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Università degli Studi di Urbino Carlo Bo

Dipartimento di Economia, Società, Politica

ELEMENTI DI ECONOMIA POLITICA

Prof. Edgar J. Sanchez Carrera

Settimana 2. Le Scelte del Consumatore


samuelson, nordhaus, bollino. Economia, XXI edizione
Argomenti

Vincolo di bilancio
Utilità e scelte
Beni perfetti sostituti o perfetti complementi
L’equilibrio del consumatore
Dalla domanda individuale alla domanda di mercato
Gli elementi chiave
della scelta del consumatore

• il reddito del consumatore


• i prezzi dei beni
• le preferenze del consumatore
• l’ipotesi che il consumatore massimizzi la propria utilità
CHE COSA STA DIETRO LA CURVA DI DOMANDA?

Quanto un individuo domanda di un bene non dipende solo dal prezzo


di quel bene

Scelta relativa a se e quanto comprare in base a


• prezzi dei beni disponibili sul mercato
• risorse disponibili per acquistarli
• gusti dell’individuo (cosa piace di più…)

Non si può avere tutto!


scelta vincolata
CHE COSA STA DIETRO LA CURVA DI DOMANDA?

Ragionamenti e modo di schematizzare il processo di scelta si


può applicare a problemi complicati

Iniziamo da un caso semplice:

Dato un reddito “M”, che cosa accade quando si può scegliere tra
due (soli) beni, ad esempio libri e DVD

Non c’è futuro (cap.11), quindi si spende tutto oggi


INSIEME DELLE ALTERNATIVE POSSIBILI

Due beni. Graficamente, misuriamo


• quantità di libri (“QL”) sull’asse verticale
• quantità di DVD (“QD ”) sull’asse orizzontale

Prezzo dei libri (“pL”) e dei DVD (“pD”) sono dati.


Dunque:

M= pL QL + pD QD
INSIEME DELLE ALTERNATIVE POSSIBILI
vincolo di bilancio

Tra quali combinazioni di libri e DVD


il consumatore può scegliere?

Dato il reddito e dati i prezzi dei due beni,

Il vincolo di bilancio è insieme di punti che


rappresentano le combinazioni di beni (“panieri”)
tra cui il consumatore può scegliere
INSIEME DELLE ALTERNATIVE POSSIBILI
vincolo di bilancio

Graficamente è una retta inclinata negativamente

• Punto di intersezione con un asse indica quante


unità del bene di cui misuriamo quantità su
quell’asse si possono acquistare spendendo tutto
reddito per acquistare quel bene
– se acquisto solo libri ne posso comprare QL =M/pL
– se acquisto solo DVD ne posso comprare QD =M/pD
vincolo di bilancio
INSIEME DELLE ALTERNATIVE POSSIBILI
vincolo di bilancio

Graficamente è una retta inclinata negativamente

• Inclinazione (o pendenza) indica a quante unità


del bene di cui si misura quantità sull’asse
verticale si deve rinunciare per ottenere un’unità
in più del bene di cui si misura quantità sull’asse
orizzontale
E= ΔQL /ΔQD = - pD/pL
detto “saggio di scambio di mercato”
Figura 3.1. Vincolo di bilancio

QL
A Z
M /pL

B Pendenza = - pD /pL
C

T
D
0 M /pD QD
Esempio: Vincolo di bilancio

Supponiamo che uno studente abbia a


disposizione 50 euro alla settimana da 6
spendere per pasti (P) o film (F). Il prezzo A
5
di un pasto è 5 euro e quello di un film è
B G
pari a 10.

Quantità di film
4
C
3
Il reddito ed i prezzi determinano le combinazioni dei
due beni che il consumatore può acquistare. D
2
Il vincolo di bilancio separa ciò che si può acquistare E
da ciò che non si può acquistare. Ad esempio, la 1
combinazione G. F
0
La pendenza del vincolo di bilancio è il prezzo
relativo. 0 2 4 6 8 10 12
Quantità di pasti
50= 10 F + 5 P
Pendenza= Px/Py=
-5/10=-1/2
La linea di bilancio si sposta …
a parità di prezzi, quando il 6
reddito varia. A
5
Se il reddito aumenta, il Vinc di
Bil si sposta verso destra.
B

Quantità di film
4
Viceversa, se il reddito C
diminuisce, si sposta verso 3
sinistra D
2
E
1
50= 10 F + 5 P
F
0
0 2 4 6 8 10 12
Se il reddito diminuisce a 30,
Quantità di pasti
30=10 F+ 5 P

Il prezzo relativo non cambia.


La linea di bilancio (BL) si sposta …
a parità di reddito, quando 6
varia il prezzo di almeno uno dei A
5
due beni.
Se il prezzo dei film aumenta, a
B

Quantità di film
4
parità di reddito e di prezzo dei C
pasti, la BL si sposta verso sinistra, 3
cambiando di pendenza D
2
E
1
50= 10 F + 5 P
F
0
0 2 4 6 8 10 12
Se il prezzo dei film aumenta,
Quantità di pasti
50=20 F+ 5 P

Il prezzo relativo cambia.


INSIEME DELLE ALTERNATIVE POSSIBILI
vincolo di bilancio, in formule

Vincolo si sposta se variano i dati del problema:


prezzi , reddito

• Compratori agiscono razionalmente

• Più alto il prezzo, minore la quantità domandata;


più basso il prezzo, maggiore la quantità
domandata
“legge della domanda”
(vale per la maggior parte dei beni)
In formule, il vincolo di bilancio è espresso da
M = pD QD + pL QL

ovvero dalla condizione che tutto il reddito M sia esaurito


acquistando i (due) beni considerati, spendendo pD QD + pL
QL. Si può riscrivere nella forma

QL= M/pL - M/pD QD


che rappresenta l’equazione del vincolo, che conferma che la pendenza della retta
rappresentata nella figura corrisponde al rapporto tra il prezzo del bene di cui misuriamo
la quantità sull’asse orizzontale (nel nostro esempio i DVD) e il prezzo del bene di cui
misuriamo la quantità sull’asse verticale (nel nostro esempio i libri) preso con segno
negativo.
INSIEME DELLE ALTERNATIVE POSSIBILI
vincolo, reddito e prezzi

Se variano reddito e/o prezzi il vincolo si sposta

• Parallelamente rispetto se stesso se varia M


– verso l’esterno se M aumenta
– verso l’interno se M diminuisce
INSIEME DELLE ALTERNATIVE POSSIBILI
vincolo, reddito e prezzi

Se variano reddito e/o prezzi il vincolo si sposta

• Ruota attorno ad un punto se varia un prezzo


– se pD diminuisce, rotazione attorno intercetta verticale,
verso esterno
– se pD aumenta, rotazione attorno intercetta verticale,
verso interno
– se pL diminuisce, rotazione attorno intercetta orizzontale,
verso esterno
– se pL aumenta, rotazione attorno intercetta orizzontale,
verso interno
Figura 3.2. Vincolo di bilancio, variazione di un prezzo

QL

M /pL
p”D < pD < p’D

0 M /p’D M /pD M /p”D QD


Figura 3.3. Vincolo di bilancio, variazione del reddito

QL
M’ /pL

M /pL

M” < M<
M”/pL
M’

0 M”/pD M /pD M’ /pD QD


Figura 3.4. Vincolo di bilancio, esempio numerico

QL
20

10

0
5 10 20 QD
PREFERENZE

Tra le combinazioni di beni che può acquistare,


consumatore sceglie quella che preferisce
Questione di gusti!

Per rappresentare le preferenze facciamo alcune


(ragionevoli) ipotesi sul comportamento del
consumatore.
PREFERENZE

Ad esempio, se il consumatore si trovasse a scegliere tra due


panieri A e B, potrebbe preferire strettamente A a B (in simboli, A ≻ B ),
essere indifferente tra i due panieri (in simboli, A ∼ B ), preferire
debolmente A a B (in simboli, A ≽ B ). Ciascun paniere, pur denotato da
una lettera, descrive una combinazione di tutti i beni e servizi proposti al
consumatore. Ad esempio, A potrebbe rappresentare una vita da
nababbo, più o meno densa di case in Sardegna e aerei privati; e B una
vita da vagabondo, più o meno densa di poveri pasti serali e mattutini. Se
è così, ci aspetteremmo che qualsiasi consumatore intervistato
preferisca A a B.
PREFERENZE
Occorre che il consumatore abbia le idee chiare. In termini tecnici, si usa
supporre che le preferenze siano:

• complete: il consumatore è in grado di confrontare tutti i possibili panieri;


se gli si chiede di esprimere una preferenza (o indifferenza), non risponde
mai «non so»;
• transitive: se il consumatore preferisce il paniere A al paniere B, e il
paniere B al paniere C, allora preferisce A a C: il consumatore non si
contraddice;
• riflessive, monotone: il consumatore è indifferente tra panieri identici, e
preferisce quelli in cui almeno uno dei beni è più abbondante e nessuno
meno abbondante.
PREFERENZE

Per consentire scelta razionale,


le preferenze devono essere

• Complete: possiamo confrontare tutti panieri e


dire quali ci piacciono di più/meno

• Transitive: consumatore non si contraddice

• Riflessive, Monotone: panieri identici sono


indifferenti, mentre “di più è meglio”
PREFERENZE
curve di indifferenza
Possiamo ordinare tutti possibili panieri secondo un ordine di
preferenza.

Graficamente, utilizziamo

• CURVA DI INDIFFERENZA: rappresenta l’insieme di tutte le


combinazioni di beni tra cui il consumatore è, appunto, indifferente.
Le curve di indifferenza più lontane dall’origine sono associate a un
maggior benessere: a esse, infatti, appartengono panieri preferiti
rispetto a quelli che si trovano su curve di indifferenza più basse
PREFERENZE
curve di indifferenza

tra beni:
• Sono decrescenti,
• non si incrociano mai

Una famiglia (o mappa) di curve di indifferenza


descrive le preferenze di una persona.

A curve di indifferenza più alte si associano livelli di


benessere più alti.
Un modello delle preferenze del consumatore

• Ipotizziamo che un consumatore


Quantità di film preferisca avere di più che avere di
meno
• Immaginate che un consumatore si
trovi nel punto “a”:
c • il consumatore preferirebbe
trovarsi in un punto più a nord-est,
a ad esempio “c”
• allo stesso modo preferirebbe stare
b in “a” rispetto a tutti i punti a sud-
ovest come“b”

Quantità di pasti
Un modello delle preferenze del consumatore (2)

• “a” è preferito rispetto a tutti i


Quantità di film punti nella regione dominata
regione • ma il consumatore preferirà
preferita qualsiasi punto nella regione
d preferita rispetto ad “a”
c
• punti come “d” o “e” implicano
a una maggior quantità consumata
di un bene ma minore dell’altro,
b rispetto al paniere “a”.
regione
dominata
e

Quantità di pasti
Un modello delle preferenze del consumatore (3)

• Una curva di indifferenza come U2U2


mostra tutti i panieri dei due beni che

Quantità di film
U2 danno al consumatore una stessa
utilità totale
• La pendenza della curva è
negativa.
La pendenza è il tasso marginale di
sostituzione, decrescente e
variabile in ogni punto della curva
U2

Quantità di pasti
PREFERENZE
curve di indifferenza

Inclinazione (o pendenza) di una curva di


indifferenza è il saggio a cui il consumatore è
disposto a scambiare un bene con un altro
mantenendo invariato il suo benessere

SMS= ΔQL /ΔQD

saggio (marginale) di sostituzione


Figura 3.5. Ordine di preferenza

QL

R meglio di A (più libri)


B
L A S
meglio di A
peggio di A (più DVD)
(meno DVD)
M C
peggio di A
(meno libri)

0
QD
Figura 3.6. Curve di indifferenza

QL

R
B

L A S
I C
M
H

0
QD
Figura 3.7. SMS, negativo e (in valore assoluto) decrescente

QL
Curva di indifferenza
10
9 A
8
-3
7
6 B
+1
5
4
3 C
2
-0,5 D
+1
1

0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
QD
Figura 3.8. Limite e SMS

QL

4 A

F
+0,3
2 G
+0,5
B Curva di
1
+1 indifferenza

0 1 2
QD
PREFERENZE
in formule

Considerando incrementi della quantità del bene


misurato sull’asse orizzontale piccolissimi,

SMS= lim ΔQL/ΔQD = dQL/dQD


ΔQD=>0

Si può dimostrare che


SMS= - UMGD/UMGL
PREFERENZE
utilità

FUNZIONE DI UTILITA’ associa un numero ad ogni


paniere di beni, serve a quantificare benessere

Distinguiamo:
• UTILITA’ TOTALE (“UT”): livello di benessere che si
ottiene consumando un paniere
– aumenta all’aumentare della quantità consumata di uno o
entrambi i beni
PREFERENZE
utilità

FUNZIONE DI UTILITA’ associa un numero ad ogni


paniere di beni, serve a quantificare benessere

Distinguiamo:
• UTILITA’ MARGINALE (“UMG”): incremento del
livello di benessere che si ottiene consumando
un’unità in più di un bene
– diminuisce all’aumentare della quantità consumata del
bene
Figura 3.9. Utilità totale e utilità marginale

UT UMG
D

0 QD 0 QD
Figura 3.10. Utilità totale, utilità marginale, SMS

QL

UT QD
UT
∆UT
∆UT

QL QD
Utilità e scelte
Ogni giorno ciascuno di noi deve prendere innumerevoli decisioni su
come “distribuire” il denaro e il tempo disponibili.
Ogni individuo sceglie quelle “distribuzioni” che gli conferiscono la
maggiore soddisfazione.
Soddisfacimento = Utilità
Individui massimizzano la propria utilità
Utilità marginale
È l’utilità percepita dal consumo aggiuntivo di un bene

Legge dell’utilità marginale decrescente


L’utilità marginale (aggiuntiva) diminuisce se un individuo
consuma quantità sempre maggiori di un determinato bene.

All’aumentare del consumo di un bene l’utilità marginale di quel


bene tende a diminuire.
PREFERENZE
curve per tutti i gusti

Le curve di indifferenza sono uno strumento duttile,


si prestano a rappresentare tutti i gusti

Ad esempio, possono essere


• convesse: beni imperfettamente sostituibili
• rette: beni perfetti sostituti
• forma a L: beni perfetti complementi
Figura 3.11. Preferenze nel caso di perfetti sostituti

Q
salame
(in fette)

4 A

2
B

C
0 1 2
Q
prosciutto
(in fette)
Figura 3.12. Preferenze nel caso di perfetti complementi

Q scarpe
sinistre

3
B C
2
A

0 1 2 3
Q scarpe
destre
SCELTA DEL CONSUMATORE

Tra panieri che può acquistare, consumatore sceglie


quello che apporta benessere maggiore

Graficamente, paniere scelto si trova


• sul vincolo di bilancio, e

• sulla curva di indifferenza più alta possibile


tangente al vincolo di bilancio
SCELTA DEL CONSUMATORE
in formule

Nel punto di scelta, vincolo di bilancio e curva di


indifferenza hanno la stessa pendenza, quindi

E = SMS
pD/pL = UMGD/UMGL

Si può dimostrare che


UMGD/pD= UMGL/pL
“uguaglianza delle utilità marginali ponderate”
Figura 3.14. Perfetti sostituti e scelta ottima

Q
salame
(in fette)

4 A

2
D

S
0 1 2
Q
prosciutto
(in fette)
Figura 3.15. Perfetti complementi e scelta ottima

Q scarpe
sinistre

3 B
2
S

0 1 2 3
Q scarpe
destre
La scelta del consumatore
Il punto in cui il consumatore massimizza la propria utilità si ottiene
considerando contemporaneamente le curve di indifferenza e la
linea di bilancio.

• Il punto di ottimo è C, punto in


Quantità di film

cui la linea di bilancio è tangente


alla più esterna tra le curve di
B indifferenza.

• I panieri B ed E si potrebbero
C acquistare, ma darebbero una
minore utilità in quanto
appartengono ad una più bassa
E
curva di indifferenza.
BL

Quantità di pasti
La scelta del consumatore
Il punto in cui il consumatore massimizza la propria utilità può anche
risultare una combinazione d’angolo. Per le seguenti curve-rette di
indifferenza il tasso marginale di sostituzione è costante ed i due
beni sono sostituti perfetti.

Film • Il punto di ottimo è C, punto in


U3 cui la linea di bilancio interseca o
tocca la più esterna tra le curve
U2
(rette) di indifferenza.

• La scelta del consumatore è di 0


BL
di Film e della massima quantità
acquistabile di Pasti, in .
U1 C
0
Pasti
La scelta del consumatore
Il punto in cui il consumatore massimizza la propria utilità può anche
risultare una combinazione d’angolo. Per le seguenti curve-rette di
indifferenza il Film è bene indifferente, il Pasto è un bene utile.
Film
• Il punto di ottimo è C, punto in
U1 U2 U3 cui la linea di bilancio interseca o
tocca la più esterna tra le curve
(rette) di indifferenza.
BL • La scelta del consumatore è di 0
di Film e della massima quantità
acquistabile di Pasti, in .
C
0
Pasti
Condizione di equilibrio

La teoria dell’utilità serve per spiegare la domanda dei


consumatori e per capire come si costruiscono le curve di
domanda.

Un individuo deve effettuare le proprie scelte di consumo in


modo che ogni singolo bene fornisca la stessa utilità marginale
per euro di spesa.
Principio di utilità marginali uguali
per euro speso per ciascun bene

La condizione essenziale per ottenere la massima


soddisfazione o utilità è che di fronte ai prezzi di mercato dei
beni, un consumatore con un dato reddito ottiene il massimo
soddisfacimento quando l’utilità marginale dell’ultimo euro
speso per un bene è esattamente uguale all’utilità marginale
dell’ultimo euro speso per qualsiasi altro bene.
• Formalmente:

UMbene1 UMbene2 UMbeneN


----------- = ----------- = … = ----------- = UMReddito
P1 P2 PN

• Quindi, poiché l’aumento di prezzo di un bene


riduce il consumo desiderato di quel bene, le
curve di domanda hanno pendenza negativa.
L’equilibrio del consumatore

Supponiamo che un consumatore acquisti combinazioni diverse


di due beni
Supponiamo che, posto di fronte a due panieri diversi, il
consumatore sia sempre in grado di ordinarli
Supponiamo che il consumatore preferisca sempre il più al
meno
Curve di indifferenza

Le combinazioni tra panieri che


procurano lo stesso livello di utilità
sono rappresentate da una curva
d’indifferenza continua.
Quest’ultima è convessa perché
ottenendo quantità maggiori di un
bene, diminuisce il suo rapporto di
sostituzione
Quanto più un bene è scarso, tanto maggiore è il suo
valore relativo di sostituzione; la sua utilità
marginale cresce rispetto all’utilità marginale del
bene che è diventato abbondante.
Mappe di indifferenza

È possibile costruire un numero


infinito di curve d’indifferenza
Aumentando entrambi i beni
(direzione nord-est) si attraversano
curve d’indifferenza successive,
raggiungendo livelli di utilità più
elevati
Vincolo di bilancio

Tutte le possibili combinazioni


dei due beni che esauriscono
il reddito del consumatore
La pendenza del vincolo è il
prezzo relativo dei due beni
Le intercette rapresentano il
massimo acquisto per ogni
singolo bene
Equilibrio e tangenza

L’equilibrio del consumatore si


raggiunge nel punto in cui la retta
di bilancio è tangente alla curva
d’indifferenza più elevata (B)
Il saggio marginale di sostituzione è
esattamente uguale alla pendenza
della retta di bilancio.
• Formalmente:

PGa UMGa
----------- = rapporto di sostituzione = ---------
PV UMV
Ovvero:
UMV UMGa
----------- = ---------
PV PGa
L’effetto di una variazione del reddito
del consumatore

• A parità di prezzi dei beni, una variazione del reddito del consumatore sposta la
linea di bilancio (BL) senza cambiarne la pendenza.

• La variazione delle quantità consumate dipenderà dalla natura dei due beni.
Beni normali

Film
BL1 Quando entrambi I beni sono
NORMALI, un aumento del
reddito comporta la scelta di
BL0
un nuovo paniere nel punto
C’.
C' La quantità scelta di ognuno
dei due beni aumenta.
C

Pasti
Un bene inferiore ed un bene normale
Se I pasti fossero un bene inferiore, un aumento del reddito
comporterebbe uno spostamento da C a C'.

Film
BL1

BL0
La quantità di film
C'
aumenta ma quella di
pasti diminuisce.

Pasti
L’effetto della variazione
del prezzo di un bene

• A parità del reddito spendibile e del prezzo di un

bene, un aumento del prezzo dell’altro bene sposta

la linea di bilancio
• variandone la pendenza

• che dipende dal prezzo relativo.


Un aumento del prezzo dei pasti (1)
Un aumento del prezzo dei pasti sposta la linea di
bilancio da BL0 to BL1

Film

BL1 BL0

Pasti
L’aumento del prezzo riduce il potere d’acquisto.
Un aumento del prezzo dei pasti (2)

Film
Il consumatore si sposta da C a
E poiché il prezzo dei pasti
aumenta.
L’effetto è di una riduzione
C della quantità consumata di
E
pasti.
Scomponendo effetto
sostituzione ed effetto reddito,
BL1 BL0 ci si accorge che non c’è solo
Pasti questo effetto …
Approfondiamo ancora le ragioni di una variazione
del prezzo di un bene …
• La reazione alla variazione del prezzo comprende due effetti:
• L’EFFETTO SOSTITUZIONE
• è la variazione della Qd dovuta ad una variazione del prezzo relativo.
• L’EFFETTO REDDITO
• è la variazione della Qd dovuta ad una variazione del reddito reale.
L’effetto sostituzione
A seguito di un aumento del prezzo dei pasti, il vincolo BL0 si contrae in BL1. Il
consumatore si sposta dal punto C al punto E.
H L’ipotetica linea di bilancio HH (per
finzione grafica) ha la stessa
Film pendenza di BL1 (stesso prezzo
relativo) ed è tangente alla
VECCHIA curva di indifferenza. HH
D consente di separare l’effetto di
sostituzione da quello di reddito.
C L’effetto di sostituzione si
E constata lungo U2U2, da C a D.

H
BL1 BL0
Pasti
L’effetto reddito

L’effetto di reddito si
H
constata da D a E.
Film • Al medesimo
prezzo relativo (di
HH), l’efffetto
D consiste in una
diminuzione del
C reddito reale.
E
•In questo caso si
acquista di meno di
H entrambi i beni, pur
BL0 essendo aumentato
BL1 Pasti il solo prezzo dei
pasti.
Effetto reddito ed effetto sostituzione
per un bene inferiore
H
Ad un aumento del prezzo
dei pasti il vincolo BL0 si
Film contrae in BL1
L’effetto di reddito è da D
a E. In questo caso, è
D positivo poiché il bene è
inferiore.
C
Effetto reddito ed effetto
sostituzione hanno effetti
E
opposti.
H
L’effetto sostituzione
BL1 BL0 prevale sull’effetto reddito
Pasti e la quantità domandata
di pasti diminuisce.
Effetto reddito ed effetto sostituzione
per un bene di Giffen

Ad un aumento del prezzo


dei pasti il vincolo BL0 si
Film contrae in BL1
H
L’effetto di reddito è da D a
D E. In questo caso, è positivo
C poiché il bene è inferiore.
Effetto reddito ed effetto
sostituzione hanno effetti
E opposti.
In questo caso, però,
H l’effetto reddito prevale
BL1 BL0 sull’effetto sostituzione e la
Pasti
quantità domandata di
pasti aumenta.
Effetti di una variazione di reddito o di prezzo

Reddito Prezzo
Il consumo intertemporale

Panieri di consumo intertemporali sostituti imperfetti

Consumo futuro

+Utot

6 A U2
U1
2 B U0
1 C Consumo presente
1 2 3

Il tasso marginale di preferenza intertemporale


misura quanto il consumatore è disposto a
rinunciare in termini di consumo futuro a favore
del consumo presente e viceversa.
Il consumo intertemporale

Il vincolo di bilancio intertemporale (V o BL)


rappresenta come il consumatore ripartisce le
sue possibilità di spesa tra panieri di consumo
presente e consumo futuro, data una
determinata somma a disposizione.
Consumo futuro
x2+10%x2
x2
V’
V

Consumo presente
x1
Il consumo intertemporale

Il paniere ottimo intertemporale corrisponde alla


combinazione per la quale il prezzo relativo ed il
tasso marginale di preferenza intertemporale si
eguagliano. Il consumatore massimizza l’utilità
ripartendo la somma a disposizione tra impiego
presente (liquidità) e futuro.

Il paniere ottimo intertemporale


Consumo futuro
x2+10%x2
x2

x2 ’ V O’

U’
V’
Consumo presente
x1 ’ x1
Dalle scelte ottime alla domanda individuale

Film
Il prezzo dei pasti diminuisce,
determinando una sostituzione
dei pasti ai film.

In ragione delle scelte ottime in


Pasti, si può rappresentare la
domanda dei pasti.
BL0 Pasti
Prezzo BL1 BL2
pasti
P0
P
1
P2 DD del consumatore i

Pasti
Dalle domande individuali
alla domanda di mercato

La domanda di mercato è la somma orizzontale delle


domande individuali.

Ad un prezzo pari a
Prezzo

Consumatore 1 5, il consumatore 1
domanda 11 unità
Consumatore 2 ed il consumatore 2
domanda 13 unità.
5 Mercato
Ad un prezzo pari a
5 la domanda di
mercato è pari a
24.
11 13 24
Quantità
Trasferimenti di reddito e di beni (social card, card della
grande distribuzione, ...)
AF è l’iniziale linea di bilancio ed il punto di ottimo
per il consumatore è e0.

Ae1F' è la linea di bilancio a seguito del
•e2 trasferimento di buoni pasto (vincolato
all’acquisto di pasti). Il punto di ottimo è allora e1.
A• e•
•e0 1
Film

Un equivalente trasferimento di reddito


coincide con la linea di bilancio A'e1F'.
Il punto di ottimo è, in questo caso, e2.

•F
10 14
Pasti
Curva di domanda

Il prezzo dei Ga passa (coeteris


paribus) da 1,50 a 3 euro. [I gusti
individuali – curve d’indifferenza-; il
reddito monetario e altri prezzi –
vincolo di bilancio – non sono
mutati].
Possiamo tracciare la curva di
domanda di Ga.
Dalla domanda individuale alla domanda di mercato

Ogni consumatore dispone di una curva di domanda che


rappresenta la relazione esistente tra la quantità domandata e
il prezzo e che di solito ha pendenza negativa.

La curva di domanda di mercato è data dalla somma delle


domande individuali per ciascun livello di prezzo.
Variazioni della domanda

Reddito
Un incremento del reddito tende a far aumentare la quantità di
ciascun bene che gli individui sono disposti ad acquistare

Per i beni inferiori il consumo può diminuire all’aumentare del


reddito
Prezzi

Beni sostitutivi (A-B) se un aumento di prezzo del bene A determina un incremento


della domanda del bene B

Beni complementari (A-B) un aumento di prezzo del bene A provoca una diminuzione
della domanda del bene complementare B

Beni indipendenti se una variazione del prezzo di un bene non ha effetti sulla
domanda dell’altro
Rendita del consumatore

Il divario esistente tra l’utilità totale di un bene e il suo valore totale di mercato è detto
rendita (o surplus) del consumatore (SC).

Un individuo gode della rendita del consumatore perché paga la stessa cifra per
ciascuna unità del bene acquistato, dalla prima all’ultima.
Dato che i consumatori acquistano
tutte le unità consumate al prezzo
dell’ultima, essi beneficiano di un
eccesso di utilità sul costo.
La rendita del consumatore misura
l’utilità aggiuntiva che il
consumatore riceve sul prezzo
pagato per un determinato bene.
Argomenti
• Quantità domandata e variazioni di reddito

• Quantità domandata e variazioni di prezzo

• Effetto di reddito e effetto di sostituzione

• Surplus del consumatore


Al variare di reddito o prezzo,

considerando come cambia la scelta di un dato individuo al variare del


reddito e dei prezzi, mettiamo il problema dell’individuo in contatto con il
problema del mercato, in cui prezzi e redditi possono variare alla ricerca
dell’equilibrio

in che direzione varia la quantità domandata?


• Dipende dal tipo di bene

E di quanto varia?
• Elasticità
QUANTITA’ DOMANDATA E VARIAZIONI DI REDDITO

In economia si chiamano beni normali i beni la cui quantità domandata


aumenta se aumenta il reddito. Come dice il nome, ciò accade per la gran
parte dei beni. Consideriamo una persona che, volendo preparare un
tramezzino, deve scegliere come allocare il suo reddito tra due (soli)
ingredienti, pane e salmone. Nella parte di sinistra della figura 4.1 si vede che,
se le curve di indifferenza hanno un aspetto (appunto) normale, i loro punti di
tangenza con vincoli di bilancio paralleli identificano panieri ottimali che
contengono quantità più grandi, o più piccole, di entrambi i beni. Se si tratta di
pane e salmone, come nella figura, il tramezzino che ci si può permettere se si
può spendere di più contiene sia più pane, sia più salmone.
QUANTITA’ DOMANDATA E VARIAZIONI DI
REDDITO

Se all’aumentare (diminuire) dei reddito

• la quantità domandata aumenta (diminuisce) bene normale


• la quantità domandata diminuisce (aumenta) bene inferiore
QUANTITA’ DOMANDATA E VARIAZIONI DI REDDITO

I beni normali (che altri testi di economia chiamano anche «superiori» per distinguerli
dai beni inferiori ) si possono ulteriormente distinguere in due gruppi:
• beni di lusso, la cui domanda aumenta più che proporzionalmente all’aumentare del
reddito; e
• beni necessari, la cui domanda aumenta sì, ma meno che in proporzione
all’aumento del reddito.
È in effetti normale che accada l’una o l’altra cosa, a seconda del tipo di bene. Se
immaginiamo di diventare molto più ricchi, di poter spendere dieci volte 91tanto, non
sembra sensato che decuplichi anche la nostra spesa per beni alimentari:
aumenterebbe di meno, perché mangiare è necessario ed è piacevole mangiare bene,
ma c’è un limite a quanto e quanto bene conviene mangiare; quindi, aumenterebbe più
che in proporzione al reddito la spesa per qualche altro bene, appunto, di lusso, come
una crociera ai Caraibi.
QUANTITA’ DOMANDATA E VARIAZIONI DI REDDITO

Nella parte di destra della figura seguente le curve di indifferenza hanno un aspetto un
po’ strano rispetto a quelle che abbiamo incontrato finora, ma non violano nessuna delle
loro proprietà fondamentali: sono discendenti e non si incrociano. Quelle curve
rappresentano i gusti di un individuo che preferisce indossare meno spesso i sandali se
diventa più ricco. Se il reddito è basso il consumatore sceglie la combinazione di scarpe e
sandali indicata dal punto D. Se il reddito aumenta, il vincolo di bilancio si sposta
parallelamente verso l’alto, e il nuovo punto di scelta ottima è il punto E: la disposizione
delle curve di indifferenza rappresenta i gusti di una persona che all’aumentare del
reddito sceglie la combinazione di beni E, che rispetto a D contiene più scarpe e meno
sandali (come indicano le frecce nella figura). Quindi, le scarpe sono un bene normale e i
sandali un bene inferiore.
QUANTITA’ DOMANDATA E VARIAZIONI DI
REDDITO

Graficamente (due beni)


• Sentiero di espansione del reddito, ci dice come varia la quantità
domandata di tutti i beni al variare del reddito
• curva inclinata positivamente per due beni normali
• curva inclinata positivamente che da un certo punto in poi inclinata
negativamente se uno dei beni è inferiore
QUANTITA’ DOMANDATA E VARIAZIONI DI
REDDITO

Graficamente (due beni)


• Curva di Engel, ci dice come varia la quantità domandata di un
bene al variare del reddito
• curva crescente se bene normale
• curva discendente nel tratto in cui un bene “diventa” inferiore
QUANTITA’ DOMANDATA E VARIAZIONI DI
PREZZO

Graficamente (due beni)


• Sentiero di espansione del prezzo, ci dice come varia la quantità
domandata di tutti i beni al variare del prezzo
• Curva di domanda, ci dice come varia la quantità domandata di
un bene al variare del prezzo

Non tutti i beni rispettano la “legge della domanda”...


Figura 4.1. Domanda e variazioni di reddito

Q pane Q scarpe Sentiero di


Sentiero di
espansione del N espansione del
reddito reddito
C
B M
A
L
0
Q
0
prosciutto Q sandali
M M
(reddito) (reddito)

Curva di Engel (bene


Curva di Engel inferiore)
(bene normale)

0
Q
0
prosciutto Q sandali
QUANTITA’ DOMANDATA E VARIAZIONI DI PREZZO

La scelta ottima varia anche se variano i prezzi, a parità di reddito.

È possibile rappresentare graficamente come cambiano le scelte del consumatore in


corrispondenza di vari livelli di prezzo utilizzando due strumenti. Per seguire l’evoluzione
della quantità domandata di entrambi i beni al variare del prezzo, si può tracciare
il sentiero di espansione del prezzo, la linea che unisce le scelte ottime in corrispondenza
dei vari livelli di prezzo. Nella parte superiore della figura 4.2 l’intercetta orizzontale
del vincolo di bilancio varia in proporzione inversa al prezzo del bene lì misurato: se il
prezzo del salmone aumenta, si può acquistare meno salmone quando si spende tutto il
reddito nell’acquisto di quel bene (il vincolo ruota attorno all’intercetta verticale verso
l’interno). I punti A, B e C rappresentano le scelte ottime in corrispondenza di tre prezzi
diversi, e la curva che li unisce, passando anche per altri punti di scelta ottima non
mostrati (uno per ogni possibile prezzo del salmone), è il sentiero di espansione del
prezzo generato dalle variazioni del prezzo del bene misurato sull’asse orizzontale.
Figura 4.2. Domanda e variazioni di prezzo

Q pane

Sentiero di
C espansione
B del prezzo
A

0 1/3 1/2 1
Q salmone
p prosciutto
3

2
Curva di
domanda
1
individuale

0
Q salmone
QUANTITA’ DOMANDATA E VARIAZIONI DI
PREZZO

Se all’aumentare (diminuire) dei prezzo

• la quantità domandata diminuisce (aumenta) bene ordinario


• la quantità domandata aumenta (diminuisce) bene di Giffen

Cerchiamo di capire come sia possibile...


QUANTITA’ DOMANDATA E VARIAZIONI DI
PREZZO

Quando varia il prezzo, due effetti


• Effetto di sostituzione, legato alla variazione del prezzo relativo
• Effetto di reddito, legato alla variazione del potere di acquisto

Scomposizione utile per capire; in realtà, si osserva solo effetto


totale
EFFETTI DI REDDITO E DI SOSTITUZIONE

L’effetto di sostituzione è legato alla variazione del prezzo relativo. Se varia il rapporto
tra i prezzi dei due beni, al consumatore conviene sostituire il bene che è diventato
relativamente più costoso con quello diventato relativamente meno costoso. Questo
effetto spinge sempre nella direzione opposta alla variazione di prezzo: si compra una
quantità minore del bene che sta diventando relativamente più caro.

Ma non sempre la legge della domanda è valida: ad esempio, non è assurdo pensare
che un calo del prezzo delle arance possa far sentire molto più ricchi i clienti del
mercato ortofrutticolo, inducendoli ad acquistare meno arance e più frutti esotici.
EFFETTI DI REDDITO E DI SOSTITUZIONE

In effetti, una variazione di prezzo non genera solo un effetto di sostituzione. Poter pagare poco
quel che acquistiamo ci fa stare meglio: se il prezzo di un bene diminuisce, con gli stessi soldi si
può acquistare di più non solo di quel bene, ma anche degli altri beni. Viceversa, arrivare al
distributore e scoprire che il prezzo della benzina è aumentato trasmette una sensazione di
malessere abbastanza simile a quella che si prova se, aprendo la busta paga, si vede una cifra
più bassa del previsto.

L’effetto di reddito è legato alla variazione del potere d’acquisto che deriva dalla variazione del
prezzo di un bene. Se cambiano i prezzi, cambia anche quel che si può acquistare in
termini reali (di beni) a parità di reddito monetario (i soldi che si hanno in tasca). Abbiamo visto
in precedenza che al variare del reddito la quantità domandata può aumentare o diminuire, a
seconda che si tratti di un bene normale o di un bene inferiore. Quindi, l’effetto di reddito delle
variazioni di prezzo può spingere nella stessa direzione dell’effetto di sostituzione, o in direzione
opposta, a seconda del tipo di bene che stiamo considerando (bene normale nel primo caso,
inferiore nel secondo).
EFFETTI DI REDDITO E DI SOSTITUZIONE

Al variare del prezzo, per tutti i beni


effetto di sostituzione
la quantità domandata varia in direzione opposta al
prezzo
– aumenta se il prezzo diminuisce
– diminuisce se il prezzo aumenta
EFFETTI DI REDDITO E DI SOSTITUZIONE

Al variare del prezzo,


effetto di reddito
• Per beni normali, la quantità domandata varia in
direzione opposta al prezzo
– aumenta se il prezzo diminuisce (consumatore si sente
più ricco, consuma di più di un bene normale)
– diminuisce se il prezzo aumenta (consumatore si sente
più povero, consuma di meno di un bene inferiore)
EFFETTI DI REDDITO E DI SOSTITUZIONE

Al variare del prezzo


effetto di reddito
• Per beni inferiori, la quantità domandata varia
nella stessa direzione del prezzo
– aumenta se il prezzo aumenta (consumatore si sente più
povero, consuma di più di un bene inferiore)
– diminuisce se il prezzo diminuisce (consumatore si sente
più ricco, consuma di meno di un bene inferiore)
EFFETTI DI REDDITO E DI SOSTITUZIONE
La figura 4.3 permette di visualizzare questi due effetti scomponendoli graficamente. Riprendiamo il caso
visto nella figura 4.2 di una diminuzione del prezzo del bene di cui misuriamo la quantità sull’asse orizzontale
(il salmone, nell’esempio). Il punto di ottimo passa da A a C, e l’effetto totale della variazione di prezzo si
traduce in un aumento della quantità domandata di salmone. L’effetto di reddito, che è legato al fatto che la
diminuzione del prezzo amplia le possibilità di acquistare beni, può essere isolato graficamente disegnando
un vincolo di bilancio (nella figura tratteggiato) che è parallelo al vincolo di bilancio iniziale, ma che
consente di raggiungere la curva di indifferenza a cui appartiene il nuovo punto di ottimo C. Lo spostamento
dal puntoA al punto B corrisponde all’aumento della quantità domandata di salmone dovuto non alla
variazione del prezzo del salmone (l’inclinazione del vincolo, uguale al prezzo relativo, non è cambiata), ma a
un ipotetico aumento di reddito (potere di spesa in panini) che consentirebbe al consumatore di stare tanto
bene quanto starebbe se potesse effettivamente pagare di meno il salmone (i punti B e C si trovano sulla
stessa curva di indifferenza). Se l’aumento di benessere dipendesse effettivamente da un maggior reddito il
consumatore passerebbe dal punto A non al punto C, ma al punto B: potendo spendere di più, agli stessi
prezzi di prima, comprerebbe sia più salmone, sia più pane. Come sappiamo, questo indica che entrambi i
beni sono normali: in questo caso, una parte dell’aumento della quantità domandata del bene di cui
abbiamo fatto variare il prezzo dipende dal fatto che il consumatore approfitta di quella variazione per
acquistare panieri che contengono di più di entrambi i beni.
Figura 4.3. Effetti di reddito e di sostituzione: beni ordinari

Q pane

C
A

0 Effetto reddito
Effetto di sostituzione Q prosciutto
Effetto totale
EFFETTI DI REDDITO E DI SOSTITUZIONE

Il grafico in basso illustra gli effetti di una variazione di prezzo nel


caso di un bene inferiore, la polenta nell’esempio che utilizzeremo
per concretezza, in un mondo dove il consumatore può scegliere
come allocare il reddito che ha a disposizione nell’acquisto di due soli
beni, polenta e carne. Partendo dal punto L, una diminuzione del
prezzo della polenta amplia le possibilità di acquisto del
consumatore: ma, nella figura, le curve di indifferenza sono tracciate
in modo da rappresentare i gusti di una persona che sceglie un
nuovo paniere ottimale, corrispondente al punto N, che contiene
meno polenta (e più carne). Quindi, se il prezzo della polenta
diminuisce, diminuisce anche la quantità domandata di polenta.
Figura 4.4. Effetto di reddito e di sostituzione: beni di Giffen

Q scarpe

0 Effetto di reddito
Effetto di sostituzione Q sandali
Effetto totale
EFFETTI DI REDDITO E DI SOSTITUZIONE

Al variare del prezzo


effetto totale
• Per beni normali, effetto di reddito e di sostituzione spingono
nella stessa direzione, opposta alla variazione di prezzo
– quantità domandata aumenta (diminuisce) se il prezzo
diminuisce (aumenta)

Quindi beni ordinari, vale la legge della domanda


EFFETTI DI REDDITO E DI SOSTITUZIONE

Al variare del prezzo


effetto totale

• Per beni inferiori, effetto di reddito e di sostituzione spingono


in direzioni diverse:
se effetto di sostituzione prevale su effetto di reddito
– quantità domandata aumenta (diminuisce) se il prezzo
diminuisce (aumenta)

Quindi beni ordinari, vale la legge della domanda


EFFETTI DI REDDITO E DI SOSTITUZIONE

Al variare del prezzo


effetto totale

• Per beni inferiori, effetto di reddito e di sostituzione spingono in direzioni diverse:


se effetto di reddito prevale su effetto di sostituzione
– quantità domandata aumenta (diminuisce) se il prezzo aumenta (diminuisce)

Quindi beni di Giffen, non rispettano la legge della domanda… Si chiama bene di Giffen un
bene, come la polenta nel grafico in basso della figura 4.4, che è talmente inferiore da far
eccezione alla legge della domanda. Per un tale bene la curva di domanda è inclinata
positivamente: all’aumentare del prezzo la quantità domandata aumenta. Si tratta di
eccezioni alla regola molto limitate.
EFFETTI DI REDDITO E DI SOSTITUZIONE

Al variare del prezzo


effetto totale

• Per beni ordinari, curva di domanda decrescente

• Per beni d Giffen, curva di domanda crescente


− eccezione che conferma la regola. Beni “molto” inferiori e voce
tanto importante nella spesa del consumatore da influenzarne
il benessere
Tabella 4.1 Variazione del prezzo e della quantità domandata

p↑ Beni NORMALI Beni INFERIORI

Effetto di SOSTITUZIONE Q↓ Q↓

Effetto di REDDITO Q ↓ Q ↑

Effetto TOTALE Q ↓ Q ↓ Q ↑

Beni ORDINARI Beni di GIFFEN

Le frecce indicano un aumento (↑) o una diminuzione (↓) della domanda (indicata con la lettera Q) o del
prezzo (indicato con la lettera p) del bene. Supponendo che il prezzo del bene aumenti, la tabella
scompone l’effetto di sostituzione e l’effetto di reddito, e ne chiarisce la direzione e la forza nel caso di
beni normali e beni inferiori. Lo stesso schema si potrebbe proporre per analizzare l’effetto di una
diminuzione del prezzo del bene, invertendo tutte le frecce presenti in tabella.
SURPLUS DEL CONSUMATORE

• misura beneficio che individuo ottiene


partecipando al mercato

• differenza tra quanto il consumatore sarebbe


disposto a pagare per ottenere una certa quantità
di un bene e quanto deve effettivamente pagare
(prezzo di mercato)
SURPLUS DEL CONSUMATORE

La curva di domanda aiuta a visualizzare graficamente il surplus del consumatore nel


caso di acquisto di più unità di un dato bene. Finora si è parlato di curva di domanda in
termini di relazione tra i possibili prezzi di un bene, presi per dati dal consumatore, e le
quantità che il consumatore sceglie di acquistare. E abbiamo visto che la
massimizzazione del benessere consente di determinare la quantità domandata di un
bene in corrispondenza di ciascun prezzo: così facendo, si costruisce una funzione di
domanda diretta.

Nulla impedisce, però, di interpretare le scelte del consumatore da una prospettiva


diversa, e chiedersi quale prezzo renderebbe conveniente comprare ciascuna quantità.
Una curva di domanda, come quella nella figura 4.5, si può leggere anche nel modo
opposto a quello indicato dalle frecce, nel caso della combinazione identificata dal
punto A: si può arrivare al prezzo, sull’asse verticale (pA), partendo da una quantità,
sull’asse orizzontale (QA).
SURPLUS DEL CONSUMATORE

Curva di domanda indica

• la quantità domandata di un bene in


corrispondenza di ciascun prezzo (funzione di
domanda diretta)

• quale prezzo renderebbe conveniente comprare


ciascuna quantità (funzione di domanda indiretta)
SURPLUS DEL CONSUMATORE
Questa interpretazione descrive una funzione di domanda inversa, la cui variabile dipendente è il
prezzo. In realtà, il problema del consumatore è sempre quello di scegliere una quantità
prendendo per dato il prezzo. Le variazioni di prezzo che consideriamo in questo capitolo sono
puramente ipotetiche, e solo quando torneremo a parlare di equilibrio di mercato saremo in
grado di collegarle a possibili fenomeni reali.

Utilizzando la curva di domanda inversa possiamo misurare precisamente il surplus del


consumatore. Nella figura 4.5 la barra grigia più a sinistra indica la distanza tra quel che il
consumatore sarebbe disposto a pagare per una quantità molto piccola del bene e il prezzo che
in effetti paga (pM): è molto lunga, mentre barre analoghe disegnate per punti sempre più a
destra (e quantità sempre più grandi) diventano più corte, fino ad annullarsi nel punto in cui la
domanda arriva al livello del prezzo di mercato (il punto M). In quest’ultimo punto il
consumatore, al margine, paga esattamente quel che è disposto a pagare…
SURPLUS DEL CONSUMATORE

In numeri:

• somma della differenza tra disponibilità a pagare


per un’unità del bene e prezzo d mercato, estesa
a tutte le unità acquistate

Graficamente:
• area che si trova tra la curva di domanda
(inversa) e la linea (retta) che indica il prezzo di
mercato
Figura 4.5. Surplus del consumatore

pA A

M
pM

D
0 QA QM Q
Surplus e utilità
Sappiamo che, nel punto di scelta ottima, il rapporto tra utilità
marginale e prezzo è lo stesso per tutti i beni. Scriviamo quindi

UMGD/pD=UMGL/pL=…=X

In questa formula i puntini ci ricordano che un consumatore vero


oltre a libri e DVD consuma molti altri beni; la formula omette i
rapporti tra utilità marginale e prezzo di quei beni, e indica con X il
valore (comune a tutti i beni) di quel rapporto. Possiamo quindi
scrivere…
SURPLUS DEL CONSUMATORE
surplus e utilità

Quadro 4.2

pD = UMGD / X

Il prezzo, che con la sua scelta ottima un


consumatore disposto a pagare per una certa
quantità di un certo bene, è proporzionale all’utilità
marginale che ottiene dal consumo di quel bene
Recapitolando: Gli elementi chiave
della scelta del consumatore
Gli elementi chiave
della scelta del consumatore

• il reddito del consumatore


• i prezzi dei beni
• le preferenze del consumatore
• l’ipotesi che il consumatore massimizzi la propria utilità
La linea di bilancio (BL)
Supponiamo che uno studente 6
abbia a disposizione 50 euro alla A
5
settimana da spendere per pasti
B G
(P) o film (F). Il prezzo di un pasto

Quantità di film
4
è 5 euro e quello di un film è pari C
a 10. 3
D
Il reddito ed i prezzi determinano le 2
combinazioni dei due beni che il E
consumatore può acquistare. 1
La linea di bilancio separa ciò che si può F
acquistare da ciò che non si può 0
acquistare. Ad esempio, la 0 2 4 6 8 10 12
combinazione G.
Quantità di pasti
La pendenza del vincolo di bilancio è il
prezzo relativo. 50= 10 F + 5 P
Pendenza= Px/Py=
-5/10=-1/2
La linea di bilancio (BL) si sposta …
a parità di prezzi, quando il 6
reddito varia. A
5
Se il reddito aumenta, la BL si
sposta verso destra.
B

Quantità di film
4
Viceversa, se il reddito C
diminuisce, la BL si sposta verso 3
sinistra D
2
E
1
50= 10 F + 5 P
F
0
0 2 4 6 8 10 12
Se il reddito diminuisce a 30,
Quantità di pasti
30=10 F+ 5 P

Il prezzo relativo non cambia.


La linea di bilancio (BL) si sposta …
a parità di reddito, quando 6
varia il prezzo di almeno uno dei A
5
due beni.
Se il prezzo dei film aumenta, a
B

Quantità di film
4
parità di reddito e di prezzo dei C
pasti, la BL si sposta verso sinistra, 3
cambiando di pendenza D
2
E
1
50= 10 F + 5 P
F
0
0 2 4 6 8 10 12
Se il prezzo dei film aumenta,
Quantità di pasti
50=20 F+ 5 P

Il prezzo relativo cambia.


Un modello delle preferenze del consumatore

• Ipotizziamo che un consumatore


Quantità di film preferisca avere di più che avere di
meno
• Immaginate che un consumatore si
trovi nel punto “a”:
c • il consumatore preferirebbe
trovarsi in un punto più a nord-est,
a ad esempio “c”
• allo stesso modo preferirebbe stare
b in “a” rispetto a tutti i punti a sud-
ovest come“b”

Quantità di pasti
Un modello delle preferenze del consumatore (2)

• “a” è preferito rispetto a tutti i


Quantità di film punti nella regione dominata
regione • ma il consumatore preferirà
preferita qualsiasi punto nella regione
d preferita rispetto ad “a”
c
• punti come “d” o “e” implicano
a una maggior quantità consumata
di un bene ma minore dell’altro,
b rispetto al paniere “a”.
regione
dominata
e

Quantità di pasti
Un modello delle preferenze del consumatore (3)

• Una curva di indifferenza come U2U2


mostra tutti i panieri dei due beni che

Quantità di film
U2 danno al consumatore una stessa
utilità totale
• La pendenza della curva è
negativa.
La pendenza è il tasso marginale di
sostituzione, decrescente e
variabile in ogni punto della curva
U2

Quantità di pasti
La scelta del consumatore
Il punto in cui il consumatore massimizza la propria utilità si ottiene
considerando contemporaneamente le curve di indifferenza e la
linea di bilancio.

• Il punto di ottimo è C, punto in


Quantità di film

cui la linea di bilancio è tangente


alla più esterna tra le curve di
B indifferenza.

• I panieri B ed E si potrebbero
C acquistare, ma darebbero una
minore utilità in quanto
appartengono ad una più bassa
E
curva di indifferenza.
BL

Quantità di pasti
La scelta del consumatore
Il punto in cui il consumatore massimizza la propria utilità può anche
risultare una combinazione d’angolo. Per le seguenti curve-rette di
indifferenza il tasso marginale di sostituzione è costante ed i due
beni sono sostituti perfetti.

Film • Il punto di ottimo è C, punto in


U3 cui la linea di bilancio interseca o
tocca la più esterna tra le curve
U2
(rette) di indifferenza.

• La scelta del consumatore è di 0


BL
di Film e della massima quantità
acquistabile di Pasti, in .
U1 C
0
Pasti
La scelta del consumatore
Il punto in cui il consumatore massimizza la propria utilità può anche
risultare una combinazione d’angolo. Per le seguenti curve-rette di
indifferenza il Film è bene indifferente, il Pasto è un bene utile.
Film
• Il punto di ottimo è C, punto in
U1 U2 U3 cui la linea di bilancio interseca o
tocca la più esterna tra le curve
(rette) di indifferenza.
BL • La scelta del consumatore è di 0
di Film e della massima quantità
acquistabile di Pasti, in .
C
0
Pasti
L’effetto di una variazione del reddito
del consumatore

• A parità di prezzi dei beni, una variazione del reddito del consumatore sposta la
linea di bilancio (BL) senza cambiarne la pendenza.

• La variazione delle quantità consumate dipenderà dalla natura dei due beni.
Beni normali

Film
BL1 Quando entrambi I beni sono
NORMALI, un aumento del
reddito comporta la scelta di
BL0
un nuovo paniere nel punto
C’.
C' La quantità scelta di ognuno
dei due beni aumenta.
C

Pasti
Un bene inferiore ed un bene normale
Se I pasti fossero un bene inferiore, un aumento del reddito
comporterebbe uno spostamento da C a C'.

Film
BL1

BL0
La quantità di film
C'
aumenta ma quella di
pasti diminuisce.

Pasti
L’effetto della variazione
del prezzo di un bene

• A parità del reddito spendibile e del prezzo di un

bene, un aumento del prezzo dell’altro bene sposta

la linea di bilancio
• variandone la pendenza

• che dipende dal prezzo relativo.


Un aumento del prezzo dei pasti (1)
Un aumento del prezzo dei pasti sposta la linea di
bilancio da BL0 to BL1

Film

BL1 BL0

Pasti
L’aumento del prezzo riduce il potere d’acquisto.
Un aumento del prezzo dei pasti (2)

Film
Il consumatore si sposta da C a
E poiché il prezzo dei pasti
aumenta.
L’effetto è di una riduzione
C della quantità consumata di
E
pasti.
Scomponendo effetto
sostituzione ed effetto reddito,
BL1 BL0 ci si accorge che non c’è solo
Pasti questo effetto …
Approfondiamo ancora le ragioni di una variazione
del prezzo di un bene …
• La reazione alla variazione del prezzo comprende due effetti:
• L’EFFETTO SOSTITUZIONE
• è la variazione della Qd dovuta ad una variazione del prezzo relativo.
• L’EFFETTO REDDITO
• è la variazione della Qd dovuta ad una variazione del reddito reale.
L’effetto sostituzione
A seguito di un aumento del prezzo dei pasti, il vincolo BL0 si contrae in BL1. Il
consumatore si sposta dal punto C al punto E.
H L’ipotetica linea di bilancio HH (per
finzione grafica) ha la stessa
Film pendenza di BL1 (stesso prezzo
relativo) ed è tangente alla
VECCHIA curva di indifferenza. HH
D consente di separare l’effetto di
sostituzione da quello di reddito.
C L’effetto di sostituzione si
E constata lungo U2U2, da C a D.

H
BL1 BL0
Pasti
L’effetto reddito

L’effetto di reddito si
H
constata da D a E.
Film • Al medesimo
prezzo relativo (di
HH), l’efffetto
D consiste in una
diminuzione del
C reddito reale.
E
•In questo caso si
acquista di meno di
H entrambi i beni, pur
BL0 essendo aumentato
BL1 Pasti il solo prezzo dei
pasti.
Effetto reddito ed effetto sostituzione
per un bene inferiore
H
Ad un aumento del prezzo
dei pasti il vincolo BL0 si
Film contrae in BL1
L’effetto di reddito è da D
a E. In questo caso, è
D positivo poiché il bene è
inferiore.
C
Effetto reddito ed effetto
sostituzione hanno effetti
E
opposti.
H
L’effetto sostituzione
BL1 BL0 prevale sull’effetto reddito
Pasti e la quantità domandata
di pasti diminuisce.
Effetto reddito ed effetto sostituzione
per un bene di Giffen

Ad un aumento del prezzo


dei pasti il vincolo BL0 si
Film contrae in BL1
H
L’effetto di reddito è da D a
D E. In questo caso, è positivo
C poiché il bene è inferiore.
Effetto reddito ed effetto
sostituzione hanno effetti
E opposti.
In questo caso, però,
H l’effetto reddito prevale
BL1 BL0 sull’effetto sostituzione e la
Pasti
quantità domandata di
pasti aumenta.
Il consumo intertemporale

Panieri di consumo intertemporali sostituti imperfetti

Consumo futuro

+Utot

6 A U2
U1
2 B U0
1 C Consumo presente
1 2 3

Il tasso marginale di preferenza intertemporale


misura quanto il consumatore è disposto a
rinunciare in termini di consumo futuro a favore
del consumo presente e viceversa.
Il consumo intertemporale

Il vincolo di bilancio intertemporale (V o BL)


rappresenta come il consumatore ripartisce le
sue possibilità di spesa tra panieri di consumo
presente e consumo futuro, data una
determinata somma a disposizione.
Consumo futuro
x2+10%x2
x2
V’
V

Consumo presente
x1
Il consumo intertemporale

Il paniere ottimo intertemporale corrisponde alla


combinazione per la quale il prezzo relativo ed il
tasso marginale di preferenza intertemporale si
eguagliano. Il consumatore massimizza l’utilità
ripartendo la somma a disposizione tra impiego
presente (liquidità) e futuro.

Il paniere ottimo intertemporale


Consumo futuro
x2+10%x2
x2

x2 ’ V O’

U’
V’
Consumo presente
x1 ’ x1
Dalle scelte ottime alla domanda individuale

Film
Il prezzo dei pasti diminuisce,
determinando una sostituzione
dei pasti ai film.

In ragione delle scelte ottime in


Pasti, si può rappresentare la
domanda dei pasti.
BL0 Pasti
Prezzo BL1 BL2
pasti
P0
P
1
P2 DD del consumatore i

Pasti
Dalle domande individuali
alla domanda di mercato

La domanda di mercato è la somma orizzontale delle


domande individuali.

Ad un prezzo pari a
Prezzo

Consumatore 1 5, il consumatore 1
domanda 11 unità
Consumatore 2 ed il consumatore 2
domanda 13 unità.
5 Mercato
Ad un prezzo pari a
5 la domanda di
mercato è pari a
24.
11 13 24
Quantità
Trasferimenti di reddito e di beni (social card, card della
grande distribuzione, ...)
AF è l’iniziale linea di bilancio ed il punto di ottimo
per il consumatore è e0.

Ae1F' è la linea di bilancio a seguito del
•e2 trasferimento di buoni pasto (vincolato
all’acquisto di pasti). Il punto di ottimo è allora e1.
A• e•
•e0 1
Film

Un equivalente trasferimento di reddito


coincide con la linea di bilancio A'e1F'.
Il punto di ottimo è, in questo caso, e2.

•F
10 14
Pasti

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