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CRISI DEL POSITIVISMO

La convinzione positivista era che scienza indaga la realtà con metodo


scientifico, ricava la conoscenza di leggi certe, queste leggi regolano il
funzionamento della stessa.

-Ottimismo

-Fiducia nella scienza

Queste certezze entrano in crisi nel primo 900, alla crisi contribuiscono:

-Squilibri sociali, nella condizione di vita.

-La guerra come utilizzo per della tecnologia per uccidere.

-Nascita di nuove teorie scientifiche; Einstein elabora la teoria della


relatività che dal punto di vista culturale cambia le cose, infatti la parola
relatività di per se andava a contraddire l’oggettività scientifica del
positivismo questo perché per i positivisti c’era una realtà oggettiva
conoscibile da chiunque, mentre per Einstein la realtà era soggettiva,
spazio e tempo sono soggettivi.

Sulla cultura questo mette in crisi il concetto di “verità assoluta e certa”.

BERGSON
La dottrina di Bergson, relativa alle nozioni di coscienza, intuizione,
tempo e memoria ha influenzato profondamente la cultura e la
letteratura nei primi anni del Novecento: in particolare Proust e Svevo.

La coscienza è la consapevolezza, la percezione che l’uomo ha di sé,

del proprio corpo, delle proprie sensazioni, delle proprie idee, del
significato e degli scopi delle proprie azioni.

Tramite la coscienza, l’uomo ottiene una forma di conoscenza della


realtà, che lo pone in contatto con i suoi aspetti più profondi, meno
visibili, meno verificabili sul piano scientifico.

Questa forma di conoscenza si ottiene tramite una facoltà: l'intuizione.

Lettura psicanalitica della società, differente da quella verista e


futurista.

L’intuizione è l’atto con cui il campo dei concetti e delle leggi


scientifiche è oltrepassato, per cogliere la realtà, nella sua complessità,
nelle sue forme molteplici.

Forma più alta di intuizione è l’arte, in quanto penetra l’anima delle cose
infinitamente più a fondo di qualunque minuziosa descrizione, essa è
arte perché nella rappresentazione dell’oggetto esso è stato percepito
in un modo dall’artista.

TEMPO
Il tempo viene distinto da Bregson in in tempo spazializzato e tempo
vissuto.

TEMPO SPAZIALIZZATO: Tempo che può essere misurato con


l’orologio ed e reversibile.

TEMPO VISSUTO: Varia in base alla percezione del soggetto, si misura


in qualità e non in quantità, è irreversibile, dopo che è accaduto un
qualcosa esso non tornerà mai come la prima volta in cui è accaduta.

La memoria è il filo che collega e riattualizza ogni istante della vita.

FREUD
La psicanalisi contribuisce in maniera molto importante nella crisi del
positivismo attraverso il concetto di inconscio e di pulsioni inconsce.

L’uomo è spinto ad agire da pulsioni inconsce, ordini dettati dal super-


io o il risultato di conflitti tra es e super-io, cose che apparentemente
non ho deciso di fare ma che faccio in maniera inconscia.

Freud disegna una mappa della psiche umana che individua 3 luoghi:
es, io, super-io:

-ES: termine che definisce l’inconscio, quella parte di noi di cui non
sappiamo niente; è un groviglio di nodi irrisolti, pulsioni, istinti ed
esperienze vissute (alcune censurate o dell’infanzia).

Questi contenuti riaffiorano in maniera incontrollata, attraverso i sogni, i


lapsus e negli atti mancati (ad esempio dimentico le chiavi di casa,
questo è un qualcosa che è stato fatto dall’inconscio e che può avere
un interpretazione).

-IO: è la sfera cosciente, percezioni, sentimenti, interessi, idee di cui


l’individuo è cosciente e le accetta.

-SUPER IO: È l’insieme delle regole dei modelli di comportamento,


sociali, familiari, religiosi, storici, politici che ci costruiamo nel corso del
tempo.

Esso genera i sensi di colpa, ci mette sempre sotto giudizio e determina


le nevrosi, cioè il conflitto con l’inconscio, il conflitto più grande avviene
tra il principio di realtà (norme sociali, morali) e il principio del piacere.

IL DISAGIO DELLA CIVILTÀ


Luperini spiega il saggio di Freud:

La civiltà intesa come benessere ha un costo, cioè il disagio.

Gli intellettuali che operano nel primo quarto del 900 parlano nei loro
testi di questo sviluppo della società, essi denunciano la perdita delle
categorie tradizionali e del senso della vita individuale, da ciò ne deriva
un senso di smarrimento, di disagio.

Il disagio viene rappresentato nel 800 come un dolore, nel 900 come
un’ansia, un angoscia.

Il dolore presuppone un coinvolgimento consapevole dell’individuo,


conosce i motivi del proprio dolore, esso ha una causa identificabile.
L’angoscia implica una situazione di disagio continua che non ha una
causa identificabile e che per questo non può essere interrotta.

Dopo la teoria della relatività di Einstein e le teorie fisiche di Planck


spazio e tempo smettono di essere oggettive e diventano soggettive.

Per questo subentra al personaggio manzoniano un personaggio


disorganico, privo di identità e coerenza, di sensazioni.

Freud è il maestro di una generazione che in rivolta tenta di uccidere i


propri padri giocando la carta della rivoluzione, del sovversivismo e ora
quella artistica e della avanguardie.

COMPLESSO DI EDIPO
Freud prende spunto da una tragedia di Sofocle, racconta di Edipo e
Laio, sovrano di Tebe.

Egli ricevette una lettera da un indovino che diceva che uno dei suoi 3
figli l’avrebbe ucciso, così egli provvede ad uccidere ogni figlio che
nasce.

Affida il compito ad pastore che indeciso se gettare il bambino giù da


una rupe decide di tenerlo con se.

Edipo cammina verso Tebe ed entra in collisione con un carro al cui


interno c’è Laio, che muore.

Entrato in città risolve l’enigma della sfinge liberando Tebe dalla peste,
dopo questo viene acclamato dalla città e prende in sposa Giacasta,
sua madre, con cui avrà due figli.

Incuriosito dalle sue origini chiede a Tiresia le sue provenienze e quello


che scopre lo porta a scappare da Tebe.

Il complesso di Edipo in chiave metaforica trasmette due dimensioni


fondamentali dell’esistenza umana: identità e relazione.

Dal punto di vista del figlio maschio egli desidera la madre, così per
sedurla imita il padre, che crede ci sia un alleanza con il figlio che in
realtà vuole prendere il suo posto.

In questo processo di imitazione il figlio crea la propria identità


maschile.

Dopo tutto questo il padre continua ad andare a letto con la madre e


nel figlio subentra la frustrazione, che si tramuta in due possibili esiti:

depressivo o incentivo.

I RIFLESSI NELLA LETTERATURA

ROMANZO 800 ROMANZO 900


Molto importante il rapporto tra Cede l’interesse per il
personaggio e ambiente, l’uomo condizionamento ambientale, il
veniva condizionato dal contesto personaggio viene osservato nella
storico e familiare. sua interiorità.
Personaggi non più a tutto tondo. Personaggi scissi, inetti, incapaci
di vivere e schiacciati dal
meccanismo della società e che
scoprono l’incomunicabilità.
Opera chiusa. Opera aperta (non c’è un finale, ci
sono tanti punti di vista del
narratore).
Narratore esterno, impersonale, Narratore è il personaggio che
oggettivo. parla in prima persona, in terza
(con molti punti di vista).
Narrazione in ordine cronologico. Narrazione non logica e
cronologica, ci sono flashback,
anticipazioni, narrazioni per nuclei
tematici, fatti accostati per libera
associazione, digressioni,
monologo interiore e flusso di
coscienza.

MARCEL PROUST
Nasce a Parigi nel 1871 da una famiglia borghese, nell’infanzia è molto
legato alla madre ed ha paura del padre.

Dopo aver completato gli studi con il massimo dei voti si arruola in
fanteria come volontario ma il problema respiratorio gli impedisce di
continuare.

Nel 1893 si laurea in legge a Parigi.

Essendo benestante frequenta i salotti che contano dove incontra


autori di alto spessore.

L’esordio letterario con “i piaceri e i giorni” non ottiene grande


successo e per questo per un periodo di dedica alla traduzione ai
saggi.

La morte dei genitori lo fa precipitare nello sconforto ma grazie


all’eredità non avrà problemi di denaro.

Nel 1908 l’autore inizia la stesura di “alla ricerca del tempo perduto”,
diviso in 2 volumi, una parte verrà pubblicata postuma.

Scrive per 14 anni giorno e notte e il primo volume intitolato “Dalla


parte di Swann” viene rifiutato da un prestigioso editore e così lo
pubblica a sue spese.

Una parte dell’opera è dedicata all’amico Alfred Augustine, che muore


in un incidente di volo con l’aereo regalatogli da Proust.

Il successo degli altri volumi della Recherche e la vittoria del premio


Goncourt lo convincono a uscire dall’isolamento.

Le sue condizioni di salute sono ormai gravi e nel 1922 muore per una
bronchite.

LA RICERCA DEL TEMPO PERDUTO


Monumentale autobiografia introspettiva, sullo sfondo c’è la Francia di
fine secolo.

Composto da 7 volumi, la strada di Swann, è il primo volume che non


viene accettato da Gallimard.

Proust è influenzato dal simbolismo e da Bergson.

Narra in prima persona attraverso un monologo interiore (narratore


interno protagonista che parla a se stesso).

Un ruolo centrale è quello della memoria, che aiuta a riattualizzare i


ricordi, a riprende dunque il tempo perduto.

Il recupero memoriale è scatenato da un oggetto, una sensazione che


può far provare di nuovo, in questo caso è un biscotto che provoca una
sensazione di piacere e di gioia che spinge il protagonista a tronare
indietro con la memoria e rivedere il luogo.

Questo procedimento non è una conoscenza analitica continua, Proust


distingue tra 2 tipi di memoria:

Volontaria: quando cerco di ricordare qualcosa, ad esempio delle date


o delle nozioni; se questo tipo di memoria viene applicato al passato è
fallimentare, se mi sforzo di ricordare a tutti i costi una cosa vengono
fuori dei frammenti, qualcosa di sterile.

Involontaria: il ricordo sorge da solo, da un profumo, un suono, un


sapore; è l’unica forma di memoria che mi restituisce il passato per ciò
che è stato.

Questo comporta delle ripercussioni sullo stile perché essendo un


introspezione i dialoghi sono pochi, nulli, le azioni sono poche, poche
sequenze narrative, molte sequenze riflessive.

Prosa lenta e riflessiva con digressioni.

MONOLOGO INTERIORE
Fa uso della tecnica dell’indiretto libero ed è applicato per dar voce
all’interiorità.

Il monologo interiore è’ caratterizzato da:

• Mancanza di un verbo introduttivo/dichiarativo di comunicazione.

• Uso della prima persona e prevalenza dei tempi verbali presente e


infinito.

• Comunicazione dei pensieri dei personaggi secondo ordine logico/


sintattico.

• Espressioni tipiche del linguaggio parlato (es. le domande dirette).

JOYCE
Joyce è di una famiglia cattolica, il padre era un uomo inflessibile con
10 figli.

Frequenta un collegio di gesuiti, quindi particolarmente rigoroso sul


piano della disciplina e morale/cattolico.

Amante della letteratura italiana

Una volta sposato si trasferisce a Trieste dove insegna inglese, qui


conosce Italo Svevo, il quale verrà spronato e motivato da Joyce dopo
le prime delusioni letterarie che lo porteranno a pubblicare “La
coscienza di Zeno”.

OPERE E IDEOLOGIE
Epifanie: Joyce chiama alcune sue opere con questo nome, sono
rivelazioni dell’essenza di una cosa, momento nel quale un oggetto o
una situazione noti appaiono in una forma nuova e dotata di un
significato rivelatore.

Work in progress: “Opera in divenire”, allude all’aspetto di opera


aperta tipico del romanzo novecentesco.

ULISSE (edito nel 1922)

Il romanzo più sperimentale che la letteratura del Novecento abbia


concepito

• è diviso in 18 capitoli-episodi, si svolge nell’arco di una sola giornata

(il 16 giugno 1904, data chiave nella vita di Joyce, che in questo giorno

ottiene il primo appuntamento con quella che sarà la compagna di tutta


la sua vita), ad ogni ora corrisponde un episodio e un canto
dell’Odissea.

• Il protagonista è Leopold Bloom, agente pubblicitario di origine


ebraica, uomo di mezza età e di media cultura, sposato con Molly,
cantante lirica in declino, donna sensuale e infedele.

• Leopold Bloom trascorre l’intera giornata (dall’alba a notte inoltrata)


con il giovane studente Stephen* Dedalus** vagando per Dublino (i due
sono complementari: l’uno cerca chi possa sostituire suo figlio morto
fanciullo e l’altro cerca un padre).

La novità più rilevante del romanzo sono la massiccia presenza del


monologo interiore e l’impiego della tecnica dello stream of
consciousness : flusso di coscienza

• Alla base vi è una narrazione in terza persona che descrive azioni e


movimenti del protagonista.

• Di colpo questa narrazione “oggettiva” viene interrotta e si inseriscono


frammenti di pensieri del personaggio senza alcuna indicazione di
passaggio.

• c’é la registrazione diretta (al presente) dei contenuti della mente nel
loro farsi, attraverso associazioni libere, casuali, disordinate. In
definitiva una voce tra la coscienza e l’inconscio.

• L’effetto per il lettore è quello di gettare uno sguardo dentro la mente


del personaggio e assistere al fluire dei suoi pensieri.

• Sul piano linguistico la sintassi si frantuma, diviene caotica, i nessi


logici e sintattici saltano.

Trae ispirazione dall’Ulisse dantesco, in particolare del canto XXVI


dell’inferno, il paragone viene fatto tra il viaggio nell’inconscio e il
viaggio simbolico dell’Ulisse dantesco, progetta un viaggio reale e
simbolico allo stesso tempo per conoscere meglio se stesso, per
curiosità del mondo, per sfidare i limiti posti da Dio, così come fece
Ulisse oltrepassando le colonne d’Ercole.

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