Ma chi decide che cosa è ammissibile, e in base a quali criteri? Se ne può fare
una questione morale, ma non è facile distinguere in via di principio quel che si
può e quel che non si può commerciare.
ECONOMIA, PROBLEMI E SOLUZIONI
Quasi nessuno troverebbe accettabile la pubblicazione di annunci economici per la vendita di reni
umani, e nessuno si oppone a che neonati con malformazioni al cuore vengano sottoposti a operazioni
del costo di centinaia di migliaia di euro. Tuttavia nel mondo ci sono persone la cui vita viene salvata con
curemediche costosissime, mentre altre muoiono per mancanza di medicinali da pochi euro. Gli scarsi
medicinali e i pochi medici di cui possiamo disporre vengono distribuiti tra i molti che ne avrebbero
bisogno anche da meccanismi economici.
Se un sistema economico e sociale decide di salvare l’uno e condannare gli altri, si scambia
indirettamente la vita di un ricco con le vite di molti poveri.
Che lo si voglia o no, anche la vita e la salute sono oggetto di scelte economiche.
ECONOMIA, PROBLEMI E SOLUZIONI
L’economista preferisce non discutere di che cosa sia «giusto» o «sbagliato» fare: questi sono
termini normativi, che richiedono la definizione di obiettivi, se non di un completo sistema di valori, su
cui si può anche non essere d’accordo.
Le scelte possono ovviamente anche basarsi non su ragionamenti ma su istinti e sentimenti, di cui si
occupano discipline almeno altrettanto importanti ma diverse dall’economia, come la psicologia e la
psichiatria.
L’economia si occupa di
• deve essere allo stesso tempo e in qualche misura matematico, storico, politico, filosofo;
• deve saper decifrare i simboli e usare le parole; deve saper risalire dal particolare al generale e saper passare
dall’astratto al concreto nello stesso processo mentale;
• deve saper studiare il presente alla luce del passato, per gli scopi del futuro;
• deve essere concentrato sugli obiettivi da raggiungere e disinteressato allo stesso tempo (cioè pensare e agire in
maniera oggettiva pensando agli effetti che ogni azione economica avrà sugli altri, quindi disinteressato
personalmente).
che non si può avere tutto, che occorre fare delle scelte. Se, come recita un proverbio inglese, fosse
possibile mangiare una torta senza rinunciare ad averla sul tavolo, non ci sarebbe bisogno di economisti
Tornando a problemi più angoscianti come quello della salute e della disponibilità di medici e medicinali,
tutti ci sentiamo urtati dal concetto stesso di commercio di reni umani. Ma anche in casi estremi come
questo, invece di invocare questioni di principio, si possono identificare pro e contro, vantaggi e
svantaggi, tanto per le singole persone quanto per la società nel suo complesso, di diverse possibili
soluzioni. Il modo di ragionare degli economisti prende in considerazione più punti di vista, li confronta e
soppesa accuratamente (come nel modo di dire inglese on the one hand, … on the other hand… che indusse il
presidente americano Truman a desiderare un consulente economico monco di una mano).
Economia di mercato
Economia pianificata
Economia mista
I tre problemi dell’organizzazione
economica
La maggior parte delle società contemporanee è caratterizzata da
un’economia mista.
• Il primo esempio riguarda la storia del prezzo del petrolio, una risorsa scarsa utilizzata in molte
produzioni (cosa produrre), con il supporto di tecnologie ad hoc (dalla trivellazione alla
raffinazione), per il guadagno dei pochi produttori di petrolio esistenti al mondo.
• Il secondo esempio riguarda la recente crisi internazionale, iniziata nel 2007 come crisi finanziaria e
poi diventata reale. Il ‘cosa produrre’ è cambiato, generando la disoccupazione in tante industrie e
ridistribuendo il reddito nazionale.
• Con la crisi, il PIL, Prodotto Interno Lordo è diminuito. È diminuito tanto il PIL nominale quanto
quello reale, cioè il valore nominale corretto in base al tasso di inflazione.
Un esempio: la storia del prezzo del petrolio
(al barile, US $ costante)
Le società riescono a reagire a bruschi aumenti del prezzo del petrolio solo
nel lungo periodo quando riescono a contrarre il consumo del petrolio
ed a sostituirlo con altre risorse.
Un esempio: la crisi finanziaria del 2007
• La crisi è iniziata nel mercato immobiliare statunitense. In particolare,
nel mercato legato ai mutui immobiliari che dal 2002 è cresciuto
notevolmente.
L’indice dei prezzi del mercato immobiliare USA - Dati mensili 2000-2012
Un esempio: la crisi finanziaria del 2007
Emissioni di titoli obbligazionari legate ai mutui ed altre tipologie di
prestito, 1995-2008
Un esempio: la crisi finanziaria del 2007
• La crisi ha cambiato gli stili di vita. L’offerta si è dovuta adeguare
ad una domanda che non chiedeva più gli stessi beni. La
domanda di beni di lusso e non essenziali è diminuita
drasticamente (cosa produrre)
• La crisi ha cambiato le tecnologie della produzione. Molti profili
professionali non sono stati più necessari e la disoccupazione è
cresciuta (come produrre)
• I mercati dell’usato (del vintage) e degli sconti (anche per gruppi
di acquisto, che si avvalgono di monete virtuali) attraggono nuovi
segmenti che si interessano al mercato immobiliare, solo nel
momento in cui i prezzi degli immobili scendono in maniera
considerevole (per chi produrre).
Un esempio: la crisi finanziaria del 2007
La crisi ha ridotto il PIL statunitense e, propagandosi ad altre economie,
ha avuto un impatto negativo tanto sul PIL europeo quanto su quello
italiano.
30,0
25,0
20,0
15,0
10,0
5,0
0,0
-5,0
19 2
19 2
19 2
19 2
19 2
19 2
19 2
19 2
19 2
19 2
19 2
19 2
19 2
19 2
19 2
19 2
19 2
19 2
19 2
19 2
19 2
19 2
19 2
19 2
19 2
19 2
20 2
20 2
20 2
20 2
20 2
20 2
q2
q
q
47
49
51
53
55
57
59
61
63
65
67
69
71
73
75
77
79
81
83
85
87
89
91
93
95
97
99
01
03
05
07
09
11
19
-10,0
-15,0
Variazioni percentuali trimestrali del PIL reale statunitense (anno base 2005)
Un esempio: la crisi finanziaria del 2007
La crisi ha ridotto il PIL dell’Europa a 27 e l’Italia ha mostrato e mostra un
trend di sofferenza più ampio rispetto a quelo della complessiva Europa.
0,8
0,6
0,4
0,2
0
-0,2 Q4-2010 Q1-2011 Q2-2011 Q3-2011 Q4-2011 Q1-2012 Q2-2012 Q3-2012 Q4-2012
-0,4
-0,6
-0,8
-1
-1,2
60000
50000
40000
30000
20000
10000
0
2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012
East Asia & Pacific Euro area Europe & Central Asia
Latin America & Caribbean Middle East & North Africa North America
OECD members South Asia Sub-Saharan Africa
World
La scarsità obbliga alla scelta
A
14 •
DC= 4
10 •B
DF = 8
Cibo
6 14 Film
Efficienza
Per esempio, il reddito medio annuo individuale, distinguendo gli individui in base al titolo di
studio posseduto. La Banca d’Italia raccoglie queste informazioni ogni due anni. In base ai dati
pubblicati nel 2018, sappiamo che nel 2016, in Italia, il reddito di chi non aveva alcun titolo di
studio era, in media, inferiore a 11.000 euro, mentre superava i 30.000 euro per chi aveva
conseguito una laurea. È chiaro che il reddito non dipende solo dall’istruzione…
Per capire bene la relazione tra anni di scuola e reddito guadagnato è utile utilizzare un grafico. La definizione
precisa dei concetti di assi cartesiani, relazione tra variabili, pendenza di una curva o retta…
A ogni punto sull’asse orizzontale si associa una misura quantitativa dell’istruzione: gli anni che (più o meno)
occorrono per conseguire ciascun titolo di studio. Sull’asse verticale si misura una variabile economica di
indubbio interesse, specialmente per coloro che (come chi legge queste righe) stanno cercando di migliorare
il proprio livello di istruzione: il reddito.
TAB. 1.1. Reddito e istruzione
Fonte: Banca d’Italia, Archivio storico – Versione 10.0.
20893
13894
Un anno di istruzione
aumenta il reddito di…
0 5 8 13
43
UN MODO DI RAGIONARE
PRINCIPI e METODI di analisi:
acqua imbottigliata
p
1.6
A
1.4
1.2
0.8
0.6
0.4
0.2
B
0
00 50 100 150 200 250 300 Q
350
Figura 1.3. Quantità di equilibrio di acqua minerale
p
1.6
1.4
1.2
0.8
0.6
0.4
E
0.2 C
0
00 50 100 150 200 250 300 Q
350
Confronto razionale
Gli agenti economici sono razionali ed egoisti. Avendo a disposizione un numero limitato di scelte, un agente economico
decide quale azione compiere razionalmente, confrontando costi e benefici in termini del suo personale benessere. Un
simile criterio si può applicare anche al funzionamento di un intero sistema economico, che sarà quindi tanto migliore
quanto più consente a chi ci vive di star bene. Ovviamente, scelte e valutazioni si possono fare in molti altri modi: in
base a principi filosofici o morali, o consultando l’oroscopo, o seguendo i propri istinti, o andando a caso. Senza negare
che questi e altri metodi siano potenzialmente molto rilevanti, in economia si suppone che scelte e valori si possano
basare sul confronto di costi e benefici, e si valuta l’inevitabile imperfetto realismo di tale ipotesi in base alla sua
capacità di spiegare la realtà che ci circonda.
È importante distinguere tra costi e benefici totali e costi e benefici «al margine»:
• quando si deve decidere se intraprendere o meno un’attività (ad esempio aprire un negozio, o comprare un
computer), occorre confrontare i costi e i benefici totali derivanti dall’impiego delle proprie risorse in quell’attività
piuttosto che in altre;
• quando si deve decidere fino a che punto portare avanti un’azione (ad esempio quante bottigliette d’acqua
acquistare o produrre), occorre confrontare costi e benefici marginali, ovvero quelli che risultano dalla scelta di
praticare un’attività in misura leggermente superiore.
Un MODO di RAGIONARE e di COMPORTARSI:
modello economico
rappresentazione semplificata della realtà
Come si sceglie:
RAZIONALMENTE
confrontando COSTI e BENEFICI
• TOTALI: intraprendere o no attività?
• MARGINALI: fino a che punto portare avanti
un’attività?
IL MERCATO
economia di libero scambio
• Non elimina il problema della scarsità, ma offre una soluzione:
• prezzo più alto per quel che è più scarso e desiderabile
• meno domanda, più offerta, fino a un EQUILIBRIO
STATO
economia pianificata
• autorità centrale decide tutto, nessuna scelta
• problemi:
• se il controllo dei comportamenti è imperfetto, manca incentivo a darsi
da fare per avere reddito
• se decisioni prese da lontano, imprecisione degli obiettivi
Scelte economiche:
chi decide?
MERCATO E STATO
economia mista
• in varie combinazioni (economie moderne)
• leggi, regole, tasse, produzione beni pubblici (e non), redistribuzione
LIVELLI DI ANALISI:
micro e macro
MICROECONOMIA
• Scelte di singoli consumatori e imprese, funzionamento dei
mercati
• Molti dettagli, scelte società: che cosa, quanto, come e per chi
produrre?
LIVELLI DI ANALISI:
micro e macro
MACROECONOMIA
• Grandezze economiche aggregate: andamento e crescita
produzione, prezzi, disoccupazione, commercio con lʼestero
• Per affrontare grandi temi, pochi dettagli, ma si fonda su scelte
individuali (microeconomiche)
L’allocazione delle risorse scarse
Nel “mercato”
• le decisioni delle famiglie circa il consumo di beni
diversi
• le decisioni delle imprese circa il cosa ed il come
produrre
• e le decisioni dei lavoratori circa quanto e per chi
lavorare
sono rese possibili attraverso aggiustamenti dei prezzi.
Microeconomia e Macroeconomia
• La Microeconomia
• propone una trattazione dettagliata delle decisioni
(scelte) individuali in merito a beni e servizi
• La Macroeconomia
• riguarda il sistema economico nel suo complesso. Uno
dei possibili indicatori macroeconomici è il PIL, Prodotto
Interno Lordo, cioè il valore di tutti i beni e servizi finali
prodotti da un sistema economico in un periodo di
tempo.