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Matthew Gregory Lewis nasce a Londra nel 1775 in una ricca famiglia proprietaria di vaste tenute in
Giamaica. Ebbe un’educazione letteraria complessa e cosmopolita: di certo il soggiorno a Weimar, in
Germania, fu determinante nella scelta e nella elaborazione del modello del romanzo gotico.
Trama:
Il romanzo narra la caduta di Ambrosio, un monaco spagnolo dotato di una orgogliosa e fiera virtù, e per
questo considerato da tutti santo. Egli viene trascinato da un vortice di malignità e perdizione da un diavolo
incarnato nella vergine Matilda: alla fine, catturato dalla Santa Inquisizione e condannato al rogo, si risolve
ad acquistarsi la salvezza vendendo l’anima al diavolo, convinto che ormai corpo e spirito siano
irrimediabilmente perduti. Immediatamente il beffardo Maligno lo trascina in un luogo solitario e gli dice che il
patto da lui firmato col sangue è vano, dal momento che sia il perdono sia la possibilità di salvezza gli erano
assai vicini nel momento del suo orribile scambio, e completa il suo discorso pregno di sarcasmo
rinfacciandogli i suoi crimini contro natura (la donne che lui ha ucciso e insidiato erano, a sua insaputa, sua
madre e sua sorella) e gettando il suo corpo in un burrone.
Viene narrata la storia di un amore contrastato, impossibile, le cui vite si intersecano con quelle del monaco.
Antonia è una giovane pudica e senza esperienza del mondo, giunta con la madre Elvira a Madrid per
implorare una piccola rendita all’erede del nonno. Durante una predica di padre Ambrosio, accompagnata
dalla zia Leonella, Antonia incontra il piacente Lorenzo e se ne innamora, egli s’impegna immediatamente a
intercedere per lei presso l’amico Ryamond, che casualmente è colui che dovrebbe concedere la rendita
all’indigente fanciulla. Ryamond, a sua volta, ha una segreta relazione con la sorella di Lorenzo, Agnes,
segregata nel convento di Santa Chiara.
La corrispondenza di Agnes, incinta, con l’amato Ryamond, viene scoperta da padre Ambrosio, che sordo
alle suppliche della giovane la denuncia alla perfida badessa. La ragazza, trascinata via, maledice l’abate:
che possa patire indicibili passioni umane, soccombere a esse e, nel momento della condanna, ricordarsi
della giovane che aveva mandato a morte insieme alla sua creatura non ancora nata.
La maledizione sortisce il suo effetto quando Ambrosio scopre che Rosario, il confratello a lui più vicino, è in
realtà una donna infiltratasi nel convento dei cappuccini perché perdutamente innamorata di lui e della sua
incorruttibilità. Poco dopo, l’abate cede alle tentazioni della carne, e quello è l’inizio di una discesa verso i
crimini più efferati; Ambrosio, infatti, attenterà alla virtù della stessa Antonia, e ben presto si avvicinerà, con
l’aiuto della sua complice, alle pratiche più diaboliche. Al termine del romanzo, Ambrosio viene consegnato
all'Inquisizione ed il monaco vende l'anima a Satana per sfuggire alla sentenza che lo attende. La storia si
conclude con Satana che impedisce ad Ambrosio di pentirsi in punto di morte ed il suo doloroso trapasso.
Analisi:
scrisse questo romanzo a vent’anni e dichiarò di aver impiegato solo dieci settimane a completare l’opera
che forse rappresenta l’archetipo del romanzo gotico. Probabilmente si tratta solo di millanterie, e la
composizione di una struttura narrativa così complessa e ricca di citazioni richiese molto più tempo.
Il romanzo di Lewis rientra nel filone pre-romantico del romanzo gotico, infatti, ne presenta tutte le
caratteristiche: la storia narrata è tragica, vi è la presenza di esseri misteriosi, i luoghi sono quelli tipici di un
paesaggio nordico così come l'ambiente e le condizioni atmosferiche; la trama è quella tipica di questa
tendenza. Primo e più famoso romanzo scritto dall'autore britannico, allora appena ventenne, raccolse
immediatamente un grande successo, accompagnato però da un grande scandalo. Il romanzo infatti,
rifacendosi alla tradizione del romanzo gotico tedesco, contiene ed esaspera tutti gli elementi propri del
genere: castelli, abbazie, fantasmi e, soprattutto, violenze, stupri, incesti, presenze demoniache. Le varie
critiche portarono così l'autore a pubblicare nel 1798 una versione rivista dell'opera nella quale vennero tolte
o censurate alcune delle situazioni più scabrose.
E’ pieno di morbosità, passioni proibite, sentimenti traboccanti, orrori, leggende folkloriche nei meandri della
controriforma spagnola.
Il monaco possiede tutte le caratteristiche che definiranno il genere: il villain che attenta alla virtù della
vergine, la struttura non lineare della storia (nella trama principale s’incastra il lungo racconto della storia di
Agnes e Ryamond, in cui a sua volta si svolge il racconto della Suora Sanguinaria), passioni ripugnanti e
descrizioni di stupri, assassinii, decomposizioni, castighi; descrizioni di paesaggi e architetture anticipano di
poco il Romanticismo, riflettono i sentimenti dei personaggi: dirupi e baratri, conventi, castelli, celle, pozzi,
passaggi segreti, boschi oscuri e pericolosi; e, naturalmente. C’è l’elemento soprannaturale: pozioni magiche
che simulano la morte, fantasmi, e persino il diavolo in persona - inizialmente con fattezze seducenti da
angelo decaduto, e in seguito nella sua vera forma.
La storia è ambientata essenzialmente nelle ore notturne e il luogo in cui essa si svolge, nella prima parte, è
un castello isolato situato sulle pendici di una collina. In generale, comunque, il paesaggio è nordico con
caverne, rupi, fossi, precipizi e via di seguito e condizioni atmosferiche essenzialmente cupe, nuvolose e
tempestose. La descrizione del castello ricorda, per molti aspetti, la figura del rudere e il modello cui si fa
riferimento è chiaramente quello del castello gotico. Il castello ha un «aspetto impressionante e pittoresco», il
che ricorda la categoria estetica del sublime, tipica dell'età pre-romantica, che Burke definisce come
«qualcosa capace di suscitare nel lettore, stati d'animo contrastanti».
Alcune descrizioni sono terrificanti e archetipiche del genere (come i riti magici nei sotterranei del cimitero,
l’incendio del convento, lo smembramento della corrotta badessa da parte del popolo inferocito, la tenera
disgraziata lasciata a marcire nelle segrete che dà alla luce un figlio morto), ma la parte migliore è senza
dubbio quella dell’intreccio secondario in cui il Marchese sfugge nel bosco e incontra quindi lo spettro della
sua antenata maledetta, la Monaca Sanguinante che gli si presenta ogni notte davanti al letto, e il seguente
rituale durante il quale l’Ebreo Errante lo aiuta a catturare e scacciare il cadavere che lo tormenta.
La meschinità di Ambrosio non sta tanto nel suo lasciarsi andare al piacere, quanto nel fatto che egli ha
giudicato e condannato senza conoscere, in nome di una superiorità morale che si rivela solo vigliaccheria,
paura del giudizio degli uomini e del castigo divino. Non c'è delitto che Ambrosio non sia disposto a
compiere a patto che il suo rispettabile status sociale non ne risenta. Lo stesso spirito guida la badessa del
convento nell'impartire alla novizia che è venuta meno ai suoi voti una punizione che non ha nulla di umano.
Il monaco è Ambrosio, in odore di santità, ammirato da tutta Madrid per le sue parole trascinanti. Il tentatore
è Matilde, la donna demoniaca travestita da novizio, la splendida maga perversa.
Lo sguardo di Lewis punta il dito su ciò che sta dietro la facciata e spietato nello svelare i cedimenti di
un'anima tormentata, il cui perverso precipitare verso un destino beffardo è il vero elemento horror della
storia.