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COMPRENSIONE E ANALISI:
1. Il tema centrale dell’articolo riguarda la sottostima della dipendenza creata dal gioco,
che traspare da diverse opinioni, tra le quali si trova l’idea dello psichiatra Alfio Lucchini
secondo cui il male non risiede nel gioco in sè, ma nella dipendenza in cui esso può
scaturire, poiché ciò che lo separa dal baratro è una linea sottilissima e facilmente
superabile. Il medico sostiene ancora di non essere proibizionista, ma di voler ottenere le
giuste misure di prevenzione e sicurezza dallo Stato affinché le persone che si
incominciano all’attività vengano salvaguardate e coscientemente informate dei rischi.
Un’altra dottoressa invece ammette di non avere in mano la soluzione per porre fine a
questa dipendenza, in quanto ormai questa può tranquillamente venire alimentata anche
da casa, però la signora Masci sostiene di doversi impegnare per eliminare il problema
alla radice, ovvero per capire i motivi che spingono gli individui a cercare nell’adrenalina
del gioco una compensazione e, come cura, dar loro una compensazione di altro stampo,
che sia sana e costruttiva e che implichi anche la collaborazione e il dialogo con la famiglia
dell’affetto.
2. All’inizio dell’articolo viene presentata una rassegna così dettagliata di persone affette
da ludopatia per sottolineare la gravità della dipendenza, per fare luce ed evitare tabù e
oscurantismo sull’argomento, che porterebbero solo ad aumentare ancora il numero di
affetti. Le descrizioni puntuali servono infatti ad eliminare la superficialità con cui spesso
alcuni temi vengono trattati, pertanto l’articolo è stato scritto innanzitutto con scopo di
denuncia e per fornire consigli utili partendo da esempi reali.
3. Il desiderio patologico del gioco viene innescato dall’adrenalina, provocata a sua volta
dalla compensazione di un “qualcosa” generico con le scommesse.
5. La funzione stilistica della frase finale è quella di creare un parallelismo non solo
sintattico, ma anche contenutistico con l’argomento del corpo centrale dell’articolo.
PRODUZIONE:
Il gioco e le scommesse sono da sempre attività che affascinano l’uomo per motivi diversi,
queste attività, quando supportate da un’assunzione di rischio, possono generare
comportamenti di dipendenza. La ludopatia, ossia la dipendenza dal gioco e dalla
scommesse, è una particolare tipologia di dipendenza che sembra alquanto singolare e
nuova, perchè rispetto alle altre forme di dipendenza non ha a che fare con sostanze
psicotrope che entrano in diretto contatto con il corpo umano.
Negli ultimi decenni gli Stati nazionali occidentali hanno attuato politiche di
monopolizzazione del mercato del gioco e delle scommesse. Questa pratica è lodevole, in
quanto, così facendo, si è tolto mercato alle mafie e alle organizzazioni criminali e si è
quantomeno garantita una regolamentazione di questo settore; tuttavia il problema della
ludopatia esiste e non va trascurato. Se è infatti positivo il fatto che gli Stati regolino e
monopolizzino il mercato del gioco e delle scommesse non lo è invece il fatto che queste
vengano pubblicizzate frequentemente su più canali mediatici (radio, tv, giornali, internet)
come un’attività non particolarmente rischiosa per la salute e per l’economia individuale.
Il contrario però (il disinteresse dello Stato nei confronti del gioco) non è auspicabile,
poiché genererebbe un mercato nero non indifferente e un’opportunità di lucro per le
organizzazioni criminali.
Pertanto gli Stati dovrebbero, infatti, accompagnare alla monopolizzazione del mercato un
programma che permetta ai cittadini e agli utenti di maturare una maggiore
consapevolezza su quello che stanno facendo.