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modulo O

DOCUMENTAZIONE
E CERTIFICAZIONE
O1 Documenti di manutenzione
O2 Documenti di collaudo
O3 Documenti di certificazione

PREREQUISITI
Conoscenze Abilità
 La terminologia  Descrivere i termini
della manutenzione della manutenzione
 Le caratteristiche e le funzioni  Indicare le prescrizioni contenute
delle norme tecniche e delle leggi nelle norme e nelle leggi
 Il significato di collaudo,  Utilizzare correttamente i
a regola d’arte, termini della documentazione
certificazione, qualità tecnica

OBIETTIVI
Conoscenze Competenze di riferimento
 Le modalità di compilazione  Utilizzare la documentazione
dei documenti di collaudo tecnica prevista dalla
AREA DIGITALE  Le modalità di compilazione normativa per garantire la
dei documenti relativi alle corretta funzionalità
GALLERIA DI IMMAGINI normative nazionali ed europee di apparecchiature,
 Funivie, p. 272 di settore impianti e sistemi tecnici
 La documentazione per la  Garantire e certificare la messa
certificazione della qualità a punto degli impianti e delle
 Il lessico di settore, anche macchine a regola d’arte,
in lingua inglese collaborando alla fase
di collaudo e di installazione
Abilità
 Pianificare e controllare
interventi di manutenzione
 Utilizzare il lessico di settore,
anche in lingua inglese
 Applicare le procedure per
il processo di certificazione
di qualità
UNITÀ
O MANUTENZIONE
1 DOCUMENTI DI

O1.1 Normativa nazionale ed europea

Generalità
Quando occorre effettuare la manutenzione di un macchinario dopo
un guasto o per un semplice controllo, l’azienda può scegliere se uti-
lizzare il personale interno oppure se affidarsi a personale esterno ap-
partenente a società specializzate in questa attività. In entrambi i casi,
vengono compilati specifici documenti, durante e al termine dell’attività
di manutenzione. Nel primo caso, si conserva la memoria storica della
vita del macchinario, utile in possibili situazioni future di guasto; nel
secondo caso, la documentazione prodotta è prevista dal contratto di
manutenzione stipulato tra l’azienda richiedente e la società di servizio
ed è accompagnata dalla certificazione di qualità dell’attività svolta. At-
tualmente gli enti normatori nazionali ed internazionali |fig. O1.1| han-
no codificato la prassi di manutenzione che è seguita dalle aziende, se a
monte dell’attività viene stipulato un contratto. Spesso la manutenzio-
ne, anche se eseguita da personale interno alle aziende, è accompagnata
dalla stessa procedura documentale.

OBIETTIVI

Conoscenze
 I documenti di manutenzione
nelle norme nazionali
ed europee
 I modelli di documenti che
accompagnano la manutenzione
Abilità
 Valutare e applicare le norme
nazionali ed europee sulla
manutenzione
 Redigere i documenti che
accompagnano la manutenzione

O1.1 Sede dell’UNI a Milano.


CONTENUTI
Di seguito sono indicate le principali normative nazionali ed europee
O1.1 Normativa nazionale sulla manutenzione con riferimento alla documentazione, al successivo
ed europea collaudo e alla certificazione di qualità, per avere un quadro completo
O1.2 Modelli di documenti sugli aspetti terminologici e organizzativi. Le norme sugli aspetti con-
per la manutenzione trattualistici sono state affrontate nella unità P3.
248
modulo O Documentazione e certificazione

Le norme tecniche che verranno citate sono da segui- fornita la documentazione della avvenuta manuten-
re obbligatoriamente solo se è previsto da una legge. zione, che può contenere anche la documentazione del
La tendenza è però quella di seguirle volontariamente collaudo. Per manutenzioni complesse, la documenta-
perché clienti e committenti le ritengono ben rappre- zione che attesta l’avvenuto collaudo è separata.
sentative dello stato dell’arte, cioè delle conoscenze e La norma UNI 10144 del 2006 “Classificazione dei
delle buone pratiche della manutenzione. servizi di manutenzione” consente di avere una guida
di riferimento e classifica i servizi di manutenzione
Norme secondo le seguenti caratteristiche:
La tabella O1.1 illustra le norme italiane ed europee più  tipologia del servizio;
significative relative alla funzione di manutenzione.  specializzazione del servizio;
In questa sede non saranno prese in considerazione le  modalità del servizio;
norme relative a problematiche settoriali (come patri-  ambito del servizio.
moni immobiliari e trasporti collettivi) o specifiche di
altre parti di questo volume (come i contratti di ma-
Tipologia del servizio
nutenzione). La tipologia del servizio riguarda l’attività ogget-
Le norme con l’indicazione “UNI EN” fanno riferi- to del servizio.
mento alle norme europee EN e, generalmente, sono
indicate con lo stesso numero (per esempio, UNI EN Appartengono alla tipologia del servizio:
15341 è la versione della norma europea EN 15341).  la consulenza, che può essere applicata nei settori
La norma UNI EN 13460 del 2009 “Manutenzione. dell’organizzazione, per la formazione, la gestione
Documenti per la manutenzione” indica: e i sistemi informativi ecc.;
 la documentazione tecnica da fornire con un be-  l’ingegneria di manutenzione, relativa agli studi di
ne/impianto, prima della sua messa in servizio, in fattibilità, alla preparazione di piani di manuten-
modo da essere di supporto nella fase di manu- zione, agli studi di manutenzione migliorativa ecc.;
tenzione;  la fornitura della documentazione tecnica, come gli
 la documentazione delle informazioni da stabilire
elenchi illustrati, le fotografie tecniche, i manuali
operativi ecc.;
durante la fase operativa di un bene, per essere di
 le applicazioni di sistemi informativi, relativamente
supporto ai requisiti di manutenzione.
a sistemi gestionali, diagnostica, acquisti, appalti,
Quando un apparecchio (o impianto) è sottoposto a commercio elettronico ecc.;
manutenzione in azienda, o presso una società esterna,  la gestione dei materiali tecnici, per l’analisi delle
per guasto o perché preventivamente previsto, viene scorte e la gestione del magazzino;

TABELLA 01.1 y Esempi di norme italiane ed europee sulla manutenzione

Causa N. norma Titolo


Terminologia sulla fidatezza e sulla qualità del servizio UNI 9910 1991
Classificazione dei servizi di manutenzione UNI 10144 2006
Manutenzione. Documenti per la manutenzione UNI EN 13460 2009
Manutenzione. Termini aggiuntivi alla UNI EN 13306 e definizioni UNI 10147 2003
Manutenzione. Terminologia UNI EN 13306 2010
Manutenzione. Principi fondamentali della funzione manutenzione UNI 10224 2007
Manutenzione. Indicatori di prestazioni della manutenzione (KPI) UNI EN 15341 2007
Qualifica del personale di manutenzione UNI 11420 2011
Linee guida per la qualificazione del sistema di manutenzione UNI 11414 2011
249
Documenti di manutenzione unità O1

 i lavori di manutenzione, relativi alla preparazione L’impresa appaltatrice può scegliere se eseguire comple-
degli interventi di manutenzione, alla predisposi- tamente il servizio di manutenzione (avendo disponibile
zione delle specifiche per i contratti, alla gestione personale con specifico know-how) oppure se eseguire la
dei lavori di manutenzione ecc.; lavorazione in parte, avvalendosi del contributo di terzi
 il controllo e le prove di manutenzione nei collaudi per le attività accessorie o, ancora, se coordinare le attività
di beni e materiali, nei controlli distruttivi e non di terzi mantenendo la piena responsabilità del servizio.
distruttivi;
 il contratto basato sui risultati “Global service” di Ambito del servizio
manutenzione, in cui le condizioni sono indicate L’ambito del servizio rappresenta il contesto più
affinché vi sia il risultato voluto dal cliente; in que- specifico in cui l’impresa fornisce il servizio, tenendo
sto caso il manutentore ha la possibilità di gestire al conto dell’ambiente e della sicurezza in cui si opera.
meglio gli interventi, al fine di garantire la funzio-
nalità richiesta; La classificazione degli ambiti del servizio si basa sul-
 la formazione e l’addestramento in manutenzione, la “Classificazione delle Attività Economiche” secondo
in cui vengono definite le modalità per il personale il codice Ateco (Istat). A titolo di esempio si riportano
che interviene nella manutenzione. qui di seguito i codici di alcuni ambiti (la prima lettera
Specializzazione del servizio indica il ramo dell’attività, la seconda indica la classe):
 A – Agricoltura, caccia e silvicoltura;
La specializzazione del servizio riguarda l’attività  B – Pesca;
da svolgere nel particolare tipo di servizio, poiché  CA – Estrazione di minerali energetici;
occorrono competenze specifiche più dettagliate.  DH – Fabbricazione di articoli in gomma e mate-
rie plastiche;
Fanno parte della specializzazione del servizio:  DK – Fabbricazione di macchine e apparecchi
 la manutenzione civile, come la manutenzione di meccanici;
strutture, edifici civili e industriali, la manuten-  DL – Fabbricazione di macchine elettriche, appa-
zione di opere in cemento armato, la manutenzio- recchiature elettriche, elettroniche e ottiche;
ne di acquedotti, strade, ponti, viadotti, gallerie, le  H – Alberghi e ristoranti;
manutenzioni di isolamenti termici, acustici, ecc.;  N – Sanità.
 la manutenzione meccanica, relativamente a strut-
Norma UNI EN 13460 “Documentazione
ture metalliche o tubazioni, apparecchiature stati-
per la manutenzione”
che, macchine rotanti, impianti termici, antincen-
dio, impianti di sollevamento, macchine utensili, La norma UNI EN 13460 “Documentazione per la
costruzione e riparazione di pezzi per macchine manutenzione” descrive l’elenco dei documenti di
utensili, manutenzione delle carlinghe e delle strut- base necessari per la gestione della manutenzione,
ture dell’aereo, degli scafi delle navi, dei mezzi di indicandone i relativi contenuti.
trasporto su gomma e su rotaia ecc.;
 la manutenzione elettrica, per la manutenzione di Ovviamente le linee guida sono definite dalla norma a
generatori e motori elettrici, per la manutenzione livello generale, sta poi alle relative parti concordare le
di reti di distribuzione di bassa (fino a 1000 V in più opportune specifiche in funzione del tipo di ma-
c.a. e fino a 1500 V in c.c.), media (fino a 30 000 nutenzione da effettuare.
V in c.a. e fino a 30 000 V in c.c.) e alta tensione Poiché nella UNI EN 13460 si fa riferimento alla do-
(oltre 30 000 in c.a. e c.c.), per la manutenzione cumentazione, nella stessa è definito il concetto di
di impianti e apparecchiature di sicurezza (safety) documento come “supporto fisico delle informazioni in
ecc.; una forma specifica”. Il documento può essere un fo-
 la manutenzione di strumenti, nell’ambito elettrico, glio di carta, la schermata del monitor di un sistema
elettronico, meccanico, pneumatico, manutenzio- informatico, un tabellone elettronico ecc.
ne di sistemi di controllo distribuito ecc. Il documento, inoltre, deve essere reso disponibile e fa-
cilmente consultabile da persone appropriate, e i dati
Modalità del servizio che contiene devono essere facilmente interpretabili.
La suddetta normativa, intendendosi applicabile in tut-
La modalità del servizio indica in quale misura
ti i principali campi in cui vi sia da effettuare la manu-
l’impresa appaltatrice intende avvalersi di terzi per
tenzione, considerando le tipologie, i mercati, nonché
la realizzazione del servizio di manutenzione.
le risorse umane a cui le società devono rendere conto,
250
modulo O Documentazione e certificazione

suddivide la trattazione relativa alla documentazione  Ordine di lavoro.


in due fasi principali: documenti per la fase preparato-  Elenco riferimento delle parti di ricambio.
ria; documenti per la fase operativa.  Schema causa-effetto (cause che possono provoca-
Nei documenti per la fase preparatoria, sono indicate re un guasto).
le informazioni in accordo fra l’utilizzatore e il forni-  Registrazione storica parametri.
tore, relative alla prima fase del ciclo vita dell’impian-  Grafico di controllo.
to o del bene. La norma indica 15 tipi di documenti  Schede di pianificazione e programmazione.
base, fra cui si annoverano i seguenti:
Nell’appendice B “Elementi di informazione dell’or-
 il manuale con i dati tecnici; dine di lavoro” sono elencati 30 elementi identificativi
 il manuale di funzionamento; costituenti l’ordine di lavoro (O.D.): anche in questo
 il manuale di manutenzione; caso, di seguito ne vengono riportati solo alcuni.
 la distinta dei componenti;
 Numero (codice univoco per ogni O.L.).
 il piano di lubrificazione;
 Richiedente.
 gli schemi dell’impianto.
 Data di registrazione, apertura, chiusura.
I documenti per la fase operativa, indicati come appen-  Codice del bene.
dici informative A, B e C, della norma UNI EN 13460,  Ubicazione del bene.
trattano la fase del ciclo vita del bene da sottoporre a ma-  Ore di funzionamento.
nutenzione, dal momento in cui l’impianto è reso dispo-  Tipo di manutenzione.
nibile al funzionamento. I documenti in appendice A, B
e C relativi alla fase operativa, riportano le indicazioni Nell’appendice C “Sintesi generale della struttura e
per la corretta manutenzione e le informazioni concer- dello scopo dei documenti” sono indicati il flusso del
nenti la gestione della manutenzione, secondo gli stan- processo di manutenzione e i documenti in ingresso e
dard di qualità previste dalla società. uscita da ogni fase.
Nell’appendice A “Documenti della fase operativa”, La tabella O1.2 illustra lo schema di riferimento ripor-
sono elencati 55 tipi di documenti: a titolo di esempio tato dalla norma UNI EN 13460, che può essere ria-
ne vengono riportati solo alcuni. dattato in funzione delle relative esigenze.
Al fine di poter predisporre un corretto contratto di
 Indice del documento (dati identificativi del docu- manutenzione, devono essere considerate le disposi-
mento). zioni in termini di normative vigenti sulla sicurezza
 Registro cespiti (dati di base delle apparecchiature). e sulla sostenibilità ambientale che ogni Paese adotta.

TABELLA O1.2 y Schema di base del flusso di lavoro con relativi documenti in entrata e in uscita del processo

Documenti in entrata Flusso – Attività di manutenzione Documenti in uscita


Studio e definizione delle operazioni Piano preventivo, procedimenti,
Documenti per la fase preparatoria
di manutenzione preventiva e correttiva distinta per le parti di ricambio
Richiesta dell’ O.L., pianificazione
della produzione, procedimenti, Pianificazione del lavoro Scheda di pianificazione
documenti di ritorno
Scheda di pianificazione del lavoro,
parti di ricambio, procedimenti, Programma di lavoro Scheda di programmazione
risorse forza lavoro – A 51
Scheda di programmazione, parti
Rilascio e assegnazione dell’ordine
di ricambio, strumenti, procedimenti, Ordine di lavoro (O.L.)
di lavoro
risorse forza lavoro – A 23, 51
Documenti per la fase preparatoria, Informazioni sul completamento O.L.,
procedimenti, O.L., distinta ricambi, Esecuzione del lavoro altri documenti allegati per creare
strumenti, documenti di ritorno registri adatti
O.L., procedimenti Chiusura dell’ordine di lavoro Registrazioni storiche
Registrazioni storiche, procedimenti Produzione dei rapporti Registrazioni (Rapporti)
Registrazioni Analisi dei rapporti Proposta di miglioramento documentale
251
Documenti di manutenzione unità O1

O1.2 Modelli di documenti – macchina rimessa in funzione.


 Sezione C – Materiali/ore attività:
per la manutenzione
– materiali utilizzati o sostituiti;
– ore di attività.
Rapporto di intervento  Sezione D – Sottoscrizione modalità di intervento/
A seguito di un intervento di manutenzione, il tecnico rimessa in funzione:
redige il cosiddetto “rapporto di intervento”, ovvero il – sottoscrizione cliente/fornitore.
documento che comprova l’avvenuto intervento e la ri-
soluzione del malfunzionamento. A tal proposito, ogni Il rapporto di intervento normalmente è firmato
fornitore di servizio di manutenzione ha il proprio mo- dall’operatore macchina e dal tecnico che ha effettua-
dello di documento che serve a riportare, a seguito del to l’intervento e deve essere consegnato al responsa-
guasto segnalato, le modalità con cui si è svolta l’attività bile dell’impianto, il quale lo trasmetterà all’Ufficio
di manutenzione in accordo con il cliente. manutenzione per le registrazioni del caso.
Il rapporto di intervento è diviso in 4 sezioni, in cui
I rapporti di intervento possono essere gestiti in mo-
sono riportati i seguenti dati principali.
do da effettuare delle valutazioni tecnico/economi-
 Sezione A – Dati cliente/macchina: che; per esempio, uno stesso malfunzionamento che
– dati del cliente; si verifica spesso potrebbe nascondere un difetto di
– tipo di macchinario;
progettazione, un’obsolescenza del macchinario op-
– numero d’ordine/contratto;
pure potrebbe essere una manutenzione non effettua-
– persona di riferimento.
 Sezione B – Guasto/riparazione/collaudo rimessa ta correttamente.
in opera: Nella tabella O1.3 sono indicati i dati significativi per
– descrizione del malfunzionamento; la gestione degli interventi di manutenzione e l’esito
– elenco delle attività fatte per risolvere il problema; dell’intervento.

TABELLA O1.3 y Esempio di tabella per la gestione degli interventi di manutenzione

Gestione interventi di manutezione

Codice Tipo Codice Fermo Tipologia


Registraz. Data Segnalatore Descrizione
reparto macchinario macchina macchina guasto

tavola portapezzo
048 04/09/2013 02 LATELLA fresatrice FR-12 1 software
in blocco
049 04/09/2013 02 ROBERTI fresatrice FR-15 1 meccanico pinza di chiusura rotta

050 04/09/2013 04 ANGIOLINI compressore CM-02 1 meccanico livello olio basso

051 04/09/2013 01 CORETTO cesoia CS-01 1 elettrico non si avvia il motore

052 05/09/2013 02 ROBERTI fresatrice FR-15 2 meccanico pinza di chiusura rotta

053 05/09/2013 06 ZANETTI pesatrice PS-02 1 elettrico cella di carico difettosa

macch. testina di misura


054 06/09/2013 03 PASTILE MM-03 1 meccanico
Misura difettosa

055 09/09/2013 02 BERTI fresatrice FR-15 3 meccanico pinza di chiusura rotta

manca alimentazione
056 11/09/2013 05 SORTI computer PC-28 1 elettrico
elettrica

057 11/09/2013 05 FANTI computer PC-05 1 software login: accesso negato


252
modulo O Documentazione e certificazione

TABELLA O1.3 y Esempio di tabella per la gestione degli interventi di manutenzione

Gestione interventi di manutezione

N. Tempo
Data N. rapporto Chiusura Pezzi
richiesta Manutenzione manutenzione Esito Note
intervento intervento manutenzione di ricambio
intervento [h]
ripristino
112 interna 04/09/2013 28 05/09/2013 2 sì positivo
SW-CN
sostituzione
113 interna 04/09/2013 29 04/09/2013 1 sì positivo pinza da
magazzino
114 interna 04/09/2013 30 04/09/2013 1 no positivo olio – Castrol
ribobinatura
115 esterna 05/09/2013 126/A 09/09/2013 8 sì positivo
motore
pinza già
116 interna 05/09/2013 31 05/09/2013 1 sì positivo
sostituita ieri
connettori
117 interna 06/09/2013 32 06/09/2013 3 sì positivo
difettosi
sostituito
118 esterna 09/09/2013 894/23 10/09/2013 12 sì positivo
tastatori
elettrovalvola
119 esterno 10/09/2013 1024 12/09/2013 12 sì positivo
difettosa
sostituito
120 interna 11/09/2013 33 11/09/2013 1 sì positivo
differenzaile
ripristino
121 esterna 11/09/2013 A-28/13 11/09/2013 2 no positivo
profilo utente
Totale ore manutenzione settimanale 41

La sintesi dei dati consente di monitorare i guasti indi-


viduando, per esempio, quelli anomali, come eviden-
ziato sulla macchina FR-15 che, a seguito del ripeter-
si dello stesso problema (rottura pinza di bloccaggio
pezzo), si è verificato il malfunzionamento della elet-
trovalvola di presa del pezzo la quale, mal orientando
il pezzo durante la fase di inserimento, provocava la
collisione fra pinza di presa e il pezzo stesso |fig. O1.2|.

Esempi di documenti di manutenzione


O1.2 Pinza di presa.
Documento di manutenzione relativo al guasto
di una macchina utensile Documento di manutenzione relativo
Nella fig. O1.3 è riportato un rapporto di intervento alla revisione di un elettromandrino
relativo alla manutenzione di una macchina utensile. La ditta SMZ Italia, specializzata nella revisione e ri-
In esso è documentata l’intera attività svolta per risol- parazione di mandrini ed elettromandrini di varie ca-
vere il malfunzionamento evidenziato dalla richiesta se costruttrici, deve effettuare la revisione su un elet-
di intervento. tromandrino guasto.
253
Documenti di manutenzione unità O1

O1.3 Rapporto d’intervento.


254
modulo O Documentazione e certificazione

SMZ Italia s.r.l – Revisione di mandrini ed elettromandrini di tutte le marche

DIFETTO DICHIARATO DAL CLIENTE: MOTORE BRUCIATO CAUSA ACQUA/ OLIO IDRAULICO
ALL’INTERNO DELL’ELETTROMANDRINO

STATO DELL’ELETTROMANDRINO AL MOMENTO DELL’ARRIVO IN SMZ

O1.4 Elettromandrino visto nella sua lunghezza.

O1.5 La fotografia mostra i cavi e le prese


dell’elettromandrino.

O1.6 Immagine anteriore dell’elettromandrino.

O1.7 Analisi del motore.

O1.8 Parte esterna del motore.


255
Documenti di manutenzione unità O1

ANALISI DEI PARTICOLARI

O1.9 Esame della ghiera. O1.10 Supporto esterno.

O1.11 Parte esterna dell’elettromandrino. O1.12 Distanziale.

ANALISI DEI CUSCINETTI

O1.13 Cuscinetti anteriori. O1.14 Cuscinetti posteriori.


256
modulo O Documentazione e certificazione

CONCLUSIONI

O1.15 Sezione elettromandrino.

O1.16 Sezione trasversale con legenda.

Secondo la nostra ricostruzione del problema, possia- Un’ulteriore conferma di quanto sopra descritto si
mo con buona certezza dire che l’acqua e l’olio idraulico evidenzia con le immagini delle boccole di tenuta
all’interno dell’elettromandrino si sono infiltrati attraver- |figg. O1.9 e O1.12|, che risultano sporche ed ossidate.
so il foro (8) di entrata della tenuta dell’aria delle boccole Riteniamo quindi che il problema sia dovuto agli Or di
interne |fig. O1.16| e poi si sono distribuiti nelle boccole facciata elettromandrino/macchina che non hanno lavo-
interne indicate con le frecce gialle (1), (2) e (3), come si rato correttamente.
può osservare dalla figura O1.15. Tale situazione non si
sarebbe mai verificata se l’acqua e l’olio fossero arrivati In fase di montaggio e prima dell’accensione macchina,
internamente da una perdita del giunto o del pistone. Ciò si consiglia di effettuare una verifica degli impianti di ac-
si deduce anche dal fatto che i cuscinetti anteriori risulta- qua refrigerazione motore e olio pistone, mediante un
no integri e ancora ingrassati come da origine. controllo di caduta pressione.
257
AREA DIGITALE
unità O1
VERIFICA degli OBIETTIVI
Gli esercizi a completamento e vero o falso sono disponibili anche nella versione digitale come test interattivi e autocorrettivi

COMPLETAMENTO 9 Ê La tipologia del servizio riguarda l’attività oggetto


del servizio.
1 Ê Le principali normative nazionali ed europee  Vero  Falso
sulla manutenzione indicano la ........................................................
da fornire, il successivo .........................................................................
10 Ê La gestione dei materiali tecnici, per l’analisi delle
e la ..................................................... di ....................................................... scorte e la gestione del magazzino, appartiene all’ambito
del servizio.
2 Ê La norma UNI EN 13460 “Documentazione per la  Vero  Falso
manutenzione” descrive l’elenco dei ..............................................
di ........................................... necessari per la .........................................
della manutenzione, indicandone i relativi
......................................................
SCELTA MULTIPLA
3 Ê La norma UNI 10144 “Classificazione dei servizi 11 Ê Fanno parte della specializzazione del servizio:
di manutenzione” elenca i servizi di ............................................... a) l’ingegneria di manutenzione
secondo la ..............................................., la .............................................., b) la manutenzione civile
le ........................................................ e l’......................................................... c) la manutenzione meccanica

12 Ê La classificazione ambiti del servizio si basa sulla


4 Ê La norma UNI EN 13460 suddivide la trattazione “Classificazione delle Attività Economiche” secondo:
relativa alla ............................................... in 2 fasi:
a) il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti
............................................... e ................................................
b) il Ministero dello Sviluppo Economico
c) il codice Ateco
5 Ê A seguito di una manutenzione, il tecnico redige
il ............................................... che comprova l’avvenuto 13 Ê Nel documento dell’avvenuta manutenzione
....................................................... detto “....................................................... devono comparire:
d’.......................................................”. a) i locali dove avviene la manutenzione
b) i dati del cliente e della macchina
c) i materiali utilizzati e le ore attività

VERO O FALSO
14 Ê Tra i documenti per la fase preparatoria
6 Ê Le norme tecniche sulla manutenzione non sono (UNI EN 13460) vi sono:
sempre da seguire.
a) il manuale con i dati tecnici della macchina o impianto
 Vero  Falso b) il manuale con la storia della ditta fornitrice della
macchina o impianto
7 Ê La documentazione dell’avvenuta manutenzione c) il piano di lubrificazione della macchina o impianto
non può contenere i documenti del collaudo.
 Vero  Falso 15 Ê I documenti della fase operativa (UNI EN 13460)
sono nelle appendici:
8 Ê La documentazione dell’avvenuta manutenzione a) “Documenti della fase operativa”
è separata da quella che attesta l’avvenuto collaudo b) “Elementi di informazione dei tipi di manutenzione”
per una manutenzione complessa. c) “Sintesi generale della struttura e dello scopo
 Vero  Falso dei documenti
UNITÀ
O DI COLLAUDO
2 DOCUMENTI

O2.1 Collaudo dei lavori di manutenzione

Norme
Il collaudo che si esegue al termine dei lavori di manutenzione di un im-
pianto o di un’attrezzatura, qualunque sia stato il livello di complessità,
dal più semplice al più impegnativo, rappresenta un momento impor-
tantissimo che precede l’avvio in sicurezza del macchinario, ripristinan-
do il funzionamento previsto a progetto.
In estrema sintesi, si può affermare che il collaudo dei lavori di ma-
nutenzione viene effettuato a seguito dell’intervento del personale
specializzato, che ha provveduto a ripristinare le funzionalità di un
impianto (o attrezzatura), per le quali vi è stata una segnalazione di
un guasto o di un malfunzionamento.
Per la fase di collaudo, si può fare riferimento alla norma UNI 10749 - 5
“Manutenzione. Guida per la gestione dei materiali tecnici per la manu-
tenzione. Criteri di acquisizione, controllo e collaudo”.
Per la revisione di macchinari e impianti, tale norma suggerisce:
 il collaudo presso il fornitore, prima della spedizione al cliente, in cui
provvedere alla verifica della completezza dell’assieme, del funziona-
mento dei dispositivi a garanzia della qualità del prodotto e della sicu-
rezza e della salute del personale, della presenza di tutta la documenta-
zione tecnica a corredo, della capacità a lavorare dell’attrezzatura;
 il collaudo presso il sito produttivo, in cui verificare che l’attrezzatura
è in grado di produrre secondo i parametri operativi e prestazionali
definiti a livello di contratto e attesi dall’utente.
OBIETTIVI
Elementi della documentazione di collaudo
Conoscenze
(Protocollo di collaudo)
 Le norme sul collaudo
Il protocollo di collaudo è inserito nel contratto di manutenzione, se l’at-
 La documentazione necessaria
tività è svolta da una società esterna, pertanto deve essere concordato
per il collaudo
tra le parti: il cliente e il fornitore.
Abilità Se si tratta della manutenzione di una macchina o di un impianto, pri-
 Descrivere le norme sul collaudo ma della manutenzione dovranno essere definiti i seguenti requisiti:
 Redigere i documenti al termine  il campo di applicazione della macchina o dell’impianto;
di un collaudo  la descrizione sintetica del sistema;
 le competenze e le responsabilità del cliente e del fornitore.
CONTENUTI
Nella fase di collaudo in base alla documentazione fornita, saranno ve-
O2.1 Collaudo dei lavori
rificate le seguenti condizioni:
di manutenzione
O2.2 Esempi di documenti  la connessione delle parti elettriche;
di collaudo dei lavori  la configurazione hardware;
di manutenzione  il software;
259
Documenti di collaudo unità O2

 l’immunità alle interferenze radio e ai disturbi Impianto di produzione


elettromagnetici;
 la calibrazione degli strumenti; Su un impianto di produzione con tecnologia di
 i sistemi relativi alla sicurezza, quali: asportazione ad alta velocità |fig. O2.1|, l’operatore se-
– le attivazioni dal quadro elettrico; gnala al suo responsabile che qualche volta si verifica
– le interfacce operatore; un problema di avvio macchina, legato al malfunzio-
– le funzioni di arresto e di riavvio; namento della chiusura del portellone di carico/scari-
– gli accessi di sistema; co dei pezzi.
– il backup e il restore; Durante la fase di chiusura del portellone |fig. O2.2|,
– l’attivazione degli allarmi; il macchinario segnala l’allarme sulla console di go-
– le funzioni di black-out; verno dell’impianto |fig. O2.3|, probabilmente a causa
– le verifiche prestazionali, ovvero i livelli di qua- del malfunzionamento di qualche apparecchiatura.
lità ed efficienza raggiunti. Ciò impedisce di procedere alle fasi successive della
lavorazione.
Questo lungo elenco di condizioni è legato alla com-
Quando si verifica un’anomalia sulla console di go-
plessità dell’impianto o apparecchiatura e, talvolta, so-
verno, compaiono gli allarmi con i relativi codici,
lo un numero limitato di funzioni viene controllato
identificando in questo modo le zone o i componenti
nella fase di collaudo.
malfunzionanti.
A seguito della segnalazione del guasto, il responsa-
bile dell’impianto, tramite l’Ufficio Manutenzioni,
O2.2 Esempi di documenti richiede l’intervento della società che ha in carico la
di collaudo dei lavori manutenzione dell’impianto, secondo le condizioni
definite nel contratto.
di manutenzione La richiesta di intervento può essere avviata anche te-
A titolo di esempio, si riportano in questa sede le fasi lefonicamente ma, in ogni caso, deve essere richiesta
per effettuare un collaudo di manutenzione con rela- per iscritto e con la modulistica prevista dal contratto
tiva certificazione. di manutenzione.

O2.1 Impianto ad
alta produttività.
260
modulo O Documentazione e certificazione

Il tecnico che effettua la manutenzione, in collabo-


razione con l’operatore macchina, identifica il si-
stema guasto |fig. O2.4| e ricerca i componenti mal-
funzionanti; nel caso preso in esame, si tratta del
sistema di rilevamento di apertura/chiusura del por-
tellone |fig. O2.5|.

O2.4 Portellone aperto.


O2.2 Chiusura del portellone.

O2.3 Console con evidenziato il segnale di allarme.

La richiesta al fornitore del servizio di manutenzione


deve essere redatta nella maniera più precisa possi-
bile, descrivendo le anomalie riscontrate e i codici di
allarmi indicati sulla console, in modo da consentire
al tecnico che farà la manutenzione di procurarsi gli
strumenti o i pezzi di ricambio più adatti a rimettere O2.5 Sistema di rilevamento apertura/chiusura
in funzione l’impianto. del portellone.
261
Documenti di collaudo unità O2

Con gli opportuni strumenti, il tecnico che effettua la A intervento effettuato, il tecnico e l’operatore mac-
manutenzione ricerca la fonte del guasto, per esem- china eseguono le prove di messa in funzione per ve-
pio, in questo caso risulta essere il sensore magnetico rificare la corretta funzionalità |fig. O2.9|.
|fig. O2.6|, che non sempre rilevava la chiusura avve- Solo dopo aver effettuato tutte le prove necessarie per
nuta del portellone. avviare in sicurezza l’impianto, il macchinario è pron-
Dopo aver individuato il componente guasto o che to a ripartire per produrre i pezzi |fig. O2.10|.
segnala il malfunzionamento |fig. O2.7|, il tecnico in- A seguito dell’intervento di manutenzione, il tecnico
terviene sostituendolo, se guasto, oppure provvede a che ha svolto l’intervento redige il documento che
una sua messa a punto, regolando la posizione per ri- comprova l’avvenuto intervento e risolto il problema
pristinare la giusta funzionalità |fig. O2.8|. del malfunzionamento.

O2.6 Alloggiamento sensore magnetico in allarme.

O2.9 Prove di messa in funzione.

O2.7 Intervento sul sensore.

O2.8 Regolazione della posizione. O2.10 Prove del sensore.


262
modulo O Documentazione e certificazione

Delibera  Non sussistono fermate impreviste dovute a vibra-


zioni o leggeri spostamenti del portellone nella po-
Poiché il componente riparato riveste una funzione di sizione “chiusa”: il dispositivo interviene solo a se-
sicurezza, nel modulo compare una sezione specifica guito di un’azione volontaria, con apertura minore
dedicata alla delibera del prodotto finito. o uguale al passaggio di un dito o di una mano.
Non è sufficiente attestare che l’inconveniente lamen-  A seguito dell’apertura del portellone, non è pos-
tato non compaia più, ma occorre eseguire ulterior- sibile riprendere la lavorazione interrotta se non
mente una serie di verifiche positive, che attestino la
dopo aver richiuso il portellone e aver ripristinato
funzionalità completa del dispositivo nelle varie con-
la segnalazione d’allarme.
dizioni e modalità operative.
L’intervento manutentivo, oltre a ripristinare il nor-
male funzionamento, non deve quindi determinare Mezzo di trasporto
alterazioni alla funzione di sicurezza svolta dal dispo- A titolo di esempio, si riporta in questa sede il docu-
sitivo riparato. mento con le indicazioni per la manutenzione pro-
Una semplice check-list di prove pratico-operative grammata, che attestano lo stato di verifica del mez-
può servire come guida alla fase di delibera finale, cui zo e che, a manutenzione effettuata, dimostrano che è
assiste il rappresentante per la sicurezza del cliente, avvenuto un collaudo con esito positivo, in linea con
apponendo la sua firma in calce al documento assie- quanto previsto dal costruttore.
me a quella del tecnico che ha eseguito l’intervento di Sarà quindi presa in esame, per il motoveicolo Vespa
riparazione. GTS 300 Piaggio |fig. O2.11|, la documentazione relati-
Per il portellone preso in considerazione nell’esempio, va al programma di manutenzione.
la check-list di delibera potrebbe risultare come segue. La figura O2.12 mostra l’identificazione del mezzo me-
 L’apertura del portellone in fase di lavorazione diante il codice riportato dal costruttore su una zona del
causa l’arresto immediato della macchina e di tutte telaio. È importante poter identificare il mezzo, poiché
le parti in movimento e rotazione. consente di avere una traccia della sua “storia”; questa
 L’arresto delle parti è rapido e avviene in un tempo informazione può tornare utile al costruttore per com-
inferiore a quello intercorrente fra l’apertura del prendere i malfunzionamenti e intervenire in fase pro-
portellone e l’accesso dell’operatore all’interno del- gettuale per limitarli il più possibile.
la macchina. Per il caso specifico, si riporta la scheda di manu-
 Con il portellone aperto, gli assi macchina sono tenzione per il collaudo delle varie parti, così come
bloccati e inamovibili (inserzione del freno di sta- previsto dal costruttore; la tabella O2.1 illustra tutti i
zionamento, sgancio dell’alimentazione di potenza controlli previsti sulle varie parti del motoveicolo, in
ai motori). relazione ai chilometri percorsi.

O2.11 Motoveicolo
Vespa GTS 300 Piaggio.
263
Documenti di collaudo unità O2

O2.12 Identificazione del mezzo.


264
modulo O Documentazione e certificazione

TABELLA O2.1 y Prospetto per la manutenzione programmata

MANUTENZIONE PROGRAMMATA
A: regolare (adjust)
C: pulire (clean)
I : controllare e pulire, regolare, lubrificare o sostituire se necessario
L: lubrificare (lubricate)
R: sostituire (replace)
(*): sostituire ogni 2 anni
km w 1000 1 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50 55 60
Bloccaggi di sicurezza I I I
Candela R R R R R R
Cinghia di trasmissione R R R R
Comando gas A A A A A A A
Filtro aria C C C C C C
Filtro aria vano cinghia I I I I I I
Filtro olio R R R R R R R
Gioco valvole A A A
Impianto elettrico e
I I I I I I I
batteria
Liquido freni (*) I I I I I I I
Liquido di raffreddamento (*) I I I I I I I
Olio motore R I R I R I R I R I R I R
Olio mozzo R I R I R I R
Pastiglie freno I I I I I I I I I I I I I
Pattini di scorrimento/ rulli
R R R R R R
variatore
Pressione e usura
I I I I I I I
pneumatici
Prova veicolo su strada I I I I I I I
Sospensioni I I I I I I
Sterzo A A A A A A A

Nella scheda di manutenzione sono anche riportate I controlli per sistemi previsti dal costruttore, quando
le tempistiche previste per le manutenzioni program- è possibile, sono fatti mediante apparecchiature elet-
mate, in modo che il manutentore/collaudatore possa troniche in grado di monitorare i parametri delle va-
organizzare al meglio le sue attività e operare secondo rie parti del mezzo, con una diagnostica che consente
quanto il costruttore ha previsto |tab. O2.2|. di capire eventuali malfunzionamenti |fig. O2.13|.

TABELLA O2.2 y Prospetto per il tempo manutenzione

MANUTENZIONE - TEMPO

km x 1000 1 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50 55 60

Tempo di manutenzione 60' 10' 100' 45' 150' 10' 140' 10' 150' 45' 100' 10' 190'
265
Documenti di collaudo unità O2

O2.13 Fasi del test elettronico per il motoveicolo Vespa GTS 300 Piaggio.
266
modulo O Documentazione e certificazione

Nella figura O2.14 si può osservare la scheda per il controllo e la sostituzione dell’olio del mozzo; per maggior chia-
rezza, si riporta nella tabella O2.3 la traduzione dei termini in inglese.

O2.14 Scheda per il controllo e la sostituzione dell’olio del mozzo.


267
Documenti di collaudo unità O2

Nella figura O2.15 si può osservare la scheda per il controllo e la sostituzione della candela; per maggior chiarezza,
si riporta nella tabella O2.4 la traduzione dei termini in inglese.

O2.15 Scheda per il controllo e la sostituzione della candela.


268
modulo O Documentazione e certificazione

TABELLA O2.3 y Controllo e sostituzione dell’olio del mozzo

OLIO MOZZO

Verifica

– Parcheggiare il veicolo sul cavalletto centrale e su un pavimento piano


– Rimuovere l’astina di livello (A), asciugarlo con un panno pulito e reinserirla nuovamente nel foro avvitandola
completamente
– Rimuovere l’asta di livello e controllare che il livello dell’olio sia leggermente sopra la seconda tacca, partendo
dall’estremità inferiore; se il livello è sotto l’indicazione “max”, occorre riempire con la corretta quantità di olio
per il mozzo
– Avvitare l’astina assicurandosi che sia serrata correttamente

Sostituzione

– Rimuovere il tappo di riempimento


– Svitare il tappo di scarico dell’olio (B) e far defluire tutto l’olio
– Avvitare il tappo di scarico e riempire nuovamente il mozzo con l’olio prescritto
Prodotti raccomandati
AGIP ROTRA 80W-90 olio mozzo posteriore
SAE 80W/90 olio con caratteristiche superiori richieste di API GL3
Caratteristiche
Olio mozzo posteriore
Capacità serbatoio approssimativamente 250 cc

TABELLA O2.4 y Controllo e sostituzione della candela

CANDELA
– Appoggiare lo scooter sul cavalletto
– Aprire la sella e togliere il vano porta casco
– Staccare il cappuccio del filo della candela HV
– Svitare la candela con la chiave in dotazione
– Controllare lo stato della candela, assicurarsi che l’isolamento sia intatto, che gli elettrodi non siano eccessivamente
usurati o fuligginosi
– Verificare le condizioni della rondella e misurare la distanza tra gli elettrodi usando l’appropriato spessimetro
– Regolare la distanza se necessario, piegando con attenzione l’elettrodo laterale; in caso di anomalia (come prima
descritto), sostituire la candela con un’altra del tipo raccomandato
– Montare la candela con l’inclinazione corretta e avvitare manualmente fino in fondo, poi utilizzare la chiave speciale
per serrare
– Inserire il cappuccio sulla candela e procedere con le operazioni di rimontaggio dei componenti

Attenzione

La candela deve essere rimossa solo quando il motore è freddo e deve essere sostituita ogni 20 000 km.
L’uso di centraline elettroniche e di accensioni elettroniche non conformi e di candele diverse da quelle prescritte può
danneggiare gravemente il motore.
Caratteristiche
Distanza fra gli elettrodi: 0,7 - 0,8 mm
Caratteristiche elettriche candela: NGK CR8EKB
Coppia di bloccaggio (Nm): Candela 12-14

Entrambe le schede descrivono in modo dettagliato le attività che il manutentore/collaudatore deve effettuare nel
rispetto di quanto il costruttore ha previsto.
269
AREA DIGITALE
unità O2
VERIFICA degli OBIETTIVI
Gli esercizi a completamento e vero o falso sono disponibili anche nella versione digitale come test interattivi e autocorrettivi

COMPLETAMENTO SCELTA MULTIPLA


1 Ê Il collaudo dei lavori di manutenzione viene effettuato 11 Ê Per la revisione di materiali e impianti la norma UNI
a seguito dell’.................................. del personale ................................ suggerisce:
che ha provveduto a ...................................... le ...................................... a) il collaudo presso il fornitore
di un impianto, per le quali vi è stata una segnalazione b) il collaudo presso un ente preposto
di un ........................................ o di un ......................................... c) il collaudo presso il sito produttivo

2 Ê Il protocollo di collaudo è inserito nel ..................................... 12 Ê Per la fase di collaudo si fa normalmente


di ............................................................ riferimento alla norma UNI:
a) 13460
3 Ê Il collaudo presso il sito produttivo permette b) 9001
di ................................. i parametri ................................ attesi c) 10749-5
dall’utente.
13 Ê Prima della manutenzione, di una macchina
4 Ê Le funzioni di arresto e riavvio fanno parte dei o impianto, dovranno essere definiti:
...................................... relativi alla .......................................
a) il campo di applicazione della macchina o dell’impianto
b) la descrizione sintetica dell’azienda
5 Ê Negli impianti di produzione i segnali di allarme c) le competenze e le responsabilità del cliente
spesso appaiono sulla .................................. di ..................................... e del fornitore

14 Ê Nella fase di collaudo, in base alla documentazione


VERO O FALSO fornita, saranno verificate le seguenti condizioni:

6 Ê Il collaudo di una manutenzione precede l’avvio a) la connessione delle parti elettriche


del macchinario ripristinato; ciò può avvenire trascurando b) la configurazione hardware
le normali norme di sicurezza. c) la situazione dei rifiuti tecnici
 Vero  Falso
15 Ê Nella fase di collaudo, in base alla documentazione
7 Ê Il protocollo di collaudo è concordato tra cliente fornita, saranno verificati i sistemi relativi alla sicurezza
e fornitore. quali:
 Vero  Falso a) le interfacce operatore
b) il collegamento all’alta tensione
8 Ê Nel protocollo di collaudo la calibrazione c) l’attivazione degli allarmi
degli strumenti non è prevista.
 Vero  Falso

9 Ê Per “verifiche prestazionali” si intendono i livelli


di qualità ed efficienza raggiunti.
 Vero  Falso

10 Ê Esaminando una scheda di manutenzione


programmata di un mezzo di trasporto, si osserva che tutti
i componenti soggetti a usura devono essere sostituiti
dopo aver percorso lo stesso numero di chilometri.
 Vero  Falso
UNITÀ
O DI CERTIFICAZIONE
3 DOCUMENTI

O3.1 Certificazione di manutenzione di impianti


Norme di certificazione nazionale ed europea

Un apparato (o impianto) è certificato se soddisfa i requisiti espressi


nella norma UNI EN ISO 9001-2000.
Nel caso della manutenzione di un apparato/impianto si fa riferimento
anche alle principali norme UNI sulla manutenzione, citate nelle unità O1,
P3 e Q1.

Una manutenzione certificata è tale se impostata, eseguita, control-


lata e validata con criteri di qualità.
Non potendo verificare il lavoro di chi ha realizzato la manutenzione, il
lavoro stesso è certificato se sono certificati l’azienda |fig. O3.1| e il perso-
nale |fig. O3.2| che hanno eseguito l’attività di manutenzione.

OBIETTIVI

Conoscenze
 Le norme di certificazione O3.1 Azienda certificata.
nazionali ed europee
e la legge nazionale
 I modelli di certificazione
Abilità
 Utilizzare per la manutenzione
le certificazioni nazionali
ed europee
 Redigere documenti
di certificazione

CONTENUTI
O3.1 Certificazione di
manutenzione di impianti
O3.2 Modelli di certificazione O3.2 Personale certificato.
271
Documenti di certificazione unità O3

Le imprese di manutenzione sono valutate secondo la c. Impianti di riscaldamento, climatizzazione


norma UNI 10145 - 2007 “Manutenzione. Definizio- |fig. O3.5|, condizionamento e refrigerazione di
ne dei fattori di valutazione delle imprese fornitrici di qualsiasi natura o specie, comprese le opere di
servizi di manutenzione”. La certificazione poi avvie- evacuazione dei prodotti della combustione e
ne attraverso un ente accreditato. delle condense e quelle di ventilazione e aera-
La norma che definisce le conoscenze, le abilità e le zione dei locali.
competenze necessarie per la qualifica del personale d. Impianti idrici e sanitari di qualsiasi natura o
di manutenzione è la UNI 11420 – 2011 “Qualifica specie.
del personale di manutenzione”, valida per le imprese e. Impianti per la distribuzione e l’utilizzazione di
di manutenzione, ma spesso impiegata dalle aziende gas di qualsiasi tipo, comprese le opere di eva-
che utilizzano un servizio interno di manutenzione. cuazione dei prodotti della combustione e quel-
le di ventilazione e aerazione dei locali.
Legge nazionale f. Impianti di sollevamento di persone o di co-
se per mezzo di ascensori, montacarichi, scale
Nel caso di impianti in edifici civili o industriali, è
mobili e simili.
previsto l’obbligo di seguire le indicazioni del DM del
19.5.2010 del Ministero dello Sviluppo Economico, g. Impianti di protezione antincendio.
che modifica gli allegati al DM n. 37 del 22.1.2008,
concernente le “disposizioni in materia di attività di
installazione degli impianti all’interno degli edifi-
ci (GU n. 61 del 12.3.2008 )”.
Nel testo si parla di realizzazione, installazione e ma-
nutenzione di impianti. Di seguito saranno esaminati
solamente alcuni articoli coerenti con le tematiche del
presente volume.

Art. 1 Ambito di applicazione


1. Il presente decreto si applica agli impianti posti al
servizio degli edifici, indipendentemente dalla de-
stinazione d’uso, collocati all’interno degli stessi o
delle relative pertinenze. Se l’impianto è connesso
a reti di distribuzione, si applica a partire dal pun-
to di consegna della fornitura.
2. Gli impianti di cui al comma 1 sono classificati co-
me segue.
a. Impianti di produzione, trasformazione, tra-
sporto, distribuzione, utilizzazione dell’energia
elettrica |fig. O3.3|, impianti di protezione contro
le scariche atmosferiche, nonché gli impianti per
l’automazione di porte, cancelli e barriere.
b. Impianti radiotelevisivi, antenne |fig. O3.4| e im-
pianti elettronici in generale.
O3.4 Antenna radiotelevisiva.

O3.3 Impianto elettrico di un’abitazione. O3.5 Impianto di climatizzazione.


272
modulo O Documentazione e certificazione

3. Gli impianti, o parti di impianto, che sono soggetti Art. 10 Manutenzione degli impianti
a requisiti di sicurezza prescritti in attuazione della
normativa comunitaria (ovvero di normativa spe- La manutenzione ordinaria degli impianti (di
cifica), non sono disciplinati, per tali aspetti, dalle edifici) non comporta né progetto né attestazione
disposizioni del presente decreto. di collaudo.

Dei seguenti articoli, si cita solamente il titolo: Dei seguenti articoli, si cita solamente il titolo:
 Art. 2 Definizioni relative agli impianti;
 Art. 11 Deposito presso lo sportello unico per l’e-
 Art. 3 Imprese abilitate;
 Art. 4 Requisiti tecnico-professionali; dilizia del progetto, della dichiarazione di confor-
 Art. 5 Progettazione degli impianti. mità o del certificato di collaudo.
 Art. 12 Contenuto del cartello informativo;
Art. 6 Realizzazione e installazione  Art. 13 Abrogato;
degli impianti  Art. 14 Finanziamento dell’attività di normazione
1. Le imprese realizzano gli impianti secondo la re- tecnica.
gola dell’arte, in conformità alla normativa vigente,
e sono responsabili della corretta esecuzione degli Sistemi di trasporto
stessi. Gli impianti realizzati in conformità alla vi- Per tutti i sistemi di trasporto esistono norme di
gente normativa e alle norme dell’UNI, del CEI o installazione, conduzione, manutenzione e per le re-
di altri Enti di normalizzazione appartenenti agli lative certificazioni, a fronte di ogni situazione tecni-
Stati membri dell’Unione europea o che sono par- ca. Il Nuovo Codice della Strada (DL 30 aprile 1992
ti contraenti dell’accordo sullo spazio economico n. 285 e successive modificazioni) prescrive al Titolo
europeo, si considerano eseguiti secondo la regola III - art. 80 che i veicoli per il trasporto privato e
dell’arte.
collettivo debbano essere revisionati periodicamen-
2. Con riferimento alle attività produttive, si appli-
te per avere la certificazione che li rende idonei alla
cano le norme generali di sicurezza di cui all’ar-
ticolo 1 del Decreto del Presidente del Consiglio circolazione, ovvero che siano tenuti in condizioni
dei Ministri del 31 marzo 1989 e le relative modi- di efficienza tale da garantire la sicurezza e da con-
ficazioni. tenere il rumore e l’inquinamento. Nel regolamento
3. Gli impianti elettrici nelle unità immobiliari ad stesso sono stabilite le prescrizioni tecniche rela-
uso abitativo, realizzati prima del 13 marzo 1990, tive alle caratteristiche funzionali dei dispositivi di
si considerano adeguati se dotati di sezionamento equipaggiamento che devono essere periodicamente
e protezione contro le sovracorrenti posti all’ori- controllate durante la revisione dell’auto. Particola-
gine dell’impianto, di protezione contro i contatti re attenzione viene posta agli pneumatici, ai sistemi
diretti, di protezione contro i contatti indiretti o equivalenti, alla frenatura, ai dispositivi di segnala-
protezione con interruttore differenziale, avente zione visiva e di illuminazione, alla limitazione della
corrente differenziale nominale non superiore a rumorosità e delle emissioni inquinanti.
30 mA. Per quanto attiene i trasporti a fune in servizio pub-
blico, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti
Art. 7 Dichiarazione di conformità
con il DD prot. 288 del 17 settembre 2014 definisce
1. Al termine dei lavori, previa effettuazione delle ve- requisiti e modalità per l’abilitazione del personale
rifiche previste dalla normativa vigente, comprese operativo addetto all’esercizio degli impianti a fune in
quelle di funzionalità dell’impianto, l’impresa in- servizio pubblico. Con il DD n. 337 del 16 novembre
stallatrice rilascia al committente la dichiarazione
2012, ai sensi dall’articolo 2, comma 5, della diretti-
di conformità degli impianti realizzati, nel rispetto
va 2000/9/CE, si è provveduto ad adottare in forma
delle norme di cui all’articolo 6. Di tale dichiara-
zione, resa sulla base del modello di cui all’allegato organica le disposizioni e le prescrizioni tecniche ri-
I, fanno parte integrante la relazione contenente la guardanti le infrastrutture degli impianti a fune adi-
tipologia dei materiali impiegati, nonché il proget- biti al trasporto di persone. Il DM 01/12/2015 n. 203
to di cui all’articolo 5. ha definito la durata della vita tecnica degli impianti e
gli adempimenti necessari durante la vita tecnica per
Dei seguenti articoli, si cita solamente il titolo:
accertare la permanenza delle condizioni di sicurezza.
 Art. 8 Obblighi del committente o del proprietario; Le procedure applicative sono state definite dal suc-
 Art. 9 Certificato di agibilità. cessivo DM del 7 gennaio 2016.
273
Documenti di certificazione unità O3

O3.2 Modelli di certificazione


Impianti industriali e civili
Negli allegati al DM del 9.5.2010 sono riportati i modelli di certificazione attestante la conformità dell’impianto
elettrico, termico, a gas installato o sottoposto a manutenzione |figg. O3.6- O3-9|.

13-7-2010 GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA Serie generale - n. 161


Allegato I (di cui all’articolo 7)
DICHIARAZIONE DI CONFORMITÀ DELL’IMPIANTO ALLA REGOLA DELL’ARTE
Il sottoscritto ...............……............................................................................................................................................................................................................
titolare o legale rappresentante dell’impresa (ragione sociale) .........................................................................................................................…
operante nel settore ............................................................. con sede in via .........................................................................…..…..... n. ..................
comune ....................................... (prov. ..........) tel. ……………............................………...... part. IVA ................................................................................……
_ iscritta nel registro delle imprese (DPR 7/12/1995, n. 581)
della Camera C.I.A.A. di ................................................................................................................................................ n. ............................................……….
_ iscritta all’albo Provinciale delle imprese artigiane (l. 8/8/1985, n. 443) di .....................…...............……......... n. ......................................
esecutrice dell’impianto (descrizione schematica) .................................……..................................……….....................................................................
inteso come: _ nuovo impianto _ trasformazione _ ampliamento _manutenzione straordinaria
_ altro (1)..............................................................………........……………………………………………………………........…………………………………………………………………………………
Nota - Per gli impianti a gas specificare il tipo di gas distribuito: canalizzato della 1a - 2a - 3a famiglia; GPL da recipienti mobili; GPL da serbatoio fisso.
Per gli impianti elettrici specificare la potenza massima impegnabile.

commissionato da: ......................................................................... installato nei locali siti nel comune di ............................................................
(prov. .............................) via ........................................................................................ n. ................ scala ................ piano ................ interno ................
di proprietà di (nome, cognome o ragione sociale e indirizzo) ......................……..................................................................................................
in edificio adibito ad uso: _ industriale _ civile _ commercio _ altri usi;
DICHIARA
sotto la propria personale responsabilità, che l’impianto è stato realizzato in modo conforme alla regola dell’arte,
secondo quanto previsto dall’art. 6, tenuto conto delle condizioni di esercizio e degli usi a cui è destinato l’edificio, avendo
in particolare:
_ rispettato il progetto redatto ai sensi dell’art. 5 da (2) ……………………………………....................................................................………………………..……;
_ seguito la norma tecnica applicabile all’impiego (3) ..............................................................................................................................…..............;
............................................................................................................................................................................................................................................................;
_ installato componenti e materiali adatti al luogo di installazione (artt. 5 e 6);
_ controllato l’impianto ai fini della sicurezza e della funzionalità con esito positivo, avendo eseguito le verifiche richieste
dalle norme e dalle disposizioni di legge.
Allegati obbligatori:
_ progetto ai sensi degli articoli 5 e 7 (4);
_ relazione con tipologie dei materiali utilizzati (5);
_ schema di impianto realizzato (6);
_ riferimento a dichiarazioni di conformità precedenti
o parziali, già esistenti (7);
_ copia del certificato di riconoscimento dei requisiti tecnico-professionali.
_ attestazione di conformità per impianto realizzato con materiali o sistemi non normalizzati (8)
Allegati facoltativi (9):
...............................................................................
...............................................................................

DECLINA
ogni responsabilità per sinistri a persone o a cose derivanti da manomissione dell’impianto da parte di terzi ovvero
da carenze di manutenzione o riparazione.
Il dichiarante Il responsabile tecnico
data ...................................................................................... data ......................................................................................
(timbro e firma) (timbro e firma)
AVVERTENZE PER IL COMMITTENTE: responsabilità del committente o del proprietario, art. 8 (10)

O3.6 Modello Ia : dichiarazione di conformità alla regola d’arte dell’azienda esecutrice dell’impianto.
274
modulo O Documentazione e certificazione

13-7-2010 GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA Serie generale - n. 161

Legenda
1) Come esempio nel caso di impianti a gas, con “altro” si può intendere la sostituzione di un apparecchio installato in
modo fisso.
2) Indicare: nome, cognome, qualifica e, quando ne ricorra l’obbligo ai sensi dell’articolo 5, comma 2, estremi
di iscrizione nel relativo Albo professionale, del tecnico che ha redatto il progetto.
3) Citare la o le norme tecniche e di legge, distinguendo tra quelle riferite alla progettazione, all’esecuzione e alle
verifiche.
4) Qualora l’impianto eseguito su progetto sia variato in opera, il progetto presentato alla fine dei lavori deve com-
prendere le varianti realizzate in corso d’opera. Fa parte del progetto la citazione della pratica prevenzione incendi
(ove richiesta).
5) La relazione deve contenere, per i prodotti soggetti a norme, la dichiarazione di rispondenza alle stesse completa-
ta, ove esistente, con riferimenti a marchi, certificati di prova, ecc. rilasciati da istituti autorizzati. Per gli altri pro-
dotti (da elencare) il firmatario deve dichiarare che trattasi di materiali, prodotti e componenti conformi a quanto
previsto dagli articoli 5 e 6. La relazione deve dichiarare l’idoneità rispetto all’ambiente di installazione.
Quando rilevante ai fini del buon funzionamento dell’impianto, si devono fornire indicazioni sul numero e sulle ca-
ratteristiche degli apparecchi installati od installabili (ad esempio per il gas: 1) numero, tipo e potenza degli appa-
recchi; 2) caratteristiche dei componenti il sistema di ventilazione dei locali; 3) caratteristiche del sistema di scarico
dei prodotti della combustione: 4) indicazioni sul collegamento elettrico degli apparecchi, ove previsto).
6) Per “schema dell’impianto realizzato” si intende la descrizione dell’opera come eseguita (si fa semplice rinvio al
progetto quando questo è stato redatto da un professionista abilitato e non sono state apportate varianti in corso
d’opera).
Nel caso di trasformazione, ampliamento e manutenzione straordinaria, l’intervento deve essere inquadrato, se
possibile, nello schema dell’impianto preesistente. Lo schema citerà la pratica prevenzione incendi (ove richiesto).
7) I riferimenti sono costituiti dal nome dell’impresa esecutrice e dalla data della dichiarazione.
Per gli impianti o parti di impianti costruiti prima dell’entrata in vigore del presente decreto, il riferimento a dichia-
razioni di conformità può essere sostituito dal rinvio a dichiarazioni di rispondenza (art. 7, comma 6).
Nel caso in cui parti dell’impianto siano predisposte da altra impresa (ad esempio ventilazione e scarico fumi negli
impianti a gas), la dichiarazione deve riportare gli analoghi riferimenti per dette parti.
8) Se nell’impianto risultano incorporati dei prodotti o sistemi legittimamente utilizzati per il medesimo impiego in un
altro Stato membro dell’Unione europea o che sia parte contraente dell’Accordo sullo Spazio economico europeo,
per i quali non esistono norme tecniche di prodotto o di installazione, la dichiarazione di conformità deve essere
sempre corredata con il progetto redatto e sottoscritto da un ingegnere iscritto all’albo professionale secondo la
specifica competenza tecnica richiesta, che attesta di avere eseguito l’analisi dei rischi connessi con l’impiego del
prodotto o sistema sostitutivo, di avere prescritto e fatto adottare tutti gli accorgimenti necessari per raggiungere
livelli di sicurezza equivalenti a quelli garantiti dagli impianti eseguiti secondo la regola dell’arte e di avere sor-
vegliato la corretta esecuzione delle fasi di installazione dell’impianto nel rispetto di tutti gli eventuali disciplinari
tecnici predisposti dal fabbricante del sistema o del prodotto.
9) Esempio: eventuali certificati dei risultati delle verifiche eseguite sull’impianto prima della messa in esercizio o
trattamenti per pulizia, disinfezione, ecc.
10) Al termine dei lavori l’impresa installatrice è tenuta a rilasciare al committente la dichiarazione di conformità degli
impianti nel rispetto delle norme di cui all’art. 7.
Il committente o il proprietario è tenuto ad affidare i lavori di installazione, di trasformazione, di ampliamento e di
manutenzione degli impianti di cui all’art. 1 ad imprese abilitate ai sensi dell’art. 3.

O3.7 Modello Ib: note esplicative per il Modello Ia.


275
Documenti di certificazione unità O3

13-7-2010 GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA Serie generale - n. 161


Allegato II (di cui all’articolo 7)
DICHIARAZIONE DI CONFORMITÀ DELL’IMPIANTO ALLA REGOLA DELL’ARTE
Fac-simile ad uso degli uffici tecnici interni di imprese non installatrici
Il sottoscritto ...............…….....................................................................................................................................................................................…………......
qualifica …………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………..
responsabile dell’Ufficio tecnico interno dell’impresa non installatrice (ragione sociale) ………………................................……………….
.............................................................……….......................................………..................................................................................................................................
operante nel settore ...................................................................................... con sede in via .......................................................................…..…......
n. .................. comune .......................................................................... (prov. ............................) tel. ............….....................................................……......
fax ..................................................... E-mail box ………………….......................................……………@......................................................................................
esecutrice dell’impianto (descrizione schematica) .................................……......................……....................................................……….................
inteso come: _ nuovo impianto _ trasformazione _ ampliamento _manutenzione straordinaria
_ altro (1) …………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………..
Nota - Per gli impianti a gas specificare il tipo di gas distribuito: canalizzato della 1a - 2a - 3a famiglia; GPL da recipienti
mobili; GPL da serbatoio
fisso. Per gli impianti elettrici specificare la potenza massima impegnabile.
installato nei locali siti nel comune di .......................................................................................................................... (prov. ................................)
via .............................................................................................................. n. .................................. scala ............... piano ............... interno ...............
di proprietà di (nome, cognome o ragione sociale e indirizzo) ......................…….....................................................
.............................................................……….......................................………..................................................................................................................................
in edificio adibito dall’impresa non installatrice ad uso: _ industriale _ civile _ commerciale _ altri usi;
DICHIARA
sotto la propria personale responsabilità, che l’impianto è stato realizzato in modo conforme alla regola dell’arte, se-
condo quanto previsto dall’art. 6, tenuto conto delle condizioni di esercizio e degli usi a cui è destinato l’edificio, avendo
in particolare:
_ rispettato il progetto redatto ai sensi dell’art. 5 da (2) ……………………..............................................................……………………………………………..;
_ seguito la norma tecnica applicabile all’impiego (3) .........................................................................................................................……...........
.............................................................……….......................................………..................................................................................................................................
_ installato componenti e materiali adatti al luogo di installazione (artt. 5 e 6);
_ controllato l’impianto ai fini della sicurezza e della funzionalità con esito positivo, avendo eseguito le verifiche richieste
dalle norme e dalle disposizioni di legge.
Allegati obbligatori:
_ progetto ai sensi degli articoli 5 e 7 (4);
_ relazione con tipologie dei materiali utilizzati (5);
_ schema di impianto realizzato (6);
_ riferimento a dichiarazioni di conformità precedenti o parziali, già esistenti (7);
_ attestazione di conformità per impianto realizzato con materiali o sistemi non normalizzati (8)
Allegati facoltativi (9):
.......................................................................
.......................................................................

DECLINA
ogni responsabilità per sinistri a persone o a cose derivanti da manomissione dell’impianto da parte di terzi ovvero
da carenze di manutenzione o riparazione.
Il dichiarante
data …………………......................................................
(timbro e firma)
Il legale rappresentante dell’impresa
…………………......................................................
(timbro e firma)

O3.8 Modello IIa: dichiarazione di conformità alla regola d’arte ad uso degli uffici tecnici interni di imprese non installatrici.
276
modulo O Documentazione e certificazione

13-7-2010 GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA Serie generale - n. 161

Legenda
1) Come esempio nel caso di impianti a gas, con “altro” si può intendere la sostituzione di un apparecchio installato
in modo fisso.
2) Indicare: nome, cognome, qualifica e, quando ne ricorra l’obbligo ai sensi dell’articolo 5, comma 2, estremi di
iscrizione nel relativo Albo professionale, del tecnico che ha redatto il progetto.
3) Citare la o le norme tecniche e di legge, distinguendo tra quelle riferite alla progettazione, all’esecuzione e alle
verifiche.
4) Qualora l’impianto eseguito su progetto sia variato in opera, il progetto presentato alla fine dei lavori deve com-
prendere le varianti realizzate in corso d’opera. Fa parte del progetto la citazione della pratica prevenzione incen-
di (ove richiesta).
5) La relazione deve contenere, per i prodotti soggetti a norme, la dichiarazione di rispondenza alle stesse comple-
tata, ove esistente, con riferimenti a marchi, certificati di prova, ecc. rilasciati da istituti autorizzati.
Per gli altri prodotti (da elencare) il firmatario deve dichiarare che trattasi di materiali, prodotti e componenti
conformi a quanto previsto dagli articoli 5 e 6. La relazione deve dichiarare l’idoneità rispetto all’ambiente di
installazione.
Quando rilevante ai fini del buon funzionamento dell’impianto, si devono fornire indicazioni sul numero e sulle
caratteristiche degli apparecchi installati o installabili (ad esempio per il gas: 1) numero, tipo e potenza degli
apparecchi; 2) caratteristiche dei componenti il sistema di ventilazione dei locali; 3) caratteristiche del sistema di
scarico dei prodotti della combustione: 4) indicazioni sul collegamento elettrico degli apparecchi, ove previsto).
6) Per schema dell’impianto realizzato si intende la descrizione dell’opera come eseguita (si fa semplice rinvio al
progetto quando questo è stato redatto da un professionista abilitato e non sono state apportate varianti in corso
d’opera).
Nel caso di trasformazione, ampliamento e manutenzione straordinaria, l’intervento deve essere inquadrato, se
possibile, nello schema dell’impianto preesistente. Lo schema citerà la pratica prevenzione incendi (ove richie-
sto).
7) I riferimenti sono costituiti dal nome dell’impresa esecutrice e dalla data della dichiarazione.
Per gli impianti o parti di impianti costruiti prima dell’entrata in vigore del presente decreto, il riferimento a di-
chiarazioni di conformità può essere sostituito dal rinvio a dichiarazioni di rispondenza (art. 7, comma 6).
Nel caso in cui parti dell’impianto siano predisposte da altra impresa (ad esempio ventilazione e scarico fumi ne-
gli impianti a gas), la dichiarazione deve riportare gli analoghi riferimenti per dette parti.
8) Se nell’impianto risultano incorporati dei prodotti o sistemi legittimamente utilizzati per il medesimo impiego
in un altro Stato membro dell’Unione europea o che sia parte contraente dell’Accordo sullo Spazio economico
europeo, per i quali non esistono norme tecniche di prodotto o di installazione, la dichiarazione di conformità
deve essere sempre corredata con il progetto redatto e sottoscritto da un ingegnere iscritto all’albo professionale
secondo la specifica competenza tecnica richiesta, che attesta di avere eseguito l’analisi dei rischi connessi con
l’impiego del prodotto o sistema sostitutivo, di avere prescritto e fatto adottare tutti gli accorgimenti necessari
per raggiungere livelli di sicurezza equivalenti a quelli garantiti dagli impianti eseguiti secondo la regola dell’arte
e di avere sorvegliato la corretta esecuzione delle fasi di installazione dell’impianto nel rispetto di tutti gli even-
tuali disciplinari tecnici predisposti dal fabbricante del sistema o del prodotto.
9) Esempio: eventuali certificati dei risultati delle verifiche eseguite sull’impianto prima della messa in esercizio o
trattamenti per pulizia, disinfezione ecc.
10A08437

O3.9 Modello IIb: note esplicative per il Modello IIa.


277
AREA DIGITALE
unità O3
VERIFICA degli OBIETTIVI
Gli esercizi a completamento e vero o falso sono disponibili anche nella versione digitale come test interattivi e autocorrettivi

COMPLETAMENTO SCELTA MULTIPLA


1 Ê Un apparato o impianto è certificato se soddisfa 11 Ê Sono norme sulla manutenzione la norma:
i requisiti espressi nella norma UNI ............................... a) UNI 10144
............................ ................................. - .................................. b) UNI 10224
c) UNI 10011
2 Ê Una manutenzione certificata è tale se ..............................,
......................................, ...................................... e ......................................
12 Ê Sono soggetti al DM del 19 maggio 2010:
con i criteri di ..................................
a) gli impianti o parti soggetti a requisiti di sicurezza
prescritti in attuazione delle norme CE
3 Ê Le imprese di manutenzione sono valutate secondo la b) gli impianti di climatizzazione
norma UNI ................................. - .................................. c) gli impianti radiotelevisivi

4 Ê Il DM 19-5-2010 del Ministero dello Sviluppo Economico 13 Ê La dichiarazione di conformità va redatta:


impone le ............................................ da .........................................
a) su un modulo dell’impresa installatrice
per la realizzazione, l’ ................................. e la .................................
b) su un modulo previsto dalla norma UNI 10145
di impianti in edifici ................................. o .................................. c) su un modulo dell’allegato I del DM del 19 maggio 2010

5 Ê La norma UNI 11420-2011 definisce le ..............................,


le ................................. e le ................................. per la qualifica del
14 Ê Gli impianti a fune di risalita per le attività
sciistiche:
................................. di ..................................
a) sono regolamentati da norme nazionali
b) non sono regolamentati
c) sono regolamentati da norme europee
VERO O FALSO
6 Ê Se azienda e personale sono certificati, la 15 Ê La “Dichiarazione di conformità dell’impianto
manutenzione realizzata è certificata. alla regola d’arte”:
 Vero  Falso
a) non prevede allegati
b) prevede allegati obbligatori
7 Ê La manutenzione ordinaria degli impianti non c) prevede allegati facoltativi
comporta né progetto né attestazione di collaudo.
 Vero  Falso

8 Ê La legge sugli impianti dipende dal tipo di edificio.


 Vero  Falso

9 Ê I sistemi di trasporto sono regolamentati da norme


nazionali o europee.
 Vero  Falso

10 Ê Non esiste un “Regolamento sulla revisione


generale periodica dei veicoli a motore”.
 Vero  Falso
278
modulo O
VERIFICA degli OBIETTIVI
Un’azienda di servizi di manutenzione deve controllare gli impianti idraulici di un complesso costituito da 50
appartamenti, ciascuno dei quali ha una cucina e due bagni.
La società proprietaria dell’edificio richiede per ogni appartamento:
 un documento di manutenzione;
 un documento di collaudo;
 un attestato che certifichi la funzionalità degli apparati sottoposti a manutenzione.

Per semplificare il lavoro dei tecnici manutentori, si decide di preparare una scheda per ciascun documento
(manutenzione, collaudo, certificazione).

Elaborare i tre documenti richiesti.

1 In cosa consiste l’ingegneria di manutenzione e che cosa coordineranno i tecnici dello studio?
........................................................................................................................................................................................................................
........................................................................................................................................................................................................................
........................................................................................................................................................................................................................
........................................................................................................................................................................................................................
........................................................................................................................................................................................................................

Allo studio è richiesto di stabilire inoltre il tipo di manutenzione adatto alla tipologia del servizio.

2  Tra i vari tipi di manutenzione quale verrà scelto e con quali motivazioni?
........................................................................................................................................................................................................................
........................................................................................................................................................................................................................
........................................................................................................................................................................................................................
........................................................................................................................................................................................................................
........................................................................................................................................................................................................................
Infine, viene chiesto allo studio un parere sulla telemanutenzione.

3  In che modo si potrebbe realizzare l’utilizzo della telemanutenzione e/o teleassistenza in questo tipo
di servizio?
........................................................................................................................................................................................................................
........................................................................................................................................................................................................................
........................................................................................................................................................................................................................
........................................................................................................................................................................................................................
........................................................................................................................................................................................................................

La verifica può essere scritta con i programmi Word o Excel.

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