPORTUNITA’


(=1/2)

A
14 •
DC= 4
10 •B
DF = 8
Cibo

6 14 Film
Efficienza

Un sistema economico è efficiente se le risorse dell’economia vengono


utilizzate al meglio per soddisfare i bisogni e i desideri degli individui.

Se un sistema economico è efficiente, si colloca lungo la sua frontiera


delle possibilità produttive.
Efficienza produttiva

L’efficienza produttiva si ha quando la società non può


aumentare l’output di un bene senza ridurre quello di un
altro bene. Un sistema economico efficiente si trova sulla
frontiera delle possibilità produttive.
L’ultima risposta…

… dunque, perché studiare economia?

Forse la migliore risposta a questa domanda è quella


fornita da Keynes:
«[...] le idee degli economisti e dei filosofi politici, così quelle giuste come
quelle sbagliate, sono più potenti di quanto comunemente si ritenga. In
realtà il mondo è governato da poche cose all’infuori di quelle. Gli uomini
della pratica, i quali si credono affatto liberi da ogni influenza intellettuale,
sono spesso gli schiavi di qualche economista defunto. Pazzi al potere, i quali
odono voci nell’aria, distillano le loro frenesie da qualche scribacchino
accademico di pochi anni addietro.»
Relazioni tra variabili economiche

Per esempio, il reddito medio annuo individuale, distinguendo gli individui in base al titolo di
studio posseduto. La Banca d’Italia raccoglie queste informazioni ogni due anni. In base ai dati
pubblicati nel 2018, sappiamo che nel 2016, in Italia, il reddito di chi non aveva alcun titolo di
studio era, in media, inferiore a 11.000 euro, mentre superava i 30.000 euro per chi aveva
conseguito una laurea. È chiaro che il reddito non dipende solo dall’istruzione…

Per capire bene la relazione tra anni di scuola e reddito guadagnato è utile utilizzare un grafico. La definizione
precisa dei concetti di assi cartesiani, relazione tra variabili, pendenza di una curva o retta…

A ogni punto sull’asse orizzontale si associa una misura quantitativa dell’istruzione: gli anni che (più o meno)
occorrono per conseguire ciascun titolo di studio. Sull’asse verticale si misura una variabile economica di
indubbio interesse, specialmente per coloro che (come chi legge queste righe) stanno cercando di migliorare
il proprio livello di istruzione: il reddito.
TAB. 1.1. Reddito e istruzione
Fonte: Banca d’Italia, Archivio storico – Versione 10.0.

Titolo di studio Reddito individuale medio


Senza titolo 10.886
Licenza di scuola elementare 13.902
Licenza di scuola secondaria 16.624
inferiore
Diploma di scuola secondaria 20.857
superiore
Laurea 30.338
Consideriamo il primo tratto della linea
spezzata. Se si passa da chi è senza titolo di
studio, quindi ha zero anni di istruzione, a chi
ha la licenza di scuola elementare, che si
consegue dopo cinque anni, la pendenza del
segmento AB in figura è pari a (13.902 –
10.886)/(5 – 0) , ovvero a 603,2. Considerando
i tre anni passati sui banchi della scuola
secondaria inferiore, la linea diventa più ripida;
il segmento BC ha, infatti, pendenza pari
a (16.624 – 13.902)/(8 – 5) = 907,34 . Se si
confronta chi ha completato le scuole
secondarie superiori e chi si è fermato 24alla
licenza di scuola secondaria inferiore, la
pendenza del segmento CD è di (20.857 –
16.624)/(13 – 8) = 846,6 . Infine, nell’ultimo
tratto della linea spezzata, supponendo che
siano necessari cinque anni per conseguire una
laurea, la pendenza del segmento DE è pari
a (30.338 – 20.857)/(18 – 13) = 1.896,2 .
DESCRIVERE e INTERPRETARE fenomeni sociali:
reddito famigliare e anni di istruzione

Pendenza o inclinazione di una curva:

variazione sullʼasse verticale


diviso
variazione sullʼasse orizzontale

INFORMAZIONE: ci dice che differenza fa, in termini di


reddito, passare ancora un po’ di tempo a studiare
DESCRIVERE e INTERPRETARE fenomeni sociali:
reddito famigliare e anni di istruzione

Pendenza o inclinazione di una curva:


Reddito

(20893 – 13894) 6999 = 1400


(5-0) = 5
39011 (39011-29012) 9999
13-8 = 5 = 2000
29012

20893

13894
Un anno di istruzione
aumenta il reddito di…
0 5 8 13
43
UN MODO DI RAGIONARE
PRINCIPI e METODI di analisi:
acqua imbottigliata

Prendiamo come esempio un fenomeno familiare e, se ci si pensa, sconcertante.


A partire dagli anni ’90, l’Italia ha mantenuto per più di vent’anni un primato: è stata il paese dove si
consumavano più litri di acqua minerale pro capite al mondo. Oggi è seconda solo al Messico.
Un mercato enorme: nel 2017 gli italiani hanno acquistato più di 220 litri di acqua minerale a testa, per un giro
d’affari annuo che nel 2018 ha sfiorato 1.700 milioni di euro. Il prezzo di vendita varia a seconda del tipo di
acqua minerale acquistato: sugli scaffali dei supermercati è possibile trovare acque minerali a un prezzo medio
che oscilla, a seconda che si tratti di acque lievemente gassate o effervescenti naturali, tra i 18 e i 26 centesimi
di euro al litro.
Ovviamente ci sono ottime alternative al consumo di acqua minerale: tra queste l’acqua del rubinetto, che
costa soltanto 0,14 centesimi circa al litro (circa 1,37 euro al metro cubo per un’utenza standard). Può essere
sconcertante pensare che ci siano tali divari di prezzo per qualche cosa che (se è buona) è praticamente
insapore e inodore, e si differenzia per frazioni di microgrammo di magnesio, stronzio e altri (ai più) oscuri
elementi chimici. L’acqua, in fondo, è acqua: le differenze tra le varie acque più o meno minerali, e tra esse e
l’acqua del rubinetto, sono davvero molto piccole, specie in Italia, dove l’acqua confezionata è per lo più acqua
minerale pura alla sorgente non trattata, misurabili in millesimi di grammo per litro.
PRINCIPI e METODI di analisi:
acqua imbottigliata

Piccole differenze fisiche,


grosse differenze di prezzo (200+ volte)
“i gusti sono gusti” ma

• che relazione c’è tra il costo e il prezzo dell’acqua


di rubinetto, in bottiglia?
• perché si trasporta acqua da un capo all’altro
della penisola?
• si potrebbe stare meglio, o è il migliore dei mondi
possibili?
Tabella 1.2. Quantità e prezzo di acqua minerale

Quantità: litri al giorno (per persona) Quantità


15 200 5 110
Prezzo TOTALE
adulti adulti anziani anziani
ricchi poveri ricchi poveri
0,0015 1 1 1 1 330
0,2 1 0 1 1 130
0,6 1 0 1 0 20
1,5 0 0 1 0 5
Utilizzando il modo di rappresentare graficamente una relazione che abbiamo introdotto parlando di
istruzione e reddito, disegniamo nella figura 1.2 i punti corrispondenti agli acquisti complessivi, e anche le
linee che li uniscono in modo da identificare per ogni prezzo sull’asse verticale i litri venduti (che nel
nostro semplice esempio corrispondono al numero di acquirenti). Il risultato è una curva di domanda, che
rappresenta in modo stilizzato e immediato tutta una serie di elementi essenziali del mercato dell’acqua
minerale. Ovviamente, non importa elencare nome e cognome di ciascun potenziale acquirente, e molti
altri dettagli possono essere omessi dalla descrizione dell’economia in quanto del tutto o quasi del tutto
irrilevanti per comprenderne il funziona28mento. Come i medici non hanno bisogno di studiare la mappa
del genoma umano per raccomandare di evitare l’esposizione al freddo per prevenire la polmonite, anche
in economia il livello di dettaglio del modello dipende dall’uso che se ne intende fare. Quindi, piuttosto che
rappresentare tutti i punti e unirli con una linea spezzata, può essere più utile un tratto di penna che
riassume, come fa la linea continua della figura 1.2, gli elementi salienti della situazione.
Figura 1.2. Curva di domanda di acqua minerale

p
1.6
A
1.4

1.2

0.8

0.6

0.4

0.2
B
0
00 50 100 150 200 250 300 Q
350
Figura 1.3. Quantità di equilibrio di acqua minerale

p
1.6

1.4

1.2

0.8

0.6

0.4
E
0.2 C
0
00 50 100 150 200 250 300 Q
350
Confronto razionale

Gli agenti economici sono razionali ed egoisti. Avendo a disposizione un numero limitato di scelte, un agente economico
decide quale azione compiere razionalmente, confrontando costi e benefici in termini del suo personale benessere. Un
simile criterio si può applicare anche al funzionamento di un intero sistema economico, che sarà quindi tanto migliore
quanto più consente a chi ci vive di star bene. Ovviamente, scelte e valutazioni si possono fare in molti altri modi: in
base a principi filosofici o morali, o consultando l’oroscopo, o seguendo i propri istinti, o andando a caso. Senza negare
che questi e altri metodi siano potenzialmente molto rilevanti, in economia si suppone che scelte e valori si possano
basare sul confronto di costi e benefici, e si valuta l’inevitabile imperfetto realismo di tale ipotesi in base alla sua
capacità di spiegare la realtà che ci circonda.

È importante distinguere tra costi e benefici totali e costi e benefici «al margine»:
• quando si deve decidere se intraprendere o meno un’attività (ad esempio aprire un negozio, o comprare un
computer), occorre confrontare i costi e i benefici totali derivanti dall’impiego delle proprie risorse in quell’attività
piuttosto che in altre;

• quando si deve decidere fino a che punto portare avanti un’azione (ad esempio quante bottigliette d’acqua
acquistare o produrre), occorre confrontare costi e benefici marginali, ovvero quelli che risultano dalla scelta di
praticare un’attività in misura leggermente superiore.
Un MODO di RAGIONARE e di COMPORTARSI:
modello economico
rappresentazione semplificata della realtà

• Consumatori domandano beni e servizi


– minore il prezzo, più se ne compra
• Produttori producono e vendono
– minore il prezzo, meno se ne offre
• Da incontro domanda e offerta si stabilisce
quanto si scambia e a che prezzo
Un MODO di RAGIONARE e di COMPORTARSI:
modello economico
rappresentazione semplificata della realtà

Può essere letto in chiave

• POSITIVA (o DESCRITTIVA): come funziona il


sistema, che cosa accade, perché

• NORMATIVA (o PRESCRITTIVA): come sarebbe


meglio fare per raggiungere un determinato obiettivo
Scienza economica
positiva e normativa

• L’economia positiva tratta di spiegazioni oggettive


e scientifiche
• ad esempio, se si impone una tassa sulla produzione di
un bene il prezzo di quel bene tenderà ad aumentare
• L’economia normativa propone soluzioni basate su
giudizi di valore personali
• ad esempio si potrebbe proporre una tassa sulle
sigarette per scoraggiarne il consumo
PRINCIPI e METODI di analisi:
scarsità

Si vorrebbe consumare e produrre tantissimo, ma le


risorse sono limitate:
• disponibilità fattori di produzione (terra e materie
prime, lavoro, capitale)
• tecniche produttive

Questa SCARSITA’ è un problema: si vorrebbe


avere tutto, ma non si può…
… Quindi si deve SCEGLIERE.
PRINCIPI e METODI di analisi:
confronto razionale

Come si sceglie:
RAZIONALMENTE
confrontando COSTI e BENEFICI
• TOTALI: intraprendere o no attività?
• MARGINALI: fino a che punto portare avanti
un’attività?

Ogni scelta comporta una rinuncia, il suo


COSTO OPPORTUNITA’
è pari al valore della migliore alternativa disponibile
POLITICA ECONOMICA:
obiettivi e politiche

• Come organizzare lo scambio?


• Come si definisce ciò che è “meglio”?
• Che cosa si può fare per raggiungere determinati
OBIETTIVI?

CRITERIO IMPORTANTE per stabilire cosa è meglio:


EFFICIENZA
impossibile far star meglio qualcuno senza far star peggio
qualcun altro
POLITICA ECONOMICA:
obiettivi e politiche

Il problema della scarsità si affronta in vari modi


(efficienza e uguaglianza sono cose diverse)
Una volta capito come funziona il mondo (visione
positiva), si possono stabilire OBIETTIVI da
raggiungere e politiche per raggiungerli (visione
normativa, propria della POLITICA
ECONOMICA)
POLITICA ECONOMICA:
scelte individuali e benessere collettivo
SCAMBIO VOLONTARIO: non furto, non dono;
diritti di proprietà, organizzazione
VANTAGGIOSO per tutti
bisogni diversi, risorse diverse

Società in cui si è tanti, diversi, si comunica:


esseri umani (non animali) possono
• fare scambi convenienti
• specializzarsi
• sfruttare vantaggi comparati
Scelte economiche:
chi decide?

IL MERCATO
economia di libero scambio
• Non elimina il problema della scarsità, ma offre una soluzione:
• prezzo più alto per quel che è più scarso e desiderabile
• meno domanda, più offerta, fino a un EQUILIBRIO

• se tutto va bene (concorrenza perfetta in tutti i mercati), si sta


MEGLIO POSSIBILE
benessere massimo
efficienza
Scelte economiche:
chi decide?

STATO
economia pianificata
• autorità centrale decide tutto, nessuna scelta
• problemi:
• se il controllo dei comportamenti è imperfetto, manca incentivo a darsi
da fare per avere reddito
• se decisioni prese da lontano, imprecisione degli obiettivi
Scelte economiche:
chi decide?

MERCATO E STATO
economia mista
• in varie combinazioni (economie moderne)
• leggi, regole, tasse, produzione beni pubblici (e non), redistribuzione
LIVELLI DI ANALISI:
micro e macro

MICROECONOMIA
• Scelte di singoli consumatori e imprese, funzionamento dei
mercati
• Molti dettagli, scelte società: che cosa, quanto, come e per chi
produrre?
LIVELLI DI ANALISI:
micro e macro

MACROECONOMIA
• Grandezze economiche aggregate: andamento e crescita
produzione, prezzi, disoccupazione, commercio con lʼestero
• Per affrontare grandi temi, pochi dettagli, ma si fonda su scelte
individuali (microeconomiche)
L’allocazione delle risorse scarse

• L’allocazione delle risorse è cruciale per una società


• e può essere organizzata in modi diversi, a seconda del grado di
intervento dello Stato:
• economia dirigistica, con un massiccio intervento dello Stato
• economia mista, dove il Governo ed il settore privato
interagiscono
• economia di libero mercato, dove domina la Mano Invisibile di
Adam Smith (1776)

Adam Smith (1776) … individuals pursuing their self-interest would


be led ‘as by an invisible hand’ to do things that are in the
interests of society as a whole…
Il ruolo del mercato

Nel “mercato”
• le decisioni delle famiglie circa il consumo di beni
diversi
• le decisioni delle imprese circa il cosa ed il come
produrre
• e le decisioni dei lavoratori circa quanto e per chi
lavorare
sono rese possibili attraverso aggiustamenti dei prezzi.
Microeconomia e Macroeconomia
• La Microeconomia
• propone una trattazione dettagliata delle decisioni
(scelte) individuali in merito a beni e servizi
• La Macroeconomia
• riguarda il sistema economico nel suo complesso. Uno
dei possibili indicatori macroeconomici è il PIL, Prodotto
Interno Lordo, cioè il valore di tutti i beni e servizi finali
prodotti da un sistema economico in un periodo di
tempo.

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