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I DIODI SEMICONDUTTORI

Il diodo è un componente a due terminali, anodo (A) e catodo (K); il suo simbolo,
somigliante alla punta di una freccia, è quello riportato in Figura. Esso mostra che il
dispositivo è unidirezionale, cioè si lascia attraversare dalla corrente solo in un senso:
dall'anodo verso il catodo.

UN DIODO È UN SEMICONDUTTORE CHE SI COMPORTA ESSENZIALMENTE COME UN INTERRUTTORE


UNIDIREZIONALE DELLA CORRENTE. CONSENTE ALLA CORRENTE DI CIRCOLARE IN UN'UNICA DIREZIONE,
MA NE IMPEDISCE RIGOROSAMENTE LA CIRCOLAZIONE NELLA DIREZIONE OPPOSTA.

I diodi vengono detti anche raddrizzatori in quanto modificano la corrente alternata (AC) in corrente
continua pulsante (DC).
I DIODI VENGONO CLASSIFICATI IN BASE AL TIPO, ALLA TENSIONE E ALLA CAPACITÀ DI CORRENTE.
I diodi sono caratterizzati dalla polarità, determinata da un anodo (terminale positivo) e da
un catodo (terminale negativo). il suo simbolo, somigliante alla punta di una freccia, Esso mostra che il dispositivo
è unidirezionale, cioè si lascia attraversare dalla corrente solo in un senso: dall'anodo verso il catodo
DESCRIZIONE DEI DIODI UTILIZZATI IN TELECOMUNICAZIONI

Questo simbolo rappresenta un diodo generico o un diodo raddrizzatore. È un DIODO GENERICO


componente elettronico costituito da semiconduttore che consente il flusso di
corrente in una direzione e lo blocca in senso inverso.

DIODO ZENER
Il diodo Zener è un tipo di diodo che consente il flusso di corrente in direzione
avanti e indietro ma quando la tensione inversa raggiunge la tensione di rottura
nota come tensione Zener .

Questo tipo di diodo è costituito da una piccola giunzione tra un


semiconduttore di tipo N e un metallo. Non ha giunzione PN come i normali DIODO SCHOTTKY
diodi. A causa di ciò, ha una caduta di tensione diretta molto bassa e una
commutazione rapida perché non è presente una giunzione capacitiva
(giunzione PN).

È un tipo di diodo che funziona come un diodo tunnel con polarizzazione diretta DIODO
e diodo zener con polarizzazione inversa. ma il suo effetto tunnel e le tensioni ALL'INDIETRO
di rottura zener sono molto ridotti. Viene utilizzato nella rettifica di un segnale
di piccola tensione (da 0,1 a 0,6 V).
Questo tipo di diodo è costituito da un semiconduttore P & N fortemente
drogato che funziona secondo il principio dell’effetto tunneling. Il tunneling è il DIODO A TUNNEL
fenomeno della fuga di elettroni tra la giunzione PN a causa del forte
drogaggio. Il diodo a tunnel ha una regione di resistenza negativa in cui la
corrente diminuisce con l'aumento della tensione e vengono azionati in questa
regione.

È un diodo a tre strati in cui PIN sta per strato P, strato I e strato N. Lo strato
DIODO PIN
semiconduttore intrinseco " I " è posto tra P fortemente drogato e un
semiconduttore di tipo N. Lo strato I blocca l'alta tensione con polarizzazione
inversa. A causa dello scarso tempo di ripristino inverso, non vengono utilizzati
in applicazioni ad alta frequenza.

LED - DIODO A
Il LED (diodo a emissione luminosa) è un tipo di diodo a giunzione PN che EMISSIONE DI LUCE
emette luce quando configurato in polarizzazione diretta. Converte l'energia
elettrica in energia luminosa e il colore della luce dipende dal gap energetico
del semiconduttore.

LED BICOLORE
È un tipo di LED che ha due diversi colori di LED collegati in antiparallelo
all'interno di un unico pacchetto. Può emettere due colori diversi a seconda
della sua polarità. Cambiando la direzione della corrente si attiva il LED con un
altro colore.

FOTODIODO
Un fotodiodo converte l'energia luminosa in energia elettrica. Quando la luce
colpisce la giunzione PN, crea una coppia elettrone-lacuna che fluisce come
corrente elettrica. questo simbolo rappresenta un fotodiodo.

FOTODIODO
BIDIREZIONALE
Un fotodiodo generico è progettato per funzionare solo con polarizzazione
inversa. Questo tipo di fotodiodo funziona in entrambe le direzioni.

FOTODIODO A
CATODO COMUNE
Questo tipo di fotodiodo è costituito da due diodi in un unico pacchetto con un
terminale comune, cioè il catodo.

Il diodo di soppressione della tensione transitoria è un tipo di diodo utilizzato


DIODO TVS
per sopprimere i picchi di alta tensione. Viene utilizzato per proteggere il
circuito in polarizzazione inversa (TVS unidirezionale)
Il diodo termico noto anche come diodo Peltier è un tipo di diodo la cui DIODO TERMICO
resistenza termica è diversa in una direzione rispetto all'altra. Quindi consente
al calore di fluire in una direzione lasciando l'altro lato più fresco.

Diodo laser, proprio come il LED, converte l'energia elettrica in energia DIODO LASER
luminosa. ma la luce prodotta dal diodo laser produce luce coerente (raggio
laser). Viene utilizzato nella comunicazione ottica, puntatore laser, unità CD e
stampante laser, ecc.

DIODO
MAGNETICAMENTE
Come suggerisce il nome, questi diodi sono sensibili al campo magnetico. e SENSIBILE (MSD)
possono essere utilizzati come sensori di campo magnetico.

DIODO DI
Diodo di recupero a gradino o diodo a scatto che blocca istantaneamente il RIPRISTINO
flusso di corrente quando la sua direzione viene invertita. Ciò è dovuto al basso GRADUALE
drogaggio della giunzione PN.

DIODO VARACTOR /
Il diodo varcato o vericap è un condensatore controllato in tensione che ha una VERICAP
capacità di giunzione PN variabile. La sua capacità varia variando la tensione
inversa.

DISPLAY A SETTE
SEGMENTI
Il display a sette segmenti è composto da 7 LED secondo uno schema
specifico. Viene utilizzato per visualizzare i numeri decimali e gli alfabeti
inglesi. Tuttavia può essere progettato per visualizzare numerosi caratteri.

DISPLAY A MATRICE
È composto da LED con schema a matrice 5 × 7, motivo per cui è noto come
DI PUNTI 5 × 7 LED
display a matrice di punti. Ha 5 colonne e 7 file di LED a forma di punto una
accanto all'altra. Viene utilizzato per visualizzare caratteri e forme nei
dispositivi digitali.

SCR o tiristore è un diodo costituito da una giunzione PNPN. L'SCR viene RADDRIZZATORE
attivato (per condurre la corrente) se la tensione diretta aumenta la sua CONTROLLATO AL
tensione di rottura diretta o tramite un impulso di gate positivo SILICIO (SCR)
È un diodo PNPN proprio come SCR ma non ha alcun ingresso di controllo del DIODO SHOCKLEY
cancello. viene attivato solo applicando una tensione diretta superiore alla sua
tensione di rottura.

RADDRIZZATORE A
PONTE
È anche noto come raddrizzatore a onda intera . È costituito da quattro diodi
che convertono il segnale CA in segnale CC. il processo di conversione da AC a
DC è noto come rettifica.

RADDRIZZATORE A
PONTE VARIABILE
Questo tipo di ponte raddrizzatore è costituito da SCR (tiristori). Il tempo di
commutazione dei tiristori può essere controllato dal suo ingresso gate. quindi
questa uscita del raddrizzatore può variare controllando il suo ingresso di gate.
RADDRIZZATORE
TRIFASE

Un raddrizzatore trifase converte il segnale elettrico trifase in un'uscita


raddrizzata CC. è una forma modificata un raddrizzatore a ponte a onda intera
in cui 2 coppie di diodi convertono ciascuna fase.

IL LED “LIGHT EMITTING DIODE”


Il termine "LED" è un
acronimo che sta per
"Light Emitting Diode",
ovvero "diodo che emette
luce". I led sono costituiti
da una giunzione P-N
realizzata con arseniuro di
gallio o con fosfuro di
gallio, entrambi materiali
in grado di emettere
radiazioni luminose
quando siano attraversati
da una corrente elettrica;
il valore di tale corrente è
compreso fra 10 e 30 mA
Il funzionamento del led si
basa sul fenomeno detto
"elettroluminescenza",
dovuto alla emissione di
fotoni (nella banda del
visibile o dell'infrarosso)
prodotti dalla ricombinazione degli elettroni e delle lacune allorché la giunzione è polarizzata in senso diretto. I led
hanno un terminale positivo ed uno negativo, e per funzionare devono essere inseriti in circuito rispettando tale
polarità; in genere il terminale positivo è quello più lungo, ma lo si può individuare con certezza osservando l'interno
del led in controluce: come si vede in figura, l'elettrodo positivo è sottile, a forma di lancia, mentre il negativo ha
l'aspetto di una bandierina. Quando si utilizza un led, è necessario disporre sempre una resistenza in serie ad esso,
allo scopo di limitare la corrente che passa ed evitare che possa distruggersi; la caduta di tensione ai capi di un led
può variare da 1,1 a 1,6 V, in funzione della lunghezza d'onda della radiazione emessa (a lunghezze d'onda minori
corrisponde una caduta di tensione più alta). Molto usati come indicatori elettronici, i LED sono reperibili in varie
forme e dimensioni. Anche se è cosa poco nota, i LED sono "macchine reversibili": infatti, se la loro giunzione viene
esposta direttamente ad una forte fonte luminosa o ai raggi solari, ai terminali appare una tensione, dipendente
dall'intensità della radiazione e dal colore del led in esame (massima per il blu). Questa caratteristica viene
abitualmente sfruttata nella realizzazione di sensori, per sistemi di puntamento (inseguitori solari) di piccoli impianti
fotovoltaici o a concentratore e per molti altri scopi
PARAMETRI FONDAMENTALI DEI DIODI PIÙ IN USO
IN TELECOMUNICAZIONI
20mA 10mA
TIPOLOGIA IF VF VRMAX IFMAX
5V 5V
mA V V mA Ω Ω
AF124 0.3
AA117 GERMANIO 0.3
1N4148 SILICIO ( Indio- Arsenico) 10 1.0 75 200 220 380
1N4007 SILICIO ( Indio- Arsenico) 1.0A 1.1 1000 1A 220 380
LED BLU
Seleniuro di zinco (ZnSe) 20/30 3.8 5.0 20/30 100 180
Nitruro di gallio e indio (InGaN)
Carburo di silicio (SiC)
LED BIANCO UL 35 3.8 5.0 35 100 180
LED blu con fosfori gialli
LED TURCHESE 50 2.0 5.0 50 22 47
Arseniuro+fosfuro di gallio
LED VIOLA
Nitruro di gallio e indio (InGaN) 20 3.2/ 3.8 5.0 75 22 47
Zaffiro (Al2O3) come substrato
LED GIALLO
Fosfuro arseniuro di gallio (GaAsP) 20 1.4/2.0 4.0 20 150 330
Fosfuro di alluminio gallio indio (AlGaInP)
Fosfuro di gallio (GaP)
LED VERDE
Nitruro di gallio e indio (InGaN)
Fosfuro di gallio (GaP) 20 1.4/2.0 4.0 20 150 330
Fosfuro di alluminio gallio indio (AlGaInP)
Fosfuro di gallio e alluminio (AlGaP)
LED ROSSO
Arseniuro di gallio e allumninio (AlGaAs)
Fosfuro arseniuro di gallio (GaAsP) 20 1.9/2.0 4.0 20 150 330
Fosfuro di alluminio gallio indio (AlGaInP)
Fosfuro di gallio (GaP)
LED ARANCIONE
Fosfuro arseniuro di gallio (GaAsP) 50 2.2/2.8 5.0 50 150 330
Fosfuro di alluminio gallio indio (AlGaInP)
Fosfuro di gallio (GaP)
LED UV
Diamante (235 nm)
Nitruro di Boro (BN) (215 nm) 10 3.5 5.0 30 100 180
Nitruro di alluminio (AlN) (210 nm)
Nitruro di gallio e alluminio (AlGaN)
Nitruro di gallio indio e alluminio (AlGaInN)
LED INFRAROSSO
Arseniuro di gallio (GaAs) 20 0.8/1,5 5.0 20 180 390
Arseniuro di gallio e allumninio (AlGaAs)
CALCOLO DELLA RESISTENZA DI PROTEZIONE DI UN DIODO LED

If

Vr
Resistore

+
Vcc
Diodo Led
Vd

Un diodo led è montato in un circuito con una resistenza posta in serie, con lo scopo di limitare il passaggio
di corrente. Infatti, l’intervallo di valori entro cui può essere compresa questa corrente va da 5 a 30mA
(cui corrispondono, ovviamente, luminosità crescenti); oltre questo limite il led si interrompe in breve
tempo, per il surriscaldamento che subisce. La resistenza viene inserita, perché l’alimentazione dei circuiti
è in genere ben superiore ai circa 1.5V che esso richiede.
Supponiamo che la tensione di alimentazione sia Vcc 12V,
La corrente I assorbita dal led di 20ma
corrente diretta mA DC

30

20
20mA 3.6v

10

0
1 2 3 4 5
tensione diretta V

Si rammenta che la tensione di soglia dei diodi led dipende dal tipo di diodo, generalmente intorno a 1,5
V, nel nostro caso 3.6V
Per non sovraccaricare il diodo led la resistenza di protezione dovrebbe assorbire la rimanenza tensione,
e cioè (12 – 3.6) =8.4V; allora, essendo la c.d.t. sulla resistenza pari a:
Vr= R ⋅ I F
si ricava il valore della resistenza necessaria:

VF Vcc − Vγ Vcc − Vled Vr 8.4


RF = ; Rd = R= = = =420Ω(470Ω)
IF IF IF I F 20 ⋅ 10−3

Se il suo utilizzo è intermittente, la corrente applicabile può eccedere i 30mA suddetti; fino arrivare a 1A,
CARATTERISTICHE DIRETTE DEI DIODI UTILIZZATI IN LABORATORIO
IF mA

Schottky e Ge

giallo verde

e white
infrarosso

led lamp
rosso

blù
60

Si
GaAs GaAsP GaP InGaN

40

20

0 VF Volt
0.5 1.0 1.5 2.0 2.5 3.0

MISURARE UN DIODO
modalità Test diodi produce una piccola tensione tra i puntali, sufficiente a polarizzare in modo diretto la
giunzione di un diodo. La caduta di tensione normale è compresa tra 0,5 V a 0,8 V.
LA RESISTENZA DI UN DIODO INTEGRO POLARIZZATO DIRETTAMENTE DOVREBBE ESSERE COMPRESA
TRA 1000 OHM E 10 OHM.
CODIFICA DEI COMPONENTI A
SEMICONDUTTORE

La grande varietà dei campi applicativi, la continua evoluzione tecnologica e la concorrenza


commerciale hanno portato ad un numero impressionante di tipi di diodi e di transistor,
ciascuno con sue specifiche caratteristiche riportate sui Data Sheet. Ogni tipo è contrad-
distinto da una sigla alfanumerica o codice di identificazione, stampata sul contenitore.
Gli standard più seguiti sono:
1. L'EUROPEO PRO ELECTRON
2. L'AMERICANO EIA JEDEC
3. IL GIAPPONESE JIS
4. CODIFICA PROPRIETARIA
1. CODICE EUROPEO PRO ELECTRON
E’ espresso in lettere:

1° LETTERA IL COMPONENTE CHIMICO


A = GERMANIO;
B = SILICIO;
C = GaAs;
R = MATERIALE COMPOSITO
2° LETTERA INDICA LA FUNZIONE PER LA QUALE IL DISPOSITIVO È IMPIEGATO
Dopo la seconda lettera vi è una serie di numeri che va da 100 a 997,
• SE VI SONO DUE CIFRE INDICA CHE È DI TIPO PROFESSIONALE;
• SE VI SONO TRE CIFRE È DI TIPO COMMERCIALE
A DIODO DI SEGNALE, PICCOLA POTENZA
B DIODO A CAPACITÀ VARIABILE
C TRANSISTOR PICCOLA POTENZA, BF
D TRANSISTOR DI POTENZA BF
F TRANSISTOR DI PICCOLA POTENZA HF
N FOTOACCOPPIATORE
P RILEVATORE DI RADIAZIONI (FOTOTRANSISTOR)
Q LED
X DIODO VARACTOR
Y DIODO RADDRIZZATORE
Z DIODO ZENER
3° LETTERA, FACOLTATIVA, INDICA L'UTILIZZO DEL COMPONENTE SIA ESSO
COMMERCIALE OPPURE INDUSTRIALE (LETTERA X, Y, W OPPURE Z)
• IL NUMERO NEL CODICE INDICA UN VALORE PURAMENTE SERIALE (DA 100 A 9999)
• L'ULTIMA LETTERA, ANCH'ESSA FACOLTATIVA, IDENTIFICA IL GRUPPO DI GUADAGNO
Esempio: BC140A
2. CODICE AMERICANO EIA JEDEC
Si ha un numero 1 o 2 seguito da lettera 1N o 2N seguito da 4 numeri ed un'altra lettera;
1N = DIODI
2N = TRANSISTOR
4N =FOTOACCOPPIATORI
LA SECONDA LETTERA N, È SOLO UN SEPARATORE CONVENZIONALE
IL NUMERO NEL CODICE INDICA UN VALORE PURAMENTE SERIALE (DA 100 A 9999)
L'ULTIMA LETTERA, FACOLTATIVA, INDICA IL GRUPPO DI GUADAGNO
A equivalente a guadagno basso,
B equivalente a guadagno medio,
C equivalente a guadagno alto
Senza lettera equivale a guadagno non specificato

Esempio: 2N2222A
3. CODIFICA GIAPPONESE JIS
1° NUMERO IDENTIFICA LA TIPOLOGIA DEL COMPONENTE

• 1 EQUIVALE AI DIODI,
• 2 EQUIVALE AI TRANSISTOR
2° E 3° LETTERA CORRISPONDONO AL TIPO DI COMPONENTE:
SA: PNP HF TRANSISTOR
SB: PNP AF TRANSISTOR
SC: NPN HF TRANSISTOR
SD: NPN AF TRANSISTORSE: DIODES
SF: THYRISTORS SG: GUNN DEVICESSH: UJT
SJ: P-CHANNEL FET/MOSFET SK: N-CHANNEL FET/MOSFETSM: TRIAC
SQ: LED
SR: RECTIFIER
SS: SIGNAL DIODES
ST: AVALANCHE DIODESSV: VARICAPS
SZ: ZENER DIODES
• NEI TRANSISTOR IL 2S PUÒ ESSERE OMESSO DALLA SIGLA
• IL NUMERO NEL CODICE INDICA UN VALORE PURAMENTE SERIALE (DA 10 A 9999)
• L'ULTIMA LETTERA, FACOLTATIVA, L'APPROVAZIONE DA PARTE DEI VARI ORGANI GIAPPO-
NESI
Esempio: 2SC733
4. CODIFICA PROPRIETARIA
Alcuni costruttori utilizzano il proprio standard e quindi su alcuni componenti puòpossono
risultare i seguenti suffissi:
• J: MOTOROLA, DI POTENZA, INVOLUCRO METALLICO
• MJE: MOTOROLA, DI POTENZA, INVOLUCRO PLASTICO
• MPS: MOTOROLA, BASSA POTENZA, INVOLUCRO PLASTICO
• MRF: MOTOROLA, TRANSISTOR PER HF, VHF E MICROONDE
• RCA: RCA
• RCS: RCS
• TIP: TEXAS INSTRUMENTS, TRANSISTOR DI POTENZA (PLASTICO)
• TIPL: TEXAS INSTRUMENTS, TRANSISTOR DI POTENZA, PLANARE
• TIS: TEXAS INSTRUMENTS, TRANSISTOR PER PICCOLI SEGNALI (PLASTICO)
• ZTX- ZT: FERRANTI
Esempio: TIP120A, MJE2955
RX E TX INFRAROSSO
I led infrarossi, a differenza dei led normali, emettono su una lunghezza d’onda diversa da quella
della luce visibile:

Essendo l’infrarosso fuori dallo spettro del visibile, in Il fototransistor ha prestazioni simili a quelle
teoria non dovremmo vedere la luce che emette. In del fotodiodo, ma con una sensibilità alla luce
effetti è possibile realizzare led che emettono total- molto maggiore, grazie al fatto che gli elet-
mente sulle lunghezze d’onda dell’infrarosso, ma troni che sono generati dai fotoni nella giunzione
sono più costosi da produrre. La maggior parte dei led tra la base ed il collettore vengono iniettati nella
IR che troviamo in commercio emette quindi in parte base e la corrente così prodotta viene successiva-
anche sulle lunghezze d’onda del rosso: per questo mente amplificata dal transistor. Per contro un fo-
motivo vediamo questi led emanare un lieve bagliore totransistor ha una risposta nel tempo molto
rosso quando sono accesi. meno rapida del fotodiodo.

LTE 302 TX LTR 301 RX

La coppia Ricevitore e Trasmettitore Infrarossi 940nm è costituita da un led IR da 5 mm e da un


fototransistor IR, può essere utilizzata per il rilevamento di oggetti, come sensore di linea per
robot o per rilevare le distanze.

Caratteristiche:

• Lunghezza d'onda 940nm


• Corrente massima emettitore 100mA
• Tensione diretta: min. 1,2Vcc, max 1,4Vcc
RILIEVO DELLA CARATTERISTICHA VOLTAMPEROMETRICA
DI DIODI A SEMICONDUTTORE
Scopo: rilievo delle caratteristiche dirette di componenti non lineari
Metodologia: alimentazione con segnale in corrente continua

Componenti: Resistenza di protezione = da 220Ω a 1500Ω ; selezione di diodi


Strumentazione: Alimentatore stabilizzato con variazione da 0 a 20V; multimetri digitali
PROCEDIMENTO
Il rilievo delle caratteristiche dei componenti dell’elettronica non lineare, è possibile facendo uso del metodo
voltamperometrico. Per tutte le giunzioni si impongono dei valori di tensione crescente come indicato in
tabelle, fino in prossimità della tensione di soglia. Nell’intorno dei valori di soglia si procede con incrementi
di tensione fino al raggiungimento di una IF = IFMAX
VF Vcc − Vγ
Formule adoperate: RF = ; Rd =
IF IF
BJT: BIPOLAR JUNCTION TRANSISTOR
(transistor bipolare a giunzione)

I transistor sono la base dell’elettronica moderna. Sono essenziali per il controllo in


quasi tutti i circuiti. A volte li vedi, altre sono nascosti all’interno di un circuito
integrato. In questo tutorial apprenderemo le basi del transistor a giunzione bipolare
(bjt).
Generalità del BJT
Il BJT (dall’inglese Transistor a Giunzione Bipolare) è un componente elettronico attivo, ovvero in
grado di controllare tramite un controllo in ingresso una variabile in uscita maggiore di quella in
ingresso. È un tripolo costituito dai tre terminali denominati base, collettore ed emettitore
Questi transistor possono essere utilizzati principalmente come interruttori controllati da una
corrente (sfruttando il naturale stato di non linearità) o come amplificatori (attribuendogli una rete
di polarizzazione) studiando per quest’ultimo il modello statico e dinamico se si tratta di un
amplificatore di segnale.
Esistono due tipi di BJT, il PNP e l’NPN: questi due hanno tra loro una notevole differenza di
funzionamento dato che hanno differenti versi di correnti. Nel caso del transistor NPN si ha una
corrente di base B I entrante, una corrente di collettore C I entrante e una corrente di emettitore
E I uscente a contrario del PNP che deve essere utilizzato con una E I entrante, una B I uscente e
una C I uscente.
SIMBOLI PIN E COSTRUZIONE
I transistor sono dispositivi costituiti da tre terminali. Su un transistor a giunzione bipolare (BJT) i
pin sono etichettati come Collettore (C), Base (B) ed Emettitore (E).
I simboli circuitali sia per il BJT NPN e PNP sono i seguenti:

L'unica differenza tra un NPN e PNP è la direzione della freccia sull'emettitore.

UN TRANSISTOR COME DUE DIODI


I transistor sono solo due diodi con i loro catodi (o anodi) legati insieme.

La rappresentazione dei diodi è un buon punto di partenza ma non basate la vostra comprensione
di funzionamento di un transistor su quel modello (non cercate di replicare su una breadboard,
non funzionerà).
Questo modello è utile per testare un transistor. Utilizzando la funzione di prova di un diodo
sul multimetro è possibile misurare tra i terminali BE e BC per verificare la conduttività o meno.
CONTENITORI DELLA SERIE "TO"
Chi si diletta di elettronica pratica, progettando e costruendo, ha spesso necessità di consultare dei
data-sheets o comunque dei siti informativi, allo scopo di individuare un certo tipo di transistor.
Anche qualche suggerimento circa semplici soluzioni circuitali, può senz'altro tornare utile. In questa
pagina ho pensato di raccogliere le caratteristiche principali dei transistor di uso più comune, e
qualche breve consiglio sul loro impiego.
Quando si passa dallo schema elettrico alla progettazione del circuito, è importante conoscere il
contenitore dei componenti elettronici. In particolare, i transistors, i mosfet e altri dispositivi simili
vengono incapsulati in diversi contenitori... Come accennato poco sopra, i transistor, i mosfet e altri
dispositivi simili vengono incapsulati in diversi contenitori, a seconda della potenza richiesta dal
componente. Ecco che compare la sigla alfanumerica che inizia con "TO". Così ci si può imbattere in
sigle come TO220, TO92, e altre meno note. Può essere utile avere a portata di mano delle foto con
le relative sigle, non tutte, ma la maggioranza, o le più usate della serie TO.

IL "CASE" O "PACKAGE", OVVERO IL VESTITO DEL TRANSISTOR


Cominciamo parlando di una caratteristica non secondaria dei transistor, ovvero del loro
involucro, detto in inglese "case" o "package".
Di seguito sono descritti i tipi di case che più frequentemente si incontrano attualmente.
TO-3: IL TO-3 È UNO DEI PACKAGE DI MAGGIORI
DIMENSIONI; È COMPLETAMENTE METALLICO, in
grado di dissipare molto calore e, pertanto, utilizzato
per semiconduttori di alta potenza. Il TO-3 è previsto
per essere montato su grandi dissipatori,
eventualmente interponendo un isolatore in mica
o ceramico, nel caso lo si voglia mantenere isolato dal
metallo del dissipatore. Il corpo stesso del TO-3 è il
collettore, mentre la base e l'emettitore fanno capo a
due terminali che fuoriescono dall'involucro. Un
transistor che veniva prodotto in case TO-3 è il
"glorioso" 2N3055
TO-18: Si tratta di un case ormai non più usato; era il
case di transistori come il BC107, BC108 e simili

TO-92: E' un involucro plastico di piccole dimensioni,


con il frontale piatto ed il lato posteriore di forma
circolare. Si tratta di un involucro molto economico,
ma non adatto a smaltire calore e quindi destinato a
semiconduttori di piccola potenza. Hanno questo
involucro i comunissimi transistori BC327, BC516,
BC547 ecc.
TO-126: Il TO-126 è l'involucro dei transistor di media
potenza, come ad esempio BD136 BD237 MJE350

TO-247: Questo tipo di package, e altri simili come


TO-220 o SOT-93, sono riservati a transistor di elevata
potenza, come tutta la famiglia dei TIP (TIP30 TIP31
TIP41 TIP50 TIP3055 ecc.), MJE15030, 2N6488,
2N6107 e vari altri
ALCUNI PACKAGE DEI TRANSISTOR UTILIZZATI IN ELETTRONICA
LEGGERE UN DATA SHEET
Il data-sheet come dice il nome è un "foglio dei dati" caratteristici di quel componente. E quei dati
ci dicono (sempre facendo l'esempio del transistor) quali sono i parametri massimi ed ottimali di
funzionamento del componente.
DATA SHEET TRANSISTOR BJT BC109C
PROGETTO DI UNA RETE STATICA BJT BC109 A EC
Scopo: Progettare la rete di polarizzazione per il BJT BC109C con funzionamento a batteria
dimezzata
Metodologia: Il circuito utilizzato è quello in polarizzazione automatica con partitore di base.

SCHEMA DI PRINCIPIO E DI MONTAGGIO DELL’ESPERIENZA

Strumentazione: Alimentatore stabilizzato; multimetro digitale.


SCHEDA DI LAVORO
TYPE BC108C/BC109C VCBO VCES VCEO VEBO ICDC PTOT Tj HFE
V V V V mA mW °C /
50 30 20 5 100 300 -55° a 175° 420 520 800

Tensione di alimentazione: Vcc  12 V


Punto di lavoro: VCEQ  5 V ; ICQ  2 mA hfe  307 VBEQ  0.65Volt
1
Condizione: RB  7 RE VRE   Vcc  (da 1 a 1,2 )Volt
10
DIMENSIONAMENTO DEI COMPONENTI
VRE 1
Calcolo di RE VRE  RE  I CQ da cui RE    0 K 5 (470)
I CQ 2  103

per il proseguo del progetto si utilizzi il valor commerciale di RE.

Calcolo di Rc e IB

VCC  VCEQ  VRE 12  5  1 I CQ 2  103


RC    3K  (2 K 7) per cui I BQ    6,5 A
I CQ 2  103 hFE 307

Calcolo di RB

RB  7 RE  470  7  3290

Calcolo di R1 e R2

VBB  I BQ  RB  VBE  RE ( I CQ  I BQ )  3290  6.5  106  0.65  470(2  0,0065)  103  1.614V

R2  R2 
VBB  I  R2  VCC ; moltiplichiamo 1°e 2° membro per R1 VBB  R1  VCC    R ;
R1  R2  R1  R2  1
R2
RB  R1  ;
R1  R2

VCC  RB 12  3290 RB  R1 24460  3290


R1    24460 (22 K ) ; R2    3814 (3K 9) .
VBB 1.614 R1  RB 24490  3290

Una volta montato il circuito, con il voltmetro digitale per uso cc si effettuano le seguenti misure
VCC VR1 VR2 VRC Vbb VBEQ VBCQ VCEQ VRE It IEQ ICQ IBQ
V V V V V V V V V mA mA mA mA
Valori teorici
Valori misurati X X X

Valori simulati
Ps. Se utilizzate il simulatore per la verifica dei dati di progetto, non utilizzare i valori commerciali
dei resistori

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