Si sviluppa nella prima metà del 1800 è un movimento culturale che nasce in Germania con il
movimento letterario dello Sturm und Drang.
• Anni di Napoleone.
• Accordi di Vienna.
• Restaurazione.
• Moti rivoluzionari degli anni 20 al 48.
Il contesto letterario:
Madame de Staël “Sulla maniera e l’utilità delle traduzioni”
L’Italia è sotto il dominio straniero motivo per il quale scoppiano i moti rivoluzionari dai quali ne
conseguono poi diversi personaggi di straordinaria importanza per la storia politica italiana, come:
Mazzini e Cavour. Non é solo l’Italia ad essere coinvolta in questa rivoluzione ma anche tutta
l’Europa.
È un movimento nazionale.
Germania carattere fantastico e sognante. Due filologi tedeschi sviluppano una nuova
concezione di letteratura, affermando che esista una poesia naturale e una poesia d’arte
(imitazione). Movimento Sturm und Drang, e i poeti che ne appartengono fanno una distinzione
tra poesia ingenua degli antichi e quella sentimentale tipica dei popoli moderni: è più chiusa
tormentata perché cristiana.
Italia Carattere nazionalistico e politico, inoltre fortemente patriottico. Nel 1916 viene
pubblicata “Sulla maniera e sull’utilità delle traduzioni” di madame de Staël in cui l’autrice
ammonisce gli italiani e li invita a tradurre la letteratura moderna e di scrivere qualcosa di
nuovo, intellettuali si divisero in due: alcuni la criticarono in quanto donna e per ció che aveva
scritto (classicisti); e altri approvarono nei suoi consigli e concordarono sulla sua critica, come
Manzoni Propongono una Rivoluzione letteraria(romantici).
Madame de Staël
Di origini nobili.
Critica alla letteratura italiana Nonostante la lettera fu causa di numerose critiche, la Staël
esprime un amore e un desiderio di veder risorgere l’Italia.
“Verità di concetti e di frasi nello stile” Sunto del Romanticismo, sottolinea come la poesia
romantica sia vera, originale e propria.
Manzoni
• Nasce a Milano nel 1785.
• Frequenta le migliori scuole che gli conferiscono un’influenza cristiana (troppo chiusa,
• Si trasferisce a Parigi dove frequenta salotti romantici e preti illuminati (religione piú libera e
aperta).
Poetica
Influenza illuminista (libertà e ragione), e cristiana (rifiuta l’uso della forza).
La sua poetica é basata sul vero, bisogna insegnare ciò che é vero. Molti personaggi sono
esistiti veramente o verosimili.
1810-1827 é il periodo piú produttivo. Odi civili, Inni Sacri, il Romanzo, due tragedie,
Osservazione sulla morale cattolica.
1801 Il Trionfo della Libertá Visione allegorica in terzine. Invoca alla rivoluzione, si scaglia
contro la Tirannide (Alfieri)
1805 Si trasferisce a Parigi dopo la morte di Carlo Bonati, a cui dedica il Carme. Carlo gli
appare in sogno dandogli consigli di vita e gli illustra la vita del “giusto solitario”, che dinanzi al
caos della storia si ritira in solitudine al culto delle lettere.
Dopo la conversione.
A seguito della pubblicazione di “Storia delle repubbliche italiane nel medioevo” scritta da
Sismondi, Manzoni scrive “Le osservazioni sulla morale cattolica” in cui afferma che é stata la
cultura romana la radice della corruzione italiana, criticando e affermando il contrario di
Sismonde (morale cattolica era la radice della corruzione del costume italiano).
L’adozione di una prospettiva cristiana induce un atteggiamento critico rispetto ai romani, lungi
dall’essere un modello di di virtù.
Nuova ottica cristiana influenza la concezione Manzioniana della letteratura. Bisogno di una
letteratura che guardi al “vero”.
LA PENTECOSTE. 1817-1822
Divisa in 3 parti:
• Enunciazione tema. V1-48, Discesa dello spirito santo 50 giorni dalla morte di Cristo.
• Riflessione morale e religiosa. V81-144, Invocazione corale (“Scendi e rinnova i cuori”). Uso
di versi settenari (ritmicità). Chiesa considerata come la madre dei Santi e soggetto della
riflessione.
NOVITÀ Riflessione corale (per la comunità e dalla comunità) Rifiuta l’egocentrismo di Foscolo.
L’obiettivo era celebrare le feste sacre (Natale, Epifania, Passione, Resurrezione, Ascensione,
Pentecoste, Corpus Domini, Assunzione, Ognissanti, i Morti).
Sottolinea l’importanza di cogliere l’essenza dei valori umanitari da cui la religione si era
allontanata.
• 5 Maggio (3 giorni) Ispirata alla morte di Napoleone a Sant’ Elena, non viene celebrata ma é
utile per l’esposizione della teoria Manzoniana.
• Marzo 1821 Dedicata ai moti rivoluzionari di quell’anno, nella speranza l’esercito piemontese
si unisse agli insorti Lombardi.
Provvida sventura Teoria manzoniana secondo la quale Dio agisce sulle azioni dell’uomo
commettendo del male per un fine superiore, cosicché l’uomo si guadagni il Paradiso.
L’Adelchi Crollo del regno longobardo in Italia nel VIII secolo, sotto l’urto dei Franchi di Carlo
Magno. Ermengarda figlia di Desiderio re dei longobardi, È stata ripudiata dal marito Carlo
Magno e costretta a tornare dal padre che le concede di ritirarsi nel monastero di San Salvatore
per dimenticare le sue sofferenze. Il ripudio di Ermengarda causa il dissidio politico tra Desiderio e
Carlo, che gli intima di lasciare le terre della chiesa, Desiderio rifiuta e dichiara guerra ai Franchi,
nonostante i consigli del figlio Adelchi.
Ermengarda muore nel monastero e Adelchi in battaglia.
Adelchi rappresenta un anima pacifica e buona, ma nel desiderio di soddisfare il padre cède alla
guerra.
I PROMESSI SPOSI.
Romanzo storico Mezzo per comunicare notizie storiche (reale, vero, utile).
I protagonisti fanno parte di una realtá umile, ignorata dalla letteratura classica se non per
comicitá.
• Moti liberali.
Introduce un nuovo modello di società ideale guidata dallla forza riformatrice della religione.
Rappresenta una realtà umile e una nobile, in entrambe rientrano personaggi buoni e cattivi:
Ambienta il romanzo ne 600 per evitare la censura, e descrive una società dove:
La loro storia inizia con un apparente idillio, il loro sogno di sposarsi viene a contatto con il male:
Don Rodrigo.
Renzo sperimenta il male nel campo politico e sociale, Lucia nel campo morale.
E fare in temente un personaggio statico ma durante la storia cambia: capisce che non basta non
comportarsi male per evitare il male, bisogna opporsi ad esso con il bene.
Leopardi
• Nasce a Recanati nel 1798 da una famiglia nobile.
• Nel 1830 grazie all’appoggio economico degli amici, riesce a stabilirsi a Firenze.
Viene a contatto con le correnti ideologiche del tempo e conosce Fanny Targioni Tozzetti.
• Nel 1833 si stabilisce a Napoli con Ranieri dove muore nel 1837 Periodo più felice.
Contesto storico.
• Moti rivoluzionari in Italia e in Europa.
• Nel 1819 Schopenauer pubblica la prima edizione del “Mondo come volontà e
rappresentazione”.
Leopardi è un pessimista Male di vivere, infelicità data della condizione umana. Non ha radici
in un’esaltazione della morte. Si oppone alla natura, rivendica la felicità dell’uomo. La natura è
madre in seguito matrigna: ci illude, ci fa nascere, vivere nel dolore e poi morire.
La guarda con freddo distacco così come lei fa con gli uomini.
Critica il progresso (La Ginestra) e allo stesso tempo propone un’idea alternativa di progresso,
fondata sulla consapevolezza pessimistica della reale condizione umana: gli uomini cesseranno
di scontrarsi con guerre e saranno indotti a porgersi reciproco aiuto e conforto nelle sventure e
assumeranno la consapevolezza del comune destino di sofferenza. Il nemico comune è la natura.
Cittá importanti:
Stato pontificio Arretrato dal punto di vista culturale e tecnologico. Vige il latifondismo.
Recanati “Borgo selvaggio“, Ambiente familiare non positivo: madre fredda e austera; padre
rigoroso, Per questo gli unici passatempi sono lo studio e il tempo con i fratelli.
Il pensiero.
• Felicità: piacere sensibile e materiale, infinito per estensione e durata. Felicità post mortem
(Manzoni) non dà consolazione.
• Pessimismo storico: i primitivi erano più vicini alla natura, più in sintonia, vivevano felici, poi
con il progresso ha causato un allontanamento dalla natura.
• Pessimismo cosmico: il pessimismo non è legato solo ai fatti storici, ma è una condizione
eterna.
• Rimembranza: la poesia non è che il recupero della visione immaginosa della fanciullezza
attraverso la memoria. Grazie alla vicinanza alla natura, gli antichi avevano questa capacità; i
moderni l’hanno persa a causa della ragione.
Fasi poetiche.
Fase I (1816-1823): scrive i “piccoli idilli“ e “le canzoni civili“. È la fase dell’indeterminatezza e
del titanismo (pessimismo storico). Periodo caratterizzato dalla positività della natura (madre).
Fase II (1823-1824): dopo il viaggio a Roma comprende la negatività della natura. Scrive le
“operette morali“, in prosa, la natura diventa matrigna.
Fase III (1829-1830): “Grandi idilli“, poetica della rimembranza. Pessimismo cosmico e ritorno
alla poesia.
Fase IV (1830-1837): “La ginestra“ (parte finale del ciclo di Aspasia). Ciclo di Aspasia: storia
d’amore e di riconciliazione. Pessimismo eroico.
LO ZIBALDONE.
Ispirato agli idilli di Teocrito (ripreso da Virgilio nelle“Bucoliche”), che nelle sue poesie descriveva
un mondo idealizzato caratterizzato dalla pace.
Leopardi descrive una natura dove l’uomo vive un momento di intimità interiore. Ne è un esempio
eclatante l’infinito (Monte Tabor).
LE CANZONI.
Richiamano le poesie classiche, ma lo schema metrico è quello duecentesco (in terzine).
1818-1821 scrive 7 canzoni: “All’Italia“, “sopra il monumento di Dante“, “ad Angelo mai“, “nelle
nozze della sorella Paolina“, “ad un vincitore nel pallone“.
Influenzate dal pessimismo storico, ci sono spunti polemici contro la società contemporanea
corrotta ed infelice, incapace di azioni eroiche. Scrive in prima persona.
1821-1822 ultime 2 camzoni: Si delinea l’idea di umanità infelice per condizione assoluta. Non
viene ancora incolpata la natura, ma il destino, il fato, gli dei visti come forze malvagie che si
compiacciono di incolpare il uomo. “bruto minore“, “l’ultimo canto di Saffo”, entrambi i
personaggi di Bruto e Saffo sono appartenenti all’antichità, morti suicidi perché una forza crudele
li opprimeva.
• Il tema della rimembranza. Niente di attuale e contemporaneo è descritto, parla solo dei
ricordi.
E prevale il pessimismo cosmico: il dolore non è più solo di Leopardi ma una condizione
universale.
IL CICLO DI ASPASIA.
È l’ultima stagione leopardiana, che si colloca dopo il 1830 e dopo l’allontanamento definitivo da
Recanati.
Rimane il pessimismo assoluto, ma ristabilisce un contatto diretto con gli uomini, le idee, i
problemi del suo tempo.
Appare più orgoglioso di sé della propria grandezza spirituale ed è pronto a diffondere le proprie
idee, contrapponendole alle tendenze dominanti dell’epoca.
Descrive la prima vera esperienza amorosa di Leopardi, negli anni fiorentini, per Fanny Targioni
Tozzetti. La delusione cocente subita in tale rapporto segna per Leopardi la fine dell’inganno
che aveva creduto essere amore.
• Le immagini non sono più valide e indefinite, il linguaggio non è più limpido e musicale, la
poesia è severa, quasi priva di immagini sensibili e fatta di puro pensiero.
LE OPERETTE MORALI.
La natura è consapevole delle ingiustizie umane, ci fa nascere e ci perseguita fino alla morte.
Reagisce con sarcasmo e ironia. Il continuo dolore fa sì che in un momento di quiete l’uomo trovi
la felicità.
Sono prose di argomento filosofico. Lo scrittore ha lo scopo di scuotere la sua patria il suo
secolo Valore morale e civile.
È un’opera serio-comica, trae ispirazione da Luciano di Samosata, vissuto tra il 120 e il 180 d.C.,
scrisse i “Dialoghi degli dei”. Ne trae la comicità.
Presenta molti tipi di scrittura: dialoghi, miti, apologi con fini pedagogici, aforismi paradossali.
Pascoli
Il simbolista per definizione. Pascoli è riconosciuto come il poeta delle piccole cose, al contrario
è un poeta inquieto, tormentato e morboso. È un poeta proteso verso il mistero, non il
trascendentale ma il reale che non si conosce.
•1855 nasce a San Mauro di Romagna durante la crisi del romanticismo e l’introduzione di
verismo e decadentismo.
•Nasce da famiglia benestante: il padre, Ruggero, era amministratore di una grande tenuta, per
questo invidiato e temuto. Infanzia caratterizzata dal benestare.
•A 12 anni il padre viene ucciso in circostanze misteriose. L’anno successivo muoiono la madre e
la sorella, seguita da altri lutti. Rimarranno solo Giovanni e due sorelle.
•Pascoli ha una crisi di ribellione spirituale e si avvicina alle idee di Andrea costa (anarchiche e
socialiste). Carducci prende a bene Pascoli sia per la situazione familiare che per la sua bravura.
•Carducci gli garantisce l’università, dove si laurea e ottiene delle cattedre. Gira l’Italia per i licei.
•1895 va a Bologna, poi a Messina e a Pisa. Carducci designa Pascoli come suo successore.
Sia nella prosa che nella poesia si avvicina al decadentismo, ma viene influenzato anche
dall’impressionismo paesaggistico. Natura nasconde un mondo simbolico.
Troviamo anche un certo intimismo. Espressione del dolore e mistero che caratterizzano la
vita-morte.
Troviamo una lirica patriottica e civile. Italia appena fatta e già in crisi.
L’assassinio del padre influisce alla vita e alla poetica di Pascoli. Morte senza colpevole o
giustificazione, alla quale, nel giro di pochi anni, si unirono gli altri lutti.
Il male esiste(Punto focale della poetica) e si può combattere solo con il bene.
Risolve il dissidio tra male e bene con “il fanciullino“. I cardini della poetica del fanciullino sono
l’infanzia e le umili cose.
•Infanzia: candore, bontà, innocenza. Corrisponde al rapporto confidente con il mondo. Per
pascoli rappresenta la sua famiglia prima dell’intervento brutale dell’uomo. La vita di Pascoli si
ferma con la morte del padre.
Queste riscoperte avvengono dopo la crisi del positivismo. I decadenti rifiutano la società
positivista che ricerca la perfezione; Pascoli concretizza la crisi positivista con un ripiego
intimista: nell’apprezzare le piccole cose e nel “accarezzare“ il fanciullino. Vittimistico
compiacimento.
Pascoli oltre a questa crisi si sente perseguitato da un’ingiustizia suprema, si sente vittima di un
meccanismo sociale perverso. Inizialmente interventista, abbandona la militanza dopo la
detenzione. Inizia la sua produzione poetica che prevede la non accettazione dei conflitti. Si nota
un’influenza del cristianesimo purché non fosse credente (Francescanesimo dovuto ai suoi
trascorsi in collegio) importanza del lavoro, aiuto reciproco, ecc.... Ciò deriva da un basilare
pessimismo: secondo lui la vita non è altro che dolore e sofferenza, la vita umana è dominata dal
male, gli uomini per questo devono con lavorare tra loro (Leopardi).
Temi della poesia pascoliana (Decadente, anche se spesso contrasta con alcuni ideali della
corrente):
•Esatto contrario del poeta maledetto rappresentante di una borghesia tranquilla che accetta il
suo destino. Nei suoi scritti sono ricorrenti la casa, il buon uomo, la famiglia, quindi il buon
cittadino.
•Il ritorno dei morti pascoli non considera i morti spariti definitivamente, ma li rievoca
quotidianamente in un momento ben specifico della giornata: il tramonto.
•La poetica del mistero (tipico dei decadenti) viene definito poeta dell’irrazionale: vuole andare
aldilà dell’apparenza (utilizzo di strategie formali).
Soluzioni formali: versi brevi e spezzati, paratassi, pluralità dei livelli linguistici. Utilizza per primo
la sinestesia (decadentismo francese). Introduce la poesia del 900.
Usa la coordinazione (collegamenti tra una frase e l’altra) e la subordinazione (frasi collegate da
congiunzioni). Usa frequentemente frasi ellittiche (manca il verbo o il soggetto chi è sottointeso)
Non utilizza un lessico tradizionale ma dei codici linguistici. È molto specifico nelle descrizioni,
utilizzando parole straniere e termini specifici di determinati ambiti, situazioni o materie.
Il Fanciullino 1897-1902
Prosa all’interno della quale definisce la sua poetica. Ci sono tre canoni principali:
I.La poesia non è logos (razionale) ma consiste in una perenne capacità di stupore tutta infantile,
in una disposizione irrazionale che permane dentro di noi, anche quando dall’infanzia si è
cronologicamente lontani.
La poesia è irrazionale come il bambino dentro di noi (4 anni). Quando anche noi abbiamo 4 anni
l’età del fanciullino combacia con la nostra, Poi noi cresciamo e lui no. La maggior parte di noi gli
impedisce di venire fuori il bene viene soverchiato, però per fortuna c’è il poeta che riesce a
farlo riemergere.
Poesia=capacità pre-razionale.
II.Il fanciullino sovverte le norme della razionalità, La disposizione alogica della poesia (alogos) fa
sì che si trovino somiglianze ingegnose.
III.La poesia è importante come consolatrice, arreca beneficio e ideologicamente abolisce la lotta
tra le classi. L’uomo e il mondo sono avvolti dal mistero: il male, la morte, le ingiustizie. Non c’è
religione che possa spiegare il mistero, neanche la scienza, solo i poeti sono in grado di andare
aldilà dell’apparenza e intuire il significato della vita.
Myricae (Virgilio)
La più importante raccolta di poesie. Furono pubblicate sei edizioni:
•1897 composta da 152 poesie divise in sezioni dal punto di vista metrico.
Propongono delle novità. Sembrano apparentemente inserirsi in una realtà verista poiché
descrivono azioni quotidiane di gente comune, ma in realtà sono una sorta di filtro per descrivere
qualcosa di più grande, simboli per rappresentare ansie, malinconia, inquietudine.
Temi:
•Mistero;
•Presenza dei morti, tramite la poesia vuole comunicare con loro. Legame vivi-morti si solidifica al
crepuscolo. Pascoli pone i morti in un limbo senza lasciarli andare rifiuto della morte.