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MARIA ZDRENYK

LEONARDO DINI

IL PIANETA Z
L’UNIVERSO INVISIBILE
©

isbn
979-12-80315-22-9

prima edizione
roma 12 ottobre 2021
agli Esseri del Pianeta Z
IL PIANETA Z

Anno 15.500.000.001

Era un giorno qualsiasi dello spazio tempo, all’alba


mentre la luce stellare sorgeva sulla stella Orione, il ca-
pitano Superwoman Z tornava dal suo giro di esplora-
zione spaziale della galassia nell’universo GM, in quel
momento il figlio spaziale il comandante 100 Mega
GSM stava pilotando un drone tra le stelle Antares e
Alpha centauri. Sembrava una giornata qualsiasi come
sempre fuori dallo spazio e dal tempo. Gli esseri post
umani ormai da molti milioni di anni popolavano un
universo distante molti miliardi di stelle dall’universo
di origine quello in cui in una zona periferica esisteva
la Via Lattea e in essa il pianeta terra.
Per molti secoli e millenni la specie umana fu con-
vinta di discendere semplicemente da delle post scim-
mie in realtà le origini erano molto più complesse e la
specie umana discendeva addirittura da un’ antichis-
sima progenie extraterrestre che aveva attraversato il

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8  Il Pianeta Z

cosmo per raggiungere il pianeta terra, analogamen-


te molti millenni dopo la specie umana, in procinto di
estinguersi, si trasferì dall’altra parte del suo universo
e degli universi in un universo molto lontano, molto
distante, dove cominciò ad abitare un nuovo pianeta,
:questo pianeta si chiamò pianeta Z il pianeta Z diven-
ne così il nuovo pianeta terra, anche il concetto di ve-
locità della luce era cambiato: quella che sembrava una
velocità insuperabile era divenuta la velocità minima e
così nel breve giro di un tempo relativamente limitato
i terrestri potevano aumentare in modo esponenziale
la durata della loro vita e contemporaneamente anche
riuscire ad attraversare il limite dell’orizzonte cosmo-
logico spazio temporale: in questo modo raggiunsero
la zona più evoluta dell’universo quella posta quindici
miliardi di anni più avanti rispetto a quella che era la
dimensione normale della vita sul pianeta terra.
Mentre la Zeta capitano di lungo corso completava
il suo volo spaziale notturno, altri due capitani spaziali
LDF e MZDF., in coppia tra loro da molti anni luce,
si avventuravano al di fuori del sistema degli universi
per esplorare da esploratori spaziali i luoghi dove nes-
suno, di nessuna specie, di nessun pianeta, di nessu-
na civiltà, di nessun tipo di intelligenza nel cosmo, era
mai arrivato, stavano attraversando come i navigatori
di un oceano sperduto o come dei rocciatori che attra-
versano il Polo Nord o il Polo Sud su l’antico piane-
ta terra, la cosiddetta zona neutra del cosmo, il luogo
più difficile da raggiungere, quello che per tanti seco-
li, per tante civiltà, forse per tutte le civiltà del multi-
verso era considerato un luogo inesistente o impossi-
bile da raggiungere: stavano arrivando a quello che le
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antiche civiltà chiamavano Dio e quello che nelle sco-


perte della scienza era il luogo da dove erano nati tut-
te le realtà di tutti gli universi, in realtà erano partiti
semplicemente dal pianeta Z, prima ancora, attraver-
so i loro remotissimi antenati terrestri, dal pianeta ter-
ra però stavano per fare una scoperta eccezionale.
Mentre i nostri eroi LDF e MZD si avventurava-
no nel nulla dell’extra universo, contemporaneamen-
te un ingegnere spaziale GGM si stava dedicando alla
riparazione dei trasporti spaziali interstellari e interga-
lattici tra due universi,di cui era tecnico da moltissimi
anni luce: il figlio Mega GSM era passato col suo dro-
ne a salutarlo in prossimità della stella Alpha centauri,
per poi rientrare nell’altro universo, da dove la fami-
glia proveniva, sul pianeta Z: il nome del pianeta Zeta
risaliva a miliardi di anni prima a quando uno scien-
ziato astrofisico terrestre, millenni prima che la specie
umana si trasferisse appunto sul pianeta Zeta, nell’u-
niverso gamma, aveva notato in quel pianeta,di quel
mondo, di quell’universo remotissimi, una volta supe-
rato l’orizzonte cosmologico dell’osservazione astrofi-
sica, le caratteristiche ideali per l’esistenza di una vita
umana:un pianeta parallelo, gemello, rispetto a quello
del pianeta Terra.
I due cosmonauti innamorati LDF e MZD si erano
conosciuti circa 300 anni luce prima nell’ambasciata
della Via Lattea, una delle più note ambasciate dell’u-
niverso gamma, frequentata anche dai post umani del
remoto pianeta terra,residenti ora sul pianeta Zeta.Il
capitano stellare di Zeta nelle ore diurne ribattezza-
to ZTL, per un’antica tradizione terrestre, ogni notte
compiva un giro completo delle galassie dell’universo
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gamma in perlustrazione:era un incarico di grande re-


sponsabilità, a tutela della sicurezza dell’intero univer-
so gamma. Il pianeta Z è conosciuto in tutto il suo
universo, in tutti gli universi con un soprannome ab-
bastanza singolare,come il pianeta invisibile,si chia-
ma invisibile a causa di una sua caratteristica unica
in tutto l’universo Gamma e abbastanza rara in tutti
gli universi, quella, di essere l’unico pianeta non rile-
vabile alla osservazione astrofisica e neanche a occhio
nudo,un pianeta che è nell’universo ma è anche fuori
dall’universo, essendo appunto invisibile,questa carat-
teristica lo ha reso anche estremamente sicuro e lo era
davvero molto sicuro.
In quanto i suoi abitanti Posterrestri o Sambiriani,
avevano la caratteristica singolare di farsi i fax loro.
Infatti avevano riscoperto la antichissima abitudine
terrestre dell’uso del fax, rivalutando e usandolo come
unico metodo di comunicazione,lo ritenevano più ef-
ficace rispetto alla telepatia che è il mezzo di comu-
nicazione in uso in gran parte dell’universo e degli
universi.
LDF ammiraglio della flotta spaziale dell’universo
Gamma per nascita e capo della maggiore famiglia no-
bile dell’universo Gamma si era perdutamente inna-
morato della bellezza della cosmonauta MZ dalle bel-
lissime antenne e dal bel satellite centrale e dal loro
incontro a l’ambasciata della Via Lattea erano divenu-
ti una coppia molto innamorata.
Insieme essendo anche due scienziati dalle notevo-
li capacità sperimentali avevano voluto riscoprire an-
che un’antichissima abitudine terrestre, che si era per-
sa nei secoli o addirittura nei millenni e che risaliva al
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periodo in cui i post terrestri ancora abitavano sul pia-


neta Terra.
Questa abitudine del tutto sconosciuta sul piane-
ta Z nell’universo Gamma e negli universi restanti era
quella di fare sesso:un gioco tipo il cubo matemati-
co di Rubik, tra di loro, così avevano sviluppato una
notevole abilità nel riscoprire questa antica abitudine
terrestre.
In quest’Alba stellare la comandante Zeta rientran-
do con la sua astronave che aveva le dimensioni di
quelle che sul pianeta terra si chiamavano portaerei e
dotata di un equipaggio di 200 robot galattici multiu-
so,aveva notato una neve fotonica su la stella Sirio due,
omonima di quella del sistema universo Alfa, quello a
cui apparteneva il pianeta terra, Intanto i due esplora-
tori spaziali LDF e MZD dopo aver provato varie po-
sizioni sperimentali al di fuori dello spazio tempo nel
loro studio scientifico sulle antiche abitudini terrestri
si stavano dedicando ad ammirare dall’esterno il pano-
rama del sistema degli universi: era qualcosa di inim-
maginabile che nessuna mente e nessuno sguardo ave-
va mai visto, di nessuna civiltà, di nessuna galassia:un
panorama di oltre 1000 miliardi di miliardi di miliardi
di miliardi di sistemi stellari che era la somma di tutti
gli universi, una serie infinita di stelle persa in un buio
infinito, in cui l’unico punto di luce era quello dell’a-
stronave di LDF e MZD che continuava ad avanzare
nel neutro, il famoso neutro di Roberts, dell’extra uni-
verso fuori dal tempo e dallo spazio nel freddo siderale
riscaldato solo dall’amore tra i due cosmonauti.
Intanto, in un altro universo in quella rete qua-
si infinita di pluriversi che costituiva l’orizzonte
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cosmologico nell’anno 15 miliardi 500.000.001, un os-


servatore astrofisico Guy punto Do con la compagna
Kir Ghi Sia 4.0 del Pianeta Ma- ndo- stanno, svilup-
pava una sua invenzione: la creazione in laboratorio di
un pianeta chiamato Hard Dea in omaggio a un’antica
Santa ungherese del pianeta terra, Santa Ilona Ci Sta,
canonizzata dal tre millesimo Papa sul pianeta Z.
Se il problema principale sull’antichissimo piane-
ta terra era quello della sovrappopolazione, sul piane-
ta Z esisteva il problema opposto però: erano rimasti
soltanto 15 abitanti e tutti come si è detto, si facevano i
fax loro, nonostante questo, ognuno di loro corrispon-
deva a un miliardo di abitanti del pianeta terra, dun-
que gli abitanti in realtà erano ben 15 miliardi.
Quindi ognuno di loro aveva ben un miliardo di
cloni alter ego, un modo molto comodo questo, ge-
niale, per avere un pianeta con tanto spazio e al tempo
stesso tantissimi abitanti ma appunto invisibili, come
il pianeta stesso, e gli altri? Chi erano gli altri abitan-
ti del pianeta? Erano robot, milioni di robot, una fol-
la sterminata di robot, erano i nuovi servi della gleba
agli ordini di una minoranza post umana ma una volta
tanto con un minimo di giustizia sociale, in quanto ri-
conosciuti esattamente uguali a gli umani, avevano gli
stessi diritti, le stesse potenzialità e possibilità, esisteva,
come nel sogno di un mondo ideale, un Parlamento
fatto di umani, post umani, robot e post animali e post
piante: sì, perché su questo pianeta Z esistevano anche
degli animali o più esattamente dei post animali e delle
piante o delle post piante ma da un lato erano tecnoa-
nimali ed erano un incrocio coi robot e con altre specie
di tutti gli universi e dunque completamente differenti
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da quelli che erano un tempo gli animali e le piante sul


pianeta terra.
Dall’altro questi post animali e post piante avevano
dei poteri, una intelligenza e della capacità impossibili
e inimmaginabili sull’antico pianeta terra. Qui come in
un sogno degli scrittori terrestri Borges e Italo Calvino
o nell’immaginario dei pittori terrestri Brughel Dalì
Magritte, le piante camminavano e parlavano ed era
normale,qui gli animali pensavano e parlavano e scri-
vevano ed era normale. Qui i robot viaggiavano, cuci-
navano, facevano l’amore fra di loro, guidavano astro-
navi ed era assolutamente normale, qui i post terrestri
avevano sviluppato delle capacità che non esistevano
sull’antico pianeta terra e che erano nuove anche sul
pianeta Z: capacità cosmiche o universali le chiamava-
no, quella ad esempio di poter comunicare telepatica-
mente con tutti gli universi, in una frazione di secon-
do, quella di essere immortali, nel senso di scegliere, se
e come vivere o morire o nascere o rinascere, dunque
si poteva avere una vita flessibile, quella con cui poter
decidere a scelta se far guidare il loro corpo dal cervello
o il corpo dal cervello corpo o da quel secondo corpo
appunto invisibile che non era più l’anima così come
sul pianeta terra ma che era il loro corpo fatto di foto-
ni il loro corpo luce.

Il creatore del cosmo forse era imprevedibilmen-


te un ragazzo geniale 100 Mega GSM che giocando a
spengere e accendere Universi con il suo tele comando
aveva imparato come si costruisce un universo, come
si costruisce il cosmo, per molti secoli e millenni sul
pianeta terra filosofi e teologi si erano interrogati su
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come nascesse l’universo e il cosmo: la risposta era for-


se questa,che era stato un ragazzo per gioco a creare
il cosmo dal futuro verso il passato GSM. Lo stesso
GSM poi appena ritornato col drone da Alfa centauri
sul pianeta Z fu ripreso dalla madre Z che disse:
«Quante volte ti devo ripetere di non accendere e
spengere i sistemi stellari?».

Ira un’altra delle abitanti del pianeta Zeta era an-


data con due sue amiche Halyna Dry e Ch aerobica a
fare la spesa stellare al mercato di Mercurio sulla stella
Antares. Nel pianeta Zeta era normale andare a spas-
so o al mercato o per turismo in altri universi a veloci-
tà iperfotonica e usando dei vettori di anti materia rag-
giungerli in pochi attimi.
Sulla stella Antares incontrò per caso due resuscitati
incarnati che sul pianeta terra vissero molti miliardi di
anni fa e erano i genitori di LD : RD e LB che dissero:
«Ma quanto abbiamo dormito miliardi di anni, quan-
te cose ci siamo persi».
In effetti era normale grazie ai cunicoli interstellari
arrivare su Z dal passato o dal futuro.

Intanto GGM era alle prese con un problema di


neve fotonica su Alfa Centauri che impediva i collega-
menti stellari normali.
Lui che aveva costruito i tunnel interstellari, tra le
stelle Capri Portofino e Cortina Costa Smeralda, tun-
nel famosi come quelli di Totti eroe mitologico terre-
stre ora era preoccupato per la interruzione dei contat-
ti galattici. Quando raggiunse con il teletrasporto la
SuperWoman Z, sua moglie quantistica, disse:
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«Ma ti rendi conto che in tutto il cosmo occidenta-


le non si sente più un quark?».
La capitana Z con tutta la sua esperienza galatti-
ca rispose:
«Se il cosmo è intasato di neve fotonica ci vuole
un idraulico stellare e non un ingegnere oggi. Prova
con idraulico liquido al metano a sciogliere la neve
fotonica».
«Hai sempre un bel sense of humour» rispose
GGM.
Risolse il problema poco dopo, inavvertitamente,il
giovane cosmonauta GSM che attivando con lo scudo
spaziale e il suo telecomando fotonico i sistemi stella-
ri della zona di Alfa Centauri sciolse la neve fotonica
sulla stella.
Super Dry 2.0, la amica di Ira omonima di
Superwoman Zeta aveva un bar spaziale in una zona ai
confini del cosmo frequentato da alieni di molti uni-
versi di ogni natura e forma, dai titani alle molecole ed
era normale vedere dinosauri che bevevano un the al
metano o gabbiani stellari che sorseggiavano idrogeno
liquido con ghiaccio interstellare o esseri di luce che
facevano colazione con dei cornetti di anti materia con
marmellata di anidride carbonica.
Super era detta Dry perché vendeva tante bibite: dal
whisky Venusiano alla vodka di Saturno dal Stella cola
al vino del Chianti di Orione fatto con uva di cristal-
li di plutonio.
Ira era una cacciatrice di salcicce, sul pianeta Zeta la
caccia agli animali e ai robot era vietata si poteva fare la
caccia solo ai minerali e come sull’albero della cucca-
gna del pianeta terra agli alimenti. Le salcicce migliori
16  Il Pianeta Z

qui erano dette Holmes e Siffredi e lei con generosi-


tà le distribuiva alle amiche e le rivendeva al mercato.
La madre di LDF LB essendo stata una cantan-
te nella vita precedente, apprezzava la passione del fi-
glio per la musica pop. In special modo LD amava la
musica di Vera Kazatieva cantante del pop a pera, che
cantava col corpo, ballava con la bocca e suonava col
cubo. Picasso artista terrestre la avrebbe detta Cubista.
Quando le galassie e gli universi si scontravano ed
accadeva spesso, si creavano dei veri e propri ingor-
ghi galattici con file di astronavi bloccate nel traffico
stellare. Lo stesso GSM,giovane capitano di 12 anni
luce aveva proposto nel Consiglio generale dell’univer-
so gamma di istituire una zona a traffico di astronavi
limitato, una ztl spaziale.
Toccò a Super Z coordinarla e da quel giorno fu
detta Ztl.
Le leggi sul pianeta zeta erano leggi geometri-
che euclidee e non euclidee, la Geometria era la vera
Costituzione del pianeta Zeta e nessuno poteva abitare
sul pianeta senza conoscere bene il teorema di Pitagora
e la trigonometria. Addirittura la canzone Il triango-
lo no di Renato Zero era l’inno nazionale del pianeta.
La somma dei cateti costruita sulla ipotenusa... era-
no le prime parole della prima legge di Z.
Chi non studiava matematica era espulso dal pia-
neta e il reato più grave era non sapere le tabelline a
memoria.
Le tavole degli elementi erano i comandamenti es-
senziali sul pianeta matematico Z e il nome stesso del
pianeta era la soluzione e l’incognita della equazione
password richiesta come un passaporto nientestellare
L’universo invisibile  17

per potere accedere al pianeta. Gli Zetiani erano mol-


to liberi e si consideravano il popolo più saggio dell’u-
niverso, certo avevano compreso che la matematica era
l’elemento essenziale del cosmo così come l’idrogeno e
le molecole che erano i mattoni della vita le proteine.
E pertanto si chiamavano Proteina e Vitamina le
due scienziate maggiori di Z nipoti di MZD. Erano fi-
glie di J Ar Z e nipoti di Ira detta Furstenberg.
Nei lunghi e abituali viaggi interstellari i cosmo-
nauti del pianeta Zeta,avevano la abitudine di bere la
stessa bevanda dei grandi insetti spaziali, la succhiaca-
pre al limone,
La bibita risaliva al tempo del pianeta Terra dove
era stata creata da uno storico dell’arte spaziale, Vik
Ferrara che soleva berla insieme con dei robot.
Se su Z ognuno si faceva i fax suoi GSM si era di-
stinto proprio per la saggia idea di farsi i Fax di tutti.
Grazie a un suo suggerimento tecnico creativo gli
abitanti di Andromeda crearono un loro sistema di co-
municazione galattica originale detto W. C. Net col
quale potevano mandare fax telepatici in tutto il co-
smo in tempo reale. Gsm avrebbe voluto chiamarlo
Inter Net ma su Andromeda la maggioranza era di ac-
caniti Milanisti che appassionati di calcio co2 stellare
non potevano accettare un nome che ricordasse l’Inter.
Quando nel resto del cosmo si diffuse l’uso del nuovo
modo di comunicare con Wc net, migliorarono i dia-
loghi intergalattici tra le civiltà.
Fu una vera rivoluzione Copernicana nel cosmo:
dopo ogni pensiero si apriva Wc net e tutto scorre-
va bene.
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Se sul pianeta terra delle origini si giocava appun-


to a calcio nel cosmo e sul pianeta Zeta si giocava a
Guerre stellari, con l’uso dei raggi laser postquantistici
si facevano spettacolari battaglie pacifiche.
Tra una stella e l’altra e al vincitore spettava una ga-
lassia in premio col privilegio di vedersi intitolata una
delle vie galattiche dell’universo Gamma.
Gli sconfitti detti Sgamati erano costretti a vender-
si una galassia in bitcoin.
A proposito di bitcoin su Zeta non esistevano mo-
nete o valori i pensieri si dividevano in pensieri di oro
di argento e di bronzo e si pagava col pensiero tan-
to che sulla banca planetaria di Z si leggeva La scritta:
«Basta il pensiero» che alcuni robot goliardi propo-
sero come divieto di fare filosofia.
I valori economici su Zeta erano del tutto innovati-
vi la unità di valuta era sconosciuta.
Su Zeta Amore e Bene erano sinonimi dei saluti sul
pianeta Terra e quando si voleva fare un augurio si di-
ceva va a fan bene come nella antica Firenze medioe-
vale terrestre o vaffanCina in ricordo della nazione che
aveva dominato la terra nel suo ultimo periodo.
Il pianeta Zeta esattamente come il pianeta terra
era in una zona periferica del cosmo e tuttavia proprio
come la Terra si sentiva infinitamente al centro del
Cosmo tanto che gli Zetiani si dicevano Cosmiani.In
realtà tutti gli abitanti del Cosmo sono dei Cosmiani
involontari senza saperlo e senza esserne pienamente
consapevoli.

Un giorno sul pianeta durava un miliardo di anni


e questo faceva si che tutta la durata del Cosmo qui
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si… passasse in soli 30 giorni. Il pianeta Z e il suo si-


stema stellare erano davvero molto vicini ai confini del
cosmo a soli 20 anni luce dalla zona neutra. E pro-
prio nella zona neutra si trovavano ma senza poter fare
i fax loro in quanto fuori dal Cosmo... gli esplorato-
ri LDF e MZ. Erano giunti dove nessuno era mai ar-
rivato e stavano arrivando dove si poteva soltanto na-
vigare nel nulla in una infinita navigazione a vista ma
nell’invisibile.
L e M erano sempre più lontani dal Cosmo e sem-
pre più difficile diventava per loro tornare indietro.
Erano oltre i confini della realtà e ricordavano il
lontano augurio di Super e Gsm alla loro partenza dal-
la base spaziale Alfa sul pianeta Zeta:
«La forza sia con voi».
E di forza avevano bisogno visto che erano soli in
una dimensione atemporale,popolata solo dal nulla e
praticamente infinita.
La zona neutra scoperta dalla fisica terrestre miliar-
di di anni luce prima era come un deserto o come un
oceano,sembrava o forse era realmente infinita e non
aveva nulla al di fuori dal tempo e dallo spazio,non di-
sponeva dei punti di riferimento per potersi spostare,
si navigava nell’ultra tempo e ultra spazio.

Mega GSM aveva creato insieme con il padre GGM


l’unico Stargate esistente sul pianeta Z: gli serviva per
andare a trovare i suoi amici negli altri universi, gra-
zie allo Stargate, Gsm era l’unico a riuscire a restare in
contatto con LD ed MZ che erano ormai persi nel vuo-
to cosmico dell’extra universo, quando riusciva a con-
tattarli gli raccontavano delle cose incredibili. Stavano
20  Il Pianeta Z

provando sensazioni stranissime vivendo fuori dallo


spazio e dal tempo, ormai a lungo, ed erano anche di-
ventati immortali ma più della immortalità presente
sul pianeta Z, una immortalità di secondo grado e in-
finiti nel senso che potevano vivere per miliardi di se-
coli come se passasse soltanto un attimo e tutto questo
faceva parte di una delle tante scoperte che stavano fa-
cendo come esploratori e come scienziati cosmonauti.

«Non ti ho mai tradito col wi fi di Andromeda,


al massimo col wireless», diceva Super mezzo litro a
GGM che replicava: «ma te conosci gli Andro media-
ni e gli Andro centroavanti e io no».
Intanto LD diceva a MZ:
«Riusciremo ad uscire da questo extra universo? O
rimarremo per sempre intrappolati fuori dello spazio
e dal tempo?»
EmmeZetaDi rispondeva:
«Non ne sono sicura però in ogni caso abbiamo fat-
to una scoperta che nessun altro in tutti gli universi
aveva fatto, né poteva fare e questo ci fa entrare nella
storia del cosmo, oltre ogni immaginazione».
LD, con la consueta ironia, rispose:
«Manca solo che prendiamo un caffè con dio e ab-
biamo finito...»
Proprio in quel momento si fece avanti, nella neb-
bia dell’extra universo, una curiosa luce zigzagante,
come una farfalla stellare, si trattava in realtà del se-
gnale di un telecomando, dall’interno dell’universo
gamma e il segnale disse:
«Vi porto da dio».
In effetti li portò da dio, ma si trattava di GSM.
L’universo invisibile  21

E infatti sbucano dallo Stargate in un niente e si


trovano direttamente nel salotto galattico di Super Z,
dalle pareti di cristallo, dai soffitti in bicarbonato di
magnesio, con una volta affrescata, detta Rockxi Glass
su ispirazione del Roxy bar di Vasco Rossi, rocker ter-
restre antico.
Era una sala dai pavimenti in palladio e plutonio
con un laghetto di metano al centro e un balcone a
transenna in orogemma glutammato e ametista.
Del resto si sa che la Zeta in privato era una inven-
trice, aveva creato il nuovo tipo di carburante esclusi-
vo del pianeta Zeta, un nuovo tipo di nafta la famosa
naftAlina ma fatta con una soluzione alcalina.

E così tutta la casa era piena di invenzioni, compre-


so appunto lo Stargate, che però era opera di GGM e
di GSM.
100 Mega era detto GSM perché era un genio della
comunicazione tanto da aver sostituito l’antico meto-
do wi fi con il GM Fi di sua invenzione.
Così all’improvviso LD e EmmeZetaDi si trovaro-
no in una posizione da cubo di Rubik, accompagna-
ti da una farfalla elettronica di telecomando di GSM,
nel salotto di Super Z.
«Ma come quark siete tornati?», disse la coman-
dante Z, «E che Higgs fate nel mio salotto?».
Rispose MZ:
«Ci facciamo i fax tuoi, come sempre!».
«Come è l’extra universo?» disse Super Z.
«È come il contenuto extra di un film» rispose MZ,
«un bonus track da non perdere, ci sono anche i direc-
tor’s cut fatti dal creatore dell’universo».
22  Il Pianeta Z

«A proposito di director cazz o cut, ma chi quark è


il vero creatore dell’universo?»
«Crediamo che te lo conosci abbastanza bene» ri-
spose LDF, perché disse a Super Z, «è tuo figlio il de-
miurgo, l’Essere secondo la filosofia antica, Zeus teos
per i greci antichi, in arte GSM, è il creatore di tutti
gli universi».
«GSM creatore degli universi ma cosa dite» disse
Super Z.
«Si!» rispose LDF, «è incredibile ma è così, anche
noi siamo rimasti molto sorpresi ma il cosmo è stato
creato da tuo figlio, mentre giocava sul drone».
«Ma allora che quark esisteva prima?», disse Super Z.
«Secondo me non esisteva un ca…“viale”» corresse
elegantemente MZL la frase di LD.
C’era solo un vuoto infinito, senza senso.
«Voglio trovare un senso a questo cosmo, anche
se questo cosmo un senso non ce l’ha» disse ironico
GiGiEmme entrando in salotto…

GGM aveva anche la passione per la musica avendo


per cugini 2 antichi cantanti terrestri Gigi D’Alessio e
Peppino di Capri cantanti del genere che sul pianeta
Zeta viene definito dei ca. zzari. To. Ta. Li.
«Anche te Gigi emme canti come Vera KazzatiEva? »
«No, però ci provo» rispose GGM.
Una risata generale concluse l’avventura di esplora-
zione dell’extra universo di LD e MZ.
Avevano scoperto tutto e niente, erano andati oltre
i confini del possibile, per scoprire una verità eviden-
te, quasi lapalissiana: il cosmo lo facciamo noi giorno
per giorno e non è lui che fa noi, eppure sul pianeta
L’universo invisibile  23

terra si pensava che fosse il tempo a trascorrere e inve-


ce era il contrario.
LD ebbe anche l’idea di invitare Vera ora In
KazzatiEva sul pianeta Z, per un concerto estempora-
neo di beneficenza a favore dei robot in crisi. Con 15
miliardi di spettatori in pratica i 15 abitanti Samboriani
Zetiani, moltiplicati per un miliardo ciascuno.
In occasione del concerto fu inventato, per meglio
dire inventata, la Zeta dance, sul modello di uno sto-
rico e famoso ballo terrestre: La PresiDance di Elio e
le storie tese.
Era veramente strana la Z dance, consisteva nel bal-
lare con una gamba in un universo e una in un al-
tro, la testa in un terzo universo e i piedi in un quar-
to e un quinto, Nietzsche l’avrebbe chiamata “la stella
danzante”.
Sul pianeta Zeta, qui, veramente si facevano bal-
lare le stelle e si ballava con le stelle, ma proprio con
le stelle: stelle di idrogeno, di neutroni, stelle binarie,
stelle doppie, quasars, pulsars e in tutto l’universo de-
gli universi osservavano a distanza, gli astronomi, que-
sto strano fenomeno del balletto spaziale del pianeta
Zeta, se si aggiunge poi che il pianeta era invisibile, gli
astronomi degli altri pianeti vedevano soltanto le stelle
che ballavano al ritmo di rock scatenato e su una mu-
sica tranquifunky, perché questa era la musica, anche
se per gli astronomi era stranissimo, di Vera Kazatieva.
La conferenza universale degli astronomi propo-
se di cambiare la frase storica Ohm che sul pianeta
terra corrispondeva al mito orientale dell’origine del
mondo con la frase di un brano di vera Kazatieva “oh
Byologia”.
24  Il Pianeta Z

Intanto la musica continuava ad arrivare dal pia-


neta invisibile Z e il concerto si concluse sulle note di
“Liubov spaset Mir”. Gli astronomi non sapevano più
che pensare e dissero:
«Ma che quark vuol dire tutto questo, chi è che fa la
break dance nel cosmo e fuori dall’universo?»
«Forse abbiamo un nuovo dio a cui piace balla-
re» disse con con notevole sense of humour uno de-
gli scienziati.
«Comunque la Kazatieva ha un bel satellite rispose
un altro», a prescindere.
«E insomma non abbiamo riunito il consiglio di
tutti gli universi per studiare il satellite della Vera
Kazatieva!», concluse lo scienziato M… Cci Tua alias
Con Te, presidente del consiglio spaziale.

«E adesso inventati, come sai fare tu, ma non illu-


derti che io non ti creo più» arrivò fino a quella remota
regione del cosmo la voce del creatore. Si trattava sem-
plicemente di Christian GSM, che faceva karaoke, gio-
cando con le parole: molti popoli del cosmo pensarono
a una palingenesi del tutto e una parousia di una nuova
era, molti filosofi si interrogarono per millenni sul sen-
so di questa frase, simile sia a l’ohm dei Tibet sia al Sono
colui che sono, della mistica antica. “Lo so sei quello che
sei però mi piaci così” cantò in karaoke LD dedicandolo
alle donne amate, dopo Christian GSM e di nuovo gli
esegeti filosofi teologi in tutto il cosmo si interrogarono
sul senso di questa frase: in effetti era strano: dalle nuvo-
le, dal cielo, in tutti i pianeti del cosmo, arrivava questa
voce di karaoke che agli abitanti del multiverso sembra-
va davvero la voce del creatore e forse lo era.
L’universo invisibile  25

“Portami con te bella spaziale, portami con te nei


tuoi tanti cosmi… Spaziale infinitudine…”, cantò
LD, a MZ e quel karaoke si diffuse ancora in tutto il
cosmo. Alla fine del karaoke venne un po di singhioz-
zo a GGM, che aveva respirato un pò del bicarbona-
to del soffitto del salotto e pronunciò la storica frase
“Ohm uhm”, era solo un singhiozzo spaziale ma su-
bito nel lontanissimo pianeta terra, nell’unica regione
rimasta dopo l’alluvione che l’aveva distrutto l’Hima-
laya, si crearono dei gruppi di preghiera di eremiti che
ripeterono il mantra del singhiozzo di GGM per mol-
ti secoli.

Finita la festa, terminato il concerto, riprese la pseu-


do vita normale sul pianeta Zeta, di passaggio quel
giorno, erano sul pianeta Zeta, anche due lontanissimi
parenti spaziali di LD Lamber tycoon zero e Do not at
Ella alias Donatella ZZ.
Appena si seppe che era arrivati gli Zeta Zeta alcuni
degli abitanti del pianeta Z pensarono a insetti spazia-
li al zzzz delle zanzare spaziali e presero il Baygon, al-
tri iniziano a leggere Byron, altri capirono che la ZTL
quel giorno non era aperta e molti amici astronauti da
tutto il cosmo chiamarono appunto Super ZTL per
sapere se la sua ZTL era aperta. Subito Super si offe-
se e rispose:
«Ma cosa avete capito non sono una porno Star di
Hard Dea non vado in giro con la Ztl aperta».
Poi chiarito l’equivoco disse:
«Sì» rispose Super «dovete sapere che Zeta Zeta era
il primo pianeta Zeta costruito sul pianeta terra artifi-
cialmente molti miliardi di anni fa».
26  Il Pianeta Z

«Ed era il primo marito di Donatella ZZ che ave-


va creato il primo pianeta Z, miliardi di anni fa, c’era
anche una città, la città Zeta ma prima di tutto que-
sto esisteva il pianeta R creato da RD, padre di LD in
Oceania sul pianeta terra dentro l’oceano, e che ave-
va dato anche origine al mito di Atlantide sul piane-
ta Terra».
Fatte queste precisazioni e ripartiti i parenti terre-
stri, quel che resta del giorno fu dedicato dagli Zetiani
ad ascoltare FM, un alieno che sapeva modulare bene
le frequenze interstellari tanto da essere noto in tutto
il cosmo come RDS, uno che amava la dimensione del
suono insomma.
Il giorno su Z che era stato così intenso volgeva al
termine: era un giorno ma in realtà era passato un mi-
liardo di anni, gli eventi del giorno erano stati narrati
sul quotidiano più diffuso sul pianeta: il Tampax, quo-
tidiano indipendente del mattino.

100 Mega spesso dimenticava acceso l’altoparlante


del karaoke, così in tutto l’universo arrivava l’eco co-
smico della voce dal pianeta Zeta, scambiato per mes-
saggio divino.
Così quando ascoltò 100 Mega il brano “Anima
mia, torna a casa tua”, sul lontano 15 miliardi di anni,
praticamente il tempo di un vaffanCina, pianeta Terra,
il brano ascoltato dai primi filosofi greci dette la origi-
ne alla teoria della metempsicosi o ritorno delle anime.
Il brano “Uomini soli” più avanti ispirò il Re Sole
che nel ritorno acustico in cuffia dal pianeta terra, 100
Mega ribattezzò “il Re delle Sole”, in romanesco, anti-
co dialetto Zetiano.
L’universo invisibile  27

Su Zeta si parlavano due lingue il romanesco e il


sambiriano che talvolta si mescolavano tanto che il sa-
luto più diffuso era “dobriden all’animaccia tua”.

Molte filosofie e religioni nel cosmo, e molte civil-


tà in tante galassie originavano dallo stereo di casa di
Super Z.
La situazione più strana si ebbe quando GGM scris-
se una schedina del totocalcio ad alta voce e i matema-
tici di molte galassie crearono così una nuova algebra:
x 1 2.
Mosè stesso e altri profeti terrestri furono indotti
in equivoco tanto che l’11° comandamento stava per
essere:
«prenderai la metro alle 8».
Quando Mosè parlò col roveto ardente esso gli
rispose:
«Come lo vuoi a mezza cottura o ben cotto, con pa-
tatine o senza, con Coca Cola o Aransoda…».
(in realtà si trattava del blutooth spaziale rimasto
acceso in una panineria di Zeta Reticuli…).

Ma il bello arrivò quando Super Z volle prova-


re la sua invenzione migliore la Nafta di Super Z po-
nendo delle palline di naftAlina negli abiti del suo
guardaroba…
Ogni giubbotto che prendeva nella tasca serbatoio
la pallina del carburante naftAlina cominciava a cor-
rere da solo a velocità ipersonica, il guardaroba si sta-
va spargendo in tutti gli universi. Super Z da mezzo
litro allora inventò una soluzione una contromisura,
delle scarpe bioniche col tacco a razzo di antimateria,
28  Il Pianeta Z

il famoso tacco 12 stelle, e si lanciava all’inseguimen-


to degli abiti volando in tuta spaziale da notte attra-
verso il cosmo.
Dalla volta galattica Mega dal suo drone seguiva di-
vertito la singolare scena.
Lei gridava alle astronavi di passaggio nello spazio
interstellare:
«Fermate quel pantalone, bloccate il giubbotto e le
magliette… ».
Al che dal finestrino di una astronave un Venusiano
le disse:
«Bella tu fumi la cannella…. fatti meno canne
spaziali…».

Anche i testi sacri e filosofici furono adattati a que-


sto mistero della voce dal pianeta invisibile: “In princi-
pio era il rock e il rock era presso Z e Z era il Creatore”.
Intanto l’annoso problema dell’ingorgo delle galas-
sie era stato risolto. Prima si era pensato di risolverlo
con la teoria del Buco nero della Raggi che consisteva
nel parcheggiare le galassie in tamponamento nel buco
nero posto al centro dell’ammasso delle galassie detto
Raggi Black Hole perché annichiliva i raggi dei soli e
era stato scoperto dalla astrofisica Raggi durante una
seduta del consiglio comunale della stella R.

Super Z non era più Ztl ma era aperta dopo le 18,


tanto che riceveva le amiche nel tardo pomeriggio.
La soluzione si era trovata grazie a una idea di GGM
che anche stavolta era stata provvidenziale, aveva cre-
ato un nuovo Internet che metteva in contatto il sub-
conscio di tutti gli esseri del cosmo e quindi era più
L’universo invisibile  29

efficace della telepatia, lo aveva chiamato Internet WC


Net.
Infatti aveva anche proprietà idrauliche, stura-
va i buchi neri compreso quello della Raggi, me-
glio del Wim Wenders Clorex e del Werner Herzog
anticalcalcare.
Molti astronauti di tante navi spaziali nel multiver-
so risolsero così i loro problemi.
In un altro universo. Iota Beta, Gui Do e Kirghizia
sul pianeta Ma Ndo Stanno, ad Hard Dea, luogo de-
dicato alla Santa unghesese Ilona Ci Sta, stavano alle-
stendo la loro nuova casa fra le stelle. La avevano chia-
mata Villa Sto Kazo in omaggio al Kazhakistan.
Disponeva di 3200 camere con bagno al fosforo e
doccia di metano freddo o ammoniaca calda e di 152
cucine componibili col metodo Rubik.
L’arredamento firmato John Nash, proiettava splen-
dide formule matematiche alle pareti, mentre ologram-
mi di statue greche popolavano il parco di 2 miliardi di
ettari terrestri, dove si girava in nave portaelicotteri ga-
lattici per comodità. Un canale di petrolio e idrogeno
liquido con fontane di idrocarburi decorate con pietre
preziose allietavano il giardino. Lo custodiva il guar-
diano Luka A. Shenkov col suo serpente lupo.
Il giardino, detto Eden aveva una parte da affittare e
proprio qui si dice che degli alieni di passaggio abbia-
no creato la specie umana.

«Manca educazione civica nel nostro universo», si


lamentava Gui Do dicendo alla moglie:
«Manco sanno cosa è la raccolta differenziata, ci
hanno buttato sti due cosi che chiamavano Adamo
30  Il Pianeta Z

ed Eva in mezzo ai rifiuti indifferenziati del giardino


dell’Eden, meno male che il serpente lupo da guardia,
custode del giardino li ha trovati e nutriti con qualche
mela di fosforo».
«Però i due insettoni con le ali di fuoco i body guards
degli alieni potevano pure pulire prims di ripartire con
i loro padroni Hellò To Him» rispose Kirghiza.
Da qualche parte nel cosmo un celebre e simpatico
arcangelo spaziale Misha Z cercava un parcheggio per
la sua astronave.
«Ma possibile che nell’universo Epsilon non si può
mai parcheggiare? Beata mia figlia Super Z che ha la
Ztl incorporata e si parcheggia da sola».
«Da quando ho sponsorizzato l’orsetto Misha alle
Olimpiadi di Mosca sono diventato popolare anche
tra i giovani del Cosmo», disse Misha all’amico Eta
Beta che era il deus ex machina dell’universo Epsilon
venuto ad accoglierlo.
In effetti la Paola Ferrari Testa Rossa con Meche la
macchina spaziale, prodotta da DeL’Oreal Paris del-
la DeLorean, DeL’Oreal era anche l’auto di Mz con
parrucchiere e doccia shampoo alle erbe incorpora-
ta, in edizione limitata, e per Misha, non era facile da
parcheggiare.
Aveva di buono la macchina del tempo sul cruscot-
to e il navigatore satellitare universale utile a girare
miliardi di galassie e sistemi stellari in pochi minuti,
ma lo svantaggio di essere auto ibrida metà all’uramio
metà al palladio.
Da tempo Misha, conquistata la età della saggez-
za a oltre 230 mila anni luce, si era deciso a vivere nel-
le campagne della via Vodkea, l’equivalente a est del
L’universo invisibile  31

Cosmo della via Lattea nell’universo Alfa Romeo del


pianeta Terra.
Aveva una bella fattoria spaziale, tra le stelle, posta
in orbita tra due galassie di confine tra due universi, si
trovava esattamente a 25 anni luce dal confine tra uni-
verso Gamma e universo Delta.
A proposito di classificazione, quando nel Cosmo e
oltre, si decideranno a dare un nome condiviso a tut-
te le stelle e gli universi invece del caos attuale, pensa-
va Misha.
Già pensava a quale via spaziale avrebbe percorso al
ritorno e se innescare il motore di leptoni o usare quel-
lo di topquarks.

Intanto le posizioni sperimentate nella zona neutra


da LD e MZD davano i primi frutti, grazie all’eco del
Karaoke del salotto di Super infatti, sul pianeta Terra,
era a seguito dell’ascolto delle loro posizioni stato cre-
ato il libro del Kamasutra e così su molti altri pianeti,
il metodo di fare l’amore da loro creato era il metodo
più diffuso in tutti gli universi e presso tante specie e
civiltà e forme viventi.
Su Orione lo chiamavano metodo Ifil Ifil chen
chen, su Vega sistema di inserimento magnetico della
luce stellare nei tunnel quantistici interstellari.
Grazie a loro erano cambiati anche i comandamen-
ti sul remotissimo pianeta Terra che ora recitavano: il
sesto: “non essere casto, non commettere atti puri” e
il nono, “desidera sempre tutte le donne”. Sul primo
nacquero in filosofia l’attualismo e la fenomenologia il
secondo aprì nuovi orizzonti alla ginecologia terrestre
divenuta un hobby di massa.
32  Il Pianeta Z

«Se non ti piace questa universo vai a Vancouver»,


«e te vai a Van Allen», polemizzavano in aula i consi-
glieri di Hard Dea. In effetti il parlamento comunale
di Hard Dea era un gran casino.
C’erano più posizioni che nel Kamasutra. Ogni 5
minuti un consigliere cambiava opinione tanto che
non bastava la geometria euclidea e serviva quella non
euclidea per definire le varie posizioni.
Si era trovato un modo curioso di realizzare la alter-
nanza democratica, invece di alternare un uomo e una
donna o un trans e un uomo o un animale e una pian-
ta, qui si alternavano una donna scienziata e una attri-
ce hard, così che il primo presidente fu Ramba Malù,
il secondo la Levi Montalcini, il terzo Cicciolina che
dava il nome al paese e fu poi canonizzata per le sue
virtù eroiche erotiche, poi la premio Nobel Cattaneo,
quindi a turno per constitutional convention le attri-
ci di Tinto Brass e le astronaute della Stazione spazia-
le internazionale. Questo divenne un modello per tan-
ti parlamenti in varie galassie e sistemi stellari tranne
quelli dove non esistevano la scienza o il porno. In al-
cuni si fece una nuova sintesi la scienza porno di cui fu
esponente Moana Hack.
Sul pianeta Zeta in quello stesso giorno, Zagor
il fratello maggiore di Super Zeta si incontrava nel
suo ponte di comando spaziale di ammiraglio inter-
planetario con alcuni suoi amici: Tex, Robin Hood,
Mandrake, Paolino Paperino e Beetle Juice, una de-
legazione arrivata su Zeta dal Pianeta dei fumetti sul-
la stella Ci. An Ber Cu. popolata dai seguaci di Paolo
Bonolis e Pippo Baud, due antiche divinità terrestri.
Cia an ber cu un tempo era stato la sede spaziale
L’universo invisibile  33

dei potenti servizi segreti dell’America, la maggiore na-


zione del pianeta terra nel secondo millennio l’ultimo
prima della era dei Kazari detta anche del cinghiale
bianco, la stessa, prevista da Nostradamus, in cui i ter-
restri mediante dei cunicoli spazio temporali e degli
Stargates si erano trasferiti su Zeta.
A quel tempo si era estinta la specie umana dopo la
guerra su cui tuttora scriveva dotte analisi Gui. Do, tra
Stronzisti e Kazari, cui erano sopravvissuti solo in 15,
come nel film “The day after”, solo i componenti del-
la famiglia di Super mezzo litro Z erano sopravvissuti
alla drammatica fine della specie umana.
Arrivati su Z, decisero di riprodursi soltanto attra-
verso le loro idee o mediante dei cloni alter ego e che
non si sarebbero più spostati se non per andare al su-
permercato stellare o in farmacia della galassia e con
autocertificazione di farsi i fax loro.
Si divisero quasi subito gli Zetiani in fautori del Jazz
e del Rock e questo causò varie guerre sul pianeta risol-
te con la pace del Tranqui Funky in base all’Articolo 31
del Trattato intergalattico sulle kazzate spaziali emana-
to dalla Bmw, il nuovo Onu del cosmo.
“Non avrai altre auto o astronavi al di fuori di me”
recitava il primo comandamento Audi e Bmw.
Su Zeta la massima trasgressione era girare per i cie-
li con lo scooter drone o con il monopattino robot
atomico, una trasgressione molto gradita a GSM.
La storia terrestre si insegnava ancora su Zeta ma
non era molto chiara. Topolinia e Paperopoli erano
le maggiori capitali terrestri secondo l’Almanacco di
Topolino,la unica enciclopedia rimasta agli Zetiani
dopo la fine del pianeta terra.
34  Il Pianeta Z

Unica cosa certa il pianeta Z era il luogo più incasina-


to del pluriverso, un primato che nessuno poteva toglie-
re. Basti pensare che quando Einstein scoprì la costan-
te cosmologica la idea venne dalle onde gravitazionali
prodotte dall’eco cosmologico della break dance su Z
di GSM e dei suoi amici spaziali e che la caduta del-
la mela dell’episodio storico di Newton e l’esperimento
sui pesi di Galileo nel duomo di Pisa furono conseguen-
za dell’eco nel cosmo, moltiplicato per n volte, all’infi-
nito,dell’aspirapolvere in salotto usato da Super Z. Su
Z riconoscendo il merito della scoperta, la costante di
Einstein era detta Costante dell’aspirapolvere.
Come in un gioco di parole spaziale la madre di
Superwoman, Olena Z era uno degli esseri più forti
degli universi, abituata a svegliarsi all’alba fin dal tem-
po del pianeta precedente,era lei a dare la sveglia all’in-
tero pianeta Z alle 6, ora di Saturno, con una radio-
sveglia stellare che usava due stelle di neutroni come
lancette e una stella di quasar come quadrante e una
pulsar come suoneria.
Dopo la sveglia, data dalla torre che dominava il
paesaggio di stelle intorno al pianeta zeta, iniziava la
giornata dando il becchime ai tanti gabbiani al quarzo
galattici della sua fattoria,che facevano da messagge-
ri tra Z e gli altri pianeti e stelle dell’universo gamma.
Passava poi alla lettura dei quotidiani: Il Corriere
delle Stelle, La Repubblica di Cronos. Il Messaggero
di Uranio, e delle riviste: Astronauta e Donna, Ti con
Zero e Gente dello Spazio.
Ogni giorno galattico verso sera trovava il tempo si-
derale per leggere qualche libro: dei romanzi stellari o
dei saggi di cibernetica.
L’universo invisibile  35

Quando Misha con cui erano insieme da molti mi-


lioni di anni la raggiungeva, vivevano come due gio-
vani fidanzati spaziali, superavano lo spazio e il tempo
per vivere momenti romantici insieme.
Zagor detto anche the night per la passione innata
per le belle donne.era sempre di buon umore e di gran-
de compagnia tanto che con 100 mega erano stati indi-
cati come i due grandi casinari del pianeta zeta.
Quando Zagor si addentrava per lavoro tra i boschi
di stalattiti di Zeta da abile speleologo poteva restare
mesi o anni a studiare nel bosco.
Amava raccontare un aneddoto divertente di cui era
stato protagonista anni addietro, una volta imcontrò
una femmina di specie postumana in una stella, cui
disse di avere una pompa (di naftAlina ovviamente) di
proprietà, lei pensando maliziosamente ad un blob job
gli disse allora:
«Ma sul vostro pianeta i pompini sono in proprietà?»
«E quante tasse si pagano sulle proprietà di una
pompa?»
Scherzi a parte Zagor era sempre altruista tanto da
dire che alle donne dava tutto e le donne, per gratitu-
dine, davano tutto a lui.
«Chiedete e vi sarà dato il c…. zo» amava dire.
Suo fratello J Ar aveva scelto tempo fa di vivere nel
medio Orione, nella Stella di Isra collegata con ottime
linee di astronavi e droni a Z.
Le sue figlie Vitamina e Proteina, così chiamate per-
ché fossero sempre piene di energia, quando andava-
no su Z facevano uno sport, imparato dalla Famiglia
BarbaPapà. Lo sport consiste nel mettersi insieme a dei
loro cloni detti vitamina b, c, d, e… e Proteina beta,
36  Il Pianeta Z

gamma e unendosi, di formare delle sintesi di energia


che funzionavano meglio di una centrale subnucleare
o di un razzo spaziale. Formavano infatti associando-
si in gruppo delle tavolette di cioccolato che lavorava-
no a mano e che valsero loro il Premio Nobel 2.0 per
la Fisica sul pianeta Zeta.
Crearono quindi il Kit the Kat e i Mars e Venere.
Infine la cioccolata svizzera di Ira Furstenberg, in
omaggio alla nonna Ira, che era fatta, la cioccolata,
non la nonna, di barrette di uranio e plutonio, preli-
bate per i robot che popolavano Z.
Su Zeta e più in generale nel cosmo, si era creata
una forte rivalità tra la Vera Kazatieva e la sua acerrima
rivale Falsa Putanieva.
La Putanieva era arrivata addirittura a tentare un
golpe planetario stellare, per sostituire la odiata musi-
ca rock con la amata musica classica.
La Putanieva così chiamata in quanto accanita fan
di un personaggio storico terrestre, Vladimir Putan, il
grande Puttaniere, parafrasi di Miao il gatto grande ti-
moniere in VaffanCina, voleva imporre sul pianeta il
dominio della musica operistica e classica da lei ritenu-
te irrinunciabili.
La Kazatieva riuscì a prevenire il golpe mostran-
do a tutti gli Zetiani i piani eversivi antirock della
Putanieva mediante la pagina centrale di un numero
zero di Playboy che mostrava in modo inconfutabile
che aveva dei primi piani davvero esplosivi,quindi pe-
ricolosi politicamente.
Dal pianeta Z dell’universo Gamma, partivano da
sempre i famosi raggi gamma, essi, al principio ritenuti
una grandissima rottura di quark, cioè del continuum
L’universo invisibile  37

spazio temporale del tampax interno, furono poi usa-


ti come mezzo di comunicazione interstellare. Da essi
partiva il famoso Tg delle 20, condotto da Enrico
Berlinguer Mentina, con le dirette dall’Inghilterra di
Guglielmo il Conquistatore di belle Ragazze in arte
Harry Winsdor e con vari corrispondenti diacroni-
ci in ogni epoca della storia che si collegavano attra-
verso degli Stargate un tempo detti teleCamere oggi
TeleSenato.
Successivamente furono usati per i viaggi spaziali
i raggi gamma. I viaggi partivano dalla stazione della
pompa spaziale di Naftalina di Zagor su Z e sbucavano
in ogni parte del cosmo. Lo stesso 100 Mega Gsm da
piccolo li usava per gioco per fare scherzi spaziali acce-
cando con i raggi gamma i piloti delle astronavi.
Esseri di universi con altre dimensioni, come i
Giganti Titani alti 7 metri usavano la tecnologia dei
raggi gamma deviati per farsi le radiografie.
E radiologa e marconista Radio Ologa era agli ini-
zi della sua carriera Hacca Endemica, Vasca la figlia di
Super senza filtro Z e Vasco Rossi, così chiamata dalla
Vasca del Roxi Bar.
Poi aveva studiato Legge Spaziale per laurearsi in
Diritto delle Unioni Stellari, e si era sposata con il pro-
prietario dell’Unico Hotel su Z: un 5 stelle: Antares,
Vega, Orione, Andromeda e Sirio.
Ogni piano dell’hotel dava con uno Stargate o
Cunicolo spaziale su una stella differente dove si tro-
vavano le suites.
I rivali invidiosi lo chiamavano 10 piani di mor-
bidezza perché ogni piano dell’hotel aveva il nome
da uno storico piano terrestre: così al piano 1 era il
38  Il Pianeta Z

Piano Forte, al secondo il piano Marshall, al 3, il pia-


no Primavera, al 4 il piano di statalizzazione di Stalin,
al 5 il piano di guerra di Napoleone, al sesto il piano
quinquennale cinese, al settimo il piano detto pianura
padana, all’ottavo il piano della focaccia alla genovese
al roxymarino, quasi il piano più alto, al nono il piano
dei maya e al decimo quello degli incas con il self ser-
vice di dittature gastronomiche a la carte, col dittatore
gastronomico Heinz Adolf Beck.
I buchi neri nel cosmo un tempo ritenuti un mi-
stero oggi erano dei banalissimi ascensori galattici, en-
travi, ti convertivi in antimateria e riuscivi nuovo ri-
generato e arrivato, quasi una spa termale spaziale.
Servivano perfino per fare carriera: il famoso ascenso-
re sociale.
Circa le Spa su Z non esistevano le Spa per azio-
ni quindi era normale fare il nuoto termale a respon-
sabilità limitata. Si nuotava alla Paperon de Paperoni
in un mare di monetine, assegni, cambiali e alla uscita
era obbligatoria una doccia di bitcoins e carte di credi-
to. Ci si profumava con i bancomat e i blue chips era-
no il profumo più costoso. Le scogliere si chiamavano
City London e Wall Street. I tuffi si facevano dall’in-
dice di borsa.

C’erano un tempo sul pianeta Terra i treni, gli aerei,


le auto, le navi, i pullman.
Su Z niente di tutto questo, ci si spostava col dro-
ne per i viaggi brevi, con le astronavi utilitarie per il
weekend, con le navi spaziali per i viaggi o col teletra-
sporto o gli stargates e wormholes e blackholes o con
gli Ufo Taxi spaziali.
L’universo invisibile  39

Gli ufo taxi erano comodi e veloci e a loro si affian-


cavano i maxiufo pullman: quelli che sul pianeta ter-
ra furono ritenuti velivoli misteriosi, gli Ufo, erano dei
semplici taxi e bus turistici di altri pianeti, tranne gli
UfoScienza, stazioni scientifiche interuniversali.
Il primo contatto tra umani e extraterrestri, miliardi
di anni luce prima, verso il 2021 o giù di lì era accadu-
to in Val di Fiemme per puro caso, quando uno scia-
tore in dopo sci, uscito dalla pista di sci, volendo chia-
mare un taxi, in prossimità di una strada di montagna,
disse: «taxi!» ad alta voce in una vallata, l’eco fu rece-
pito dalla antenna clienti di un Ufo taxi di passaggio
che prontamente accorse dal cielo.
Fortunatamente l’Ufo Taxi era dotato di un tradut-
tore simultaneo di lingue del cosmo, comodissimo, in
535.000 volumi, praticamente un tascabile, e il pilota
estrasse subito il dizionario trentino Orioniano e sbar-
cò in cima alla montagna, facendo volare giù un robot
amplificatore che parlava in veneto con uno stranissi-
mo accento trentino:
«Ostrega ti xe de Treviso mi son de Orion, son un
pecOrion me giro per il coxmo».
Lo sciatore, che allo sguardo dell’alieno taxista sem-
brava indossare un nuovo tipo di tuta spaziale, gli dis-
se prima intimorito, poi stupito:
«Ueh pirla galattico, sveglia! Ma che ciulate dici,
come parli, terun galattico».
Poi salì a bordo, non senza qualche disappunto e
disse:
«Ma guarda te cosa si inventano questi montana-
ri pur di guadagnare: il taxi spazial. Presto, ad Agrate
Brianza, via Formentini Bossi,al Miglio 15».
40  Il Pianeta Z

Il taxista prima sbagliò strada, nella stratosfera iper-


sfera, entrando nell’ipertunnel, tra le stelle Cortina e
Capri, creato da GGM, al casello Luna Valmalenco,
poi si corresse e arrivò in 1 micron in Brianza.
Il cliente provò a pagare in Euro ma il taxista rispose:
«O Scudi spaziali del Multiverso oppure Carta di
Credito della via Lattea».
«E va bene per stavolta accetto moneta terrestre ma
cambiarla sarà un problema non la cambia nessuno nel
cosmo, sono costretto a cambiarla con una pasticca di
Via Gra stellare», nel cosmo dove la sanità ha una buo-
na efficienza i farmaci sono moneta e unità monetaria.
Il taxista salutò il terrestre col saluto del pianeta Z
scambiandolo per un post umano di Z:
«Dobrivecer all’animaccia tua»...
«Ma va a cagher cojon» fu la raffinata e sobria ri-
sposta del terrestre.
Questo evento passò alla Storia, fu il primo vero
contatto tra umani e extraterrestri, documentato, dal-
la ricevuta fiscale interstellare del taxi Ufo. Tuttora l’e-
vento si studia a scuola spaziale, nelle lezioni di storia
e di educazione civica cosmica, su Zeta.
Fu davvero una svolta nella storia della umanità,
l’incontro tra lo sciatore pirla e l’alieno taxista.
Da allora fu tutto un altro mondo.
Le sfere robot con amplificatore laser non serviva-
no solo nei taxi, si usavano anche per fare pubblicità,
nello spazio, così quando alcuni manager Siriani, cioè
della stella Sirio 2, pensarono di lanciare sul pianeta
terra i loro prodotti, i collant di luce stellare con visita
ginecologica incorporata nel body che era anche auto-
depilante, decisero di proiettare il disegno dei collant e
L’universo invisibile  41

lo spot in modalità di metamessaggi matematici e geo-


metrici in alcune zone del pianeta Terra.
Nacquero così i “Cerchi nel grano”.
I terrestri non capirono davvero un quark… pen-
sando a comunicazioni scientifiche mentre si trattava
di foto da Calendario Pirelli di Veneri stellari pseudou-
mane in collants.
Sul pianeta Zeta detto anche pianeta Zderenato
dalla rena o sabbia che ne riempiva le foreste e gli ampi
deserti, gli esseri di tipo postumano femminile aveva-
no una curiosa usanza.
Qui non esistevano abiti, del resto in tutto il cosmo
ogni essere vestiva solo di luce o la propria pelle: così
dovunque meno che sul pianeta Terra.
Su Zeta si indossavano gioielli, soltanto gioielli, di
pietre rare e preziose, le donne a cominciare da MZ, la
perla di Z, amata da LD, erano sempre nude, secondo
natura, e vestivano solo collane, collier, anelli, braccia-
li, pendant…
«tric e trac e bombe a mano» soggiungeva talvolta,
ironico, nel descriverle, GGM.
Era spettacolare la bellezza di MZ: una vera miss
Cosmo.
Un diadema le cingeva il capo, del resto si chia-
ma Mariya Z, nome tipico da Regina e Imperatrice e
scienziata.
È bellissima, coltissima e di grande intelligenza e
molto simpatica e solare.
È il sole del Cosmo.
Due pendant le cingono gli orecchi. Un collier di
perle rare e diamanti il collo.
Tre anelli, due ad un dito e uno ad un altro, di cui
42  Il Pianeta Z

uno di Principessa Spaziale dell’Universo F Fleury.


Dai seni pendono due perle e una perla è incastona-
ta sulla clitoride, perla su perla, sopra le grandi labbra,
rosee e perfette come il suo viso.
Di spalle aveva sui fianchi altre due perle a incorni-
ciare il satellite e le antenne: in antico terrestre si di-
ceva: le natiche callipigie e le gambe. Era la Venere
Callipigia del pianeta Z e dell’universo Gamma.

II cosmo, che era esistito da oltre 30 miliardi di


anni, ora volgeva all’ultimo giorno, era anche l’ultimo
giorno dei post umani superstiti.
Tuttavia, un minuto prima della fine di tutto e di
tutti, a un passo dalla estinzione totale della vita e del-
la intelligenza nel Cosmo, succede qualcosa di sovru-
mano e di imprevedibile...
Partono infatti in quel drammatico momento della
fine del cosmo come dei suoni e una musica,...
Si trattava di 10 minuti stellari luce di spot, di pub-
blicità, di vari prodotti...
Al termine di essi si sentì una voce che diceva...
Pubblicità.
Era la voce del Creatore del Cosmo, dell’Essere dei
filosofi, del demiurgo, del Teos...! Era ancora una vol-
ta GSM e lui da vero creativo creatore aveva deciso le
sorti del Cosmo.
E aveva deciso di far ripartire il cosmo dopo 10 mi-
nuti di spot, come aveva imparato andando a scuola di
tv per millenni da Mediaset e Rai e tanti altri profeti
tv... E così sarebbe stato all’infinito 30 miliardi di anni
e poi dieci spot e cosi via per sempre e l’extra univer-
so avrebbe conservato per sempre appunto i contenuti
L’universo invisibile  43

extra decisi dal regista Gsm: la somma di tutte le intel-


ligenze esistenti del cosmo multiverso.
Si era fatta ormai sera spaziale, il sole Gamma tra-
montava sul pianeta Z, Gsm ormai adulto e immor-
tale a sua volta partì con la sua cosmonave nuova, la
Highlander Porsche car per andare a prendere due bir-
re stellari di molibdeno e idrogeno e due pizze spazia-
li al glucosio di soda e metano salate, insieme con la
sua ragazza galattica Sambiriana, al solito pub spaziale,
da Dry, tutto era finito e tutto era infinito, come sem-
pre, nel cosmo.
«Uhm» si sentì di nuovo, era il singhiozzo di GGM
in karaoke. Super senza filtro gli passò un Alka Seltzer
e un bicchiere di vodka lemon, questa fu l’ultima im-
magine visibile del Cosmo, nel suo ultimo giorno luce
stellare, incredibilmente infinito, di questa era cosmica
durata 30 miliardi di anni, anche il pianeta Z era dive-
nuto visibile. Ma in un pluriverso vuoto, tra stelle di-
stanti milardi di anni e sempre più spente e diradate,
nessuno poteva più vederlo...
Z e il pianeta Terra erano cosi per sempre persi nel-
la zona neutra,dove erano arrivati col loro geniale co-
raggio soltanto LDF e MZD...
Una luce di lampo di raggio gamma attraversò la
zona neutra: era il multiverso che nel suo insieme, pro-
prio come un ouroboros, faceva una curva ellittica chi-
cane, un giro di boa per ricominciare, all’infinito, ma
dopo gli spot...
«Yakuiu..» si sentì dire... furono gli ultimi suoni
dal Cosmo che, a 15 miliardi di anni luce di distanza,
sembrarono la espressione YHWH, sul pianeta Terra...
Seguì una unica frase in dialetto terrestre...
44  Il Pianeta Z

«Mega Gsm è ora di cena, vieni in cucina»...


Così il cosmo entrò nella zona neutra per tornare ad
essere all’infinito se stesso...
E farsi, veramente per sempre, i Quark suoi...

Intanto il Capitano Super Z da mezzo litro era in


partenza per una nuova avventura stellare, era l’alba
nel nuovo Cosmo, nato da un istante, la nave spaziale
di Z stava per salpare e Super venne ricevuta da un cu-
rioso e simpatico balletto spaziale: i 200 robots del suo
equipaggio, scelti in rappresentanza di tutti gli uni-
versi del Multiverso, tutti insieme, in coro, cantavano
l’inno del Pianeta Z: “Lui chi è... il suo ruolo mi spie-
ghi quale è....”
Di nuovo, in tutto il Cosmo filosofi, teologi, scien-
ziati udendo questo canto stellare dai cieli si interroga-
rono e conclusero: ecco ora sappiamo finalmente chi è
l’Essere, il Teos, il Creatore, è Lui chi è.... e il suo ruo-
lo sappiamo quale è....
“Mi sa che questi non hanno capito nu Kazz” pen-
sò 100 Mega, il vero Creatore del Tutto... e tornò a gio-
care col suo drone.
Finito di stampare nel mese di ottobre del 2021
dalla tipografia «The Factory S.r.l.»
via Tiburtina, 912 – 00156 Roma

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