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ISTITUTO ITALIANO DI PREISTORIA E PROTOSTORIA

ATTI DELLA XLIV


RIUNIONE SCIENTIFICA
LA PREISTORIA E LA PROTOSTORIA
DELLA SARDEGNA

Cagliari, Barumini, Sassari 23-28 novembre 2009

Volume I - Relazioni generali

Firenze 2009
Volume pubblicato con i finanziamenti della Scuola di Specializzazione in Studi Sardi dell’Università
degli Studi di Cagliari

SEDE DELLA RIUNIONE


Cagliari: Dipartimento di Scienze Archeologiche - Cittadella dei Musei, P.zza Arsenale 1
Barumini: Centro di Comunicazione e Promozione del Patrimonio Culturale “Giovanni Lilliu”
Sassari: Facoltà di Lettere e Filosofia - Aula Magna, Via Zanfarino 62

COLLABORAZIONI
UniversitÀ di Cagliari
Centro Interdipartimentale per la Preistoria e Protostoria del Mediterraneo
UniversitÀ di Sassari
Ministero per i Beni e le AttivitÀ Culturali

COMITATO D’ONORE
Giovanni Lilliu, Ercole Contu, Enrico Atzeni, Raffaele Carlo De Marinis

COMITATO SCIENTIFICO
Paola Basoli, Anna Depalmas, Maria Ausilia Fadda, Giovanni Floris, Fulvia Lo Schiavo, Carlo Lugliè, Ma-
ria Grazia Melis, Alberto Moravetti, Vincenzo Santoni, Giuseppa Tanda, Giovanni Ugas

COORDINATORI DELLE SESSIONI


Enrico Atzeni, Paola Basoli, Paolo Bernardini, Riccardo Cicilloni, Ercole Contu, Anna Depalmas, Maria
Ausilia Fadda, Giovanni Floris, Fulvia Lo Schiavo, Carlo Lugliè, Fabio Martini, Maria Grazia Melis, Al-
berto Moravetti, Elsa Pacciani, Vincenzo Santoni, Salvatore Sebis, Giuseppa Tanda, Carlo Tozzi, Giovanni
Ugas, Alessandro Usai, Luisanna Usai

SEGRETERIA ORGANIZZATIVA
Carlo Lugliè, Riccardo Cicilloni, Giuseppina Marras

CON IL SOSTEGNO DI
Regione Autonoma della Sardegna
Fondazione Banco di Sardegna
Comune di Cagliari
Provincia di Cagliari
Comune di Barumini
Fondazione Barumini
Banca di Credito Sardo
Cemis

REDAZIONE ATTI
Carlo Lugliè, Riccardo Cicilloni

STAMPA
Nuove Grafiche Puddu srl
Z.I. - Via del progresso, 6 - Ortacesus (CA)
Tel. 070 9819015

© Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria, 2009


Via S. Egidio, 21 - 50122 Firenze
tel. 055/2340765 - fax 055/5354821
www.iipp.it - e-mail: iipp@iipp.it

ISBN 978-88-6045-054-8
XLIV Riunione Scientifica - La preistoria e la protostoria della Sardegna

Anna Depalmas*

Il Bronzo finale della Sardegna

RIASSUNTO - Il Bronzo finale della Sardegna - Nel BF, l’industria ceramica presenta una grande varietà di
forme, tra cui ciotole carenate, olle, calefattoi e alari, anfore, boccali monoansati e brocche askoidi, spesso decorate da
motivi incisi. Sulla base delle produzioni ceramiche è possibile distinguere tre fasi, l’ultima delle quali non chiaramente
distinguibile dalla prima età del ferro. Si ha un grande sviluppo della metallurgia con un ampio repertorio di utensili
ed attrezzi funzionali a varie attività economiche. Non vengono più edificati i nuraghi e l’insediamento si organizza in
villaggi. I nuraghi preesistenti vengono comunque utilizzati, non solo come residenze ma anche per l’immagazzina-
mento di derrate e come luoghi di culto. Di frequente, le capanne sorte intorno al nuraghe, nel cortile o sulle rovine
del bastione, sfruttano il materiale da costruzione derivato dal crollo delle torri. Sono documentate capanne di forma
trapezoidale, ellittica, rettangolare oltre che circolare, spesso disposte in isolati attorno ad un cortile centrale. Grande
sviluppo hanno le architetture sacre, costituite da edifici a megaron, strutture circolari, pozzi e fonti sacre.

SUMMARY – The Sardinian Final Bronze Age - In the FBA, the ceramic industry shows a great variety of forms.
These were carenated bowls, storage jars, braziers and clay cooking stands, amphoras, jugs with large handles and askoid
jugs (closed vases with narrow asymmetrical necks). These were often with engraved decorative motifs. Based on the
pottery types, it’s possible to differentiate three phases, the last one is unlikely to have been distinguishable from the
EIA. Metallurgy also developed greatly during this period, and this provides us with important information on the
technology used in the economic activities of the Nuragic people. In this period, the construction of nuraghe stopped
and the population lived in villages. The nuraghe were used as food stores or for cult rituals, although in rare cases
they continued to be inhabited. When the walls of the nuraghe deteriorated and the upper parts of the walls fell down,
rather than rebuild them the people used the stones for building their huts. These were built around the nuraghe and
sometimes even inside the courtyard or bastion of the nuraghe. In this period the ground plan of the huts were not
only circular in form but also trapezoid, elliptical and rectangular. There were central courtyards in the groups of huts
that formed the villages. This is the phase of the largest development of the sacred architecture, represented by megaron
temples, circular structures, and sacred wells and springs.

Parole chiave: forme specializzate, metallurgia, villaggi


Key words: specialized shapes, metallurgy, villages

Il tentativo di enucleare i caratteri del BF di la ceramica punzonata e l’ansa a gomito rovescio


Ugas 1995 (pp. 139-145) per l’area dell’oristane- (Id. 1998, p. 257).
se, aveva lasciato in sospeso diversi problemi tra cui I contesti dell’oristanese offrirono a Sebis l’occa-
quello delle scansioni interne al periodo che lo stes- sione di evidenziare alcuni significativi aspetti delle
so autore ha ripreso proponendo la distinzione tra produzioni del BF e di seguirne la distribuzione ter-
la facies di Oristano del BF1 e quella di Barumini ritoriale nell’ambito dei villaggi di strutture deperi-
del BF2 “in linea di discendenza diretta con la facies bili e non (Sebis 1998, pp. 114-116).
a ceramica grigio-ardesia”, nella quale sono presenti

*
Dipartimento di Scienze Umanistiche e dell’Antichità - Università degli Studi di Sassari, Piazza Conte di Moriana, 8, 07100 Sassari; tel. 079
229694; e-mail: depalmas@uniss.it.
142 A. DEPALMAS

Il XXI Convegno di Studi Etruschi ed Italici da campioni delle strutture 5 - strato 5 (I -18586)
incentrato sull’Etruria e la Sardegna tra BF e ar- e 2 - strato 8 (I-18587) hanno restituito un conte-
caismo (Etruria e Sardegna 2002) ha contribuito sto archeologico non omogeneo con commistione
a riaccendere il dibattito intorno a questo periodo di materiali di diverse fasi mentre l’unico fram-
di cambiamenti sostanziali nell’assetto sociale e di mento pubblicato della struttura 6 - strato 8 (I-
particolare ricchezza delle produzioni artigianali. 18585) sembrerebbe del BR (Webster 2001, fig.
In quella sede oltre alla presentazione di contesti e 4.54, 2).
complessi archeologici in parte inediti della Sarde- Dai monumenti indagati nell’ambito del pro-
gna centro-settentrionale, venne posto il problema getto Pranemuru viene qualche indicazione radio-
del riconoscimento di fasi interne al periodo e della metrica più puntuale (fig. 3).
difficoltà di scindere gli esiti del Bronzo finale dal- Nel nuraghe Gasoru-Orroli, il sondaggio B
la prima età del ferro. Tali aspetti vennero ripresi e eseguito in una capanna presso il nuraghe ha resti-
sviluppati da Campus nell’ambito di una proposta tuito, nei livelli superiori alla fase BR, alcuni ma-
di periodizzazione in tre fasi (Campus e Leonelli teriali non molto caratterizzati anche se, in parte,
2006b, pp. 387-392), nella quale tuttavia si coglie attribuibili al BF e compatibili con la datazione
un’attribuzione al BF3 di materiali comunemente 1407÷1020 BC (Beta-150719) riferibile ad un
classificati nel periodo “geometrico” della prima età momento iniziale del periodo (Gonzáles Ruibal et
del ferro e l’attribuzione del contesto di Lipari a alii 2005, pp. 52-54, figg. 19B-C).
due momenti distinti del BF1 e 2. Dall’US 4 individuata in una capanna circolare
Con particolare riferimento ai contesti dell’area presso il nuraghe Martingiana-Orroli provengono
oristanese Sebis, sulla base di caratteristiche tecni- due datazioni discordanti: una riporterebbe a tem-
che, propone “in modo convenzionale e provviso- pi del BM e l’altra ad un momento di passaggio
rio” una facies della ceramica grigio-cenere identifica- BR/BF (Ua-21649: 1376÷1051 BC) con maggio-
bile in un aspetto di lunga durata con una fase più re sintonia con i materiali, per la maggior parte di
antica -corrispondente al protogeometrico- in cui tipi diffusi in questo periodo (Ibid., pp. 60-62).
rientrerebbe la seconda fase del pozzo di Cuccuru A Perda Utzei-Escalaplano il sondaggio in una
is Arrius, e una più recente con il contesto di San- capanna a sud del villaggio complesso ha restituito
ta Barbara-Bauladu, già inquadrabile nel IFe (Sebis un contesto piuttosto omogeneo con scodelloni,
2008a, p. 80). tegami e un’anfora attribuibili ad una fase avanzata
Il Bronzo Finale viene talvolta ancora definito, del BF, di passaggio alla prima età del ferro, ritrova-
con la terminologia di Lilliu (1982, p. 12), Nuragi- ti in associazione a campioni di carbone raccolti in
co III, “protogeometrico” o “pregeometrico”. una nicchia semicircolare (Ua-19317: 1260÷997
BC) e sul pavimento in battuto US 7 (Ua-19318:
1258÷896 BC) (Ibid., pp. 64-69). Un contesto
Datazioni caratterizzato da scodelloni ad orlo rientrante e
boccali con ansa ad anello (?) è stato documen-
Dallo strato X della torre A di Duos Nura- tato nell’area del pozzo sacro di Su Putzu-Orroli
ghes-Borore si ha una datazione 1295÷836 BC (I- all’interno della capanna 4 dove è stata riconosciu-
15466, Rubinos e Ruiz-Gálvez 2003, p. 93) ricol- ta un’unica fase di occupazione databile alla prima
legata da Webster ad una fase tra BR e BF1 (LBA1) età del ferro (US 7, Beta-148990: 1128÷812 BC;
e da riportare a pochi materiali provenienti dagli US 5, Beta-148989: 1113÷820 BC).
strati X-VIII, tipologicamente riferibili però al BR Dalla camera della torre D del nuraghe Arrubiu
(Webster 2001, p. 46, fig. 3.34). Dal livello VII proviene la datazione di 1211÷1003 BC (CSIC-
della stessa torre A attribuito al BF2 (LBA2) un’al- 1606) ottenuta da ghiande carbonizzate recupera-
tra data corrisponde a 1259÷812 (I-14775) e an- te durante lo scavo dello strato del BF (Rubinos e
che in questo caso non concorda con la maggior Ruiz-Gálvez 2003, p. 107).
parte dei relativi reperti, ascrivibili al BR. Anche La capanna 17 del villaggio di Genna Maria-
le altre determinazioni cronologiche offerte dal Villanovaforru ha fornito una data piuttosto an-
complesso di Duos Nuraghes non costituiscono tica rispetto alla gran parte dei materiali ritrovati
saldi elementi di riferimento (str. 5: 1316÷837 al suo interno (P-2403: 1290÷941 BC) e sono da
BC; str. 2: 1259÷812 BC; str. 6: 1388÷905 BC). accogliere le perplessità a suo tempo avanzate da
Infatti, nell’area del villaggio le datazioni ottenute Badas 1987, p. 137, nota 6, che ricollegava la di-
ETÀ DEL BRONZO 143

scrasia alla natura del campione, probabilmente e il vaso a collo ben sviluppato e distinto con anse a
derivato da un trave riutilizzato. gomito rovescio; la limitata introduzione di nuove
La datazione ottenuta da un vaso di legno ri- forme funzionali come il calefattoio e la coppa su
trovato nella grotta di Su Foxi ’e Abba-Ulassai piede, anche attraverso le prime tappe dell’elabo-
(R-1074α: 1260÷937 BC) non è riconducibile ad razione di forme specializzate come il boccale e la
un contesto definito anche se viene menzionata brocca askoide; nonché la differenziazione tipolo-
l’attribuzione alla prima età del ferro (Rubinos e gica di fogge già esistenti come le ciotole carenate
Ruiz-Gálvez 2003, p. 107). (fig. 6A, 2-14).
Benché nella letteratura archeologica vengano Un elemento su cui concordano diversi autori
menzionate importazioni micenee e prodotti locali (Sebis 1998, p. 114; Perra 2003, p. 78) è quello
di imitazione ascrivibili al TE IIIC, un recente rie- dell’assenza di cesure o segnali di forti mutamenti
same mette in discussione queste attribuzioni, spes- tra le produzioni del BR e quelle del BF, come com-
so fondate solo sulla scarsa caratterizzazione delle provato dal deposito del pozzo N di Sa Osa-Cabras
decorazioni, per lo più dipinte a bande orizzonta- (Serreli cds) dove insieme a nuovi elementi come le
li, e riferibili sempre a prodotti locali di imitazio- coppe su piede e gli alari, vi sono forme ancora ben
ne (Soro cds). L’unico frammento attribuibile con riconducibili alla tradizione BR pur se in propor-
una certa sicurezza al Mic IIIC sarebbe quello del zioni differenti e con diversità tipologiche: tegami,
vano n di Antigori (Ferrarese Ceruti et alii 1987, p. meno frequenti e con pareti più alte, ciotole e tazze
16), peraltro non riferibile con certezza a fabbrica carenate, più numerose e anche con decorazioni a
continentale. stralucido, olle con orli ingrossati a sezione triango-
Alla fine del BF vengono datati i contatti con la lare o subcircolare e i vasi con collo ben sviluppato,
penisola iberica rappresentati dalle teglie ritrovate a a cui sono forse da ricondurre le anse con imposte
Huelva e da anse di brocche askoidi decorate a cer- allargate passanti a gomito rovescio.
chielli e a spina di pesce, relazioni che però sembra- Un carattere di distinzione rispetto al perio-
no concretizzarsi in modo evidente a partire dal IFe do precedente è comunque quello tecnologico
(G. Fundoni, comunicazione in questo convegno). poiché già dai momenti iniziali del BF vengo-
Un importante riferimento cronologico è costi- no prodotti vasi di spessore decisamente sottile
tuito dai materiali d’importazione dalla Sardegna e superfici accuratamente rifinite, con impasti
presenti nell’ambito dell’Ausonio II del Castello di omogenei, compatti e ben depurati o con inclusi
Lipari (Cavalier e Depalmas 2008) anche perché microgranulari. La standardizzazione delle forme
riferibili ad una fase di difficile riconoscimento ri- è un fenomeno strettamente correlato all’uso del
spetto alle successive manifestazioni della prima età tornio, le cui tracce sono state riconosciute sia in
del ferro. fittili del territorio di Cabras, dal Fondo Camedda
La carenza di contesti unitari rappresentativi dei e dal nuraghe Sa Ruda (Atzori 1987, pp. 83-84),
diversi momenti del periodo non da forza ai tenta- sia nel nuraghe Nolza-Meana, dove il suo utilizzo
tivi di periodizzazione interna, che sembra potersi è stato accertato per il 48% dei reperti (Cossu e
articolare in tre fasi corrispondenti ad un momento Perra 1998, p. 99).
iniziale, pieno e finale con forme di lunga durata Ugas non è d’accordo con la valutazione di uno
che rimarranno in uso, con poche variazioni, sino standard qualitativo più elevato e definisce le pro-
alla prima età del ferro. La proposta viene fatta sulla duzioni del BF di “un sostanziale livello artigianale
base dei complessi editi che sembrano garantire una inferiore” sia nei confronti del BR sia del IFe (Ugas
buona affidabilità stratigrafica e valutando quindi le 1995, p. 139).
associazioni tipologiche documentate. In generale i complessi del BF appaiono carat-
terizzati da un elevato livello di omogeneità, sia
formale sia tecnologico, in cui sembra rilevarsi il
Dati cronologici e culturali superamento delle differenziazioni geografiche che
caratterizzarono il BR.
Il Bronzo finale 1 Questo è vero solo in parte in quanto proprio lo
In una fase iniziale del BF potrebbero essere sviluppo in continuità con il periodo precedente ha
ascritti quei complessi in cui si notano: l’afferma- determinato una caratterizzazione osservabile in al-
zione di forme nuove, come l’attingitoio, lo scodel- cuni contesti stratificati che appaiono strettamente
lone lenticolare (Campus e Leonelli 2000, p. 108) correlati alla base tipologica preesistente.
144 A. DEPALMAS

Nel nuraghe Nolza-Meana (Cossu e Perra 1998; con il contesto di Mitza Pidighi, forse anche a causa
2002, pp. 518-521), dove nell’ambiente I venne della natura del deposito connesso ai riti di fonda-
documentato un aspetto a pettine del BR, il corti- zione del vano.
le B ha restituito un deposito formatosi sopra uno A favore dell’attribuzione al BF1 del noto con-
strato di crollo e di abbandono in cui sono presenti testo del villaggio di Brunku Madugui (Lilliu 1982,
soprattutto scodelle troncoconiche, scodelle ad orlo pp. 106-109) o Bruncu Maduli-Gesturi (Usai
rientrante con maniglie, ciotole e tazze carenate 1990), è la presenza di tegami, di scodelle ad orlo
con pareti verticali o lievemente rientranti, vasi a rientrante, anche con beccuccio (?) (Lilliu 1982,
collo, anche con cordone alla base del collo e anse fig. 115, 1), di anfore a largo colletto cilindrico e
a gomito rovescio, una brocca con bocca a taglio corpo globulare, di brocche a collo largo, di vasi
obliquo. Rispetto al BR si nota il forte decremen- a collo con anse a gomito, e l’assenza del boccale
to delle coppe di cottura e delle scodelle con risega monoansato e delle decorazioni.
interna, la scomparsa dei tegami e la forte presenza Il nuraghe Antigori-Sarroch nella torre F, ha re-
di ciotole e tazze carenate in linea con il trend ma- stituito una stratificazione in cui al di sopra dello
nifestatosi alla fine del BR. I materiali sono quasi strato 8 del BR vi era un battuto pressoché sterile e
esclusivamente inornati, fatta eccezione per i pic- uno strato 7 caratterizzato da numerose scodelle in
coli elementi a pastiglia e per le bugne ellittiche, a ceramica grigio nuragica, ciotole carenate, olle con
lingua e a listello rettangolare; al di sopra o in cor- orlo ingrossato a sezione subcircolare o triangolare
rispondenza della carena sono presenti anse di pic- con angoli arrotondati, vasi a collo (?) e anse a go-
cole dimensioni schiacciate a tubercolo, con impo- mito rovescio che potrebbe essere ascritto a questo
ste allargate, reinterpretazioni della tipica ansa del orizzonte. Analogamente il livello III della torre C,
BR, rese anche nella versione atrofizzata e impervia può essere considerato indicativo di un momento
e anch’essa già documentata nel BR (Sebis 1998, di passaggio al BF1 (Relli 1994, pp. 43, 48, 52),
tav. XV, 5). Tra le forme di nuova introduzione vi nel cui ambito sembra ben rientrare la presenza
è l’olla biconica a orlo svasato con due maniglie e della tazza-attingitoio, di teglie, scodelle, ciotole e
due prese, poco diffusa ma ben collocabile nell’am- vasi a collo in grigia nuragica di tipi simili a quelli
bito della fase. La presenza di una brocca askoide del livello sottostante del BR, pur se di qualità più
con collo largo, corpo schiacciato con scanalature e scadente.
cerchielli sull’ansa ritrovata nella camera superiore
del mastio e, soprattutto, di un boccale con corpo Il Bronzo finale 2
ovoide, orlo ingrossato e ansa a nastro decorata da Si propone di assegnare alla fase piena del Bron-
impressioni circolari (fig. 6A, 14) sembra ricondu- zo finale quei contesti che presentano un comples-
cibile ad un momento di elaborazione di fogge che so articolato attestante l’avvenuta acquisizione di
giungeranno ad una completa caratterizzazione in nuove forme funzionali specializzate che perdure-
una fase piena ed avanzata del periodo. ranno e si affermeranno diffusamente, sebbene con
Un orizzonte analogo è quello documentato nel qualche variazione tipologica, sino all’età del ferro.
significativo deposito della capanna 5 del nuraghe In questi ambiti compare in maniera ricorrente la
Adoni-Villanovatulo (Campus e Leonelli 2003) e decorazione, sebbene sia ancora limitata a esigue
a questa fase iniziale dovrebbe poter essere riferi- attestazioni e a pochi motivi circoscritti a piccole
to anche quello riconosciuto da A. Usai negli strati parti del vaso.
61/I e 13/III di Mitza Pidighi-Solarussa, dove viene Nei diversi complessi dell’oristanese che rientre-
segnalata la persistenza di tegami decorati a pettine, rebbero nell’aspetto definito da Sebis della “cerami-
e la presenza del calefattoio realizzato in ceramica ca grigio cenere” come Cuccuru is Arrius-Cabras,
tornita di colore grigio cenere così come le ciotole le ceramiche presentano in prevalenza impasti
carenate e le scodelle ad orlo rientrante mentre in e superfici di colore grigio chiaro con un campo
un’altra classe, sempre piuttosto fine, sono model- di variabilità che varia tra i toni del verde, viola,
late olle con collo distinto e orlo ingrossato a sezio- nero mentre meno frequenti sono le colorazioni sui
ne subcircolare con larghe anse ad anello passanti a toni del marrone e del rosso. Nel tempio a pozzo
gomito rovescio (Usai 2001, pp. 49-50, 2008, fig. di Cuccuru is Arrius, nel livello corrispondente al
1). L’esame del contesto della capanna 135 di Ba- secondo momento di frequentazione, sono docu-
rumini pertinente al Nuragico I Inferiore di Lilliu mentati pochi tegami, scodelle emisferiche, nume-
(Santoni 2001a, pp. 69-75), rivela strette analogie rose ciotole carenate con pareti verticali rettilinee
ETÀ DEL BRONZO 145

o concave anche estroflesse, con piccole pastiglie o fittili poco depurati ma ben cotti di colore rosso
decorazioni a zigzag, scodelle ad orlo rientrante con arancio.
ansa a maniglia, olle globulari o ovoidali con collo Tra i tipi nuovi c’è una rara teglia a settori -pre-
a profilo concavo, olle con orlo a sezione quadran- sente altrove solo a Brunku s’Omu-Villaverde (Usai,
golare o ingrossato a cordone, forme askoidi con e Locci 2008, fig. 4, 1) e a Funtana Coberta (Ma-
anse a bastoncello decorate con punti impressi o nunza 2008, pp. 189, 203)-, l’olla a colletto con
con motivi a tratti obliqui e fondi ad anello (Sebis maniglie e prese, gli scodelloni lenticolari con anse
1987, p. 109, nota 29) (fig. 6B, 16-21, 25, 30). Tra verticali, il vaso a listello esterno -presente anche
le forme innovative è significativa sia la presenza nella borraccia quadriansata, sepolta al centro del-
dell’anfora a corpo biconico, con collo lievemen- la camera, forse per un rito di fondazione (fig. 6B,
te svasato decorato alla base da coppelle e anse a 35)-, il boccale con un’ansa a gomito, le brocche a
bastoncello forate, sia del calefattoio con piede ad collo cilindrico con bocca orizzontale (fig. 6B, 36-
anello, decorato da cerchielli con coppella al centro 37) e con taglio obliquo e solcature sul collo, i doli
(fig. 6B, 27-28). con anse a X, invero non illustrate (Perra 2003, pp.
L’anfora minaturistica di Cabras presenta strette 83-91). Benché nella descrizione del contesto di
analogie con quella del corredo della tomba a corri- giacitura della torre e del cortile non venga rilevata
doio di Brunku Espis-Arbu, di recente riconsidera- alcuna disomogeneità e i materiali del cortile siano
ta da Campus e Leonelli 2006b, dove è documen- stati attribuiti alla fase iniziale del BF, Campus ha
tata l’associazione di anfora, brocca askoide con avanzato la proposta di riconoscere nel contesto “al-
piede ad anello e ciotole carenate con presa forata meno due fasi” e una terza di passaggio al IFe, forse
(Taramelli 1927, p. 362). sulla base di materiale ancora non edito (Campus e
Sembra ben rientrare in questa fase anche il Leonelli 2006c, p. 387, nota 161). Al BF2 -o forse
contesto delle capanne 2 e 12 intorno al nuraghe alla compresenza delle due fasi BF1 e 2- riporte-
Brunku s’Omu-Villaverde, in cui si individuano la rebbero le ciotole e gli scodelloni con orlo distinto
teglia a settori, i tegami con alte pareti, la ciotola a (fig. 6B, 22-23), le olle con orlo rientrante a sezione
profilo sinuoso, lo scodellone a pareti rientranti con quadrangolare o con orlo ingrossato sottolineato da
maniglie, il dolio con cordone sotto l’orlo, la lucer- un cordone, i vasi con collo svasato e il boccale con
na ellittica, gli attingitoi, l’alare e i calefattoi anche ansa a gomito (fig. 6B, 36) (Perra 2003, figg. 34-
con nervature in rilievo come nel vano 135 di Ba- 36), non presenti nei contesti sopra descritti per il
rumini, ed elementi decorativi costituiti da punti BF1 mentre la quasi totale assenza di decorazioni
impressi sull’ansa a gomito, impressioni a spina di farebbe propendere per un momento più antico.
pesce su una ciotola carenata, coppelle sulla spal- Anche il livello I della torre C del nuraghe Anti-
la di una brocca askoide (Usai e Locci 2008, pp. gori-Sarroch sembrerebbe riferibile ad una fase pie-
529-532). na del BF in cui coesistono elementi di lunga dura-
Il deposito della cisterna del nuraghe Adoni, ta come le scodelle con orlo ingrossato e sbiecato, le
rivela “il coevo utilizzo ed anche il simultaneo ab- ciotole e tazze carenate, le olle con orlo rientrante
bandono” di due anfore a collo svasato distinto e in ceramica grigia nuragica di qualità non elevata,
indistinto, di cinque brocche e di uno scodellone insieme ad elementi innovativi come la lucerna cor-
lenticolare con orlo distinto. A una brocca con boc- diforme, il vaso con piede ad anello, lo scodellone
ca a taglio obliquo e collo cilindrico in asse con il lenticolare con anse a nastro, il boccale con ansa a
corpo ovoidale, sono associate due brocche askoidi gomito rovescio e la decorazione a tacche sull’ansa
con collo lievemente eccentrico dall’asse verticale e di una brocca askoide (?) (Relli 1994, tavv. III-IV).
un’altra, carenata e con piede ad anello, con due file Al BF2 potrebbe essere attribuito il vaso con-
di coppelle separate da una solcatura alla base del tenitore del ripostiglio di frammenti di lingotti
collo, anch’esso con solcature parallele (Campus e ox-hide di Funtana Coperta -Ballao deposto in un
Leonelli 2006b) (fig. 6B, 26, 38-40). ambiente adiacente al pozzo sacro (Manunza 2008,
Nello strato 2 della torre A e in quello 1 del cor- pp. 232-233) che nella forma dell’olla a corpo glo-
tile del nuraghe Arrubiu-Orroli è stata notata una bulare con orlo prominente all’interno riporta ad
diminuzione sia della grigia nuragica -rappresentata esemplari che persistono con lievi variazioni tipolo-
da scodelle e ciotole di piccole dimensioni-, sia dei giche per lungo tempo ma che le anse pressoché a
tegami e delle coppe di cottura e un incremento di gomito rovescio connotano bene nel BF.
146 A. DEPALMAS

Il Bronzo finale 3 impressi sui cordoni alla base del collo, le incisioni
Come già ribadito da diversi autori, sulla base a chevrons (fig. 6C, 41, 53, 57-61).
della documentazione attuale non è possibile sepa- I vasi a collo con cordone decorato con punti
rare distintamente gli aspetti del Bronzo finale da impressi se nei nuraghi Cobulas-Milis (Santoni et
quelli della fase iniziale della prima età del ferro alii 1991, p. 950, fig. 5.2) e Santu Miali-Pompu
giacché è accertato “un rapporto di continuità sulla (Usai et alii 2008, fig. 5, 6) e nell’insediamento
base di elementi tipologici comuni” (Sebis 2008, di Coi Casu-Sant’Anna Arresi (Relli 2008, fig. 8,
p. 495). Su questa base è fondata anche la deter- 2-2a) sono riferibili a contesti riconducibili con una
minazione del BF3 di Campus (Campus e Leonelli certa sicurezza al BF, nel nuraghe Santu Antine-
2006c, pp. 39-392) in cui però vengono fatti rien- Torralba (Moravetti 1988, fig. 4.12) non sono sicu-
trare contesti francamente ascrivibili al IFe. ramente disgiungibili da elementi del primo Ferro
Sulla base di pochi ma significativi complessi e così anche nel Santa Barbara-Bauladu (Cavalier e
sembra però possibile tratteggiare alcuni dei carat- Depalmas 2008, p. 291).
teri che corrispondono alla fase che precede il de- Anche tra i materiali ritrovati alla profondità di
butto dell’età del ferro e ne anticipa taluni elementi circa 7 m nel pozzo del nuraghe Lugherras vi sono
caratteristici, pur confermando l’impossibilità di elementi ascrivibili a questa fase come la brocca con
operare un discrimine netto sulla base di una docu- bocca obliqua e ansa con canale e beccuccio asso-
mentazione archeologica spesso ambigua per la sua ciata alle ciotole carenate con pareti svasate e prese
incompletezza. alla carena e a vasi con anse a gomito rovescio (Ta-
L’affermazione di alcune fogge quali ciotole ca- ramelli 1910, coll. 519-521). Dal fondo dello stes-
renate con pareti fortemente svasate, brocca askoi- so pozzo provengono materiali probabilmente da
de anche con ansa con canale e beccuccio, bottiglia, riferire allo stesso orizzonte quali un’olla a colletto
vaso a collo con corpo ovoide e anse a gomito ro- biansata e quattro vasi quadriansati con collo ben
vescio, dolio con orlo a cordone, boccale monoan- sviluppato a pareti rettilinee svasate, uno dei quali
sato e il significativo aumento delle decorazioni in- con decorazione a rocker che sembra già riportare
cise sono elementi che contraddistinguono questo ad un contesto di IFe.
orizzonte e che, spesso, solo per l’assenza del vaso Un contesto riferibile all’orizzonte del BF3 è
piriforme, del vaso a saliera, della borraccia e del- anche quello messo in luce nel vano F del villaggio
la decorazione a cerchielli concentrici è possibile di S’Urbale-Teti dove insieme alle scodelle ad orlo
collocare nel BF3 piuttosto che nella prima età del rientrante con maniglie e alle ciotole carenate con
ferro. pastiglie applicate, vi sono brocche askoidi con pie-
Ritengo che in questo senso i materiali nuragici de ad anello e decorazione a spina di pesce, l’anfora
ritrovati al Castello di Lipari costituiscano ancora con corpo biconico, l’olla a colletto biansata ana-
un indicativo punto di riferimento per la signifi- loga a quella dal nuraghe Lugherras (Fadda 1987,
catività delle associazioni offerte dal contesto. Le 1990, pp. 110-117).
classi ceramiche rappresentate non sono numerose Con la prudenza dovuta al limitato numero di
e, tra queste, oltre a poche forme aperte come uno reperti diagnostici rinvenuti, attribuirei a questa
scodellone, una scodella e una ciotola a carena arro- fase anche il deposito del pozzo A di Matzanni-
tondata, si tratta di vasi chiusi soprattutto brocche Vallermosa che ha restituito soprattutto scodelle ad
askoidi e non ben classificabili brocche o anfore, orlo rientrante o ingrossato e scodelloni lenticola-
vasi a collo, un dolio, un vaso di grandi dimensioni ri, vasi a collo svasato molto sviluppato con anse
dal corpo ovoide, una lucerna a navicella con estre- a gomito rovescio e qualche pezzo decorato tra cui
mità a spigolo acuto; la ceramica è ben depurata un frammento con motivo a spina di pesce reso a
con un buon livello di finitura, per la maggior parte stralucido e una ciotola con cordone e decoro a spi-
di colore rossiccio e marrone, con pochi elementi na di pesce (Nieddu 2007, pp. 20-21, tavv. 12-13),
grigio scuro (Cavalier e Depalmas 2008, pp. 294- peraltro analogo ad uno di Mitza Pidighi, del livello
298). Le brocche di cui è ricostruibile la forma ri- datato ora al IFe.
portano ad esemplari con bocca a taglio obliquo e Il recente riesame e aggiornamento dei dati re-
corpo biconico o arrotondato. Ben caratterizzati lativi ad alcuni contesti considerati punti di riferi-
sono i temi decorativi come gli zigzag realizzati a mento nell’ambito del BF come Nuracraba-Orista-
stralucido, le coppelle e i cerchielli impressi, le fasce no (Santoni e Sebis 1984, pp. 97-101, 103), Santa
di linee alternate a bande con spina di pesce, i punti Barbara-Bauladu (Sebis 1986) e Mitza Pidighi-So-
ETÀ DEL BRONZO 147

larussa (Usai 2000, p. 50), costituisce un’occasione L’evoluzione dalla brocca all’askos quale tratteg-
di riflessione sul carattere di estrema fluidità che giata da Campus e Leonelli si svolge nell’ambito del
possono avere le valutazioni relative ai complessi in BF e del IFe e prendendo le mosse dalla brocca con
questione e ad altri analoghi. bocca orizzontale, collo cilindrico piuttosto largo
La pubblicazione di nuovi elementi quali il vaso e corpo a sviluppo coassiale documentata a partire
a saliera, le anse decorate con cerchielli concentrici, dal BR, si articola in forme con bocca obliqua e
i vasi piriformi e le pintadere nel caso di Nuracra- simmetria assiale, e in brocche askoidi con bocca
ba (Sebis 2008b, p. 496, cds), le anfore piriformi obliqua e corpo caratterizzato da “minore o mag-
con finto beccuccio, le complesse decorazioni incise giore eccentricità del collo rispetto all’asse verticale”
e le anse con canale e beccuccio decorate con cer- (Campus e Leonelli 2000, p. 392) che mostrano un
chielli concentrici nel livello superiore dello strato ampio campo di variabilità sino ad esemplari con
13 a Mitza Pidighi (Usai 2007, pp. 41-45), e i vasi collo stretto e fortemente eccentrico caratteristici
piriformi con finto beccuccio riccamente decorati, dell’età del ferro insieme agli askoi propriamente
il portabrace, la pintadera e l’askos a collo stretto detti.
a Santa Barbara (Sebis 2007, pp. 80-82, fig. 26, Un aspetto rilevante è quello che vede comun-
9-14) sposta con ragionevole certezza l’attribuzione que la persistenza dei tipi con collo largo e in asse
dei contesti alla prima età del ferro invero come già con il corpo anche in fasi nelle quali è gia docu-
avanzato per Mitza Pidighi “Bronzo Finale termi- mentata l’evoluzione verso tipi con collo eccen-
nale con possibile prolungamento nella prima età trico come esemplificato anche all’interno di uno
del Ferro” (Usai 2000, p. 50) e per Santa Barbara stesso ambiente nel vano 12 dell’insediamento del
“sembra che segni sviluppi ravvicinati verso la Pri- IFe di Genna Maria-Villanovaforru, (Badas 1987,
ma Età del Ferro, se non anche momenti iniziali” tav. IV).
(Sebis 1986, p. 275). L’ansa a gomito rovescio compare in forma poco
In un orizzonte analogo rientrerebbero anche i sviluppata, con profilo arrotondato e posizione
complessi di Palmavera-Alghero (Moravetti 1992), orizzontale nello strato I della torre C dell’Antigori
Serra Niedda-Sorso (Rovina 2002), Nuraghe Fun- (Relli 1994, tav. IV, 16) quindi la foggia si evolverà
tana-Ittireddu (Campus e Leonelli 2002) nei quali in una forma lievemente schiacciata e luce ellittica
si riscontra l’associazione di tipi ben documentati sino ad esemplari di forma allungata con gomito
nell’ambito del BF con altri che sembrano caratte- ben accentuato e inclinato verso l’alto nell’ambito
ristici del IFe. di distinzioni cronologiche forse molto lievi come
Tra i primi vi sono le ciotole carenate con dia- indica la compresenza dei diversi tipi a Lipari (Ca-
metro massimo all’orlo e pareti concave anche mol- valier e Depalmas 2008, figg. 3-4) e a Palmavera
to sviluppate e svasate (fig. 6C, 48-49) che rientra- (Moravetti 1992, fig. 105).
no in un ampio campo di variabilità riscontrabile
nei tipi 431-433, 435-451, 458-459, 461, 465-473
della classificazione Campus e Leonelli 2000, le Aspetti insediativi
scodelle ad orlo rientrante con maniglie che rientra-
no nei tipi 270-271, 273-275, 277-280, 303-308 e Nel BF numerosi indizi portano a supporre che
il boccale a corpo arrotondato e orlo rientrante, a i caratteri e l’assetto territoriale formatisi nel BM e
colletto o svasato, con ansa a gomito rovescio come BR, con l’edificazione dei nuraghi, subiscano muta-
nei tipi 639-648, 650-653 che nel IFe si caratteriz- menti sostanziali che portano alla fine del fenome-
zerà anche per un’ansa ad occhiello contrapposta a no di costruzione di tali monumenti.
quella a gomito. Il progressivo indebolimento del concetto di
Nei tipi che appaiono ampiamente diffusi nel nuraghe come punto di riferimento della società
IFe rientrano i bacini con anse a gomito e parete riflette una reale trasformazione che si concretizza
sagomata quali si ritrovano nella struttura 7 di Iloi- anche nel contemporaneo affermarsi, con forme
Sedilo (G. Tanda, comunicazione in questo con- rinnovate e consolidate, del sistema insediativo dei
vegno), nel nuraghe Funtana-Ittireddu (Campus e villaggi.
Leonelli 2002, fig. 3, 1) e nel santuario di Su Mon- Gli abitati di questo periodo sono costituiti,
te-Sorradile (Santoni e Bacco 2008, figg. 16, 6; 19, oltre che da edifici circolari, da vani di varia for-
1) dove l’insieme dei materiali appare attribuibile a ma accessibili attraverso un cortile centrale che li
quel periodo. raccorda così da dare corpo a strutture ad isolati.
148 A. DEPALMAS

Il villaggio si sviluppa attorno al nuraghe, talvolta indicare che, anche sulla base di impianti impostati
sovrapponendosi a tratti murari andati in rovina o nel BR (Usai 2000, Fadda 2007, p. 87), il pieno
invadendo il cortile e riutilizzando nelle costruzioni sviluppo dei santuari ha corso nel BF3 e prosegue
materiale lapideo crollato dalle parti alte delle torri nel IFe.
come a Cuccurada-Mogoro (Atzeni et alii 2001, p. La diffusione dei bacili e delle ciotole carenate,
32) o, nel Nolza-Meana, creando spazi di vita sopra delle anfore, delle brocche e dei boccali sia all’inter-
le rovine del crollo che occlude l’accesso all’apertura no dei villaggi sia soprattutto nell’ambito dei luoghi
nel piano alto della torre principale (Cossu e Perra di culto indica consolidate forme di libagione ritua-
1998, p. 99). lizzata in ambito domestico e comunitario.
Merita senz’altro di essere approfondito il dato Ad un rituale di fondazione riporta il deposito
emerso a Nuracraba-Oristano dove un livello di ab- basale della capanna 135 di Barumini dove, all’in-
bandono -costituito da un sedimento sabbioso ste- terno di otto pozzetti, furono deposti un calefatto-
rile della potenza di circa mezzo metro- si interpone io, dischi fittili, e ciotole carenate contenenti cene-
tra il deposito del BR e quello del IFe senza indizi ri, carboni, resti di volatili, lagomorfi e cervi.
di rovina delle strutture murarie (Sebis 2008, pp. Il ritrovamento di materiali analoghi all’interno
493-494). di grotte suggerisce l’estensione di pratiche cultuali
La messa in opera di uno, forse due, silos di sia in cavità naturali come nel caso di Su Gruttoni
muratura della capacità di circa 150 quintali (Per- Mauris-Iglesias (Alba 2008) e di Su Benatzu-Santa-
ra 2003, pp. 81-83) presso le mura esterne del nu- di (Lo Schiavo e Usai 1995) sia all’interno di ipo-
raghe Arrubiu e la diffusione dei grandi dolii con gei artificiali neolitici come nella tomba 2 di Iloi,
anse a X, specie a partire dal BF3, è in relazione Sedilo, dove tra BF3 e IFe, entro una cista litica,
con l’intensificarsi delle produzioni cerealicole se- vengono deposti una ciotola carenata e resti vege-
condo quanto sostanziato da analisi palinologiche; tali combusti, forse nell’ambito di riti connessi agli
infatti, presso il nuraghe Gasoru-Orroli il passaggio antenati (Depalmas 2000, p. 73).
tra BR e BF sembra caratterizzato da un’accentuata A queste imponenti manifestazioni di architet-
deforestazione a cui fa riscontro una notevole esten- tura civile non corrispondono altrettanto grandiose
sione di pascoli di graminacee e di specie nitrofile. costruzioni di ambito funerario. Benché, infatti,
La elevata presenza di Chaetomium sp. porta ad im- continui l’utilizzo delle tombe di giganti non si co-
putare ad incendi la distruzione del bosco. Analo- noscono strutture costruite ex-novo mentre è docu-
ga situazione si riscontra nel contesto del BF di Su mentata, come per il BR, la realizzazione di tombe
Putzu dove il territorio deforestato presenta alcuni a corridoio con filari di pietre squadrate, subaeree
alberi residuali, pascoli nitrofili di origine antropi- come Motrox ’e Bois-Usellus (Contu 1955-57, pp.
ca e coltivazioni di graminacee (López et alii 2005, 157-181), semi-ipogee come Su Fraigu-San Sperate
99-101). (Ugas 1993b, pp. 103-120) o coperte da tumulo
Nella nuova organizzazione territoriale che con- come Brunku Espis-Arbus (Taramelli 1927) non-
segue l’emergere del ruolo primario del villaggio, ché di tombe singole a pozzetto (Ugas e Lucia 1987,
sembra acquisire una particolare importanza la pp. 255-259) con deposizioni semicombuste.
presenza degli edifici di culto comunitari (Santoni Tra gli oggetti di corredo figurano ornamenti
1990, pp. 171-173) quali pozzi, fonti, strutture di personali come l’elemento fusiforme d’osso e i va-
pianta rettangolare come templi a megaron ed edi- ghi d’ambra e di vetro, anelli e bracciali di rame e
fici con pianta retto-curvilinea e circolare, anche se argento e uno stiletto di ferro con manico di stea-
spazi per il culto vengono ricavati all’interno delle tite di Motrox ’e Bois, i vaghi di ambra tipo Allu-
strutture civili come nuraghi e villaggi. miere, di argento laminato d’oro e cristallo di rocca
Intorno ai templi si sviluppano abitati che sem- da Antas-Fluminimaggiore (Ibid., pp. 256-258), il
brano avere carattere temporaneo o comunque una bracciale di bronzo e gli elementi di collana di vetro
stretta correlazione con lo svolgimento delle feste di Su Fraigu-San Sperate.
comunitarie. Nella tomba di Su Fraigu, con almeno 292 inu-
Esempi come Gremanu-Fonni (Fadda e Posi mati in deposizione primaria, sepolti nell’arco di
1997, pp. 244-245), Sa Sedda ’e Sos Carros-Oliena circa 50 anni, oltre ai pochi elementi di ornamento
(Salis 2006), Mitza Pidighi-Solarussa (Usai 2000, è rilevante il ritrovamento di un sigillo di olivina
2007), Funtana Coberta-Ballao (Manunza 2008), con una scena di parto, attribuito a fabbrica cretese
Matzanni-Vallermosa (Nieddu 2007), sembrano e datato al XIII-XI sec. a.C. (Ugas 1993b, p. 11).
ETÀ DEL BRONZO 149

All’interno delle tombe è ancora documentata la Baccus Simeone-Villanovaforru (Lo Schiavo et alii
deposizione di schegge di ossidiana ritoccate e non, 1999, p. 504), la presenza delle asce piatte a spun-
segnalate a Motrox ’e Bois e a Su Fraigu. toni laterali -ritrovate nel nuraghe Flumenelongu-
È interessante rilevare che nella Gallura le anali- Alghero e nel tempio di Sa Carcaredda-Villagrande
si su resti umani del BF hanno permesso di notare Strisaili (Giardino 1995, pp. 200-205)- sembra ri-
differenze tra i gruppi sepolti nelle cavità naturali feribile ad una fase piena di BF e, dato che la Sicilia
denominate tafoni e quelli nelle tombe dei giganti. ha svolto un ruolo importante nella trasmissione di
I primi, malnutriti e dediti prevalentemente ad eco- questi tipi, rimarcherebbe l’importanza delle rela-
nomia pastorale, soffrivano di rachitismo, piorrea zioni tra Sardegna e area siciliana. I 12 frammenti
alveolare, tartaro, forti usure dentarie, i secondi in di asce appaiono comunque non pienamente ri-
stato di maggiore benessere presentavano tracce di spondenti ai caratteri tipologici noti in ambito si-
tumori e di iperostosi (Germanà 1999, p. 25). ciliano e occidentale e la loro attribuzione richiede
ulteriori studi.
Le produzioni nuragiche appaiono particolar-
La metallurgia mente indirizzate verso un articolato strumentario
da lavoro la cui produzione ha inizio verosimilmen-
Nell’economia di questa sintesi non può rien- te alla fine del BF per svilupparsi nel corso del IFe.
trare una trattazione dei molteplici aspetti che ca- Oltre a asce, scalpelli, punteruoli, trapani, lime e se-
ratterizzano la metallurgia del periodo, per la quale ghe, sono noti strumenti per lavorare la pelle come
si rinvia a specifici e dettagliati contributi (Archaeo- raschiatoi, lame, perforatori, con funzioni che fra i
metallurgy 2005). manufatti di bronzo nuragici possono essere state
È possibile comunque sottolineare alcuni ca- assolte anche da qualche particolare foggia di scal-
ratteri essenziali anche in continuità con aspetti pello, dagli stessi pugnali o dai pochi coltelli e dai
delineatisi nel BR, come l’importanza della metal- punteruoli, uguali o simili a quelli usati per il legno.
lurgia cipriota nella genesi delle produzioni nuragi- Tra gli strumenti agricoli vi sono picconi, zappe e le
che secondo un processo che prende le mosse dalle meglio documentate lame di falci. Tra le armi sono
importazioni di oggetti e dall’arrivo di metallurghi noti pugnali a codolo come quello della capanna
per giungere all’imitazione di fogge e a creazioni 5 di Santu Antine-Torralba e a base trapezoidale
originali. distinta da due incavi come l’esemplare da Su Be-
L’analisi dei ripostigli indica che nel periodo tra natzu-Santadi (Lo Schiavo e Usai 2005), anche con
BF e IFe finisce la produzione e la diffusione delle impugnatura in osso a forma di rocchetto a Santa
asce a margini rialzati, ha inizio e termine quella del- Anastasia-Sardara e con pomo semilunato a San-
le asce di origine e imitazione egeo-cipriota e, forse tu Antine-Genoni. Spade pistilliformi sono quelle
intorno al BF3, inizia la circolazione delle asce iberi- provenienti da Oroè-Siniscola e dall’Ogliastra, con
che che proseguirà durante l’età del ferro (Pala cds). lama larga nel terzo inferiore e accentuata nervatura
Il ripostiglio di Funtana Coberta-Ballao, col- centrale (Lo Schiavo 2000).
locato all’interno di un’olla a corpo globulare con Oltre agli indizi di cui già si disponeva relati-
orlo espanso e anse a gomito, conteneva 20,57 kg vi ad attività metallurgiche tramite fusione a cera
di frammenti di bronzo costituiti da 33 pezzi di lin- persa dal villaggio di Santa Barbara-Bauladu (Gal-
gotti ox-hide, spade votive, asce piatte, lame, lame lin et alii 1994) appaiono di grande importanza i
con alte percentuali di piombo, scarti di fusione e ritrovamenti del tempio di Matzanni-Villacidro in
di lavorazione e “asce piatte con spuntoni laterali cui ceramiche del BF3 sono in associazione con un
molto accentuati” (Manunza 2008, p. 232). frammento di figurina umana di bronzo presso la
Mentre i lingotti ox-hide e le spade votive ri- base litica su cui erano infisse le spade votive (Nied-
entrano pienamente nell’ambito di produzioni an- du 2007, p. 21) e le tracce di officina fusoria presso
che del BR e ripropongono l’associazione osservata il tempio a pozzo di Funtana Coberta-Ballao (Ma-
nei ripostigli del nuraghe Albucciu-Arzachena e di nunza 2007, p. 175).
154 A. DEPALMAS

Fig. 6
ETÀ DEL BRONZO 155

Sessione IV - Età del bronzo


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