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Il Romanticismo

Si sviluppa nella prima metà del 1800 è un movimento culturale che nasce in Germania con il
movimento letterario dello Sturm und Drang.

Il contesto storico Rivoluzionario.

• Anni di Napoleone.
• Accordi di Vienna.
• Restaurazione.
• Moti rivoluzionari degli anni 20 al 48.

• Mazzini con la Giovine Italia.

• Statuto e Seconda Repubblica.


• Guerra di Crimea.
Il contesto culturale:
• Rappresentazione Schopenaueriana del mondo come volontá.

• Nascita del comunismo con Marx e Hegel.


• Darwinismo con “Sull’origine della specie”.

Il contesto letterario:
Madame de Staël “Sulla maniera e l’utilità delle traduzioni”

Berchet “Lettera semiseria di Grisostomo al suo figliolo”

L’Italia è sotto il dominio straniero motivo per il quale scoppiano i moti rivoluzionari dai quali ne
conseguono poi diversi personaggi di straordinaria importanza per la storia politica italiana, come:
Mazzini e Cavour. Non é solo l’Italia ad essere coinvolta in questa rivoluzione ma anche tutta
l’Europa.

Il romanticismo è la continuazione dell’Illuminismo tende a rifiuto della fantasia preferendo


invece la ragione, viene rivalutata la figura di Dio e la cristianità ma anche le tradizioni del
passato e i suoi costumi.

È un movimento che si propone come popolare novità lingua più semplice.

È un movimento nazionale.

Germania carattere fantastico e sognante. Due filologi tedeschi sviluppano una nuova
concezione di letteratura, affermando che esista una poesia naturale e una poesia d’arte
(imitazione). Movimento Sturm und Drang, e i poeti che ne appartengono fanno una distinzione
tra poesia ingenua degli antichi e quella sentimentale tipica dei popoli moderni: è più chiusa
tormentata perché cristiana.

Inghilterra Massimi esponenti sono Wordsworth e Colleridge. Il romanticismo inglese, come


quello tedesco vede come una delle chiavi più importanti di questo movimento è la
contemplazione della natura.

Italia Carattere nazionalistico e politico, inoltre fortemente patriottico. Nel 1916 viene
pubblicata “Sulla maniera e sull’utilità delle traduzioni” di madame de Staël in cui l’autrice
ammonisce gli italiani e li invita a tradurre la letteratura moderna e di scrivere qualcosa di
nuovo, intellettuali si divisero in due: alcuni la criticarono in quanto donna e per ció che aveva
scritto (classicisti); e altri approvarono nei suoi consigli e concordarono sulla sua critica, come
Manzoni Propongono una Rivoluzione letteraria(romantici).

Il manifesto del romanticisno italiano é “Lettera semiseria di Grisostomo al suo figliolo” .

Madame de Staël
Di origini nobili.

Scrive diverse opere ispirate all’illuminismo.

Critica alla letteratura italiana Nonostante la lettera fu causa di numerose critiche, la Staël
esprime un amore e un desiderio di veder risorgere l’Italia.

“Verità di concetti e di frasi nello stile” Sunto del Romanticismo, sottolinea come la poesia
romantica sia vera, originale e propria.

Manzoni
• Nasce a Milano nel 1785.

• Primo grande romantico, si distacca da Leopardi che non ne presenta le caratteristiche.

• Rinnova completamente la tradizione italiana per quanto riguarda il contenuto è la forma.


• Tematiche sono più vicine agli interessi del pubblico e la lingua é meno aulica, personaggi
non nobili ma di origine popolare.
• Il romanzo é ideologico Male serve per comprendere il bene.

• È il nipote di Cesare Beccaria, i genitori si separano e la madre si trasferisce a Parigi. Molto


vicino al compagno della madre.

• Frequenta le migliori scuole che gli conferiscono un’influenza cristiana (troppo chiusa,

terrificante) Si allontana dalla fede.

• Si trasferisce a Parigi dove frequenta salotti romantici e preti illuminati (religione piú libera e
aperta).

• Conosce Enrichetta Blondel, una calvinista in conversione Lo riavvicina al cristianesimo.

• Nel 1810 ritorna a Milano.

Poetica
Influenza illuminista (libertà e ragione), e cristiana (rifiuta l’uso della forza).

L’arte ha un valore educativo.

La sua poetica é basata sul vero, bisogna insegnare ciò che é vero. Molti personaggi sono
esistiti veramente o verosimili.

1810-1827 é il periodo piú produttivo. Odi civili, Inni Sacri, il Romanzo, due tragedie,
Osservazione sulla morale cattolica.

Prima della conversione: le opere classicistiche.


Linguaggio aulico.

1801 Il Trionfo della Libertá Visione allegorica in terzine. Invoca alla rivoluzione, si scaglia
contro la Tirannide (Alfieri)

1805 Si trasferisce a Parigi dopo la morte di Carlo Bonati, a cui dedica il Carme. Carlo gli
appare in sogno dandogli consigli di vita e gli illustra la vita del “giusto solitario”, che dinanzi al
caos della storia si ritira in solitudine al culto delle lettere.

Dopo la conversione.
A seguito della pubblicazione di “Storia delle repubbliche italiane nel medioevo” scritta da
Sismondi, Manzoni scrive “Le osservazioni sulla morale cattolica” in cui afferma che é stata la
cultura romana la radice della corruzione italiana, criticando e affermando il contrario di
Sismonde (morale cattolica era la radice della corruzione del costume italiano).

L’adozione di una prospettiva cristiana induce un atteggiamento critico rispetto ai romani, lungi
dall’essere un modello di di virtù.

Nuovo interesse per gli umili e le masse.

Nuova ottica cristiana influenza la concezione Manzioniana della letteratura. Bisogno di una
letteratura che guardi al “vero”.

LA PENTECOSTE. 1817-1822
Divisa in 3 parti:

• Enunciazione tema. V1-48, Discesa dello spirito santo 50 giorni dalla morte di Cristo.

• Narrazione episodio a cui fa riferimento. V48-80, Novitá Spirito Santo

• Riflessione morale e religiosa. V81-144, Invocazione corale (“Scendi e rinnova i cuori”). Uso
di versi settenari (ritmicità). Chiesa considerata come la madre dei Santi e soggetto della
riflessione.

NOVITÀ Riflessione corale (per la comunità e dalla comunità) Rifiuta l’egocentrismo di Foscolo.

Abolizione degli apparati classici (linguistici e contenutistici).

GLI INNI SACRI. 1812-1822


La prima opera scritta dopo la conversione.

L’obiettivo era celebrare le feste sacre (Natale, Epifania, Passione, Resurrezione, Ascensione,
Pentecoste, Corpus Domini, Assunzione, Ognissanti, i Morti).

• Scrive il Natale, la Passione, la Resurrezione e il Nome di Maria tra il 1817 e il 1822.

• L’ultima ad essere scritta é la Pentecoste, é la più importante.

Sottolinea l’importanza di cogliere l’essenza dei valori umanitari da cui la religione si era
allontanata.

ODI CIVILI: Marzo 1821, 5 Maggio.

Ci impiega pochi giorni.

• 5 Maggio (3 giorni) Ispirata alla morte di Napoleone a Sant’ Elena, non viene celebrata ma é
utile per l’esposizione della teoria Manzoniana.

Argomento contemporaneo e civile. Abbandona le immagini classiche e mitologiche.

• Marzo 1821 Dedicata ai moti rivoluzionari di quell’anno, nella speranza l’esercito piemontese
si unisse agli insorti Lombardi.

Provvida sventura Teoria manzoniana secondo la quale Dio agisce sulle azioni dell’uomo

commettendo del male per un fine superiore, cosicché l’uomo si guadagni il Paradiso.

LE TRAGEDIE: Il Conte di Carmagnola, L’Adelchi.

Rottura rispetto al genere Rifiuta le unitá aristoteliche.

É una tragedia storica. Forte commozione e persuasione cristiana.

Si ispira a Shakespeare, introduce:

• Contesto storico ricostruito fedelmente al vero.

• Si libera dalle regole artificiose.

• Ristabilisce il Coro (chi narra).

Il Conte di Carmagnola Il protagonista è un capitano di ventura vissuto nel 400: Francesco


Bussone. Era al servizio del duca di Milano, ottiene molte vittorie e giunge a sposarne la figlia.
Passa poi al servizio di Venezia, assicurandole una clamorosa vittoria su Milano nella battaglia di
Maclodio, ma sospettato di tradimento dei veneziani per la sua clemenza verso i prigionieri, viene
attirato a Venezia con un falso pretesto, incarcerato e condannato a morte.

Ispirato da “Storia sulle Repubbliche italiane”.

La tragedia si regge sull’idea di storia umana come trionfo del male.

L’Adelchi Crollo del regno longobardo in Italia nel VIII secolo, sotto l’urto dei Franchi di Carlo
Magno. Ermengarda figlia di Desiderio re dei longobardi, È stata ripudiata dal marito Carlo
Magno e costretta a tornare dal padre che le concede di ritirarsi nel monastero di San Salvatore
per dimenticare le sue sofferenze. Il ripudio di Ermengarda causa il dissidio politico tra Desiderio e
Carlo, che gli intima di lasciare le terre della chiesa, Desiderio rifiuta e dichiara guerra ai Franchi,
nonostante i consigli del figlio Adelchi.
Ermengarda muore nel monastero e Adelchi in battaglia.

Adelchi rappresenta un anima pacifica e buona, ma nel desiderio di soddisfare il padre cède alla
guerra.

I PROMESSI SPOSI.
Romanzo storico Mezzo per comunicare notizie storiche (reale, vero, utile).

I protagonisti fanno parte di una realtá umile, ignorata dalla letteratura classica se non per
comicitá.

É una critica con atteggiamento illuminista.

Ispirati dal romanzo storico di Walter Scott.

• 1821 “Fermo e Lucia”

• 1827 Seconda Edizione

In seguito al trasferimento a Firenze c’è un cambiamento nel linguaggio, inoltre si documenta di


più su personaggi realmente esistiti, inserendoli in un contesto storico reale.

• Peste a Milano (1530).

• Società lombarda sotto la dominazione spagnola. Critica il governo, le ingiustizie sociali, i


pregiudizi e la situazione contemporanea vissuta dall’autore: Milano occupata dagli austriaci.

• Moti liberali.

Introduce un nuovo modello di società ideale guidata dallla forza riformatrice della religione.

Rappresenta una realtà umile e una nobile, in entrambe rientrano personaggi buoni e cattivi:

• Don Rodrigo Nobile cattivo.

• Padre Cristoforo Nobile buono.

Protagonisti: massa/storia (600)/provvidenza.

La realtà non é sempre drammatica, ma quotidiana.

Ambienta il romanzo ne 600 per evitare la censura, e descrive una società dove:

Il potere non era saldo (Signorotti locali si impongono con la forza).

• Lo Stato seguiva solo gli interessi privati Corrotto (Zecca Garbugli).

• La situazione economica Provoca la rivoluzione.

• L’organizzazione sociale Nobili devono trattare non nobili

RENZO Origine nobile, è un lavoratore, è un uomo serio, religioso, rappresentante di un


popolo ribelle e convinto di poter fare giustizia da sé, il che lo porta ad un indole violenta.

LUCIA Pura, Innocente.

La loro storia inizia con un apparente idillio, il loro sogno di sposarsi viene a contatto con il male:
Don Rodrigo.

Renzo sperimenta il male nel campo politico e sociale, Lucia nel campo morale.

Questa esperienza porterá i due personaggi a maturare.

Entrambi rappresentano il popolo.

La fede viene rappresentata soprattutto attraverso il personaggio di Lucia, la cui fede è


incrollabile. Rifiuta la violenza ed è abbandonata completamente alla volontà divina.

E fare in temente un personaggio statico ma durante la storia cambia: capisce che non basta non
comportarsi male per evitare il male, bisogna opporsi ad esso con il bene.

La conclusione del romanzo prevede il paradiso domestico e la promozione sociale.

Leopardi
• Nasce a Recanati nel 1798 da una famiglia nobile.

• Riceve una formazione classica da precettori ecclesiastici.

• Prosegue gli studi da solo, avvicinandosi in seguito agli studi moderni.

• Tenta invano di fuggire da Recanati (“Borgo Selvaggio”).

• Si avvicina alla filosofia dando inizio al pessimismo storico (Hegel, Schopenhauer).

• Nel 1822 viaggio a Roma, ma rimase molto deluso.

• Soggiorna poi a Milano, Bologna, Firenze e Pisa.

• Torna Recanati a causa di problemi di salute.

• Nel 1830 grazie all’appoggio economico degli amici, riesce a stabilirsi a Firenze.

Viene a contatto con le correnti ideologiche del tempo e conosce Fanny Targioni Tozzetti.

• Nel 1833 si stabilisce a Napoli con Ranieri dove muore nel 1837 Periodo più felice.

Contesto storico.
• Moti rivoluzionari in Italia e in Europa.

• Nel 1817 Hegel pubblica “Enciclopedia delle scienze filosofiche in compendio”.

• Nel 1819 Schopenauer pubblica la prima edizione del “Mondo come volontà e
rappresentazione”.

• Madame de Staël pubblica l’articolo “Sulla maniera e l’utilità delle traduzioni”.

Leopardi è un pessimista Male di vivere, infelicità data della condizione umana. Non ha radici
in un’esaltazione della morte. Si oppone alla natura, rivendica la felicità dell’uomo. La natura è
madre in seguito matrigna: ci illude, ci fa nascere, vivere nel dolore e poi morire.

La guarda con freddo distacco così come lei fa con gli uomini.

Critica il progresso (La Ginestra) e allo stesso tempo propone un’idea alternativa di progresso,
fondata sulla consapevolezza pessimistica della reale condizione umana: gli uomini cesseranno
di scontrarsi con guerre e saranno indotti a porgersi reciproco aiuto e conforto nelle sventure e
assumeranno la consapevolezza del comune destino di sofferenza. Il nemico comune è la natura.

Cittá importanti:

Stato pontificio Arretrato dal punto di vista culturale e tecnologico. Vige il latifondismo.

Recanati “Borgo selvaggio“, Ambiente familiare non positivo: madre fredda e austera; padre
rigoroso, Per questo gli unici passatempi sono lo studio e il tempo con i fratelli.

Il pensiero.

Viene spiegato nello Zibaldone.

• Felicità: piacere sensibile e materiale, infinito per estensione e durata. Felicità post mortem
(Manzoni) non dà consolazione.

• Infelicità: l’unico rimedio è l’immaginazione e le illusioni. (Primo momento del pensiero


leopardiano) la ragione allontana l’uomo da quella condizione privilegiata; (seconda fase del
pensiero leopardiano) la ragione mostra all’uomo il vero.

• Pessimismo storico: i primitivi erano più vicini alla natura, più in sintonia, vivevano felici, poi
con il progresso ha causato un allontanamento dalla natura.

L’unica soluzione é il distacco imperturbabile dalla vita (storicismo).

• Pessimismo cosmico: il pessimismo non è legato solo ai fatti storici, ma è una condizione
eterna.

• Immaginazione: indefinita, l’unica salvezza, viene scaturita dalla visione e dall’udito.

• Rimembranza: la poesia non è che il recupero della visione immaginosa della fanciullezza
attraverso la memoria. Grazie alla vicinanza alla natura, gli antichi avevano questa capacità; i
moderni l’hanno persa a causa della ragione.

Fasi poetiche.

Fase I (1816-1823): scrive i “piccoli idilli“ e “le canzoni civili“. È la fase dell’indeterminatezza e
del titanismo (pessimismo storico). Periodo caratterizzato dalla positività della natura (madre).

Fase II (1823-1824): dopo il viaggio a Roma comprende la negatività della natura. Scrive le
“operette morali“, in prosa, la natura diventa matrigna.

Fase III (1829-1830): “Grandi idilli“, poetica della rimembranza. Pessimismo cosmico e ritorno
alla poesia.

Fase IV (1830-1837): “La ginestra“ (parte finale del ciclo di Aspasia). Ciclo di Aspasia: storia
d’amore e di riconciliazione. Pessimismo eroico.

LO ZIBALDONE.

Mescolanza argomenti e di generi.

Diario che descrive la poetica leopardiana.

I PICCOLI IDILLI 1818-1821.


Infinito, sera del dì di festa, alla luna, il sogno, lo spavento notturno, la vita solitaria.

Pubblicati sul “Nuovo Raccoglitore”.

Parla di illusione, speranza, futuro e natura.

Scritti prima del viaggio a Roma.

IDILLIO Quadretto che ha al suo interno immagini di vita agreste.

Ispirato agli idilli di Teocrito (ripreso da Virgilio nelle“Bucoliche”), che nelle sue poesie descriveva
un mondo idealizzato caratterizzato dalla pace.

Leopardi descrive una natura dove l’uomo vive un momento di intimità interiore. Ne è un esempio
eclatante l’infinito (Monte Tabor).

LE CANZONI.
Richiamano le poesie classiche, ma lo schema metrico è quello duecentesco (in terzine).

Metrica richiama Dante mentre i temi richiamano Foscolo e Alfieri.

1818-1821 scrive 7 canzoni: “All’Italia“, “sopra il monumento di Dante“, “ad Angelo mai“, “nelle
nozze della sorella Paolina“, “ad un vincitore nel pallone“.

Influenzate dal pessimismo storico, ci sono spunti polemici contro la società contemporanea
corrotta ed infelice, incapace di azioni eroiche. Scrive in prima persona.

1821-1822 ultime 2 camzoni: Si delinea l’idea di umanità infelice per condizione assoluta. Non
viene ancora incolpata la natura, ma il destino, il fato, gli dei visti come forze malvagie che si
compiacciono di incolpare il uomo. “bruto minore“, “l’ultimo canto di Saffo”, entrambi i
personaggi di Bruto e Saffo sono appartenenti all’antichità, morti suicidi perché una forza crudele
li opprimeva.

I GRANDI IDILLI 1828-1832.

Detti anche idilli pisano-recanatesi.

Dal 25 al 28 non scrive ma si interessa di editoria.

C’è un momento del “Risorgimento” dove ricomincia a scrivere in poesia.

Le poesie di questo periodo sono caratterizzate da:

• un sentimento di disinganno (il brutto vero),

• una totale mancanza di speranza nel futuro,

• Il tema della rimembranza. Niente di attuale e contemporaneo è descritto, parla solo dei
ricordi.

Gli idilli sono caratterizzati da un primo momento descrittivo e uno riflessivo.

E prevale il pessimismo cosmico: il dolore non è più solo di Leopardi ma una condizione
universale.

Le differenze dai Piccoli Idilli sono:

• La descrizione della natura: madre matrigna.

• La perduta fisicità: la rimembranza sostituisce la corposità. Niente di definito.

• Linguaggio più “dolce“, misurato, evidenti richiami al Dolce Stilnovo.

• La metrica: da endecasillabi sciolti passa a endecasillabi e settenari che si susseguono


liberamente, senza schemi.

IL CICLO DI ASPASIA.

È l’ultima stagione leopardiana, che si colloca dopo il 1830 e dopo l’allontanamento definitivo da
Recanati.

Rimane il pessimismo assoluto, ma ristabilisce un contatto diretto con gli uomini, le idee, i
problemi del suo tempo.

Appare più orgoglioso di sé della propria grandezza spirituale ed è pronto a diffondere le proprie
idee, contrapponendole alle tendenze dominanti dell’epoca.

Descrive la prima vera esperienza amorosa di Leopardi, negli anni fiorentini, per Fanny Targioni
Tozzetti. La delusione cocente subita in tale rapporto segna per Leopardi la fine dell’inganno
che aveva creduto essere amore.

Il ciclo si divide in cinque componimenti: Il pensiero dominante, Amore e Morte, Consalvo,


Aspasia, A se stesso.

La poesia é lontana da quella idillica

• Le immagini non sono più valide e indefinite, il linguaggio non è più limpido e musicale, la
poesia è severa, quasi priva di immagini sensibili e fatta di puro pensiero.

Canzoni, Idilli, Ciclo d’Aspasia e Ginestra vengono raccolti nei Canti.

LE OPERETTE MORALI.

Scritte nel 1924 dopo il ritorno da Roma. Disillusione

Capisce che non è lui ad essere infelice ma tutti gli uomini.

La natura è consapevole delle ingiustizie umane, ci fa nascere e ci perseguita fino alla morte.
Reagisce con sarcasmo e ironia. Il continuo dolore fa sì che in un momento di quiete l’uomo trovi
la felicità.

Sono prose di argomento filosofico. Lo scrittore ha lo scopo di scuotere la sua patria il suo
secolo Valore morale e civile.

Il nome operette sta indicare la loro brevità.

I dialoghi sono tra interlocutori costituiti da creature immaginarie, personificazioni, personaggi


mitici e personaggi storici.

Temi: pessimismo leopardiano (infelicità, noia, impossibilità del piacere).

È un’opera serio-comica, trae ispirazione da Luciano di Samosata, vissuto tra il 120 e il 180 d.C.,
scrisse i “Dialoghi degli dei”. Ne trae la comicità.

Presenta molti tipi di scrittura: dialoghi, miti, apologi con fini pedagogici, aforismi paradossali.

Alcune storie sono vere, altre inventate.

Le storie sono diverse per stile, lessico, tecnica.

Leopardi abbandona temporaneamente la visione soggettiva, perché la condizione è generale e


comune.

Pascoli
Il simbolista per definizione. Pascoli è riconosciuto come il poeta delle piccole cose, al contrario
è un poeta inquieto, tormentato e morboso. È un poeta proteso verso il mistero, non il
trascendentale ma il reale che non si conosce.

•1855 nasce a San Mauro di Romagna durante la crisi del romanticismo e l’introduzione di
verismo e decadentismo.

•Nasce da famiglia benestante: il padre, Ruggero, era amministratore di una grande tenuta, per
questo invidiato e temuto. Infanzia caratterizzata dal benestare.

•A 12 anni il padre viene ucciso in circostanze misteriose. L’anno successivo muoiono la madre e
la sorella, seguita da altri lutti. Rimarranno solo Giovanni e due sorelle.

•Pascoli ha una crisi di ribellione spirituale e si avvicina alle idee di Andrea costa (anarchiche e
socialiste). Carducci prende a bene Pascoli sia per la situazione familiare che per la sua bravura.

•L’atteggiamento di Pascoli cambia solo dopo un’incarcerazione. Sottomesso al destino


crudele.

•Carducci gli garantisce l’università, dove si laurea e ottiene delle cattedre. Gira l’Italia per i licei.

•1895 va a Bologna, poi a Messina e a Pisa. Carducci designa Pascoli come suo successore.

•Muore a Bologna nel 1912 di un cancro dovuto all’alcol.

Sia nella prosa che nella poesia si avvicina al decadentismo, ma viene influenzato anche
dall’impressionismo paesaggistico. Natura nasconde un mondo simbolico.

Troviamo anche un certo intimismo. Espressione del dolore e mistero che caratterizzano la
vita-morte.

Fa una reinterpretazione simbolica del classicismo.

Troviamo una lirica patriottica e civile. Italia appena fatta e già in crisi.

L’assassinio del padre influisce alla vita e alla poetica di Pascoli. Morte senza colpevole o
giustificazione, alla quale, nel giro di pochi anni, si unirono gli altri lutti.

Il male esiste(Punto focale della poetica) e si può combattere solo con il bene.

Male: esterno, causato dall’uomo: omicidio, crisi, guerra.

Bene: difficile da raggiungere.

Risolve il dissidio tra male e bene con “il fanciullino“. I cardini della poetica del fanciullino sono
l’infanzia e le umili cose.

•Infanzia: candore, bontà, innocenza. Corrisponde al rapporto confidente con il mondo. Per
pascoli rappresenta la sua famiglia prima dell’intervento brutale dell’uomo. La vita di Pascoli si
ferma con la morte del padre.

•Casa: intesa come nido, chiuso, familiare e sicuro.

•Umili Cose: la riscoperta del mondo campestre (contraddizione al decadentismo).

Queste riscoperte avvengono dopo la crisi del positivismo. I decadenti rifiutano la società
positivista che ricerca la perfezione; Pascoli concretizza la crisi positivista con un ripiego
intimista: nell’apprezzare le piccole cose e nel “accarezzare“ il fanciullino. Vittimistico
compiacimento.

Ideologia politica influenzato da Andrea costa. Questa adesione all’anarchismo e al socialismo è


dovuta all’opposizione verso le imposizioni del governo. L’intellettuale vive una grande crisi,
perché nella società contemporanea l’uomo vale solo se fa denaro (Albatrossdi Baudelaire).

Pascoli oltre a questa crisi si sente perseguitato da un’ingiustizia suprema, si sente vittima di un
meccanismo sociale perverso. Inizialmente interventista, abbandona la militanza dopo la
detenzione. Inizia la sua produzione poetica che prevede la non accettazione dei conflitti. Si nota
un’influenza del cristianesimo purché non fosse credente (Francescanesimo dovuto ai suoi
trascorsi in collegio) importanza del lavoro, aiuto reciproco, ecc.... Ciò deriva da un basilare
pessimismo: secondo lui la vita non è altro che dolore e sofferenza, la vita umana è dominata dal
male, gli uomini per questo devono con lavorare tra loro (Leopardi).

Temi della poesia pascoliana (Decadente, anche se spesso contrasta con alcuni ideali della
corrente):

•Esatto contrario del poeta maledetto rappresentante di una borghesia tranquilla che accetta il
suo destino. Nei suoi scritti sono ricorrenti la casa, il buon uomo, la famiglia, quindi il buon
cittadino.

•Il ritorno dei morti pascoli non considera i morti spariti definitivamente, ma li rievoca
quotidianamente in un momento ben specifico della giornata: il tramonto.

•La poetica del mistero (tipico dei decadenti) viene definito poeta dell’irrazionale: vuole andare
aldilà dell’apparenza (utilizzo di strategie formali).

Soluzioni formali: versi brevi e spezzati, paratassi, pluralità dei livelli linguistici. Utilizza per primo
la sinestesia (decadentismo francese). Introduce la poesia del 900.

Usa la coordinazione (collegamenti tra una frase e l’altra) e la subordinazione (frasi collegate da
congiunzioni). Usa frequentemente frasi ellittiche (manca il verbo o il soggetto chi è sottointeso)
Non utilizza un lessico tradizionale ma dei codici linguistici. È molto specifico nelle descrizioni,
utilizzando parole straniere e termini specifici di determinati ambiti, situazioni o materie.

Usa frequentemente le figure retoriche soprattutto quelle fonosimboliche e onomatopeiche.

Il Fanciullino 1897-1902
Prosa all’interno della quale definisce la sua poetica. Ci sono tre canoni principali:

I.La poesia non è logos (razionale) ma consiste in una perenne capacità di stupore tutta infantile,
in una disposizione irrazionale che permane dentro di noi, anche quando dall’infanzia si è
cronologicamente lontani.

La poesia è irrazionale come il bambino dentro di noi (4 anni). Quando anche noi abbiamo 4 anni
l’età del fanciullino combacia con la nostra, Poi noi cresciamo e lui no. La maggior parte di noi gli
impedisce di venire fuori il bene viene soverchiato, però per fortuna c’è il poeta che riesce a
farlo riemergere.

Poesia=capacità pre-razionale.

II.Il fanciullino sovverte le norme della razionalità, La disposizione alogica della poesia (alogos) fa
sì che si trovino somiglianze ingegnose.

III.La poesia è importante come consolatrice, arreca beneficio e ideologicamente abolisce la lotta
tra le classi. L’uomo e il mondo sono avvolti dal mistero: il male, la morte, le ingiustizie. Non c’è
religione che possa spiegare il mistero, neanche la scienza, solo i poeti sono in grado di andare
aldilà dell’apparenza e intuire il significato della vita.

Myricae (Virgilio)
La più importante raccolta di poesie. Furono pubblicate sei edizioni:

•1891 composta di 22 poesie. Dedicata ad un suo amico per il matrimonio.

•1892 composta da 72 poesie.

•1894 composta da 116 poesie e una dedica al padre.

•1897 composta da 152 poesie divise in sezioni dal punto di vista metrico.

•1900 composta da 156 poesie.

•1911 la versione definitiva con modifiche e revisioni.

Propongono delle novità. Sembrano apparentemente inserirsi in una realtà verista poiché
descrivono azioni quotidiane di gente comune, ma in realtà sono una sorta di filtro per descrivere
qualcosa di più grande, simboli per rappresentare ansie, malinconia, inquietudine.

Con il titolo voleva innalzare lo stile dell’opera.

Temi:

•Natura (Idilli di Leopardi);

•Infanzia, un argomento particolarmente sentito dall’autore.Generalmente felice;

•Mistero;

•Male, creato dall’uomo;

•Presenza dei morti, tramite la poesia vuole comunicare con loro. Legame vivi-morti si solidifica al
crepuscolo. Pascoli pone i morti in un limbo senza lasciarli andare rifiuto della morte.

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