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TRA LE DUE GUERRE (MODULO M3)

Avanguardie: termine usato in senso politico, è un modo metaforico di definire


gruppi di letterati, poeti, artisti, pittori che stanno sperimentano il nuovo, quindi
vanno in avanscoperta.

Avanguardie storiche: Futurismo, dadaismo, surrealismo, impressionismo.

Tratti salienti: rottura con il pubblico comune che viene disprezzato,


considerato anonimo e mediocre, si parla di massificazione dei gusti e di una
sensibilità moderna stereotipata (gusti poco evoluti).
Il rifiuto del pubblico e del mercato, con il rifiuto della mercificazione dell’arte
e della possibilità che essa potesse essere riprodotta in serie (fotografie,
discografia, editoria) e così perdesse il carattere di unicità ed originalità,
avviene rendendo l’opera illeggibile, solo una persona molto intelligente e colta
può comprenderla.
Ad esempio Marcel Duchamp con la “ruota di bicicletta” rende l’idea in
maniera totale.

Un’altra forma di reazione erano le provocazioni, durante le opere di teatro il


pubblico veniva deriso e provocato dai futuristi.

Sperimentazione: E’ un aspetto fondamentale delle avanguardie, essa avviene


tramite la ricerca di forma nuove e diverse, soprattutto dal punto di vista
formale.
Ogni gruppo elabora una nuova teoria, un programma, che viene pubblicato sui
giornali sotto forma di manifesto (manifesto della letteratura futurista;
manifesto tecnico della letteratura futurista; manifesto della moda futurista).

FUTURISMO
Nasce a Milano, la città più moderna ed industriale d’Europa, e ciò viene
esaltato dai futuristi nel manifesto (“Noi siamo sul promontorio dei secoli”).
I futuristi sono in polemica contro il passato, la chiamano polemica “anti
passatista”.
Filippo Marinetti elabora il primo manifesto del futurismo nel 1909 e lo
pubblica nella rivista francese “Le Figaro”, questo perché in quel periodo era in
Francia a studiare.

Nel manifesto viene rifiutata la letteratura decadente (“Noi rinneghiamo i nostri


maestri simbolisti, ultimi amanti della luna”), questo perché venivano
considerati legati ad una visione romantica, infatti all’amore per la luna
contrappongono le luci elettriche, cioè i lampioni, l’elettricità, la civiltà
industriale, nel complesso dunque una visione vitalistica.
Nonostante ciò dal simbolismo riprenderanno tantissimo, nel manifesto della
letteratura futurista molte tecniche che vengono promosse provengono dal
simbolismo.

Nei dipinti cercano di esprimere nella dimensione pittorica il movimento, la


velocità, la macchina, cioè il progresso.

I futuristi sono legati alle correnti nazionaliste ed interveniste, amano la guerra


e confluiranno nel fascismo.
I futuristi sono dunque:
Interventisti, perché considerano la guerra come “sola igiene del mondo”
Coltivano il mito dello stato forte, del culto della violenza e della forza, il
dominio dell’uomo sulla donna, la volontà di distruggere musei, biblioteche e
città d’arte.

Serate futuriste: erano una messa in opera della volontà di provocare, il


pubblico veniva deriso e molto spesso c’erano feriti, ci si lanciavano oggetti

MANIFESTO DEL FUTURISMO


1. Noi vogliamo cantare l’amor del pericolo, l’abitudine all’energia e alla
temerità.
2. Il coraggio, l’audacia, la ribellione, saranno elementi essenziali della nostra
poesia.
3. La letteratura esaltò fino ad oggi l’immobilità pensosa, l’estasi e il sonno.
Noi vogliamo esaltare il movimento aggressivo, l’insonnia febbrile, il passo di
corsa, il salto mortale, lo schiaffo ed il pugno.
PUNTI DI TIPO IDEOLOGICO, si affiancano al fascismo

4. Noi affermiamo che la magnificenza del mondo si è arricchita di una bellezza


nuova: la bellezza della velocità. Un automobile da corsa col suo cofano adorno
di grossi tubi simili a serpenti dall’alito esplosivo... un automobile ruggente,
che sembra correre sulla mitraglia, è più bello della Vittoria di Samotracia
(statuta antica greca)
5. Noi vogliamo inneggiare all’uomo che tiene il volante (colui che ha il
potere, la guida), la cui asta ideale (riferimento all’organo maschile)
attraversa la Terra, lanciata a corsa, essa pure, sul circuito della sua orbita.
6. Bisogna che il poeta si prodighi, con ardore, sfarzo e munificenza, per
aumentare l’entusiastico fervore degli elementi primordiali.
7. Non v’è più bellezza, se non nella lotta. Nessuna opera che non abbia un
carattere aggressivo può essere un capolavoro. La poesia deve essere concepita
come un violento assalto contro le forze ignote, per ridurle a prostrarsi davanti
all’uomo.
8. Noi siamo sul promontorio estremo dei secoli!... Perché dovremmo guardarci
alle spalle,
se vogliamo sfondare le misteriose porte dell’Impossibile? Il Tempo e lo Spazio
morirono
ieri. Noi viviamo già nell’assoluto, poiché abbiamo già creata l’eterna velocità
onnipresente.

9. Noi vogliamo glorificare la guerra – sola igiene del mondo – il militarismo, il


patriottismo,
il gesto distruttore dei libertari, le belle idee per cui si muore e il disprezzo della
donna.
Questo è l’articolo che meglio riassume il movimento, un ideologia confusa.
La guerra è un bene perché si distrugge il vecchio e si può ripartire da
zero, la guerra crea la palingenesi (rigenerazione).
Amare il patriottismo non significa amare la guerra.
Libertari si riferisce agli anarchici.

10. Noi vogliamo distruggere i musei, le biblioteche, le accademie d’ogni


specie, e combat-
tere contro il moralismo, il femminismo e contro ogni viltà opportunistica o
utilitaria.
POLEMICA ANTIPASSATISTA

11. Noi canteremo le grandi folle agitate dal lavoro, dal piacere o dalla
sommossa: canteremo le maree multicolori o polifoniche delle rivoluzioni nelle
capitali moderne; (tutti i rumori della società moderna) canteremo il vibrante
fervore notturno degli arsenali (per fare la guerra) e dei cantieri incendiati da
violente lune elettriche (i lampioni); le stazioni ingorde (personificazione delle
stazioni) , divoratrici di serpi che fumano; le officine appese alle nuvole pei
contorti fili dei loro fumi; i ponti simili a ginnasti giganti che scavalcano i
fiumi, balenanti al sole con un luccichio di coltelli; i piroscafi avventurosi che
fiutano l’orizzonte, le locomotive dall’ampio petto, che scalpitano sulle rotaie,
come enormi cavalli d’acciaio imbrigliati di tubi, e il volo scivolante degli
aeroplani, la cui elica garrisce al vento come una bandiera e sembra applaudire
come una folla entusiasta.
CELEBRAZIONE DELLA TECNOLOGIA E DELLA SOCIETÀ
INDUSTRIALE
Viene fatta con una serie di similitudini:
“Noi canteremo le folle” - la massa
“Maree multicolori” - la concezione di arte dei futuristi, l’artista deve
mettere su carta ciò che è impossibile da percepire, i sensi vanno messi su
carta

È dall’Italia, che noi lanciamo pel mondo questo nostro manifesto di violenza
travolgente e
incendiaria, col quale fondiamo oggi il «Futurismo», perché vogliamo liberare
questo paese
dalla sua fetida cancrena di professori, d’archeologhi, di ciceroni e d’antiquari.
Già per troppo tempo l’Italia è stata un mercato di rigattieri. (rivenditori di
cose vecchie)
Noi vogliamo liberarla dagl’innumerevoli musei che la coprono tutta di cimiteri
innumerevoli.

MANIFESTO TECNICO DEL FUTURISMO


Le parole devono essere in libertà (dunque via le regole della grammatica)
Aboliti gli avverbi, gli aggettivi
Verbi solo all’infinito
Sostantivi vanno collocati a caso, non ci deve essere un filo logico nel discorso
(parole in libertà)
Abolizione della punteggiatura
Notazioni musicali (lento due tempi; presto…)
Arte totale: deve comunicare contemporaneamente suoni (onomatopee), ciò che
viene visto (parole disposte per formare il disegno di ciò che si sta leggendo;
carattere più o meno grande, cioè VISIVISMO GRAFICO), le percezioni
sensoriali.

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