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Tra i maggiori sofisti ricordiamo P. nato ad Abdera in Asia minore (come Democrito) ma vissuto per diverso
tempo ad Atene dove gode dell’amicizia di Pericle.
Anche se a causa dell’empietà delle sue idee sarà costretto ad allontanarsi (come era già successo
Anassagora)
Può essere considerato il precursore del Relativismo.
Cos’è? Assenza di verità assoluta [centro di gravità permanente]
A lui si deve la celebre formula: L’uomo è misura di tutte le cose
Presente nell’opera La Verità o Ragionamenti demolitori
Forma integrale continua: di quelle che sono per ciò che sono e di quelle che non sono per ciò che non
sono”
(Decide ciò che è essere e non essere)
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Dedica al sofista anche l’omonimo dialogo Protagora
Tutto è relativo: non c’è un’aletheia, un criterio assoluto, una verità unica e oggettiva,
indipendente dai singoli individui e dalle loro opinioni.
Neanche di Dio si può avere certezza, perché non rientra nell’esperienza sensibile.
Pertanto l’unica possibilità è aderire ad una posizione agnostica.
Il compito della filosofia resta quello di potenziare le capacità argomentative per acquisire la capacità di
persuadere la maggioranza sull’utilità di determinate posizioni.
A tal punto – come sostiene P. – da “rendere più forte il discorso più debole”
ovvero fare dell’idea apparentemente peggiore quella più convincente, tale da colpire l’assemblea e
persuaderla.
Al costo di ribaltare la realtà? (girare la frittata, come son abili a fare i peggiori filosofi, avvocati e politici?)
Discorsi che furono condannati dal contemporaneo Socrate e soprattutto i successori Platone e Aristotele
che demonizzarono questi sofisti come mercenari del potere, in grado di creare un’ideologia che si ponesse
al servizio dei
potenti.
In fondo chi garantisce che l’utilità è universale o solo di pochi, di chi detiene il potere?
Pensiamo alla nostra matura democrazia che arriva dopo 2500 anni! Solo ora che stiamo sprofondando, i
politici si son sentiti costretti a tagliare anche sui loro privilegi (es vitalizi e laute pensioni)