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Conta una cosa sola: passare all’azione. Fare. Si tratta della mia decisione e del mio lavoro.
Ma il noi dimora in me. Presiede alle decisioni. La storia che racconto viene da un pensiero
collettivo. Discutiamo, parliamo di orientamenti, accessi, forme e materiali (G. Clément, Ho
costruito una casa da giardiniere).
2 a. Alla luce della storia della lingua italiana, perché possiamo dire che la
nostra è una lingua prevalentemente letteraria, per lo meno fino alla svolta degli
anni Sessanta? 2 b. In che cosa è consistita, a quell’altezza, l’evoluzione dalla
lingua della comunicazione a quella della cultura?
2 c. Quali peculiarità presentano i diversi linguaggi dell’intrattenimento, della
canzone e del web? Quali rischi corrono il rigore e l’efficacia della lingua
quando essa è sottoposta al logoramento dell’uso mediatico?
Secondo Calvino la terminologia non deve sostituirsi con prepotenza all’oggetto della
comunicazione, ma deve usufruire del carattere icastico ed emozionale delle parole, per
restituire al lettore l’immagine di ciò che le “cose” comunicano. In tale strategia basata su
immagini, esemplare nell’opera dantesca, l’autore dispone di lessici non generici ma di parole
esatte che si costruiscono a partire da un’idea raffigurata.
Prima che la tv diffondesse negli anni 60 una modalità espressiva ‘omologata’, era il
linguaggio dialettale a modellarsi ai vari contesti comunicativi, poiché la lingua letteraria,
portavoce delle istituzioni, puntava all’eleganza piuttosto che alla chiarezza del messaggio. É
in tale contesto che, tramite il linguaggio della comunicazione, Sereni elimina la rigidità
stilistica che aveva caratterizzato la lingua della cultura all’interno dei testi poetici,
prediligendo un lessico chiaro e facile per il lettore.
Il linguaggio d’intrattenimento, fattore di unificazione della lingua italiana, ha però reso atone
le sfumature diatopiche che rendevano il messaggio carico di personalità. La lingua nella
canzone, arriva a comunicare con un pubblico più ampio e tramite concetti evocativi, si
insinua nella mente degli ascoltatori. Nel web, la rapidità dell’emissione del messaggio porta
a un uso della lingua distratto che, parimenti a Mario Calvino, riduce tutte le situazioni in
categorie ideali. Benché si assista a un ritorno di massa alla scrittura, la neopistolarità
tecnologica, ha sulla stessa un effetto desacralizzante, e il testo diventa ‘usa e getta’.
TRACCIA DI COMPOSIZIONE: