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1 L’arte rupestre
Un segno per modificare la realtà
Le prime forme di rappresentazione “artistica” risalgono al
paleolitico superiore (35 000 - 10 000 anni fa); non sono
state realizzate a fini estetici né decorativi.
Il loro significato va ricercato all’interno della magia e dei riti.
Lo scopo era quello di modificare a proprio vantaggio gli eventi e
le leggi della natura.
Hanno particolare rilievo nelle espressioni artistiche la scultura, la
pittura e i graffiti rupestri (eseguiti nelle caverne o su altre
superfici rocciose).
Scultura
Statuette;
- alte 6 - 25 cm;
- glutei, seni, ventre accentuati;
- rappresentano la fertilità;
- propiziare la fertilità della donna e della terra;
- l’uomo primitivo inizia a costruirsi una realtà artificiale.
Le sculture di cui ci è rimasta traccia, che risalgono in generale al
paleolitico superiore, possono essere in pietra, osso, avorio o
STEATITE (un minerale di consistenza gessosa facilmente
lavorabile).
Esse rappresentano di solito figure femminili e sono state trovate in
Francia, Italia, Germania, Bassa Austria e Russia. Trovate
dunque nella gran parte dell’Europa continentale.
La caratteristica comune a tutti questi reperti sta nell’esagerata
accentuazione di alcune parti del corpo della donna (glutei,
ventre, seni) e nella quasi inesistenza di qualsiasi altro
particolare come il volto, le mani o i piedi.
Queste statuette vengono chiamate “veneri preistoriche”;
rappresentano la fertilità.
L’uomo paleolitico non cerca di essere fedele al vero, ma deforma
simbolicamente la realtà. Gli studiosi, perciò, hanno ipotizzato che
esse possono essere impiegate per propiziare (rendere favorevole) la
fertilità della donna e, se seppellite nei campi, anche quella della
terra, favorendo così sia la procreazione sia la disponibilità di
cibo; DUE DELLE ESIGENZE PRIMARIE DI UNA
SOCIETà PRIMITIVA e minacciata da una fortissima mortalità.
L’uomo primitivo dunque ha intuito che il suo operare gli permette di
costruirsi una realtà nuova, artificiale diversa da quella naturale e
anche più funzionale alle sue esigenze di natura materiale; cacciare
gli animali, difendersi dai nemici, avere una discendenza numerosa,
ottenere un buono raccolto, allontanare le malattie e la morte.
Venere: nome latino della dea Afrodite,
divinità della bellezza e dell’amore.
- concetto di “decorazione”;
- rappresentazioni di oggetti fortemente geometrizzati (nell’età del
rame); per esempio i pugnali graffiti in Val Camonica;
1.2 Testimonianze
di architettura
Abitazione e luoghi magici
Nel periodo paleolitico l’uomo è solo cacciatore, non ha una fissa
dimora. Si riparava nelle grotte e nelle caverne naturali, come molti
animali.
Ben presto organizza in modo diversificato gli spazi all’interno della
caverna, dedicando alla veglia e all’uso del fuoco quelli più vicini
all'entrata e al riposo, alle ritualità e alle sepolture quelli più interni
e protetti.
Costruzioni megalitiche
Megalitico; costruzione o struttura realizzata mediante la
semplice sovrapposizione di blocchi di pietra squadrati di
dimensioni colossali.
- 50 tonnellate;
- manodopera enorme.
A partire dal V millennio a.C. l’intero continente europeo è
interessato dalla diffusione di oltre 20.000 insediamenti
MEGALITICI (Portogallo, Bretagna, Scandinavia, Crimea).
Possono essere;
- isolati;
- riuniti in gruppi;
- disposti secondi vari allineamenti.
In genere sono costituiti da gigantesche pietre, opportunamente
sagomate e disposte con finalità e funzioni che spesso rimangono
ancora abbastanza misteriose.
La più semplice di queste strutture è il MENHIR (in bretone
pietra alta, lunga) che in italiano è noto con il nome di PIETRA
FITTA. Esso consiste in un monolite (una pietra), cioè in un enorme
blocco di pietra conficcato al suolo e sagomato in modo da
assumere una forma abbastanza aguzza e slanciata. Di dimensioni
variabili (da 1 metro a 20), i menhir sono spesso collocati in lunghe
file, con allineamenti lunghi anche qualche km.
Più complessa è la struttura del DOLMEN (tavola di pietra). I
dolmen sono costruzioni megalitiche costituite da due o più
elementi monolitici verticali aventi funzioni di vere e proprie
pareti sulle quali viene appoggiato orizzontalmente un enorme
lastrone di pietra (appunto la tavola). In questo modo si delimita
un’area coperta, dedicata a riti magici o sepolture collettive.
I CROMLECH (ricurvo pietra) sono grandi costruzioni megalitiche a
pianta circolare. Diffusi in Svezia, Danimarca, Francia, Gran
Bretagna; consistono in una serie di monoliti sagomati a
parallellpipedo o a tronco di piramide che vengono conficcati al suolo
in cerchio, riservati probabilmente a riunioni magiche o a cerimonie di
culto.
Il cromlech più famoso meglio conservato è quello di STONEHENGE,
presso Salisbury, Inghilterra.
1800 - 1500 a.C.; consiste in un doppio recinto di menhir verticali a
loro volta sormontati da architravi, anch’essi monolitici, disposti a
una sorta di duplice, gigantesco cerchio (50 tonnellate i monolitici, 7
gli architrave). Infine, all’interno del cromlech si innalzano cinque
dolmen disposti a “U”.
Per sagomare, muovere e sovrapporre i menhir, dolmen e cromlech,
deve essere stata impiegata una manodopera enorme. Tutto questo
dà l’esatta misura dell’enorme importanza simbolica e rituale che a
tali costruzioni veniva attribuita dall’uomo preistorico, anche se le
loro esatte finalità non appaiono ancora del tutto chiare.
I nuraghi
- =ammasso di pietre;
- diffusione solo in Sardegna;
- costruzioni megalitiche;
- forma tronco - conica;
- unico ingresso; a Est o a Sud;
- all’interno; diversi locali, collocati su uno o più piani e mediante
scale di legno o gradini;